sabato 13 agosto 2016

Produzione Industriale: i numeri di un disastro che non ha precedenti

Posted by Redazione - 11 agosto 2016 - Articolo su Asimmetrie.org

Due elettori mediani commentano il fatto politico del giorno: “Hai visto che scandalo? Poi dicono che c’è la crisi! Ma il problema è che se sò magnati tutto…”. L’amico, sconsolato: “Che ci vuoi fare: ogni popolo ha i politici che si merita…”. Su queste parole i due si congedano, ebbri di assolutoria autocommiserazione. Ognuno di noi ha assistito a simili siparietti. Qualcuno invece potrebbe essersi perso un fatto che apparentemente non ha nulla a che vedere con quanto precede. Il 5 agosto scorso, alle 12:19, l’Ansa ha twittato: “Istat, economia frena, meglio ultimi mesi”. Frenare, in italiano, significa diminuire la propria velocità. Letto così, il lancio sembrerebbe indicare che l’economia italiana cresca di meno (freni), ma che negli ultimi mesi la situazione stia migliorando (cioè si stia tornando a crescere di più). Nei dati leggiamo che a giugno l’indice della produzione industriale (Ipi) è diminuito dello 0,4%, mentre a maggio la diminuzione era stata dello 0,6%.
L’Ansa ha ragione: la velocità dell’economia italiana è diminuita. Quindi tutto bene? Non me ne voglia l’agenzia di stampa, ma direi di no. Non stiamo andando “meglio” (crescendo di più): stiamo andando “meno peggio” (diminuendo di meno). Non stiamo frenando: stiamo andando amarcia indietro, e questa non è una sfumatura, ma un fallimento epocale.
Renzi è in carica dal febbraio 2014, quando l’indice della produzione industriale era a 91,6. Ventotto mesi dopo l’indice è a 91,8: un aumento dello 0,2%, e questo mentre l’Unione Europea, nostro principale cliente, è ripartita, passando dall’1,4% al 2% di crescita fra 2014 e 2015. Certo, nessuno si aspetta che oggi la produzione industriale possa raddoppiare in un decennio, come al tempo del miracolo economico (fra 1955 e 1965), con un paese da ricostruire. Ma il -18% del decennio 2005-2015 è una catastrofe senza precedenti.
Chart FQ
Negli ultimi 64 anni le due annate più infauste per l’Ipi sono state il 2009 (-19%) e il 1975 (-9%). La terza ce l’ha regalata Monti (-6% nel 2012), riportando l’indice ai valori di 26 anni prima (ma questo i media ce l’hanno taciuto, vantando i successi delle “riforme”). Da quando siamo nell’euro, un anno su due è stato in rosso (ci verrebbe un bel titolo, che nessun giornale ha mai scritto).
Le recessioni, naturalmente, ci sono sempre state: il problema è che oggi non ci sono le riprese. Questo non è un caso: è il cambio rigido, che in caso di crisi costringe a tagliare i salari per recuperare competitività. Rendere i lavoratori ricattabili col Jobs Act facilita il compito. Incassata questa “riforma” la Confindustria ricambia il favore al governo: i suoi economisti elogiano la riforma costituzionale, con uno studio sbriciolato daMassimiliano Tancioni sul “Menabò di etica ed economia” (cosa che la stampa allineata non credo vi abbia detto). Quanto agli industriali, poverini, loro proprio non arrivano a capire che dipendenti sottopagati sono clienti col braccino corto: distruggere il mercato interno per inseguire quello estero non è una buona idea, e il fallimento di Renzi è tutto in questa frase (che lui non capirebbe, e che chi lo circonda, occupato a mettersi in salvo, non ha tempo di spiegargli).
I danni dell’euro sono ormai conclamati. L’ultimo rapporto sui mercati esteri del Fondo monetario internazionale, pubblicato il 27 luglio, è cristallino: a 17 anni dall’adozione, l’euro è ancora troppo forte di circa il 5% per Italia e Francia, e troppo debole di circa il 15% per la Germania (nessun giornale italiano ve l’ha detto, ma ai francesi ne ha parlato il Figaro). Non a caso il 29 aprile il dipartimento del Tesoro americano ha messo la Germania nella lista dei manipolatori di valute (cosa che avete letto solo qui). I nostri media, però, continuano tetragoni a ripeterci che ci siamo scelti degli ottimi compagni di strada (sarebbero quelli della Volkswagen, per capirci), e che se non ce la facciamo è colpa nostra.
Il grafico è eloquente: gli episodi di contrazione prolungata dell’Ipi sono tre, e coincidono con l’entrata nel Sistema Monetario Europeo (inizio degli anni ’80), con il suo irrigidimento (inizio degli anni ’90) e con l’entrata nell’euro (dal 1999). È naturale che in un paese esportatore come il nostro l’eccessiva rigidità del cambio porti con sé de-industrializzazione. Porta anche accresciuta mobilità dei capitali, che fa molto comodo all’industria finanziaria. Insomma: alle banche.
Come dimostra Luigi Zingales sul blog dell’Università di Chicago, queste controllano in vari modi i giornali, con l’unica eccezione del Fatto Quotidiano (ipse dixit). Sarà per questo che qui ogni tanto trovate notizie non allineate. Torno al punto: per scegliere bene i politici, gli elettori hanno bisogno di informazioni corrette, senza le quali la democrazia non funziona.
Se siamo nei guai, quindi, non è solo per colpa dei politici che ci siamo scelti noi (e che quindi ci meriteremmo), ma anche per colpa dei media che ci hanno scelto le banche (e che forse non ci meritiamo). Non è insomma colpa loro se, bombardati dal messaggio che “va tutto bene”, gli italiani non riescono a scegliere politici che facciano anche i loro interessi, e non solo quelli della finanza internazionale. Parafrasando Brecht: “Sventurata lademocrazia che ha bisogno di blogger”.
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

e con queste ottime notizie di lascio un saluto e un buon ferragosto,
ci risentiamo mercoledi
ciaooooo

giovedì 11 agosto 2016

GLI AFFARI SONO AFFARI! TORRE DI GUARDIA INVESTE IN JP MORGAN CHEASE

visto su: terra real time

Gli affari sono affari! Diceva un famoso economista ed anche Wachtower, l'organizzazione che dirige i Testimoni di Geova,ha investito sul mercato acquisendo ben il 7% di azioni della banca americana Jp Morgan Chease.

Dopo Vaticano SPA ora parliamo di Geova SPA che con i suoi milioni di adepti e donazioni rappresenta una potenza economica non indifferente.Ma come? Professano la parola di dio e della Bibbia e poi i loro capi investono nello sterco del demonio?Watchtower naturalmente si giustifica dicendo che l'ingente mole di denaro viene utilizzata per opere umanitarie...



Qualche anno fa fummo assaliti dopo aver pubblicato questo articolo che criticava i testimoni per la propaganda a favore di un governo globale...vi consiglio di rileggerlo per capire da che parte sta questa organizzazione...
...............

il resto sul blog suindicato

Fonte: losai.eu

mercoledì 10 agosto 2016

Giochi olimpici (Vauro)

 
 

martedì 9 agosto 2016

Russia. Turchia e i miopi dell'ovest..

Ci sono riusciti: i furbacchioni al di qua dello Stretto del Bosforo ce l'hanno fatta. Putin era isolato; Erdogan era alle strette vista la svolta autoritaria (ha l'appoggio popolare ma non della diplomazia internazionale) eppure anzichè cercare di mantenere nell'ambito occidentale fanno di tutto per mandarlo fra le braccia del suo nuovissimo amico russo...  ma quanti errori hanno portato a questa situazione? Tanti e tali che non ci si aspetterebbe che una diplomazia ne possa inanellare una tal messe:
  1. il golpe ispirato;
  2. il mancato sostegno;
  3. il negare sostegno e asilo;
  4. la pretestuosità dei diritti liberali che avrebbe violato;
  5. gli accordi per fermare gli immigrati mantenuti a suon di soldi nostri;
  6. il chiudere gli occhi sugli evidentissimi contatti fra il paese e i terroristi dell'Is cui veniva fornito non appoggio ma quantomeno libero passo per colpire e riparare in terrirtorio amico;
  7. il contrabbando di petrolio (in verità c'hanno mangiato tutti sopra.. noi compresi);
ecc. ecc. ecc. insomma non ne hanno azzeccato una e ora il paese con l'esercito meglio armato della NATO dopo gli USA se ne va per conto proprio a braccetto con Putin: sia chiaro è un paese sovrano e fa quel che vuole: mica è come noi che siamo in fondo alla classe, di cui la Germania è la capoclasse, e siamo sempre sugli attenti agli ordini; possono fare quel che vogliono e come vogliono, in più mai come ora Erdogan è appoggiato dalla stragrande maggioranza della popolazione e quindi non si può contare sulle cosiddette opposizioni, mai come ora inesistenti.
Se Turchia e Russia, e dietro la Russia c'è anche la Cina, dovessero continuare su questa strada l'intero occidente si ritroverebbe con un serio problema: mentre accerchiava la Russia (prendendo a spunto la problematica Ucraina, cui non è estraneo.. come non è estraneo, secondo me, nemmeno al golpe turco fallito) si ritroverebbe con il Bosforo precluso.... cosa che significa che abbiamo aspettato ben 45 anni per vedere cadere il Muro di Berlino ne vediamo ora nascere uno a est dietro cui potrebbe nascere quell'eurasia (Orwell profetico...) che potrebbe esserne il vero contraltare e modello alternativo cui guardare: non che quei regimi siano attraenti perchè non hanno alcun sol dell'avvenire da proporre ma da questa parte non è che le cose vadano meglio: lo stesso nostro paese, dovesse passare il referendum costituzionale, si troverebbe a fare un bel passo sullo stesso cammino di quell'autoritarismo democratico da tanto tempo denunciato da poche cassandre... e che in Turchia abbiamo sotto gli occhi oggigiorno.
Purtroppo c'è anche un altro problema: non solo la turchia è uno snodo strategico ma pure economico, da lì passerà un oleodotto che dovrebbe portare qui il gas (gas di cui abbiamo bisogno.. e motivo principale del nostro assassinio di Gheddafi con cui Gazprom aveva fatto contratti vantaggiosissimi... e guarda caso anche lì è spuntato l'IS) bypassando l'Ucraina; dice nulla tutto ciò? Bene perchè se andasse in porto anche questo la dipendenza occidentale, nella parte europea, sarebbe completa.. certo che siamo proprio dei furbacchioni!!!!

lunedì 8 agosto 2016

La nuova norma ammazza web

Sei anni di carcere per i cittadini, i blogger e le testate che pubblichino anche una sola informazione in grado di violare i dati personali o di ledere l’onore e la reputazione di qualsiasi soggetto, con confisca del telefono, del computer e rimozione del contenuto obbligatoria. È questa la novità di agosto (in realtà del 27 luglio) della proposta di legge C 3139 (prima firmataria la senatrice Dem Elena Ferrara), che, con l’accordo di tutte le forze politiche, eccetto alcuni parlamentari di opposizione che ne hanno contestato l’applicazione, verrà votato dalla Camera a partire dal 12 settembre prossimo.
La norma che dovrebbe occuparsi di cyberbullismo, quindi teoricamente di tutela del minore, transitando alla Camera, con i relatori Dem Micaela Campana e Paolo Beni è divenuta, con i profondi ritocchi dei relatori e della Commissione riunite Giustizia e Affari sociali, una vera e propria norma ammazza web, che riguarda anche e soprattutto ogni maggiorenne che si affaccia alla rete internet. E sì, perché diversamente dalla disposizione originaria approvata anche dal Senato, che era incentrata principalmente sulla tutela del minore, il testo uscito il 27 luglio, è stato completamente stravolto, divenendo una norma repressiva sul web a tutti gli effetti.
Le Commissioni hanno approvato diversi emendamenti tra i quali questo testo: “2-bis. Ai fini della presente legge, con il termine ‘cyberbullismo’ si intende qualunque comportamento o atto, anche non reiterato, rientrante fra quelli indicati al comma 2 e perpetrato attraverso l’utilizzo della rete telefonica, della rete internet, della messaggistica istantanea, di social network o altre piattaforme telematiche. Per cyberbullismo si intendono, inoltre, la realizzazione, la pubblicazione e la diffusione on line attraverso la rete internet, chat-room, blog o forum, di immagini, registrazioni audio o video o altri contenuti multimediali effettuate allo scopo di offendere l’onore, il decoro e la reputazione di una o più vittime, nonché il furto di identità e la sostituzione di persona operate mediante mezzi informatici e rete telematica al fine di acquisire e manipolare dati personali, nonché pubblicare informazioni lesive dell’onore, del decoro e della reputazione della vittima”.
Nel testo e nelle altre disposizioni scompaiono i riferimenti ai minori al fine di delimitare l’ambito di applicazione della norma. In base a questa questa, qualsiasi attività, anche isolata (e quindi effettuata anche una sola volta), compiuta dai cittadini anche maggiorenni sul web conferisce la possibilità a chiunque (altra innovazione portata dalla Camera) di ordinare la cancellazione di contenuti, salva la possibilità che questa attività venga ordinata dal garante privacy. E chi non si adegua? Rimozione e oscuramento dei contenuti e sanzione sino a 6 anni di carcere. In pratica le attività di critica sui social network, attraverso blog o testate telematiche, farà scattare la possibilità di richiedere la rimozione del contenuto, dell’articolo, del messaggio, di qualsiasi cosa insomma sia presente sul web, con la possibilità di far bloccare il contenuto anche rivolgendosi al garante privacy.
Un blog scomodo, una commento troppo colorito sul forum, una conversazione un po’ ardita tra maggiorenni su Whatsapp, qualsiasi pubblicazione di dati a opera di maggiorenni, qualsiasi notizia data su un blog o su una testata, e che riguardano maggiorenni, ricadranno in quella definizione e saranno oggetto di possibile rimozione. Da Facebook a Whatsapp ai blog tutto viene inserito nella furia iconoclasta del legislatore pronto a punire le attività peccaminose dei maggiorenni sul web. Con buona pace del cyberbullismo sui minori che è divenuto un elemento del tutto residuale della norma. Un bavaglio in piena regola.
Per essere sicuri che chiunque potesse essere assoggettato a sanzione i relatori personalmente hanno pensato bene di far approvare una nuova norma (l’articolo 6 bis della proposta) che prevede per tutti i cittadini la possibilità di essere sanzionati con un reato che prevede il carcere fino a 6 anni, e – si badi bene – la confisca di tutto quanto sarebbe servito per commettere il reato. A opporsi a questa deriva sono stati solo un drappello di parlamentari del Movimento 5 Stelle, Baroni, Lorefice e Agostinelli, che si sono battuti duramente per il ritorno allo spirito originario della norma, ovvero alla tutela attraverso azioni di sostegno e di reazione rapida a beneficio dei minori. Senza però ottenere risultati a quanto pare, dal momento che a partire dal 12 settembre la Camera potrebbe varare definitivamente il testo uscito dalle Commissioni. C’è tempo fino all’8 settembre per emendamenti. Con la speranza che settembre non porti con sé, insieme al fresco, anche la prima norma liberticida per il web del 2016.
Da beppegrillo.it
:::::::::::::::::::::::::::::::::
ogni tanto ci provano e ci riprovano.. e prima o poi ci riusciranno!

domenica 7 agosto 2016

La conta (Vauro)

test velocità

Test ADSL Con il nostro tool potrete misurare subito e gratuitamente la velocità del vostro collegamento internet e ADSL. (c) speedtest-italy.com - Test ADSL

Il Bloggatore