sabato 10 luglio 2010

uccellacci, uccellini... e uccellati

la querelle, non de brest perchè almeno lì erano chiare le parti mentre invece qui "il de brest" siamo noi tutti che lo si prende "intercooler", continua con nuove puntate: chi diceche ci sono modifiche e chi invece restituiamo le deleghe, attenzione lo dice ma lo farà? Lo scontro fra regioni e governo va avanti e vede i partecipanti schierati e impegnati su fronti opposti:...... mentre tutto va a rotoli e i veri detentori del potere fanno i propri commodi tranquillamente e, ormai, alla luce del sole. Ma è vero scontro? Ci sarebbe da chiederselo dato che il nodo non sta negli utenti, ex cittadini di questo paese, ma nei soldi. Da un lato il governo dice che non mette le mani nelle tasche degli utenti (ma costringe altri a farlo pena il dover tagliare servizi) e dall'altra che si vede messo in mezzo e chiamato in "corresponsabilità" senza potersi nascondere più dietro paraventi di comodo. Noi, quelli che (pochi in realtà) pagano tutto e comunque, restiamo sullo sfondo e (che ci piaccia o meno) saremo i veri destinatari dei tagli, non abbiamo voce in capitolo, dobbiamo solo pagare (obbedir) tacendo. Ecco il senso del post precedente (non mi aspettavo avesse gran successo perchè complesso e fa riflettere ma fa caldo e quindi ....) sull'autorità che ci pervade e c'imbonisce (quando non ci maganella): o meglio il potere ci pervade e ci intima di stare in disparte perchè non è nostra materia perchè il mondo va così e ci sarà sempre uno che comanda e uno che obbedisce, paga e china la testa: sta bene chi si nasconde, moralmente parlando, dietro le magagne altrui e approfitta della situazione esimendosi dagli obblighi sociali: ecco perchè ha ragione chi dice che agli evasori bisognerebbe togliere il voto perchè la loro non è ribellione ma solo opportunismo di chi per la posizione e la professione che fa approfitta delle incongruenze pubbliche e dei vizi privati di chi è al potere; sta bene chi, leggi fiat, invade il campo altrui e si sostituisce alla politica, che ormai è vuoto pneumatico, mettendosi a pontificare e a intimidire delegati e sindacalisti non allineati brandendo la clava del ricatto economico e del piatto che gli verrà tolto se non "obbedisce" e si pone domande scomode che nessun'altro dice per pura pavidità. Che paese siamo diventati: un paese che fa la gioia dei sostenitori del modello cinese da importare ovunque.... non è questo il paese che i partigiani volevano costruire e non è il paese che dovremmo far ereditare ai nostri posteri. Altro che P2: qui siamo oltre anche quel club di "gentiluomini"!!

giovedì 8 luglio 2010

game over?

L'obbedienza, le regole, i tabù sono quegli aspetti che ci spingono a seguire quello che proviene da un autorità che è in alto: in tv è così ma nella vita reale? E' differente. Facciamo un esempio: perchè i milioni di lavoratori dipendenti da decenni accettano, nonostante tutto, le regole imposte dal cosiddetto mercato ben rappresentato a livello politico dalla casta propensa ad autosalvarsi e a tutelare chi là ce l'ha portato (inconsapevolmente i più poveri e gli straricchi si trovano aleati in una situazione come questa)? Lo vediamo in questi mesi: in occidente da 20 anni ormai applichiamo una unica ricetta: il liberismo (in Italia ne abbiamo mutato qualche parte ma fondamentalmente siamo proprio nel mezzo). Il livello di spudoratezza della casta è pari alla docilità di chi subisce: una equazione micidiale per chi si trova ad essere oggetto delle "attenzioni" dei politici. Le reazioni sono varie però, compresa la Grecia, alla fine ci si adegua con la scusante morale del "che posso farci"? In realtà chi paga ha un enorme potere: il voto e la protesta. Il voto, finché ce l'ha, è l'arma principale ed è temuto (ecco perchè da noi il potere ha sempre cercato di controllare quelle leve che gli consentono di intercettare il consenso e di controllarlo, in primis la tv cercando contemporaneamente di eitare che i cittadini si esprimano autonomamente come nel caso dei blog o dei giornali e delle tv non allineate che o vengono marginalizzate o sono inserite in uno schema azione/reazione per il quale se lo dicono "loro" lo fanno perchè c'é l'altra parte al governo) per le sue implicazioni; la protesta è un altra arma e di solito, anche nelle post democrazie come la nostra, viene tollerato perché é "utile, integrante e giustificante" per lo stesso potere; poi ci sono i punti di rottura (anche se miseramente fallito uno di essi fu il 68) e oggi lo stamo vivendo: il potere cerca di rompere i tabù che finora l'hanno ingabbiato e rendersi autonomo dai vincoli. Cosa fare? Riformare, naturalmente. A partire dalla Costituzione e poi a scendere innescando una valanga che va a finire a valle fermandosi nel punto(e il problema è proprio quello di sapere dove si ferma dato che spesso nel corso della storia ad essere travolto è stato lo stesso potere che l'ha creata) più profondo. E' quello che accade da 20 anni a questa parte in Italia: la sinistra ha innescato il processo e la destra demagogica lo sta compiendo, facile come bere un bicchier d'acqua. E la protesta, di solito, è la valvola, utilissima per il potere, di sfogo per chi si trova ad essere "oggetto" delle attenzioni del potere; anche questo accade solo che ..... solo che quando la valanga s'innesca allora in alto ci si preoccupa e scatta la repressione: è quello che abbiamo sotto gli occhi in questi ultimi anni dato che prima ci si autoassolve dandosi l'impunità (premessa necessaria per mettersi al riparo ma anche grande segno di debolezza) poi si passa all'annullamento progressivo di chi si potrebbe opporre mettendolo in un angolo per renderlo impotente (accade con il contgrollo dei media e i vincoli a chi non si allinea). Più preoccupante è al terza fase: che da noi (in Grecia l'abbiamo visto) è visibilissima e si concreta con la repressione fisica (ulteriore segno di debolezza, quella estrema) che porta a bastonare ieri i terremotati abruzzesi e oggi gli operai di una fabbrica in crisi. In teoria, e in presenza di ideologie forti ed alternative fra loro, ci sono momenti del genere ma sono collaterali, marginali; invece oggi, in mancanza di ideologie forti ed alternative, è pura violenza che porta a zittire chi esprime opinioni diverse o esprime disagio o apertamente protesta per le false promesse: soprattutto in una società mediatica come questa non è ammissibile che qualcuno abbia da ridire o non accetti quanto "donatogli" graziosamente...... ora il punto é: chi mantiene il peso di una intera società, pagandone uno scotto altissimo in termini di minori servizi, minori pensioni, bassi salari, disoccupazione, ecc., ha poche scelte oggi (anzi nessuna se non alza la testa o almeno trova il coraggio di farlo) se non quella di votare altro (ciò spiega il successo di partiti come lega e idv) o di accodarsi al potere nell'attesa che "l'ascensore sociale" gli faccia arrivare qualche briciola della tavola imbadita nell'alto della società: quell'alto che non solo si autoassolve ma crea quel blocco sociale che, per imitazione ed emulazione, ne copia i comportamenti e i modelli e scarica verso il basso il costo delle proprie azioni con la convinzione che "è giusto" perchè se lo "fanno loro perchè non farlo anch'io"? Se queste, credo noiose, idee che ho maturato fossero giuste le implicazioni sarebbero realmente enormi e dovremmo realmente riflettere e invitare a riflettere quanto realmente ci sia in ballo oggi.... se riescono a toglierci il "game over" realmente dovremmo essere così maturi da capire che è come ci avessero tolto l'aria e nulla avremmo di diverso da paesi come cina, russia, cuba, iran e compagni di merende ......

mercoledì 7 luglio 2010

tagli, tasse ... e manganelli...

Della manovra si è detto tutto e si dirà ancora ma c'eravamo dimenticati dei .... manganelli; già ce ne siamo dimenticati però oggi è esplosa la rabbia dei terremotati abruzzesi che dopo le tante promesse fatte dai capi, e dall'amato che ama in particolare, ora si ritrovano senza nulla se non le macerie ancora da rimuovere: ci mancava solo che gli facessero pagare le tasse e la beffa (oltre al danno) era fatta. Possiamo definirli "comunisti"? Tutti appartenenti ai centri sociali? Possiamo dire che cittadini esasperati, ne hanno ben donde a mio parere, non possono protestare per vedere mantenute le promesse fattegli? HA RAGIONE SABINA GUZZANTI? Meritavano i cittadini abruzzesi di prenderle dalle forze antisommossa, dopo che le hanno prese da amdrenatura e duramente per giunta, solo perchè non vedono fatti anziché parole, parole e ancora parole? E se perfino il sindaco (non credo fosse anch'esso un esponente di qualche gruppuscolo protestatario) le ha prese come è giustificata la durezza? Se si fosse in altri tempi si direbbe che il potere ha tolto la maschera ed ha mostrato il suo vero volto; ma in questi anni di confusione e depredazione delle risorse pubbliche non ci si meraviglia che esista un potere che non sa reagire altrimenti che con la forza bruta, perchè non ha altri argomenti: la fiction sull'abruzzo oggi è finita ed inizia la tragedia vera ossia quella che vede un intera regione che è stata presa in giro sapendo da subito che, oltre che di soldi non ce n'erano, quello che si diceva non si sarebbe verificato e non poteva essere altrimenti dato che le persone reali non contano quanto conta l'odore dei soldi!!
ECCO LA NUOVA ITALIA CHE CI ASPETTAE CHE HANNO COSTRUITO SOTTO I NOSTRI OCCHI!
L'ITALIA CHE LAVORA 48 ORE SU 24
MEGLIO CONOSCIUTA COME L'ITALIA DELL'AMORE!

martedì 6 luglio 2010

La manovra? Ma chi paga?

Continua la telenovela sui tagli: sembrava ormai deciso, ma con questi politici non si sa mai. Dopo il ghe pensi mi l'amato Capo si è messo all'opera e ha riportato sulla "giusta" carreggiata la tremontiana manovra; facciamo qualche esempio.
Gli invalidi non saranno toccati: non è vero perchè, se è vero che non sarà innalzata la soglia oltre il 74%, i controlli "ascendono" a 250.000, che significa? Semplice, si cercherà il pelo nell'uovo e al minimo, dico minimo come eufemismo, neo (chessò un diversamente abile psichico che da una risposta giusta o segni di presenza) si vede eliminare il sussidio: ecco come si risparmierà.
Le imprese? cosa vogliono? Vedono cancellare, di fatto, il restringimento delle compensazioni e altre misure possono cantar vittoria perché già poco toccate ora ne sono fuori; certo non è tutto alla luce del sole però sono fuori anche se alla chetichella.
Enti locali: i veri colpiti anche se alla "virtuose" regioni si darà maggiore flessibilità però ci facciano la bocca perchè i tagli, spalmati o meno in vari anni, rimangono tutti quindi possiamo dire addio a trasporti pubblici locali, a posti letto, alla manutenzione delle scuole ecc. bye bye.....
Più che ad un governo "occidentale", liberale, sembra una misura da paese populista.... oops ma siamo un paese populista.....
Conoscendo i nostri stimati politici sono sicuro che altre sorprese sono pronte e quindi non disperiamo di vedere cosa tireranno fuori dal cilindro: ma non fatevi illusioni non saranno conigli perchè costano troppo e sono buoni da mangiare.

lunedì 5 luglio 2010

ghe pensi ......

Già... ghe pensi mi alla fame se è vero che le famiglie stanno riducendo tutto, ivi comprese le spese per gli alimentari. Non sono io a dirlo (anche se potrei testimoniarlo quando andiamo a fare la spesa e ci accorgiamo che i prezzi a distanza di una settimana sono aumentati) ma la spesa ormai è ridotta all'osso e quindi anche per mangiare si riduce la quantità di denaro con la speranza di non essere beneficiati con mozzarelle blu, pasta a pois, riso a strisce, alimenti ogm, e quant'altro si è capaci di inventare per frodarli e arricchirsi alle loro spalle. La crisi, dicevamo, morde duro e, nonostante le misure messe in campo (o forse proprio a causa di esse dato che non toccano minimamente né l'ha determinata con i propri giochini né i beneficiati da essa, i ceo delle varie banche d'affari che si sono staccati assegni milionari ridendosela di noi comuni mortali, né il tumore tutto italiano degli evasori fiscali che anzi sono invogliati a continuare a esserlo visto che lo Stato ha in pratica abdicato alla funzione di scovarli e, soprattutto, punirli come si deve), non sembra che se ne uscirà in fretta e in tempi ridotti: anzi si dovrà continuare a soffrire ancora per molto tempo senza nessuna garanzia di cambiare strada né tantomeno che i posti di lavoro, precari e non, persi o distrutti siano riassorbiti completamente. E' il liberismo ragazzi: l'unico sistema economico, ancora in piedi dato che il comunismo sovietico che aveva provato a fare la stessa cosa è miseramente fallito, che ha tentato di plasmare un intero sistema politico-economico-sociale a propria immagine e somiglianza spiegando tutto con numeri e formulette e dando come risposta l'unica che può dare: c'è sempre troppo poco mercato ed è sempre colpa degli altri e mai dell'idea stessa applicata alla realtà. Comoda giustificazione, vero? Ciò senza togliere nulla al merito delle classi dirigenti le quali, da oltre 20 anni in nome del risparmio sul bilancio dello Stato, ci stanno provando costi quel che costi a impoverirci quando, e se mai, andremo in pensione: l'ultima è che dal 2016 andremo sempre più in là in pensione e con sempre meno nonostante i conti siano in ordine, grazie agli extracomunitari (soprattutto), e i contributi altissimi (però in buona parte vengono portati a risanamento pubblico e non versati tutti in pensione); che significa? Che a parte le solite parole belle avremo pensioni da fame che non serviranno nemmeno a pagare la carta igienica e dovremo anche ringraziarli perchè ce le danno. Possibile che non lo capiamo? Si che è possibile perchè l'italiano è quel popolo che si accontenta della mollichina del momento e mai aspira al piatto che invece è sul tavolo!

domenica 4 luglio 2010

Comunicare e ancora comunicare ....

La base del potere in occidente è la comunicazione, lo sappiamo (o almeno dovremmo saperlo). Quando sentiamo dire che gli italiani sono fra i più intercettati si da un informazione ma è corretta? Qualcuno di noi ha motivo di essere intercettato? Sicuramente no, mentre il potere ha necessità di sapere e allora può intercettare (ma non saremmo in "democrazia" ma in uno stato totalitario) e se non può farlo allora indirizza, come? Con la comunicazione appunto. Sappiamo benissimo che i messaggi dati, senza possibilità di riscontro, possono disinformare e dare una prospettiva errata: cosa dovremmo fare? Controllare e dire che c'è un devianza nella comunicazione, una devianza voluta per spostare l'attenzione dal vero problema: le intercettazioni creano un varco nel malaffare e delle sue commistioni con la politica, e quindi ciò da noia perchè la gente rischierebbe di sapere cosa combinano e farsi un idea di ciò che non corrisponderebbe all'immagine che si vuole dare; siamo al meno si sa meglioè, purtroppo. Cosa c'é in gioco oggi? La democrazia e la libertà: si proprio quelle parole di cui si riempiono la bocca i politici, tutti, e ci sciorinano ogni giorno. Senza un informazione libera non c'è controllo e quando non si vuole essere controllati allora ecco che si ritiene al di sopra anche della stessa costituzione e se anch'essa da noia allora che la si cambi: se ciò accadesse allora la trasformazione è compiuta da società democratica a società post democratica .. più simile a Pechino o a Mosca che a Washington o Parigi.

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