sabato 28 maggio 2011

... e mentre lui continua ......
Confindustria si sgancia. All'assemblea la Marcegaglia ha recitato il de profundis al berlusconismo: nonostante avessero il Governo che storicamente le ha dato di più, da bravi, e pragmatici, gente d'affari hanno capito l'aria che tira e, prima di farsi trascinare nell'abisso rischiando di perdere le loro "conquiste", hanno dato il segnale del "liberi" tutti salendo sulle scialuppe prima che il "Titanic" affondi: d'altronde hanno sempre fatto così fin dalla notte dei tempi. Scenderanno in pista con un proprio partito? Se non sono stupidi, no; in realtà ricominceranno a tessere la loro tela come prima e a cercarsi il nuovo referente politico cui aggrapparsi: non manano i candidati, anzi, potete scommetterci che ci sarà la fila a aprtire dal pdmenoelle alle varie schegge nelle quali si trasformerà il pdl senza l'amato capo. Con questa linea hanno sempre guadagnato soldi pubblici, fondi, contratti favorevoli da sindacati gialli, riduzine delle garanzie dei lavoratori, ecc. senza mai doverci rimettere troppo personalmente e come azienda: non avendo di fronte governi forti e autorevoli non c'era resistenza di fronte alle loro continue rimostranze e richieste e di conseguenza l'uso del bancomat-Stato è continuo e noi lo paghiamo: strano sono liberisti se gli tocca la tasca ma sono statalisti se ci sono problemi, vero?
E veniamo alle cose serie!

Dai e dai il potere fa l'unica cosa che sa fare: reprimere. A Barcellona la polizia li ha sgomberati e in malo modo pure, sapete qual'è stato il risultato? La piazza di Barcellona é stata ora rioccupata non solo da studenti ma da pensionati, lavoratori, famiglie con bambini, altri ragazzi, associazioni ecc. trasformando una protesta di una porzione sociale in un rivolta, si spera pacifica (ma se continua la repressione non ci giurerei che sarà ancora per molto pacifica), di massa contro un sistema iniquo, sordo ai cittadini (da chiunque sia gestito), ingiusto e, ora, repressivo rendendo la Spagna non molto dissimile dalle piazze arabe in rivolta da mesi contro regimi, quelli si, autoritari e repressivi; il punto é: Qual'é la differenza fra una piazza araba e le piazze spagnole e fra i regimi arabi e quello spagnolo? Ufficialmente enorme: satrapie i primi democratica la seconda .... ma se andiamo a vedere nel concreto l'ampiezza si restringe moltissimo a sfavore della seconda dato che anche la Spagna democratica mostra crepe e insensibilità ma soprattutto una frattura sociale fortissima fra una parte sempre più consistente di questa società e la Spagna "ufficiale" lontana dalla realtà e dalle esigenze dei loro cittadini: prigioniera di un sistema, il liberismo economico, che non ha fra le sue variabili un prospero futuro dei cittadini ma il loro depauperamento a favore di pochi privilegiati esteri e interni: come finirà? Lì, come qui, o il potere cambia strada o il passaggio da una civica protesta di massa a una vera rivolta di massa sarà veloce e violento e sarà tanto più violento quanto più dura sarà la repressione.......... prevedo tempi duri per i riccastri!!!!
Questi due eventi sono collegati fra loro? E come? Lo sono: da un lato abbiamo la maschera tragica di un potere decadente e alla fine del proprio percorso (e proprio per questo ESTREMAMENTE pericoloso perché con qualche colpo di coda può fare enormi danni alla democrazia e alla libertà) di cui in Italia abbiamo la massima espressione di decadenza e dall'altro società abbandonate a se stesse che si ribellano, dopo aver pazientemente aspettato, e in parte creduto alle promesse fatte, che ci si accorgesse di essa e si provvedesse alla bisogna soprattutto per quanto riguarda il futuro dei giovani. Questa frattura si potrà ricomporre? Certo ma solo in due modi: o il potere si ravvede e attua il mandato ricevuto dai cittadini o si rinchiude a riccio e si trasforma in altro: in qualcosa che finora è rimasto sottotraccia ma che potrebbe venire alla luce e assumere un aspetto che tutti speravamo mai potesse ritornare .... e che poi potesse chiamarsi dittatura o altro poco cambia.

venerdì 27 maggio 2011

Preso!!!!!

L'unico animale (e chiedo umilmente scusa ai veri animali) che, una volta preso, va rinchiuso in una gabbia 4X4 al massimo la cui chiave va buttata via per sempre senza se e senza ma ...... con al speranza che mentre vi marcisce rifletta sul significato di quello che ha fatto e se ne penta prima di tirare le cuoia!!!! Scusate lo sfogo: di solito non scrivo e non dico cose del genere ma di fronte alle atrocità commesse da quest'essere, insieme al suo amico di merende (e pensare che politici italiani andavano in Serbia a solidarizzare con i complici morali e non di costui), non rieco a essere scevro da sentimenti di nausea e disgusto di fronte a questo qui .........

giovedì 26 maggio 2011

L'ascensore si rompe? Non ripariamolo ......

...... e mentre lui .....
dal paese sale un grido di dolore vero. La gente ormai é stanca; stanca di dover tirare la cinghia mentre c'é chi si arricchisce sulla loro miseria; stanca di dover chinare la testa quando altri fanno il loro comodo senza temere della propria impunità; stanca di vedere i propri figli senza futuro mentre quelli della casta salvaguardano il proprio e quello dei propri sodali. E nonostante tutto ciò sapete cos'ha proposto il sindaco di Castellammare, dove ha sede la Fincantieri? Ha chiesto l'intervento dell'esercito: forse emulo di Bava Beccaris, che spianò i cannoni contro le proteste operaie, ha pensato di essere in pericolo e quindi si nasconde dietro le baionette: eppure di promesse ne aveva fatte agli operai, non da solo, insieme all'intero arco politico campano e romano, eppure lì, come a Genova, Fincantieri chiude e mette sul lastrico migliaia di operai. E che dire della rinascita delle dimissioni in bianco? Sapete che il governo Prodi, bontà sua, l'aveva vietata? E sapete che il primo provvedimento del successivo governo é stato proprio quello di abrogare la legge 188 in nome della semplificazione della burocrazia? Come pensate che possano le donne conciliare il lavoro con la famiglia, società naturale protetta dalla Costituzione (e dai difensori della vita a intermittenza e convenienza del momento)? Questo é il paese vero: non quello descritto dall'amato capo. Questo è il paese che soffre e che contemporaneamente è la colonna portante dell'Italia: senza il paese finisce, è perduto. Ora se avessimo una opposizione non compromessa con gli affari non ci sarebbero dubbi: proporrebbero un programma alternativo a quello del governo; creerebbero le condizioni per ritornare a votare e addio amato capo.... invece no: questi non solo sono compromessi con il sistema liberista ma ne condividono anche il quadro sociale di selezione naturale e di conseguenza vedono come il diavolo qualunque radicale cambiamento dello status quo dato che anche la minima virgola che si sposta potrebbe determinare, in base alla teoria che un battito d'ali a Tokyo potrebbe creare uno tsunami a Los Angeles, un effetto a cascata che ne incrinerebbe il potere e la posizione raggiunta: ecco quindi i tatticismi, i dalemoni, i veltronismi veltrusconiani, i berlusconismi di sinistra e quant'altro serva a preservarli da sorprese "sociali". Ora, essendo incapaci di capire i segnali che arrivano dal basso, stanno facendo tutti un errore madornale: come sottovalutarono il berlusconismo stanno sottovalutando la società pensando, forse, che basteranno poche parole, qualche manganellata, qualche taglio mancato, ecc. per calmare gli animi e tenere tutto fermo, immobile. Stavolta l'impressione che ho é un altra: la gente ha capito che é stata presa in giro e che la tv non dice il vero ma è solo un mondo irreale, costruito per falsare la prospettiva a chi lo osserva mentre in realtà il palazzo crolla intorno a loro. Ecco allora le sorprese alle elezioni: i Pisapia, i De Magistris, i Zedda, ecc. ossia personaggi non troppo compromessi con il regime e, in qualche caso, nuovi alla politica a cui si affidano le proprie speranze di cambiamento: anche minimo basta. Ed é solo la prima ondata questa, quella emozionale. Poi ci sarà il vero tsunami: l'onda sociale continentale che rischia di travolgere l'intero sistema e che se si dovesse saldare insieme potrebbe distruggere anche quel poco di buono che é rimasto, e ricostruire sarà ancora più difficile anche se posso comprendere il tanto peggio tanto meglio non possono non provocare l'unica risposta che il potere, non conta se socialista o conservatore, sa dare in questi casi: una risposta violenta repressiva..... e vi dirò che sospetto ch questo si stia aspettando da parte dei padroni del vapore. Una volta, anni fa, qualcuno si chiese "che fare"? La risposta sarebbe ovvia ma sarebbe la peggiore e darebbe la stura alla repressione dura e pura: qui invece abbiamo una opportunità ossia scegliere sempre e comunque gli outsider e punire elettoralmente tutti coloro che riteniamo responsabili dell'attuale situazione, sono sicuro che di fronte alla perdita del caldo scranno privilegiato i sepolcri imbiancati si toglierebebro da dosso la polvere e, quantomeno per una questione di propria sopravvivenza, potrebbero anche sorprenderci con riforme vere e stavolte a indirizzo rovesciato: non più per loro stessi ma per gli altri, gli esclusi ...... voi dite di no? Bé c'è almeno un precedente: negli anni '60 proprio la spinta fortissima che arrivava allora dalla società reale, e nel timore di veder crescere oltremisura il pericolo rosso, la politica dovette aprire i cordoni della borsa e approvare lo Statuto dei lavoratori......

mercoledì 25 maggio 2011

cambiare il paese?

Bella domanda, vero? Non certo con il riformismo berlusconiano, sia in versione originale che clonata (leggi pdmenoelle), perché non é altro che mantenimento allo spasimo dello status quo così com'è venuto alla luce dal '92 in poi: prima i governi di centrosinistra e poi il duopolio pdmenoelle/pdl hanno messo su un sistema tale che la società sottostante era costretta a scegliere a scatola chiusa fra due schieramenti uno lo specchio dell'altro senza lasciare il minimo spazio alla realtà effettuale: in poche parole prendere o lasciare o vi rendete a immagine e somiglianza del ceto parassitario oppure non esistete, non contate nulla e non siete visibili. Una prova? A Napoli esponenti del pdmenoelle hanno apertamente lavorato per l'avversario del proprio partito, in un caso, e, in un altro caso, hanno dichiarato pubblicamente che, essendo riformisti, non potevano appoggiare un "masaniello" come De Magistris e che era più logico votare per il suo principale avversario, com'é andata a finire? Che De Magistris é il VERO sfidante e il pdmenoelle ha dovuto abbozzare e correre ventre a terra nel sostenerlo se non voleva sparire dalla città; un disastro. E che dire dell'asse Casini-D'Alema? Continuano a "discutere" sulla probabile (se Pisapia e De Magistris dovessero perdere) alleanza fra riformisti: ma sanno che la gente è già altrove? Sanno che Fincantieri ha deciso di chiudere non solo perché c'é minore domanda ma soprattutto perché le pressioni "nordiste" la spingono a valorizzare il nordest del paese a scapito del resto? E sanno che quello visto ieri a Genova e Castellammare (in quest'ultima città mi ha colpito molto una foto ossia quella della testa di Garibaldi messo in un cesso, il che é tutto dire soprattutto nel 150° aniversario di questa unificazione) potrebbe ripetersi in scala generale nell'intero paese? E se c'é la saldatura fra queste proteste e i giovani, i pastori e le partite iva sarde, gli oeprai del nord ovest, gli immigrati, ecc.? Il paese letteralmente diverrebbe ingestibile e solo una svolta autoritaria potrebbe fermarla con annessi morti nelle strade: che forse ce lo si augura per poter poi creare condizioni del genere dove i soliti noti verrebbero anche incensati come "salvatori" della patria violata dalle orde di straccioni? Al momento non siamo ancora a questo, per fortuna, punto: ma la caldera é in ebollizione e, se non saranno capite le condizioni in conseguenza delle quali la suindicata caldera potrebbe esplodere, si rende necessario non tanto capire i tatticismi, scontati, di chi mira solo alla propria autoperpetuazione quanto comprendere quale e chi potrebbe fare da catalizzatore per favorire non una incontrollata esplosione ma un suo rendirizzamento positivo verso una nuova sponda politica e sociale: di cui la prima sia realmente espressione della seconda. C'é una permessa assolutamente necessaria però. che intendiamo quando usiamo il termine "cambiare"? Guardate che ormai non è più il momento dei piccoli passi; non é più nemmeno il tempo di riforme che lasciano il tempo che trovano:troppo tardi.
E' necessario, invece, che "cambiare" significhi:
un nuovo patto sociale, fondato si su basi antiche come la Costituzione, e solidaristico;
una diversa connotazione economica che consenta una redistribuzione dell'ascensore sociale verso il basso e ponga l'accento sul sostenere la domanda e non l'offerta;
non servono riforme fiscali ma fisco efficiente e manette ai veri evasori, in modo da riallargare la base contributiva;
basta con il "professionismo" della politica e, per essere più chiari, due mandati eppoi a casa, a fare altro;
riaffermazione della impossibilità e incompatibilità per chi è concessionario di servizi pubblici di candidarsi;
riforma delle riforme fatte negli ultimi 17 anni, a partire da quella del lavoro e finendo a quelle dei codici;
Questo solo per intendere che significa "cambiare" ...... il resto verrebbe da se: valutate se e quali candidati fanno proprie idee del genere e votateli. E MI RACCOMANDO NON LASCIATE A CASA IL CERVELLO DAVANTI ALLA TV SENNO' QUANDO TORNATE A CASA E VI VENISSE VOGLIA DI UNA FETTA DI PANE SPALMATA RISCHIATE CHE QUELLO CHE STATE SPALMANDO NON E' DI SICURO MARMELLATA........

martedì 24 maggio 2011

Siamo già in default, 2° parte: Corte dei Conti dixit

E dopo l'Istat tocca alla Corte dei Conti: il quadro fatto è impietoso dato che senza nominare direttamente il Governo, e anche quelli precedenti, la Corte annuncia quello che i nostri politicanti non hanno il coraggio di dire: serviranno a partire da quest'anno manovre di soli tagli pari al 3% del PIL pari a 46 miliardi di euro (Tremonti ormai non può più negare che siamo nei guai e si sta dando una mossa, sempre a scapito dei soliti noti), a crescita pari a zero come l'abbiamo ora. Senza siamo spacciati e dovremo rassegnarci a stare a far compagnia ai paesi che già sono crollati economicamente e finanziariamente per ripagare i soldi franco-tedeschi. Ma non basta: è necessario, mai come ora, combattere incisivamente l'evasione/elusione che nel nostro paese è la norma e non l'eccezione rispetto al resto della UE perché anche in questo caso se fosse realmente combattuta potremo sperare di usare questi soldi per ripagare il debito contratto in precedenza: tenendo presente che questo Governo l'ha nei fatti incentivata con scudi fiscali, allentamento nei controlli, redistribuzione verso il basso del peso fiscale, e tentazioni di tagli alle tasse fittizi dato che appena partirà il c.d. federalismo fiscale le tasse aumenteranno ...... eccome se aumenteranno e saranno tutte pagate da chi già paga e non da chi ne ha beneficiato che avrà gioco facile nel pretendere maggiore produttività in completa assenza di investimenti. Non basta dire: abbiamo già fatto perché questo Governo a aprte tagliare non ha saputo far altro che negare l'evidenza del paese fermo e teso solo a mantenere lo status quo senza incidere per nulla il bubbone affaristico che ci sta affamando. Da bravi tenutari del mandato elettorale ricevuto non hanno fatto nulla se non spingere dal lato dell'offerta nella speranza che la gente, rimbecillita dalla propaganda televisiva, si facesse infinocchiare e s'indebitasse fino al collo in nome del consumo di massa. Ma è proprio quest'impostazione sta mostrando i propri limiti, peraltro già noti, perché si basano su presuposti errati fin dalle premesse: siamo nel sistema del debito e solo indebitandoci il volano economico riparte. Nei paesi dove finora si é fatto così i risultati si son visti eccome: gli USA stanno per chiudere bottega a livello federale perché hanno raggiunto il limite oltre il quale la legge prevede che si debba chiudere bottega ed eliminare le spese verticalmente; Grecia, Portogallo, Islanda, Spagna sono già crollati semrpe in nome dello stesso principio, l'indebitamento. Ma come mai nessuno si è mai peroccupato d'incentivare la domanda? Semplice perchè farlo significherebbe prendere atto del proprio fallimento e perché farlo comporterebbe la caduta dell'alibi del produttivismo a ogni costo e sul cui altare i governi tutti stanno sacrificando non solo il welfare ma intere genrazioni che stanno andando perdute: le nostre comprese. Visto che tutto si basa sugli spiriti selvaggi del libero mercato perché mai dovrebbero preoccuparsi di chi, e sono la maggioranza, rimane indietro? Che gli frega a loro se ragazzi, uomini, donne, extracomunitari, artigiani e piccoli imprenditori vedono ridursi gli spazzi e perdono il treno? Non è loro problema immediato: semmai lo possono diventare dovessero essere chiamati al voto ..... ma per quello c'è la propaganda televisiva e il miraggio che è capace di creare, quel mondo di plastica digitale dove tutto è come nel mondo dei sogni e prima o poi c'è il principe azzurro, magari ricco sfondato (l'età non conta), che viene a prenderti per portarti in ...... a fare il .... bè lasciamo stare. Ecco perché i segnali di voto che stanno arrivando dalla società reale italiana dovrebbero essere presi sul serio da chi aspira a essere maggioranza alternativa rispetto a quell'attuale e spingerla a fare davvero opposizione e non solo testimonianza. Ecco perché condivido la definizione che dà Grillo del PD definendolo pdmenoelle: aspirano a essere quello che a parole combattono, perché in realtà sanno che se vogliono essere parte della riforma in senso spenceriano del pianeta devono per forza accettarne le regole: non possono proporre altre ricette perché ciò comporterebbe la loro sparizione immediata: perferiscono fare i tafazzi della situazione anziché programmare per le prossime generazioni un futuro diverso; ed ecco perché io bnon li votoe non li voterò in futuro e comprendo chi vota per Pisapia e De Magistris.....

Siamo già in default....

A guardare i dati Istat il paese è già in default checché ne dicano i geni economici che ci guidano... 2100000 giovani che non fanno nulla perché non trovano nulla fare; 500000 che hanno perso il lavoro; 800000 mila donne licenziate per gravidanza (come la mettiamo cari difensori della famiglia?); il potere d'acquisto delle famiglie che ha perso lo 0.5%; equitalia che impazza con le pignorazioni (molte dovute altre un pò meno); insomma un paese così come lo vedreste? Io dico che è in default: serve solo l'imprimatur dei mercati per dirlo apertamente? O basterà aspettare la prossima manovra di aggiustamento, che sarà di 50 miliardi di euro (guarda caso esattamente la somma che serve per iniziare il piano di rientro del deficit che la UE c'impone se non vogliamo sanzioni .... il bello è che queste manovre dovranno essere fatte per almeno dieci anni!!!!) mentre fino ad appena due giorni fa la si negava: S. & P. non ha fatto altro che levare il velo d'ipocrisia e menzogne che finora aveva coperta questa gravissima situazione perché ha contribuito a crearla insieme a quelli precedenti che hanno usato metodi magari meno duri ma che ne hanno condiviso il quadro liberistico/populistico: esattamente come in Grecia della quale ormai ne seguiamo la strada. Uscirne? E' possibile solo se si cambia la classe dirigente e se si cambia la strada intrapresa: meno populismo e più politica con P maiuscola; meno economia e più sociale; meno occhiolino ai ceti evasori e più attenzione ai meno abbienti, tanto per fare esempi...... ma forse siamo così distratti che sarà necessario sbattere il muso contro il crollo del paese per costringerci a mandare a casa chi c'ha portato alla rovina? Spero di no, temo di si!

lunedì 23 maggio 2011

Arriva l'omnibus ...... addio referendum?

Il Decreto della vita per il Governo arriva.... hanno aspettato fini all'ultimo secondo sia per giustificare "l'emergenza" sia per evitare sorprese con i compravenduti che sono scontenti (e ce ne sono) perché non hanno avuto il "posto" e sia soprattutto per forzare la mano al Capo dello Stato (così ben rappresentato da Crozza perché alla fine firma sempre): non dimentichiamo che inquesto "decreto" c'è di tutto, dalle nuve tasse ai referendum (passando per giustizia, lavoro, economia, ecc.) quindi una finanziaria vera e propria. Scorretto politicamente ma legale dal punto di vista costituzionale nel merito anche se formalmente è l'ennesimo decreto fatto per spingere le cose sulla strada voluta dall'amato capo. Dire che siamo nella normalità è come credere che gli asini volino, è vero ma lì ce li hanno messi i cittadini e quindi spetterebbe all'opposizione fare barricate: ma ci credete davvero che questa opposizione, cui fa comodo se saltano i referendum perché l'acqua nemmeno loro la vogliono pubblica per ovvi motivi che non sto qui a rispiegare, le faccia? Io no. Hanno ragione quelli che come Grillo dicono che con questi qua seduti sugli scranni non si può dialogare ma si deve solo mandarli a casa altrimenti corriamo il rischio che se, in un impeto di tristezza, dovessimo votare per questi ci ritroveremmo punto e a capo. Bisogna cambiare; farlo radicalmente e senza esitazioni o moralismi perché solo se cambiamo la classe dirigente possiamo sperare di cambiare anche la strada che ci ha portato in questo pantano: per farlo ci vuole coraggio; lo stesso coraggio che hanno avuto gli spagnoli nel bocciare i "socialisti" e o nel non votare affato o votare per gli outsider anche a costo di disperdere il voto. Questi capiscono solo questo: la perdita dello scranno o la paura di esso.. più gliene mettiamo meglio sarà per noi. Discorso a parte meritano i candidati alle amministrative: rispetto al nulla chiunque va bene, anche Pisapia (persona rispettabilissima e onesta che a me piace), De Magistris (anch'essa persona rispettabilissima con il più la non trascurabile cosa di essere otusider, cosa non da poco a mio parere) e perché no un bambino o un cavallo (cosa peraltro già accaduta in passato..... ve lo ricordate chi fu?).
....... E ORA SCUSATE SE NON PASSO NEI VOSTRI BLOG DATO CHE STASERA MIO FIGLIO HA LA PRIMA RECITA DELLO SPETTACOLO TEATRALE CHE, INSIEME AGLI ALTRI RAGAZZI DELL'I.S.A. "PALMA" DI MASSA (TOSCANA), HANNO MESSO SU NONOSTANTE: I TAGLI DELLA GELMINI; IL COMUNE CHE, AVENDO AFFIDATO AD UN AGENZIA PRIVATA (....) LA GESTIONE DEI TEATRI CITTADINI, HA CHIESTO MILLE EURI PER USARE IL TEATRO ALLA SCUOLA...... MILLE!!!! NON BRUSCOLINI; L'I.S.A. "PALMA" DI MASSA SIA NELL'ELENCO DEGLI ISTITUTI CHE DEVONO SPARIRE PER ESSERE ACCORPATI, GUARDA CASO, AD ALTRI ISTITUTI MESSI IN ALTRE CITTA' NONOSTANTE QUESTO ISTITUTO FOSSE UNO DEI POCHI CHE IN TUTTA ITALIA DESSE L'ACCESSO DIRETTO A FACOLTA' COME QUELLA DI ARCHITETTURA E STORIA DELL'ARTE!!!!! NONO STANTE TUTTO STASERA CI SARA' QUESTA RECITA CHE SARA' REPLICATA ANCHE DOMANI MATTINA E DOMANI SERA: ANCHE QUESTO SI CHIAMA RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE!!!!!!!

domenica 22 maggio 2011

S.& P.: guarda che coincidenza, giusto ora...

Certo che quando si dice la sfiga, S. & P. ha pubblicato l'outlook sul nostro paese dove vede nero nel momento attuale ma ci salva nel medio lungo periodo se .... se facciamo i bravi. Una prima domanda sarebbe ovvia: come mai lo tirano fuori giusto ora che il nostro governo del "fare (casino)" traballa? E' ovvio che se non fossimo in periodo elettorale l'ansia governativa sarebbe minore e la risposta ovvia non farebbe notizia se non per fare ingoiare a chi le tasse le paga l'ennesima manovra di tagli e tasse, tutte occulte, creando scenari catastrofici da 2012!!! Ma visto che siamo in periodo elettorale, qui prodest? E' un colpo o un assist? Entrambe a mio parere: perchè da un lato potrebbe essere usato per non far scappare via il proprio elettorato rassicurandolo che nulla cambierà e possono tranquillamente seguire le proprie occupazioni dormendo i sogni del giusto (fra le attività annovererei anche il non pagare del tutto o quasi le tasse) e contemporaneamente deprimere quello avversario e gli indecisi sull'aspetto "abbiamo vinto noi rassegnatevi a pagare i conti che vi presentiamo a piè di lista senza discutere, grazie"; dall'altro, se ragioniamo in termini di teoria del controllo della società con la paura e gli shock ripetuti nell'emergenzialità continua, può essere d'aiuto nel fermare le emorragie di voti e spingere per la loro stabilità immobilistica (quest'aspetto lo descrivono benissimo Naomi Klein e Al Gore nei loro saggi in materia, "Shock economy" della prima e l'assalto alla ragione del secondo) che mette davanti agli occhi il paese dei balocchi mentre dietro le spalle vi levano anche le mutande.
Ma S. & P. é, insieme alle altre agenzie di rating, una delle responsabili della crisi finanziaria internazionale che ci sta strozzando non é contenta e va oltre: elenca dieci punti di criticità che vanno affrontati: naturalmente la cosa è vista dalla prospettiva mercatara e liberista e quindi si basa sulla fiducia nel ripagare i debiti che gli Stati fanno per sopravvivere; debiti che sono la base del sistema di potere economico che da anni sta distruggendo quanto di buono fatto nel '900 in termini sociali ed economici a favore dei meno abbienti e delle pari opportunità: è chiaro che allora il potere economico doveva autolimitarsi perché c'era un sistema alternativo che poteva creare "problemi" nel mondo occidentale proprio fra i poveracci che forse potevano abdicare ai sani principi in cambio di cose ovvie quali pane, casa, lavoro ecc. (é notorio che il New Deal ebbe come motivazione ideale non la preoccupazione che negli stessi USA c'erano situazioni da quarto mondo quanto proprio quest'aspetto che terrorizzava i potentati economici...), quindi meglio rinunciare a qualche profitto e fare buon viso a cattivo gioco aspettando che il nemico crolli: cosa puntualmente accaduta.
Quali sono i 12 punti che hanno spinto S. & P. a darci l'outlook negativo? Li esaminiamo? Vi va?
DEBITO. Il primo vero e grande problema è il debito pubblico, pari al 116% del Pil. Le cause affondano nel decennio degli anni della "Milano da bere" del "deficit spending" facile dove con una crescita buona si innestò sciaguratamente anche il turbo della spesa pubblica, facendo così gonfiare più di ogni altro nostro partner Ue, il fardello del debito pubblico. Recentemente poi, in un decreto minore si è deciso di ripristinare di nascosto i tagli alla politica locale facendo tornare le indennità per i consiglieri circoscrizionali abolite un anno fa dal ministro dell'economia Giulio Tremonti: il dato fa capire come sia difficile recuperare il terreno perduto. Il costo del debito pubblico intanto costa 50 miliardi di euro di interessi all'anno, soldi che mancano all'economia reale. Tutto vero ma c'è un ma: c'è, come in questo caso, un uso pessimo del debito pubblico ma ce n'é anche uno virtuoso: proprio nel New Deal americano lo Stato spendeva soldi che non aveva immediatamente in cassa per dare iniezioni di fiducia al mercato e alle famiglie intervenendo direttamente nell'economia eravamo di fronte all'intervento pubblico nell'economia che è stato un motore della ricrescita economica insieme alla guerra mondiale: si coniugò il "termosifone (Stato, famiglie, imprese)" con la crisi e pian piano quelle iniziative c'hanno regalato un 50ennio di prosperità: perché ora non accade? Semplice, perché non ci sono, per ora, alterntative credibili al capitalismo di rapina che abbiamo sotto gli occhi che usa lo stato come bancomat, le famiglie come consumatori e le imprese come fonte di profitto da reinvestire nella finanza.
RICERCA. Uno dei maggiori successi del paese: una buona e selettiva università collegata al mondo delle imprese fa da volano per l'industria del paese. In teoria gli si potrebbe dar ragione, in teoria. Nella realtà si dimentica che la ricerca pura col cavolo le imprese, men che meno quelle italiane, la finanziano: solo lo Stato può farlo.
L'ALTA VELOCITA'. Il costo del lavoro assorbe anche il costo delle inefficienze del paese. Lo spostamento dei lavoratori è uno dei punti. Oggi grazie all'alta velocità del Freccia Rossa questo divario si è parzialmente ridotto, ma ampie zone del paese come il Nord-est, o i collegamenti internazionali con la Francia a Modane e il corridoio orientale verso Kiev restano ancora escluse da questo elemento di modernità. Altra balla. Perché con i soldi delle cosiddette "grandi opere" non si ristruttura l'esistente? S. & P. volutamente mescia (uhm mi è venuto mescere, vi piace?) l'olio con l'acqua perchè non sa vedere oltre il proprio naso degli affari. Se si volessero fare realmente cose utili si potrebbe potenziare la parte cargo delle ferrovie con nuove linee dedicate: non certo con l'alta velocità che serve solo a creare disastri ambientali e treni per signori......
BANDA LARGA. Oltre al trasporto, un altro elemento di arretratezza delle infrastrutture del paese è la banda larga, un elemento che consente enormi aumenti di produttività. Una velocità minima di connessione è un requisito indispensabile per la diffusione di servizi come il telelavoro, telemedicina, teleconferenza, videochiamata. La disponibilità di una connessione a banda larga è considerata dai tecnici indispensabile in qualunque azienda che richieda un'interazione via rete web. Le Intranet aziendali già oggi dispongono di collegamenti ad alta velocità, ottenibili con investimenti propri dell'azienda. La disponibilità di una connessione Internet veloce dipende, invece, da decisioni di investimento di terzi, del provider. La banda larga è stata dichiarata servizio universale per la prima volta in Finlandia nel 2005, seguita da Spagna e Svizzera. Il Giappone detiene il primato globale di copertura del paese e di velocità media di connessione. Tokio ha realizzato l'intervento pubblico più importante per diffondere la banda larga. Questo, forse, spiega qualcosa del miracolo giapponese. Banda larga? Qui da noi? Ma non scherziamo nemmeno: l'amato capo ha investito economicamente e politicamente sulla tv come volano del proprio potere politico e questi vogliono togliergli il giocattolino? E poi chi paga, lo Stato? In realtà la banda larga come diritto reale del cittadino è un aspetto acclarato nei paesi civili ma qui da noi è impossibile almeno finché le tlc, e annesse reti, sono in mano a un solo operatore che fa concorrenza sleale agli altri: qui ci vuole la crezione di una "terna (società pubblica quotata in borsa che gestisce le reti elettriche del paese)" per le reti tlc: i privati pagano il canone di affitto della rete e noi cittadini ci guadagniamo in diritti e velocità ...... questo è programmare la banda larga!
FISCO. L'elevata pressione fiscale è un ostacolo alla crescita economica. Dopo la Germania, in Europa abbiamo la maggiore tassazione sui profitti d'impresa, ma a differenza di Berlino anche la pressione sul capitale è penalizzante. Ridurre le tasse sui profitti e sul capitale, attraverso uno «scambio», meno tasse e meno sussidi alle imprese, non è un favore agli imprenditori, - dicono gli analisti - ma una spinta alla creazione di ricchezza e all'attrazione di nuovi investimenti. Come? Ma perché non si dice che la pressione è elevata e non si dice che la base contributiva è ristretta rispetto alla capacità contributiva generale perché l'evasione/elusione in Italia è a livello record con il placet dei politici (sia i berlusconiani di sinistra che di destra nulla hanno fatto realmente in materia): anche il Governatore Draghi ha detto che se solo si riuscisse a far pagare la metà del dovuto noi staremmo allo stesso livello della Germania e non dell'Argentina del crack!!!!!!! Altro che aiuti alle imprese che già pagano poco e altro che meno tasse sulle rendite da capitale: da noi sono le più basse d'europa......
TEMPI LUNGHI DELLA GIUSTIZIA CIVILE. L'Italia ha il record dei tempi di attesa per una sentenza civile. Tempi lunghi equivalgono a incertezza del diritto. Ma davvero? e chi fa le leggi per uccidere la giustizia? Eppure le proposte utili e a costo quasi zero ci sono..... no, no qui il problema è la politica: non vuole essere considerata pari agli altri e vuole salire sopra il livello di impunità e immunità per se stessa... ricordate qualche legge che non abbia aggravato la situazione? E voglio volutamente tacere sulle leggi pro domo propria dell'amato capo....
ETA' PENSIONABILE. L'aumento dell'età media è una fattore di progresso sociale ma ne consegue l'aumento dell'età pensionabile, anche attraverso la piena equiparazione tra uomini e donne. Un elemento che libererebbe risorse finanziarie utili l'occupazione giovanile e femminile. Invece si assiste a un sempre maggior ricorso a forme di prepensionamento. Fatemi capire. Perché si campa di più (ci sarebbe da discutere sul "si campa di più" e "sul come si campa di più") le pensioni vanno tagliate: innanzitutto cominciamo a far pesare l'assistenza sulla fiscalità generale e non sui fondi pensionistici e vediamo se sono in rosso o no; poi rifondiamo il patto generazionale in modo che i figli, come si è fatto finora, paghino le pensioni dei padri ... oops mi si dirà non c'è lavoro e il posto fisso è una chimera: vero però in un cosiddetto mercato non precarizzato e non così volatile non è mica più necessario il posto fisso se il lavoratore ha la reale possibilità di cambiare lavoro facilmente e con contratti non umilianti come quelli di "formazione"...... il vero mercato del lavoro prevede anche il sostegno pubblico in caso di, provvisoria, inoccupazione!!!!!! siamo seri: qui si vuole che sia salari che stipendi siano volutamente bassi per permettere al capo di fare profitti che non è tenuto a reinvestire, tutto qui.
LIBERALIZZAZIONI. E' una vecchia battaglia che nessun governo di destra o di sinistra è riuscito ancora a vincere. Che intendiamo per "liberalizzazioni"? Quelle fatte finora sono un pianto e hanno solo spostato il monopolio da pubblico a privato, nulla più. Eppoi cosa liberalizzare? L'acqua? Se lo scordino. E' vero che entusiasticamente abbiamo aderito ai vari Doha Round dove il principio base era "fuori lo Stato e dentro il privato" (dalla cultura all'acqua): però si sarebbe dovuta creare una struttura di controllo e regolamentazione, nonché reali garanzie per i soggetti deboli ossia i cittadini, che avessero reali poteri di interdizione contro gli usi e gli abusi che un mercato libero comporta; è una balla che il mercato è democraiza e libertà: è una contraddizione in termini dato che il mercato è competizione quindi legge del più forte che si afferma a qualunque costo e con qualunque risparmio non è la legge del volemose bene e prego si accomodi .... prima lo si capisce meglio sarà per tutti, soprattutto per i giovani!!!!!! Dove sta scritto che pubblico non è gestito bene: dipende dai politici, se sono competenti, trasparenti e onesti si che funziona e se c'è controllo dei cittadini soprattutto certo che funziona...
CONTRATTI DECENTRATI TERRITORIALMENTE. L'Ocse ci raccomanda l'istituzione di livelli salariali differenti sul territorio, livelli che riflettano le diverse realtà di produttività e di costo della vita. Un mal compreso senso di uguaglianza da parte dei sindacati dei dipendenti ha fatto sì che questa suggerimento non venisse quasi mai recepito con danno degli stessi lavoratori delle zone meno progredite del paese che hanno sulla carta salari identici a quelli del Nord senza però vedere mai arrivare gli investimenti..... ma scherziamo? Chi si ricorda le "gabbie salariali" negli anni '60? Se non si fanno investimenti in zone disagiate è perché lì lo Stato o manca perché ha lasciato in mano ad altri (...) la gestione dei soldi o perché ha messo su una burocrazia da paura che li fa scappare via: non è certo colpa di chi lavora se non ci sono investimenti e quindi non si può far pagare a loro la corruzione, inefficienza, ecc. di altri... ma è la solita storia che già conosciamo....
INVESTIMENTI STRANIERI. Come attrarre gli investimenti stranieri di norma sempre benvenuti se non sono ostili o di natura speculativa? Per esempio si può offrire di pagare la differenza del maggior rischio che il mercato chiede, rispetto al paese di provenienza dell'investitore. Inoltre bisogna ridurre la burocrazia. Qui da noi? Investimenti stranieri? Con l'italica furbizia di fregare il pollo di turno (leggasi turisti da spennare) ce li scordiamo gli investimenti, il discorso sarebbe lungo perché va dalla burocrazia alla legalità diffusa; dalla trasparenza alla stabilità sociale ed economica: una battaglia persa con questa società e con questi politici....... se si cambia strada, forse: se si cambia strada ......
DEMOGRAFIA; è in calo: l'Italia è il paese d'Europa con il minor sviluppo demografico (al pari della Spagna) e con la minore partecipazione al mercato del lavoro (intorno al 55% rispetto al 70-75% di molti paesi europei: il tasso di occupazione quindi è troppo basso). Per di più è un paese che invecchia e quindi con scarsa propensione al consumo. Domanda: chi è così pazzo da fare un figlio qui e oggi in questo paese, senza appoggio delle famiglie di provenienza? E senza prospettiva di un progetto di vita futura? Ma non scherziamo nemmeno....... e poi con questi politici che sparano caxxate a tutto andare in materia di tutela della famiglia a parole e non nei fatti ve la sentierste davvero di fare figli per vederli crescere e vivere senza arte e senza parte?
FARE SISTEMA ALL'ESTERO. Uno degli elementi di maggior capacità dei nostri partner europei è quello di essere presenti negli organismi internazionali e fare sistema: una sede internazionale è fonte di posti di lavoro di eccellenza e modernizzazione del tessuto sociale circostante; occorre diventare europeisti pragmatici come i nostri partner: con l'amato capo e con il pdmenoelle? Ma non lo diciamo nemmeno per scherzo eppoi "questa europa" ci piace proprio? E' l'Europa dei soldi e non dei popoli; è una sovrastruttura burocretinica che è schiava dei poteri forti, finanziariamente parlando, che non ha occhi che per essi: i paesi in default mica sono aiutati per salvarsi (NON CREDETE A QUESTE FESSERIE): sono aiutati per salvare le banche tedesche e francesi che hanno prestato soldi........ Alcuni paesi l'hanno capito e ora hanno denunciato il debito altri no e ne pagheranno le conseguenze i cittadini che dovranno sostenere il peso dei sacrifici mentre chi lo ha causato si sta ancora contando i soldi che ci ha guadagnato senza colpo ferire!!!!!!
Come si diceva mesi fa: il nostro paese è a rischio!!!!!! Fateci la bocca; ma ha una caratteristica che altri non hanno: la capacità nostrana di cambiare cavallo vincente senza molti rimorsi; l'abbiamo già fatto e molto probabilmente lo rifaremo..... potrebbe non bastare perchè le alternative nel nostro caso sono peggiori del male che lo ha causato, però se si é con l'acqua alla gola....... un altra cosa che potremmo fare é denunciare ORA il debito e rifiutarsi di continuare a pagarlo e affidare contemporaneamente a una commissione neutrale il compito di verificare se lo stesso debito sia stato fatto secondo i crismi classici o in frode dei cittadini: lo hanno fatto in Equador, perché non farlo qui? E magari chiedere un bel risarcimento danni a chi lo ha causato in modo da ridurlo in muntande dimodoché possa rendersi conto che significa andare alle 5 del mattino fuori dai mercati a contendersi con altri disperati gli scarti nella spazzatura? Un ottima scuola sarebbe non credete?
Ecco perché mai come ora queste amministrative sono importanti e perché l'amato capo (che nel '94 era indebitato per 4 mila miliardi di lire e oggi è il 68° uomo più ricco del pianeta... ci sarebbe da chiedersi come ha fatto, vero?) e co, da un lato, e i suoi competitors (grillini, de magistris, pisapia, vendola ecc. ma non il pdmenoelle che spero sparisca al più presto o almeno vada dove lo porta il suo cuore e non il nostro) dall'altro ce la stanno mettendo tutta: sono due visioni differenti fra loro e sono antitetiche... a seconda di chi vincerà si capirà subito se questo pese è destinato a essere come la Grecia o si potrà avviare sulla via di un nuovo rinascimento!!!!

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