giovedì 24 settembre 2015

Che Guevara

nulla da aggiungere.....

Discorso completo intervento del Che all'ONU nel 1964
DAL BLOG DI BEPPE GRILLO A FIRMA DI MASSIMO FINI
"Nel 1967 moriva Ernesto Che Guevara. Allora, come negli anni immediatamente successivi, le contingenze storiche e le passioni politiche impedirono, a coloro che rifiutavano di fare dell'Italia "un altro Vietnam" un'analisi serena della figura e dell'opera del "comandante". Oggi, a tanti anni di distanza, una simile analisi può e deve essere fatta. Ed allora ciò che rimane, l'ammaestramento vero di una simile vicenda, non è nei sogni ormai ingialliti di un marxismo agonizzante, ma nell'esigenza di un rovesciamento radiale della società, in un'immagine della rivoluzione come atto assoluto, come gesto puro ben oltre gli angusti limiti del marxismo storico.
Ecco, Che Guevara come rivoluzionario assoluto: così ci piace ricordarlo. Alfiere di un'utopia che proprio nella sconfitta realizza i suoi valori morali, sottraendosi al banale e corruttore compito della gestione cui l'eventuale vittoria l'avrebbe destinato."
Massimo Fini

mercoledì 23 settembre 2015

Made in Germany...

fino a ora erano un modello ovunque ma poi, come accade spesso, non è, affatto, tutto oro quel che luccica.... il modello "made in Germany" non è affatto tale e si dimostra molto "mediterraneo (con questo termine lor signori definiscono spesso in un sol colpo tutti: francesi, spagnoli, italiani, greci, ecc. e mi sa tanto di razzismo)": una cosa da magliari old style, tutto qui: una cosa che costerà miliardi di $ da pagare alle agenzie federali americane, per tacere delle tantissime cause che saranno intentate dalle potenti associazioni di consumatori americane.....
Ricordate le lezioni di morale (con annesse differenze fra etica protestante e quella cattolica)? Ricordate il "fare i compiti a casa", ecc.? Bene tutto il castello di carte è crollato in poche ore, per tacere del crollo in borsa, non senza una perfida soddisfazione nel cosiddetto popolino "mediterraneo" che subisce ma ogni volta che può al mal comune sfoggia un sorriso a 360 denti..... e non potrebbe essere altrimenti visto che il governo regionale e quello nazionale non poteva non sapere visto che a vario titolo hanno le mani in pasta nella casa automobilistica!!!
Bene, ora che si fa? In teoria si dovrebbero riconsiderare tutte le prese di posizione prese in passato, non solo recente, alla luce di quanto emerso.. e invece a parte qualche proclama di facciata il velo del silenzio sta cadendo: non potrebbe essere altrimenti dato che la locomotiva tedesca si dovesse fermare per un "(False) pit stop" le élite nei propri confini ne vedrebbero delle belle: una cosa è certa ossia che da oggi in poi nessuno è pulito..  e nessuno può dare lezioni a nessun'altro!!!!!
La Germania ha diversi punti oscuri, mai evidenziati, oltre alla macchine inquinanti:
  1. è un paese inquinatore (il carbone non è certo poco inquinante);
  2. ha una legislazione in materia del lavoro simile a quella italiana;
  3. sta conoscendo un boom dopato dal fatto che ha scaricato le proprie contraddizioni sulle altre economie "sorelle", italia compresa;
  4. ha un debito pari a quello italiano solo che ce l'ha ... nascosto nella struttura federale del paese e a ogni difficoltà locale sorgono enormi problemi e subito si procede con la scopa per nascondere il tutto sotto il tappeto;
  5. ha un suo sud... l'ex germania dell'est dove le condizioni sono quanto meno simili a quella del nostro sud italia e dove lo stato centrale sta buttando soldi a fondo perduto senza che nulla abbia fatto capire che lì le cose stiano migliorando...... esattamente come da noi;
  6. nonostante tutto sembri filare liscio è proprio in germania che si stanno concretizzando le condizioni per una crisi come l'abbiamo conosciuta perchè spremere gli altri a proprio beneficio non funziona mai nel lungo termine e spesso si ritorce contro....
  7. sta giocando sul surplus, come detto dopato, proprio per accumulare peso internazionale... forse il sogno del reich millenario aleggia ancora nelle stanze del potere germanico?
  8. sta facendo il pieno di immigrati..... fra qualche anno è molto probabile che ciò creerà problemi ma per ora tornano utili come esercito di riserva con cui ricattare giovani e lavoratori oltre che gli altri paesi..
  9. è in prima linea nello scontro, si spera solo diplomatico, fra occidente e russia nonostante che la maggior parte dei propri inteerssi sia porprio a est.... chissà perchè questa linea autolesionita....
mai come ora vale il "chi è senza peccato scagli la prima pietra", vero?

martedì 22 settembre 2015

2 mila $ per diventare "profughi"..

E' lo scoop del momento: bastano 2 mila $ per diventare profughi: l'ha fatto il Daily Mail attraverso un suo giornalista che sull'edizione online ha pubblicato l'intero articolo con annesse foto dei vari documenti che sono stati forniti per assumere la nazionalità giusta.

Vero o non vero? Vedremo, il giornalista fornisce tutto..

Questo si aggiunge a tutte le altre trovate (non ultima un video girato in Libia e facilmente reperibile su youtube che prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, di come si fa ad assumere lo stato di rifugiato con la complicità non solo di un, infedele, direttore di un carcere libico ma pure, udite udite, di un funazionario di un paese occidentale...) di cui in tanti stanno approfittando per entrare nel "ricco" occidente e accomodarcisi ben larghi ben sapendo che in altro modo l'avventura sarebbe stata quantomeno "scomoda" se non impossibile: non tanto per arrivare nel ventre molle italiano dell'europa, anche qui enormi guadagni sulla povertà dei rifugiati fatti con i soldi che l'italia riscuote dalla UE, quanto per arrivare nel hard core europeo, i paesi ricchi del nord europa.

Immagino già:

    non bisogna fare di tutta un erba un fascio;
    nella massa dei profughi ci possono essere dei profittatori;
    è colpa dell'occidente se ci sono queste ondate di profughi ( questa la ritengo l'unica cosa vera..);
    non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla miseria della guerra e della siccità (vero ma in senso diverso: la miseria e la guerra sono cause dell'imperialismo occidentale e su questo non c'è alcun dubbio ma nessuno dice che pure gli "aiuti" sono spessissimo lana caprina perchè anzichè spingere le popolazioni a re-imparare quanto sapevano i loro antenati li si aiuta secondo un modello completamente sbagliato ossia con fondi, che spesso finiscono nelle tasche dei potentati locali con la complicità delle agenzie internazionali, o con aiuti alimentari ma, chissà perchè, mai con il reimpianto delle tradizionali colture e lavorazioni), ecc.
    c'è spazio qui.. verissimo ma visto il modello che stiamo acquisendo, quello americano, queste masse di diseredati non potranno che fare concorrenza al ribasso con i nostri di poveri favorendo oggettivamente il cosiddetto mercato libero che può sempre contare "sull'esercito di riserva del sottoproletariato" che così ben ha descritto oltre 150 anni fa un oscuro economista... un certo K. Marx.

ecc. ecc.

insomma senza discrimine qui rischiamo di ritrovarci non solo con il grano ma pure con la pula e la gramigna....... cosa che ben sa la Germania e i suoi alleati che stanno, loro, sì discriminando fra i nullatenenti e insapienti e coloro che invece avevano professioni e lavori che in quel paese in pochi o nessuno vuole fare...... lasciando a noi e agli altri "mediterranei (così, in maniera un pò razzista, ci definiscono)"  l'onere del resto.

p.s.

Ron Paul, e non è il solo, ha accusato il governo americano di stare "favorendo" queste ondate migratorie in europa, non da loro che hanno eretto un muro che non ha nulla da invidiare al mitico Muro di Berlino con annesso esercito di guardie di frontiera, per tenere in scacco il vecchio mondo... non direi un accusa infondata visti i tanti punti di contatto fra americani ed élite dei paesi del terzo e quarto mondo!

lunedì 21 settembre 2015

Grecia: vince il male minore..

Cosa volete che facessero i Greci? Votare di nuovo per i Papandreu o i Samaras o i Venizelos (tutti cognomi di famiglie che dall'inizio del '900, basta guardare wikipedia, in qualche modo s'impastano nelle vicende greche)? No, naturalmente.. chi rimane? Tsipras e poc'altro. Quel che dovrebbe colpire è l'astensionismo che è altissimo e che è il vero termometro della malattia che sta colpendo a morte le democrazie europee (quella americana è morta da anni) svuotate come sono di ogni significato pregnante basilare per connotarle come tali. Da Blair a Tsipras è u filo lungo e sottile ma connota gli ultimi decenni durante i quali la sinistra europea ha perso se stessa, anzi ha fatto di tutto per perdersi e non ritrovarsi: i sinistroidi ogni volta ci cadiamo..... arriva un qualunque ex comunista e subito si emozionano e lo votano dimenticando che prima ancora di essere eletto la prima cosa che capita è che riceve, o va direttamente lui, una visitina da qualche anonimo personaggio che gli ricorda chi ha il bastone e la carota e cosa deve fare al di là del risultato elettorale: ci sono enormi interessi politico-economici che mirano a rendere l'intero pianeta come un enorme mercato nel quale ingenti quantità di capitali devono poter scorrazzare senza limiti e regole e non è possibile, per quanto sia piccola la Grecia, che anche un singolo paese possa esserne fuori perchè, dovesse funzionare, se scoprisse la ricetta salvifica diventi un modello alternativo per gli altri popoli che scalpitano. Quindi, nonostante la profonda crisi del sistema che pur c'è sotto gli occhi di tutti, il processo deve continuare fino agli esiti finali e i pochi seduti su vere montagne di soldi possano continuare a far crescere la propria parte di profitti a scapito di tutti gli altri. Ecco perchè Tsipras alla fine torna bene a tutti, greci compresi.... rassicura tutti e abbasserà la testa quando necessario rivelandosi per quel che è: un burattino senza fili ma pur sempre un burattino. Ha ragionGiampiero Gramaglia   sul Fatto Quotidiano quando afferma che "Tsipras vince sempre. Quando, a gennaio, promette ai greci di battersi contro la troika e di rivederne i diktat. Quando, a giugno, li invita a bocciare con un referendum gli accordi che Bruxelles vuole propinare loro. E quando, ora, li chiama a ratificare la sua scelta di tradire le promesse di gennaio e di ignorare il voto di giugno, cedendo alle richieste dei creditori pur di ottenere un terzo salvataggio finanziario da 86 miliardi di euro." 
Ecco perchè la sua è la solita vittoria di chi governa per conto terzi e non risolverà i mali del paese e nemmeno risolleverà le splendide sorti della sinistra greca e in fin dei conti dell'intera sinistra europea che lo vedeva come il nuovo messia..... illusioni di fine impero di chi ha rinunciato a mettersi in discussione e rimboccarsi le maniche davvero per cambiare e far cambiare strada e preferisce aspettaer che si rifaccia vivo il fantasma della sinistra che fu...... ed ecco perchè come gli inglesi che votarono labour si ritrovarono con una Thatcher in pantaloni i greci che votarono sinistra si ritrovano un Renzi che sa ballare il sirtaki

Le mani in pasta degli USA..


nella società dell'immagine una foto dice tutto........
questa in particolare mi pare chiarissima come il sole in una giornata senza nuvole.
L'ho trovata sul blog di LunaRossa che ringrazio per il prestito.

domenica 20 settembre 2015

Migranti, con l’accoglienza la Germania continua a crescere e mantiene il potere

dal Fatto Quotidiano del 20 settembre 2015 a firma di Loretta Napoleoni
Le decine di migliaia di profughi che arrivano alle porte d’Europa ogni giorno raccontano storie agghiaccianti. Trasportati come merci dai mercanti di uomini, dai loro racconti emerge un’economia occulta e disumana che si arricchisce smerciando migranti e profughi. 7000 dollari per raggiungere un’isola greca dal nord della Siria, solo pochi anni fa questo era il costo di un viaggio simile dall’Africa occidentale. Una fortuna per chi vive sotto i bombardamenti da anni. Ed i prezzi continuano a salire. Eppure ogni giorno decine di migliaia di profughi danno fondo agli ultimirisparmi e pagano i traghettatori.

Ma questo è solo il negativo dell’orrenda foto che abbiamo davanti. All’interno della fortezza Europa ci sono gli acquirenti di questa nuova forza lavoro. Nazioni come la Germania e l’Austria pronte ad accogliere i migliori: medici, farmacisti, professionisti che fino a qualche anno conducevano una vita simile a quella di noi europei. L’esodo dei profughi, infatti, può supplire alle carenze demografiche di un continente che sta precipitosamente invecchiando.

Secondo le previsioni dell’Ocse e della Commissione Europea, per evitare la stagnazione economica, l’Unione Europea dovrà assorbire entro il 2060 50 milioni di emigrati. I paesi più a rischio sono quelli con un alto tasso di invecchiamento della popolazione, tra i quali primeggia la Germania.

Dagli studi sopra citati risulta che, a differenza del Regno Unito, entro il 2060 in Germania l’indice di dipendenza, e cioè il rapporto tra popolazione non più attiva ( sopra i 65 anni) e quella considerata attiva (dai 14 ai 65 anni), salirà al 59 per cento contro il 32 per cento registrato nel 2013. Troppo alto per mantenere l’attuale livello dibenessere. L’invecchiamento della popolazione, infatti, crea una serie di problemi che danneggiano la crescita, ad esempio entro il 2060 per ogni tedesco sopra i 65 anni ce ne saranno meno di due in grado di lavorare e pagare le tasse. Ma non basta, entro il 2060 la spesa per l’assistenza medica e le pensioni assorbirà un 5 per cento in più del Pil tedesco. Una situazione, dunque, insostenibile.

Ma l’invecchiamento della popolazione in un’Europa non completamente integrata, dove gli stati nazione continuano a fare il bello ed il cattivo tempo, rischia far saltare gli equilibri di potere. E vediamo perché.

Dalle proiezioni pubblicate all’inizio dell’anno dalla Commissione Europea in un rapporto sull’invecchiamento negli stati membri risulta che la popolazione tedesca scenderà dagli 81,3 milioni del 2013 a 70,8 nel 2060. Diversa è la situazione nel Regno Unito dove c’è forte crescita demografica. Nello stesso intervallo di tempo, la popolazione britannica passerà da 64,1 a 80,1 milioni. Ciò significa che nel 2060 il Regno Unito rimpiazzerà la Germania quale nazione più popolosa dell’Ue. Naturalmente l’alto tasso di crescita demografica britannico è legato all’alta percentuale di emigrati rispetto alla Germania. Sempre secondo le proiezioni della Commissione europea, nel 2060 la percentuale degli emigrati arrivati in Germania dopo il 2013 sarà pari al 9 per cento della popolazione contro il 14 per cento della Gran Bretagna.

Se il Regno Unito voterà no al brexit il peso di questa nazione in termini politici aumenterà, ad esempio, ci saranno più parlamentari inglesi che tedeschi. Il Regno Unito avrà anche il più alto numero di euro-burocrati. In altre parole il primato attuale della Germania scomparirà.

Ed ecco l’ultima grande contraddizione dell’Unione Europea. Demograficamente il vecchio continente è a pelle di leopardo e nonostante la forza lavoro si possa spostare facilmente da una nazione all’altra, chi se lo può permettere rimane a casa propria. Nonostante la crisi economica abbia prodotto grandi migrazioni interne dai paesi meno ricchi a quelli più agiati, siamo lontani dall’equilibrio demografico. Solo l’ingresso di 55 milioni di immigrati entro il 2060, poco meno della popolazione britannica attuale, diretti verso nazioni come la Germania, ci farà evitare la stagnazione economica.

Saranno contenti i mercanti di uomini del Medio Oriente, ai prezzi attuali intascheranno centinaia e centinaia di miliardi di euro.

p.s.

che dire? Ha ragione!

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