sabato 26 luglio 2014

Qualche riflessione sulle c.d. scie chimiche

il punto è sempre lo stesso: ma la geoingegniera viene applicata praticamente o no? E' solo una delle tante opere di disinformazione per distogliere l'attenzione della gente oppure è un serio problema che si dovrebbe affrontare in fretta e decisamente? Le scie chimiche, la sua manifestazione più evidente, sono solo paure o c'è qualcosa di maggiormente problematico che dovremmo conoscere? Cosa possiamo pensare di queste foto?


e come mai personaggi di spicco, scienziati di spicco, se ne sono occupati? Eccone una lista in questo sito; come potete vedere non sono degli stranamore ma personaggi che hanno avuto riconoscimenti internazionali o addirittura padri della scienza: sia su un lato che dall'altro della barricata ce ene sono e tutti hanno avuto a che fare con questa neo-scienza dissimulata dai governi se non negata. E nel nostro paese? Bè.... ho scoperto questa legge, la 36/94, che all'articolo 2, cito testualmente, comma I° dice: "l'uso dell'acqua per il consumo umano è prioritario rispetto agli altri usi del medesimo corpo idrico superficiale o sotterraneo. Gli altri usi sono ammessi quando la risorsa è sufficiente e a condizione che non ledano la qualità dell'acqua per il consumo umano (qui c'è da fare una piccola riflessione; le successive leggi in materia hanno competamente cancellato questo principio, ispiratore dell'intera legge, sia per ottemperare alla direttiva UE, recepisce a sua volta gli accordi del WTO, che cambia l'orizzonte del consumo dia cqua per uso umano da bisogno a servizio quindi da un uso pubblico, bisogno, a un uso di mercato, servizio, che ne prevede la privatizzazione e il suo pagamento in base a tariffe di mercato e non sociali.. come sta accadendo in italia in controtendenza rispetto a molti paesi europei e non)". Mentre, al comma II° (ed è questa la parte in oggetto) dice: " con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua" (anche qui le successive leggi in materia hanno cancellato tutto.... ma solo perchè il livello di gestione è stato portato a livello europeo, da un lato, e ... militare, la NATO, dall'altro; per tacere del rapporto sul clima, realmente allarmante, del pentagono qui riportato dall'Observer). A quanto è dato capire dalla mole di documenti ufficiali, qui ne ho riportato solo alcuni, le scuole di pensiero sono due, dal punto di vista scientifico, e in netto contrasto fra loro: una sostiene che stiamo andando verso un periodo di glaciazione e quindi "è" necessario riscaldare il pianeta eliminando la fascia di ozono parzialmente; l'altra .... il suo opposto ossia che il pianeta bisogna raffreddarlo perchè l'eccessivo riscaldamento sta facendo diminuire l'acqua per uso umano sciogliendo i ghiacci ecc. Tralascio, naturalmente, sia alcune estemporanee considerazioni di qualche noto economista liberista che, in base a calcoli fatti da lui, è un sostenitore del riscaldamento.. come tralascio alcune considerazioni fatte da chi pensa che in fondo non è un grave problema e che i "problemi siano altri" e che l'idea che siamo la prima, e unica, specie che sta preparando la propria estinzione sia un falso problema da lasciare ai "gombloddisti"... non m'interessano perchè ritengo facciano parte di quel rumore di fondo di cui siamo vittima nella società dell'informazione. M'interessa il perchè, invece, nessuno, mai, ha messo insieme tutti i tasselli del mosaico ma si è specializzato in una cosa: chi le scie; chi l'haaarp; chi la capacità di intervenire con le onde elettromagnetiche (no so se ricordate ma qualche tempo fa postai un video di History channel dal titolo "guerre climatiche" dove, fra le varie cose, a un certo punto un ricercatore dimostrò che era possibile, usando una certa frequenza d'onda, se ci si trovava su una faglia, dar luogo a un terremoto anche se localizzato) sulle faglie; chi ancora la capcità, acclarata, di usare le scariche elettromagnetiche per un uso militare (provocare fulmini o piogge torrenziali), ecc.. Mai nessuno ha messo tutto insieme, mai nessuno di noi.. perchè i governi l'hanno fatto eccome: gli americani con il pentagono; noi, via UE, con le agenzie europee che da un lato non negano ma mai ammettono; gli inglesi con il Progetto S.P.I.C.E. (Stratospheric Particle Injection Climate Engineering) che inizierà nell'ottobre 2010 con un programma di sperimentazioni che si avvierà  entro il 2014 per sperimentare diverse particelle, fra cui quelle d'oro,  ideali per lo scopo.. già ma quale scopo? Eccolo il problema, la domanda di fondo: ma qual'è il problema? Qual'è la domanda di fondo? Fermare la mutazione climatica, di cui in parte siamo responsabili? Indirizzarla verso il caldo o il freddo, a seconda di quale corrente scientifica abbia credito da parte dei governi? Farne un uso militare di difesa o di offesa (il che ne spiegherebbe la segretezza)? Assicurarsi il controllo del clima significa poter controllare quel che fanno i propri avversari e/o competitor e danneggiarli o evitare che possano essere fatti danni al proprio paese?
E' un dilemma serio perchè da una lettura dei documenti, ci è voluto del tempo, lo scenario che ne esce è ..... alquanto controverso:
  1. sicuramente c'è molta disinformazione da parte dei media e dei governi, perchè?
  2. sicuramente qualcosa sta accadendo perchè l'impressione che qualcosa nel clima non va come dovrebbe andare e l'estrema sua variabilità dovrebbe far pensare, e invece perchè tutto è ridicolizzato?
  3. sicuramente le scie le vediamo tutti così come vediamo che la temperatura sta cambiando, che cosa fanno i governi?
.... personalmente mi concedo il beneficio del dubbio perchè non so cosa realmente ci sia sotto, se c'è qualcosa sotto, nè so cosa si stia facendo ma vista la tendenza che stanno prendendo le società non mi meraviglierei che qualcuno sta giocando con il destino di tutti per proprio profitto o per impedire ad altri di poterne fare: noi siamo nel mezzo, come sempre.....
Vi lascio, per le vostre riflessioni e, spero, commenti anche un video che non rigarda direttamente il tema proposto direttamente ma tangenzialmente.......... riguarda un aspetto più prossimo a noi ma, se si segue l'idea di mettere insieme tutti i tasselli, a mio parere ne completa il quadro...

buona domenica.... climaticamente parlando

giovedì 24 luglio 2014

.. e tagliola fu...

già sul senato cala la tagliola: l'ostruzionismo nell'italia del post muro di berlino non ha mercato; si elimina. E' vero che in passato ne fu fatto un uso smodato ma da quando questo paese è passato dal CAF al ... renzusconismo, passando per tutto quello che c'è stato in mezzo, fare opposizione non paga anzi si viene additati come faziosi, conservatori, ecc. mentre invece chi le vuol fare è proprio colui che, applicando il principio gattopardesco del "tutto cambi affinchè nulla cambi", è il vero conservatore perchè non mira a far perdere la presa dei c.d. poteri forti sulle istituzioni ma a farne uscire i cittadini: i veri depositari della sovranità ma di cui sono stati lentamente espropriati nel corso degli anni. E' nota la distanza che oggi separa questi ultimi dalle prime com'è altrettanto nota l'arroganza di chi, stando nelle istituzioni, si crea il sistema per rimanervi in permanenza al punto che "chi" sia non conta ma "cosa" rappresenta si.... e questo paese ha sempre fatto da caiva per le sperimentazioni da applicare altrove, insieme agli usa e ai paesi dell'america latina. Abbiamo conosciuto di tutto: dlla disapplicazione a comdna di parti intere della costituzione al progressivo spostamento dell'asse di equilibrio dal parlamento verso il governo con il cappello del garante della carta: non che una rinfrescata non ci volesse, anzi ma questo non è una rinfrescata ma ben altro: è una vera riscrittura della carta, null'altro dove volontariamente si getta il bambino ma l'acqua sporca rimane lì dov'è.
Parlano, be sapendo che il quorum non c'è, di referendum ma lo esorcizzano perchè, ormai, gli italiani sono stufi: chiunque sia andato al potere, proprio perchè espressione dello sistema che da 70 anni è venuto avanti lavorando una mollichina alla volta, ha deluso. E il fatto stesso che gli ultimi tre presidenti del consiglio NON sono stati direttamente votati ne è un sintomo. Qui non ci vuole un corteo di potesta sotto il Colle, per essere ricevuti dal Segretario e non da Capo dello Stato, ma ben altro: ci vuole una alzata di testa dei veri depositari della sovranità che devono far sentire la propria voce alta e forte...... fanno il referendum? Lo si boccia; si va a votare? Stavolta non si disperde il voto... o non si vota affatto i massa però. Così si difendere pacificamente la nostra Costituzione e così si può mandare un segnale chiaro e forte; altro non c'è e nè ha possibilità di trovare ascolto. Qui non c'è la "riforma" ma il sistema elettorale pensato diluire nel tempo il crollo dell'asse di potere; c'è un Senato inservibile: tanto valeva eliminarlo del tutto.. ecc. il vero problema non è cambiare una carta di 138, postille escluse, ma eliminar il cancro che dentro le istituzioni è cresciuto e venuto in metastasi: il resto verrebbe da se.
 

mercoledì 23 luglio 2014

Democrazia autoritaria: salviamo i valori dell’Italia nata dalla Resistenza

di | 23 luglio 2014
Ho aderito subito con entusiasmo alle 10 proposte “aperte” lanciate da il Fatto Quotidiano. Con entusiasmo, perché l’iniziativa voluta da Antonio Padellaro, Marco Travaglio e Peter Gomez riprende la più nobile tradizione del grande giornalismo americano dall’epoca di Thomas Jefferson: l’impegno politico diretto delle testate democratiche. Allora, perché ancora inesistenti i grandi partiti politici rappresentativi, oggi in Italia perché ormai autoreferenziali, “rappresentativi” solo del kombinat affaristico-politico-corruttivo che caratterizza innanzitutto e per lo più l’establishment del nostro paese. Esiste certamente un’opposizione parlamentare, che si esprime in sostanza esclusivamente nel Movimento 5 Stelle, il cui carattere ondivago e la cui struttura organizzativa e comunicativa “proprietaria” si sono però dimostrati deleteri di fronte alla potenza della tenaglia messa in atto dal patto Renzi-Berlusconi propiziato dal lord protettore del nuovo regime: Giorgio Napolitano. In questa situazione, del resto, che nel servo encomio dei media verso il governo vede ormai la normalità, il giornalismo-giornalismo, proprio per essere tale, imparziale (che è cosa diversissima da equidistante) e soggetto solo alle “modeste verità di fatto” (senza il rispetto delle quali, ammoniva Hannah Arendt, ci si è già incamminati sulla via del totalitarismo) deve farsi anche, e sempre più spesso, direttamente agire politico.
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Quanto al merito dei dieci punti, presentati come aperti, sottoscrivo sine glossa il 3 (opposizione), il 4 (immunità parlamentare), il 5 (Capo dello Stato), il 7 (magistratura e politica), l’8 (procuratori e pm), il 9 (informazione) e il 10 (cittadini attivi). Sul 6 (Csm) credo che i membri togati andrebbero semplicemente estratte a sorte (anziché votati “su una provvista” di estratti a sorte) poiché altrimenti il monopolio delle correnti (e cordate) sarebbe bensì indebolito ma non certo dissolto. I punti 1 e 2 mi sembrano invece i più deboli: penso che il Senato andrebbe in effetti abrogato, oppure sostituito con un’assemblea non-legislativa, di “difensori civici”, composta dai sindaci (o loro delegati ) delle 50 città più popolose e da 50 estratti a sorte, con rotazione annuale, tra quelli delle al tre città con più di 15 mila abitanti. Ma soprattutto di soli 100 membri dovrebbe essere composta la Camera dei deputati (legislativa) eletta per i due terzi in collegi uninominali col doppio turno (i due più votati vanno al ballottaggio se nessuno ha superato nel primo il 50 per cento: doppio turno all’italiana, come per i sindaci, visto che in Francia al secondo turno può accedere chiunque superi il 12,5 per cento). Un terzo, invece, con proporzionale in un solo collegio nazionale e con una sola preferenza. In tal modo i deputati conterebbero davvero (non vi sarebbero più “peones”) e i loro elettori potrebbero controllarli assai di più . E si metterebbe con le spalle al muro proprio il finto riformismo di Renzi, contrapponendo al suo accordo con Berlusconi la radicalità di una riforma che abbatte i costi, restituisce autonomia e dignità all’eletto, consente di avere un vincitore la sera stessa del voto, ma non rende il governo padrone incontrastato della vita pubblica. Sono proposte non nuove (lungamente argomentate su MicroMega fin dal giugno 1986). Che si oppongono con logica di riformismo autentico alla legge elettorale di Renzi/Berlusconi “Italicum”, la peggiore in assoluto, la vera tabe autoritaria del pacchetto di “riforme” renziane, una legge mega-truffa che oltretutto consentirebbe a infinite liste “Forza Dudù” (non è uno scherzo, Berlusconi le ha fatte sottoporre a test dalla sua sondaggista di fiducia) di fare massa per un anticostituzionale mega-premio di coalizione.
Restano però essenziali due altri punti: un finanziamento della politica esclusivamente pubblico (tranne i piccoli oboli delle sottoscrizioni tradizionali dei militanti), che consista in risorse comunicative eguali per tutti (spazi radiotelevisivi, piazza a teatri attrezzati, ecc.) e un sistema di incompatibilità che vada assai oltre una legislazione sul conflitto d’interessi e impedisca le indecenze di ex “statisti” che diventano consulenti di multinazionali (Blair, Schroeder, ecc.). Si tratta, insomma, di rendere impossibile, a monte e a valle, ogni commistione di ruoli tra vita pubblica e incarichi privati, oltre che ogni passaggio, in entrambe le direzioni, tra incarichi di nomina politica e vita politica stessa.
E resta infine il capitolo su cui andrà ingaggiata la lotta cruciale, quello della giustizia, su cui l’asse Renzi-Berlusconi giocherà il vero jolly piduista. Lo sta già giocando, in realtà. Come dimostra l’agghiacciante sentenza, per la gioia dei Ferrara e Santanchè, che ha rottamato la legge eguale per tutti e codificato che chi ha potere non compie alcun reato se interviene presso un funzionario di polizia (o altro servitore dello Stato, cioè della “legge eguale per tutti”) perché non segua il dettato delle norme ma affidi la “vicenda” di sua competenza alle cure di una qualche signorina delegata dallo stesso potente di turno. Sulla questione giustizia alla ripresa autunnale bisognerà dunque impegnarsi davvero nell’azione politica di massa, con un progetto giustizialista organico, manicheo, la legalità eguale o la “legalità” secondo potere e prepotenza, altrimenti il ventennio che continua a non finire, a perpetuarsi con nuove e più accattivanti maschere, distruggerà quello che resta di giustizia e libertà, di Costituzione e decenza, insomma dell’Italia repubblicana nata dalla Resistenza.
Le 10 riforme contro i ladri di democrazia: scrivi anche tu le tue proposte
p.s.
dopo tutto sono anche cose di buon senso.... al di là di chi le scrive, vero? Stasera ospito Flores D'Arcais hce ne ha da dire di cose.

martedì 22 luglio 2014

"superare l’estremizzazione dei contrasti" .. parole sante

Si parole sante perchè le estremizzazioni non aiutano, riducono gli spazi e favoriscono l'emergere di disegni autoritari: una cosa già vista della quale, per pura codardia e menefreghismo, gli italiani se ne sono dimenticati. Ha ragione, una volta di più e con tutti i suoi limiti, Grillo quando dice che Mussolini ebbe maggior coraggio quando attuò il colpo di Stato con la marcia su Roma: fece tutto alla luce del sole e, oltre a una legge elettorale truffa, in fronde dello Statuto Albertino (grazie anche alla pavidità della casa regnante), si appropriò del potere senza grande sforzo e con un certo appoggio popolare.. oggi no: i toni sono soft; si spacciano per riforme quelle che non sono altro che una, agognatissima, controriforma che aspettava di attuarsi fin dal giorno dopo il 1/1/1948 (ma fino alla caduta del Muro di berlino era impossibile che avvenisse... bisognava che si creassero le condizioni sociali, economiche, politiche, ecc.); si scarica sulla UE l'ordine di scuderia di "adeguare le costituzioni antifasciste ormai anacronistiche rispetto alle esigenze dei mercati (non dei popoli) che si sono venute a evidenziarsi nel frattempo (lo sosteneva un boss della Goldman Sachs)"; si fa funzionare una istituzione perno della democrazia, il Parlamento, eletto con una legge dichiarata "incostituzionale" dalla Corte Costituzionale..... e gli fanno fare anche le riforme; si fanno patti e contropatti per le "riforme" con personaggi.. controversi (non a caso oggi una frase di uno di questi è stata riportata pari pari in una cerimonia pubblica, quale? A proposito della riforma della Giustizia, e dopo che era stato assolto in secondo grado, ha detto, ripreso oggi in una dichiarazione ufficiale, “il riconoscimento espresso nei giorni scorsi da interlocutori 'significativi' per 'l’equilibrio e il rigore ammirevoli’ dei magistrati”) e a dir poco in contraddizione con l'esigenza di un cambio di passo verso la legalità non solo ufficiale; e si potrebbe continuare...... anzichè elevare moniti che invitino alla prudenza a difesa della carta fondamentale del contratto sociale gli si spiana la strada..... senza mai dimenticare che che i passi finora fatti ricalcano troppo da vicino quel "piano di rinascita nazionale" di piduista memoria; e gli italiani cosa ne pensano? Ipsos, Ipr, Sentiment Analisys sostengono la stessa: gli italiani vogliono avere voce in capitolo nel cambiare la Costituzione senza se e senza ma...... non gli piacciono proprio le accelerazioni e le svolte improvvise; nè gli piacciono come si stanno facendo.
Come dargli torto? Hanno rinunciato a molto; anche al futuro dei figli in nome di una crescita sempre prmessa ma che mal si concilia con la ricetta basata sull'austerity (a sua volta basata su premesse economiche e serie storiche, che spero ricorderete, errate e falsate .... come dimostrato da uno studentello del MIT che si vide assegnare dal prof questo compitino e che questo blog ha pubblicato allora) e sui mercati come unico regolatore non solo dell'economia ma anche dei progetti per il futuro di figli e nipoti: cosa impossibile se tutto si basa  sul cosiddetto sistema del debito, sia pubblico che privato.
Ormai si stanno avverando le più fosche previsioni: da un lato un ceto dirigente appiattito sul liberismo e sui suoi sacerdoti dall'altro i cittadini....... isolati e destinati a fare da sfondo immoti e silenti, o resi tali, alla barbarie che si sta perpetrando. Nel mezzo? Bè nel mezzo ci potrebbe essere proprio M5S se .... smettesse di ondeggiare e scegliesse da che parte stare.

lunedì 21 luglio 2014

Riforme: il renzismo? Nulla (arrogante) al quadrato

Se l'originale è stato riabilitato mentre il suo diletto discepolo e successore non si dimostra certo migliore cosa ci rimarrebbe da fare se non sperare di o votare di nuovo o di .... ma siamo italiani e ci balocchiamo in un insano virtuale mentre nel mondo reale, incapaci come siamo di vedere lo sfregio che si sta facendo di tutto quel poco che si era riuscito a salvare delle istituzioni, ormai siamo rassegnati alla fine.
Come ha appena scritto l’ottimo Luca Bottura, certo non accusabile (ammesso che sia un’accusa) di filogrillismo: “Senti parlare la Boschi e capisci che Berlusconi non ha vinto. Ha stravinto”.
 Il Ministro Karina Huff ha appena parlato al Senato e non ha detto nulla, come sempre del resto. E’ una delle cifre distintive di Renzi e del renzismo: circondarsi di figure servizievoli e marginali, obbedienti e impalpabili, che non facciano ombra a Jimmy Cinquepance Renzi e dunque non ne oscurino la leadership. Tutti coloro che rischiavano di essere troppo carismatici, o anche solo troppo poco sbiaditi, sono stati via via allontanati dal Pacioccone Mannaro. Basta pensare a Gori, a Civati e ora a Delrio.  Gli unici “ingombranti” tollerati da Renzi sono quelli che gli garantiscono ancora più ricchezza e potere, su tutti Marco Carrai
Per il resto, alla corte pingue di Renzi può sedere solo chi è obbedientissimo e mediamente – mai troppo – bravo a ripetere a pappagallo le litanie ottimistico-arroganti del Presidente del Consiglio. Emblematico lo streaming dell’altro giorno con i 5 Stelle: per alcuni minuti Renzi ha lasciato che parlasse la sua plebe, standosene faticosamente in disparte. Poi,  terrorizzato dal fatto che Di Maio stesse mettendo in difficoltà Moretti e Serracchiani, nonché piccato per gli sms di Gaia Tortora (La7) e gli sfottò della Rete su quanto si fosse inchiattito (“Meglio rimettersi la giacca Matteo”, gli ha consigliato l’ufficio stampa), Renzi ha zittito la claque e ha parlato solo lui. Questo ha provocato il fastidio della Serracchiani, tutt’altro che un mostro di carisma ma comunque meno impalpabile di altri scudieri del Premier, che con la scusa del “ci ho un impegno perdo l’aereo” se ne è andata anzitempo con l’aria ancor più crucciata.
In buona sostanza, e con sintesi neanche troppo spericolata, il renzismo consiste in un Maestro del Nulla da solo al comando, che attorno a sé vuole unicamente yesmen/women adibiti a reiterare le supercazzole buoniste. Il renzismo è cioè la variante post-contemporanea del partito leaderistico e iper-verticale, al cui confronto Berlusconi e il tandem Grillo-Casaleggio paiono quasi delle guide per nulla ingombranti: oltre a Renzi il niente, con la particolarità non trascurabile che lo stesso Renzi è il niente. Il renzismo è dunque una sorta di nulla (arrogante) al quadrato, o forse al cubo, che sta allegramente sventrando la Costituzione. Buona catastrofe.

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