giovedì 1 maggio 2014

Italia, lo Stato dell’odio di Antonio Padellaro dal fatto quotidiano del 1 maggio 2014

Cos’è oggi lo Stato? Uomini in divisa che ammazzano di botte (letteralmente) cittadini in difficoltà che allo Stato si erano affidati.
Dov’è oggi lo Stato? Nella sala affollata di un sindacato della Polizia di Stato, che inneggia agli agenti condannati dai giudici dello Stato per aver massacrato il ragazzo Federico Aldrovandi. Solidarietà che un giorno potrebbe essere estesa ai loro colleghi nelle cui mani sono morti, tra urla disperate e nel silenzio, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Michele Ferrulli, Riccardo Magherini.
Dove non è oggi lo Stato? Accanto all’ispettore della Polizia di Stato, Roberto Mancini, che per primo indagò sui veleni della Terra dei Fuochi e che nelle centinaia di siti tossici esplorati contrasse quel tumore del sangue che lo ha ucciso e per il quale il ministero degli Interni, organo del governo dello Stato, gli riconobbe un risarcimento di 5 mila (cinquemila) euro. Sui testi di diritto viene definito Stato l’organizzazione sovrana di un popolo su un territorio. Di questo Stato conosciamo l’organizzazione, i falansteri nei quali si addensano agglomerati inestricabili di funzioni e mansioni e quasi mai fattezze umane. Anche la sovranità ci è nota, quella che i dignitari esercitano sui sudditi, a loro discrezione e se capita agli amici il favore, a tutti gli altri l’arbitrio.
Ma il popolo, dov’è il popolo? Se ne parla diffusamente nella Costituzione, ma nella realtà non conta niente e subisce tutto. Tartassato dallo Stato esattore, vessato dallo Stato riscossore è soprattutto un popolo disoccupato che il Primo maggio festeggia il non lavoro, rintronato dalle promesse dei politici che dello Stato sono l’espressione più perniciosa, l’avanspettacolo che intrattiene mentre ti frugano nelle tasche. Che fa oggi lo Stato? Si fa odiare perché se provi a protestare e non stai attento finisci soffocato nel tuo stesso sangue a opera di quegli uomini dello Stato che difendono appassionatamente i colleghi assassini. Il loro applauso ci dice: noi siamo lo Stato e voi non siete nulla.
p.s.
Lo dice nell'articolo lo ridico qui: lo Stato siamo noi che sun territorio ci diamo un ordinamento giuridico... possibilmente democratico. Negli ultimi anni è stato un crescendo e man mano questo Stato è passato da democratico ad autoritario ma di un autoritarismo larvato, sottotono all'inizio; ora invece non si nascondono nemmeno più: fanno quel che vogliono e aizzano i mastini della guerra per alzare il livello di scontro: dovrebbero essere i governi, ricordatevelo sempre, a dover temere i cittadini non VICEVERSA.....

mercoledì 30 aprile 2014

la Cina è sempre ... più vicina

Ne parlano da anni (e non sempre in termini entusiastici): la Cina diventerà già quest'anno la prima potenza economica mondiale...... non nel 2019 ma proprio all fine di quest'anono. Cosa cambierà nel quotidiano e per noi comuni mortali? Molto e poco  nell'immediato; ma andiamo con ordine...
secondo uno studio dell’International Comparison Program della Banca Mondiale, riportato oggi dal Financial Times, da quest'anno in poi ci dovrebbe essere lo storico sorpasso (gli usa da oltre un secolo sono la guida del pianeta a livello economico) e l'oriente diventerà il faro del pianeta. Il punto è: da anni si parla del possibile sorpasso ma ora che avviene come reagiranno gli usa? Si faranno da parte o... inizieranno una guerra commerciale? E l'economia finanziaria come reagirà (dato che è tutta basata sulla compressione dei salari e del potere d'acquisto di lavoratori e delle famiglie dell'ex ceto medio e sulle bellezze del mercato non regolamentato) a questo sorpasso? Una cosa è far produrre in cina e in india un altra è vedersi sfilare da sotto gli occhi la leadership: non può passare senza colpo ferire dato che gli enormi interessi in gioco verrebbero ad essere compromessi dal crescente malumore del nazionalismo americano che potrebbe mettere in discussione la stessa base del modello americano, peraltro fallimentare com'è sotto gli occhi di tutti, e porre le condizioni per un cambiamento radicale: in peggio o in meglio lo si potrà capire solo da chi ne uscirà vincente ma una cosa è certa ossia gli usa sono in decadenza cronica e, nonostante la fiorente finanza, sono fuori dal gioco di quelli che contano davvero....... Cina, USA, India, Russia, Brasile, Indonesia, Messico più indietro Giappone e Gran Bretagna ecc. e l'europa? La Germania è decima e l'italia dodicesima ma in discesa; il resto vivacchia. Inutile fare supposizioni in merito: l'asse dell'economia s'è spostato ad est e poco ci si può fare se non, se fossimo sovrani e con moneta propria, costruire un piano economico e industriale che miri da un lato a mantenere qui la produzione e l'assemblaggio (incentivi a chi investe nel paese e disincentivi veri a chi se ne va) e dall'altro pongano su piani diversi le esportazioni e le importazioni: insomma ci vorrebbe una seria politica industriale che può anche prevedere sacrifici e rallentamenti nella crescita dei salari ma richiederebbero anche un ceto industriale che non sia propenso solo a fare profitto per il profitto ma propenso a investire in proprio senza svendere le produzioni al primo che arriva.... un vero libro dei sogni perchè:
  1. il ceto politico è quello che è.. inutile dirlo;
  2. il ceto industriale pensa solo a portarsi all'estro i profitti investendoli in fondi esteri, spesso dietro schermi dei paradisi fiscali, propri anzichè sviluppare quella sinergia con il pubblico che permette, attraverso la ricerca e lo sviluppo, a una economia die ssere realmente competitiva;
  3. il burocretinismo italico che è il vero freno e che impedisce non solo il ricambio ma lo combatte strenuamente per mantenere la propria posizione di privilegio;
  4. compito primo del governo dovrebbe essere sia il sostegno della domanda interna sia l'incentivazione a investire per chi vuol rischiare
non acccadrà mai.. quindi rassegnamoci a diventare un popolo di .... avvitatori di mobili fatti chissà dove.
Buon Primo maggio

martedì 29 aprile 2014

La storia che, volutamente, non conosciamo

Si dice e si scrive di tutto ormai (l'ultimo articolo ve lo propongo io dal Fatto Quotidiano di Quattrogatti.info) ma nessuno ha messo il dito sulla piaga vera di questa, come la chiama Stiglitz, Grande Recesione: lo scegliere scientemente di spingere sull'acceleratore della finanza, sentita come il vero motore della ripresa (se rendo il denaro più facile ci sono più soldi in giro e quindi - ma ciò accade solo nelle proiezioni di un mercato perfetto quindi teorico - cresce la percezione di avere più soldi), quando sarebbe da spingere sulla domanda, aggregata e non, dei cittadini: lo ha fatto la FED e lo ha fatto anche la BCE, quindi è acclarato. Tutto parte dalla premessa di "cosa intendiamo sia il compito di una banca centrale e quello del governo e quale dei due debba avere la preminenza". Perchè la "piaga" è esattamente questa: non si scommette sulla crescita come motore dell'occupazione ma come motore dello status quo... ossia una crescita che non crea nuovo lavoro ma non fa altro che spingere nei settori a meno intensità di lavoro specializzato lavoratori specializzati dequalificandoli espellendo, definitivamente, dal mercato del lavoro: per rientrarvi devono accettare condizioni di lavoro degradanti e qui entra in gioco il governo perchè è esattamente questo che vien fatto... si cancellano diritti in nome della crescita e della necessità di dare lavoro a chi l'ha perso e ai giovani: insomma la speranza, di questo si tratta, del governo e che "creando la fiducia dei mercati" essi possano investire, tutto qui ma facendo finta di non sapere che i mercati non sono lì per fare beneficenza ma per fare profitto a spese dei molti, cioè di noi tutti.... c'è un solo soggetto che può fare quanto ci si aspetta, lo Stato. E' l'unica entità in grado di farlo e per farlo non è nemmeno una eccessiva tassazione, come invece fatto per ripagare le banche uniche e vere responsabili della crisi, perchè se si resce a far pagare tutti la base contributiva s'allarga e quindi tutti si paga meno: ma con 10 mln di evasori che corrispondono a 10 e più milioni di voti, quale politico italiano se la sente di metterlo in pratica? Nessuno.. quindi eccoci al problema: pochi pagano per i molti senz'avere in cambio nulla: salari fermi, sennò cresce l'inflazione; prezzi che crescono, anche se di poco perchè sennò l'inflazione s'infiamma, senz'alcun controllo; Stato indebitato che non può fa raltro che tagliare anche l'esseziale; ma qui, guarda caso, avviene un miracolo... più si taglia più cresce il debito: non potrebbe essere altrimenti perchè anche se ridotto all'osso uno Stato deve pur funzionare (anche qui c'è il risvolto della medaglia perchè proprio in italia lo Stato è volutamente inefficiente per un coacervo di interessi strettamente intrecciati fra loro e che fanno da tappo per volontà anche politica) per dare il minimo di servizi... foss'anche interni, difesa, economia. Non ci può essere che l'esplodere della criticità sociale: fabbriche che chiudono; lavoro che si perde; ragazzi che non trovano lavoro...... cui si aggiunge una burocrazia da unione sovietica e una politica corrotta ma soprattutto autoreferenziale che non sono altro che benzina sul fuoco: come ci si può, poi, meravigliare che M5S possa emergere? Davvero credevano che anche le formiche nel loro piccolo s'inkazzano?

lunedì 28 aprile 2014

ma quanto ci costano questi 80 euro?

Volevo scrivere il post, che da stamane mi frullava in testa, ma questa mi è sembrata importante.. soprattutto per le nostre tasche e perchè dovrebbe aprire gli occhi su renzusconi e su come i media ci stanno vendendo le balle spaziali che ci propina.
Cancellata la detrazione per il figlio a carico: gli 80€ in busta paga diventano 15
Renzie continua a raccontare la balla degli 80 euro al mese, in complicità con giornali e tv di regime. Basterebbe andare a leggersi il testo della legge delega ora in discussione al Senato per scoprire che Renzie ha tolto, alle stesse categorie cui ha promesso gli 80 euro, le detrazioni per il coniuge a carico che valgono 700 – 800 euro all’anno, 65 euro al mese circa. La campagna pubblicitaria del venditore di pentole di Firenze finanziata con il sangue delle famiglie italiane. Un voto di scambio a 15 euro. La tua dignità vale così poco?
“Niente più detrazioni per il coniuge a carico: è scritto tra le pieghe della più becera ambiguità del cosiddetto Jobs Act, LEGGE DI DELEGA al Governo, attualmente al vaglio del Senato. La lettera c) dell’art. 5 infatti recita così: “introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico”
Cosa si nasconde dietro questa faziosa e ambigua dicitura? Un vero e proprio blitz sulla fondamentale detrazione per coniuge a carico, sostituito con un improbabile ed incostituzionalissimo tax credit! Oggi la detrazione per il coniuge a carico spetta a qualunque coniuge lavoratore/lavoratrice, uomo o donna che sia, che abbia moglie o marito a carico cioè che non abbia superato il reddito di 2.840,51 euro annuo, 5 milioni di vecchie lire. Questa detrazione ammonta all’incirca a 700/800 euro l’anno. Eliminarla sostituendola con questo cosiddetto tax credit significa ridurre enormemente la platea dei beneficiari!
Infatti la tax credit secondo la fuffa dell’articolo menzionato, spetterebbe come credito d’imposta alle imprese che assumono una donna alle seguenti condizioni, coesistenti:
- donne lavoratrici anche autonome;
- con figli minori;
- che si ritrovino al di sotto di un reddito complessivo;
Interpretando le pieghe di questa strana normativa si scopre che una donna che venisse assunta con questo meccanismo che avesse un coniuge a carico, oppure una coppia senza figli o senza figli minori, perderebbero la detrazione, che invece oggi spetta.
Queste categorie che si troverebbo scoperte, inoltre, sono per lo più proprio quelle alle quali sono stati promessi i famosi 80 euro in busta paga.” - Carla Ruocco, M5S Camera

ora è tanto che se ne parla; ma vederselo scritto sul una legge delega e trovare un deputato che mette il proprio nome sotto una cosa così bè è rato, quantomeno......
mi spiego anche come mai ci fosse stata la irrituale convocazione da parte del capo dello stato del ministro padoan prima della firma della legge per gli 80 euro....
mi spiego anche l'aumento delle addizionali locali e l'entrata in vigore del nuovo catasto che salasserà i piccoli e medi proprietari...
insomma ne danno 80 ma ce ne prendono almeno due volte tanto con pochi spiccioli alla volta e alla fine dell'anno, se per caso avete sforato lo scaglione, lo dovrete anche ... restituire per intero!

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