venerdì 29 maggio 2009

Terremotati abruzzesi: tutti al mare, tutti al mare ... o in crociera

Già l'ultima idea è questa: «Stiamo infatti organizzando giorni al mare per le famiglie. I ragazzi, invece, stiamo vedendo di mandarli in crociera nel Mediterraneo». Insomma tutto bene, tutto liscio ma che volete di più? Vi mandiamo al mare (peccato che qualche pensione o albergo della costa li stia buttando fuori i terremotati anche perchè lo Stato non paga...) e i vostri figli li mandiamo in crociera.... con quali soldi? Se è vero che la ricostruzione finirà nel 2033, detto in difetto, c'è da chiedersi i soldi da dove li prenderanno: con il solito giroconto? Sono convinto che sia un'idea che alal base una cosa vera: rompere la sindrome del reduce nello sfollato è cosa buona e giusta ma solleticare in questo modo le sofferenze e con lo sradicamento dalla propria terra di chi si trova in queste condizioni non è molto carino........

giovedì 28 maggio 2009

... e dopo i fannulloni .... i panzoni ... magari in giacca e cravatta .....

Ormai è incontenibile; un fiume in piena. Prolisso e irrefrenabile; preso da sacro furore il Nostro Ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione non passa giorno che non ne tiri fuori una. Oggi tocca in primis ai poliziotti "panzoni" e agli impiegati troppo casual anzichè essere in giacca a cravatta (poi si è scusato per il panzoni) e dopo all'annuncio di una stretta sull'uso del pc in ufficio (si per pagare bollette, assicurazioni ecc. sapete l'economia deve girare...... no per "giocare" e fare altre amenità simili, ammesso che siano amenità). Insomma: gli impiegati pubblici italiani non devono avere una vita propria ("devono lavorare tutto il giorno anche su turni"); devono andare in "giacca e cravatta" (mi chiedo gli impiegati - che non hanno stipendi d'oro - con quali soldi si pagano i vestiti, o forse lo Stato pagherà una indennità? Improbabile!!) e, se sono poliziotti, devono essere in perfetta forma. Una boutade? Un'uscita estemporanea? Mi chiedo: con tutti i problemi che ha questo paese (precariato, disoccupazione, lavoro nero, evasione ed elusione fiscale, debito pubblico alle stelle, "in"sicurezza sul lavoro, violenza crescente fra i giovani che non hanno futuro, declino costante, indeterminatezza del proprio essere, ecc...per dirne alcuni e nemmeno dei più gravi) è proprio necessario vivere in questo stillicidio continuo perchè qualcuno ha deciso di lasciare la propria impronta sul giocattolino che, graziosamente, gli hanno dato per fare qualcosa? Lo capisce o no che non siamo nel ventennio (o lo siamo)? E anche stavolta i sindacati non andranno oltre qualche "formale" protesta e battutina? Eppoi si deve sempre dare un'immagine di efficienza..

28 maggio 1974, Brescia

Cosa vi ricorda questa data?
dice nulla il filmato?

mercoledì 27 maggio 2009

una famiglia su 5 non ce la fa

"Che cos'è il controllo? E' la possibilità di staccare la spina in qualunque momento. (da un colloquio fra NEO e un'anziano e di Zion in matrix revolution)"Cos'è il controllo in una società occidentale? La possibilità di staccare in qualunque momento la spina dell'autosostentamento mandando in rovina interi strati sociali: basta poco, anche una crisi finanziaria per scopi speculativi. E' quello che è accaduto con questa crisi. Si vive in una società che ha messo al suo centro non il benessere dei cittadini ma il loro sfruttamento per poter far dire a chi comanda (non governa): siamo cresciuti del tot % rispetto all'anno scorso. Il mercato non è più nemmeno un feticcio ma è "il" feticcio a cui si scarifica tutto: dal benessere del singolo al futuro di intere generazioni. Interi strati sociali sono schiacciati verso il basso per non aver vigilato su coloro che hanno giocato con le azioni in Borsa con la complicità di Banche, Assicurazioni, e Governi. C'è chi si ferma un'attimo prima della catastrofe (come in Francia o nei paesi nordici) e chi prima ci deve finire dentro fino al collo (come in USA, GB, Islanda ecc.). E da noi? Nel nostro feudale paese a quale categoria siamo iscritti? A quella del paradiso per speculatori e investitori senza scrupoli (d'altronde abbiamo una classe dirigente di pari livello che scientemente ha, a partire dal 1992, posto le basi del disastro attuale in nome del liberismo). E qual'è il disastro attuale? Semplice: a fronte di un'evasione fiscale che ha livelli da paese delle banane (ricordate la social card? circa il 40% è risultato non averne diritto!!) una famiglia su 5 non ce la fa a vivere e se si fanno due conti è una cifra spaventosa per un paese che si fa vanto di essere una potenza economica di livello mondiale (il G8 l'hanno inventato per non buttarcene fuori dal salotto buono della politica mondiale). Mi chiedo, se una volta tanto, in uno dei rari scatti di orgoglio nazionale della nostra storia, della "spina" ce ne appropriassimo e la staccassimo ai ricchi e potenti?

martedì 26 maggio 2009

La CEI detta la linea al Parlamento

A proposito di modelli...... "Gratta la scorza di un conservatore e sotto ci trovi qualcuno che guarda al passato rigettando qualunque futuro; gratta sotto la scorza di un liberale e ci troverai un'aristocratico ......... " Dai diari rubati di Leto II°
E se, aggiungo io, uniamo queste due caratteristiche, cosa ci troviamo di fronte e con quali conseguenze?
Perchè questa citazione? Perchè è esattamente quello che sta accadendo nel nostro paese dal 1990 a oggi (ossia dalla caduta del Muro di Berlino che causò la caduta del competitor del capitalismo risvegliandone gli spiriti animali ed èlitari) in un crescendo di cui oggi vediamo i primi solitari effetti e che, come processo storico, non ha ancora dispiegato completamente i suoi effetti appieno (ma se pensiamo agli USA e alla loro capacità di essere precursori rispetto al resto dell'occidente ne possiamo avere un'idea di quello che ci aspetta). La società che conta è una ristretta èlite che al suo interno si fa le proprie guerre, con alterne fortune, fra diverse visioni dello stesso modello: noi tutti ne siamo esclusi. Siamo inclusi solo in due casi: quando votiamo (per approvare o meno il Governo) e quando siamo mobilitati perchè una delle due vuole sovvertire la maggioranza del momento. Questo la Chiesa, nella sua diramazione italiana chiamata CEI, l'ha capito: eccome se l'ha capito. Sa che deve rivolgersi ad esse e giocare con loro nel perenne gioco del potere e ha capito, che essendo la società passata repentinamente da democratica (a limitata sovranità) a liberale, con modello economico liberista, sa com deve "giocare" alla politica senza doversi preoccupare delle "masse". Ed ecco infatti che mentre dà il contentino alla cosiddetta sinistra parlando di inutilità dei respingimenti contemporanemente dà la vera linea da seguire al Parlamento sia ai cattolici che agli altri in materia di testamento biologico con un bel NO. E cominciano ad essere tanti i no: alla diagnosi preimpianto; alla fecondazione assistita; alla eutanasia; all'aborto; e ora al testamento biologico. Inutile chiedersi quale sarà la linea politica che seguita, vero?

lunedì 25 maggio 2009

Il PD che vorrei...............

L'Unità ha lanciato oggi l'idea "'Il Partito democratico che vorrei: ditecelo voi come deve essere". Rilancio l'idea: che PD vorreste? Volete quello che c'è ora che non è socialdemocratico nè é liberale in senso classico, ma un'insieme di personaggi di varia estrazione politica (cattolica, socialista, comunista) che condividono il quadro liberista come schema sociale, politico e culturale (schema simile al berlusconismo) in salsa italiana? Volete "questo" partito (ha ancora un senso la parola partito in una società dove esiste un pensiero unico debole e per giunta flottante?) che non altro che la copia carbone, naturalmente edulcorata dal berlusconismo, del PdL o vorreste, invece, un partito di stampo socialdemoratico che stia all'opposizione e prepari il proprio avvento al Governo con un sistema di valori alternativo al berlusconismo e a quello che rappresenta? Preferite un "partito" che non ha un programma come questo o un partito che ha fatto del proprio passato tesoro e guarda con favore alle socialdemocrazie europee e ha tale spina dorsale da fare le proprie scelte anche se non portano immediatamente voti e qualche pezzo da 90 dello stesso partito non viene eletto? L'anno scorso, quando si parlava di far nascere un partito nuovo della cosiddetta sinistra, più volte tornai sull'argomento esternando la mia idea di partito (che non è assolutamente nuova, sia chiaro, e che ha molto in comune con quanto sostiene un politologo di chiara fama come Gianfranco Pasquino) "democratico" che avrebbe dovuto avere pochissimo o nulla del confratello (...) americano e molto del pensiero europeo: penso ad esempio all'idea di socialdemocrazia nordeuropea che sa coniugare privato con pubblico sostenendo il primo, non sovvenzionandolo, e non distruggendo il secondo come si fa da noi (e negli USA). I prodromi di quello che è oggi il PD erano già presenti a partire dal 1990 quando con i governi del centrosinistra (proprio del centrosinistra) si avviò la liberalizzazione della società italiana e parole come ottimizzazione (tagli e ancora tagli della spesa pubblica con conseguente riduzione del Welfare per fare una spesa), modernizzazione (che significa fare con pochi soldi quello che si faceva con prima con l'intervento statale e naturalmente il peso lo subivano i ceti deboli a aprtire dai lavoratori, che già con l'accordo di S. Valentino, subirono un durissimo colpo ai loro diritti in primis di difesa del salario complici obbedienti innanzitutto la triplice sindacale confederale) e efficientizzazione (spremere fino al midollo chi lavora e tenerlo sempre un gradino sopra la fame mentre altri si arricchiscono impudentemente al riparo di leggi, fisco, ecc...): tutto nello schema liberista alla Friedman che andava predicando l'annullamento dello Stato e la distruzione del welfare per fare in modo che gli individui si dannino l'anima all'interno del mercato per sbarcare il lunario e chi resta indietro è considerato morto o tutt'al più un costo che i ricchi compassionevoli sopportano a stento e a cui ogni tanto lanciano un mollica di pane dal loro tavolo; ecco cos'è il liberismo ed ecco cos'ha abbracciato il PD. No! Questo partito non mi piace e non lo voterò (nè lo facevo quando si chiamava PDS e poi DS) perchè come molti altri si comprese, allora come ora, che nel suo interno non nascondeva la via socialdemocratica ma quella più breve (e molto più lucrosa) del liberismo e dell'affarismo finendo in questo modo preda di se stesso e dovendo contare sull'appoggio del potere economico e finanziario per sopravvivere. E che dire della componente cattolica che ne fa parte? Mentre in un partito normale (non dico socialdemocratico, ma normale) ci sarebbe una netta divisione fra sacro e profano in questo PD, e a maggior ragione nel suo orginario schema il PdL, invece si è immobilizzati da Oltretevere e dalle sue bizze per non perdere il voto cattolico, e fondamentalista, per giunta!! Qualcuno diceva che a Destra uno dei più letti era Gramsci e per giustificarlo "politicamente" ne cercava l'anima razionale e liberale: può esser vero se Croce stesso diceva che in questo grande pensatore del 1900 c'era un chè di liberale, ma non dimentichiamo che Gramsci era Comunista (con la "C" maiuscola) ed era un politico e filosofo che leggeva e criticava, aspramente, Stalin e co. ma era anche un'Italiano - e perse la vita nel confino fascista, con scarso aiuto dai "compagni" riparati a Mosca - e comprendeva benissimo i meccanismi di base della nostra società vedendone in anticipo i mali che puntualmente si sono verificati: quando il PD rivaluterà Gramsci mi troverà ad aspettarlo già lì per vedere cosa ci hanno capito.....

domenica 24 maggio 2009

.......E ora il premio Nobel per la pace......

Lo avevamo visto in molte versioni (spazzino, ferroviere, operaio, politico e a tempo perso anche Presidente del Consiglio) ma Premio Nobel per la pace proprio no, non c'eravamo abituati. Invece, sull'onda della personificazione della politica (come fu per Mao Tse Tung, Breznev e accoliti, Fidel, Pinochet ecc. tutti ottime persone sicuramente ...) e della spersonalizzazione sociale è nato un comitato per l'attribuzione del Nobel per la Pace al Capo del Governo e con questa abbiamo proprio visto tutto? Ma no; sicuramente la fervida fantasia dei suoi supporters porterà a dargli tutti i Nobel (proprio tutti): dall'economia alla matematica passando per filosofia, diritto ecc. e perchè anche un Nobel per il Nobel!! Insomma un vero asso pigliatutto: l'hanno dato a Fo e Montale, perchè non a Lui? In fin dei conti ha fatto epoca per le sue battute, gesti, cucù, regalini, ecc. e questo costa e fa fatica: un riconoscimento ci vuole. Eppoi è amicone del "sincero democratico" Putin (l'autocrate russo con il quale abbiamo appena stretto un'alleanza "energetica" per il gasdotto South stream) che ha sulla coscienza alcuni giornalisti uccisi, l'eccidio commesso in Cecenia dai suoi tagliagole delle truppe speciali, lo zampino nelle crisi regionali (georgiane, lituane, estoni, bielorusse, ecc.), e un'uso dello Stato russo che dire "personalizzato" è usare un semplice eufemismo. Ha risolto, con l'altro amicone Gheddafi rais libico lo strazio dei barconi che partono dalla Libia, carichi di clandestini dimenticando che questi clandestini rappresentano solo una piccola percentuale degli ingressi illegali totali nel nostro paese: amicizia pelosa, molto pelosa, visto che oltre a dargli materiale militare (e conseguente assistenza) gli costruiamo anche un'autostrada a spese nostre (non sue ma proprio nostre dei contribuenti ossia di quelli che pagano, pochi, le tasse). Ha risolto brillantemente il "problema Alitalia" a spese nostre (in barba alle dichiarazioni di tutelare i piccoli azionisti); ha risolto la munnezza a Napoli con nuovi buchi e un'inceneritore, e altri in arrivo, che dire discusso è dir poco; riporterà il paese nell'energia nucleare (una tecnologia discussa) nella quale ci guadagneranno i francesi e ci perderemo noi in salute e in scorie (dove le mettiamo?); che dice in giro che il tunnel della crisi sta finendo ma poi non interviene per aiutare le famiglie (social card spesso scariche e date ad evasori totali); ha fatto dell'Abruzzo una sua vetrina (c'è stata efficienza ma anche enormi ritardi) e mi fermo qui per rispetto a quelle popolazioni e solo per questo. Ma andiamo a vedere quali sono le sue fonti ispirazionali: Milton Friedman (un vero liberista amico e consulente del governo comunista cinese, di Pinochet, della Thatcher, di Reagan, per fare alcuni nomi); Wilhelm Röpke il padre putativo della terza via laburista inglese (una versione edulcorata del thatcherismo) e teorico dell'economia sociale di mercato; Muhammad Yunus l'unico che si salva per la sua teoria del microcredito. Insomma con queste credenziali è un oltraggio non darglielo, non credete?

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