sabato 10 marzo 2012

Il tempo corre, e noi?

Tempus fugit, dicevano i latini; e il nostro corre davvero. Ci troviamo in una situazione particolare e unica nella storia umana, perché siamo nella condizione di decidere del nostro destino in via autonoma grazie all'equazione mercato=democrazia; é in base a questo teorema che ci dicono:
che viviamo in una società a-politica, perché le ideologie del '900 sono morte;
che abbiamo la possibilità di fare qualunque cosa ci riesce di fare perché la società nella quale viviamo é ricca;
che chi si ostina a "credere altro" é un dinosauro e presto o si ravvede o si autoemargina;
che questa società é il migliore dei mondi possibili e ...
che siamo destinati a crescere sempre perché troviamo sempre nuove fonti di energia e la tecnologia e la ricerca ci offrono sempre nuove alternative per le fonti di approvvigionamento;
che lasciando fare alla mano invisibile anche gli esclusi godranno del progresso;
che bisogna essere sempre flessibili perché, grazie al progresso, dal cambiamento nasce un ordine sociale
ecc. ecc. ma quanti di noi capiscono davvero cosa significhi tutto ciò? Partiamo dall'idea di fondo:
non i marxisti, biechi comunisti, ma i liberali classici sostenevano che una cosa era la libertà economica e un altra quella politica, anzi avversavano decisamente l'idea alla base dell'equazione mercato=democrazia perché, e giustamente, dicevano una cosa é il mercato, da regolare, dove vige la regola del più forte (dal lato dell'offerta) e dei mezzi a disposizione (dal lato della domanda) per usufruire dei "servizi" un altra é la democrazia che permette a tutti di scegliere coloro che li governano (già perché in questo quadro si da per scontato che i cittadini "non" sono in grado di governarsi da soli ma devono essere indirizzati e gestiti da coloro che "lo" sanno fare) sulla base delle proposte fatte.... Berlin, Oakshott, ecc. da diversi punti di partenza giungevano alla stessa conclusione....eppure, e la cosa non mi meraviglia, oggi ad essere preminenti sono personaggi come Bentham, Schmitt, Von Mises, Friedman, ecc. tutta una corrente di pensiero, peraltro minoritaria in origine, che ha avuto la fortuna di veder applicata la propria teoria ... con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti;
non é vero che viviamo in una società a-politica, anzi; viviamo in una società rigidamente politicizzata dove é stato imposto il pensiero unico liberista, e dissensi non sono ammessi e non é un caso che tutti gli stati hanno rafforzato gli apparati di sicurezza interna e affrontano il suindicato dissenso non come una diversa visione ma come un problema di ordine pubblico esaltandone la parte violenta per poi reprimerlo tutto ... naturalmente non parlo della Siria ma del paese nel quale viviamo...
il potere in una società del genere tende a concentrarsi al punto che esual dai confini e condiziona le vecchie entità, gli stati, al punto che un semplice problema di borsa, che in tempi normali sarebbe gestito in via giudiziaria, fa fallire gli Stati.... il bilancio di alcune banche finanziarie é maggiore di quello degli Usa, se li possono comprare senza problemi: perché non lo fanno? Perché tutti si ribellerebbero all'istante, meglio farlo indirettamente...
il migliore dei mondi possibili? Pensate quale potrebbe essere il peggiore.... noi viviamo in laboratori, enormi laboratori nei quali si sperimentano ricette economiche e tecniche di manipolazione raffinatissime (pensate e applicate in guerra dai nazifascisti da un lato e dagli alleati dall'altro) mutuate dalla propaganda bellica e applicate prima nel settore commerciale per poi estenderlo a tutta la società.... la domanda che ci dovremmo porre é: per chi é il migliore dei mondi possibili?
tutto si basa sulla continua crescita: non si tengono in considerazione indici quali il reddito nazionale lordo, o quello di benessere ma il prodotto interno lordo che deve costantemente crescere: in realtà, nonostante i progressi tecnologici, le risorse sono sempre più limitate (petrolio docet) e non ce n'é per tutti... da qui la selezione: per dare a pochi tutto si lasciano gli altri indietro; prima ciò accadeva a livello planetario ora fra stati e nei singoli stati... come aveva previsto karletto 150 anni fa "il capitalismo é un mostro che si divora da solo restringendo la propria stessa base".. no non siamo destinati a una costante crescita, semmai a un precipitoso declino.
un altra fantasiosa idea é quella dell'ascensore sociale: dalla tavola imbandita per pochi le briciole cadono verso il basso e gli altri ne beneficiano. A parte il fatto che questo spencerismo, non darwinismo, é inumano; ma come la metiamo con la innata capacità umana di "avere"? Son davvero convinti lor signori di tenere a bada ben 5.8 miliardi di persone con vaghi sogni di improbabili ascensori sociali? E voi ci credete davvero?
si dice: é tipico delle società complesse la frammentazione dei gruppi; la segmentazione sociale estrema (pensate ai movimenti di genere femminili); la estrema specializzazione del mondo del lavoro. E dell'automazione che si ci libera dal lavoro ma non serve a farci avere più tempo libero ma solo maggiore povertà visto che l'11% dei licenziamenti a livello mondiale è dovuta non a miglioramenti strutturali ma a semplice automazione. A cosa ci porta tutto ciò? A pochi sapienti e una massa informe di poveri o quasi poveri o, infine, futuri poveri che poco ha a che vedere con il migliore dei mondi possibili e molto con la selezione in base all'idea dell'homo - homini - lupus..... pochi hanno tutto e molti nulla o poco più di nulla: tutto perché dai bisogni si é passati alla fornitura dei servizi, anche essenziali e primari, e chi non può non ha.... semplice e matematicamente determinato.
ci piace tutto ciò? Non credo: allora perch sento rispondermi sempre, che posso fare? Non serve a nulla perché vincono sempre loro? ecc. da dove nasce questa rassegnazione? Semplice anche questo: dal fatto che non si parla più "fra" di noi ma "di" noi e quando anche questo accade parliamo e "NON" ascoltiamo..... ecco perché più passa il tempo e più mi convinco che non dobbiamo abiurare le nostre singole ideologie (destra, sinistra, centro, ecc.) ma superarle, farne una sintesi e poi riunirle perché finché continuiamo a essere guelfi e ghibellini a vincere saranno sempre quei pochi....... son nato di sinistra ... non voglio morire "liquido".

giovedì 8 marzo 2012

i veri tabù: giustizia e televisione

Nonostante il"nuovismo" di cui si é ammantato questo governo ci sono alcune parole che NON devono essere nemmeno pensate, figurarsi pronunciate: fra queste due assumono particolare rilevanza ossia televisione e giustizia. Ci doveva essere un vertice di maggioranza, ma é bastato solo accennare ad esse che una parte consistente della maggioranza che lo sostiene, il pdl, non si è presentata. Nervo scoperto? Ci potete scommettere, sono due parole che mettono ansia l'amato capo del partito e metterlo in ansia fa male al governo, il messaggio é chiarissimo: la televisione, e la legge che la regola, deve restare esattamente così com'é sennò le aziende di famiglia ne risentono, i profitti calano e il nostro non guadagna venendo a scoprirsi l'enorme bluff alla base dell'impero: se ci fosse reale concorrenza il nostro avrebbe chiuso battenti anni fa, tutto qui. Addio tv, editoria e tutto il resto..... e che dire della Giustizia? Se fosse rimasta la legislazione ante "riforme" il nostra ne avrebbe viste e vissute di tutti i colori: dall'evasione fiscale allo storno di capitali, passando per tutto il resto..... una strage. E, invece, eccolo là a trastullarsi con i fili cui é appeso il governo attuale: ogni tanto tira un filo e oops quell'argomento viene cancellato dall'agenda; se si avevano dubbi su chi fosse il dominus del qualdro politico dal '94 in poi.... tutti ci son passati, anzi ne sono stati cambiati in profondità: a partire dal pd(menoelle). E bastato che un ministro se ne lamentasse per, poi, far nascere una bufera in un bicchier d'acqua: serve solo a rifarsi la verginità nascondendo sotto il tappeto il vero problema e dramma che stiamo vivendo come cittadini; levata di scudi immediata a difesa degli interessi del singolo, ma niente riflessioni, rifletteteci in merito. Ma un sistema del genere lo vogliono mandare in soffitta o no? O, in maniera tutta italica, dobbiamo aspettare la catastrofe socio-politica, con annessi morti e feriti, del paese prima di comprendere che la causa va ricercata nelle istituzioni e, soprattutto, in chi le ricopre: in poche parole il problema non è la costituzione, che guarda caso vogliono riformare, ma nei riformatori che la vogliono distruggere......

mercoledì 7 marzo 2012

Dedicato alle donne

8 MARZO. Giornata internazionale della donna. Un giorno nel quale si dovrebbero avviare riflessioni sullo "stato dell'arte", sul da farsi, ecc. e invece .....la schizofrenia di una società che ama autodefinirsi "libera" dove non solo le conquiste dei decenni precedenti sono messe in discussione ma vengono addirittura cancellate e le donne si ritrovano di fronte a modelli che comunemente si ritenevano superate: la "vergine" offerta al drago; la donna che a parità di lavoro vien pagata meno; la donna che é la prima a essere licenziata quando ci sono le crisi; la donna che non può disporre del proprio corpo e della propria sessualità perché una minoranza integralista sta facendo passare un messaggio antico e fobico nascosto sotto il rassicurante pensiero della vita; oggetto sempre più spesso di violenza, brutalità, omicidi ecc. ecc. insomma ritirata su tutta la linea........ cosa ne rimane della originalità della festa? Poco: ci si vede per uscire; qualche banchetto; mimose a tutto spiano... per un giorno ci si sente donne e gli altri 364 giorni, a fare le cose di sempre... a me piace però pensare alle donne come sono e come dovrebbero essere e proprio per questo voglio onorare tutte le donne con
Dedicato alle donne(preso da "Se non ora, adesso" di Don andrea Gallo, pagg. 41 e seguenti; edizioni Chiarelettere)
.... un mattino un uomo torna dopo molte ore di pesca e decide di fare un sonnellino. Anche se non pratica del lago, la moglie decide di uscire in barca. Accende il motore e si spinge a una piccola distanza: spegne il motore, butta l'ancora e si mette a leggere.Arriva una guardia forestale in barca, si avvicina e le dice: "buongiorno, signora. Cosa sta facendo?""Sto leggendo", risponde lei (pensando: non é forse ovvio?)."Lei si trova in una zona di pesca vietata" ribatte la guardia."Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo"."Si ma ha tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto"."Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale", dice la donna."ma se non l'ho nemmeno toccata!", protesta la guardia forestale."Questo é vero, ma possiede tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento"."Le auguro buona giornata, signora". e la guardia forestale se ne va.....
MORALE: mai discutere con una donna che legge, é probabile che sappia anche pensare........
BUON 8 MARZO















martedì 6 marzo 2012

.. anche la Corte dei conti l'aveva detto

Mentre il Capo dello Stato, c'era da aspettarselo, rifiuta di parlare con i sindaci della valle (nel frattempo il Governo le sta pensando tutte, ivi compreso il dispiegamento dell'esercito ....... se non fosse tragicamente vero ci sarebbe da ridere perché sembra di vivere in un film del genere Big Brother dove é il potere il nemico) sbuca fuori la Corte dei Conti (dopo l'agenzia pubblica che "sorveglia" la gestione della rete ferroviaria) che nel 2008 (ma si é saputo solo ora) con 58 paginette stronca letteralmente il tav e la sua gestione affermando che le operazioni finanziarie che hanno coinvolto pubblico e privato non hanno tenuto conto di una "realistica analisi dinamica della copertura economica .... diversamente non poteva che verificarsi un onere rilevantissimo per la finanza pubblica, come avvenuto nel caso in specie": una sonora bocciatura, peraltro messa in luce da anni dai tecnici che si sono espressi da anni contro il TAV e dalle popolazioni che ne sono state interessate. Sono 13 milioni di euro che gli italiani si sono "dovuti" accollare é dovuto al "project financing" che, contrariamente a quanto si pensa (ossia che un privato costruisce un opera e ne gode i frutti), vede lo Stato come UNICO finanziatore e i privati come usufruitori dei profitti: il tutto con soldi nostri per costruire e qui cade l'asino perché questi soldi da investire, non finiscono mai... un pozzo senza fondo e nulla più. I precedenti governi (ulivo, centrosinistra, destra ecc.) avevano fatto i furbi: crearono e "nutrirono" una società, Infrastrutture spa, che s'accollava il debito in modo che nel bilancio dello stato non figurasse nulla (e la politica poteva dire che non c'erano oneri pubblici); ma la UE non é una diretta emanazione della politica nostrana e, fatti due conti, si accorse che era una furbata... infatti questo governo ha preso atto della infrazione furbesca e ha riportato tutto nell'alveo istituzionale .... aumentando il debito pubblico. I politici nostrani, cui la faccia tosta non manca, non hanno fatto una piega e (nonostante continuino a ululare alla luna in maeria di riduzione del debito pubblico, di cui il tav fa parte piena) ha continuato sulla strada maestra, anche a costo di vuolare qualunque principio di buona gestione, trasparenza, democraticità ecc. un raro esempio di italianissima interpretazione in stile bushiano del come si conduce la cosa pubblica..... e con l'aiuto dei media ("partecipati" anch'essi dalle stesse aziende e consorzi che pompano soldi nostri) continuano a dire balle su balle su balle.... la Corte dei conti nel 2008 mise un punto: ci si aspetterebbe che la politica ne avesse preso atto e invece ad oggi fa muro in una spirale di ideologismo intollerante cui fa specchio quello di alcune frange dei notav, la parte meno disposta a cedere: strana simmetria, vero? Massimo Fini sul fatto ne da una sua interpretazione (il fatto quotidiano del 6/3/2012 pagina 18) di questo ideologismo simmetrico fra istituzioni (fatta la tara di mazzette e speculazioni) e notav (come dice lui fatta la tara dei violenti) partendo da una frase di Ratzinger: "il progresso non ha partorito l'uomo migliore, una società migliore, e comincia a essere una minaccia per il genere umano", un notav? No, naturalmente; la sua é una interpretazione etica del mondo modernista e progressivo e ha ragione: abbiamo creato un mostro che si nutre di fattori come velocità, crescita, sviluppo che creano a loro volta alienazione (suicidi e ansie entrambe affrontate con la chimica farmaceutica, in pratica ci dopano), sfruttamento selvaggio di uomini e natura, disumanizzazione della società: io questa analisi (che qui ho riassunto al massimo brutalizzandola) la condivido in pieno e, pur se non condivido tutto l'antistoricità industrialista diFini, come si sta evolvendo il modello occidentale non posso che dargli ragione laddove sostiene che " verrà un giorno (solo, mia aggiunta) quando l'ultimo capello farà cadere il cammello" non saranno, lo dice lui, più pochi valligiani ma intere società a rovesciare il tavolo: e se un popolo disperato si mette in cammino.....

lunedì 5 marzo 2012

... arriva il fiscal compact

ma cos'é il fiscal compact? In pratica una riedizione del patto di stabilità che nel 2003 italiani, francesi e tedeschi mandarono al macero per ragioni nazionali di bilancio e di malcelato nazionalismo: prevede una maggiore cogenza nella gestione del bilancio degli stati con un, presunto e sicuramente mal accettato, intervento della UE che da l'imprimatur sulla bontà degli stessi. Ci crediamo a questa balla? Qualcuno é realmente convinto che francesi e tedeschi consentano alla Ue di metter becco su questioni quali fisco, bilancio ecc? Varrà per tutti gli altri, ma per loro no e questo minerà fin da subito la sua applicazione perché ad esempio basterà che in Francia vinca Hollande o da noi che so un Monti e già ci saranno le barricate..... un bluff quindi? Si in parte: perché per tutti gli altri varrà eccome, Grecia docet. Questa caratterizzazione, temo, sarà, per il futuro prossimo venturo, il leit motiv della "nuova" europa a due velocità: una parte che avrà mano libera per fare il bello e il cattivo tempo e un altra .... che sarà ipercontrollata e usata come discarica, o come colonia, dei primi senza possibilità di promozioni. Quanto durerà? Poco temo: anche se in Grecia é stato dimostrato che il popolo conta quanto il due di picche se mettiamo assieme quattro o 5 nazioni che si sollevano il problema sorge eccome, e allora addio UE e tutto il resto: anche quel poco di positivo che c'è stato. Personalmente non mi straccerò le vesti per un accadimento del genere ma comprendo che altri, in buona o cattiva fede non m'interessa, possono non pensarla come e possono non essere d'accordo: evidentemente c'é un problema e prima ce ne accorgiamo meglio sarà perché siamo di fronte a scatole cinesi e prima lo comprendiamo meglio sarà per tutti sia che siano scettici che siano entusiasti..

domenica 4 marzo 2012

TAV e politica: dialogo fra sordi.... ma la società reale é, ancora, viva

E' lo Stato che dipende dai cittadini e non viceversa. Questa massima é la base della democrazia; anche negli Stati liberali, che oggi ci stanno riproponendo, l'invididuo e la società di cui fa parte, é tutelato: eppure nel nostro paese non é così dato che:
se chiedete a un qualunque parlamantare italiano non sa neppure di cosa si stia parlando;
salvo gli esponenti di primo piano nessun'altro vi saprebbe spiegare il perché della tav;
il servizio ferroviario universale nel nostro paese non é all'altezza degli standard europei eppure anziché investirvi, anche con liberalizzazioni, si mettono soldi su soldi su un "servizio", la TAV, di cui usufruirà solo un 6-10% della popolazione ferroviaria a fronte della generalità del resto della popolazione ferroviaria che viaggia su treni fatiscenti con un organizzazione del trasporto che nemmeno un dilettante metterebbe su......
Quindi in un paese normale ci si metterebbe in pari ai suddetti standard, anche minimi, e poi, solo poi, si mettere mano ai servizi di élite, come la TAV; l'economist ha svolto un analisi di quanto abbia contribuito l'alta velocità all'economia dei paesi, ebbene il risultato impietoso é IL FALLIMENTO DELL'ALTA VELOCITA': costoso, in perdita, e poco utilizzato rispetto al resto del servizio offerto e, soprattutto, nessun contributo all'economia. A qualcuno risulta che l'economist sia il vertice di una internazionale della violenza notav? O che sia un giornale "comunista" e antiprogressista? Non mi risulta, e a voi? Ci sarà un motivo "economico" per il quale si possa far capire alla politica nostrana l'errore madornale che sta commettendo nell'imporre a intere scelte che rispondono a interessi economici, spesso anche poco trasparenti, particolari anziché generali (nonostante quanto ufficiamente affermano). Le elezioni, nazionali e locali, si avvicinano: ci scommetterei che faranno di tutto per "rimandarle sin die", sul modello greco: anche mantenendo l'intero paese sull'orlo del baratro. E se a ciò aggiungiamo i fili che legano politica e affaristica il quadro diventa chiaro: ma qui non vi starò a scrivere quanto essi siano forti: lasciuo a Marco Travaglio farlo nel filmato qui sotto, buon ascolto..
.. intanto nell'italia reale qualcosa inizia a muoversi: a Lucca alcune cittadine si son chieste: perché stare a chiedere alla politica ufficiale "quante donne verranno messe in lista" come il network di "se non ora quando" vorrebbe fare con la campagna "una donna un voto"? Dopo vari incontri il gruppo di cittadine ha deciso di sganciarsi da questa logica é ha fatto il salto di qualità: perché non impegnarsi direttamente a recuperare il senso della politica intesa come partecipazione diretta dei cittadini? Dopo aver lanciato un appello a tutte le donne a partecipare e riprendersi in mano della gestione della città per la riscoperta del bene comune e della trasparenza per farli diventare cardini della vita politica...... Lucca bene comune é un esperimento locale, per ora: un esempio di come un gruppo di persone possono mettere in crisi gli oliati meccanismi del notabilato politico. In poco tempo stanno creando una rete che comprende comitati, associazioni, ecc. e ci potete scommettere che, se il tessuto é ancora ricettivo, potranno essere la vera novità della politica locale. Perché non espandere nelle prossime elezioni, mettendosi in network, esperimenti del genere? Solo così possiamo incidere sulla politica, al di là delle proprie appartenenze, nazionale, perché se i cittadini riscoprono la democrazia potete star certi che in pochissimi tempo la partitocrazia percepirà il pericolo che corre: e la disinformazione si scatenerebbe subito al punto di arrivare a cercare di disinnescare questa pericolosissima mina vagante, se c'è una cosa che teme siamo noi tutti ..... che ne pensate? In fin dei conti i vari Pisapia, De Magistris, Zedda ecc. cosa sono se non una società che va oltre i tradizionali partiti per riappropriarsi degli strumenti della Politica in modo da perseguire e riscoprire l'interesse generale gestendolo direttamente anziché delegandolo a politici non all'altezza?

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