mercoledì 9 luglio 2008

manifestazione nocav: ancora su questi toni?

Punto e a capo, si ricomincia. Ha avuto luogo ieri la manifestazione di rinascita dell'ala sinistra del panorama politrico italiano: ricordiamo che è la stesa sinsitra che quando è stata al potere nei vari governi c'ha fatto ingoiare cose molto peggiori, per accordi presi e mediazioni "politiche", di quelle che hanno messo in cantiere i vari governio del "cav" e quindi ora, estromessa dal parlamento, tenta di ridarsi una boccata di visibilità mediatica all'insegna del anticav: unico cemento che li tiene insieme. Ieri non c'erano solo loro ma anche idv (la vera opposizione parlamentare attuale nel Parlamento) e Grillo più varie personalità, politiche e non, che hanno aderito e parlato. Quindi ieri in piazza c'erano varie Italie e varie sinistre, ma tutte unite nel sacro nome del "cav". A torto o a ragione ognuno a detta la sua e certe cose ritengo potessero essere anche condivisibili, altre sono d'accordo altre in totale dissenso (non sto qui a fare l'elenco sennò chi passa di qui ronfa e dorme) però il tutto mi sa di antico, troppo antico per essere attraente: infatti a riprova di ciò i giornali parlano degli attacchi di Guzzanti, Travaglio ecc. e non delle cose dette da Pardi che mi sembravano molto più serie e che facevano riflettere; così come le cose dette da Arcais erano sicuramente più forti di quelle dette da altri, invece (proprio per la spettacolarizzazione e la sminuizione dello stesso evento) il risalto va su altro, sicuramente importante ma trito e ritrito, a riprova del fatto che finchè non si cresce qualitativamente non sarà possibile per molto tempo a venire costruire una sinistra che si possa definire tale nel nostro paese: o si cambia marcia e parole d'ordine o si fa la fine della sinistra arcobaleno abbandonata dai suoi stessi elettori. Non si può più fermarsi all'immagine dell'avversario ma si deve scendere nella profondità della sua linea e solo quando si faranno emergere le sue contraddizioni si potrà sconfiggerlo: non certo con piazze che sanno già cosa si dice e cosa si fa, non è questa la via perchè si rimane sempre nell'infatilismo prenovecentesco e si fa, oggettivamente, il gioco del blocco di potere PD/PdL e sodali. Di Pietro l'ha capito (non sono un dipietrista sia chiaro) e, a modo suo, ha iniziato il percorso: ora tocca agli altri e nella speranza che ciò accada e per il bene del Paese ne parlo in questo, altrimenti alrti decenni bui di genere I° Repubblica ci attendono e non ci sarà ancora un'uscita dal tunnel del sonno della ragione per molto tempo ancora. Il nosrto apese perde tereno giorno per giorno: in pratica ci ritroviamo in una situazione sudamericana in fieri, e in cuor nostro lo sappiamo, ma senza qualcuno che prende le redini e lo faccia uscire ci ritroveremo con le tasche completamente vuote e alla fame tra non molto senza che nessuno faccia nulla; quindi lasciamo stare le sparate e rimbocchiamoci le maniche costruendo una sinistra moderna e matura sennò è meglio .... eremitare e darsi alla meditazione diventando come il popolo del sonno, gli aborigeni australiani, il quale mentre i bianchi gli levavano anche le "mutande" lorfo aspettavano ancora l'vento del risveglio: vogliamo che una grossa fetta del paese faccia questa fine? Spero proprio di no: e voi?

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