Parlano, be sapendo che il quorum non c'è, di referendum ma lo esorcizzano perchè, ormai, gli italiani sono stufi: chiunque sia andato al potere, proprio perchè espressione dello sistema che da 70 anni è venuto avanti lavorando una mollichina alla volta, ha deluso. E il fatto stesso che gli ultimi tre presidenti del consiglio NON sono stati direttamente votati ne è un sintomo. Qui non ci vuole un corteo di potesta sotto il Colle, per essere ricevuti dal Segretario e non da Capo dello Stato, ma ben altro: ci vuole una alzata di testa dei veri depositari della sovranità che devono far sentire la propria voce alta e forte...... fanno il referendum? Lo si boccia; si va a votare? Stavolta non si disperde il voto... o non si vota affatto i massa però. Così si difendere pacificamente la nostra Costituzione e così si può mandare un segnale chiaro e forte; altro non c'è e nè ha possibilità di trovare ascolto. Qui non c'è la "riforma" ma il sistema elettorale pensato diluire nel tempo il crollo dell'asse di potere; c'è un Senato inservibile: tanto valeva eliminarlo del tutto.. ecc. il vero problema non è cambiare una carta di 138, postille escluse, ma eliminar il cancro che dentro le istituzioni è cresciuto e venuto in metastasi: il resto verrebbe da se.
si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
giovedì 24 luglio 2014
.. e tagliola fu...
già sul senato cala la tagliola: l'ostruzionismo nell'italia del post
muro di berlino non ha mercato; si elimina. E' vero che in passato ne
fu fatto un uso smodato ma da quando questo paese è passato dal CAF al
... renzusconismo, passando per tutto quello che c'è stato in mezzo,
fare opposizione non paga anzi si viene additati come faziosi,
conservatori, ecc. mentre invece chi le vuol fare è proprio colui che,
applicando il principio gattopardesco del "tutto cambi affinchè nulla
cambi", è il vero conservatore perchè non mira a far perdere la presa
dei c.d. poteri forti sulle istituzioni ma a farne uscire i cittadini: i
veri depositari della sovranità ma di cui sono stati lentamente
espropriati nel corso degli anni. E' nota la distanza che oggi separa
questi ultimi dalle prime com'è altrettanto nota l'arroganza di chi,
stando nelle istituzioni, si crea il sistema per rimanervi in permanenza
al punto che "chi" sia non conta ma "cosa" rappresenta si.... e questo
paese ha sempre fatto da caiva per le sperimentazioni da applicare
altrove, insieme agli usa e ai paesi dell'america latina. Abbiamo
conosciuto di tutto: dlla disapplicazione a comdna di parti intere della
costituzione al progressivo spostamento dell'asse di equilibrio dal
parlamento verso il governo con il cappello del garante della carta: non
che una rinfrescata non ci volesse, anzi ma questo non è una
rinfrescata ma ben altro: è una vera riscrittura della carta, null'altro
dove volontariamente si getta il bambino ma l'acqua sporca rimane lì
dov'è.
Parlano, be sapendo che il quorum non c'è, di referendum ma lo esorcizzano perchè, ormai, gli italiani sono stufi: chiunque sia andato al potere, proprio perchè espressione dello sistema che da 70 anni è venuto avanti lavorando una mollichina alla volta, ha deluso. E il fatto stesso che gli ultimi tre presidenti del consiglio NON sono stati direttamente votati ne è un sintomo. Qui non ci vuole un corteo di potesta sotto il Colle, per essere ricevuti dal Segretario e non da Capo dello Stato, ma ben altro: ci vuole una alzata di testa dei veri depositari della sovranità che devono far sentire la propria voce alta e forte...... fanno il referendum? Lo si boccia; si va a votare? Stavolta non si disperde il voto... o non si vota affatto i massa però. Così si difendere pacificamente la nostra Costituzione e così si può mandare un segnale chiaro e forte; altro non c'è e nè ha possibilità di trovare ascolto. Qui non c'è la "riforma" ma il sistema elettorale pensato diluire nel tempo il crollo dell'asse di potere; c'è un Senato inservibile: tanto valeva eliminarlo del tutto.. ecc. il vero problema non è cambiare una carta di 138, postille escluse, ma eliminar il cancro che dentro le istituzioni è cresciuto e venuto in metastasi: il resto verrebbe da se.
Parlano, be sapendo che il quorum non c'è, di referendum ma lo esorcizzano perchè, ormai, gli italiani sono stufi: chiunque sia andato al potere, proprio perchè espressione dello sistema che da 70 anni è venuto avanti lavorando una mollichina alla volta, ha deluso. E il fatto stesso che gli ultimi tre presidenti del consiglio NON sono stati direttamente votati ne è un sintomo. Qui non ci vuole un corteo di potesta sotto il Colle, per essere ricevuti dal Segretario e non da Capo dello Stato, ma ben altro: ci vuole una alzata di testa dei veri depositari della sovranità che devono far sentire la propria voce alta e forte...... fanno il referendum? Lo si boccia; si va a votare? Stavolta non si disperde il voto... o non si vota affatto i massa però. Così si difendere pacificamente la nostra Costituzione e così si può mandare un segnale chiaro e forte; altro non c'è e nè ha possibilità di trovare ascolto. Qui non c'è la "riforma" ma il sistema elettorale pensato diluire nel tempo il crollo dell'asse di potere; c'è un Senato inservibile: tanto valeva eliminarlo del tutto.. ecc. il vero problema non è cambiare una carta di 138, postille escluse, ma eliminar il cancro che dentro le istituzioni è cresciuto e venuto in metastasi: il resto verrebbe da se.
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