sabato 27 giugno 2009

Il Capo dice: tutti zitti

un'altra puntata della vicenda che vede il Capo contro tutti, lui solo ha la visione globale e lui è dalla parte del bene e della felicità: gli altri tutti gufi. E' così mentre da un lato dice di amare la libertà dall'altra invoca il silenzio sulla realtà della crisi e sui numeri della stessa. A partire dall’opposizione e dei giornali non allineati con il Governo arrivando a dire di stare zitti bocca anche a Bankitalia, all’Istat, all’Ocse e a Confindustria, oltre che a tutti i media, colpevoli di diffondere dati reali sulla crisi economica e finanziaria. Gli italiani non devono sapere: nulla sulla moralità; nulla sul malaffare; nulla sulla crisi. Devono solo attendere le pillole che gli arrivano da Lui che sono l'unica verità asooluta e vera oggi in giro e mentre tutti noi ci avvitiamo nella spirale prestiti/debiti/prestiti lui che è al riparo da tutto ciò ci dice che non accade nulla e che andrà tutto bene e ci dobbiamo fidare ..... e se lo dice Lui che è al di sopra di tutto e tutti altissimo nei cieli c'è da crederci ...... peccato che qui sulla terra la realtà è completamente diversa e tutti i giorni ci sbattiamo il muso facendoci male e, quando perdiamo quel poco di lavoro che si ha, perdiamo anche la dignità del lavorare. Che strana idea, vero? Chi non si allinea deve essere bandito e non avere pubblicità. Chi non si allinea è un comunista che porta disfattismo. Chi non è con lui non ama il futuro. E gli italiani sono con lui al 61%. Se è un sogno non svegliateli; se è realtà allora lasciateli dove sono perchè si meritano esattamente quello che hanno...... cosa vi ricorda, se avete ancora un briciolo di memoria, tutto ciò? A me tanto quel romanzo di fantascienza di Orwell dove da una democrazia animale nacque un'oligarchia dove tutti erano uguali ma i maiali erano più uguali degli altri....... dove riportando il pensiero al mondo vero: non sevono cittadini consapevoli e ragioananti ma consumatori perchè i primi sono optional i secondi sono importanti perchè senza essi tutto crollerebbe anche Colui che è in alto nei cieli!

giovedì 25 giugno 2009

Sono gli italiani a volerlo così: ha ragione

Contro di lui spazzatura. il consenso al 61%. Io non cambio. Gli italiani mi vogliono così. A costo di farmi linciare dico HA RAGIONE. Perchè? c'è pure da chiederlo? Ma qualcuno si è guardato attorno oggi nell'Italia del XXI secolo? Tamarri, coatti, evasori, elusori, menefreghisti, fascisti sdoganati, opportunisti, starlette (tradite o meno), ognuno che crede di fare quello che gli pare, quello che conta è la libertà (dimenticando che la troppa libertà uccide la libertà), ecc. Con una società costruita su questo modello cosa pensavate di avere? Madre Teresa? Eppoi non è certamente il peggiore perchè è solo la punta dell'iceberg: provate ad immaginare cosa accade nei casting? E nei livelli locali della politica? E nelle segreteria dei partiti? Non sopno un bacchettone e non m'interessa cosa fanno nel loro privato ma se sono uomini pubblici un pò del loro privato lo perdono, soprattutto se hanno fatto del privato il pubblico poi non si possono lamentare se il meccanismo gli si ritorce contro pari pari: a meno, naturalmente, di non ritenersi anche in questo caso al di sopra e allora si che c'è un problema. Anche quelli che ora si autocensurano mentre in passato non se ne facevano scrupolo dovrebebro riflettere perchè c'è sempre chi glielo ricorda di fare due pesi e due misure.

PD a Congresso: e allora?

Il PD va a Congresso. Controllate gli orologi. Fermi? No? Bene allora possiamo andare avanti. Nato (de)cresciuto peggio, sempre a rischio di scissione, questa lobby di uomini che fanno politica sono riusciti a fare una cosa che nel nostro paese era difficilissimo: perdere il contatto con i cittadini. Avevano in dote un patrimonio enorme: dal PCI un'organizzazione mitica e, copiata pari pari dalla Lega, collateralismi in tutti gli ambiti sociali: sindacato, Coop, sezioni, arci-uisp, ecc. e milioni di voti sudati a uno ad uno dai militanti; dalla DC un sistema diffuso di consenso basato sulle parrocchie e sulla forza dei leader locali. E dov'è andato a finire questo patrimonio? In mille cespugli innanzitutto a sinistra e al centro; poi nell'astensionismo e infine perso perchè catturato dalla destra. Chi aveva intuito la frana era stato Prodi e ci aveva messo un bel rimedio con l'Ulivo senza riuscire però a dargli quell'impronta necessaria per farlo diventare partito; un'altro limite era il centrismo: forse un'impronta, almeno iniziale, socialdemocratica, non marxiana, poteva mantenere e dargli un'anima ma la scelta fu differente e Prodi e l'Ulivo abbiamo visto tutti la fine che hanno fatto. Poi nacque il PD. Veltroni gli diede l'impronta americana e un piglio assolutamente liberal, e assolutamente in salsa italaina, e liberista (modello fallito miseramente come tutti sappiamo innanzitutto finanziariamente e poi politicamente nel nostro paese guida e faro, gli USA). Ma anche qui contò troppo la personalizzazione e poco la linea politica fino al punto che assomiglia più ai partiti del XIX° secolo di notabili (in lotta perenne fra loro) che ai partiti di massa del secolo successivo: un partito che vive di immagine, ossia berlusconizzato. Clone della sua antitesi: il PdL. Con una differenza: mentre il suo originale ha al suo fianco un potere economico e mediatico enorme sopra un blocco sociale variegato e, pare, stabile il PD invece annaspa e non ha una sua linea caratteristica nè politica; non ha un'anima. Non ha nulla: tantomeno ha un'anim liberal se non possono parlare di pacs sennò s'inkazzano i cattolici come non possono parlare di socialdemocrazia sennò metà partito va con Casini: con questo poco si può fare e molto lontani non si va soprattutto se si continua a sparare addosso al proprio elettorato di riferimento, una volta operaio, candidando fior di industriali. Mi meraviglio sempre come facciano a restare a galla. Si facciano il loro Congresso e si facciano la loro bella battaglia interna e continuino a vivacchiare giocando di rimessa: la società continua a correre e non li aspetterà, soprattutto se riacquisterà memoria e ricorderà che fu proprio il centro-sinistra ad avviare la liberalizzazione dei servizi pubblici (e tutto il resto a partire dalle privatizzazioni ecc. che sono fallite senza creare mercato ma monopoli privati di cui un valido esempio è l'acqua, bene primario, che è passata da un monopolio pubblico ad un privato; si chiama liberalizzazione questa?), le chiamavano riforme, che hanno portato il paese alla sfacelo attuale. Quando saranno spariti si potrà ricominciare a lavorare e a costruire un partito socialdemocratico che è il vero grande assente di questi anni. E' vero che secondo i guru della comunicazione conta il centro e non le ali ma è anche vero che gli italiani hanno una vocazione genetica al dividersi in mille rivoli e fazioni che volgiono soprattutto il proprio tornaconto enon l'interesse generale ed è con questa storia che si devono fare i conti quando tanti oggi rimpiangono il "bel" tempo andato e si coprono gli occhi sulla realtà attuale e fattuale che è ben diversa: qui non serve rimpiangere ma altro e quest'altro non può non essere che altro rispetto a questo che ormai non piace a nessuno e viene, ancora, votato solo come male minore e non come valida alternativa alla Destra: e sotto quest'aspetto ha molta più credibilità l'IdV che essi e bastano e avanzano.

mercoledì 24 giugno 2009

Perchè l'intervista al rotocalco "Chi"?

Di solito, quando gli uomini politici erano tali e non mediatici, quando c'erano scandali e altro rilasciavano interviste ai giornali .... un tempo. Oggi non è così. Tutto il caso "B", che da mesi tiene con il fiato sospeso chi non ha nulla da fare nella vita (chi lavora ne sa qualcosa ma ha altro per la testa e si aspetterebbe polemiche sui problemi economici e sociali e non sui bollori, presunti o meno, di un'ultrassettantenne) o ha tempo a disposizione per queste cose, ha visto in primo fila l'intera batteria di giornali di famiglia e collaterali (e non è poca cosa dato che una bella fetta editoriale gli appartiene) ma soprattutto i rotocalchi: e qualcuno si è chiesto perchè? Non è un problema naturalmente ma come mai un uomo politico fa un'intervista non gossippara? Semplice perchè attraverso essa si rivolge proprio al suo elettorato: un'elettorato che non legge ma si appassiona, come fonte di evasione dalla realtà dura quotidiana (un pò come nella blogosfera dove blog impegnati ce ne sono pochi e blog "disimpegnati" la maggioranza assoluta anche se non tutti sono realmente evasivi), alle notizie pruriginose e ai gossip per poi discuterne con amici/he e fare commenti e sognare per se o per i propri figli la scorciatoia per il paradiso: ossia per i soldi facili e con poco sforzo. Lì si annida il suo elettorato maggiormente consistente; lì c'è la gran fetta che, poi sulle sue tv e su quelle controllate via maggioranza, segue i vari reality ecc., lo vota. Se a qualcuno deve rivolgersi è a loro e se vuole parlargli deve farlo attraverso i mezzi di cui fanno uso: i rotocalchi. Proprio ora che i cattolici, e la loro stampa, cominciano a rialzare la voce sul tasso di moralità (nel silenzio immagino imbarazzato delle gerarchie vaticane che hanno tutto da perdere se cambiasse maggioranza, perchè mai come ora hanno ottenuto tutto o quasi) pubblica e privata dei politici; dicevo mai come ora ha bisogno di rassicurare le proprie truppe che cominciano ad avere momenti di sbandamento perchè, come dice Vaime su La7, anche se molte possono essere solo prurigini alla base c'è sempre un, sia pur piccolissimo, fondo di verità. Conosce bene la comunicazione e conosce bene, perchè in parte ha contribuito lui stesso a costruire il mondo ovattato digitale, i suoi polli equindi sa che solo ottenendo l'assenso di quella fetta di elettorato può continuare a rimanere sull'onda e cavalcarla. Altra considerazione è quella che guarda all'altra parte della bilancia: quelli che quei rotcalchi leggono: basta pensare che sono aumentati per avere il polso della situazione, ossia, c'è tantissima gente che li legge, anche insospettabili, e che è parte dell'idea (tipica del pensiero debole) del disimpegno dalla politica che è meglio lasciare a chi sa e può e badare al proprio orticello. Se la sinistra non comprende ciò sarà sempre minoritaria e l'errore storico della sottovalutazione di questa ampissima fetta di nostri concittadini ha creato lo zoccolo duro sui il Nostro ha costruito la propria fortuna.

lunedì 22 giugno 2009

elezioni e referendum: ma la democrazia che c'entra in tutto ciò?

Mentre il referendum è saltato per mancanza di quorum consentendo ai politici di affossarlo definitvamente con "modifiche" già annunciate (gli italiani sono sempre campioni nel levarsi da soli le armi che hano in mano e si sa che i tafazzi da noi sono la maggioranza e non da ora), le elezioni hanno dato il loro definitivo responso per la seconda tornata di elezioni amministrative e il chi vince e il chi perde lo lascio fare a voi: il sottoscritto è poco interessato, data l'esclusiva che la casta si è riservata nella gestione della cosa pubblica, a incensare o a fare analisi poichè l'unico vero vincitore è il partito delle astensioni nel nostro paese e, temo, sarà sempre di più il partito di maggioranza relativa, con i politici che ci ritroviamo. Capisco e sono solidale con quei miei concittadini che hanno deciso di non recarsi alle urne per i motivi suindicati ,ma contemporaneamente non posso non ricordare loro che innanzitutto c'è gente che è morta per potercelo permettere; poi finchè noi ci ritroviamo a decidere fra recarsi alle urne o meno, siamo davvero ancora nella notte della demcorazia, perchè in questo modo non si fa altro che il gioco di quelle oligarchie che oggi governano il paese a loro piacimento: esse rappresentano appena il 30 % della popolazione e gestiscono (con l'aiuto dei media, delle banche ecc. tutti interessati a che le cose continuino in questo modo) l'intero paese. Non starò a fare prolusioni su come si gestisce la massa perchè meglio di me lo fanno scienze sociali come la comunicazione politica, la psicologia sociale ecc. ma però tengo a precisare che, finchè saremo il loro parco buoi non ci potremo lamentare se poi le cose vanno come vanno, e la democrazia da paritaria si trasforma in oligarchia liberista, e neppure ci potremo lamentare se le scelte fatte danneggiano la gran parte del paese. Delegare in democrazia non significa assolutamente firmare cambiali in bianco, ma eleggere (nemmeno nominare) persone che rappresentano la Nazione per l'interesse pubblico. E' inutile partecipare alla vita politica? E' inutile rivendicare un migliore stile di vita perchè solo se il padrone sta bene sta bene anche l'operaio? Arriveremo al punto che anche votare sarà inutile perchè i vari candidati saranno, oltre che nominati dalel segreterie, anche ereditari? E' questo il paese che volte lasciare ai vostri figli? Quando ci si iscriverà per votare come accade negli USA dove il Capo della superpotenza occidentale è eletto da poco più di un terzo dei cittadini? Se vi piace tutto cià continuate così che ci state riuscendo benissimo: non dico questo perchè il referendum non è passato, nè perchè ha vinto questo o quel candidato, ma semplicemente perchè, sempre di più mi rendo conto che noi piace viaggiare di diporto che in mare aperto, purtroppo.

domenica 21 giugno 2009

sbarchi? un lontano ricordo? macchè, continuano tranquillamente...

Facciamo un gioco. Vediamo come faceva Report della Gabbanelli a che punto siamo. Fra le tante emergenze c'era quella dei clandestini che sbarcavano a Lampedusa, li ricordate? Sembravano dover riempire l'intera penisola e buttare fuori noi,ricordate? Ricordate l'enfasi della stampa su ogni singolo caso che coinvolgesse i candestini in particolare e gli extracomunitari in generale? Ebbene con il disegno di legge sulla sicurezza sembrava che si dovesse risolvere così come con l'accordo con la Libia, per noi pagatori di tasse estremamente oneroso, avrebeb dovuto chiudere il rubinetto e invece... invece non è così. Come afferma l'assessore all'Immigrazione del comune di Lampedusa, Mauro Buccarello, il caso non è risolto e continuano ad arrivare e i cittadini ne sanno poco o nulla. E tutti i soldi dati al rais? E il "fermiamoli" a casa loro? Allora l'esborso di soldi a che è servito? Ecco un'esempio di come con un pò di pubblicità e i media compiacenti, o allineati è uguale, le cose non hanno il reale peso e la politica dell'effetto annuncio dia i frutti senza che ci si debba impegnare troppo: stessa cosa per le altre emergenze o presunte tali. La cosa triste non è tanto questa cosa quanto la credulità popolare di chi ad ogni costo "vuole" credere a quanto gli venga propinato: e con gente così è dura che si cambi rotta nel paese. Se è vero che il 75% passa dai confini territoriali perchè non rafforzare questi con i soldi che abbiamo dato all'amicone libico?

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