venerdì 23 ottobre 2009

Posto fisso o fesso? le elezioni si avvicinano........

Da qualche giorno c'è polemica (veramente la polemica è anni che c'è però io mi soffermo su una in particolare, quella sul posto fisso) sulle uscite del Ministro Tremonti a proposito del posto fisso: un putiferio. Ne avevo parlato già. Ci pensate? Il posto fisso: la sicurezza, il poter costruire il proprio futuro, fare programmi, figli ecc. insomma quello che i nostri genitori (io sono del 1960 ..... millenni fa ..... ) si facevano seccare la lingua a forza di ripetercelo: cercati un lavoro, fà concorsi ecc. poi ...... poi c'è stata la Thatcher (una gran donna, amicona del "sincero democratico" Pinochet - la storia dei "sinceri democratici" oggi continua - e distruttrice del mitico Welfare inglese che era un modello per tutti); poi c'è stato Reagan (altro grande uomo mitizzato dai capi del PD, alcuni di essi sicuramente lo incensavano), poi c'è stato .... Amato e la politica liberista della sinistra italiana riciclatasi in nome del nuovo, della modernizzazione, della liberalizzazione, della privatizzazione per "fare" mercato: un mercato che non è mai stato fatto naturalmente ma che ha semplicemente trasferito dal pubblico al privato i monopoli e ha fatto arricchire i soliti noti a scapito della collettività, tutto qui. Anche nel lavoro, complici i sindacati confederali e autonomi, è stata introdotta la precarietà: legge Treu e Legge 30 (erroneamente definita Biagi) che non hanno creato flessibilità (non poteva essere altrimenti dato che per introdurla era necessario che si creasse un vero mercato come nei paesi civili e non schiavi, perchè questo sono i precari, del nuovo millennio) ma solo nuovi poveri. Insomma il Ministro ha lanciato un macigno in aria e si è spostato; ci sarebbe da applaudirlo se non fosse che per primo santificava qualche anno fa il liberismo, e non ci fossero le elezioni prossime: infatti le reazioni isteriche non sono mancate e subito è partita l'artiglieria antiaerea per abbattere il bombardiere tremontiano sia da destra che dall'altra destra (quella che una volta era il PCI) quella che qualcuno si ostina a chiamare a sinistra riformista e che io definisco destra economica che preferisce: fare patti della crostata, bicamerali, sdoganare il Capo attuale dall'attacco concentrico dei centristi e dell'ex Capo di AN, ama fare fuori Prodi, due volte, e farsi del male rincorrendo a destra mentre gli operai votano in massa lega........... tutti parlano di dimissioni del Ministro anche se personalmente non ci credo visto gli sponsor che subito si sono attivati per riaffermare il "suo" posto fisso.... E' toccante leggere oggi le lettere arrivate al "Fatto quotidiano" di precari (qui c'è un'assaggio ma se leggete il giornale di oggi capite di cosa parlo) che commentano e raccontano le loro storie di precarietà: quanta dignità hanno ed esprimono (quanta poca ne hanno i politici che li hanno messi in questa situazione per inseguire chissà quale sogno.....), la parte migliore di questo paese, questo sono. Questo paese non se li merita davvero. Ora in realtà, a mio parere, non è il precariato il vero punto ma il taglio richiesto a gran voce dai liberisti e Tremonti che si oppone: perchè le elezioni si avvicinano i delusi sono tanti come la rabbia che sta montando; quella rabbia degli onesti e di chi si sente preso in giro da provvedimenti che premiano i furbi e gli evasori e avviliscono chi si suda la vita, invece di "parlare" del sesso degli angeli forse realmente si dovrebbe cambiare strada. E le elezioni si avvicinano ......

giovedì 22 ottobre 2009

Irap; abruzzi; qualcos'altro? si facebook.....

Nel forsennato negare che un certo livello di tasse significa un certo livello di servizi, il Nostro ha tirato un bel coniglio dal cappello: il taglio dell'Irap fino alla sua eliminazione; connessi ci saranno anche altri tagli pr "incentivare" le imprese. C'è un ma: l'Irap, circa 40 miliardi di euro, serve alla Regioni per finanziare soprattutto la Sanità; come si fa senza? Lo stesso discorso valse anche per l'ICI (con i quali i comuni fiannziavano il sociale) Si costringerebbe le Regioni a taglia re la Sanità così come la conosciamo e realizzeremmo il sogno di una Sanità "americana e privata" lanciandoci nelle mani degli squali delle assicurazioni private (mentre negli USA Obama in qualche modo cerca di riportarla nel pubblico), ossia una gioia per chi guadagna con il lavoro dipendente, vero? Immagino la gioia degli autonomi, degli artigiani e di confindustriali; meno immagino chi ha poco o nulla e che già ora se è ammalato spesso deve pagarsi le medicine, immaginiamo ora cosa accadrebbe in un paese strafottente e off shore come siamo diventati che effetto dirompente avrebbe una cosa del genere; e immaginiamo se quanto prima li immergiamo in un federalismo come lo vuole la lega; e infine, continuando a giocare con l'immaginazione, proviamo a pensarenche razza di paese diventeremo con una "riforma" siffatta, vi piace? continuate a votare per costoro (che intanto mentre ci blandiscono con queste "proposte" mettono il turbo alle leggi che davvero gli interessano come la legge di riforma degli ordini professionali, la legge sulle intercettazioni telefoniche; e altre cose di questo genere), se invece credete che questa percorso si possa fermare allora sperate che alle prossime elezioni ci sia un sussulto di orgoglio e dignità dei cittadini onesti e si mandi un bel segnale al sistema attualmente oggi presente in Parlamento votando per il male minore o per i rompiscatole, ma so già che è vano cavar sangue da una rapa.
In abruzzo accadono davvero i miracoli: le case da danneggiate e pericolanti improvvisamente diventano agibili e la gente che aveva avuto le case (con tanto di cerimonia mediatica e foto ricordo) ora viene da esse sloggiata e rimandata nelle vecchie: immagino una nuova concezione della ricostruzione che ci porterà all'avanguardia nel mondo
Facebook: c'è un sito su facebook che si chiama "uccidete Berlusconi".... ma si può essere più scemi? Questi cercano il minimo appiglio per fare cagnara e gli si da anche l'agio per mettere il bavaglio alla rete? Non è da ora che che ci stanno provando: ovunque nel mondo, sia che sia quello "libero (si fa per dire)" che in quello oppresso (dove però in massa ci sono le aziende commerciali occidentali alla ricerca di bassi salari, poche tutele, zero sindacati, ecc. alla faccia della libertà e della democrazia) fanno di tutto per mettere obblighi e controlli; da noi fin da Prodi ci hanno provato e questi gli danno l'agio di riuscirci davvero! Farei però notare che ci s'indigna per un sito demenziale e non si dice nulla per siti altrettanto violenti (proprio su facebook c'è n'è uno che inneggia alla morte di Roberto Saviano) e NESSUNO, dico NESSUNO, ha battuto ciglio): come mai? due pesi due misure come al solito? A voi la risposta...

mercoledì 21 ottobre 2009

più calzini per tutti .... turchesi


E ora tocca alla 104/92 sull'handicap...

Il vulcanico Ministro Brunetta ha messo nel mirino la legge 104/92 sull'handicap. Prima i fannulloni; le fasce orarie antimboscamento; poi la polemica sul posto fisso; ecc. e ora la legge sull'handicap e i presunti abusi che verrebbero commessi soprattutto nell'ambito (e poteva essere altrimenti?) del pubblico impiego dove l'uso è alto a differenza di quello privato. Naturalmente fornisce dati, statistiche, ecc. e naturalmente non gli sfiora nemmeno il dubbio che nel privato la legge 104, come tutto del resto, è solo una noia che costa al Capo soldi e basta: mentre nel pubblico le leggi vengono rispettate e quindi se ne usufruisce come dovrebbe essere normale quando purtroppo si hanno problemi di questo genere: leggete il link che vedete sopra non tanto per le parole del Ministro che a me pare, e lo dico da cittadino, ha un'approccio da ragioniere alla problematica quanto per un messaggio di una signora che gliene dice quattro in maniera che più chiara non si può...... non servirà a nulla perchè ormai da noi lo Stato sociale è morto e sepolto e chi non "serve" non ha peso (quindi state pur certi che se farà mettere le mani a questi politici della legge sull'hanidcap ne resterà ben poco) in questo mondo e si dovrà accontentare di "assistenza" compassionevole e basta e comunque è solo con il suo problema.

martedì 20 ottobre 2009

Posto fisso riscoperto.......

Ci vuole proprio una enorme fantasia vero? Il Ministro dell'Economia del governo liberal-liberista-populista ecc. che riabilita il posto fisso e il suo valore di stabilità e di progettualità del futuro. Ci pensate? Mentre era all'assemblea della Banca popolare di Milano, dove i posti di lavoro sono ereditari e dove i dipendenti sono anche i proprietari e decidono sulla base una testa un voto al di là delle azioni possedute, i capi dell'azienda, ha fatto dichiarazioni che hanno buttato nel cestino almeno 19 anni di liberismo selvaggio (abbracciato non solo da questa destra ma soprattutto dalla sinistra che si è venduta anima e corpo ad esso, io dovrei votare per questi qua, mi chiedo?) e di lavaggio del cervello fatto alle varie generazioni che si sono succedute che hanno fatto la bocca, purtroppo, all'affrontare una vita da precario e nessuna aspirazione ad un lavoro stabile: precari per scelta altrui e precari perchè le aziende licenziano a piè sospinto di crisi. Cari precari che dal 1990 vi trovate a guadagnare pochi euri siete stati truffati e derubati della vostra vita! Qualcuno pensa che ci sia una virata "al sociale" di questo governo? Oppure non è che un'altra bandierina da mettere nella collezione, già grande, per accaparrarsi qualche voto? Una maggioranza che si fa opposizione (un'opposizione che non esiste senza se e senza ma) da sola; a me mi vien da pensare a chi invece giorno per giorno e, proprio per scelta di politica economica di questo governo, ha perso anche quel lavoro precario nella Pubblica Amministrazione o nel privato e che potrà mai pensare di costruire un bel niente: perchè a parte la boutade non credo che ci saranno conseguenze dirette, ossia nulla cambia. Naturalmente tutti preoccupati: a partire da Confindustria e dai sindacati che inneggiano all'abbiamo ragione dimenticando (e sperando che tutti abbiano dimenticato) che proprio loro non si opposero allo shock imposto dal centro-sinistra (?) nel 1990 firmando a pié di lista tutto. L'unico vero peccato è quello che tutto passa sulla pelle della gente reale che ogni giorno si barcamena per tirare avanti

lunedì 19 ottobre 2009

2 Mega per tutti !!

Il ministro Brunetta ne è sicuro: entro poco tempo ci sarà, grazie ad investimenti pubblici (circa 800 mln) e privati a livello infrastrutturale la possibilità di garantire a tutti 2 Mb di velocità DSL. Non è che sia un male anzi ciò ci porrebbe nei piani alti dell'Europa digitale avanzata se si pensa che la Finlandia ha dichiarato che garantirà a tutti, anche nei posti più sperduti del paese, almeno un Mb: per arrivare a 100 Mb in pochi anni; naturalmente tenendo conto dei dislivelli (e fregandosene dei mercatari inguaribili che infilano il mercato ovunque e non dove dico io....) fra quel paese ed il nostro ciò è un'innegabile successo per tutti. Ma, c'è un ma come sempre, a aprte l'effetto annuncio, perchè finora di ciò si è visto solo il rincorrersi di voci e critiche (peraltro giustificatissime) che danno l'impressione che in realtà, a parte i soldi che non ci sono, importi poco il raggungere il livello europeo ma non di voler prendere atto che nel nostro paese il digital divide non è solo di carattere tecnico ma di carattere culturale perchè non solo una famiglia su due non ha l'accesso alla rete (soprattutto per mancanza di soldi e non solo perchè i gestori non fanno la loro parte con investimenti propri ma aspettano che come sempre sia mamma-Stato-bancomat a tirar fuori i soldi) ma quelli che l'hanno solo una piccola parte ne comprendono realmente le vere potenzialità e la forza penetrativa e dirompente che la rete ha. E dato che sono gli stessi tecnici e scienziati delle comunicazioni che affermano che questo è un rischio per la democrazia, che si aggiunge a tutti gli altri rischi che stiamo correndo in questo paese, non si può non essere meravigliati dall'ottimismo altrui perchè non basta portare 2 Mb per tutti ma serve soprattutto aggiornare una popolazione che ha poche punte di cultura digitale e tanta ignoranza, non solo digitale, e che meriterebbe investimenti culturali tali da dover in pratica ripensare non solo il modello scolastico ma che quello formativo cosa che in realtà nessuno si sogna nemmeno di fare perchè comporterebbe un cambio di mentalità tale che metterebbe in discussione lo stesso modo d'intendere la società, da noi ormai basata quasi solo sull'individualismo e non sul solidarismo, e di conseguenza sia la politica che lo Stato: impensabile per le élite che ci gestiscono perchè potrebbe significare la loro fine. Prendiamo quindi con le dovute "molle" tutti gli annunci fatti dato che non pare che ci sarà all'orizzonte nulla di simile per noi..... come nota a margine faccio notare che stamattina ho sentito per radio, su una radio locale, che sempre di più gli italiani sembrano abbandonare i medium tradizionali (giornali, radio e soprattutto televisione) a favore dell'informazione digitale: un segnale? Una disaffezione alla balle televisive? Chi vivrà vedrà per ora annotiamo la cosa.

domenica 18 ottobre 2009

Battaglia a Rio: un'altro fallimento dei bei sentimenti.

E' battaglia a Rio de Janeiro: prima fra bande e poi con la polizia (che non ha mai brillato per garantismo ma in quelle circostanze forse non si può fare altrimenti), un'elicottero è stato abbattuto. Un vero bollettino di guerra. E non stiamo parlando mica dell'Afghanistan né del'Iraq ma di uno dei paesi definiti "nuove" potenze mondiali dove governa quella sinistra liberista, e un pò caciarona, che si pone come modello per gli altri paesi e fa sperare in un diverso sistema e in un alternativa al precedente regime: addirittura nel 2016 ci faranno le Olimpiadi e nel 2014 i Giochi. In principio forse poteva anche essere così (quando uno dei capi dei Sem Terra era nel Governo) ora invece non pare che ci siano molte differenze fra questo governo e quelli che lo hanno preceduto visto che le favelas esistono ancora e così pure le immense ricchezze che pochi, (pochissimi) ancora, detengono: certo hanno fatto programmi e hanno finanziato progetti, e poi? Nei fatti è cambiato solo la cosa che ora le armi le usano tutti e perchè tutte le contraddizioni che prima c'erano continuano ad esserci, anzi si sono aggravate negli anni fino a fare delle favelas uno stato a parte dove vige la legge delle bande e dei narcos e dove la povera gente continua ad essere tale e forse anche peggio. Dove governa la destra si sta male e si sa; dove governa la sinistra liberista non si sta meglio perchè anch'essa ormai condivide il quadro e il diegno liberista: che si fa allora? Ci mettiamo con le mani sulle gambe e aspettiamo che anche qui (già accade, del resto, che siano "problemi" nelle banlieu francesi o nei quartieri multietnici inglesi e nel sud italia) si vedano battaglie campali per la strada come a Rio? Aspettiamo anche qui il momento fatidico o cominciamo a pensare come cambiare strada mettendoci alle spalle queste strade che ormai sono note?

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