C'é un articolo su Harpers, richiamato dal Fatto Quotidiano (leggetelo) che mi ha fatto riflettere sullo stato dell'arte della democrazia occidentale, in particolare quella italiana.
E'
un pezzo pessimistico ma cinicamente realista; le democrazie, come
tutto il resto, stanno cambiando dna: sono altro e non ce ne siamo
accorti se non ora che é, quasi, troppo tardi dal momento che due suoi
pilastri, il voto e la partecipazione, sono stati ritualizzati e quindi
svuotati del loro reale significato per diventare solo un "momento"
obbligatorio dal quale non discendono necessariamente quei cambiamenti
che l'uomo comune si aspetta, anzi con il passar degli anni da un lato
ci si rende conto che mentre ci siillude delle promesse dall'altro si
spera che la prossima volta vada meglio "tanto peggio di così..." e
invece, lasciando in mano alle solite facce, dietro i quali ci sono i
soliti interessi, si perde di vista il ver nodo: la genrazione che
maggiormente ha lottato per allargare i diritti é proprio quella che ha
permesso lo scippo dell'essenza democratica e lo svuotamento della
regola democratica fino a diventare vera e propria demagogia assurta a
potere, e in questo concordo con il notista, dove si lotta per
accaparrarsi i soldi e il conseguente potere che ne deriva
"depoliticizzando" partiti e ideologie: si poteva evitare?
Certo,
ma avremmo dovuto farlo ai primi vagiti, non ora che ad essere cresciuti
non sono gli anticorpi ma il cancro stessa che l'ha uccisa..... il
notista si chiede se ha ancora senso andare al seggio e votare
(foss'anche per scegliere solo il male minore)....siete d'accordo?
il
notista conclude che dobbiamo imparare a scegliere quei movimenti che
rispecchiano i nostri valori politici; nulla da dire ma faccio notare un
cosa: se anche questi movimenti spesso sono "one shot" (ossia sono
rassemblement .. ad esempio Rivoluzione civile sembra essere proprio
questo) cioè si riuniscono per alcuni scopi comuni per poi implodere in
mille schegge, se non sparire... cosa ci rimane da votare?
si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
giovedì 24 gennaio 2013
mercoledì 23 gennaio 2013
C'era una volta ... pomigliano
Ricapitoliamo le puntate precedenti... anzi no raccontiamo una favola:
c'era una volta una fabbrica in crisi, definita cattedrale nel deserto, cha apparteneva allo Stato, arrivò una sua concorrente e l'acquistò; ma le cose non andavano bene ancora e si decise che questa fabbrica andava "riqualificata" e così fu: ma prima era necessario che ci fossero delle riforme che avrebebro dovuto metterla al passo degli altri. Si decise che:
com'é andata a finire?
Che alla fine si é dovuto riconoscere che nulla di quanto promesso é stato messo in atto, anzi si dice chiaramente che le fabbriche sono improduttive e che i miliardi promessi non sarebbero arrivati né allora ne oggi, né probabilmente nei prossimi anni.
Che dopo varie battaglie legali la Fiom sta riconquistando a colpi di sentenze l'agibilità sindacale e politica dentro e fuori la fabbrica semplicemente chiedendo quelli che sono i principi di qualunque democrazia sindacale di un paese civile: non siamo in cina.... anche se qualcuno ci spera.
Che, mentre la Fiom vince quasi tutte le cause, a difesa, ivi compresa quella sul licenziameno di 19 suoi iscritti (l'azienda in risposta ne manda in cassa integrazione altrettanti 19 mettendo le basi per una guerra fra poveri dalla quale sarebbe l'unica a guadagnarci), le sigle sindacali "responsabili (...)" riconoscono che ci sono esuberi di operai: risultato? Che il giudice, é di oggi la sentenza, che avrebbe dovuto decidere la reintegrazione dei 19 operai messi alla porta al posto di quelli della Fiom ha sentenziato che esisteva "un difetto di legittimazione degli intervenienti" perché la Fiom non aveva titolo per ricorrere... perché il licenziamento non era ancora avvenuto e quindi "il solo elemento temporale dedotto" dalla Fiom "non appare integrare gli elementi necessari per qualificare l'avvio del procedimento per il licenziamento collettivo come ritorsione, cioé come comportamento pregiudizievole volto a punire le persone lese dalla discriminazione o qualunque altra persona"; in pratica: i 19 licenziati non potranno essere della fiom ma é comunque nel potere dell'azienda diminuire il personale" e qui cade l'asino perché poco prima, come dicevo, altre sigle sindacali avevano appena riconosciuto oltre 2000 esuberi aziendali facendo un insperatisimo regalo all'azienda.
E le promesse? Di là da venire, ancora... e pensare che Monti c'era andato ad esaltare il nuovo; e pensare che tanti capoccioni della sinistra s'erano sgolati a far capire a quei comunistacci della Fiom che i tempi erano maturi affinché alcune "garanzie" potessero essere considerate anacronistiche, ecc. l'unica cosa certa, finora é: la Fiom aveva ragione perché dietro tutto il fumo non c'era nessun arrosto....
il resto alle prossime puntate e se non fosse la descrizione del dramma della perdita del lavoro per migliaia di famiglie di lavoratori ci sarebbe quasi da pensare che tutto é solo un brutto sogno e che domani é un altro giorno e la notte é passata e i fantasmi sono spariti con essa.... ma non é nulla di tutto questo, purtroppo....
c'era una volta una fabbrica in crisi, definita cattedrale nel deserto, cha apparteneva allo Stato, arrivò una sua concorrente e l'acquistò; ma le cose non andavano bene ancora e si decise che questa fabbrica andava "riqualificata" e così fu: ma prima era necessario che ci fossero delle riforme che avrebebro dovuto metterla al passo degli altri. Si decise che:
- era necessario che il padrone potesse aver mani libere nel decidere come, chi, quando e senza un perché licenziare o mandare in cassa integrazione senza interferenze esterne;
- era anche necessario che il contratto di lavoro cambiasse, fosse aggiornato alle esigenze del momento.. subito i sindacati (tranne la fiom) accorsero come i re magi al cospetto della nascente nuova era che avrebbe reso tutti felici, operai compresi; così come governo e partiti, sinistra (..) compresa si misero a disposizione affinché il cambiamento potesse avvenire "riformando" la legislazione a partire dall'art.18, l'ultimo vero baluardo all'orda liberale;
- fu anche detto che, dopo riforme e nuovi contratti, il lavoro sarebbe arrivato copioso e gli operai non avrebbero sofferto più di tanto le brutture della cassa integrazione.
com'é andata a finire?
Che alla fine si é dovuto riconoscere che nulla di quanto promesso é stato messo in atto, anzi si dice chiaramente che le fabbriche sono improduttive e che i miliardi promessi non sarebbero arrivati né allora ne oggi, né probabilmente nei prossimi anni.
Che dopo varie battaglie legali la Fiom sta riconquistando a colpi di sentenze l'agibilità sindacale e politica dentro e fuori la fabbrica semplicemente chiedendo quelli che sono i principi di qualunque democrazia sindacale di un paese civile: non siamo in cina.... anche se qualcuno ci spera.
Che, mentre la Fiom vince quasi tutte le cause, a difesa, ivi compresa quella sul licenziameno di 19 suoi iscritti (l'azienda in risposta ne manda in cassa integrazione altrettanti 19 mettendo le basi per una guerra fra poveri dalla quale sarebbe l'unica a guadagnarci), le sigle sindacali "responsabili (...)" riconoscono che ci sono esuberi di operai: risultato? Che il giudice, é di oggi la sentenza, che avrebbe dovuto decidere la reintegrazione dei 19 operai messi alla porta al posto di quelli della Fiom ha sentenziato che esisteva "un difetto di legittimazione degli intervenienti" perché la Fiom non aveva titolo per ricorrere... perché il licenziamento non era ancora avvenuto e quindi "il solo elemento temporale dedotto" dalla Fiom "non appare integrare gli elementi necessari per qualificare l'avvio del procedimento per il licenziamento collettivo come ritorsione, cioé come comportamento pregiudizievole volto a punire le persone lese dalla discriminazione o qualunque altra persona"; in pratica: i 19 licenziati non potranno essere della fiom ma é comunque nel potere dell'azienda diminuire il personale" e qui cade l'asino perché poco prima, come dicevo, altre sigle sindacali avevano appena riconosciuto oltre 2000 esuberi aziendali facendo un insperatisimo regalo all'azienda.
E le promesse? Di là da venire, ancora... e pensare che Monti c'era andato ad esaltare il nuovo; e pensare che tanti capoccioni della sinistra s'erano sgolati a far capire a quei comunistacci della Fiom che i tempi erano maturi affinché alcune "garanzie" potessero essere considerate anacronistiche, ecc. l'unica cosa certa, finora é: la Fiom aveva ragione perché dietro tutto il fumo non c'era nessun arrosto....
il resto alle prossime puntate e se non fosse la descrizione del dramma della perdita del lavoro per migliaia di famiglie di lavoratori ci sarebbe quasi da pensare che tutto é solo un brutto sogno e che domani é un altro giorno e la notte é passata e i fantasmi sono spariti con essa.... ma non é nulla di tutto questo, purtroppo....
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martedì 22 gennaio 2013
di bolla in bolla, il paese implode.. ma la finanza s'ingrassa
Bè chi di voi sa che siamo seduti su un vulcano? No non parlo di
quelli veri ma di un altro tipo di vulcano: quello finanziario. Già
perché grazie a Prodi (si proprio Prodi), Tremonti ecc. con la
finanziarie del 1997 e del 2002 vengono autorizzati la Cassa Depositi e
Prestiti e gli altri enti pubblici economici a.... operazioni swap,
derivati, per ristrutturare il debito pubblico (1997) e, nel 2002, gli
enti locali a emettere titoli e contrarre mutui bancari con rimborso del
capitale in un unica soluzione alla scadenza precia costituzione di un
fondo di ammortamento del debito o previa conclusione di swap" con una
grande differenza fra la prima e la seconda formulazione delle
finanziarie: nella prima c'erano banchieri versus banchieri mentre nella
seconda c'erano banchieri versus politici (che ben si sa non sono
esperti di politica figurarsi di finanza, quando naturalmente non sono
collusi e cercano di guadagnarci in consensi e altro). Bene, il problema
é: quanti sono i miliardi che si devono restituire? Tenetevi forte: 193
mld in totale di cui 160 mld e 33 degli enti locali per una perdita
potenziale, se fossero perse le scommesse si dovrebebro restituire ben
1294 mln in un colpo solo. Una cifra da capogiro e si comprende come
siano stati solerti le istituzioni politiche a cambiare un mr. b con un
.... banchiere ex Goldman-Sachs che per prima cosa doveva mettere al
sicuro proprio il debito contratto con la finanza: come poteva farlo?
Semplice: come in Grecia ossia tagliando, introducendo tasse odiose,
allungando la vita lavorativa perché così s'introitano più tasse,
tagliando le pensioni (con contributi elevati ma tagliando il
coefficiente di rivalutazione proprio del contributivo) .... il resto lo
sapete. Si poteva fare altrimenti? Si certo: bastava continuare a farli
fare dalla CDP per poi trasferirli agli altri enti, politici e non, per
esempio; oppure si poteva non introdurli affatto, ed era meglio
certamente: magari qualche banca avrebbe sofferto e protestato ma di
certo gli Stati avrebbero potuto sopportare la perdita (non si é mai
visto un banchiere piangere per un suo collega fallito): ad esempio la
Puglia, e qualche Comune del nord, ne é uscita in transazione riducendo
al minimo il problema che il precedente governo regionale aveva a cuor
leggero firmato a mani basse.
A proposito le banche non stanno meglio perché alcune di esse, non contente di appioppare a enti locali swap ecc., se ne ne intestate diversi per ...... ripulire i propri conti e "sembrare" in via di risanamento: un esempio? MPS, secondo le varie fonti giornalistiche, dove per "ristrutturare" il proprio debito si firmò uno swap al posto dell'altro: il nuovo era denominato "Alexandria" e doveva sostituire il precedente chiamato "Santorini (a proposito di vulcani)" per un totale di 200 mln di euro e perdite possibili che hanno visto il governo intervenire a spron battuto con una disponibilità di oltre 2 mld circa, miliardo più o meno tanto ...., mettendoci sopra il cappelli con i Monti bond garantendo tutto; insomma svuotando a noi le tasche per salvare capra e cavoli (loro): NATURALMENTE STA INDAGANDO LA MAGISTRATURA CHE SI SPERA FACCIA PIENA LUCE IN MERITO, VISTO CHE LA POLITICA CHIUDE GLI OCCHI E LASCIA FARE.
Anche in questo caso si poteva fare altrimenti? Certo: lasciarla fallire e rimettere i cocci insieme ripulendo le scorie e i detriti...... ma questo sarebbe cosa da altri mondi non certo di questo.
Si sarebbe potuta introdurre la tobin tax vera e non quella che, guarda caso, riguarda alcune operazioni finanziarie e non tutte: men che meno i derivati, su cui si basa l'intero castello di carte della finanza.
Quale lezione dovremmo trarne? Che andando a votare dovremmo ricordarci che questa politica ci ha portati a questo esito e che il liberalismo economico ha dato la base culturale, politica ed economica (tutto legato da considerazioni fatte nel ... XVIII secolo da gente come Adam Smith, Jeremy Bentham, ecc. e che ci vendono per "nuovo") al tutto e quindi dare credito a chi ci sostiene che solo non svenando chi lavora o ha una pensione si potrà rilanciare la domanda e di conseguenza un offerta perché gli stessi che sostengono il suo contrario se fossero ad una sessione di esami universitaria sarebbe bocciato e gli sarebbe consigliato di cambiare facoltà e magari lasciare gli studi.
A proposito le banche non stanno meglio perché alcune di esse, non contente di appioppare a enti locali swap ecc., se ne ne intestate diversi per ...... ripulire i propri conti e "sembrare" in via di risanamento: un esempio? MPS, secondo le varie fonti giornalistiche, dove per "ristrutturare" il proprio debito si firmò uno swap al posto dell'altro: il nuovo era denominato "Alexandria" e doveva sostituire il precedente chiamato "Santorini (a proposito di vulcani)" per un totale di 200 mln di euro e perdite possibili che hanno visto il governo intervenire a spron battuto con una disponibilità di oltre 2 mld circa, miliardo più o meno tanto ...., mettendoci sopra il cappelli con i Monti bond garantendo tutto; insomma svuotando a noi le tasche per salvare capra e cavoli (loro): NATURALMENTE STA INDAGANDO LA MAGISTRATURA CHE SI SPERA FACCIA PIENA LUCE IN MERITO, VISTO CHE LA POLITICA CHIUDE GLI OCCHI E LASCIA FARE.
Anche in questo caso si poteva fare altrimenti? Certo: lasciarla fallire e rimettere i cocci insieme ripulendo le scorie e i detriti...... ma questo sarebbe cosa da altri mondi non certo di questo.
Si sarebbe potuta introdurre la tobin tax vera e non quella che, guarda caso, riguarda alcune operazioni finanziarie e non tutte: men che meno i derivati, su cui si basa l'intero castello di carte della finanza.
Quale lezione dovremmo trarne? Che andando a votare dovremmo ricordarci che questa politica ci ha portati a questo esito e che il liberalismo economico ha dato la base culturale, politica ed economica (tutto legato da considerazioni fatte nel ... XVIII secolo da gente come Adam Smith, Jeremy Bentham, ecc. e che ci vendono per "nuovo") al tutto e quindi dare credito a chi ci sostiene che solo non svenando chi lavora o ha una pensione si potrà rilanciare la domanda e di conseguenza un offerta perché gli stessi che sostengono il suo contrario se fossero ad una sessione di esami universitaria sarebbe bocciato e gli sarebbe consigliato di cambiare facoltà e magari lasciare gli studi.
domenica 20 gennaio 2013
Servono riforme radicali..
... ed ha ragione: questo paese ha bisogno di cambiare, il prima
possibile per giunta. Sapete qual'é la cosa bella dei liberali
"economici (noti al mondo come liberisti)"? Quella di essere
completamente a-ideologici: non che non abbiano una ideologia, ce
l'hanno eccome (si chiama mercato, moneta é la sua icona e finanza il
suo paradiso) eppure non si fanno scrupoli di adattare e riadattare idee
altrui per i propri scopi; anche negli usa i liberisti hanno lo stesso
atteggiamento: a partire da reagan, osannato dalla nostra sinistra, fino
a obama tutto é sembrato completamente in poco tempo, poco più di 20
anni e il processo é finito. Da noi la trafila é quasi al termine: ci
voleva uno shock finale per fare i conti con il welfare e poi tutto é
pronto per farci fare il salto finale nella open society dove ognuno è
padrone del proprio destino e lo stato non deve fare altro che
consentirne il libero svolgimento senza intervenire anzi deve rimuoverne
gli ostacoli (chissà se ci pensa a cambiare l'art.3 comma due in questo
senso il nostro Monti) con tutti i mezzi a propria disposizione,
compresa la repressione di eventuali "disturbatori" e deve anche
intervenire quando accadono storture: come? l'abbiamo sotto gli occhi
visto come si sono svenati pur di salvare le banche e la finanza
evitando di far crollare l'intero sistema. Si Presidente queste paese
delle "riforme" questo paese ne ha bisogno: a cominciare dall'attuazione
così com'é della Costituzione, mai applicata, che già sarebbe un
miracolo il poterlo fare; poi ce ne sarebbero altre, quali ad esempio: i
servizi, i trasporti, la programmazione industriale, la lotta alla
miseria e tantissime altre quanti sono gli anni che dal '48 ad oggi
hanno sedimentato in generazioni di italiani che si son dovuti abituare
ad arrangiarsi e a trovare il proprio posto al sole a qualunque costo e
turandosi non solo il naso ma tutto.... una volta tanto sarei d'accordo
con lei: ci vogliono riforme radicali, ci vogliono cambiamenti radicali,
solo così potremo fare a meno di quelli che ci vengono a dire che senza
costoro va tutto a ramengo fra cui lei... ecco una prima riforma che si
può fare subito e senza spese: rimetta i commenti sul suo canale di youtube,
le critiche vanno accettate, si chiama democrazia ed é quella che le
permette di andare in giro a dire la propria... si é accorto che su twitter non va per la maggiore, ci sarà un perché?
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