venerdì 1 giugno 2012

Che c'azzecca tutto ciò con De Coubertain?

.. allora questo come lo chiamiamo calcio? Ragazzotti straricchi che scommettono e fanno combine con personaggi "poco chiari" della malavita; scommesse contro le proprie squadre; accordi fra società e giocatori per perdere e con un certo punteggio.. e si potrebbe continuare all'infinito o almeno per tutta la toria del calcio dal dopoguerra ad oggi: un tumore é cresciuto in questi anni e ora é conclamato, tutto alla luce del sole e pure giustificato..... anzi le tesi giustificatorie si sovrappongono e si giustificano reciprocamente e i media ci mettono pure lo zampino con i loro revisionismi: eppure nonostante tutte le indagini tutto continua come prima.. anzi l'idea che passa fra la gente é la seguente: ruba la politica perché non il calcio.. quello che conta é rincretinirsi davanti alla tv, a pagamento, per poi il lunedì commentare facendo finta di non sapere che é il tutto é talmente marcio che solo la loro voglia di "crederci" a tutti i costi lo tiene su; devo dire che, forse, questa voglia di evasione a tutti i costi dalla realtà può trovare una sua giustificazione nella voglia di "non" pensare a nulla almeno la domenica, ma é corretto verso la società questo comportamento "evasivo"? non gli si ritorce contro quando, esauriti tutti gli argomenti, sbattono il muso contro la realtà? E qual'é questa realtà?




con la riforma della pensioni in ultima versione chi ha ora un reddito inferiore ai 40 mila euro avrà, con l'ennesimo aggiornamento dei tassi di conversione, avrà un assegno mensile pensionistico pari alla metà dello stipendio mensile (1400 euri di pensione = 700 euri di pensione, lordi naturalmente);

con la riforma del lavoro l'unico risultato che ci sarà che si potrà essere licenziati, senza troppo sforzo, per motivi "economici" o meno e in alcuni casi senza reintegro (sia nel pubblico che nel privato);

con la spending review sanità, scuola, università, ricerca e lavoro pubblico saranno tagliati, con l'accordo sottobanco dei sindacati;

con gli stipendi fermi al 2009 siamo competitivi più dei cinesi ma non basta..... serve pure essere pronti a morire sotto i crolli dei capannoni costruiti, naturalmente su autocertificazione, a "regola d'arte", per tacere delle morti bianche giornaliere;

il monte delle tasse, ormai insopportabile, non serve a una accumulazione di risorse ma a ripagare i buchi delle banche ... che non avessero a soffrirne mentendo sul fatto che nel nostro paese anche se una banca fallisse per legge ci sono sempre riserve per ogni singolo conto corrente e deposito;

la disoccupazione continua ad aumentare non certo spaventata dai proclami del Governo che lavora per "il bene" dei giovani e dei lavoratori perché solo facendosi licenziare ci si può far assumere...

... su una cosa Monti ha ragione (ma deve sperare però che non accada): il calcio andrebbe chiuso. Sono d'accordo: aprire il corpo malato, estirpare il cancro, curare le conseguenze e .... ricominciare dal basso con regole ferree e leggi ad hoc; mi chiedo, però: questo, come i precedenti governi, é davvero autorevole per poter fare pulizia anche mettendosi contro tifoserie inferocite dal pessimo risveglio del sonno domenicale? Io credo di no, eppure se ne vogliano uscire, anche au questo tema, questa é la strada, sennò anche qui dobbiamo rassegnarci..... al parlottio del lunedì mattina sulle partite facendo finta di non sapere che erano truccate, vendute, ecc. .. continuiamo così, ce lo meritiamo! Come ci meritiamo lo schiaffo del 2 giugno imposto per riaffermare un alterità stautale che solo chi vive sugli erti colli pensa esista ancora..... anch'egli nell'illusione di vivere sopra un simbolo ormai vuoto e senza senso: perché in questo paese può accadere di tutto e di più, basta che ci sia la partita di pallone.....



giovedì 31 maggio 2012

macerie .... e champagne

pubblico qui l'editoriale di Furio colombo oggi pubblicato sul Fatto Quotidiano che io ho ripreso sul blog DK53NEWS.




Le sfilate no (di Furio Colombo)





Comincerò con un ringraziamento agli Uffici del Quirinale per le spiegazioni e i chiarimenti gentilmente ricevuti. Concluderò con una esortazione convinta e appassionata: il 2 giugno la parata no. Cerco di essere chiaro. Quando, nella rubrica delle

lettere di questo giornale, rispondendo a un lettore, ho detto che la celebrazione di una parata militare non avrebbe potuto rappresentare lo stato d’animo di questo Paese troppo provato, troppo colpito, voci autorevoli della Presidenza della Repubblica hanno chiesto di distinguere fra costo ed evento. Il costo, hanno detto, era stato ridotto al minimo. Per esempio, le Frecce tricolori passeranno una sola volta sopra il Monumento al Milite Ignoto.

Ma il simbolo – i soldati italiani che sfilano per rendere omaggio alle vittime del terrorismo e alle missioni italiane nel mondo – “non può essere cancellato”. Precisando: “In caso di necessità, sarebbe l’ultima cosa da fare”. Credo di parlare a nome di molti cittadini italiani, e delle tantissime voci che si raccolgono in rete, se dico: È proprio il simbolo che conta. Il Presidente sta con i cittadini colpiti, spaventati, confusi, che sono abituati a conoscerlo e riconoscerlo, sia nelle situazioni di festa che nei momenti in cui cercano fiducia. Alcuni cittadini italiani e alcuni cittadini immigrati sono morti, in questi giorni e in queste notti, mentre lavoravano in fabbriche già danneggiate, dunque rischiando, consapevoli di quel che vale il lavoro italiano nella situazione di crisi grave che stiamo vivendo. Non saranno le Frecce tricolori a rincuorare le famiglie abbandonate senza casa e senza la persona cara che lavora e sostiene.



Il senso di ciò che dico è che se in certi momenti della Storia sono i soldati a rappresentare un Paese (o così innegabilmente è accaduto, ed è giusto ricordarlo) in altri momenti sono coloro che lavorano, sono operai e tecnici e piccoli imprenditori che, con il lavoro, provvedono a difendere sia l’immagine sia l’economia del Paese.



È a essi che va dedicato il 2 giugno, certamente questo 2 giugno. Non stiamo togliendo una festa ai soldati. La Repubblica è tutti, e questa volta i suoi eroi sono sotto le macerie di un terremoto.



Furio Colombo - 31 maggio 2012 -

Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf





Come non condividerla? E mentre a spron battuto approvano riforme e controriforme su tutto (tranne che sul DDL sulla corruzione dove il governo le prende per l'ennesima volta), non si placa il dibattito sulla sfilata da fare o meno il 2 giugno. In tutta la rete la pressione non si ferma: da twitter ai blog ovunque si discute se farla o meno e gli appelli non si fermano (oggi anche Franca Rame e Dario Fo). Ma perché questo impuntarsi da parte del Capo dello Stato? E poi, pur volendo fare a tutti i costi una sobrissima sfilata di uniformi in erezione ..... il party al Quirinale, é proprio necessario? Quanto costa?



... e se gli italiani boicottassero la sfilata disertando i fori imperiali? Non sarebbe peggio per il simbolismo italico cui sembra tenere tantissimo il Capo dello Stato se avvenisse una cosa del genere? E perché non far sfilare, insieme ai militari presenti in rappresentanza, anche le rappresentanze degli operai emiliani in primis e delle altre regioni, in secundis, con particolare attenzione a quelle rappresentanze che hanno avuto morti bianche fra le loro fila? Questo sarebbe un interessante 2 giugno, non crede Presidente Napolitano?



E se, caro Presidente Napolitano, detto con tutto il rispetto per la funzione che presidia, proprio vuole un precedente storico le ricorderei che Arnaldo Forlani nel 1976, dopo il terremoto violentissimo del Friuli decise di farne di nulla del 2 giugno preferendo un sobrio silenzio per questo giorno? Proprio Forlani, già ... colui che rappresentava il potere democrastiano per eccellenza cui Lei si opponeva allora fermamente, fu proprio lui che, molto opportunamente, decise che la sfilata del 2 giugno non s'avesse da fare. E' un esempio pregnante o no?



... e a proposito anche a servizio pubblico Travaglio ne parla: fa bene al simbolismo patrio tutto questo bailamme politico?

mercoledì 30 maggio 2012

stop alla tv del dolore...

Finora non ho accennato, se non minimamente, ai terremoti delle ultime settimane per pudore e rispetto: pudore di fronte al dolore e rispetto per il dolore dei fratelli emiliano-romagnoli. Devo anche dire però che, evidentemente, non tutti la pensano così: in tv si é subito attivata la cosiddetta "tv del dolore", ossia servizi dai comuni colpito; immagini strazianti del dolore sbattute in "prima pagina"; interviste ai terremotati ecc. tutto ciò mi ha dato profondo fastidio, lì c'é gente che é stata colpita duramente; ci sono stati morti, feriti e sfollati (a decine di migliaia) eppure tutto viene spettacolarizzato in tv e sui giornali senz'alcun riguardo per chi ne é direttamente colpito, né, purtroppo, per i morti che ci sono stati: capisco che ormai siamo tutti guardoni (basta pensare a quando c'é un incidente in autostrada, per fare un esempio, e alle file che si formano di persone che son lì per "guardare"...) e c'incuriosiamo nel vedere l'altrui sofferenza ma ritengo che a tutto ci debba essere un limite e se i media non capaci di porselo da soli allora intervenga chi di dovere: una volta tanto a difesa dei cittadini e non solo del potente di turno!!! Manca solo il plastico esplicativo e il barile, non di cosa, é pieno.. i media, tutti, hanno dei doveri e degli obblighi: non verso gli sponsor ma verso i cittadini e devono rispettarli facendo anche autocensura..... una cosa é parlare del fatto accaduto un altra cosa sono i dettagli e le virgole perché non sono utili ai fini della narrazione ma solleticano quella parte peggiore di noi tutti, il voyeurismo, che non ci fa staccare gli occhi da essi (consentendogli lauti profitti in termini pubblicitari in conseguenza dell'audience) con tutta la pruderie del caso.... é proprio necessario tutto ciò? Non bastano i filmati dei palazzi, moderni e antichi, crollati? Si deve per forza mostrare l'estrazione del corpo dalle macerie? Si deve proprio fare l'intervista all'amico, e collega di lavoro in lacrime, del deceduto perché era a lavorare in un capannone il giorno dopo il primo sciame sismico che ora, con il secondo sciame sismico é crollato uccidendolo? Va Bene il "tecnico" ma il politico che pontifica sulla pelle dei morti, a che serve (tanto si sa che lo Stato non ci metterà che poco o nulla)? Capisco anche il servizio strappalacrime, ma la nonnina distesa sul letto sotto l'albero, che senso giornalistico ha? Capisco che le regole della comunicazione mediatica sono la bibbia su cui guadagnare e non guardano in faccia a nessuno; capisco anche che, nel far west italiano, ormai siamo allo show must go on... capisco tutto ma non la sovraesposizione del dolore delle persone, e delle loro tragedie (grandi e piccole). Non credo sia strettamente necessario.... non é fare news ma fare, appunto, tv del dolore.... ieri la bimba morta; l'altro ieri la mamma investita; oggi il terremoto; domani a chi tocca? Un paese civile lo dovrebbe evitare.. un paese civile, però.




martedì 29 maggio 2012

La Fiom si fa partito?

Ci scrive su oggi il Fatto.... l'interrogativo se lo pongono Landini e Airaudo; se lo chiede la CGIL (che finora ha mal sopportato l'ereticismo non riformista dei metalmeccanici)... anzi credo che Camusso e co quasi se lo augurino.... soprattutto se la é la dirigenza ad andarsene e non tutta la Fiom; come se lo pongono nel pd-l (consci che il gruppone metalmeccanico é un bel concorrente se scendesse in politica a sinistra togliendogli un pò di voti fondamentali alla .. vittoria alle prossime elezioni); se lo chiedono i cespugli della cosiddetta sinistra (per la maggior parte riciclati che non si rassegnano alla pensione)... se lo chiederà anche il M5S o continuerà per la propria via, visto che il serbatoio elettorale almeno per una buona metà é lo stesso? Certo che la corazzata che scende in campo é una vera e propria macchina da guerra per la conquista del consenso al cui confronto i partiti "liquidi" non possono competere così come non possono competere i vari movimenti d'opinione come "alba" e il gruppo che ruota attorno a micromega e che fa capo a Flores D'arcais che non possono far altro che aderire.... nascerà "il" partito della sinistra? Non lo so, ma ci spero perché se é vero che ad oggi si deve votare M5S perché "altro non c'é (ed é tristemente vero) se vogliamo avere almeno UNA speranza di cambiamento reale, e alternativo, con la mossa della Fiom (se andrà in porto e non é solo una ennesima mossa sulla scacchiera della gande partita che si sta giocando fra CGIL, pd-l e cespugli vari) la carte potrebbero sparigliarsi e non poco ..... e di questo in giro se ne sente l'esigenza: per quanto mi riguarda, ad esempio, ad oggi non posso che votare per il M5S ma con la nascita di siffatto schieramento altri orizzonti si parono e si può anche evitare di sentirsi cadere nel vuoto. Come blogger e come cittadino, anzi, auspico non da ora che Landini e co. facciano il passo e lo facciano ora.. ma mi rendo conto che i sindacalisti i continui tatticismi - che trovo deprecabili - sono (oltreche all'ordine del giorno) parte integrante di questo mondo(di cui ho fatto parte per oltre 20 anni), ma che, ora, pare aver finalmente compreso che non si può sempre mediare e che prima o poi ci si deve assumere in prima persona il ruolo di "avanguardia" perché ormai non c'é più tempo e bisogna decidersi a prendere le redini della parte del paese, un buon terzo, che non ha più di fatto rappresentanza diretta parlamentare e che é, nella sua quasi totalità, la stessa che vede togliersi giorno per giorno aria e terra intorno a se ... e per non più vedere morire di lavoro persone che, oltre a dannarsi l'anima per uno straccio di lavoro (quelli che ce l'hanno ancora...), devono anche preocuparsi, da oggi in poi, di cosa gli cade in testa e lasciarci le penne....




Signor Presidente della Repubblica,



fermi la parata del 2 giugno, non la faccia fare e i 3 milioni e rotti di euro che verrebbero spesi proponga di devolverli agli italiani che da giorni sono scossi dai terremoti!!!!!



lunedì 28 maggio 2012

A lezioni di .... fate voi

La crisi ai tempi del Quirinale; per carità spiegarla ai ragazzi fa sempre bene soprattutto di questi tempi, nulla da dire anzi. Però abbiamo un problema: hanno spiegato che prima della nascita del WTO gli Stati non si approvvigionavano sui cosiddetti mercati ma in altro modo ossia titoli pubblici, raccolta del credito, ecc.? Non erano bei tempi nemmeno quelli sia chiaro (perché i politici oggi come allora ci marciavano e mangiavano a sbafo facendo pagare comunque ai cittadini le proprie "avventure"): fra svalutazioni e manovre la musica era la stessa di oggi con la piccola differenza che mentre allora la gente pagava ma non rischiava di veder fallire lo Stato e tutto quello che si chiamano servizi.. oggi invece che lo Stato si approvvigiona sui mercati tutto dipende da come essi pensano di fare profitto con i soldi di tutti: la chiamerei dittatura dei mercati ma é un termine grosso e son sicuro che ognuno ha la sua definizione di tutto ciò. Perché non viene spiegato tutto ciò? Perché non viene detto che prima, anche se non si rischiava di fallire, ci si poteva sempre metter rimedio mentre ora no? Perché una volta che qualche pc di qualche broker decide che uno Stato non é affidabile state pur certi che quello Stato ha tre anni di tempo prima di fallire affamando nel contempo i suoi cittadini preso cui é responsabile? Oggi, sull'Alto Colle tutto ciò non é stato detto: come non é stato detto che per trovarsi lavoro i giovani dovranno non solo spostarsi ma anche accettare occupazioni e lavori che pagati pochissimo e possono anche non sperare nella pensione? Tutto ciò ha un solo significato: forzare la comprensione e ciò non é molto "democratico" ed ha un vago sapore di .......Orwell

domenica 27 maggio 2012

Ma, se avessimo previsto tutto questo?

.. e se avessimo previsto tutto questo?




Francesco Guccini



L'avvelanata



buon inizio settimana a tutti



test velocità

Test ADSL Con il nostro tool potrete misurare subito e gratuitamente la velocità del vostro collegamento internet e ADSL. (c) speedtest-italy.com - Test ADSL

Il Bloggatore