sabato 1 ottobre 2011

... e a proposito di crisi..

... tornando a cose serie ........ sapevate che la SDA Bocconi, 4 ottobre, ha indetto una giornata di studi su uno dei capitoli più roventi delle emergenza italiana ossia le pensioni e la ultima riforma che pone alla base delal agognata pensione la "speranza di vita" allungando all'infinito l'età pensionabile? Sapete cosa è il "longevity risk"? Ma prima però cito, com'è giusto che sia, da dove ho preso questa news: dalla prima pagina di Saturno, l'inserto culturale del Fatto Quotidiano, o meglio da un articolo di Riccardo Chiaberge che ne é il Direttore. Detto ciò veniamo al post. Allora sapete cos'è? Ha a che fare con prodotti assicurativi: é la scommessa che fate con voi stessi di riuscire, alla fine di un certo periodo (durante il quale versate quote a un fondo attivo o pensionistico ad una società di assicurazione), a ricevere un premio in forma di soluzione unica o a rate mentre la società tifa per l'esatto opposto, tutto qui. E' la base della forma pensionistica privata e si basa sul tasso di (FATE I DOVUTI SCONGIURI) sul tasso di mortalità; ora grazie alla "riforma (benedetta anche da qualche esponente del pdmenoelle)" delle pensioni pubbliche é diventato il perno anche della nostra futura pensione: loro scommettono che moriamo prima ... se invece dovessimo essere longevi ci pensa il tasso di rendimento del sistema contributivo a farci ricevere una pensione da fame che nemmeno nel terzo mondo oserebebro dare perché subito insorgerebbero le associazioni dei diritti umani, quelle a difesa dei più deboli ecc. ecc. invece, essendo noi un paese occidentale e demcoratico, tutti zitti ....... anzi i soloni spingono per restringere ancora di più le finestre per adarcene in pensione con la cosiddetta finestra "mobile" che é la fregatura dietro il quale si nasconde quanto segnalato sopra da Chiaberge...... il quale, e giustamente, nota come mai non fanno seminari su: "licenziamenti di massa, arma vincente per uscire dalla crisi"; o su "vantaggi della disoccupazione"; oppure ancora su "gli odiosi privilegi dei precari e i modi per sradicarli" ..... come dargli torto? Ormai la cinica freddezza della ricetta liberista e della scuola che c'è dietro anche da noi sta creando la malattia di considerare numeri quelle che sono persone e "noie" quelli che sono diritti sociali ... inoltre la cosa che rattrista che ci sono fior di giuristi che sostengono queste proproste: lo dicono dopo però essere rimasti con tutte le prerogative della pensione sicura e alta e, se sono paralmentari, aumentata dalle guarentigie istituzionali ...... ma ci svegliamo o no?

1.250.000 firme contro la casta ....

Non sono, evidentemente, bastate le precedenti espressioni della cittadinanza; le caste che hanno reso marce le istituzioni con la loro pervasività stanno facendo finta di nulla e procedono per la loro strada .... naturalmente sotto dettatura dei banchieri europei (a proposito avete notato la sparata di Sarkò? qualcuno per un secondo ha davvero creduto che il suo discorso fosse davvero altruista? Macchè, a lui della Grecia, e degli altri paesi, non gliene può fregare di meno se non come mercati neo-coloniali a lui quello che preme davvero è solo il fallimento delle banche francesi che hanno imprestato soldi fraudolentemente ai governi greci, é questo che teme perché le ripercussioni sarebbero, per il paese da lui gestito, sarebbero enormi quasi catastrofici). Ma i cittadini, anche se non scendono (ancora, ma dategli tempo ....) in piazza appena ne hanno la possibilità la loro voce e i loro segnali li danno chiarissimi: così come il Capo dello Stato, che a questo governo le ha fatte passare quasi tutte, quando può parlare liberamente fa impallidire anche il miglior Cossiga ...... é un interessante collateralismo come se da un lato circa il 50% del paese, la parte sana, e la massima figura istituzionale del paese sembrano in casi come marciare divisi ma colpire compatti... e il botto si sente. Se questa tenaglia dovesse funzionare le caste si potrebbero trovare stritolate: e spero ardentemente che accada se non vogliamo ritrovarci in uno Stato oligarchico dove pochissimi hanno tutti il resto praticamente nulla e vive di sussidi.

Il Capo dello Stato ha mazzolato ben bene la Lega: non esiste una padania; non esiste la parola secessione .. se si fanno atti concreti c'é la galera; qualcuno pensa realmente di poter ricreare un lombardo-veneto che competa con i colossi politico-economici oggi in giro per il pianeta? E le altre "etnie (liguri, piemontesi, emiliano-romagnoli, ecc che si fa le diamo in pasto ai savoiardi?)" dovrebbero accettare supinamente? E l'inquinamento malavitoso che é penetrato in profondità proprio in quell'area ... come non pensare a un suo interesse per un progetto del genere? Siamo seri. Se il Capo dello Stato fosse stato così fermo e chiaro anche in altre materia, come faceva Cossiga, con il Governo forse non saremmo arrivati a questo punto dove conta di più il ddl intercettazioni/bavaglio di internet che la crisi del paese.. ma con il senno di poi non si fa la storia.... toccherà come sempre ai cittadini..

E veniamo al secondo punto in questione: come ho scritto nel titolo del post unmilioneduecentocinquantamila e rotte firme hanno dato un chiarissimo segnale: cambiate la legge elettorale sennò la cambiamo noi con il referendum!!! Non é il primo segnale questo d'insofferenza verso le caste questo: volevano applicare il neoliberismo? Si son beccati un referendum; parlavano di legittimo impedimento? E lo stesso referendum l'ha cancellato dalla storia ..... e così via. Ora ci stanno riprovando ma se le leggi hanno ancora un senso per 5 anni almeno non possono toccare nulla delle materie che i referendum hanno anche solo lambito!! Questo referendum, se dovesse passare, sarebbe ancora un altro serio colpo, non mortale, per le caste; e lo temono: sono sicuro che i ddl di rofrma elettorale si sprecheranno e se proprio non dovessero venirne a capo ..... ci sono sempre le elezioni, crisi o non crisi: tanto questi qua solo a tempo perso governano, vero? Temp che ancora un volta, come con i bambini viziati e capricciosi, dovremmo essere noi a decidere. Aspettiamoci di tutto: ostracismi, ambiguità, prese di cappello, minacce di catastrofi, e tentativi maldestri di metterci il cappello sopra come, peraltro accaduto con i precedenti da parte del pdmenoelle, a dire, dopo però, senza di noi non si vinceva...... Non vogliono che la piazza decida ma sotto sotto sperano che si muova; non vogliono l'antipolitica ma i primi antipolitici sono loro; hanno il terrore che l'enorme corpo sociale (che hanno tentato di smebrare e dividere peralrto riuscendovi, si svegli e si accorga che non ha bisogno di loro però sotto sotto sperano che elimini l'avversario, e così via.....

Mi chiedo: ma perché una volta per tutte non raccogliamo le firme facciamo un referendum che abroghi in un colpo sia solo l'intera legislazione degli ultimi 18 anni sia le caste che l'hanno promossa e promulgata? Retorica? forse però, se ci pensate bene, noi siamo gli azionisti veri di questa azienda; noi siamo coloro che danno e levano mandati; noi siamo corresponsabili delle loro scelte e noi solo possiao licenziarli .... magari imponendogli anche di ripagare danni e macerie che hanno fatto, che ne dite?

giovedì 29 settembre 2011

Chi governa davvero nella UE?

Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.

Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.

2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.

Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.
Con la migliore considerazione,

Mario Draghi, Jean-Claude Trichet

Come tutti sappiamo il Corriere della Sera oggi l'ha pubblicata ha fatto bene naturalmente perché é la prova, provata, che sulla carta il nostro Governo ha fatto esattamente quanto prescrittogli dimostrando, semmai ce ne fose bisogno, che a loro poco importa del destino dei cittadini: esattamente come in Grecia dove la sinistra al governo si è messa sull'attenti e, sempre sotto dettatura, ha varato le misure impostegli dalla troika finanziaria ossia il vero governo, naturalmente la sezione del governo del pianeta che gestisce il vecchio mondo ..... e non essendo un complottista nonn aggiungo altro in merito. Ma perché c'hanno detto che era "segreta"? Un blogger ha scoperto una cosa interessante: in base alla decisione 2004/3 della BCE che afferisce all'accesso dei documenti inviando una email a ecb.secretariat@ecb.europa.eu la lettera "segreta" di cui sopra ..... arriva per posta al cittadino che ne fa richiesta, ho provato et voilà eccola nella mail dopo qualche giorno. Dov'era la segretezza? boh.... la sua lettura, comunque, é illuminante e ben si capisce coma mai non l'hanno resa pubblica: le manovre italiane sono state scritte alla BCE con la consulenza della Banca d'Italia e non certo né in Parlamento né nelle stanze dell'economia italiana. Vogliamo analizzarla e compararla con le manovre?

  1. Il Governo, quello vero, dice: cari gestori dovete riacquistare la fiducia degli investitori istituzionali; in pratica dovete fare in modo che banche, agenzie, terzi interessati possano scorrazzare liberamente imprestandovi soldi ai tassi che loro scelgono ben sapendo che voi alla fine se volete restituire i soldi dovete sottostare ai loro desiderata .... tanto a pagare sono i cittadini e non gli investitori che agiscono attraverso voi gestori; comodo così, vero? la crisi argentina iniziò esattamente così (su wikipedia fate l'opportuna ricerca e vedrete da soli la similarità con i Piigs europei).
  2. Visto che fate parte dell'area dell'euro vi siete accollati degli impegni di spesa cui far fronte ...... anche affamando i vostri cittadini (leggi Grecia) con le cosiddette "riforme strutturali: più chiaro di così......
  3. avete servizi pubblici? Benissimo, fateli competere. Con chi? E' facile: prima li (s)vendete e poi li fate competere con ..... con qualcun'altro che si presenta come alternativo a prezzi bassi: un esempio l'abbiamo avuto con l'acqua e le proteste continuano ancora oggi perché, nonostante il referendum abbia mantenuto nell'area pubblica i servizi pubblici locali e non, il pro-rata per il privato è rimasto pari pari e la politica sta sabotando il risultato del referendum, sia il pdmenoelle e suoi alleati (Vendola e co,) che il pdl, e quindi l'espressione diretta dei cittadini; se poi le tariffe aumentano e sulle società miste o completamente privatizzate dovessero pesare una maggior tassazione non c'è problema: a pagare saranno sempre gli "usufruitori finali", i cittadini. Ai plutocrati finanziari non gliene frega nulla di tutto ciò: loro vogliono solo che, se ci sono piatti da servire prima di rimanere in mutande, siano i privati a gestire ..... tipicamente liberista e nichilista.
  4. Le imprese e il mercato del lavoro devono avere regimi fiscali di favore (meno tasse soprattutto per le imprese ... i lavoratori invece sono solo uno specchietto per le allodole); programmi per il reintegro per chi perde il lavoro (con quali soldi se ci sono miliardi di euro evasi ogni anno e si riducono le tase a chi è costretto a pagarle in quanto dipendente?).
  5. Piena attuazione del modello "Marchionne". L'accordo raggiunto va bene ma secondo i geni della BCE non basta: la decentralizzazione della negoziazione dev'essere maggiormente spinta fino alla singola azienda; indovinate chi paga in termini di diritti e maggiore ricattabilità? Risposta ovvia.....
  6. eliminare i diritti dei lavoratori sia in entrata che in uscita (sembra di sentire i nostri giuslavoristi, vero?) in modo da lasciare campo libero alle aziende di fare come cavolo gli pare .... si chiama riallocazione delle risorse nei settori maggiormente competitivi e se tutto ciò dovesse comportare: esternalizzazioni della produzione; contratti call; affitto della manoddopera; precarizzazione del lavoro ecc. ecc.; e tutto questo senza la minima interferenza degli Stati per riequilibrare la bilancia tutta a sfavore dei lavoratori, anzi...... sia chiaro che non tutti gli imprenditori sono degli opportunisti però anche fra loro ci sono, e non sono minoranza, furbetti del quartierino......
  7. liberalizzare le professioni: ricordate ls levata di scudi in Parlamento? Eccone la causa...... dato che in Parlamento la maggioranza provengono dalle professioni secondo voi questo accadrà? No, piuttosto spremeranno tutto lo spremibile prima non credete?
  8. anticipo della due, perché son due, riforme delle pensioni: prima le donne del privato uguali alle loro colleghe del pubblico impiego e poi l'esiziale legame fra le pensioni e la speranza di vita: e dato che le donne campano di più ........
  9. performance "brunettiane (sapendo che erano previste il Ministro si é portato avanti con il lavoro...)" spinte al limite e "ridurre gli stipendi" dei pubblici: stile Grecia e chissenefrega del potere d'acquisto che crolla facendo cadere in una spirale verso il basso tutta l'economia del paese perché si avranno meno acquisti, meno iva, meno tasse, meno tutto .... ma a loro che importa... l'importante è il deficit e il ripagare i debiti contratti dai gestori locali, alias i politici nazionali......
  10. tagli, tagli e ancora tagli: da noi Tremonti si è inventata la norma di salvaguardia che prevede che se entro un certo periodo non si fa la riforma fiscale scattano tagli draconiani alle destrazioni e alle deduzioni e all'assistenza con buonapace di famiglie, diversamente abili, ecc. ecc.
  11. clausola automatica di riduzione del deficit e annessa riforma costituzionale: mi chiedo a questo punto che teniamo a fare le elezioni? A che servono i Parlamenti nazionali se tutto é deciso da quattro oligarchi europei?

Notate le assonanze? Ricordate le dichiarazioni fatte da esponenti della maggioranza e le assunzioni di "responsabilità" anche dell'opposizione? Strane vero? Se le avete notate allora cominciate a pensare a quello che ancora manca da fare per diventare sepolcri imbiancati anche noi e per far arrichire qualche migliaio di persone oscenamente a nostre spese e cominciate a pensare se non diventa essenziale lanciare un referendum poplare per l'abrograzione del trattato che introdusse l'euro e del Trattato costitutivo di Lisbona (quello precedente era già stato respinto da francesi e altri popoli....) cui "c'hanno fatto" aderire a forza? Fuori l'Italia da Lisbona e dall'euro: subito o meglio prima che sia troppo tardi...... e si debba andare a scuola dagli argentini.

mercoledì 28 settembre 2011

Pelizza da Volpedo? No, Vauro senise....

Nessuna aggiunta.... in un tratto di disegno ha rappresentato il paese per quel che é

martedì 27 settembre 2011

dalla Chiesa un colpo micidiale ...

Si era partiti nel '94 con la rivoluzione "liberale (non sia mai perchè basterebbe farsi un giretto su wikipedia e leggersi quanto scritto sullo "stato liberale" e la sua differenza con lo "stato democratico" o di diritto per capire quale gravissimo rischio stiamo correndo)" e ci siamo ritrovati, per puro calcolo elettoral/populistico con una sorta di stato etico in salsa seconda repubblica dove le leggi si facevano oltretevere ma venivano approvate dal parlamento italiano...... (stessa cosa avveniva per i provvedimenti finanziari ed economici che sembravano scritti dagli industriali anziché dalle parti sociali nel loro complesso) ora però il nostro uomo ha rovinato tutto: per far "girare la patonza" ha compromesso i rapporti con oltretevere. Possono chiudere gli occhi su tante cose e su altre "contestualizzare" però le "ultime evoluzioni" hanno scatenato le proteste, peraltro già crescenti, della pancia del mondo cattolico nella sua parte più integralista e se oltretevere non voleva perderne il controllo si è trovato a scegliere: o restare, come la lega, abbarbicati alla nave che affonda oppure mollare gli ormeggi e mettersi pancia a terra a lavorare al partito cattolico raccogliendo in giro i vari spezzoni della ex DC che ancora sono in giro, cosa che stanno facendo. Si ci saranno stop and go ma ormai, a quanto è dato capire, la scelta è fatta e credo che il motore si è messo in moto. Tempi duri per il nostro uomo e temo che la diplomazia potrà solo rallentarne la nascita ma i tempi son maturi e se vogliono almeno resistere allo tsunami che nella società italiana, molto sottotraccia, sta formandosi (se ne sono accorti Vendola e co) e andrà a rompere gli steccati della seconda repubblica sfaldando formazioni e facendone nascere altre meglio rispjdenti alle esigenze contingenti: e, tanto per essere chiari, non é affatto detto che quanto rimarrà dopo non ci faccia rimpiangere questa "seconda" repubblicva come ora rimpiangiamo la "prima"..... anzi i trend che emergono sono decisamente poco consolanti per chi come il sottoscritto crede in valori etico/politici ben precisi e che risulterebbero obsoleti come potrebbero apparire le sparate di un savonarola fatte al tempo di oggi. E' chiaro, con la millenaria esperienza accumulata da oltretevere, che tutto é "relativo" in politica ed è anche chiaro che possano solo dare un segnale di lontananza e poi ritornino all'ovile però, il colpo dato, e la marea che i media cattolici sta montando, alla politica "amica" scompiglio ne ha creato e molto: sono tanti quelli del partito che si sono autodefiniti cattolici e difensori dei valori che ora sono sui carboni ardenti per il solco che si è creato e quindi si pongono un domanda in merito al "che fare" di leniniana memoria ... ma si sa che con oltretevere non si ragiona con i tempi della politica ma in termini di anni se non di lustri. Temo che, ancora una volta, toccherà ai cittadini dare il là a una situazione che ha ormai raggiunto e superato i limiti del semplice imbarazzo e del grottesco...... e saranno loro sempre, naturalmente, che dovranno fare il lavoro duro, di fatica, per cambiare..... le lobby, per ora, stanno a guardare e mandano segnali, e basta.

lunedì 26 settembre 2011

Zittiscili tutti, per salvarne uno....

La misura é coma, orami ... l'amato capo, che si preoccupa per tutti noi e per la nostra privacy (e a tempo perso di tutto il resto), ha tratto il dado: in cima alla lista delle riforme c'ha messo la legge bavaglio e poi tutto il resto. Ora direte, tutto qui? E vi pare poco? In pratica, dando il l'obbligo di filtraggio agli ISP, in un colpo solo ingabbia la rete nel suo complesso: nemmeno in Iran ci sono riuciti ... qui c'è qualche possibilità perché essendo alla frutta (l'oppisizione non è da meno ... l'originario disegno di legge lo presentò uno dell'UdC con il plauso di ampi settori del pdmenoelle) non hanno nulla da perdere (anche Oltretevere li ha mollati) e quindi possono fare quello che vogliono: dallo (s)vendere il patrimonio dello Stato fino ..... a chiudere i contenuti della rete (addirittura basta una email). Guardate che non è una cosa da poco: ci provarono quelli dell'ulivo e dovettero rimangiarselo per la fortissima pressione della rete ma soprattutto grazie alla UE che ha nel frattempo ha emanato direttive in senso esattamente opposte ma quando sei in un angolo fai qualunque cosa per uscirne.... volete avere un esempio di come sarebbero i blog dopo una riforma del genere? Eccovelo:

Mi sono svegliato, fatto la doccia, vestito e preso il treno per andare a lavorare: mentre ci andavo sentivo parlare due pendolari che si lamentavano dell'alleanza uscita vittoriosa dalle ultime elezioni perché ritenevano che le promesse non fossero state mantenute. Naturalmente sono i giornali asserviti al nemico comunista ad averli messi su questa strada mentre la realtà è che va tutto bene e stanno lavorando per farci vivere nel migliore dei mondi possibili .....

Cosa vi ricorda? Ora a memoria non possono citare le pagine ma almeno a me ricorda tanto quel magnifico libro di G. Orwell, 1984, nei passi dove c'erano le adunate del partito .... e tanto per fare un esempio ....... oggi i nemici dell'eurasia sono stati sconfitti dalle preponderanti forze del partito .... e ancora ..... vigilate!!!! La propaganda di Goldstein é insidiosa e, a volte, non ve ne accorgete nemmeno ma commettete psico-crimini solo pensando, anche se in neolingua o ingsoc (che dir si voglia) che violano la forza del partito e del grande fratello ..... vigilate!!!!!

Vi basta? Notate la differenza? Datevi una mossa a far sentire la vostra voce perché qui rischiamo, io ho volutamente estremizzato per dare un colore alle parole, davvero di risvegliarci in un paese dove si vuole "ridurre lo stato di polizia" ma provate voi, che non avete una batteria di avvocati a disposzione h 24, a sgarrare; oppure parlano di libertà e privacy ma levano anche l'ultimo lembo (un lembo di carta igienica ... da V per Vendetta) di espressione libera che avete.... che mondo é?

domenica 25 settembre 2011

3 mila miliardi.....

... è la cifra stanziata, non per aiutare i Piigs a uscire dal pantano, ma per salvare le banche; si le banche, e di conseguenza anche le agenzie di rating loro associate, ossia le maggiori responsabili della crisi finanziaria che sta strozzando l'economia di mezzo mondo. Come mai? Semplice: ceti dirigenti, industriali, ceti sociali che con la crisi si sono arricchiti, ecc. ecc. sono tutti, dal terrore di perdere quanto guadagnato, tesi a proseguire (finché é possibile o in eterno.. dipende dall'altr 99% della popolazione) sulla via segnata costi quel costi. E una facile equazione questa: finché ci sono soldi da mungere loro perdurano e quando saranno finiti e la gente, finalmente, farà sentire la propria voce loro si eclisseranno dietro i rappresentanti del popolo che ripeteranno la solita storiella da dare in pasto al pubblico ... e la storia si ripeterà. O, magari, potrebbe scoppiare un conflitto e tutto diverrebbe relativo, il resto lo farà la propaganda. In Italia, poi, é anche più facile: non c'é nemmeno una opposizione che si possa definire tale e quindi il campo é spianato. Sindacati divisi; la sinistra sparita; l'oppsizione sociale divisa in mille rivoli; media assoggettati o epurati ... quale miglior situazione per darla a bere? Ecco infatti che gli industriali, ampiamente beneficiati dal governo, questo come i precedenti, anche con il condono che fanno sentire la propria voce con i 5 punti:
  1. Ridurre le tasse a lavoratori e imprese: é lo specchio delle allodole per tenere buoni sindacati e la loro base ma in realtà é il solito batter cassa con lo Stato-bancomat;
  2. Grandi opere: ci risiamo. In teoria secondo i manuali di economia politica possono fungere da volano ... se ci mette i soldi lo Stato naturalmente, mica di tasca loro e sono tutte assolutamente inutili no forse una no ma ne abbiamo parlato nel precedente post;
  3. Liberalizzazione professioni e servizi: sulla carta sono auspicabilima in realtà é un regolamento di conti fra lobby ossia industriali, ordini professionali, aziende pubbliche di servizi locali e una volta eliminati ..... ne resterà soltanto uno....;
  4. Dismissioni dei beni dello Stato: ecco ci risiamo; gli appetiti sono sempre gli stessi e i nostri industruali, non contenti di tutti i soldi dati in 60 anni, vogliono anche quel patrimonio che ci evita, in caso di fallimento, di rimanere davvero in mutande come l'Argentina del default di alcuni anni fa, ricordate? Naturalmente li posso capire loro sono a tavola, però vedono un altra tavola imbandita e si chiedono perché non sono invitati, tutto qui;
  5. Pensioni: dulcis in fundo il loro cavallo di battaglia. Siamo alle solite perché sappiamo tutti cosa vogliono ossia, con la scusa che le pensioni sono il 2,5% sopra la media europea (ahhh la statistica che scienza che é, vero?), diamoci un bel, ulteriore, taglio e se poi i futuri pensionati li beccano a rubare nei negozi e supermercati o nei cassonetti dell'immondizia mica è un loro problema ... tanto le loro pensioni sono assicurate.

Vedete com'é facile? Ci sono problemi? Niente paura, con l'aiuto di qualche economista sempre pronto a far soldi, ci pensano loro. E quando, ammesso che i punti riescano a metterli in pratica, sarà tutto finito? Con cosa li pagheremo i debiti? E, come se non bastasse, ci mancava pure la tiritera che l'amato capo sciorina ogni volta che può e che conosciamo tutti e quindi ve la risparmio. Ma si può continuare così? Si può lasciare in mano a rapaci predatori la gestione del futuro nostro e dei nostri figli? Non credo negli altri mondi pissibili: e nemmeno credo nella Provvidenza; però credo che un popolo può prendere in mano i il proprio destino..... basta che abbia il coraggio.

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