sabato 23 gennaio 2010

bonino/polverini: una vera competizione.... ma..

E' una novità, certo, le due donne (in un paese maschilista, razzista, settario e governato da vecchi) che competono per la regione Lazio; è anche una novità che si abbia il coraggio di guardare oltre esse per capire le grandi potenzialità nascoste in un popolo come il nostro: immaginate cosa sarebbero capaci di fare le donne, ma anche quei cittadini che s'interessano di politica ma la guardano da lontanissimo perchè disgustati, in Italia se gli si lascisse spazio.. ora immaginate invece che cosa sta realmente accadendo: non uno scontro fra donne ma un'attacco a "palle incatenate" contro una di esse non solo per le sue qualità ma soprattutto per il suo passato e quello che ha rappresentato per le sue battaglie civili (per una una) e sindacali (per l'altra); insomma il solito rimestare nell'immondizia per tifare "contro" e non "per". Non siamo mai maturati dai tempi di Macchiavelli e del suo principe: non siamo ancora capaci di capire che tifando per si difendono i propri interessi al di là dell'appartenenza ideale e di classe. Ci riteniamo furbi quando corriamo in soccorso del vincitore e deridiamo chi invece agisce controcorrente: infatti agendo in questo ci siamo puppati, prima, uno stato estero che in pratica detta la nostra linea politica in casa nostra e, poi, un'altro stato estero che ci dice anche cosa dobbiamo credere in nome di una valle di lacrime cui nessuno crede (perchè siamo noi stessi a crearla con i nostri opportunismi) in attesa di un di là felice ma del quale tutti hanno paura perchè comporta un passaggio, la morte, cui nessuno aspira. Ci siamo anche puppati una dittatura feroce con i deboli e un sistema di potere che è solo fintamente democratico e che invece ha solo come proprio primario obiettivo quello di autorigenerarsi ed elevarsi al di sopra di tutto e tutti (orwell e la fattoria degli animali ci aveva visto giusto.. peccato che non sappiamo leggere e fra poco non sapremo nememno pensare se non a comando). Perchè tutto ciò? Perchè nel lazio, nonostante sia solo un'elezione di un ente locale, la lotta si sta radicalizzando dietro a poteri e interessi politici, religiosi ed economici (questi ultimi soprattutto) fortissimi che mettono in secondo piano le, indiscusse, qualità delle due concorrenti al seggio ben sapendo che se si lascia il tempo di pensare e di scegliere ai cittadini essi potrebbero farlo liberamente e danneggiarli: invece è molto meglio che si ideologizzi tutto e sia la pancia, più che la testa, a votare!

giovedì 21 gennaio 2010

Lavorare a 15 anni...

Una delle battaglie che hanno caratterizzate il socialismo europeo e mondiale è stata quella della studio e del miglioramento culturale dei ceti poveri e le varie riforme, laddove si sono fatte, messe in campo hanno mirato proprio a questo; da noi no. Con la riforma messa (bocciata nei suoi regolamenti dal Consiglio di Stato) ora in campo non solo si è rovinato l'ultimo fiore all'occhiello della scuola italiana (quella primaria) ma si sono semplicemente eliminate le scuole. Che significa? Che non solo non sono onorati i debiti dello Stato verso le scuole (mentre si regalano ai privilegiati prof di religione, non assunti per concorso ma per "indicazione" delle Curie, 220 euri) ma si cancellano le ore di geografia e i laboratori, per fare un'esempio, ma si abbassa di fatto l'età dell'obbligo scolastico permettendo ai ragazzi di "lavorare" (o essere sfruttati) l'ultimo anno della scuola: per capircio significa che mentre nei paesi civili si alza l'obbligo scolastico (si è calcolato che il potenziale aumento di PIL è pari al 3% per il maggior contributo culturale che i ragazzi possono dare) da noi si avanza a grandi passi verso l'analfabetizzazione di massa cancellando tutto quello che è stato fatto nei decenni scorsi (perfino Mussolini non ebbe il coraggio di deprimere la scuola): non serve che sappiano la propria storia ma che siano consumatori sfruttati che la sera si siedano fuori dal bar a bere o a casa a giocare con la consolle, tutto ma non acculturati sennò ragionano con la propria testa e capiscono che gli stanno rubando il futuro e la possibilità di migliorarsi non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto culturale. Ora il punto è: i sindacati e l'opposizione che fanno s questo punto? Nulla perchè i primi sono più preoccupati di mantenere i posti di lavoro (precari o meno) e la seconda, avendo avviato il processo di liberalizzzione anche nel campo della scuola, con la famosa "aziendalizzazione" di bassaniniana memoria, hanno una coda di paglia lunga kilometri e stanno zitti limitandosi a testimoniare che non sono d'accordo o poco più... e i ragazzi? Protestano le avanguardie e poi? Senza appoggio politico e sociale poco possono fare ed è meglio che si aggiustano al modello imperante (che poi per certi significa emigrare, per altri farsi le code dei casting per apparire in qualche tv e ciò in mancanza di un riccone che li prenda sotto la loro egida e per altri ancora prostituirsi per due schede telefoniche.......) o al precariato diffuso e assurto a stile di vita a fronte di pochissimi privilegiati che vanno nelle scuole migliori, private e cattoliche soprattutto, e hanno i programmi migliori e se se proprio sono ciuchi (...) c'è sempre papà che gli trova un posto nell'azienda di famiglia o un lavoretto in qualche tv oppure ancora un posto da politico (con uno stipendio che noi tutti paghiamo) in Parlamento!! Eccolo il migliore dei mondi possibili....... pochi (ricchi, privilegiati, impuniti) con tutto e tanti con nulla forse senza nemmeno saper leggere il latino per capire quello che il prete dice durante la messa (il latino sono anni che è stato abolito) come accadeva durante il medio evo!! Alle prossime elezioni ricordatevelo.....

mercoledì 20 gennaio 2010

Altro che commemorazioni....

sono giorni importanti questi: abbiamo resuscitato "eroi" ad personam e ne cerchiamo altri (naturalmente tutto serve a condire il rospo che ci stanno facendo ingoiare ... stasera ne abbiamo un'altro pezzo da buttare giù) che servano allo scopo e tutti, tranne il fatto quotidiano e pochissimi altri, corrono alla tavola imbandita per applaudire e presenziare scordando il resto. Ma invece io che che sono un cittadino normale mi chiedo: ma questi "eroi" resuscitati e santificati lo sono o no? Quali sono i miei eroi? Alla prima domanda la risposta è semplice: no non lo sono perchè erano altro che ora è inutile rinvangare perchè hanno riscritto la storia e non basterebbero mille post per spiegare cosa erano, e sono, e e cosa hanno fatto e, soprattutto, quali conseguenze hanno avuto i loro comportamenti (lo vediamo tutti i giorni con i nostri occhi e si va dalla prosituzione delle ragazzine per due schede telefoniche ai casting pieni (se avete visto le iene capite di cosa parlo e d'altronde basta guardarsi in giro per capire e non sempre sono rampolli poveri anzi spessissimo son di cosiddetta buona famiglia o altrimenti dicasi perbene.....; alla imposizione del tutti siamo uguali ma qualcuno lo è di più alla evasione difusa all'insegna del rubi te perchè io, che posso, no? ecc.) e quali conseguenze stanno avendo nella società italiana. Dall'accettazione di un razzismo becero alla continua giustificazione del comportamento "lassista" per pochi mentre per gli altri gli spazi democratici si stanno restringendo (un'esempio è la nascente legislazione su internet) e tutto perchè qualcuno ha deciso che un'intera nazione debba assistere all'autocompiaciuta salvificazione premettendo questo obiettivo agli interessi generali nel silenzio-asenso della cosiddetta opposizione "democrat" che non va oltre gesti poco più che simbolici invece di protestare in piazza chiamando a raccolta la parte sana e onesta del paese (e perché mai dovrebbe farlo se il sistema messo su regge anche loro e li costringe ad un gioco delle parti dove sono convitati di pietra che devono bersi ogni calice amaro gli porgono avanti sapendo che fra le loro fila non ci sono santi nè beati che possano lanciare una prima pietra con qualche eccezione che da quella patina di pulizia altrimenti impossibile da tenere). Sono indignato. Sono sdegnato. ma a chi frega se i miei connazionali corrono in soccorso del potente di turno in gran numero acclamanti? E i vari Moro, Berlunguer, Pertini, Falcone, Borsellino, Ambrosoli, Chinnici, Basile, e i tanti altri che in qualche modo ci hanno resi fieri di essere cittadini italiani... quando vedremo le loro commemorazioni? Non vi disturbate: la risposta la conosciamo tutti.

martedì 19 gennaio 2010

L'economia dei disastri e Haiti...

Non starò a fare la solita prosopopea sul disastro haitiano (l'ultimo di una lunga serie) perché sarebbe retorico e pletorico. Voglio invece mettere sotto i riflettori un'altro fenomeno legato a queste tragedie: l'economia dei disastri. Cosa è? lo spiegava bene Naomi Klein nei suoi saggi definendola come il mercato che si occupava del "dopo" ossia della ricostruzione e di come spesso questo significasse esproprio per le popolazioni locali: un'esempio è la cosiddetta ricostruzione nelle isole di Sumatra dove si lamenta che la popolazione locale ha si visto la ricostruzione ma di reisdence per stranieri nei posti dove di solito vivevano mentre gli indigeni sono semplicemente spostati più in la. Accadrà anche ad Haiti? Ma oggi molti riportavano la "notizia" che le crociere dei riccastri continuano tranquillamente a fargli "il bagnetto" nelle acque del paese distrutto dal sisma come se niente fosse; un prodromo di quanto accadrà alle spalle di quei sfortunati appartenenti al genere umano nati dal lato sbagliato, e forse un pò troppo abbronzati, dell'oceano? E perchè i militari americani hanno ocupato la sede distrutta della Presidenza haitiana? Cosa devono difendere? Nessuno qui, sia chiaro, sta dicendo che gli aiuti e l'impegno profuso da Stati e ong sia "strumentale" ad altro: mai detto questo. Qui si vuole porre l'attenzione su quei corvi che dopo, quando tutto sarà fermo e i riflettori spenti, caleranno sull'isola per ricostruirla, il problema è come, a spese di chi e soprattutto chi ne beneficerà? Haiti non è una terra lontana nè astrusa: è a poche centinaia di miglia marine dagli USA ma è lontana almeno due "mondi" da quel paese ed è sempre stata terra di sfruttamento e conquista da parte dei paesi e delle multinazionali e senza che nulla arrivi a chi là ci vive ma non partecipa alla mangiatoia...

lunedì 18 gennaio 2010

Explorer? ha buchi.....

Non sono i soliti noti a diramare l'alarm ma stavolta agenzie pubbliche franco/tedesche che suggeriscono di passare a "browser alternativi (anche se in via momentanea) onde evitare problemi di sicurezza dei surfer: immagino che parlino a tutte quelle istituzioni che trattano "dati" sensibili che improvvisamente potrebbero vedere sfuggirsi di mano tali dati (si deve dire che Microsoft afferma che passando alla successiva versione del browser tutto si risolva......) Per i privati, noi per intenderci, la situazione potrebbe essere diversa naturalmente però il punto non cambia ossia che la Microsoft non è da ora sotto la lente delle critiche per le logiche che persegue che sembrano più mirate al mercato che a fornire prodotti testati completamente prima di essere commercializzati. Infatti nelle community la voce che si leva spesso é quella proprio che i sistemi operativi e il browser vengano lanciati prima di essere realmente pronti e poi si preferisca che siano gli stessi utenti a fare un pò da cavia consentendole di correggere strada facendo il tiro (senza molto investire quindi in ricerca) e emettere patch e aggiornamenti ed essendo un colosso economico le punture delle proteste la toccano fino ad un certo punto: soprattutto quando ha una larghissima fetta di mercato e lascia le briciole agli altri. Ciò non può non far saltare agli occhi i costi che i privati e le aziende sostengono e non può non far saltare agli occhi il problema di fondo che una situazione del genere pone: è giusto che un semi monopolista abbia una tale forza contrattuale oppure non è giusto fare spazio ad aziende concorrenti? Sistemi alternativi ce ne sono eccome: perchè non valutare di passarvi senza ulteriori indugi?

domenica 17 gennaio 2010

ma chi li paga? Noi....

E' vero, ci sono serie A e serie B: anche fra i dipendenti (precari o meno) sia del privato che del pubblico. Ora, sotto le elezioni, tocca ai prof di religione (mentre con grandi difficoltà il resto del P.I. aspetta di chiudere contratti scandalosamente poveri e naturalmente per non parlare dei precari che perdono il lavoro pur avendo grandi professionalità) che si vedono arrivare una regalia di 220 euri.... non cacciati di tasca loro ma di tasca nostra attraverso le tasse. E come mai dobbiamo pagare noi le clientes altrui? E come mai costoro non sono assunti attraverso selezioni concorsuali ma su segnalazione della Curia? Con tutti i guai che la nostra società sta attraversando in conseguenza della crisi e delle traversie di una classe dirigente politica che bada a se stessa e non al paese è proprio necessario che ci siano anche queste regalie? Una piccola revisione al Concordato, a mio parere, non è forse necessaria?

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