sabato 12 luglio 2008

Calo reale degli stipendi. Questa è miseria!!!

Si fa un gran parlare di prezzi, tariffe, inflazioni (si perchè da noi i furbacchioni ne hanno inventate almeno 3 ossia programmata, reale e percepita come se ci fosse differenza), ecc. ma un solo dato emerge con un'assoluta certezza (e con altrettanta assoluta certezza è passato non sotto silenzio ma sciolto nell'effluvio logorroico che i media ci propinano tutti giorni, almeno tre volte al giorno, sia prima che dopo i pasti): i salari reali (non le tariffe di qualche ordine né le provvigioni o altro) sono scesi al di sotto del livello di 15 anni fa. Ciò significa che siamo poveri, i salariati intendo, sul serio e che oltre a tagliare il superfluo e il necessario stiamo tagliando l'indispensabile. Naturalmente non è colpa di questo "solo" di questo Governo: la storia è lunga e risale ai primi anni '90 e ai Governi di centro-sinistra(?) i quali in nome del loro innamoramento verso il liberismo, complici le o.s., hanno si trasformato il paese ma in senso peggiorativo iniziando quel processo duplice che avrebbe portato i cittadini, i salariati in particolare, all'attuale situazione. E non solo; non contenti hanno messo le basi anche per la distruzione del futuro di almeno una generazione con la distruzione della legislazione del lavoro in materia di precarizzazione e mobilità. Se a questo quadro aggiungiamo anche l'allontanamento della maggior parte dei cittadini dalla politica, in seguito alla crisi dei partiti di massa distrutti tutti o quasi da tangentopoli, il quadro è perfetto. Nel tempo, come già avvenuto nei apesi dove è stato applicato quasi alla lettera il liberismo, le cose non si potevano che aggravare allargando la forbice fra straricchi (che da noi sono anche agevolati da una legislazione "favorevole" che si è stratificata nel corso degli anni per la pavidità dei politici nel loro complesso) e "normali" che sono la vera colonna portante dell'intera società e che pagano il vero scotto delle fortune altrui (e spesso si fanno strumento delle fortune accumulate) e che quando le cose vanno meglio si sentono dire che bisogna risanare e che non si può far infiammarel'inflazione (e amenità varie simili) quando vanno male ..... idem!! Ora dopo tanto tempo siamo davvero alla contrazione in termini reali eppure politici, economisti ecc. anzichè trovare sistemi per rafforzare la domanda si dilettano in calcoli per distinguere fra le varie inflazioni a danno dei soliti noti che ne apgheranno lo scotto non solo intermini di soldi in meno ma anche di servizi minori ed inefficienti (per giunta a pagamento) sia in termini occupazionali, un'esempio per tutti: i diperndenti pubblici: si fanno i conti mettendo insieme dirigenti (che spesso sono pagati profumatamente senza valutare davvero il lro rendimento e sono fra i meglio pagati di europa) e lavoratori "normali (che detratti gli stipendi dei dirigenti sono di almeno di 100 euro indietro ai pari livello del privato; indivinate un pò che rischia il posto? E' vero che ci sono fannulloni ma è anche vero che molti si fanno il mazzo (pompieri, poliziotti ecc.) per pochi euro, quindi? Ecco sbuca fuori il risparmio da fare nel bilancio dello Stato e nememno quella programmata hanno......... nel privato è anche peggio. Una'ltro caposaldo dell'attuale organizzazione del lavoro sono i precari che resteranno a vita tali anche nei prossimi decenni: se questo vi sembra un paese che vuole ritornare a crescere ..........................

giovedì 10 luglio 2008

L'emblema e il simbolo ultimo della sconfitta bushiana


Qui nella foto accanto vedete una foto che ha fatto il giro del mondo e che rappresentava un soldato americano che soccorreva un bambino irakeno ferirto durante l'invasione/aggressione del suo paese. Chi era questo soldato? Era un medico che faceva il suo dovere anche in tempo di guerra, quindi una persona che in base ai suoi ideali personali e al suo lavoro non aveva remore a soccorrere il "nemico": emblema degli USA o meglio di quella parte di americani che pur se capaci di atrocità e brutali bombardamenti erano contemporaneamente in grado di aiutare, aloro rischio e pericolo, gli "altri". Lo fecero con l'Europa distrutta dalla guerra (dalla loro aviazione soprattutto) lo fanno, come si vede dalla foto, in Iraq. Quindi nonostante l'idea, tutta neocon, che si dovesse creare una testa di ponte americana (d'altronde questo doveva essere il loro secolo ma la cosa gli è rimasta sul groppone per ora) nel bel mezzo del mondo islamico e arabo; e nonostante questa testa di ponte era fra Siria e Iran e vicino agli "amici" sauditi (amici anche di famiglia), di cui non si fidano molto, in modo da creare un'isola felice, per loro, attraverso cui accedere direttamente alla fornitura di petrolio (di cui l'Iraq è colmo) e gestire le future pipeline che scendono, via Afghanistan, dall'Asia centrale senza che le locali popolazioni ne vedessro un goccio che sia uno; nonostante il fatto che il dittatore ucciso fosse una loro antica conoscenza (e amico); nonostante, infine, che abbiano distrutto un'intero paese facendolo diventare terreno di scontro fra occidente e islam al fine di creare quel "nemico" (perso con la caduta dell'URSS) da sventolare da noi in occidente per distogliere l'attenzione dalla crisi dell'american way of life, che è ormai evidente non avrà vita ancora molto lunga, insomma nonostante tutto sono riusciti a perdere sia la pace sia la successiva guerra di resistenza che gli irakeni hanno messo su per poter sopravvivere. Ci sono sì terroristi ma molti sono semplicemente resistenti (a aprtire dagli sciiti che prima erano stati messi sull'altare e poi sono diventati terroristi, tipico della concezione limitata americana) che rivogliono il destino del loro paese nelle loro mani senza "crociati" fra i pedi: non credo al bagno di sangue che ne verrebbe anche se non sarà facile ammesso che i burattini che ci sono ora si levino in fretta dai piedi. Ora, dicevo, quest'uomo raffigurato nella foto (un medico) che era diventato il simbolo dell'aiuto americano al paese martoriato E' MORTO. Non ha resistito allo stress traumatico post bellico e la sua mente, o anima, ne è stata divorata fino a mostrare problemi psichici seri che lo hanno portato ad una overdose, dice accidentale, di pillole e aerosol. Se gli USA volevano un simbolo dell'avventurismo e del loro fallimento lui lo è. A lui va il mio pensiero di cordoglio e dispiacere soprattutto per l'aiuto che è stato in grado di portare in Iraq ma la RESPONSABILITA' DELLA SUA MORTE "ACCIDENTALE" ricade tutta su chi ce lo ha mandato senza farsi remore morali né etiche causandone la morte una volta tornato in patria. Good bye Mr Bush e spero che la storia e il suo Dio la condanni laddove gli uomini non hanno avuto, ne avranno, il coraggio di farlo...............

Eluana: finalmente può riposare......

La decisione del Tribunale di Milano sul "caso" di Eluana Englaro pone fine, si spera, alle tante polemiche strumentali in materia di vita, morte, dignità, con una sentenza che definire moderata ma equa è dire poco, chiudendo una vicenda che dura da 16 anni e che ha interessato, e fatto versare fiumi di inchiostro, fior di commentatori, di qua e di la di barricate inutili e puramente polemiche e virtuali, sulle problematiche legate alla fine di una vita in maniera libera e dignitosa (tanto più che a quanto risulta la stessa ragazza avesse espresso la volontà di finire in un modo dignitoso) rispettando la volontà espressa delle persone coinvolte. Come nel caso Welby anche qui l'opinione cosiddetta pubblica si è divisa in base a ideologie e prese di posizione dettate non dal ragionamento oggettivo ma dalla parte meno razionale della propria appartenenza in nome di un fideismo che poco ha a che con la realtà delle cose. Ma non solo. La stessa sentenza definisce punto per punto il processo che dovrà portare, senza sofferenza e con l'assistenza continua di parenti e sanitari, ad una serena morte della ragazza senza la continuazione di una "non" vita che non ha alcun reale motivo di continuare. Il dibattito, a parere del sottoscritto, deve finire quando di fronte ci si trova qualcosa che è imponderabile e soprattutto impossibile da risolvere con altri mezzi che non siano quelli della scienza medica che pure ha fatto passi da gigante. Come già detto in passato, e come pare la pensi così anche la maggioranza dei cittadini nei sondaggi, io sono in favore di una morte che sia come la vita: libera e dignitosa. Non ci possono essere mediazioni in argomento e una volta tanto il richiamo ad una ragionevolezza e a non soffiare sul fuoco di polemiche sterili e inutili da parte degli integralisti è d'uopo, anche se al contrario è già partito il fuoco di batteria per fermare la procedura violando uno dei principi dello Stato laico e democratico:il libero arbitrio. Me lo posso aspettare dalla Chiesa che fa il suo mestiere (sennò sparisce come affermato da un giornalista che commentava le notizie su rainews24) meno me lo aspetto da persone che almeno in teoria sono contrari per motivi religiosi, perchè la religione e il resto si devono fermare e non spingere oltre i limiti del consentito l'iniziativa messa in atto da chi è direttamente coinvolto nella vicenda e che ha espresso chiaramente il proprio pensiero quando poteva ancora farlo: ormai è fatta e si è deciso in punta di diritto e le polemiche tacciano e si dia spazio alla riflessione silenziosa e al rispetto per una scelta sofferta e sicuramente meditata. Non si può obbligare nessuno ad andare contro la propria volontà espressa chiaramente è la negazione di tutta la storia della società democratica e laica occidentale, ora basta e si taccia e si rifletta sul dolore!!

mercoledì 9 luglio 2008

manifestazione nocav: ancora su questi toni?

Punto e a capo, si ricomincia. Ha avuto luogo ieri la manifestazione di rinascita dell'ala sinistra del panorama politrico italiano: ricordiamo che è la stesa sinsitra che quando è stata al potere nei vari governi c'ha fatto ingoiare cose molto peggiori, per accordi presi e mediazioni "politiche", di quelle che hanno messo in cantiere i vari governio del "cav" e quindi ora, estromessa dal parlamento, tenta di ridarsi una boccata di visibilità mediatica all'insegna del anticav: unico cemento che li tiene insieme. Ieri non c'erano solo loro ma anche idv (la vera opposizione parlamentare attuale nel Parlamento) e Grillo più varie personalità, politiche e non, che hanno aderito e parlato. Quindi ieri in piazza c'erano varie Italie e varie sinistre, ma tutte unite nel sacro nome del "cav". A torto o a ragione ognuno a detta la sua e certe cose ritengo potessero essere anche condivisibili, altre sono d'accordo altre in totale dissenso (non sto qui a fare l'elenco sennò chi passa di qui ronfa e dorme) però il tutto mi sa di antico, troppo antico per essere attraente: infatti a riprova di ciò i giornali parlano degli attacchi di Guzzanti, Travaglio ecc. e non delle cose dette da Pardi che mi sembravano molto più serie e che facevano riflettere; così come le cose dette da Arcais erano sicuramente più forti di quelle dette da altri, invece (proprio per la spettacolarizzazione e la sminuizione dello stesso evento) il risalto va su altro, sicuramente importante ma trito e ritrito, a riprova del fatto che finchè non si cresce qualitativamente non sarà possibile per molto tempo a venire costruire una sinistra che si possa definire tale nel nostro paese: o si cambia marcia e parole d'ordine o si fa la fine della sinistra arcobaleno abbandonata dai suoi stessi elettori. Non si può più fermarsi all'immagine dell'avversario ma si deve scendere nella profondità della sua linea e solo quando si faranno emergere le sue contraddizioni si potrà sconfiggerlo: non certo con piazze che sanno già cosa si dice e cosa si fa, non è questa la via perchè si rimane sempre nell'infatilismo prenovecentesco e si fa, oggettivamente, il gioco del blocco di potere PD/PdL e sodali. Di Pietro l'ha capito (non sono un dipietrista sia chiaro) e, a modo suo, ha iniziato il percorso: ora tocca agli altri e nella speranza che ciò accada e per il bene del Paese ne parlo in questo, altrimenti alrti decenni bui di genere I° Repubblica ci attendono e non ci sarà ancora un'uscita dal tunnel del sonno della ragione per molto tempo ancora. Il nosrto apese perde tereno giorno per giorno: in pratica ci ritroviamo in una situazione sudamericana in fieri, e in cuor nostro lo sappiamo, ma senza qualcuno che prende le redini e lo faccia uscire ci ritroveremo con le tasche completamente vuote e alla fame tra non molto senza che nessuno faccia nulla; quindi lasciamo stare le sparate e rimbocchiamoci le maniche costruendo una sinistra moderna e matura sennò è meglio .... eremitare e darsi alla meditazione diventando come il popolo del sonno, gli aborigeni australiani, il quale mentre i bianchi gli levavano anche le "mutande" lorfo aspettavano ancora l'vento del risveglio: vogliamo che una grossa fetta del paese faccia questa fine? Spero proprio di no: e voi?

martedì 8 luglio 2008

Perfino gli americani ci disprezzano

E' sconcertante l'incidente diplomatico avvenuto fra Casa Bianca e Italia. Lo staff di Bush ha consegnato un "press kit" (<---- qui c'è l'articolo) ai giornalisti che per toni e per tenore delle parole ha provocato una dura reazione italiana che ha richiesto nero su bianco le scusa ufficiali. Ma cosa c'era? fra le altre cose: «Il premier italiano Silvio Berlusconi è stato uno dei più controversi leader nella storia di un Paese conosciuto per corruzione governativa e vizio». Parole pesanti come macigni che non tanto feriscono i politici ma coloro che a costoro li hanno votati e che mettono in seri dubbi la tenuta civile e democratica dei cittadini. Ora non sto a dire che hanno fatto fatto centro o al contrario che hanno offeso il paese ecc. perchè anche se molto probabilmente è stato un'errore in realtà noi italiani non abbiamo una buona imamgine all'estero: il freedom watch ci pone come paese parzialmente libero per fare un'esempio. Siamo ultimi o quasi per tutto e in quasi tutti i campi, di cosa ci meravigliamo? E non è colpa di questo o quel politico, ma nostra: di noi cittadini che abbiamo consentito che ciò accadesse in nome dell'interesse nostro e particulare; in nome degli egoismi di casta e di coroporazione e di quel vizio italico che in nome del "meglio a te che a me" abbiamo permesso che i nostri eletti facessero scempio del paese. I politici sono il nostro specchio e quindi sono noi con tutti nostri pregi, pochi, e difetti (moltissimi). Se perfino un Bush e il suo staff (che certo non sono di primo pelo e non si sono mai distinti nell'essere degli innocenti e "buoni") si permette di sparare a zero su di noi significa che proprio abbiamo sceso tutti i gradini dell'ignominia ed il bello è che hanno anche ragione: non perchè abbiamo questo o quel politico che ci governa ma perchè diamo quella impressione esatta e diretta. O meglio siamo diventati tali per nostra volontà e scelta, buttando nelal spazzatura quel poco di buono che dal 1945 in poi avevamo costruito come tessuto cuturale e sociale. Non sono un nazionalista enon mi commuovo se guardo la bandiera e sento l'inno ma m'inkazzo per le nostre miserie di cui siamo responsabili primi e senz'appello e non possiamo prendercela che con noi stessi.

lunedì 7 luglio 2008

Saldi, saldi,saldi .... ma 'dde ché?

E' iniziata la stagione dei saldi e tutti fanno la loro parte: media che ci dicono quanto spenderemo; commercianti che espongono gli sconti (?); giornali e commentatori che ci ricordano ora che il potere d'acquisto è basso ora che ci mettono in allarme (l'ennesimo) sui furbetti del negozio. Ci sono tutti insomma: manca qualcosa, chi? I compratori naturalmente. Tutti vuoti i negozi con una eccezione: le via d'acquisto dei riccastri. E quando sarà passata ci sarà la solita analisi sui perchè e come ma la sostanza non cambia: pochi soldi non si compra. Non ci sono capèri espiatori ma colpevoli molti: i commercianti che con il cambio lira/euro hanno "giocato" un pochetto (10.000 lire=10 euro) badando al guadagno immediato e non al medio e lungo termine; i governo che non hanno vigilato (in altri apesi non c'è stata la stgessa quantità di speculazione); le tariffe pubbliche e private che non sono state risparmiate da aumenti indiscriminati e così via. Se a ciò aggiungiamo la crisi di tipo latinamericana che stiamo vivendo e le coroporazioni cheartatamente impediscono il libero fluire del mercato impedendo la concorrenza reale; la speculazione finanziaria che fomenta aumenti indiscriminati; la completa mancanza di regole sia pur minime, comprendiamo perchè l'italaino medio che lavora paga tre volte di più di qualunque altro cittadino occidentale (americani esclusi che hanno in buona parte la responsabilità delle crisi finanziaria e della speculazione) e perchè si trova nelle condizioni di disagio sociale in cui è oggi. Ma anche nel nostro piccolo se facciamo un giro per mercati, e ipermercati notiamo subito, non possiamo non farlo, la marcata differenza che c'è tra un prima e un dopo perchè quando il salario era difeso si riusciva anche a comprare l'extra ora invece il necessario è un miraggio: ed ecco perchè sempre più spesso si va dai cinesi, i quali ci guadagnao due volte almeno: una perchè vendono a prezzo stracciato; una perchè anche la roba che compriamo per un malcelato patriottismo spesso scopriamo che è prodotta da loro ma che paghiamo il marchio e basta e allora tanto vale......

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