lunedì 4 febbraio 2008

Ma chi sono sti europei?

nel commento al post precedente gladiatore1973 fa una considerazione che nella sua superficialità da il senso di come le grandi idee siano lontane dalla realtà popolare che è più sensibile al milione di posti di lavoro promessi (e mai dati) che risolverebbero nell'immaginario sempliciotto e semplicistico i problemi di chi non ha futuro piuttosto che l'idea della costruzione del "migliore dei mondi possibili" (per chi ha abbastanza soldi per potersi comprare l'accesso ai diritti che spetterebbero a tutti) che non dà da mangiare. La domanda (ma chi sono sti europei) è giusta: ed è tipica di chi oltre a non vedere oltre il naso non comprende che vive in un mondo globalizzato dove se a Los Angeles qualcuno scurreggia a Tokyo si scatena una tromba d'aria: quindi non si può non tenere conto di quanto accade intorno a noi e non vale nemmeno più l'espressione "me ne frego" (del nano ver. 1.0). Un'altra cosa è invece l'idea di "quale" europa si sta costruendo: non certo quella sociale e democratica di spinelliana memoria che partiva dall'esigenza di riconoscere le singole individualità ma è un'Europa elitaria e liberista lontana anni luce dalla realtà quotidiana che serve più agli interessi delle stesse elitè che realmente ai bisogni quotidiani della gente. Sta nascendo un'Europa con lo stesso vizio di origine che ebbe il nostro paese quando vide la luce: l'accordo di potere fra due elitè, da un lato i latifondisti del Sud e dall'altro la borghesia del nord che trovarono l'intesa del tutto cambi perchè nulla cambi e i risultati di quell'abbraccio colerico si vedono ancora oggi. Stessa cosa per l'Europa: non nasce da reali esigenze della gente ma dalla necessità delle elitès di creare un'abito che abbia una parvenza di collegialità mentre in realtà le decisioni le prendono 4 persone che si riuniscono a Londra. Un'altro esempio dell'aria che tira è la cosiddetta "costituzione europea" bocciata a furor di popolo: perchè ora di referendum non se ne parla nemmeno? Essa sembra creata non per integrare le genti dei vari paesi ma "per perpetuarne le divisioni" attraverso una competizione fra morti di fame mentre chi guarda si arricchisce. Dal mio punto di vista, lavoratore dipendente e cittadino, quest'europa non mi serve anzi mi danneggia per i motivi suesposti. Stesso dicasi per l'unica vera cosa creata: l'euro. Qui la colpa è tutta italiana: quando entrò in vigore ci fu "l'arrotondamento" 10.000 delle vecchie lire 10 euro con un raddoppio del costo della vita, in pratica, dalla sera alla mattina senza che nessuna autorità pubblica (a partire dai due governi che si sono succeduti) facesse nulla per colpire i "furbacchioni" (che in certi casi coincidono co gli evasori e gli elusori): per motivi puramente elettoralistici o di connivenza interessata dato che erano espressione elettorale di costoro. In altri paesi non è andata così e si è visto: ecco chi sono "sti europei": avremmo molto da imparare da loro ma temo che siano loro che stanno imparando da noi.

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