sabato 6 giugno 2009

C'era una volta l'anarco-capitalismo ......

C'era una volta ..... tutto cominciò nei primi anni del 900. Nacque una corrente chiamata "anarco-capitalista" che, pur assumendo nei propri obiettivi l'abbattimento dello Stato, non prefigurava come alternativa l'autogestione prefigurata dalla correnti classiche anarchiche ma bensì l'esaltazione individualistica della visione della società: cosa significa? Semplice tutto doveva essere demandato agli individui mentre lo Stato era visto come il nemico.
Indovinello: secondo voi qual'è il nome che questa corrente degenere dell'anarchismo ha preso oggi?
Nel frattempo che mettete in moto le rotelline del cervello per rispondere "puppatevi" La Locomotiva di Guccini.

venerdì 5 giugno 2009

Chi ha paura di Santoro e di Di Pietro?

La nostra Costituzione è la base della convivienza civile nel nostro paese. Garantisce a tutti una serie di diritti che vanno molto oltre i cosiddetti "diritti naturali" delle società liberali (modello nel quale vviiamo oggi) e pongono dei punti fermi nel rapporto fra cittadini e fra essi e lo Stato. Insomma una Costituzione democratica. Però da noi quella stessa Costituzione è rimasta carta e null'altro: violata e violentata in nome della ragion di stato e dell'interesse delle lobby. Fior di Servitori dello Stato hanno pagato caro la loro determinazione nel "servire" quello Stato che invece li ha lasciati soli. Poi ci sono i singoli, i quali solo perchè fanno il loro dovere, magari per aver visto qualcosa che non dovevano vedere o semplicemente perchè si sono rifiutati di pagare un qualche pizzo, che in poco sono costretti a vivere loro in clandestinità e non chi hanno indicato. E, infine, ci sono le mosche bianche: un nome per tutti Peppino Impastato che ha pagato a caro prezzo il suo impegno contro le mafie. E fin qui è la storia. E' di oggi la notizia, raccapricciante, di due buste (che contengono minacce e proiettili) pervenute a Santoro e Di Pietro: il primo che rappresenta l'ultimo giornalista non allineato al potere e un politico scomodo che, fra mille contraddizioni, risulta essere l'unico che realmente costituisce un pericolo per l'asset di potere PD-PdL-Lega, l'unico. Qualcuno ha ancora dei dubbi sul fatto che l'Italia in pochi anni è diventato il Far West dell'Occidente dove conta solo la legge, se tale si può chiamare, del più forte?

giovedì 4 giugno 2009

giornata internazionale per l'ambiente: sos terra

Giornata mondiale dell'ambiente. Si dirà il solito allarmismo disfattista e antieconomico; si dirà che siamo in tempo di crisi e non si può andare tanto per il sottile e qundi ben venga anche il nucleare; si dirà eccolo si fa pubblicità ai soliti mattacchioni che speculano sull'allarmismo per spaventare la gente; si diranno tante cose e si faranno tante speculazioni e tanti pro e contro. Ma alla realtà di tutti i giorni non si può sfuggire perchè ce l'abbiamo tutti sotto gli occhi: c'è qualcosa che s'è rotto e il meccanismo che regola l'ambiente non gira più come dovrebbe e i fenomeni estremi stanno aumentando anche alle nostre latitudini (così come la temperatura dei mari sta aumentando innegabilmente), mentre la linea climatica si sta spostando verso nord spingendo ad esempio il nostro paese a dividersi a metà: una parte sottoposta a desertificazione e un'altra verso la tropicalizzazione delle temperature. Questi mutamenti climatici sono ormai visibili a tutti e stanno accelerando innegabilmente (e l'uomo vi sta contribuendo enormemente con i propri apporti per usare un'eufemismo visto che in soli 200 anni ha fatto più danni al clima che nei precedenti millenni in seguito alla cosiddetta rivouzione industriale); così come, in seguito agli scarichi nell'aria, l'aumento dell'oscuramento globale sta accelerando il riscaldamento del pianeta. E questo sono solo alcuni aspetti del problema. Il 5 giugno l'ONU lo dedica all'ambiente proprio per i succitati motivi che si aggiungono a quelli che tutti conosciamo: in primis se si dovesse verificare l'inabissamento della Corrente del Golfo che è quella che consente a tutti noi di vivere nel clima temperato e che ci precipiterebbe in una mini glaciazione (di cui un prodromo si ebbe negli anni '60 nel Nord europa e che non pochi morti fece). L'unico media tv che ne parla è La7 che dedicherà un'intera programmazione (a partire dalle 16) all'argomento con due filmati estremamente interessanti che suggerisco di vedere. Anche in questo caso dobbiamo prendere coscienza che noi dobbiamo riapprpriarci del nostro destino se vogliamo sopravvivere ai cicli caldo/surriscaldamento/freddo/glaciazione cui il pianeta è naturalmente sottoposto nell'arco di 12 mila anni: il problema è che noi stiamo contribuendo alla sua accelerazione e alla nostra autodistruzione, tutto qui. Non mi pare poco..........

mercoledì 3 giugno 2009

Mai come ora lontani dalla Costituzione

Un qualunque studente di Scienze Politiche potrebbe tranquillamente commentare la due giorni di Porta a Porta con Franceschini (PD) e Berlusconi (PdL) e farci anche bella figura. Perchè in questa due giorni ce n'è abbastanza per farci sopra un bell'esame di comunicazione politica e, magari, prenderci anche un 30/30. Perchè? Semplice, perchè quella che abbiamo visto non è null'altro che la prova provata (o pistola fumante come piace dire agli americani) di come i due partiti di cui i leader sono l'esperssione siano l'uno l'interfaccia dell'altro: un cruciale bisogno. Incarnano, o almeno ci provano, le due facce dello stesso sistema ossia la società liberale nella quale, come Weber preconizzava, èlite erano in conflitto fra loro per accaparrarsi il potere fornendo spiegazioni dissimili (ma nemmeno tanto se ci riflette abbastanza) ma comunque sempre all'interno dello stesso quadro: quale? Anche questo è semplice: una società, vischiosa, organizzata a cerchi concentrici impermeabili, anche al loro interno, nettamente separati e in continua tensione per evitare di scivolare verso il basso del baratro e che aspirano solo ad avvicinarsi al "re" sole. I soliti noti (tecnici, politologi, ecc.) fin dal secolo scorso la definirebbero la "società dei migliori" mettendo in risalto l'unica "qualità" reale che ha: l'aspirazione al riconoscimento del merito. Gli aspetti negativi sono altrettanto facili: eliminate da una società democratica tutte le caratteristiche positive di base e avrete bell'è pronta la descrizione della società nella quale dovremmo vivere. Nella realtà non è così: soprattutto in Italia. Qui non conta il merito qualunque sia il proprio campo d'intervento. Se parti dall'alto della società sta tranquillo che in basso non ci vai a meno che non sia proprio un'incapace cronico e anche in quel caso cadi in piedi perchè alla fine ci sono solo i soldi papà...... e, come sempre accade in questi casi, se vali davvero (e non hai alle spalle il solito "papi") allora devi camminare sui morti e accettare la corsa a ostacoli infinita che ti ritrovi davanti perchè non solo non è facile entrare nel cerchio interno ma anche se ci riuscissi a entrare sei sempre il "foresto", l'alieno di cui ci si fida solo se è, sempre, più realista del re. Era davvero questa l'idea di società alla base della Costituzione del 1948 in teoria ancora valida oggi? Vi piace questa società che è pensata per schiacciare verso il basso chi, pur avendo qualche qualità o talento, è nato senza avere natali "nobili"? E perchè abbiamo permesso questo scempio? La letteratura in materia è ampissima sia in materia di liberalismo (vi consiglio di leggere per darvi una rinfrescata in materia ricordandovi che nel liberalismo oggi ci siamo immersi fino al collo più per nostra ignoranza che per reale convinzione) che di liberismo (l'aspetto estremistico ed economico del liberalismo) e soprattutto sapere è meglio di ignorare. Fossimo in tempi di "controllo democratico e diffuso della politica da parte dei cittadini" tutto ciò non sarebbe accaduto ma nel frattempo sono accadute troppe cose che ci hanno portato altrove e ci hanno distolto da esso (cose volute dal potere sia chiaro ed ai suoi sodali) e quando qualcuno ha preso coscienza era troppo tardi: lo shock and awe era già avvenuto e ormai il cerino acceso se l'è ritrovato il comune mortale...

martedì 2 giugno 2009

dopo la guardia nazionale padana ora c'è anche la guardia nazionale italiana.....

Me l'ha segnalato, per correttezza lo cito Devils_124 e ci ha fatto anche un post. Cosa? Naturalmente la guardia nazionale italiana che, cito testualmente, "è un Ente non governativo di volontariato il quale a differenza della Guardia Nazionale Padana (braccio operativo della Lega Nord, che nasce ed opera in chiave secessionista e quindi contro la Costituzione della Repubblica, l'ordine costituito, la sicurezza pubblica e lo Stato); si adopera al fine della salvaguardia dell'integrità Nazionale e per la Sicurezza dello Stato, della Costituzione e del Popolo Italiano". Più chiaro di così. Ora non essendo il sottoscritto leghista che questi, non "governativi", ne siano l'opposto non può importare di meno anzi se gli fanno concorrenza, essendo in libero mercato, va anche bene: forse qualche meridionale "settentrionalizzato" riapre gli occhi e si accorge dell'errore che fa. Poi ho visitato il sito, il loro sito, e bè ho notato cose estremamente interessanti: innanzitutto il nome G.N.I. (ricorda, dico ricorda, G.N.L. indovinate cosa significa l'acronimo?). Poi gli scopi: puramente da organizzazione di volontariato che si occupa di tutto: dall'anticendio alla sicurezza dei cittadini, proprio tutto (basta andare a leggerli sul link dell'organizzazione che è indicato più su in questo post). C'è una ma dato che fra i tanti simboli che i loro aderenti devono portare c'è la ruota solare: cosa è la ruota solare? Wikipedia ci dà una descrizione chiarissima che lascio a voi leggere e trarne le conclusioni: troverete qui una foto della ruota solare e di dove la si può reperire una sua versione "storica" nel castello di Wewelsburg e qui ci rimetto due belle foto. E le divise? Il loro sito ha molte foto che vi invito a visionare qui. Dopo il giretto, e mi scuso se sono "lungo" in questo post, che vi invito a fare mi chiedo: l'ennesima organizzazione di estrema destra o è altro? Sono sicuro che di questi tempi tutto è ammesso (a meno che non disturbi il "manovratore" a Roma) e tutto fa brodo non ci si stupisce di nulla; ma il problema secondo me è un'altro: con la legge sulla sicurezza questa organizzazione ce la troviamo per le strade a "proteggerci"? Come le camice brune proteggevano i tedeschi dagli ebrei, gli operai che scioperavano, ecc.? Posso capire tutto, dovute anche al periodo di confusione che stiamo vivendo, ma il simbolismo e le divise mi riportano alla mente altro che tutti condannano, ufficialmente, e tutti si ritiene abbandonato nella discarica della storia come qualcosa di mostruoso ma sotto la spazzatura deposta ci dev'essere stata una perdita che è durata fino ad oggi dal 1945: spesso usata dal potere per contrastare il "pericolo" rosso, anche con le bombe nelle banche e sui treni, e ora sdoganata per far fare numero a chi vince le elezioni. Quando si fa della paura un'arma essa a volte si rivolta contro chi lo produce ma molto spesso produce mostri e terrore: siamo a questo punto ormai? Altro che festa del 2 giugno, qui siamo alla notte dei cristalli e oltre, molto oltre, il sonno della ragione che genera mostri . La lotta partigiana non significa nulla per i nostri concittadini? E parole come Olocausto e Shoah? Una volta, nemmeno molti anni fa, tutto ciò sarebbe stato criticato e condannato (se non chiuso a furor di popolo) oggi invece, giocando sulla mancanza di valori, è tollerato e entra a far parte dell'immaginario collettivo come qualcosa di nuovo che fa vibrare i cuori: peccato che spesso quel vibrare non porta molto lontano.

2 giugno: cosa si festeggia?

Se ne parla molto in rete e anche su questo blog i commenti erano improntati allo stesso tenore: cosa si sta festeggiando? Certo la risposta semplice è facilissima: la Festa della Repubblica. Ma la risposta vera è un'altra e pone inquietanti interrogativi; "questa" Repubblica è ancora quella dei valori che sono scritti in essa? O è diventata un simulacro (leggere P. K. Dick per l'esatta definizione della parola simulacri) o un'incubatrice di alrto? A questo punto si dirà: ma è il solito discorso! No perchè siamo davvero ad un punto di svolta. Il Liberalismo non necessariamente dev'essere democratico; e dal punto di vista economico non vede di buon'occhio la partecipazione dei cittadini alla vita del paese perchè nel libero mercato qualunque controllo è spesso foeriero di scopertura di pentole che devono restare chiuse: in primis quella che chiede alla parte forte di esso (le imprese e i loro sodali) di accettare le regole imposte. E qui siamo già su un'altro piano: siamo nel liberismo che, nonostante il fallimento del modello economico ad esso improntato, impera ancora e di cui non si vede ancora la sparizione nel pattumeira della storia. A tutt'oggi siamo una società improntata ad esso e anzi ne siamo gli epigoni dato che negli USA stanno sterzando verso una forma meno marcata di esso con Obama: non siamo alla marcia indietro perchè è tale la paura che il ssitema americano, e occidentale, crolli da aver spinto i baroni della finanza ad entrare per un pò nella clandestinità e nell'ombra: ma non temete, ritorneranno come prima appena possibile, siamo solo alla fine del I° tempo del film e c'è ancora molto da rubare e depredare prima che avanzi il deserto quindi c'è ancora molto da soffrire e (non essendoci nessun sistema alternativo a meno che non vogliamo diventare tutti islamici) tenere duro. Attenzione questa non è come la crisi del 1929 ma è come la crisi finanziaria che a varie forme andò dal 1907 al 1919 e comportò fallimenti e distruzioni di strutture sociali e familiari, quella simil 1929 è ancora da venire e questa ne è solo il prodromo. Vi siete mai chiesti cosa provocherà questa crisi? Il passaggio ad altro? No. La divisione in due della società? E' già avvenuto e non è necessario una crisi per esso perchè fa aprte del processo liberista in sè anzi ne è il presupposto. Cosa allora? E' semplice mon cher amies: la fine delo Stato così come l'abbiamo conosciuto finora, finendo esso sparirànno: il welfare, il sociale, la democrazia, la partecipazione dei singoli e il cotnrollo sul mercato e sulle frodi che in esso vengono fatte tutti i giorni! Si questa parte sparirà: rimarrà la parte ancora funzionale di esso alle esigenze dei signori della truffa: ossia la parte repressiva (di cui una parte sarà comunque privatizzata) e la parte finanziaria da usare come bancomat in caso di problemi speculativi e casini vari commessi. Secondo voi quando parlano di "Stato leggero" cos'intendono? Mica quello che vediamo sui libri di economia? No, quello che è strettamente necessario non ai cittadini ma ai suindicati signori della truffa: la parte da suggere quando serve liquidità, null'altro! E dato che di questa parte ancora in piedi noi cittadini ne siamo l'asse portante saremo noi, come sempre, a pagare. Quella che non sono riusciti a fare gli anarchici lo stanno facendo "pro domo sua" i liberisti (e i loro sodali)........

domenica 31 maggio 2009

Siclia, Italia...... ?

E' durissimo lo scontro che sta avvenendo in Sicilia; nonostante cerchino di fare dell'understatement la realtà è una sola: Lombardo ha fatto fuori mezzo PdL e chi di quel partito lo sostiene è fuori; alla faccia della democrazia e della monoliticità della maggioranza. E', naturalmente, uno scontro di potere più che di linee politiche e ideali; è uno scontro che va al di là della semplice differenza di vedute e tocca il "chi" comanda davvero e "chi" gestisce i soldi ora e in futuro (ponte sullo stretto docet.....). Un'anticipo di quello che potrebbe accadere in Italia domani? Non credo però stiamo vedendo e toccando con mano quanto accade quando gruppi di potere si scontrano. Pensate a cosa significa quando un Governo centrale si industria, anzichè governare la crisi nella quale siamo immersi fino al collo e di cui non si vede la fuoriuscita e il cui scopo è quello di depontenziare gli Stati a favore di lobby economico-finanziarie internazionali e nazionali (non si spiegherebbe come mai si buttano nel pozzo bancario miliardi di euro che potrebbero essere impiegati altrove), si industria dicevo a cambiare lo Statuto siciliano per "far cadere" Lombardo: il colmo. E' rissa e lo è sul serio e lo sbocco anche in questo caso può che essere traumatico per i siciliani, soprattutto perchè al di là di tutte le lobby che gravitano attorno al mondo politico la realtà è che per i singoli il cambiamento vero non ci sarà nè é in vista perchè dall'altra parte, a parte figure singole di indiscussa levatura, c'è il deserto. In tutto ciò, e ancora una volta, l'unica figura che emerge è il Capo del Governo che con i suoi "problemi" personali riesce sempre a nascondere sotto il tappeto quelli che invece sono i reali problemi che non solo in Sicilia ma in tutto il paese continuano ad incancrenirsi. E, come sempre, le stelle stanno a guardare................

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