venerdì 8 febbraio 2008

La lista razzista espressione della stupidità dilagante

la pubblicazione della lista di professori di origine ebrea oltre che ad essere una cosa di cui preoccuparsi (perchè significa che davvero la storia non insegna nulla) è anche un vergogna per l'intera blogosfera che dovrebbe ripensare e trovare al proprio interno la forza per costringere a chiudere siti che propagano odio, razziale in questo caso, e minano la libertà di espressione dei blogger dando il là a coloro che sono sempre pronti a chiedere giri di vite e limitare ulteriormente la libertà della rete. Si può essere o meno d'accordo con la linea seguita, per fare un'esempio, dallo Stato di Israele; si può essere o meno in sintonia con le scelte che le minoranze fanno su una certa materia di interesse generale: insomma la libertà è un bene prezioso e raro al giorno d'oggi ed è stata conquistata al prezzo di milioni di morti dai campi di concentramento ai partigiani sulle montagne che hanno combattuto contro tutti i fascismi e le società liberali hanno il dovere di difenderla da chiunque la usi strumentalmente per propagare idee folli e/o revisionismo fuori dal tempo e sconfitti dalla storia, quindi in nessun modo si possono ad oggi giustificare cose del genere. Questo blog si dichiara solidale con i professori che hanno visto i propri nomi e cognomi sulla lista di questo blog e si dichiara solidale anche con la comunità ebraica per l'ennesimo atto di intolleranza nel loro confronti, ma invita anche tutta la blogsfera a vigilare per segnalare la presenza al proprio interno di manifestazioni di questo genere segnalandole ai server e agli ISP affinchè siano presi i provvedimenti del caso dimostrando la maturità raggiunta per salvaguardare la propria autonomia e la propria libertà.
Per protestare contro questo atto, stupido e insulso, di puro e cieco odio questo blog non pubblicherà post per tutta la giornata di sabato

Annozero: la politica? non me ne frega un c......

Una volta di più se si voleva misurare la distanza fra la casta politica, di qualunque appartenenza (lasciamo stare il colore perchè questi non hanno colore), e la società reale nella trasmissione di Santoro se ne è avuta la prova provata se c'è n'era ancora bisogno. Da un lato i politici che parlavano di massimi sistemi parlandosi in pratica addosso (cosa tipica della politica italiana a differenza di altri paesi, più civili di noi, dove la politica si rivolge in primo luogo ai cittadini) dall'altra la gente che quel "furbacchione" di Santoro ha prima in interviste preregistrate e poi in diretta, erano presenti un'operaio della Thyssen (a proposito 90 morti bianche dall'inizio dell'anno ad ora) e i giovani di rogoredo che vivono nella case di amianto, messo nel clou della trasmissione a confronto: indovinate un pò chi ne uscito annichilito? E chi ha mostrato poco rispetto per il reale sentire dei cittadini? Ma gli uomini d'oro naturalmente: quelli che guadagnano i mitici (per le persone normali) 12.000 euro al mese. Hanno mostrato una incapapcità di ascolto assoluta e una completa mancanza di presa sul reale: mi correggo loro del mondo reale non ne sanno nulla, son solo capaci di indignarsi o di appassionarsi (momentaneamente però) alla vicenda e solo se ci sono i riflettori dei media accesi, poi se ne dimenticano perchè non gli porta nè voti nè pubblicità: non è risolvere il problema il punto per loro ma solo far vedere che ci sono: un pò troppo poco. Bene ha detto Sartori rivolto alla gente vera che era inutile decidere per l'astensionismo molto meglio era invece votare, se si presentano, per le liste di Grillo che almeno erano fuori dal sistema e potevano rappresentare se non proprio una valida alternativa almeno uno voce fuori dal coro. Come dargli torto visto l spettacolino che è capace di mettere in scena?

Prima i laici ora gli ebrei, i prossimi?

Come se non bastassero i fronti aperti (aborto, fecondazione, coppie di fatto, diritti dei gay, eutanasia, testamento biologico, ecc.) nel tentativo, riuscito, di controllare la società italiana considerata l'ultima ridotta della cattolicità: la linea del Piave, ora se ne apre anche uno con gli ebrei. Nel cambiare la preghiera per gli ebrei la Chiesa ha suscitato un putiferio anche maggiore della crociata per l'eliminazione delle conquiste dei diritti sociali e l'aborto; infatti la nuova formulazione anche se apparentemente equivalente alla precedente in realtà trova il modo di dare un duro colpo al dialogo interreligioso sviluppatosi nel corso degli anni riaffermando le differenze piuttosto che i punti in comune. Il vero problema è l'ideologismo che c'è dietro queste prese di posizione che è pericoloso perchè riafferma la visione dell'ebraismo come una sorta di gregge che ha preso un percorso diverso e che è da riportare all'ovile cristiano sorvolando sul fatto che l'ebraismo è non solo precedente al cattolicesimo ma ne è stato la culla. Ci sarebbe da chiedersi il perchè di questa presa di posizione: riaffermare la diversità? Rivendicare una sorta di supremazia e/o di superiorità della Chiesa Cattolica rispetto agli altri? O, forse, non è il fatto che la rinascita della corrente conservatrice della Chiesa ha riportato alla luce quella parte, mai sopita, di visione millenarista che vede negli ebrei coloro che devono essere "convertiti" perchè ritenuti "cristiani che sbagliano" o che non sanno di esserlo? Una cosa sembra netta: l'attuale linea ecclesiale sta avendo effetti dirompenti nei confronti di molte questioni, anche delicate, quasi a voler riaffermare il proprio potere e far sentire il proprio peso su cose che qualcuno riteneva superate e che in realtà non lo erano e che sta riportando l'orologio della storia indietro non di anni ma di secoli davvero ai tempi bui del medio evo.

giovedì 7 febbraio 2008

Istruzioni per l'uso: a che serve andare a scuola oggi?

E' sotto gli occhi di tutto come nel nostro paese dopo anni di tentativi sono finalmente riusciti a creare "l'uomo nuovo": laureato ma non istruito. Era difficile e non ci si riesce ancora a credere ma alla fine, annche ricorrendo a tecniche genetiche e di fecondazione assistita, ci sono riusciti. La generazione "X" è nata! Abbiamo frotte di laureati che non sanno scrivere e hanno problemi a leggere e non si esclude che ci siano anche difeti nell'attenzione (in media 1 h il picco massimo). E' una generazione che della velocità e del capire le cose essenziali ha fatto il proprio costume di vita e una bandiera. Non conta conoscere i classici se essi non danno l'accesso alla partecipazione a qualche show o a qualche "velinata" nè conta conoscere la storia del proprio paese se questo dovesse comportare la rinuncia a fare il/la tronista. Infatti il problema della istruzione italiana non è quello di sfornare laureati e diplomati ma al contrario quello che essi non hanno pezzi di carta corrispondenti alla reale cultura che hanno ricevuto: secondo molti il gap fra laurea e saper leggere e scrivere nel nostro paese è grande come il paese stesso ed ha anche un nome ANALFABETISMO DI RITORNO e significa che potrebbero anche essere bravi nel fare il mestiere per cui si sono laureati ma se gli metti un pezzo di carta davanti c'è il blocco, e idem se gli chiedi di leggere. E' solo colpa loro o è voluta così? Non certo scientemente ma una serie di concause hanno provocato questo disastro tutte facilmente evitabili se chi avesse dovuto decidere le politiche per la scuola e per la università avesse combattutto i mali di cui queste istituzioni soffrono e non si fosse solo limitato a tagliare spese e costi e ne avesse limitato il prestigio per rendere appetibili quelle scuole private i cui discenti sono messi anche peggio come preparazione e senza aiuto "politico" non avrebbero mercato in un paese realmente avanzato e che guarda al proprio futuro con serenità. D'altronde la cosa è chiara: quello che conta è che i figli delle elitès devono sapere ed avere la giusta preparazione mentre quelli delle altre classi non è necessario: dovesse nascere un nuovo Leonardo come si fa?

mercoledì 6 febbraio 2008

Super tuesday: gli USA si appassionano........... noi invece ci annoiamo

Era da anni che negli USA non si vedeva tanta passione e tanta incertezza nella corsa alla nomination per le presidenziali di fine anno. Infatti è andato in onda (è proprio il caso di dirlo così visto il peso che i media e dei new media stanno avendo nella campagna elettorale) il "super tuesday": un vero e proprio evento per quella società. Dal lato dei democratici non ha indicato un chiaro vincitore: "Billary" (anche se stavolta quel mattacchione è stato nascosto in un ranch a mangiare noccioline per consentire alla moglie di fare la parte della "girl" fra le "girl") vs Obama. Nessuno dei due ha vinto davvero e soprattutto Obama non ha perso com'era nei voti e nelle speranze della algida candidata. Dal lato dei repubblicani: pur essendo quasi sicuro Mccain (il loro nonnetto) di vincere non vede però altri esclusi dalla corsa dato che i due fondamentalisti cristiani hanno dato una buona prova di se difendendo le posizioni. In realtà la vera novità non sono nè i candidati (ognuno epsressione di lobby in lotta fra loro) nè i loro programmi (che sono fotocopie con qualche sporcatura e qualche accento in più ed in meno) ma la gente: i milioni di americani che, dopo gli 8 anni "bushiani" caratterizzati da affarismo prodomo sua ammantato da ideologismo estremista e fandamentalismo religioso che hanno portato il paese sull'orlo della bancarotta in puro stile Grande Depressione 1929, ora vedono la possibilità di dare una svolta da new deal o almeno una maggiore attenzione verso i problemi interni in particolare quelli economici e sociali che vedono sempre maggiori fette della middle class scivolare inesorabilmente e ineluttabilmente verso la povertà presente per loro e futura per i loro figli. Questo spettro ormai è presente in tutti i pensieri dei cittadini di quel paese: una situazione "sudamericana" per il paese che si presenta come il paese delle opportunità che rischia di diventare il paese della miseria diffusa se non si cambia registro: se ne sono accorti tutti, ivi compresi gli squali dell'alta finanza che si vedono (a Davos abbiamo avuto un'assaggio del terrore di costoro visto che hanno chiesto a gran voce politiche, un tempo deprecate e derise, di stampo keynesiane per isollevare le sorti loro e degli USA ma a cascata anche delle colonie fra le quali c'è anche l'Italia) in pericolo non solo nella raccolta dei profitti ma nella loro stessa posizione sociale dato che di questo passo con un paese in fallimento viene meno proprio la materia prima ed il loro target di mercato: i consumatori. Se raffrontiamo questo cambiamento che vede un paese rimettersi in marcia e milioni di persone appassionarsi alla politica nel puro spirito "I care" e lo raffrontiamo con l'Italia il paragone è desolante se non da depressione acuta e cronica: quali sono le novità da noi per le quali dovremmo appassionarci? Che si da il via all'election day o se ne fanno tanti minori perchè come afferma qualcuno gli elettori si confondono (prendendoci, e giustamente in molti casi, per degli emeriti cretini)? Oppure perchè il ParDem ci dice che la battaglia non è persa (solo perchè in questo modo nasconde il fatto, per loro irrilevante, di aver pesantemente contribuito alla caduta del Governo? Oppure, ancora, perchè il porcellum terrorizza i cespugli e li costringe a sopravvivere schierandosi (vendendosi) a chi gli promette di più? Se dovessimo appassionarci per queste cose saremmo degli stolti: noi, nel mondo reale, abbiamo a che fare con salari da fame; con i figli che non trovano lavoro se non precario; con l'inflazione reale che erode il potere d'acquisto sempre di più; con i mutui alle stelle ecc. e, quindi perchè mai ci dovrebbe fregare qualcosa se vince questa o l'altra parte? I loro programmi non sono altro che quaderni di buone intenzioni; i volti dei politici sono sempre gli stessi; le alleanze idem...... con ua punta d'invidia guardiamo agli americani e la loro passione politica riscoperta e con una punta di amarezza li soppesiamo e li rapportiamo disgustati ai nostri che tutto sono tranne quello che dovrebbero realmente essere.......Una volta si diceva che una risata li seppellirà: oggi a essere seppelliti saremo noi ... dalla noia

1997 fuga da New York; 2008 fuga dall'Italia?

Due coniugi del nolano, hanno richiesto asilo politico alla Svizzera (lui consulente finanziario lei ricercatrice) perchè dov'erano non potevano più vivere: zona ad alta intensità di malafare ma anche zone con alta incidenza di malattie in particolare tumorali. Certamente un caso estremo che però è sintomatico della situazione di confusione e paura in cui viviamo. Persone normali che non che non vedendo più speranze per loro stessi e per i loro cari decidono di andarsene: gli si può dar torto?Cos'altro può fare un cittadino che voglia solo un pò di pace e quieto vivere? Se ne va altrove comincia a guardarsi intorno e sperare che altri paesi siano ospitali (nella misura opposta a quella per cui noi non lo siamo) e li accolgano magari adattandosi nel lavoro. E' una cosa da non sottovalutare perchè anche se nessuno ne parla il fenomeno delle migrazioni non è solo da un paese povero verso uno ricco (certo che devono stare propri male se dall'Africa sperano di venire qui in Italia........) ma anche persone normali che se possono se ne vanno a cercare non solo "fortuna" altrove ma soprattutto futuro e tutte quelle altre cose che sono normali in un paese civile ma qui da noi ormai sono un miraggio: e non solo in certe zone del paese ma dovunque se ci si pensa bene: al Sud può essere la malavita e la qualità delal vita nel resto del paese il costo della vita e l'incertezza per il futuro che i nostri cari politici hanno reso anche più urgente dato che per esempio non solo hanno precarizzato il lavoro ma hanno ipotecato lo stesso futuro dei nostri figli: un futuro di miseria e povertà visto che in Italia oggi cominciamo a pagare lo scotto dello "shock" propinatoci negli anni 90 con le politiche liberiste e pretendendo di lavarsene le mani chiamando i loro genitori egoisti perchè non vogliono farsi tagliare la pensione invece di assumersi la responsabilità del casino che hanno combinato. Anche il sottoscritto si è attivato da qualche tempo per lasciare sto casino che chiamiamo " paese Italia": il target sono i paesi scandinavi non ideali come clima ma ancora a misura umana per quanto riguarda servizi sociali, lavoro e servizi pubblici per non dire della organizzazione legislativa e burocratica che è lontana da noi anni luce. Già stiamo assistendo da anni alla fuga dei cervelli verso paesi maggiormente remunerativi e con minori intrusioni di politici, brucrati e preti (paesi che sanno guardare al futuro e non camminano in avanti guardando all'indietro come invece facciamo noi) e se ora anche le persone comuni cominciano a cercare la via per andarsene allora vuol dire che il "mitico" fondo del barile non solo lo si è raschiato ma si è sfondato e siamo sotto di esso: nella melma. La notizia è significativa del sentire comune della gente che non ne può più delle paturnie italiche: da quelle politiche (autoreferenziali e immuni ai problemi reali della gente per esempio ora si torna a votare con il "porcellum", non esiste il voto di preferenza, e discutono non di programmi per il futuro ma di quando votare, follia pura) a quelle socioeconomiche che sembrano tese solo a creare le condizioni perchè un 10 % della popolazione possa vivere adeguatamente bene a scapito del restante che lotta per sopravvivere: vi sembra strano che nostri connazionali pensino, ed alcuni lo stanno facendo, di voltare le spalle al proprio paese? solo nella cerchia delle mie amicizie familiari almeno un paio di nuclei stanno facendo le valige (una di impiegati e una di commercianti che, forse, essendo onesti non si sono arricchiti a scapito altrui e quindi sono sulla soglia di povertà) per non dire di almeno una dozzina di neolaureati che fra Erasmus e altro già hanno portato le loro vite fuori dall'Italia e qui ci tornano o per le feste comandate o da turisti: se il fenomeno si allarga sono sicuro che l'allarmismo crescerà e da casi isolati presto diventerà una fuga inarrestabile verso un "nuovo" mondo e di cui chi resterà, politici compresi, porterà la vergogna. La nomea che ci portiamo appresso (salvo poi scoprire che la maggioranza dei nostri connazionali sono dei serissimi e probi lavoratori perchè essendo fuori dal casino legalizzato che si chiama Italia tirano fuori quelle qualità che ci fecero grandi fino qualche generazione fa e che ora sono malviste da chi gestisce le leve del potere economico perchè persone sane ed istruite sono difficile da gestire mentre persone massificate e ignorante e depresse crederebbero anche agli asini che volano... immaginarsi ai messia e simili, un'esempio è l'ignoranza di ritorno dei nostri laureati che saranno anche bravi cometali ma non sanno nè leggere nè scrivere, un vero scandalo) e la faciloneria con cui giustamente veniamo giudicati non ci aiuterà in un primo momento ma in realtà il prblema rimane perchè so benissimo anch'io che a fuga risolve il caso singolo ma non elimina il problema: la mala italia che solo noi possiamo eliminare con gli strumenti messi a disposizione dalla democrazia. Emigrazioni di massa in passato ce ne sono state, sono nel nostro DNA: vorrà dire che altri beneficeranno delle nostre capacità e forza di volontà e qui si terranno la mediocrità come costume nazionale.......

martedì 5 febbraio 2008

Marini molla e il paese pure

Com'era prevedibile Marini ha rimesso l'incarico esplorativo per indisponbilità di alcune forze politiche a fare un percorso comune almeno per cambiare la legge elettorale: c'è qualcuno che si meraviglia? I destroidi sentono l'odore del sangue e non vogliono perdersi l'occasione di aggiungere il danno alla beffa: dopo i danni di Prodi e dei centristi ora ci aggiungono i loro (come se non fossero bastati i precedenti cinque anni) e altro che miracoli ci aspettano, sarà tutto una discesa verso l'inferno della finanza creativa e degli scudi fiscali. Mi sarei meravigliato di più se avessi sentito l'incaricato dire che "viste l'età vetusta della classe politica abbiamo deciso di scegliere con un sorteggio un cittadino al sotto dei 40 anni che abbia certe capacità e abbiamo anche deciso che non potrà nominare ministri al di sopra dei 50, ma siamo nel mondo dei sogni: naturalmente il tutto condito da certificato penale immacolato!!. Ad un 70 enne succederà...... un 70 enne, quindi un notevole passo avanti: ci si chiede dove sarà la differenza fra i due? Il primo era un democristiano tecnocrate l'altro un padrone delle ferriere che bada agli interessi di bottega: a proposito si accettano scommesse su quale saranno i primi provvedimenti che prenderà (niente a che fare con le tv immaginano gli osservatori e accetterà quanto stabilito dalla corte europea di giustizia senza batter ciglio...). Dice che stilerà un programma in dodici punti, mah temo che i dei dodici punti la metà saranno a riguardo di evidenti risoluzioni urgenti non tanto per il paese ma per lui stesso. E del paese? Ci sarà ancora un paese doo la cura? Come il pendolo oscillerà verso la destra in cerca di una via di fuga dal marasma di cui invece è il solo responsabile il corpo elettorale: se li continuiamo a votare al potere ci andranno anche in carrozzina e nulla cambierà. Qualche idea in giro c'è: le liste civiche di Grillo e quelle dei girotondini ma è poca cosa: servirebbe ben altro, molto altro in realtà. Non un messia nè un nonno simpatico e bonaccione ma una classe dirigente capace di farci uscire dal pantano e dare slancio alla nazione: e per farlo ci vuole sicuramente un'idea forza che non può essere "solo" il taglio dei servizi pubblici a favoer del privato e il gioco delle tre carte ma politica con la "p" maiuscola e capacità di capire che gli schieramenti, quando il paese affoga, sono anacronistici e obsoleti: invocare un Sarkozy o uno Zapatero non cambia e non serve dato che è il substrato culturale degli italiani ad essere marcio non i personaggi. Infatti se abbiamo la classe politica che ci ritroviamo e perchè noi ne abbiamo fatto il nostro specchio nelle nostre virtù e nei nostri mali, null'altro. Strano destino quello italiano: famosi per la capacità di adattamento e ancora più famosi per assumere sempre di più tratti "sovietici" nemmeno mascherati bene piuttosto che liberali come negli altri paesi avanzati.

lunedì 4 febbraio 2008

Par condicio anche nei film ora?

Il film della Comencini sulla classe operaia (classe ormai sparita dall'immaginario collettivo dell nostra società ma presente quando ci sono fatti tragici come le thyssen o quando si evidenzia lo scollamento fra partiti che in qualche modo ad essa si richiamano e l'espressione del voto che essa da spesso in favore della Lega) ha scatenato molte polemiche anche prima che uscisse dato che un giornale contestò, come pessimo utilizzo di risorse pubbliche, la Rai non solo per averlo prodotto ma anche per aver dato cene durante la sua uscita, e come se non bastasse ne suscita anche ora ma sono di segno diverso. Bonanni della CISL lo contesta perchè in queto film c'è "troppa" CGIL e "poca" CISL: scherziamo? E' un danno gravissimo alla democrazia! Si mette nel lato oscuro il contributo del sindacato "bianco" per eccellenza: un vero affronto insomma cui si dovrà porre rimedio estendendo la par condicio anche ai film dopo le tv e la satira. Infatti, l'idea sarebbe questa: nel momento in cui si fanno film che in qualche modo riguardano l'ambito di azione del sindacato il malcapitato regista dovrà tenere conto degli apporti dei vari sindacati nella storia: in pratica (ed in barba ad ogni originalità dell'espressione del libero pensiero) si dovranno fare opere che parlino, ad esempio, della condizione delle donne in fabbrica non solo tenendo conto della realtà quale esce dai documenti storici e dalle interviste di chi l'ha vissuta ma anche dell'apporto delle varie O.S. quindi immagino che per accontentare tutti si dovranno fare dei film sul genere di Eisenstein che parlino di tutti (o.s., partiti, personalità, industriali, giornalisti ecc, ed in tutto ciò cosa rimane dell'oggetto del discorso ossia degli operai?) e di tutto in pratica si fa prima a fare un film di dodici ore consecutive o non farli affatto come cdredo che finirà se si continua di questo passo. Fantozzi aveva ragione a lementarsi quando si trattava di andare a vedere la "corazzata potemkin": ma come alternativa potrebbe essere costretto a vedere la storia a 360° in cui nessuno manca.................tranne lui

E se questa non è chiusura e arroccamento idelogico

Sia il documento dei medici delle cliniche sulla rianimazione dei feti superprematuri che il successivo intervento papale sulla difesa della vita a prescindere da tutto non possono non far pensare. Partiamo dal secondo: nessuno vuole impedire allo stesso di parlare ne ha diritto e facoltà (naturalmente ci dev'essere reciprocità, ossia nessuno deve far tacere chi non è d'accordo con lui); però se si scende nell'agone laico si devono accettare critiche e polemiche. Diverso è il discorso dei medici che hanno firmato il documento: essi si sono assunti l'onere di prendere posizione su un'aspetto delicatissimo: la vita dei feti superprematuri e di decidere anche al di là della scelta delle famiglie; come dicono persone (cito a caso da ieri Flamigni e Veronesi) che ne sanno molto più di me e, credo di prelati (ferratissimi in religione ma a corto di scienza), le tecniche ivi richiamate sono ancora sperimentali e non ci sono studi adeguati che comprovino che non ci siano danni ulteriori per i feti (dato che danni ce ne sono già in itinere quindi il rischio è di aggiungere danno a danno) e che se ci si riesce si darebbe vita a gravissimi handicap che peserebebro sulle famiglie oltre chè sullo Stato: non credo che la Chiesa si farebbe carico del loro sostentamento. Al contrario il costo sarebbe tutto scaricato sulla comunità. E come spesso detto le stesse tecniche sono quelle che sarebbero vietate (ma tale divieto sta cadendo miseramente sotto i colpi durissimi delle sentenze dei giudici cui fanno ricorso non "biechi" laici e atei comunisti ma spessissimo coppie di credenti che vivono come un a tragedia la loro infertilità e spesso coppie che sono composte di cattolici praticanti non "solo" osservanti che se non riescono così non si fanno problemi ad andare all'estero facendo ingrassare di euro le cliniche private pagando quello che si poteva ottenere qui gratis) e non vogliono distruggere la vita ma crearla senza danni per se o per i futuri figli; come si vede, quindi, il dissenso è fortissimo e la divergenza fra gerarchia integralista e gli stessi eserciti di fedeli si sta vieppiù accentuando checchè dicano e affermino prelati e loro sodali, che hanno voglia a impartire precetti e inviti (sempre meno velati per la verità) a violare leggi e norme costituzionali in nome di una medievale fedeltà alla religione: non mmemori che la storia non si ripete e che sarà estremamente difficile, anche se non impossibile, il completo controllo ecclesiale sulla nostra società noostante la complicità della classe politica (compresa quella che dovrebbe avere radici liberali). Una volta tanto ha ragione la Turco nel definire crudele tale tentativo perchè ha solo presupposti ideogici e non premesse scientifiche serie e che pone come sempre la domanda del perchè esse sarebbero ammesse per la rianimazione e non per una seria diagnosi prenatale e preimpianto: una domanda a cui nessuno vuole rispondere perchè dovrebbe contemporaneamente ammettere che la legge 40 è una legge anticostituzionale e incivile.Perchè ciò? Per motivi soprattutto ideologici: si vuole riaffermare la supremazia ecclesiale sulla società italiana; o meglio l'Italia è l'ultima ridotta del cattolicesimo integralista e se perde questa o si apre o finisce, il che forse aprirebbe una discussione al suo interno che potrebbe riportare l'aria di novità del Concilio Vaticano II° che ora è stata elisa completamente dalla stessa. L'Italia come laboratorio per creare una testa di ponte per riconquistare l'Occidente? Si, a mio parere è proprio così. O comunque come ridotta religiosa di fronte al secolarismo. L'attacco è continuo, e il tentativo di ridurre al silenzio chi non è d'accordo, fatto attraverso la continua opera di convincimento dei media, ma soprattutto usando tecniche di marketing politico molto sofisticate che non dicono il reale pensiero ma riducono i laici a pura testimonianza mentre si passa sopra la testa dei cittadini parlando direttamente fra poteri: quello politico e quello religioso

Ma chi sono sti europei?

nel commento al post precedente gladiatore1973 fa una considerazione che nella sua superficialità da il senso di come le grandi idee siano lontane dalla realtà popolare che è più sensibile al milione di posti di lavoro promessi (e mai dati) che risolverebbero nell'immaginario sempliciotto e semplicistico i problemi di chi non ha futuro piuttosto che l'idea della costruzione del "migliore dei mondi possibili" (per chi ha abbastanza soldi per potersi comprare l'accesso ai diritti che spetterebbero a tutti) che non dà da mangiare. La domanda (ma chi sono sti europei) è giusta: ed è tipica di chi oltre a non vedere oltre il naso non comprende che vive in un mondo globalizzato dove se a Los Angeles qualcuno scurreggia a Tokyo si scatena una tromba d'aria: quindi non si può non tenere conto di quanto accade intorno a noi e non vale nemmeno più l'espressione "me ne frego" (del nano ver. 1.0). Un'altra cosa è invece l'idea di "quale" europa si sta costruendo: non certo quella sociale e democratica di spinelliana memoria che partiva dall'esigenza di riconoscere le singole individualità ma è un'Europa elitaria e liberista lontana anni luce dalla realtà quotidiana che serve più agli interessi delle stesse elitè che realmente ai bisogni quotidiani della gente. Sta nascendo un'Europa con lo stesso vizio di origine che ebbe il nostro paese quando vide la luce: l'accordo di potere fra due elitè, da un lato i latifondisti del Sud e dall'altro la borghesia del nord che trovarono l'intesa del tutto cambi perchè nulla cambi e i risultati di quell'abbraccio colerico si vedono ancora oggi. Stessa cosa per l'Europa: non nasce da reali esigenze della gente ma dalla necessità delle elitès di creare un'abito che abbia una parvenza di collegialità mentre in realtà le decisioni le prendono 4 persone che si riuniscono a Londra. Un'altro esempio dell'aria che tira è la cosiddetta "costituzione europea" bocciata a furor di popolo: perchè ora di referendum non se ne parla nemmeno? Essa sembra creata non per integrare le genti dei vari paesi ma "per perpetuarne le divisioni" attraverso una competizione fra morti di fame mentre chi guarda si arricchisce. Dal mio punto di vista, lavoratore dipendente e cittadino, quest'europa non mi serve anzi mi danneggia per i motivi suesposti. Stesso dicasi per l'unica vera cosa creata: l'euro. Qui la colpa è tutta italiana: quando entrò in vigore ci fu "l'arrotondamento" 10.000 delle vecchie lire 10 euro con un raddoppio del costo della vita, in pratica, dalla sera alla mattina senza che nessuna autorità pubblica (a partire dai due governi che si sono succeduti) facesse nulla per colpire i "furbacchioni" (che in certi casi coincidono co gli evasori e gli elusori): per motivi puramente elettoralistici o di connivenza interessata dato che erano espressione elettorale di costoro. In altri paesi non è andata così e si è visto: ecco chi sono "sti europei": avremmo molto da imparare da loro ma temo che siano loro che stanno imparando da noi.

L'Europa non è l'Italia e chi sbaglia paga......

Avevo in precedenza accennato in un post (che trovate qui) come uno dei motivi per il quale il D.A. ver 2.0 aveva tutta sta furia per andare alle elezioni e devo dire che, corroborato anche dalle notizie lette sui giornali e in rete sui grandi portali delle notizie, c'avevo in parte preso: la sentenza della Corte Europea di condanna a pagare danni a Europa7 per lo scippo delle frequenze da parte di rete 4 che a dire della stessa doveva andare fin da subito sul satellite cosa che in questi anni non è accaduta sia quando ci sono stati governi di centro(sinistra? ma per piacere..........) tantomeno se c'erano al potere governi "amici": anzi ora l'Italia rischia di dover pagare anche una multa giornaliera di centinaia di migliaia di euro solo perchè non vi ha ottemprato da sola ma ha aspettato colpevolmente che altri facessero qualcosa. Quindi a voler fare dietrologia un motivo c'era per la fretta di andare alle urne: prima esse si fanno e prima si poteva trovare il rimedio (la solita cosa all'italiana): passata la festa gabba lo santo. Insomma ci voleva l'Europa per trovare qualcuno che avesse il coraggio di dire quello che tutti sannno: il conflitto d'interessi c'è e si vee e tutti ne dovremo pagare le conseguenze (per ora politiche poi anche economiche) della ignavia dei nostri politici. Europa7 molto probabilmente comunque non riuscirà a trasmettere dato che il danno economico c'è ed è notevole e perchè molto probabilmente al cambio della maggioranza del governo non ci saranno interventi fattuali nel senso sperato dal proprietario dell'emittente che aveva vinto la gara delel frequenze ma non le ha mai potute usare perchè occupate non legalmente da altri. Rimane l'amarezza per i cittadini che credono nella libertà e nelle democrazia che scoprono sempre di più di trovarsi ad essere cittadini di una corporation e non di uno stato di diritto: qualcosa di molto più simile all'URSS che agli USA che pure vengono svbandierati a ogni piè sospinto quando torna comodo.

Ancora giù i tassi americani: la Fed sceglie la via dell'elettrochoc per rianimare il morto

La Fed sceglie la via dell'elettrochoc per rianimare l'economia americana ormai ferma (+0.6 su scala annua sull 'ultimo periodo dell'anno scorso) e depressa. In una situazione del genere si sarebbe dovuto intervenire con maggiore attenzione verso coloro che ne sono stati danneggiati ma che non avendo "peso" e voce nell'economia liberista americana non sono nememno presi in considerazione. Se ne sono accorti i rappresentanti del Congresso che stanno battagliando a chi, siamo in tempo di elezioni ecco il motivo, alza la posta degli assegni assistenziali da "ammollare" come contentino a chi ne è colpito direttamente, infatti mentre al Senato si approvano 161 mld di $ alla Camera 146 da cui sarebbero esclusi i redditi oltre i 75.000 $: in teoria una buona idea se ci fossero una serie di misure collaterali volte a sostenere il reddito e l'occupazione ma in realtà una goccia nel mare nella situazione statunitense dove l'impoverimento progressivo di ampie fette della popolazione è irreversibile, stante il sistema economico così congegnato. L'abbassamento dei tassi è una scelta di corto respiro: é un pannicello caldo che da solo liquidità momentanea ma che con gli squali presenti sul mercato rischia di creare una nuova bolla speculativa peggiore della precedente appena esplosa, e che scarica sugli altri paesi economicamente connessi parte del peso e consente alle istituzioni finanziarie che ci hanno rimesso dei soldi, non propri, anzi sono aumentati (sono milionari gli assegni che i ceo delle stesse si sono staccati l'anno scorso), me degli azionisti e a cascata della povera gente che non ha il potere certo di risollevare le sorti degli uomini e delle donne che ne pagano le conseguenze sociali. Nella patria del liberismo, d'altronde, non poteva che essere così dato che non si ammette mai che il mercato è un luogo di speculazione innazitutto, poi anche di privatizzazione dei profitti e con lo Stato che come in questo caso fa da bancomat, e quindi è inutile imporre dei correttivi che darebbero fiato a chi, nascondendosi dietro l'invasione dei comunisti, si vedrebbe intaccato nei propri meschini e lucrosi interessi. Siamo al crollo del sistema? Non credo: troppi sono gli interessi in gioco e troppo hanno da perdere chi ne beneficia, certo lo spavento (lo prova il nervosismo di Bernanke) se lo sono preso, e quindi i destini dei poveri e futuri poveri americani non rischia di essere diverso da quello prospettato finora. Discorso diverso è per le colonie (Italia compresa) dell'Impero dove invece l'uso "pattumiera", prima con i subprime e ora in seguito alle tensioni dei mercati americani, rischiano di fare enormi danni non solo economici ma soprattutto sociali e i primi effetti già si cominciano a vedere e non sono certo low profile: una volta tanto bene ha fatto la BCE ha tenere alta la guardia rifiutandosi, per ora, di abbassare i tassi con l'obiettivo di parare parzialmente gli effetti anche se naturalmente la pressione stessa delle forze economiche, anche europee, è tale che prima o poi si dovrà scegliere fra abbassarli o far partire in tutto il vecchio continente una nuova, malauguratissima, stagione di macelleria sociale dove a pagare saranno i soliti noti: chi più ( in Italia dove si andranno a innestare con la maleconomia o come già dalla malapolitica messa in pratica dalla pavida clase dirigente liberista) e chi meno (come in paesi del nordeuropa dove lo Stato è efficiente e svolge egregiamente il prorio lavoro di controllore e regolatore del mercato). Qui è dove rischia maggiormente il sistema integrato di crollare: e il nostro paese ancora una volta si trova ad un crocevia pericoloso dove alle tensioni interne si aggiungono queste non meno gravi che sicuramente creeranno nuove ferite alla società.

UN' ESEMPIO DI INFORMAZIONE LIBERA


DICONO CHE LA SINISTRA FOMENTI ODIO E RANCORE E DI LA' INVECE SI RPEDICA L'AMORE E LA CIVILTA': E QUESTA PAGINATA COME VI SEMBRA? iL TIPICO ESEMPIO DEL VOLEMOSE BENE? A ME PARE GIUSTO CHE SIANO PROPRIO COLORO CHE SI DICONO LIBERALI A PAROLE E E POPULISTI NEI FATTI A DARE UN BELL'ESEMPIO DELLA VOLONTA' DI SUPERARE IL MURO CONTRO MURO...........

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