sabato 2 luglio 2011

Raccontiamo la storia .... valutate voi

Quale connessione c'è fra l'agcom, il bavaglio alla rete attraverso provvedimenti amministrativi anziché giudiziari come dovrebbe essere, la7, Santoro, il terzo polo tv, la rete di comunicazioni che improvvisamente, da un giorno all'altro, tolta prima e poi ridata alla telecom la rete telefonica in nome di un servizio universale che non esiste più? Già qual'è la connessione? Proviamo a ricostruire. Se fosse vero siamo davvero tutti in pericolo in questo paese: altro che libertà e democrazia.

  1. Da tempo quelli di Agorà digitale premono e raccolgono firme per impedire che non sia l'agcom ma l'autorità giudiziaria, come dovrebbe essere in un paese di diritto democratico occidentale, a decidere se chiudere in tutto o in parte siti in rete perchè violano chissà quale copyright o abbiano contenuti non approvati ufficalmente: saremo il primo esperimento di censura in itinere del mondo occidentale; in pratica l'agcom diventerà un poliziotto per i difensori del copyright con poteri straordinari senza alcuna garanzia per gli interessati dal provvedimento. Ma come mai? Forse perché si teme che, se non si procede subito al massimo entro luglio, passata l'estate i poteri che contano possano essere meno tutelati in rete perché per i padroni, anzi il padrone dei media tv, la rete è una zona off limit e quindi se non la si controlla strettamente la situazione potrebbe sfuggire di mano in caso di cambio di maggioranza (ce li vedete quelli del pdmenoelle a fare la rivoluzione per difendere le libertà digitali viste le critiche che spessissimo gli vengono mosse, io no)? Meglio mettere tagliole subito: in modo da tutelare non tanto che so i cittadini o i bambini .... ma i grandi proprietari di copyright e, dietro di loro, i grandi media: figure che coincidono fra loro nel caso italiano data la concentrazione in pochissime mani dell'industria culturale e mediatica.
  2. ora proviamo a immaginare cosa potrebbe accadere se un giornalista come Santoro si mette a fare programmi online in streaming senza alcun controllo o direttiva o altro. In Rai era una spina nel fianco ma in rete ha praterie intere da cavalcare senz'alcun controllo governativo e sodale ad esso: che fare? Ecco allora a tambur battente il bavaglio preventivo nascosto dietro la difesa del copyright!!!!!
  3. e come mai Santoro è costretto ad andare in rete e non su la7 come tutti credevamo? C'entrerà per caso la norma prima messa in finanziaria e poi tolta che imponeva a Telecom (proprietaria delle rete fisica telefonica italiana grazie ai governi del centrosinistra degli anni '90) la dismissione della stessa rete verso una società sotto controllo pubblico (come Terna per l'elettricità ad esempio), norma che, guarda caso, sparisce nel momento in cui la7 annuncia la rottura delle trattative proprio con Santoro (chiudendo definitivamente il discorso su un terzo polo tv alternativo a raiset)?

A pensar male non sarà corretto ma difficilmente si sbaglia visti i tempi che corriamo in questo paese dove oltre ad evidenziarsi un distacco sempre più netto fra paese ufficiale e paese reale c'è anche un accentuazione di una deriva antidemocratica liberticida che finora sembra inarrestabile e che ci avvicina più ai paesi del maghreb pre-primavera che a un paese liberal-democratico quale dichiariamo ai quattro venti di essere; un cancro si è diffuso in tutte le istituzioni del paese (cancro facile da individuare se cominciamo a mettere insieme tutti i tasselli che da anni ibchieste giudiziarie e giornalistiche hanno evidenziato mettendo sotto i riflettori come, piazzando gli uomini giusti al posto giusto, un intero paese sia asservito al volere di pochi o di una persona...) senza che nella società ci siano moti d'indignazione, preoccupazione e mobilitazione tali da mettere in risalto che è in gioco il destino del paese nel quale viviamo tutti noi ....

venerdì 1 luglio 2011

unvereggepiù

eravamo un paese con una legislazione avanzatissima in materia di lavoro, maternità, ecc. eppure son bastati appena 18 anni di pdmenoelle e pdl che siamo diventati l'africa dell'europa. Morti sul lavoro, giovani disoccupati e inoccupati, contratti capestro, lavoro nero, stipendi bassi, ecc. e se non bastasse anche lo stesso Statuto è stato svuotato per opera dei riformisti e in nome di una malintesa liberalizzazione che guarda caso porta sempre meno spazio ai lavoratori ..... tanto ci sono i sindacati. L'ultimo episodio della serie è avvenuto in una fabbrichetta: siete donne, vi licenzio perchè così potete badare ai figli e perché il vostro è un secondo stipendio (mica vero perché alcune di loro hanno i mariti disoccupati o in cassa integrazione) e quindi è un di più rispetto ai vostri colleghi maschi (i quali non tutti hanno scioperato per solidarietà) che hanno famiglie da mantenere. Ora se ci fossero sindacati veri, partiti di sinistra veri, ecc. la mobilitazione sarebbe tale che l'azienda avrebbe dovuto rimangiarsi sia le parole che i provvedimenti ma si sarebbe dovuta sedere davanti a un tavolo e spiegare quale fosse il problema e magari assumere un atteggiamento più equilibrato e la magistratura, magari, avrebbe aperto anche un fascicolo in merito; e invece ....... nulla. La protesta è stata si immediata ma al presidio c'erano solo le donne interessate dal provvedimento e qualche "solidale" lavoratore e basta. Eccola: è questa la nuova italia. Un paese dove se non sei un politico o uno ricco e potente il garantismo è un mito; dove una singola azienda, che per anni ha munto lo Stato, si può permettere di fare contratti fuori dalle regole generali, con il plauso dei suddetti riformisti e del governo (per tacere dei sindacati .... ne parlo nel post di ieri), ricattando i lavoratori sul lavoro e quindi sulla loro dignità. Si può dire: questo è il liberismo; giustissimo, peccato che anche questa perversione economica ha un etica che si chiama "responsabilità": nel nostro paese però anche questa parola ha perso il suo significato orginario per assumerne uno che è esattamente il suo contrario. Come si può pretendere gli imprenditori, di fronte a tali esempi, si comportino diversamente? Sono solidale con le operaie di quest'azienda ma se vogliamo davvero aiutarle dobbiamo mandare a casa questa gentaglia altrimenti a casa, metaforicamente parlando, ci mandano tutti noi ......

giovedì 30 giugno 2011

Addio alle armi della CGIL.....

.... e anche la CGIL si piega al liberismo: non che facesse molta resistenza all'attacco concentrico politico da un lato e confindustriale dall'altro; anzi ben sapendo che il pallino dell'iniziativa era in mano ai duri della Fiom la Camusso non si è certo fatta pregare a firmare un ibrido contrattuale che danneggia tutti e non scioglie i nodi che rimangono tutti lì in bell'evidenza: ma non interessa a nessuno risolverli perché, avendo adottato un modello "cinese" di liberismo non è certo previsto risoverli ma si richiede sindacati accondiscendenti al massimo e con una linea "ragionevolmente" morbida rispetto alle intemperanze padronali; insomma cappello in mano e prima di tutto salvare i propri prvilegi e non certo quelli, ammesso che si possano considerare "privilegi" diritti (e anche doveri) dei lavoratori: in primis quella alla dignità del lavoro e al futuro certo per se setssi e per i propri figli. Alla fine, però, é accaduto e un altro pezzo del paese che fu va via nel cestino della storia: peccato che dentro quel cestino non ci vanno chi porta il paese al fallimento ma chi dovrebbe essere un baluardo della sua parte migliore. C'è un perché naruralmente dato la scelta di "accordarsi" era obbligata sia per la Camusso che per la Marcegaglia: entrambe avevano la necessità di non farsi superare dalle ali estreme della propria lobby di riferimento; per tacere degli interessi economici che rappresentano entrambe (interessi che gli altri sindacati gialli non hanno avuto dubbi a tutelare...). La Camusso non poteva, e da brava socialista non voleva, farsi superare a sinistra dalla FIOM e dalle altre associazioni di punta del sindacato che miravano a demolire la corsa alla distruzione del CCNL e dello Statuto innescata dalla Fiat marchionniana cui tanta man forte danno i liberisti del pdmenoelle (invasati sacerdoti dal liberismo a oltranza negando l'evidenza del fallimento di questa ricetta economica ormai evidente), ansiosi, quanto quelli del pdl, di poter avere qualche secondo di visibilità sui media e di poter determinare il futuro delle relazioni sindacali che ormai sono sbilanciate fortemente a favore della Confindustria e del sistema politico (è notorio che l'intero o quasi arco politico appoggi la svolta marchionniana); a sua volta la Marcegaglia non poteva, e non voleva, farsi superare a destra dalla Fiat in salsa americana perché la sua associazione avrebbe moltissimo da perdere da uno scacco come la fuoriuscita della Fiat da essa. Insomma una bella convergenza d'interessi che ha fatto nascere una mostruosità politica e sindacale che va a tutto danno solo di una parte, peraltro nemmeno sentita in proposito: i lavoratori; i quali non solo si vedono sempre più in balia degli umori degli imprenditori ma non possono nemmeno più contare su due armi storiche di contrapposizione alla controparte: il referendum e lo sciopero. Il meccanismo messo su da questo accordo è semplice e contemporaneamente verticistico: se si raggiunge la maggioranza del 50% +1 fra RSU (metà delle quali, nelle fabbriche, sono nominate dalle stesse organizzioni sindacali) e RSA l'accordo scatta automaticamente senza che ci sia la necessità di farlo approvare dai lavoratori e scatta anche la tregua sindacale: chi volesse scioperare rischia il licenziamento con il placet del sindacato. Laddove non ci sono RSU ma solo RSA il referendum è previsto ma è depotenziato come strumento di lotta. Credo che nemmeno nella "gloriosa" URSS, o in Cina, avessero avuto il coraggio di mettere su un meccanismo del genere!!!!! Le gerachie sindacali determinano gli accordi sulla pelle di chi lavora senza nemmeno doverli consultare: è democrazia questa? Non credo. Il sapore è amaro e sa di corporativismo (infatti è nel ventennio fascista che possiamo trovare analogie simili alle norme dell'accordo sottoscritto) mascherato da concertazione e per essere più chiari: siamo al porcellum sindacal-confindustriale perché diventano troppe le deroghe "locali" al CCNL dato che il sindacato nelle piccole e piccolissime non sempre è presente e ciò diventa un problema enorme per la democrazia del lavoro. Ormai non c'è più tempo per le indecisioni: la Fiom deve decidersi ad andare, e velocemente, verso la scissione perché questo è l'unico segnale che la burocrazia sindacale capisce; una Fiom libera ed autonoma fa paura e sarebbe un bel problema per la Camusso che si troverebbe senza una organizzazione fondamentale per questo sindacato sia dal punto di vista della rappresentatività sia dal punto di vista della forza contrattuale da opporre alla controparte: Landini la Fiom ci pensino perché non si può permettere che in qualche stanza grigia e buia si possa decidere sulla pelle dei lavoratori e, soprattutto, a loro scapito ....

mercoledì 29 giugno 2011

Storia di ordinaria follia

Questo blog parla di tante cose e gli argomenti non mancano, mai.

Ad esempio

  1. si potrebbe parlare di come, in Puglia con Vendola, la Regione (proprietaria della più grande acquedotto italiano) ha bypassato il referendum sull'acqua pubblica superando di molto il "mitico", e abrogato, 7% con un meccanismo che ha quasi raddioppiato il fatturato della società, e i profitti, gerente il suddetto acquedotto con meccanismi simili a quelli abrogati: lo stesso Governatore ha spiegato come e con quali criteri: non molto dissimili dalla previsione della legge abrogata, in pratica anno nuovo scopa vecchia, anzi vecchissima riciclata in senso liberista e ciò in barba a quei principi di cui lo stesso govenatore si fa portatore. Capite perché se davvero vogliamo far cambiare strada a questo paese questi signori se ne devono andare a casa?
  2. si potrebbe parlare del "buco" toscano nella sanità: ricordate nulla? Nella ASL della mia città tutti i giornali strombazzarono dell'allegra gestione; nei vicoli, in senso metaforico, della città la storia che circolava era un altra: massa era una punta di un iceberg che nascondeva altro, molto altro e non riguardava la singola asl ma l'intera sanità toscana....... allora il buco c'è ma in tutta la sanità regionale e se non ci sono stati grossi problemi per la cittadinanza é solo perché la stessa regione aveva accantonato un "tesoretto" per queste evenienze....... puntualmente verificatesi: è questo il prodromo dell'inizio di un processo di introduzione massiccia di privatizzazione della stessa sanità? O si è preso spunto dal problema di una singola città, peraltro depressa dal punto di vista sociale ed economico, per una generale riorganizzazione della sanità regionale che guardi più all'assicurare il minimo indispensabile e il rsto son problemi dei cttadini che vanno altrove a procurarseli?
  3. oppure della finanziaria light che non pone le basi del risanamento del paese fa contenti gli sfasciatissimi, e ormai impopolari, alleati al governo mentre il paese affonda?
  4. oppure della prova provata di come il pdmenoelle sia parte integrante del sistema di potere che usa lo stato come bancomat per favorire gli amici degli amici (la news la trovate in qualunque giornale)?
  5. oppure della Grecia, che ne dite?

e si potrebbe continuare.. ma c'è una notizia che ho letto e che mi colpito per la crudele fotografia che fa di quello che è diventato il nostro paese dopo la rivoluzione liberale avvenuta a partire dal '92 e dopo che l'era leghista si è affermata nel nord del paese con tutto il suo retaggio.

Fonte: Corriere della Sera di oggi pag. 23

Luogo: Desenzano sul Garda.

Attività: ristorante e per giunta uno di quelli "in" della località.

Motivo: fine di un rapporto di lavoro.

Personaggio principale: un giovane lavoratore di 19 anni di origine marocchina che ha lavorato per 5 mesi nel ristorante con l'idea, una volta avuto quanto gli spettasse (non una lira di più), di tornare nel suo paese d'origine per sposarsi e iniziare lì una nuova vita da uomo sposato (attenzione: il Marocco sta diventando la nuova patria per chi cerca lavoro perché lì le opportunità ci sono eccome e tanti lavoratori del maghreb, che qui hanno acquisito una professionalità, stanno andandosene per cercarvi lavoro, opportunità e un futuro ... che qui non gli diamo. Fra parentesi spesso sono stesso le ditte, nostrane, che si trasferiscono armi, bagagli e lavoratori lì a scapito della nostra economia).

Fatto: alla presenza di un consulente del lavoro il giovane lavoratore fa le sue rimostranze al datore del lavoro e la situazione si scalda: fino al punto che .... si va a prendere una pistola semi-automatica, non dichiarata e con matricola abrasa, e la scarica addosso al 19 enne: ben 8 colpi!!!!

Domanda: nonostante, come tutti diranno, leggi e contratti un lavoratore cosa deve fare per avere da un padroncino (che non ha ben presente, forse, che siamo in un paese europeo del XXI secolo e non nel far west di fine '800) quanto gli spetta? Andare al meeting con un giubbotto anti proiettile e guardie del corpo come difesa? E' mai possibile che oggi, grazie alla deregulation accettata infine anche CGIL, è sempre il lavoratore a rimetterci, in un modo o nell'altro, anche quando ha dalla sua il diritto e la ragione? Dov'erano i sindacati?

Leggendo questa notizia ho avuto sentimenti contrastanti: vergogna, rabbia, dolore, apprensione. E mi chiedo: qui si parla di contratti fra lobby (da un lato quello che fu il sindacato e dall'altro l'organizzazione padronale) approvati sulla pelle dei lavoratori: poi tutti si riverbera in un fatto del genere e ci si chiede ancora una volta cosa aspettiamo a metterli in disparte valorizzando solo chi davvero ha il coraggio di dire le cose come stanno senza tecnicismi e politicismi ma solo facendo quello che è il suo mestiere: difendere i lavoratori, soprattutto quelli più deboli: e potremo sperare un giorno di non dover più leggere cose del genere!!!

martedì 28 giugno 2011

.. ancora sulla tav: perchè non s'ha da fare?

Argomenti a favore: "opera strategica, fondamentale per lo sviluppo del paese, non se ne può fare a meno, impegno internazionale; la vuole l'europa; una minoranza non può mettere a repentaglio l'interesse nazionale; porterà lavoro; se non si farà si perderanno i fondi europei e lo Stato non potrà stanziare i 15, ma alla fine saranno 36 (quasi quanto la finanziaria per risollevare il paese...), miliardi di euro per cominciare i lavori; saremo tagliati fuori dal continente e dalla sviluppo prossimo venturo; non si abbatterà l'inquinamentio acustico e da CO2; ecc. ecc.". A leggerli e, soprattutto, a sentirseli ripetere in tutte le salse c'è quasi da crederci e occhi chiusi e si é anche portati a prendersela con i valligiani che vi si oppongono, vero? Ma una cosa io ho notato: i dati tecnici a favore dell'opera dove sono? Gli studi fatti dove sono? Perchè non sono pubblicati? Le prospettive di sviluppo per la valle e per il nord ovest del paese dove sono? Provate a cercali e rimarrete delusi: non c'è quasi nulla di concreto, solo statistiche e affermazioni generiche ma di concretamente studiato, poco o nulla. Almeno in rete.

Argomenti contro: una montagna. Per farvi solo un esempio: andate su: notavtorino e troverete tanta di quella roba (ragioni della protesta, proposte alternative, studi geologici, impatti ambientali, storia della pratica in corso, ecc.) che ci vuole una settimana per leggerla tutta: io c'ho provato a partire dalle 17 di oggi e non sono arrivato nemmeno a metà e mi son dovuto documentare per capirci qualcosa. Una mole di documenti enorme prodotta dai tecnici (legali, di settore, ecc.) e dai valligiani che non è stata minimamente presa in considerazione dalla controparte e dai media, tranne eccezioni, che ha continuato imperterrita per la sua strada. E' giusto che politici di tutti gli schieramenti e di tutti i governi succedutisi da 20 anni a questa parte ignorino questi cittadini? Ed è giusto che la mole di documenti prodotta sia cestinata un secondo dopo essere stata prodotta? Cos'è un punto di principio? Una questione di riaffermare la supremazia della politica sui sudditi? O ci sono anche interessi economici che hanno legato mani e piedi alla casta politica coinvolta dall'odore dei soldi e delle prebende in ballo a tal punto da non capire che quell'opera è sbagliato farla lì dato che a pochi chilometri dalla valle c'è un passante ferroviario pronto all'uso che può essere riattato all'uopo con metà della spesa preventivata? E sanno che il traffico merci da e per la Francia è in calo vertiginoso da un decennio? E ci spiegano perché non è mai stato sciolto il nodo se farvi passare i treni merci ad alta capacità o i passeggeri a 300 km e oltre all'ora? No qui l'affare si è ingrossato troppo, parafrasando una frase di una canzone di Arbore, per essere messo da parte e quindi ecco la repressione e l'uso della forza contro civili che dofendono il proprio territorio come unica risposta possibile per non doverne dare altre molto più imbarazzanti per la casta. sia chiaro io sono contro la violenza in qualunque forma: ma se li metti nell'angolo cos'altro possono fare? Qui non siamo in Iran o in Cina: sulla carta siamo un paese democratico che è basato sulla sovranità popolare e quindi lo Stato, dove ci sono rappresentanti dei cittadini eletti .... pardon nominati, dovrebbe essere sintonizzato sui bisogni dei cittadini e sul loro comune sentire, o mi sbaglio? Qui invece pare che sia il contrario: i cittadini sono un souvenir da usare quando serve allo scopo per poi rimetterli a posto datogli quando l'uso è finito: così non va; così proprio non va.... finiamola con la leggenda della sovranità poplare: lo si è visto anche con i referendum; un ora dopo i risultati in tv e in radio non c'erano i promotori ma i partiti che vi hanno messo sopra il cappello. E' questa la democrazia secondo loro? Secondo me no...

lunedì 27 giugno 2011

Ieri i precari, oggi la Val Susa ... domani? e intanto arriva la finanziaria ...

C'ho preso, o quasi, sulla (folle perché depressiva) manovra (in un precedente post avevo fatto l'elenco della spesa e, a quanto pare, avevo detto tutto nel giusto modo): hanno, solo, deciso di anticipare la ennesima riforma sulle pensioni al 2013 nel senso che l'età per andare in pensione sarà decisa ...... dalle donne e dallo loro speranza di vita di gran lunga maggiore rispetto ai maschi (che si fa in proposito?); per il resto tutto confermato: un punto percentuale in più sull'iva; tre aliquote (20, 30, 40% una fregatura perché non redistribuisce il peso della crisi in maniera equa perché una cosa è, in termini assoluti, pagare il 40% di un miliardo e un altro e pagarne di centomila...... per non parlare dell'evasione che cresce esponenzialmente); l'accentuazione dello Stato biscazziere (si potrà giocare anche nei supermarket con tanto di divisione a tre fra i partecipanti allo scippo dei soldi); un contributo di "solidarietà (verso chi?)" a chi guadagna più di 50 mila euro all'anno; stop ad adeguamenti all'inflazione superiori ai 4 mila euro (poverini... immagino già di vederli la mattina anch'essi fuori dai mercati a raccogliere gli avanzi come i tantissimi altri pensionati che da anni lo fanno e, soprattutto, lo faranno, me compreso quando e se ci andrò in pensione) per le pensioni superiori ad un certo limite; aumento al 33% dei contributi a carico dei co.co.co e simili; blocco del turn over; tagli agli enti locali e introduzione del costo standard per la sanità; tagli alla politica, non si sa dove e quando, e qui non ci credo..; e, dulcis in fundo, tassa, leggera, sulle rendite finanziarie. Una bella manovra depressiva che ci avvicina, non allontana, alla Grecia e agli altri paesi in crisi perché i mercati, che sono speculazione pura, se vedono cedimenti chiederanno sempre di più per poter aumentare i propri profitti infischiandosene del fatto che dietro quei numeri ci sono decine di milioni di persone che si ritroveranno più povere da un giorno all'altro solo per accontentarli: e ciò non è giusto non foss'altro perché un paese non può essere distrutto per far arricchire pochi eletti.

Stasera però non volevo parlare di questo (anche se é cosa importante) ma di quello che sta accadendo in val di susa; lì c'è una comunità in lotta contro una cosiddetta "grande opera" del tutto inutile e costosissima voluta dai governi, tutti, precedenti e ora in via di attuazione: non si è tenuto conto di nulla e nessuno e si sta andando avanti ...... con i blindati e la cariche delle forze dell'ordine. Cosa può una comunità contro uno Stato che fa scudo a interessi privati? E' vero che di precedenti ce ne sono (a partire da Davide contro Golia) però se ne esce, anche se vittoriosi, con le ossa rotte, anche fisicamente, e una ulteriore perdita di credibilità dello Stato nei confronti dei cittadini. Ma, almeno, servirà a qualcosa? No, e a detta di tutti sarà solo una ennesimo spreco di denaro che non porterà né economia di scala alla Valle né al paese se non agli interessi di chi la vuole costruire a tutti i costi. Fanno bene a protestare i valligiani fanno bene a difendere il loro territorio: sono loro che ne pagheranno le conseguenze delle scelte politiche fatte altrove. A loro va la mia solidarietà e, spero, di tutti quelli che comprendono che un abuso, anche se accade a centinaia di km di distanza, rimane tale perché prima o poi ne faranno un altro vicino a te e allora come puoi chiedere aiuto se prima te ne sei fregato da buon italiano opportunista? Se questi son tempi duri è anche perché in passato abbiamo delegato tutto a pochi speculatori politici che ci hanno promesso tante cose che puntualmente non sono state mantenute e anzi ci hanno messo da parte perseguendo i loro scopi e non certo i nostri: negli ultimi tempi, però, la società ha dato segnali di risveglio importanti in alcuni settori in sofferenza gravissima, a causa di quella scellerata delega data in bianco, che hanno trovato riscontri importantissimi nel resto della società e questo è importante perché segnala che l'indifferenza, che pur c'è, non ha ancora ucciso la solidarietà sociale definitivamente. In Val di Susa si sta combattendo una battaglia importantissima perché lì si sta affermando un principio: è lo Stato al servizio del cittadino e non il contrario, se li si fallisce tutto quello che c'è stato finora è come se non fosse mai accaduto.......

domenica 26 giugno 2011

S'é rotta la corda....

Uno dei tanti riti leghisti è quello di stendere una corda fra una riva e l'altra del Ticino con una squadra per riva che tira ..... oggi è successa una cosa: la corda s'è rotta. Se dovessimo seguire le superstizioni ce ne sarebbe abbastanza per evincere pessime prospettive per il futuro del partito (e le premesse, visti i contestatori interni, ce ne sono), ma non siamo così cattivi perché, in fondo, i leghisti sono molto più italiani di quanto essi stessi pensino o credino: ne sono la pancia e, infatti, li interpretano benissimo rappresentandone soprattutto l'egoismo. Al punto in cui siamo arrivati davvero c'è da sperare che nessun'altra corda si rompa perchè siamo al lumicino. Sia dal punto di vista politico-economico che sociale e personale e c'è davvero da sperare che quella che era una corda che teneva insieme il paese, ora ridotta un filino, tenga ancora per molto tempo perché è l'unica cosa che impedisce a tutti di vivere ancora peggio, se possibile, di come viviamo oggi.........

L'opposizione collabori? I media contro?

L'amato capo, anziché far pulizia in casa sfrattando chi lo parassita e poi in pvt ne dice di tutti i colori, ancora una volta fugge lateralmente al problema: é tutto in due frase ossia "i media sono contro" e l'opposizione collabori" ..... non vi voglio rovinare la domenica però pensateci. Qui abbiamo una pesona che non sa far altro che costruire immagini specchiate di un suo mondo che non c'è e, credo, nè c'è mai stato. Capisco che gli necessita rimanere dov'è perchè così ha in mano i bottoni strappati ai vari stranamore che l'hanno preceduto epuò determinare la risoluzione dei tanti problemi che s'è creato da solo negli anni precedenti; capisco anche che l'intero sistema, basato sui soldi e il potere diffuso, che ha messo su nel corso degli anni crollerebbe in mille pezzi se mai lui dovesse avere un cedimento (fisico o politico poco importa) perché i vari sodali, probabilmente ci stanno già pensando, schizzerebbero via a velocità luce per evitare le macerie. Ora, come un disco rotto, sembrerebbe aver individuato, per l'ennesima volta, la fonte dei problemi nei media e nell'opposizione poco collaborativa: ci pensate? Controlla, direttamente o meno, 5 canali tv nazionali su 7; ha una artiglieria di giornali da paura pronti a scrivere tutto e il contrario di tutto; ha una, caso più unico che raro in una democrazia (meno nei paesi non democratici come cina, iran, ecc.), schiera di difensori, più o meno interesati, pronti anch'essi a dire tutto è il contrario di tutto eppure ...... eppure continua a ripetere la stessa cosa: e il punto è esattamente questo, come mai? A mio parere perché sa che la trippa è finita e i gatti vanno a cercarsela altrove; e son finiti pure i soldi, nostri non suoi, per comprargliela e quindi gli riesce sempre più difficile tenere insieme il tutto e, non sapendo cos'altro inventarsi, non può far altro che ricostruire gli specchi che si sono appena rotti in un gioco infinito di riflessi con i quali tenerli insieme: il tutto alle spalle di un paese allo sbando e sull'orlo di una crisi "greca" che solo se ci fossero persone coraggiose si potrebbe affrontare. Quanto durerà non lo so: il problema non è nemmeno questo ma come si potrà ricostruire dalle macerie quello straccio di solidarietà necessaria per l'italia possa continuare a chiamarsi unica e indivisibile....

buona e felice domenica..... io vado al mare.

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