sabato 5 dicembre 2015

Credete ai simbolismi?

Stasera post complottista: gli allergici all'argomento son pregati di allontanarsi in fretta perchè la "direzione" del blog non si assume responsabilità per improvvise crisi e shock anafilattici.
Messo l'avviso, andiamo avanti.
Allora, tanto per mettere un pò di pepe in eccesso nella minestra, immagino sappiate (per esempio) che i Padri fondatori, ed estensori della loro Carta fonadamentale, americani erano massoni, vero?
Immagino che sappiate che ovunque in quel paese i simboli esoterico-massonici sono presenti .. perfino sulle loro monete, vero?
E nel vecchio mondo? Bé non siamo messi meglio, anzi: (per quanto riguarda il nostro paese ce n'è di materiale e farò presto un post ad hoc) a partire dall'Europa a simbolismi esoterico-massonici ce n'è in abbondanza ed il bello che son lì ma nessuno se accorge o... lo sa.
Ok facciamo il primo esempio:


cos'hanno in comune? Cosa può avere in comune un quadro raffigurante la mitica Torre di Babele e il Parlamento europeo? Dal punto di vista strutturale la cosa salta agli occhi SONO SIMILI e fanno pensare ad una sorta di omaggio che l'autore del progetto ha voluto fare al mito dell'umanità nel momento della massima unione e della massima divisione quando l'entità plurale, da noi chiamato Dio, decise che così non andava bene perchè "questi dove sarebbero arrivati se fossero riusciti nell'impresa della Torre? E decise di .... dividerli: incominciarono a parlare lingue e dialetti diversi senza più comprendersi fra loro: da qui tutte le incomprensioni, guerre ecc. il Dio si era assicurato che l'uomo non fosse subito capace di elevarsi sopra la condizione comune: in pratica si era creato il lavoro per il suo futuro! Ebbene questo è u simbolismo anche dal punto di vista esoterico: il richiamo alla Torre di Babele non può che riportare alla mente il superamento delle divisioni fra le genti e riunire l'umanità; domanda: se la Torre di Babele era un opera "unificatrice (aspirazione universalistica)" la sua riproduzione moderna cosa dovrebbe rappersentare, oltre l'omaggio al mito passato? Forse che nasconde un qualche significato esoterico di una qualche setta massonica che aspira all'unificazione dell'umanità sotto la propria guida ed ha voluto così rendere omaggio al mito ricostruendo la "moderna Babele"? Forse che i complottisti che denunciano il New World Order (fra l'altro citato anche nel nostro paese da personalità di primissimo piano delle istituzioni che l'hanno TESTUALMENTE citato)?
secondo esempio:


direte: che c'azzecca la bandiera del consiglio europeo e l'occhio di Horus? Ache qui, sono simili. E' chiaro che esiste uan stilizzazione nella prima foto rispetto alla seconda ma se aguzzate la vista e lavorate un pò di matita..... anch'essi sono SIMILI. Qui l'analogia, se ritenete che esista un analogia, richiama alla memoria tante altre storie propugnate dalla teoria del complotto. Dal colore preminente alla stilizzazione delle stelle prese nel loro complesso, alla evidente presenza di sopracciglia, al numero delle stesse stelle (12, contatele, come le tribù originarie; come le costellazioni; come le ere astrologiche), al suo complesso immaginifico che se guardato ricorda proprio il simbolo egiziano..... forse che c'è un evidente, anche in questo caso, richiamo all'esoterismo che si richiama al mito egizio? Forse che, anche in questo caso, c'è un omaggio di una setta al mito esoterico egizio (cui molti rami massoni fanno riferimento)?
Siamo davvero nelel mani di una oscura élite che, attraverso i miti, mira a sua volta a dare immagine vivifica del proprio credo e che s'è impossessata delle leve del potere politico-economico?
Hanno ragione i complottisti quando sostengono che il MES (di cui poco si sa della propria organizzazione se non che i componenti sono intoccabili nè persguibili e non sottoposti a nessun controllo democratico dei cittadini e che possono decidere se un paese fallisca o no), l'Eurogendfor (una sorta di gendarmeria sovrazionale), il consiglio europeo, la BCE, il TTP/TTIP (secondo qualcuno, sempre un bieco complottista, braccio esecutivo legale cucito per le multinazionali americane) della WTO, ecc. siano SOLO superficiali manifestazioni di questa succitata élite che mira ad unificare per propri scopi inconfessabili l'intero pianeta?
Non sto a spiegare tutto ma non foss'altro che dal punto di vista iconogafico, quello forse meno importante, tutti questi organi sembrano sempre richiamare significati che potremmo definire esoterici; simbolismi che si rincorrono fra loro come a significare un collegamento mai esplorato sul serio...
Pure coincidenze oppure segnali che qualcosa sta emergendo sotto il nostro naso?
Con questo post inizierò un viaggio nelle teorie del complottiste per aprire il vaso di pandora nel quale, come in ogni leggenda c'è sempre un fondo di verità ......
p.s.
come sempre
BUON WEEK END

giovedì 3 dicembre 2015

Bolletta elettrica: dal taglio del 10 per cento promesso da Renzi al rischio di nuovi rincari (Antonio Pitoni)

01/12/2015 di triskel182
L’allarme arriva dal M5S. Che ricorda l’impegno preso più di un anno fa dal premier. Per il senatore Girotto si è risolto tutto in “propaganda mediatica”. Creando le premesse per altri rialzi. Polemica anche con il presidente della commissione Industria di Palazzo Madama Mucchetti. Per la proroga degli incentivi agli Interconnectors, grandi linee di importazione dall’estero. Il parlamentare Pd: “Daranno un beneficio reale al sistema”.Che ne è stato della promessa di Matteo Renzi di sforbiciare labolletta elettrica delle piccole e medie imprese del 10 per cento? Dopo più di un anno e mezzo la risposta del senatoreGianni Girotto del Movimento 5 Stelle non piacerà affatto alpresidente del Consiglio: “A discapito della fortissimapropaganda mediatica che accompagnò il suo annuncio, se ne sono perse le tracce”. E adesso, al netto dei tagli effettuati in particolar modo sul meccanismo di incentivazione del fotovoltaico, avverte l’esponente del M5S, i costi rischiano addirittura di aumentare. “I motivi sono molti – spiega il componente dellacommissione Industria di Palazzo Madama –. La bolletta elettrica è diventata ormai un bancomat: a pesare non è solo ilcanone Rai che si pagherà proprio con la bolletta, ma tante altre voci che, in un modo o nell’altro, finiscono sempre per avvantaggiare i grandi produttori e i grandi consumatori di energia”.
COMANDA IL MERCATO – Sotto accusa, da parte dei grillini, finisce innanzitutto il ddl concorrenza del governo licenziato lo scorso ottobre dalla Camera. Per effetto del quale, a partire dal 2018, scatterà l’abolizione del “mercato tutelato” per famiglie e piccole imprese. Un traguardo che le prime bozze del provvedimento anticipavano addirittura al 2015 per il gas e al 2016 per l’elettricità. Ma le proteste delle associazioni dei consumatorie le perplessità manifestate dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) hanno spinto il governo a posticiparne gli effetti. Nel prossimo futuro, quindi, niente più tariffe di riferimento fissate ogni tre mesi dall’Aeegsi per salvaguardare gli utenti da possibili impennate dei prezzi ed eventuali comportamenti collusivi tra gli operatori. Stop, inoltre, all’azione calmierante dell’Acquirente unico che consente ai clienti tutelati la partecipazione al mercato all’ingrosso a prezzi concorrenziali. Ciononostante, secondo il governo il prezzo dell’energia sul libero mercato sarà comunque più vantaggiosoper il consumatore finale. Opinione non condivisa da diverseassociazioni dei consumatori, tra le quali Adusbef eFederconsumatori: “Il principale effetto di questa misura – accusarono già a febbraio commentando le nuove misure del governo – sarà quello di aggiustare i conti delle aziende energetiche a spese dei consumatori domestici e dellepiccolissime imprese”.
FUORI TARIFFA – Aumenti che, temono anche altre associazioni come Greenpeace, Legambiente e Wwf, per effetto della riforma delle tariffe proposta dall’Aeegsi, potrebbero finire per gonfiare la bolletta elettrica soprattutto per le famiglie più povere. In che modo? “Se si guarda con attenzione nel provvedimento che ridisegna la tassazione sui consumi elettrici, cancellando la progressività che oggi premia chi consuma di meno, si scoprono diverse conseguenze preoccupanti per i consumatori e per l’ambiente”, spiega in un editoriale pubblicato sul giornale online Qualenergia.it, Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente. “A leggere i testi della stessa Autorità si scopre che per una famiglia media gli aumenti varierebbero tra il 5 e il 30% a seguito dell’entrata in vigore della riforma – scriveva lo scorso 16 novembre –. È vero, qualche grande consumatore avrebbe dei vantaggi, ma la stragrande maggioranza dellefamiglie sarebbe penalizzata da costi più alti”. Insomma, un paradosso: più consumi meno paghi. Per far comprendere i numeri, Zanchini aggiunge che “solo il 6% di coloro che hanno consumisopra i 3 kilowatt di potenza impegnata sono famiglie numerose”. Risultato: “E’ una bugia che questa riforma sia fatta per loro”. Posizioni condivise e rilanciate anche dal Movimento 5 Stelle.
CERTIFICATI AL VERDE – Ma non è tutto. “Solo pochi mesi fa l’Aeegsi aveva annunciato un aumento degli oneri in bollettadovuto al termine del meccanismo dei certificati verdistimabile in circa tre miliardi di euro”, ricorda Girotto. Cosa sono i certificati verdi? Si tratta di titoli negoziabili, rilasciati dalGestore servizi energetici (Gse) in misura proporzionaleall’energia prodotta da un impianto alimentato da fonti rinnovabili e in numero variabile a seconda del tipo di fonte rinnovabile e di intervento impiantistico realizzato (nuova costruzione, riattivazione, potenziamento e rifacimento). Ilmeccanismo di incentivazione con i certificati verdi si basa sull’obbligo, a carico dei produttori e degli importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili, di immettere annualmente nel sistema elettrico nazionale una quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili. Con una delibera del 28 settembre, però, l’Aeegsi ha confermato “la previsione di un consistente aumento nel medesimo anno degli oneri ‘per effetto del termine del meccanismo dei certificati verdi’, in quanto ‘oltre ai costi derivanti dalle tariffe incentivanti che ne prenderanno il posto (stimabili in circa 3 miliardi di euro), si sosterranno i costi associati al ritiro, da parte del Gse, degli ultimi certificati invenduti’, per un totale stimato dalla suddetta relazione in circa 2 miliardi di euro”. Di fatto, accusa Girotto, “il costo del meccanismo dei certificati verdi è stato spostato dai produttori di energia alla bolletta elettrica dei consumatori”.
CARI INTERCONNECTORS – L’ultimo nodo riguarda, invece, la Legge di Stabilità. Dove, avverte l’esponente del M5S insieme al collega Gianluca Castaldi, “il diavolo si nasconde negli emendamenti”. In particolare quello sugli Interconnector (linee di importazione e trasporto di elettricità tra i diversi paesi dell’Unione) a firma del presidente della commissione Industria di Palazzo Madama,Massimo Mucchetti, del Partito democratico. “Noi chiediamo diridurre la quantità di energia consumata e migliorare leprestazioni energetiche degli edifici pubblici – attaccano i grillini – mentre il Pd vuole continuare a riconoscere incentiviai cosiddetti ‘energivori’ e produttori di energia da fossile”. Come starebbe facendo con gli interconnector, un provvedimentorecepito in Italia da una legge del 1999 che prevede, al fine di realizzare il “mercato unico dell’energia elettrica”, un potenziamento delle linee di interconnessione con l’esterointroducendo, a favore dei grandi consumatori energivori, unosgravio sui costi di approvvigionamento. La legge in questione, denunciano Girotto e Castaldi, “promuove gli interconnector alcosto di 500 milioni di euro l’anno prelevati dalle bollette elettriche dei cittadini”. L’emendamento Mucchetti, proseguono i parlamentari del M5S, “proroga (per sei anni) il sostegno agli interconnector fino al 2021”. Risultato: “Altri 2 miliardi di euro verranno sottratti dalle utenze elettriche degli italianicome maggiori oneri”. E l’unico effetto, affermano, sarà quello di “favorire interessi consolidati come quelli di A2A”, la più grande multiutility italiana da 12 mila dipendenti, operante nei settori energia, ambiente, calore e reti. Con l’interconnessione adriatica per il Montenegro, spiegano i parlamentari del M5S, “potrà essere importata energia da una centrale a lignite, il combustibile più inquinante in assoluto, e da alcuni impianti idroelettrici che non hanno i rientri sperati”. E quel che è peggio è che “il cavidotto servirà ad importare energia prodotta da impianti idroelettrici dalla Serbia che pagheremo a peso d’oro”.
MUCCHETTI RISPONDE – Di fronte alle critiche di Girotto e Castaldi decisa è la replica di Mucchetti. “Caricare sconti sugliacquisti di elettricità o premi sulle vendite della medesima a vantaggio di alcune categorie e a carico della bolletta fa parte dellemisure di politica industriale che un governo può adottare – osserva il presidente della commissione Industria –. Le imprese industriali energivore, spesso impegnate in settori esposti alla concorrenza internazionale, costano circa un miliardo l’anno, interconnector inclusi. La produzione di elettricità da fonti rinnovabili, in priorità di dispacciamento, ossia in regime di protezione dalla concorrenza, assorbe 13 miliardi l’anno”. E se gli interconnector riceveranno aiuti per 12 anni (sei più sei), le Fer (Fonti energetiche rinnovabili) ne beneficeranno per 20. “Lascio a voi – spiega Mucchetti a ilfattoquotidiano.it – il calcolo di quanto pesino i sussidi per posto di lavoro nei due comparti produttivi, quello degli energivori e quello delle Fer”. Ancora, il senatore del Pd, ricorda che la legge del 2009 anticipa ai produttori che si impegnano a finanziare Terna (l’operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica il cui azionista di maggioranza relativa è Casa depositi e prestiti) il vantaggio che avrebbero avuto una volta messa in campo l’infrastruttura di collegamento con i paesi esteri. Ma ora, fa notare il presidente della commissione Industria del Senato, “la norma prescrive che, ove non mettano in campo le risorse necessarie entro 90 giorni dall’esenzione, le imprese energivore debbano restituire gli anticipi fino ad allora ricevuti. E questo è un passaggio che dovrebbe garantire”. Infine, di fronte al rilievo dei grillini che importare energia non serva visto l’eccesso di capacità produttiva dell’Italia, Mucchetti risponde: “L’eccesso c’è. Nessuno lo nega. Ma questo eccesso non impedisce che il prezzo dell’elettricità per la clientela resti assai elevato a causa della crescente pressione della componente A3, che contiene i contributi alle Fer e ad altro e sfiora ormai i 15 miliardi”. E dal momento che l’importazione “funziona da calmiere”, conclude l’esponente del Pd, a regime “queste linee transfrontaliere daranno un beneficio reale al sistema”.
Da ilfattoquotidiano.it
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insomma: addio alle tariffe sociali per aprire al mercato o .. all'ulteriore spennata del consumatore? La stanno vendendo come "paghi quanto consumi" ma osservando il meccanismo messo su per pagare la fornitura dell'acqua non si può non pensare che alla fine:
  1. le bollette aumenteranno;
  2. la quota fissa (tasse, imposte, canone RAiI ecc.) rimarrà e anzi subirà qualche ritocco;
  3. il mercato, questo feticcio, sarà come ora con l'unica conseguenza che i meno abbienti, i disoccupati, i pensionati a basso reddito ecc. rischieranno più degli altri di restare al buio.

mercoledì 2 dicembre 2015

siamo fuori dal tunnel....

.... sempre per capire i numeri una delle cose che ho imaparato è che non basta saperli prendere, leggere e sciorinarli ma bisogna sapersene distaccare per assumere una visione dall'alto degli stessi e delle realtà che ci danno: una cosa che questa politica nion fa volutamente non foss'altro perchè, ritengo, ciò potrebbe comportare notevoli problemi con i propri elettori. Ecco perchè strombazzano gli "zero virgola" e tacciono o cercano di rivoltare la frittata quando vengono sonoramente smentiti proprio dagli stessi dati che poco prima hanno strombazzato.... ne avevo parlato in un precedente post e ora ne riparlo non foss'altro perchè si sta verificando proprio il caso del "rigirare la frittata"... ricorderete gli annunci del genere "ormai la ripresa c'è", vero? Ebbene già allora, una volta letti, gli stessi dati denunciavano una realtà diversa, molto diversa ma i nostri, non contenti, proprio in questi giorni  son tornati alla carica con altri dati, peraltro che confermano quelli dello stesso periodo dell'anno scorso che erano NEGATIVI, dell'Istat che sottolineanno le "magnifiche sorti" della nostra economia del dopo "annuncio ripresa gazie alle riforme del cosiddetto mercato del lavoro, del job (o forse si potrebbe definire meglio come ha fatto il Fatto Quotidiano ossia JOB Crack)", Act e dell'Austherity della Troika (MES, UE, FMI).
Eccoli i dati:
  1. Nei fatti il governo altro non ha fatto che regalare qualche miliardo di euro agli imprenditori nonché un esercito di precari da assumere, con qualunque tipo di contratto, per poi dopo qualche mese licenziarlo per poi riassumerlo ecc. in un girone infernale che non porta da nessuna parte se non ad una redistribuzione di ricchezza ai furbetti del job act e basta. Il Job Act è un vero e proprio fallimento!!!!
  2. disoccupazione al, non so cosa ci sia da festeggiare, 11,5% (anche il tasso di disoccupazione giovanile si è ridotto). In realtà a essersi ristretta è la platea dell'offerta ossia il differenziale rispetto al dato precedente si è RITIRATO DAL MERCATO: meno offerta numeri più bassi e oplà si riduce ache la disoccupazione ma NON perchè ci sono nuovi assunti ma solo perchè c'è meno gente che offre le proprie braccia.. di ciò naturalmente non troverete traccia da quasi nessuna parte se NON nei freddi dati dell'ISTAT.
  3. Discorso a parte è il segmento di mercato degli over 50. Ebbene: non sono nuovi assunti ma semplicemente sono gli stessi lavoratori che hanno superato la soglia dei 50 ma che, grazie alla riforma delle pensioni, si son visti allungare la vita lavorativa ben oltre i 60.... se manterranno il posto di lavoro.
  4. Cresce il PIL. Già il PIL ..... negli obiettivi del governo avrebbero fatto salti di gioia con uno striminzito + 0,9 e invece... se va bene sarà grasso che cola se si arriva allo 0,6%  e questo differenziale significherà che sono altri mld di euro da trovare per coprire il buco che artatamente è stato creato: miliardi di tagli naturalmente; indovinate voi dove... altro discorso è il "quantum" pensionistico: chi entra nel mondo del lavoro a partire dal 1980 si ritroverà ad avere pensioni infime ad una età che va per i 75 anni: eccolo il contributivo e si suoi risultati! Soprattutto se applicato all'italiana dove nella busta paga dei lavoratori pesano ben 90 e rotte leggi che stabiliscono altrettanti balzelli che ne appesantiscono il costo e ne riducono il valore reale: ma scopro l'acqua calda perchè questo lo sanno tutti ma se a dirlo è il Presidente dell'inps, peraltro sempre più impegnato in "politica", un peso ce l'avranno no questi dati?
  5. art. 18 per tutti. Di solito quando si mettono mano alle riforme, quelle vere, l'obiettivo non è quello di eliminare l'esistente ma migliorare le condizioni di chi ancora non beneficia delle cosiddette "garanzie": ma non è andata così.... ricordate sempre quanto disse il CEO della Goldman-Sachs ossia che "costituzioni antifasciste così come uscite dalla seconda guerra mondiale dovevano essere rese compatibili con le esigenze dei mercati": devo tradurlo o è chiaro? Ma qual'è il problema? Semplice la Cassazione ha stabilito che l'art.18 non solo si applica al privato ma dev'essere esteso, in quanto non escluso dalla legge, anche al pubblico impiego; non che la cosa non sia giusta ma è giusto ricordare però che se una categoria ha saputo raggiungere un certo livello, senza danneggiare le'conomia nazionale, di solito si portano gli altri allo stesso livello, quindi verso l'alto, e non si riducono di livello quelle della categoria che ha saputo meglio difendersi...  questo dovrebbe essere compito del sindacato: se ci fosse un sindacato.

martedì 1 dicembre 2015

Russia-Turchia, c’eravamo tanto amati. Che succede tra Putin e Erdogan

DAl Fatto Quotidiano del 29 novembre 2015 a firma di
Continua il braccio di ferro tra Russia e Turchia. Due leader populisti che fino a poche settimane fa andavano a braccetto. Erdogan è infatti l’unico leader occidentale che ha assistito alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Sochi. E bisogna ricordare che sono state imprese turche a costruire gran parte dell’infrastruttura dei giochi olimpici di Sochi. In cambio i russi hanno vinto gli appalti per costruire una centrale nucleare sulle coste mediterranee della Turchia, per un valore di crica 20 miliardi di dollari. Ma, dopo l’abbattimento del caccia russo, questo progetto è stato sospeso.
La Turchia è il secondo maggior consumatore di gas naturale russo e i due leader hanno approvato mesi fa la costruzione di un gasdotto attraverso il Mar Nero, che naturalmente al momento è stata anch’essa sospesa. Basta questo per illustrare il rapporto speciale che fino a pochi giorni fa legava le due nazioni e come stia evaporando nelle ultime settimane. Che succede?
Sicuramente i bombardamenti russi hanno fatto salire il numero dei profughi siriani che si riversa in Turchia e messo a dura prova l’appartenenza della Turchia alla Nato. Ma è anche vero che le tensioni politiche tra turchi e kurdi sono più legate all’intervento armato delle forze di coalizione che a quello della Russia. Mosca ha solo peggiorato una situazione già critica. Allora perché abbattere un aereo russo?
Difficile capire le dinamiche politiche. Forse Erdogan dopo la schiacciante vittoria elettorale pensa di avere carta bianca e vuole mostrare agli americani che la Turchia sta con l’Occidente. O forse è convinto che le promesse della Merkel si avvereranno, che la Turchia riuscirà ad entrare nell’Europa Unita ed a quel punto potrà ignorare l’importanza commerciale della Russia. Oppure si tratta di un errore, spiegazione più plausibile. Secondo alcune fonti turche che vogliono rimanere anonime dopo un certo numero di ‘violazioni’ scatta automaticamente l’ordine di abbattere gli incursori.
Nel frattempo la Russia sta studiando una serie di sanzioni economiche da imporre, comprese quelle relative al commercio di grano e riso. Intanto da venerdì sono state interrotte le autorizzazioni doganali per le spedizioni di frumento dai porti del Mar d’Azov, dove viene gestita la maggior parte dell’esportazione di grano. L’esportazione di grano russo in Turchia è uno dei più importanti scambi tra le due nazioni. Da luglio ad ottobre, la Turchia ha acquistato circa 1,6 milioni di tonnellate di grano russo, è quindi il secondo più grande acquirente della Russia dopo l’Egitto. Se la Turchia venisse tagliata fuori dalle esportazioni russe, gli importatori dovranno pagare dai 30 ai 40 dollari in più per tonnellata di grano perché costretti ad acquistare dal Canada, dall’Australia o dagli Stati Uniti.
Sul piano economico la fine del rapporto speciale tra Turchia e Russia può avere un impatto negativo per entrambe le nazioni. Nel 2014 il commercio tra Russia e Turchia ha raggiunto i 31,6 miliardi di dollari. La Russia vende petrolio e gas naturale alla Turchia ed acquista prodotti agricoli, macchinari e servizi turchi. Negli ultimi 13 anni, la Turchia è stata il paese più gettonato dai turisti russi. Nel 2014 i 3,3 milioni di russi hanno speso in Turchia 3,7 miliardi di dollari.
Sulla base di queste cifre l’ostinazione della Russia appare poco comprensibile. A meno che l’accordo con Hollande sia il preludio del ripristino delle relazioni commerciali tra Russia ed Europa. Le sanzioni sono a tempo e stanno per scadere, è quindi possibile che in sordina non verranno rinnovate.
Per la Russia le tensioni con la Turchia potrebbero essere anche vantaggiose. La maggior parte della popolazione musulmana – 16,5 milioni, pari all’11 per cento di quella totale, e circa 4 milioni di migranti provenienti dal Caucaso e dall’Asia Centrale – è sunnita e considera il regime sciita di Assad una dittatura violenta e sanguinaria. L’intervento di Mosca in Siria rischia di radicalizzare nuovi segmenti della popolazione mussulmana, secondo dati ufficiali prodotti dal ministero degli affari esteri al momento nelle fine dei jihadisti siriani ci sarebbero già 2.400 russi. Spostare l’enfasi sulla Turchia, dunque, potrebbe facilitare la strategia di Putin di trasformare questo conflitto in una guerra nazionalista, che ha lo scopo di difendere gli interessi della Russia, come ha già fatto in Ucraina ed in Cecenia.
di | 29 novembre 2015
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p.s.
tutto chiaro? A me un pò meno perchè se è pur vero che la partita che si sta giocando nello scacchiere mediorientale è ... complicata perchè:
  • è vero che i milioni di profughi prima dell'intervento russo ci sono stati eccome e quelli dopo non sono altro che un aggiunta al totale;
  • è vero che la Russia appoggia Assad ma è altrettanto vero che (parte della stampa lo dice apertamente) la Turchia commercia armi contro petrolio proprio con l'ISIS e non è un caso che i russi bombardano proprio la zona del confine;
  • è vero che gli occidentali hanno messo sul piatto della bilancia la caduta del tiranno siriano ma ...... è anche vero che i sodali locali degli occidentali, i cosiddetti paesi arabi moderati, appoggiano apertamente sia i cosiddetti "democratici (un infima e insignificante porzione del movimento anti-Assad)" sia la lunga lista di organizzazioni terroristiche che in quello scacchiere si è concetrato e agisce e che è molto improbabile poter definire "combattenti per la libertà" come fu fatto per i talebani non foss'altro perchè fra loro non ci sono solo i cattivi ma anche gente di Al Qaeda, si proprio loro ossia quelli cui viene imputato di aver preparato, progettato e fatto l'attentato alle torri gemelle... la vedo dura per gli occidentali darla a bere ai propri cittadini.
  • è vero che lo zar e il sultano andavano a braccetto fino a poco tempo fa ma è come voler far andare d'accordo cobra e scorpioni..., come già detto prima su questo blog, non è solo una questione politica ma è soprattutto geopolitica ed economica, le risorse fossili su cui è basata tutta la civiltà umana, e quando si va su questo versante la ragione va a farsi benedire....
.... mai come ora, ritengo, l'orologio della guerra è prossimo alla mezzanotte. A voler essere teorici del complotto direi proprio che mai come ora ci sono forze che sembrano essersi impegnate a fondo per farla scoppiare. Se fossi, e non lo sono, un teorico del complotto potrei anche pensare che gruppi di potere occulto stanno spingendo affinchè tutto accada: esiste, sempre a detta dei teorici del complotto, un calendario "della guerra" che prevede per l'anno 2019 l'inizio di una  guerra fra le potenze che prevede lo scoppiare della scintilla proprio nello scacchiere di cui si parla per poi espandersi alle grandi nazioni fra loro contrapposte (USA/UE/ecc. da un lato il blocco regimi satelliti/Cina/Russia dall'altro) in una suicida distruzione reciproca... naturalmente sono solo teorie, favole, paranoie, miti ecc. ma in realtà se ci si volesse fre mente locale e riflettere acriticamente non si può non chiedersi il perchè certe cose accadono e perchè non si riesce mai a trovare il bandolo della matassa del problema che pure è lì sotto gli occhi.....

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