mercoledì 3 giugno 2009

Mai come ora lontani dalla Costituzione

Un qualunque studente di Scienze Politiche potrebbe tranquillamente commentare la due giorni di Porta a Porta con Franceschini (PD) e Berlusconi (PdL) e farci anche bella figura. Perchè in questa due giorni ce n'è abbastanza per farci sopra un bell'esame di comunicazione politica e, magari, prenderci anche un 30/30. Perchè? Semplice, perchè quella che abbiamo visto non è null'altro che la prova provata (o pistola fumante come piace dire agli americani) di come i due partiti di cui i leader sono l'esperssione siano l'uno l'interfaccia dell'altro: un cruciale bisogno. Incarnano, o almeno ci provano, le due facce dello stesso sistema ossia la società liberale nella quale, come Weber preconizzava, èlite erano in conflitto fra loro per accaparrarsi il potere fornendo spiegazioni dissimili (ma nemmeno tanto se ci riflette abbastanza) ma comunque sempre all'interno dello stesso quadro: quale? Anche questo è semplice: una società, vischiosa, organizzata a cerchi concentrici impermeabili, anche al loro interno, nettamente separati e in continua tensione per evitare di scivolare verso il basso del baratro e che aspirano solo ad avvicinarsi al "re" sole. I soliti noti (tecnici, politologi, ecc.) fin dal secolo scorso la definirebbero la "società dei migliori" mettendo in risalto l'unica "qualità" reale che ha: l'aspirazione al riconoscimento del merito. Gli aspetti negativi sono altrettanto facili: eliminate da una società democratica tutte le caratteristiche positive di base e avrete bell'è pronta la descrizione della società nella quale dovremmo vivere. Nella realtà non è così: soprattutto in Italia. Qui non conta il merito qualunque sia il proprio campo d'intervento. Se parti dall'alto della società sta tranquillo che in basso non ci vai a meno che non sia proprio un'incapace cronico e anche in quel caso cadi in piedi perchè alla fine ci sono solo i soldi papà...... e, come sempre accade in questi casi, se vali davvero (e non hai alle spalle il solito "papi") allora devi camminare sui morti e accettare la corsa a ostacoli infinita che ti ritrovi davanti perchè non solo non è facile entrare nel cerchio interno ma anche se ci riuscissi a entrare sei sempre il "foresto", l'alieno di cui ci si fida solo se è, sempre, più realista del re. Era davvero questa l'idea di società alla base della Costituzione del 1948 in teoria ancora valida oggi? Vi piace questa società che è pensata per schiacciare verso il basso chi, pur avendo qualche qualità o talento, è nato senza avere natali "nobili"? E perchè abbiamo permesso questo scempio? La letteratura in materia è ampissima sia in materia di liberalismo (vi consiglio di leggere per darvi una rinfrescata in materia ricordandovi che nel liberalismo oggi ci siamo immersi fino al collo più per nostra ignoranza che per reale convinzione) che di liberismo (l'aspetto estremistico ed economico del liberalismo) e soprattutto sapere è meglio di ignorare. Fossimo in tempi di "controllo democratico e diffuso della politica da parte dei cittadini" tutto ciò non sarebbe accaduto ma nel frattempo sono accadute troppe cose che ci hanno portato altrove e ci hanno distolto da esso (cose volute dal potere sia chiaro ed ai suoi sodali) e quando qualcuno ha preso coscienza era troppo tardi: lo shock and awe era già avvenuto e ormai il cerino acceso se l'è ritrovato il comune mortale...

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