sabato 10 novembre 2007

Tagli alla politica... dalla prossima legislatura

Il segnale è chiaro il tempo è diluito. La politica si autoriforma rimandando i tempi alla successiva legislatura dopo naturalmente qualche contorsione dell'udeur che prima annuncia il no e poi dopo ampia trattative (il tutto sotto le telecamere e davanti agli occhi dell'opposizione) la vota. Ma cosa hanno deciso? Si prevede massimo 12 Ministri e fino a un tetto complessivo di 60 di componenti del Governo; ma non solo anche riduzioni sono previste per le Comunità montane (ed era anche l'ora), per i Comuni e le Province. Tagli sono previsti anche per i Commissari Straordinari e altre figure pubbliche: ma il grosso non è stato per ora toccato dato che si è prevista una qualche riduzione per le indennità parlamentare (e a cascata per gli enti locali) ma è una questione che emerge e riaffonda a ogni stormir di foglia e quindi nulla di preciso al'orizzonte se non idee e progetti ma come si può capire le resistenze sono fortissime. In tempi normali si potrebbe giudicare anche inmaniera positiva ma dato che non siamo nè in tempi normali nè in un paese normale è solo una goccia nell'oceano e gli effetti saranno minimi. Se a ciò aggiugiamo i contatti fra le forze politiche per superare il "porcellum" e le (ritenute) riforme necessarie allora il quadro comincia a delinearsi: c'è un'enorme puzzle che deve comporre e comporta equilibrismi degni della migliore tradizione politica italiana da Giolitti in poi. Il Governo resterà finchè non verranno risolti i vari nodi e quindi ci sta (a parte gli ex dc e Dini che possono creare problemi) che duri anche l'intera legislatura. In mezzo ci siamo noi cittadini normali che ci aspetteremmo dai Governi soluzioni per le problematiche quotidiane (dalla casa ai mutui; dai prezzi in costante crescita ai redditi più bassi di Europa; e si potrebbe continuare all'infinito) e non autoreferenzialità spinta e strategie finalizzate solo al perpetuamento della politica. E' vero che nella società liberista la politica (che è sussidiaria del mercato senza regole) conti relativamente poco perchè altri sono le sedi decisionali (alcune estere addirittura) soprattutto nel campo che oggi conta davvero ossia l'economia, ma è anche vero che laddove ha autonomia, visto che la politica è espressione dei cittadini, decisionale attui misure che affrontino le emergenze reali e non i polveroni alzati ad arte o i propri interessi di casta. Non servono nuovi partiti e schieramenti ma idee e linee che rendano meno dura la scoietà che essi hanno contribuito a creare: le cosiddette ricette non mancano basta applicarle........................

venerdì 9 novembre 2007

Spallate e artrite........

Ancora una volta "non" ci ha preso ( l'udeur ha cambiato idea all'ultimo momento... sai che inkazzatura nello spallatore ): ormai perde colpi il motore e deve ancora fare la revisione. Si sperava che si dovesse essere alla volta buona ma invece anche stavolta è andata buca........ ma come mai? Ma è ovvio gli altri due "cavalli di razza" del suo schieramento da un lato pregano per un suo ritiro dall'altro aspettano che il ParDem lanci la stagione delle cosiddette "riforme" una volta fatte le quali adio alla cosiddetta sinistra e via con le alleanze neocentriste in puro stile I° Repubblica in salsa liberista: uno shock all'economia di qua (magari chiamata riforma del mercato); un bel licenziamento in massa di là (magari annunicata come taglio dei rami secchi salvo poi accorgersi che quelli erano oops servizi essenziali come l'erogazione dell'acqua); oppure ancora lo svuotamento progressivo dello Stato fino a farlo diventare un guscio vuoto lasciando tutto in appalto ai privati; chissà.................. E mentre nel bunker si progettano offensive e contromosse con un'esercito ridotto all'osso (cosa ricorda?) i giovani leoni stanno già guardandosi in giro per pianificare il futuro per se e per i loro referenti in un'assalto al centro epocale! Si che artrite viene a forza di cercare di dare spalalte ad una porta chiusa bene ma molto bene?

Il peggiore? Elementare Watson è Bush

Per il 23% degli americani George W. Bush è il peggiore presidente della storia degli Stati Uniti. E' quanto suggerisce un sondaggio condotto da Cnn e Opinion Research Corporation. Solo l'1% degli intervistati sostiene che Bush "è il migliore presidente di sempre". Il 35% degli intervistati sostiene che Bush "sta facendo un lavoro scadente" rispetto ai precedenti presidenti, mentre il 40% degli americani sostiene che non se la sta cavando male. Sebbene il 34% degli intervistati approvi il modo in cui Bush svolge il suo incarico, il risultato è comunque inferiore al 36% di precendenti sondaggi e al 40% di più di un anno fa. L'ultimo presidente ad avere avuto un tasso di approvazione così basso e così a lungo è stato Harry Truman", ha sottolineato Keating Holland, di Cnn Polling, sottolineando che sono notevoli le differenze di opinione a seconda delle convinzioni politiche: il 72% dei repubblicani approva il presidente, contro il 12% dei democratici.

giovedì 8 novembre 2007

Anno zero su Enzo Biagi...

C'era da aspettarselo che Santoro ad Annozero parlasse del Grande Maestro del Giornalismo Enzo (di cui ho parlato in precedenza klikkate sul nome del Maestro leggerete il precedente post; mentre se klikkate sul cognome che segue c'è la sua biografia) Biagi. Era importante parlarne per tanti motivi non ultimo quello che molti protagonisti del suo allontanamento oltre che ad essere ancora in giro sia per la Rai che per le istituzioni tengono un profilo "basso" o hanno mancanze di memoria improvvisa: ed in un paese privo di memoria come il nostro è importante che invece come al solito la storia di quest'Italiano non vada nel dimenticatoio; c'erano Sabina Guzzanti, Travaglio e un'amico del gironalista che ne hanno ricordato non solo le vicissitudini ma anche ricostruito il periodo ed il contesto storico in cui avvene: facendo venire a risaltare anche la pavidità di tanti personaggi che allora si dicevano all'opposizione che in realtà non andarono mai oltre le formali proteste. Durissime le parole dette dal Cardinale Tonini nel ricordare l'amico ma soprattutto nel ricordare "il come" venne trattato e allontanato dall'azienda che aveva contribuito a rendere grande e che gli si mostrava matrigna. Ma l'Italia con i suoi figli migliori si comporta come una matrigna mentre per i mediocri è invece amrorevole................................

La Cassazione su S. Anna di Stazzema

Forse c'è ancora speranza. Nonostante il PG della Cassazione avesse espresso parere sfavorevole perchè non si potva provare chi fosse effettivamente lì durante il massacro la Corte ha deciso di confermare i 3 ergastoli per l'eccidio. Una pagina di storia che finalmente viene chiusa con il riconoscimento della resposanbilità delle SS che fecero l'eccidio (soprattutto gli ufficiali che impartivano gli ordini): uno dei più efferati eccidi dell'occupazione nazista in Italia. Certo questo non riporta in vita gli italiani trucidati a S. Anna di Stazzema nè porterà in carcere i responsabili ma di certo consentirà di chiudere una delle tante pagine che erano rimaste aperte, ma "oscurate" per ragion di Stato (dopo la guerra eravamo alleati dei tedeschi) , e riportate alla luce solo quando fu scoperto il cosiddetto armadio della vergogna che conteneva i dossier sulla strage consentendo ai giudici di aprire le indagini e chiamare in giudizio i responsabili.

Gli errori da non fare mai: Venzuela/Georgia

Due Stati lontani fra loro per tutto sono vicini nelle vicende che vivono in questi giorni. Da un lato la Georgia terra di contesa fra la Russia neozarista e gli USA snodo nevralgico per il passaggio delle pipeline del gas e del petrolio e terra di confine dove tensioni etiniche e religiose si sommano fra loro e sono fomentate a seconda delle esigenze dei poteri forti che giocano dietro i poteri di pura facciata rappresentati dai vari esponenti che governano questo paese (ex Repubblica dell'URSS). Prima paese a economia sovietica passta al liberismo senza regole nel giro di pochi mesi e dove pochi hanno tutto e la maggioranza non ha praticamente nulla e dove le risorse espropriate sono in mano straniera così come i profitti. Ora la situazione drammatica e le proteste (alimentate dalla mano russa) hanno sicuramente una base reale nella povertà estrema della massa a cui si aggiungono omicidi politici nel mesi scorsiono avvenuti (e la storia c'insegna che il liberismo per poter sopravvivere ha bisofgno di zero proteste sociali): non si riesce nemmeno a capire che le persone chiedono speranza nel futuro e non sono solo numeri e merce in un mercato dominato dalle grandi multinazionali. Ecco allora che ha gioco facile chi soffia sul fuoco e lo alimenta ma l'humus su cui si innesta è reale, drammaticamente reale. Un'altro laboratorio del potere liberista che rischia di andare in fumo (e a nulla vale il sostegno americano in soldi alle elitès corrotte e occidentalizzate perchè un popolo che si mette in marcia è difficile d fermare). In Venezuela esiste il problema opposto. Merito di Chavez è stato quello di far uscire il paese dal dominio del Norte e dargli una spregiudicata politica estera mirante a farlo diventare un punto di riferimento dell'America latina uscita solo ora dalle dittature foragiate e volute dalle Amministrazione americane e che hanno fatto di qiesto subcontinente il buco nero della democrazia e della povertà e che solo ora cominciano a vedere l'uscta dal tunnel; ha fatto anche da punto di riferimento per le opposizioni latino americane sostenendole e che hanno dato come frutti uno spostamente a sinistra (non quella simil italiana per fortuna) dell'asse delle società e che mettono in crisi gli investimenti delle multinazionali che erano proprietarie di tutto (perfino della terra dove la gente viveva per non dire di acqua, rame ecc.) e che avevano impoverito l'80% delle popolazioni ed i risultati si cominciano a vedere: Hondura, Bolivia, Cile ecc. niente a che vedere con le democrazie modello di prima delle ondate golpiste filo americane ma il cammino è incominciato. Ma ha commesso, e sta commettendo, moltissimi errori: la personalizzazione estrema del potere; la eccessiva demagogia; la ricerca dello scontro con il potente norte e l'uso spregiudicato dell'arma petrolio. Tutte cose che gli mettono contro non solo le corazzate finanziarie internazionali ma anche le opposizioni filo liberiste interne che stanno rialzando la testa mentre mantiene l'appoggio dei ceti popolari più deboli che nulla avevano prima e relativamente molto hanno ora. Ma, naturalmente, non basta perchè la sua unica reale forza è il pezzo alto del petrolio che porta cospicui introiti allo Stato ma il giorno in cui dovesse crollare i problemi sorgerebbero e sarebebro davvero gravi e ne minerebbero le basi facendo crollare l'unico movimento neobolivarista, del XXI secolo, che è riuscito ad affrancarsi dalla dottrina del "giardino di casa" americano. Due situazioni differenti, due mondi lontani ma due situazioni simili dove alle reali aspirazioni popolari di equità sociale e politica spesso fanno da contraltare i giochi di potere e gli scontri gra giganti e sono sintomatici della nuova gerra, si spera, fredda che stiamo vivendo e della spartizione del mondo che sta creando in zone d'influenza non più su base idelogica ma puramente economica: un'altro, purtroppo, successo dell'imperante liberismo...........

mercoledì 7 novembre 2007

Russia 7/11/1917: la improbabile rivoluzione

Mi perdoneranno i puristi del leninismo ma mi immagino in un'ilprobabile al di là Lenin e Marx a discutere furiosamente fra loro e soprattutto Karletto che gli dice: hai fatto un casino con le mie idee e non doveva esserci là la rivoluzione ma in Inghilterra!! A parte ciò nonostante tutto è stato un'avvenimento epocale che ha creato aspettative e finchè la lotta di potere non ha portato il dittatore stalin al potere poteva anche riuscire l'esperimento: invece come accade spesso nelle storia della razza antropomofa chiamata "uomo" la natura prevaricatrice ha avuto il sopravvento e quel paese è diventato quello che si consoce dagli archivi e dalla storia: anche se non tutto è, come in ogni cosa, da buttare (se si guarda non con occhi idelogizzati ma realtivamente oggettivi), perchè ha trasformato un paese dove vigeva ancora la servitù della gleba in un paese industriale che per decenni ha fatto competizione politica/ecnomica con gli USA liberisti. Dov'è, a mio parere, l'errore? E' nella interpretazione del pensiero di Marx: spesso gli "ismi" vanno al di là della volontà dell'estensore e anche in questo caso è ciò che è accaduto. Marx, e prendo ad esame l'opera "matura" cioè il Capitale (non interamente scritta da lui ma da Engels la parte finale) e tralasciuo il resto perchè nel percorso di qualunque filosofo ed economista c'è un'inizio ed un apice dove si sintetizza tutto ed il Capitale appunto è la sintesi matura di questo pensatore. Dov'è la divaricazioe? Nell'immaginare di trasporre un'idea che era nata osservando le economie di allora in un paese medievale e feudale e non come affermava Marx in un paese capitalista avanzato. E non solo del pensiero sono state anche prese (e "aggiornate alla Russia") alcune idee come quella del partito avanguardia che si sarebbe dovuto sciogliere al momento della maturazione della società cosa che invece non è avvenuta anzi al contrario Lenin elaborò una derivata che prevedeva il partito operaio, piccolo e strutturato, come avanguardia "professionale" del proletariato che non si poteva sciolgiere finchè tutto fosse pervaso dalla medesima rivoluzione. Ciò ha significato oltre che un duro scontro con la parte effettivamente rivoluzionaria, rappresentata da Trotski, anche la cristallizzazione della struttura burocratica sulla quale ha poggiato il potere staliniano. Quindi come si sa basta adattare un principio perchè il signifcato originario dell'idea cambi completamente e se ne perda l'apporto ed è quello che è accaduto inn Russia, appunto.Il punto è: Marx è un'economista e filosofo che preconizzò la crisi delle economie capitalistiche sulla base dell'andamento del profitto che aveva bisogno di crescere in maniera esponenziale per reggere il sistema restringendo progressivamente la base sia di consenso che socio-economica (ed è esattamente quello che accade oggi se ci si riflette oggettivamente con il liberismo); Lenin preso dalla necessità di mantenere il potere riadattò il pensiero di marx alla situazione russa: ma è ancora il pensiero di MArx questo E soprattutto, visto come è andata, è davvero quella la strada per costruzione della società dei bisogni e non dei consumi?

Il disastro liberista ed il nostro futuro

Mentre in Occidente la battaglia liberista continua per privatizzare completamente lo Stato, anzi no scusate per esternalizzare (si chiama Outsourcing) lo Stato (tant'è che nel nostro paese non produciamo più nulla e siamo fuori da Informatica, Chimica, Mettallurgia, ecc.) altri in altre parti nel mondo comprendendo il potenziale economico e finanziario delle risorse e del loro controllo e uso come mezzo di pressione politica stanno facendo esattamente il contrario. Prendiamo il caso del petrolio. Le quattro sorelle (Exxon-Mobil, Chevron Texaco, Royal Dutch Shell tanto per fare alcuni nomi) che nei decenni passati facevano il bello ed il cattivo tempo, e se pur strettamente imparentate con i rispettivi governi attraverso finanziamenti e altro, erano e sono "indipendenti " (almeno formalmente) ora vengono soppiantate da altre aziende tutte appartenenti a paesi cosiddetti emergenti che hanno preso loro il controllo del mercato mondiale dell'oro nero. Infatti se i colossi occidentali hanno visto ridursi il loro peso ad 1/10 degli idrocarburi e un 3% appena delle riserve: ed il resto? E' in mano a queste aziende che hanno un piccola particolarità: sono tutte STATALI: Saudi Aramco, Petronas, Petrochina, Nioc, PDVSA, Petrobras e dulcis in fundo Gazprom. Nessuna è privata ed in mano hanno il quasi completo controllo del mercato dell'oro nero (e di conseguenza anche del gas laddove c'è). Anche un bambino capisce che in questo modo i destini dell'economia occidentale dipende interamente da costoro e se quindi facciamo i "good boys" va tutto bene se però rialziamo la testa allora il rubinetto si chiude e il sistema crolla all'istante: il che potrebbe essere il sogno dei rivoluzionari ma è sicuramente la certezza della fame e del freddo per milioni di persone. E' accettabile una cosa del genere? Per un fondamentalista del mercato sarebbe per noi inimmagnabile una contromossa protesa alla rinazionalizzazione a nostra volta ma il permanere di un tale squilibrio è sicuramente fonte di tensione internazionale ma soprattutto di ricatto degli ex poveri rispetto ai cosiddetti "ricchi". Non sto improvvisamente e repentinamente passando nel campo liberista ma segnalo questa situazione come possibile fattori (insieme ad altri quali la speculazione finanziaria) dell'ascesa "stellare" del prezzo del petrolio; ma anche la accresciuta aggressività militare degli americani governati dai pertolieri texani che si fanno affari d'oro con i loro amici ma anche cominciano a rendersi conto dell'importanza del controllo e della gestione diretta dell'oro nero. Iraq e pipeline afghane; contratti in Asia centrale e ceracre un qualunque motivo per aggredire l'Iran sono espressioni dello stesso volere: accaparrarsi quante più risorse possibile in vista dello scontro globale sulle risorse. Secondo varie analisi l'economia mondiale si avvia, grazie al liberismo da un lato e al rampantismo dei paesi produttori dall'altro, verso una fase di notevole instabilità che prima o poi potrebbe sfociare in un confronto generalizzato prima economico e finanziario ma poi sicuramente militare con tutto quello che questo significa in termini di sofferenze per le popolazioni civili da una e dall'altra parte. Lo volete davvero un mondo così? Davvero sperate di potervi consolare del fatto che, per ora, è solo fantascienza? Il riarmo americano, russo e cinese a cosa pensate che servisse, solo a far guadagnare le industrie belliche? Si usano sistemi diversi è ovvio pe controllare lo scacchiere geopolitico mondiale: gli americani aggrediscono Iraq, Afghanistan e Iran e portano con sè la debole Europa costruend il loro impero che vede in Israele la punta di diamante in quelle zone; i cinesi penetrano in Africa e i Sud America con contratti apparentemente vataggiosisimi per i paesi ospitanti ma nei fatti diventano i gestori delel economie di quei paesi, e la Russia attraverso la politica del gas e delle forniture mira a riprendere il controllo dell'ex impero sovietico e di parte dell'Europa. Un modi diviso in tre zone d'influenza magari in perenne guerra "fredda" (qualche volta calda in alcune e marginali zone) e con le armi sempre puntate si sugli avversari ma ache sui propri cittadini nel timore che una loro ribellione possa avvantaggiare gli avversari: cosa vi ricorda tutto ciò?

martedì 6 novembre 2007

Biagi non è più fra noi.............

Uno degli ultimi maestri del giornalismo italiano si è spento oggi serenamente. Insieme ai Grandi Padri del giornalismo italiano, un nome per tutti Montanelli e gli altri mi perdonino, era la memoria storica del Paese. Ha, durante la sua vita, attraversato molti cambiamenti sociali e politici e li ha osservati e valutati senza mai farsi mancare sia la sottile vena ironica sia tenendo ben fermi i propri principi e ideali che erano la sua bussola. Esperto navigatore della politica italiana Biagi è stato davvero un punto di riferimento per i tanti che ancora credono in un Italia diversa e matura. Essendo un profondo conoscitore della società e della politica italiana (ne conosceva tutti gli angoli anche quelli bui e non nascondeva mai sotto al tappetino della pavidità le sue posizioni e non aveva mai paura di schierarsi e dire la sua anche quando altri se ne stavano vicino al sole del più forte che li riscaldava; piuttosto che piegarsi preferiva stare fuori dai giochi e ne osservava l'evolversi: un'esempio fu l'editto bulgaro di cui fu uno dei tre ad esserne colpiti; una sua caratteristica peculiare fu sempre quella di astenersi dal becerismo sport nazionale degli ultimi 20 anni. Una lezione di vita per tutti e una parte della Italia migliore che non c'è più.

ORA DAVVERO SIAMO SOLI CON NOI STESSI.

ADDIO ENZO BIAGI

Finanziaria 2008: inizia il calvario per gli italiani............

Mentre si cavalca l'emergenza sicurezza per navigare sull'onda dell'indignazione per l'efferato omicidio; mentre il bullismo nelle scuole aumenta e raggiunge livelli di stupidità assoluti; mentre operai di tutta Italia muoiono o rimangono feriti gravemente sul luogo di lavoro; mentre c'è chi già prepara le armi e i bagagli per fare il salto del fossato il prossimo anno sta inziando l'iter della finaziaria del Governo Prodi: è sarà un percorso estremamente difficile e tortuoso. Un pò perchè, causa sinsitra cosiddetta radicale ci dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere una maggiore attenzione alle fasce deboli (cosa questa che non rende proprio felici i liberisti e i loro elettori) ma anche perchè i maggiori sponsor, le OO. SS. confederali stanno strepitando perchè le promesse fatte per farli firmare i vari accordi (Welfare, contratti,ecc.) non vengono mantenute e quindi si assiste al classico tira e molla ma soprattuto perchè finita la gestazione del ParDem ora mirano a prendersi tutto (Governo compreso) senza, possibilmente, andare alla conta elettorale. In mezzo ci si trova il Governo costretto a navigare sottovento per evitare tempeste e mettere le toppe quando si aprono le falle. Ma i veri danneggiati sono i cittadini: in primis quelli che hanno votato per questa maggioranza e poi gli altri.

Pakistan: colpo di stato gli USA imbarazzati?

Anzichè continuare sulla via della democratizzazione il Pakistan ancora una vota ha imboccato la via autoritaria e il suo "Presidente" ha decretato lo stato di emergenza sospendendo le libertà costituzionali incarcerndo molti degli oppositori (stranamente quelli della Bhutto non si sono fatti vedere, che ci sia un'accordo fra i due per la spartizione futura del potere?). Ha bloccato la Corte costituzionale che aveva espresso seri dubi per la sua permanenza alla carica di Capo dell'esercito, ha oscurato le tv cosiddette indipendenti e represso (e incarcerato) migliai di manifestanti: insomma un vero e proprio colpo di stato. La Rice che si era spesa per la cosiddetta "democratizzazione" ha fatto una figuracciae gli USA sono ora in grave difficoltà (e non è l'ultima perchè ancora non si capisce se la Turchia invaderà l'iraq del nord, gestito dai curdi, una zona relativamente tranquilla dove i curdi finora sono stati i più fedeli alleati degli americani e stanno, invece per avere un'altro sonoro ceffone proprio da essi) perchè proprio questo paese è una "chiave" importantissima nello scacchiere e rischiare di perderlo o fare la mossa falsa può singificare accresciuti problemi per gli americani ed i loro alleati (fra cui ci siamo anche noi). Ma davvero si crede che questa lettura sia corretta? E davvero si crede che gli USA non sapessero del colpo di Stato come scorciatoia per evitare derive fondamentaliste o non proprio filoamericane? Quel regime si regge sui soldi americani che li arrivano copiosi e in continuazione e quindi suona almeno strano sia la dichiarazione di "revisione degli aiuti" ad un paese che ha la bomba atomica sia il cosiddetto imbarazzo della Rice. E' un paese fulcro quello per la strategia economico/politica americana e quindi dato che di solito sono tipi alquanto irratabili non tornano i conti in manteria. E' molto probabile che gli USA spingessero per qualche parvenza di legalità democratica (non troppo spinta perchè se ora si desse libera espressione al popolo molto probabilmente il rischio di un regime islamico o quanto meno non ostile all'islamismo è fortissimo) per zittire le ONG e la comunità internazionale ma che non sapessero nulla è poco credibile: soprattutto se è vero che l'esercito al confine con l'Afghanistan collabora attivamente con le truppe occidenali per la caccia agli estremisti islamici in zona. Quindi come la solito non è oro quello che luccica ma soprattutto vale l'dea: "va dove vanno i soldi.........."e si capirà subito cosa davvero sta accadendo!

lunedì 5 novembre 2007

E ORA MI DIVERTO IO....................

Dopo aver pubblicato il bel post di tonidany che a parere del sottoscritto diceva molte più cose di quante fossero evidenti anche per il gioco di link ben fatto che su ogni nome o data c'era ne era uno a wikipedia che forniva le notizie permettendo alla blogger (come mi ha detto lei) di focalizzarsi su alcuni punti non prettamente storici: mi chiedo quanti l'avranno capito ..........................
e per dare un piccolo contributo due piccole, ma significative citazioni:
"C'è del marcio in questo paese, parole come libertà, equità, giustizia non hanno più lo stesso valore!"
"Sotto la maschera c'è carne, muscoli, ossa ma che un'idea e l'idea ed essa è prova di pallottola non può essere uccisa!"

PENSIERO DELLA NOTTE
MEDITATE

....Arriva un punto nella vita di un'uomo che " IL DORMIENTE DEVE SVEGLIARSI"
(dal film DUNE)
KUKKATEVI QUESTO!!
BUONANOTTE ITALIA

dal blog: http://blog.libero.it/darya

dal blog: http://blog.libero.it/darya

RICORDA..
« I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi ad aver paura dei popoli » (V, da Thomas Jefferson)

Guido Fawkes(13 aprile 1570 - 31 gennaio 1606), comunemente noto come Guy Fawkes era membro di un gruppo di cospiratori cattolici inglesi che tentarono di assassinare con un'esplosione il re Giacomo I d'Inghilterra e tutti i membri del Parlamento inglese mentre erano riuniti nella Camera dei Lord per l'apertura delle sessioni parlamentari dell'anno 1605.Il 5 novembre il complotto fu scoperto e i barili di polvere da sparo disinnescati prima che potessero compiere danni.Arrestato, dopo tortura e processo "sommario" Fawkes e gli altri congiurati furono impiccati, decapitati e squartati.Il complotto,contro Giacomo I Stuart,scozzese,non era il primo ma rimane sicuramente il più famoso, perchè rivolto alla camera alta del regno,dominata dai protestanti sia scozzesi che inglesi, era conseguenza dei timori della minoranza cattolica che non aveva uguali diritti dei protestanti.Da allora ogni 5 novembre nel Regno Unito e in Nuova Zelanda viene festeggiato il fallimento dell'attentato nella cosiddetta "Notte di Guy Fawkes", nella quale i bambini bruciano su un falò un pupazzetto che simboleggia l'attentatore:
« Ricorda, ricorda,il cinque novembre,polvere da sparo, tradimento e complottoNon vedo alcuna ragioneper cui la congiura delle polveri dovrebbe essere mai dimenticata! »
(filastrocca inglese per bambini)
Ma questa ricorrenza ha un significato che va oltre al fatto in sè che ha assunto diversi significati anche al difuori dell'area anglosassone sussumendo sopratutto una valenza libertaria ponendo l'individuo contro il leviatano,di hobbesiana memoria, la libertà contro l'oppressione, l'uomo contrapposto al sistema,fino a far riassumere l'aspetto libertario della singola azione, negli ambienti anarchici in un motto famoso:"l'unica persona ad essere mai entrata in parlamento con oneste intenzioni".A questo personaggio fa riferimento il protagonista del film "V per vendetta" a sua volta tratto da una graphic novel,che in un Inghilterra futuribile, autoritaria, figlia di un utopia negativa, dove era il popolo a temere il governo e non viceversa ( come su citato) V si batte da solo per la riaffermazione della libertà e come atto finale porta a compimento il sogno di Fawkes...per chi non lo conosce guardatevi il film...il 5 novembre

Cecchino a Roma..........

Come accaduto più e più volte in giro per l'Occidente anche da noi ormai l'anomia individuale e la follia collettiva sono all'ordine del giorno e magari fra un pò non faranno nemmeno più notizia: così come non fanno notizia scippi, rapine, aggressioni, sparatorie fra malavitosi ecc. Si se ne parla al tg e sul giornale ma la prima pagina la si conquista solo, e dico solo, se o è particolarmente efferato il delitto o è eclatante l'azione. Ora siamo al cecchino che si è messo a sparare sulla folla (e non all'impazzata ma mirando e colpendo la testa) dalla terrazza di casa sua. Chi ricorda un pò di storia sa che queste cose sono accadute prima negli USA e poi si sono estese al resto del pianeta sia per emulazione che per ricorso di condizioni simili. E simile è stata la risposta a molte altre date in passato altrove: "voi non potete capire ..........". Se e quando ci sarà una seria analisi dei fenomeni sociali di questi decenni una cosa sono sicuro risalterà più degli altri: quando si rompono i vincoli sociali, per liberalizzare (e liberizzare) la società, si fa ingegnieria sociale e si creano alienazioni e aberrazioni tali che solo molto dopo si comprende il danno fatto e i "mostri" della coscienza che vengono scatenati. E' da tempo che i più accorti osservatori parlano di impazzimento del meccanismo sociale ed è da tempo che vengono trattati come cassandre e non come persone, del mestiere peraltro, che vedono quanto gli accade intorno e ne avvertono il pericolo. Al di là del tam tam mediatico (che ora sicuramente si scatenerà) e delle polemiche strumentali sulla legislazione più o meno garantista il focus velocemente si sposterà dall'episodio in sè all'uso strumentale che se ne farà e si ritornerà al perno principale della problematica della casta: da un lato si cercherà di dsare la "mitica" spallata" dall'altra si emetterà un qualche provvedimento che chiude temporaneamente la falla (il tutto condito dai garantisti a priori che ad ogni cosiddetto giro di vite urlano come li stessero sottoponendo chissà a quale tortura) e via fino alla prossima esplosione di follia. E nessuno che affronti realmente il punto: la società liberista e globalizzata è fonte di alienazione e di consegenza pone gli individui sotto forte stress sia emotivo che sociale e non tutti ce la fanno a sostenerli entrambi quindi a volte la miccia si incendia e accade il fattaccio. Come sempre in questi casi si la risposta più comoda e rassicurante: è un'alienato che ha i suoi prblemi e non è seguito. E però nessuno indaga davvero le cause di queste esplosioni e ne trae le conclusioni ossia che di frotne alla mancanza di punti di riferimento l'individuo rimane da solo con la sua frustrazione e alienazione e non tutti si ritirano in convento: c'è anche chi ammazza i vicini o spara ai passanti: non basta la risposta repressiva e giudiziaria (peraltro carente dopo dieci anni un'omicida condannato a 30 anni è sicuro di uscire) serve altro molto altro; in primis la ricerca di una diversa via allo sviluppo che riconosca come valore fondante non la crescita fine a se stessa ma la condizione umana e il suo miglioramento e poi, magari, il progresso economico. Finchè si farà il contrario la parte sana si dovrò rassegnare e sperare di non trovarsi in mezzo al fischio di altre pallottole.....................

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