domenica 22 maggio 2011

S.& P.: guarda che coincidenza, giusto ora...

Certo che quando si dice la sfiga, S. & P. ha pubblicato l'outlook sul nostro paese dove vede nero nel momento attuale ma ci salva nel medio lungo periodo se .... se facciamo i bravi. Una prima domanda sarebbe ovvia: come mai lo tirano fuori giusto ora che il nostro governo del "fare (casino)" traballa? E' ovvio che se non fossimo in periodo elettorale l'ansia governativa sarebbe minore e la risposta ovvia non farebbe notizia se non per fare ingoiare a chi le tasse le paga l'ennesima manovra di tagli e tasse, tutte occulte, creando scenari catastrofici da 2012!!! Ma visto che siamo in periodo elettorale, qui prodest? E' un colpo o un assist? Entrambe a mio parere: perchè da un lato potrebbe essere usato per non far scappare via il proprio elettorato rassicurandolo che nulla cambierà e possono tranquillamente seguire le proprie occupazioni dormendo i sogni del giusto (fra le attività annovererei anche il non pagare del tutto o quasi le tasse) e contemporaneamente deprimere quello avversario e gli indecisi sull'aspetto "abbiamo vinto noi rassegnatevi a pagare i conti che vi presentiamo a piè di lista senza discutere, grazie"; dall'altro, se ragioniamo in termini di teoria del controllo della società con la paura e gli shock ripetuti nell'emergenzialità continua, può essere d'aiuto nel fermare le emorragie di voti e spingere per la loro stabilità immobilistica (quest'aspetto lo descrivono benissimo Naomi Klein e Al Gore nei loro saggi in materia, "Shock economy" della prima e l'assalto alla ragione del secondo) che mette davanti agli occhi il paese dei balocchi mentre dietro le spalle vi levano anche le mutande.
Ma S. & P. é, insieme alle altre agenzie di rating, una delle responsabili della crisi finanziaria internazionale che ci sta strozzando non é contenta e va oltre: elenca dieci punti di criticità che vanno affrontati: naturalmente la cosa è vista dalla prospettiva mercatara e liberista e quindi si basa sulla fiducia nel ripagare i debiti che gli Stati fanno per sopravvivere; debiti che sono la base del sistema di potere economico che da anni sta distruggendo quanto di buono fatto nel '900 in termini sociali ed economici a favore dei meno abbienti e delle pari opportunità: è chiaro che allora il potere economico doveva autolimitarsi perché c'era un sistema alternativo che poteva creare "problemi" nel mondo occidentale proprio fra i poveracci che forse potevano abdicare ai sani principi in cambio di cose ovvie quali pane, casa, lavoro ecc. (é notorio che il New Deal ebbe come motivazione ideale non la preoccupazione che negli stessi USA c'erano situazioni da quarto mondo quanto proprio quest'aspetto che terrorizzava i potentati economici...), quindi meglio rinunciare a qualche profitto e fare buon viso a cattivo gioco aspettando che il nemico crolli: cosa puntualmente accaduta.
Quali sono i 12 punti che hanno spinto S. & P. a darci l'outlook negativo? Li esaminiamo? Vi va?
DEBITO. Il primo vero e grande problema è il debito pubblico, pari al 116% del Pil. Le cause affondano nel decennio degli anni della "Milano da bere" del "deficit spending" facile dove con una crescita buona si innestò sciaguratamente anche il turbo della spesa pubblica, facendo così gonfiare più di ogni altro nostro partner Ue, il fardello del debito pubblico. Recentemente poi, in un decreto minore si è deciso di ripristinare di nascosto i tagli alla politica locale facendo tornare le indennità per i consiglieri circoscrizionali abolite un anno fa dal ministro dell'economia Giulio Tremonti: il dato fa capire come sia difficile recuperare il terreno perduto. Il costo del debito pubblico intanto costa 50 miliardi di euro di interessi all'anno, soldi che mancano all'economia reale. Tutto vero ma c'è un ma: c'è, come in questo caso, un uso pessimo del debito pubblico ma ce n'é anche uno virtuoso: proprio nel New Deal americano lo Stato spendeva soldi che non aveva immediatamente in cassa per dare iniezioni di fiducia al mercato e alle famiglie intervenendo direttamente nell'economia eravamo di fronte all'intervento pubblico nell'economia che è stato un motore della ricrescita economica insieme alla guerra mondiale: si coniugò il "termosifone (Stato, famiglie, imprese)" con la crisi e pian piano quelle iniziative c'hanno regalato un 50ennio di prosperità: perché ora non accade? Semplice, perché non ci sono, per ora, alterntative credibili al capitalismo di rapina che abbiamo sotto gli occhi che usa lo stato come bancomat, le famiglie come consumatori e le imprese come fonte di profitto da reinvestire nella finanza.
RICERCA. Uno dei maggiori successi del paese: una buona e selettiva università collegata al mondo delle imprese fa da volano per l'industria del paese. In teoria gli si potrebbe dar ragione, in teoria. Nella realtà si dimentica che la ricerca pura col cavolo le imprese, men che meno quelle italiane, la finanziano: solo lo Stato può farlo.
L'ALTA VELOCITA'. Il costo del lavoro assorbe anche il costo delle inefficienze del paese. Lo spostamento dei lavoratori è uno dei punti. Oggi grazie all'alta velocità del Freccia Rossa questo divario si è parzialmente ridotto, ma ampie zone del paese come il Nord-est, o i collegamenti internazionali con la Francia a Modane e il corridoio orientale verso Kiev restano ancora escluse da questo elemento di modernità. Altra balla. Perché con i soldi delle cosiddette "grandi opere" non si ristruttura l'esistente? S. & P. volutamente mescia (uhm mi è venuto mescere, vi piace?) l'olio con l'acqua perchè non sa vedere oltre il proprio naso degli affari. Se si volessero fare realmente cose utili si potrebbe potenziare la parte cargo delle ferrovie con nuove linee dedicate: non certo con l'alta velocità che serve solo a creare disastri ambientali e treni per signori......
BANDA LARGA. Oltre al trasporto, un altro elemento di arretratezza delle infrastrutture del paese è la banda larga, un elemento che consente enormi aumenti di produttività. Una velocità minima di connessione è un requisito indispensabile per la diffusione di servizi come il telelavoro, telemedicina, teleconferenza, videochiamata. La disponibilità di una connessione a banda larga è considerata dai tecnici indispensabile in qualunque azienda che richieda un'interazione via rete web. Le Intranet aziendali già oggi dispongono di collegamenti ad alta velocità, ottenibili con investimenti propri dell'azienda. La disponibilità di una connessione Internet veloce dipende, invece, da decisioni di investimento di terzi, del provider. La banda larga è stata dichiarata servizio universale per la prima volta in Finlandia nel 2005, seguita da Spagna e Svizzera. Il Giappone detiene il primato globale di copertura del paese e di velocità media di connessione. Tokio ha realizzato l'intervento pubblico più importante per diffondere la banda larga. Questo, forse, spiega qualcosa del miracolo giapponese. Banda larga? Qui da noi? Ma non scherziamo nemmeno: l'amato capo ha investito economicamente e politicamente sulla tv come volano del proprio potere politico e questi vogliono togliergli il giocattolino? E poi chi paga, lo Stato? In realtà la banda larga come diritto reale del cittadino è un aspetto acclarato nei paesi civili ma qui da noi è impossibile almeno finché le tlc, e annesse reti, sono in mano a un solo operatore che fa concorrenza sleale agli altri: qui ci vuole la crezione di una "terna (società pubblica quotata in borsa che gestisce le reti elettriche del paese)" per le reti tlc: i privati pagano il canone di affitto della rete e noi cittadini ci guadagniamo in diritti e velocità ...... questo è programmare la banda larga!
FISCO. L'elevata pressione fiscale è un ostacolo alla crescita economica. Dopo la Germania, in Europa abbiamo la maggiore tassazione sui profitti d'impresa, ma a differenza di Berlino anche la pressione sul capitale è penalizzante. Ridurre le tasse sui profitti e sul capitale, attraverso uno «scambio», meno tasse e meno sussidi alle imprese, non è un favore agli imprenditori, - dicono gli analisti - ma una spinta alla creazione di ricchezza e all'attrazione di nuovi investimenti. Come? Ma perché non si dice che la pressione è elevata e non si dice che la base contributiva è ristretta rispetto alla capacità contributiva generale perché l'evasione/elusione in Italia è a livello record con il placet dei politici (sia i berlusconiani di sinistra che di destra nulla hanno fatto realmente in materia): anche il Governatore Draghi ha detto che se solo si riuscisse a far pagare la metà del dovuto noi staremmo allo stesso livello della Germania e non dell'Argentina del crack!!!!!!! Altro che aiuti alle imprese che già pagano poco e altro che meno tasse sulle rendite da capitale: da noi sono le più basse d'europa......
TEMPI LUNGHI DELLA GIUSTIZIA CIVILE. L'Italia ha il record dei tempi di attesa per una sentenza civile. Tempi lunghi equivalgono a incertezza del diritto. Ma davvero? e chi fa le leggi per uccidere la giustizia? Eppure le proposte utili e a costo quasi zero ci sono..... no, no qui il problema è la politica: non vuole essere considerata pari agli altri e vuole salire sopra il livello di impunità e immunità per se stessa... ricordate qualche legge che non abbia aggravato la situazione? E voglio volutamente tacere sulle leggi pro domo propria dell'amato capo....
ETA' PENSIONABILE. L'aumento dell'età media è una fattore di progresso sociale ma ne consegue l'aumento dell'età pensionabile, anche attraverso la piena equiparazione tra uomini e donne. Un elemento che libererebbe risorse finanziarie utili l'occupazione giovanile e femminile. Invece si assiste a un sempre maggior ricorso a forme di prepensionamento. Fatemi capire. Perché si campa di più (ci sarebbe da discutere sul "si campa di più" e "sul come si campa di più") le pensioni vanno tagliate: innanzitutto cominciamo a far pesare l'assistenza sulla fiscalità generale e non sui fondi pensionistici e vediamo se sono in rosso o no; poi rifondiamo il patto generazionale in modo che i figli, come si è fatto finora, paghino le pensioni dei padri ... oops mi si dirà non c'è lavoro e il posto fisso è una chimera: vero però in un cosiddetto mercato non precarizzato e non così volatile non è mica più necessario il posto fisso se il lavoratore ha la reale possibilità di cambiare lavoro facilmente e con contratti non umilianti come quelli di "formazione"...... il vero mercato del lavoro prevede anche il sostegno pubblico in caso di, provvisoria, inoccupazione!!!!!! siamo seri: qui si vuole che sia salari che stipendi siano volutamente bassi per permettere al capo di fare profitti che non è tenuto a reinvestire, tutto qui.
LIBERALIZZAZIONI. E' una vecchia battaglia che nessun governo di destra o di sinistra è riuscito ancora a vincere. Che intendiamo per "liberalizzazioni"? Quelle fatte finora sono un pianto e hanno solo spostato il monopolio da pubblico a privato, nulla più. Eppoi cosa liberalizzare? L'acqua? Se lo scordino. E' vero che entusiasticamente abbiamo aderito ai vari Doha Round dove il principio base era "fuori lo Stato e dentro il privato" (dalla cultura all'acqua): però si sarebbe dovuta creare una struttura di controllo e regolamentazione, nonché reali garanzie per i soggetti deboli ossia i cittadini, che avessero reali poteri di interdizione contro gli usi e gli abusi che un mercato libero comporta; è una balla che il mercato è democraiza e libertà: è una contraddizione in termini dato che il mercato è competizione quindi legge del più forte che si afferma a qualunque costo e con qualunque risparmio non è la legge del volemose bene e prego si accomodi .... prima lo si capisce meglio sarà per tutti, soprattutto per i giovani!!!!!! Dove sta scritto che pubblico non è gestito bene: dipende dai politici, se sono competenti, trasparenti e onesti si che funziona e se c'è controllo dei cittadini soprattutto certo che funziona...
CONTRATTI DECENTRATI TERRITORIALMENTE. L'Ocse ci raccomanda l'istituzione di livelli salariali differenti sul territorio, livelli che riflettano le diverse realtà di produttività e di costo della vita. Un mal compreso senso di uguaglianza da parte dei sindacati dei dipendenti ha fatto sì che questa suggerimento non venisse quasi mai recepito con danno degli stessi lavoratori delle zone meno progredite del paese che hanno sulla carta salari identici a quelli del Nord senza però vedere mai arrivare gli investimenti..... ma scherziamo? Chi si ricorda le "gabbie salariali" negli anni '60? Se non si fanno investimenti in zone disagiate è perché lì lo Stato o manca perché ha lasciato in mano ad altri (...) la gestione dei soldi o perché ha messo su una burocrazia da paura che li fa scappare via: non è certo colpa di chi lavora se non ci sono investimenti e quindi non si può far pagare a loro la corruzione, inefficienza, ecc. di altri... ma è la solita storia che già conosciamo....
INVESTIMENTI STRANIERI. Come attrarre gli investimenti stranieri di norma sempre benvenuti se non sono ostili o di natura speculativa? Per esempio si può offrire di pagare la differenza del maggior rischio che il mercato chiede, rispetto al paese di provenienza dell'investitore. Inoltre bisogna ridurre la burocrazia. Qui da noi? Investimenti stranieri? Con l'italica furbizia di fregare il pollo di turno (leggasi turisti da spennare) ce li scordiamo gli investimenti, il discorso sarebbe lungo perché va dalla burocrazia alla legalità diffusa; dalla trasparenza alla stabilità sociale ed economica: una battaglia persa con questa società e con questi politici....... se si cambia strada, forse: se si cambia strada ......
DEMOGRAFIA; è in calo: l'Italia è il paese d'Europa con il minor sviluppo demografico (al pari della Spagna) e con la minore partecipazione al mercato del lavoro (intorno al 55% rispetto al 70-75% di molti paesi europei: il tasso di occupazione quindi è troppo basso). Per di più è un paese che invecchia e quindi con scarsa propensione al consumo. Domanda: chi è così pazzo da fare un figlio qui e oggi in questo paese, senza appoggio delle famiglie di provenienza? E senza prospettiva di un progetto di vita futura? Ma non scherziamo nemmeno....... e poi con questi politici che sparano caxxate a tutto andare in materia di tutela della famiglia a parole e non nei fatti ve la sentierste davvero di fare figli per vederli crescere e vivere senza arte e senza parte?
FARE SISTEMA ALL'ESTERO. Uno degli elementi di maggior capacità dei nostri partner europei è quello di essere presenti negli organismi internazionali e fare sistema: una sede internazionale è fonte di posti di lavoro di eccellenza e modernizzazione del tessuto sociale circostante; occorre diventare europeisti pragmatici come i nostri partner: con l'amato capo e con il pdmenoelle? Ma non lo diciamo nemmeno per scherzo eppoi "questa europa" ci piace proprio? E' l'Europa dei soldi e non dei popoli; è una sovrastruttura burocretinica che è schiava dei poteri forti, finanziariamente parlando, che non ha occhi che per essi: i paesi in default mica sono aiutati per salvarsi (NON CREDETE A QUESTE FESSERIE): sono aiutati per salvare le banche tedesche e francesi che hanno prestato soldi........ Alcuni paesi l'hanno capito e ora hanno denunciato il debito altri no e ne pagheranno le conseguenze i cittadini che dovranno sostenere il peso dei sacrifici mentre chi lo ha causato si sta ancora contando i soldi che ci ha guadagnato senza colpo ferire!!!!!!
Come si diceva mesi fa: il nostro paese è a rischio!!!!!! Fateci la bocca; ma ha una caratteristica che altri non hanno: la capacità nostrana di cambiare cavallo vincente senza molti rimorsi; l'abbiamo già fatto e molto probabilmente lo rifaremo..... potrebbe non bastare perchè le alternative nel nostro caso sono peggiori del male che lo ha causato, però se si é con l'acqua alla gola....... un altra cosa che potremmo fare é denunciare ORA il debito e rifiutarsi di continuare a pagarlo e affidare contemporaneamente a una commissione neutrale il compito di verificare se lo stesso debito sia stato fatto secondo i crismi classici o in frode dei cittadini: lo hanno fatto in Equador, perché non farlo qui? E magari chiedere un bel risarcimento danni a chi lo ha causato in modo da ridurlo in muntande dimodoché possa rendersi conto che significa andare alle 5 del mattino fuori dai mercati a contendersi con altri disperati gli scarti nella spazzatura? Un ottima scuola sarebbe non credete?
Ecco perché mai come ora queste amministrative sono importanti e perché l'amato capo (che nel '94 era indebitato per 4 mila miliardi di lire e oggi è il 68° uomo più ricco del pianeta... ci sarebbe da chiedersi come ha fatto, vero?) e co, da un lato, e i suoi competitors (grillini, de magistris, pisapia, vendola ecc. ma non il pdmenoelle che spero sparisca al più presto o almeno vada dove lo porta il suo cuore e non il nostro) dall'altro ce la stanno mettendo tutta: sono due visioni differenti fra loro e sono antitetiche... a seconda di chi vincerà si capirà subito se questo pese è destinato a essere come la Grecia o si potrà avviare sulla via di un nuovo rinascimento!!!!

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