venerdì 17 ottobre 2008

un pò di opposizione ... finalmente

Dopo la batosta elettorale e solo perchè c'è una crisi tremenda, che rischia di sfociare in un nuovo nagno di soldi per chi c'è l'ha già (banche in testa, ma la lista è lunga), i cespuglietti della sinistra divisa aritmeticamente in tante frazioni ha battuto un colpo, ci sarebbbe da dire: URRAHHHHHH!!!!! ma c'è poco da gioire dato che anch'essa come gli altri partiti ha la sua bella parte di responsabilità nell'averci portato ad essa. Chi ricorda i provvidimenti approvati nei vari governi dal 1990 ad oggi che essa ha sottoscritto: proprio la cosiddetta sinistra abbracciò il liberismo in primis come il modello che avrebbe liberato il paese da lacci e lacciuoli; lacci e lacciuoli che hanno strangolato non solo il paese, portandolo sull'orlo argentino, ma essa stessa ossia cosiddetta sinistra!! Ora che al potere non ci sono più, e quindi non si possono "assumere" responsabilità danno il classico colpo sull'onda del malcontento facendo di fatto proprio il gioco di chi ci ha portato a questo punto: fa comodo al sistema (PD/PdL) che ci sia qualcuno che protesta e faccia da valvola di sfogo alla giusta rabbia popolare, ma in realtà è oggettivamente connivente perchè i veri calibri da 90 di questa parte politica (CGIL in testa) sono già pronti a calarsi le braghe (CISL e UIL l'hanno già fatto intendere chiaramente) in nome della responsabilità e del "salviamo il paese" (gli "abbiamo già dato" di D'Antoni e Co. negli anni '90 IO li ricordo ancora mentre firmava accordi su accordi che smantellavano le conquiste sociali e politiche degli anni precedenti, precarizzava il lavoro dei giovani e rendeva ancora più miserabile la vita di chi già lavorava consentendo l'impennata dei profitti e lo schiacciamento dei redditi nonchè l'esplosione della evasione/elusione) cercando contemporaneamente di salvare la faccia e i soldi accumulati. Va bene manifestare; va qanche bene che lo faccia quella che era la sinistra; ma dobbiamo proprio arrivare al tracollo per vedere qualcuno che una mattina si sveglia e, senza che nessuno lo mobiliti, si mette a camminare per le città del paese con una pentola in mano? Sarebbe questa la rotella vera impazzita che fa crollare la oligarchia che si appropriata indebitamente dello Stato non le manifestazioni pre-organizzate e pre-ordinate e oggettivamente comode alla oligarchia. E' venuto il momento che i cittadini si riapproprino del loro diritto alla partecipazione alla vita democratica (non liberale che piace tanto ai nostri politici) del paese: e forse riusciamo a salvare qualcosa dell'edificio che crolla e non solo raccogliere le macerie mentre chi ha voluto questo disastro se la ride contando i soldi fatti sulla pelle altrui in qualche paradiso fiscale....

il lato italiano della crisi

La crisi finanziaria internazionale che stiamo vivendo, la peggiore dal 1929, e che ha determinato la fine del modello liberista (a proposito: AAA CERCASI CONVINTO LIBERISTA CHE DIFENDA IL MERCATO E LE SUE "LEGGI" IN EPOCA DI CRISI ) ma non del mercato capitalistico nè tantomeno di chi a tutti i costi vuole introdurre, spacciandole per riforme, elementi di liberismo e di privatizzazione soprattuto nel nostro paese. Ha inziato questo processo il centro-sinistra nel 1990 e l'attuale destra lo sta portando, pervicacemente, a termine. I campi d'intervento sono stati moltissimi e hanno in paratica rotto i vincoli sociali preesistenti da un lato e dall'altro allargato in maniera inconcepibile la forbice fra straricchi ed il resto della popolazione, ma con una variante: non ci siamo minimamente avvicinati al sistema americano ma bensì, ed in maniera considerevole, al Sud del continente americano, in pratica ad un vero e proprio far west in salsa italiana. Naturalmente essendo l'Italia un paese sostanzialmente democratico, con una bella vena corporativa che ora è emersa, ci sono, e ci sono state, delle resistenze ma furono vinte con contropartite di potere e compartecipazione: ecco allora che i sindacati mollarono praticamente su tutto in cambio di potere e cogestione delle politiche industriali e sociali mentre nel frattempo dei lavoratori (gli unici che pagheranno fino ad oggi i costi del liberismo) veniva fatta man bassa in ristrutturazioni, riconversioni ecc. ed il loro potere d'acquisto crollava in misura verticale mentre proporzionalmente aumentava il tasso dei profitti. Di pari passo partivano i tagli draconiani nel settore pubblico (scuola, università, ministeri, sanità, pensioni, utility, comunicazioni ecc.) che avrebbero dovuto "modernizzare, ottimizzare, riformare ecc." il paese: in realtà si abbandonava, no meglio, si distruggeva tutto quanto costruito negli anni precedenti al solo scopo di creare spazio al cosiddetto privato, sociale o meno, ritenendo che potesse gestire meglio e laddove ciò non era possibile si privatizzava semplicemente "donando" al primo che passa: un'esempio la telecom che da azienda di stato monopolistica in un settore strategico per qualunque paese è diventata una parte di un'oligopolio con un qualcosa in più, ossia la proprietà della rete che da in affitto agli altri (unassurdo tutto italiano) e che è passata da un proprietario all'altro oguno dei quali l'ha lasciata un pò più povera. E come se non bastasse si sono create le condizioni non solo di eliminare lo stato sociale ma anche quei diritti che si ritenevano acquisiti come il diritto ad una pensione adeguata: infatti sono state tagliate mentendo sapendo di mentire quando affermavano che non si poteva tenere su un sistema pensionistico com'era definito perchè se si prendevano i fondi a sè essi erano, e sono, non in profondo rosso ma in "verde" se non fosse che essi erano stati sobbarcati dell'assistenza socialee del resto del welfare e come se non bastasse anche del risanamento del bilancio dello stato e, dulcis in fundo, legandoli all'andamento dell'economia cosa che significava che se essa andava male le pensioni scendevano verticalmente se andava bene aumentavano .... di poco. E che dire del lato privato delle pensioni? Dove sono finiti i contributi di quelle categorie che vi hanno aderito? Mica nei fondi strutturati, neh? Perchè nessuno ne parla? E si potrebbe continuare all'infinito tanti sono stati i campi d'interventi in cui i "riformatori" sono intervenuti facendo danni che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Ma la cosa che dovrebbe far pensare è: come mai anzichè porre in essere misure atte a salvare i redditi, soprattutto medio e medio bassi, si salvano banche? E come mai le categorie ch finora hanno beneficiato del bengodi italiano ora piangono lacrime di coccodrillo? Ma soprattutto perchè non si combatte l'evasione/elusione (palla al piede della società italiana favorita dalla politica e dalle lobby) e non si restituisce il fiscal drag? Si tenta a mio parere non di salvaguardare i cittadini ma i poteri forti alleati con la classe dirigente nel dissipare il poco di patrimonio rimasto di quella che fu l'Italia di un tempo in mod da lasciarci definitivamente in mutande come accaduto in Argentina dove i cittadini di quel paese non sono più nemmeno padroni della terra dove camminano .... Auguri Italia!!

giovedì 16 ottobre 2008

Saviano, non va lasciato solo........

L'autore di Gomorra ha dichiarato che forse lascerà il paese in seguito alle rivelazioni di un pentito casalese sulla preparazione di un'attentato in stile mafioso (un pezzo di autostrada che viene fatto saltare come accadde per Falcone) per levarlo di mezzo e mandare un segnale sia allo Stato (di non provarci nemmeno a cercare di debellare le cosche casalesi) e a coloro che sono i referenti politici (che evidentemente non obbediscono ai diktat che gli arrivano), in puro stile terroristico. Naturalmente sono apprezzabili gli attestati di solidarietà che sono pervenuti allo scrittore ma a mio parere ha ragione Fava quando dice che se davvero si vuol mandare un segnale ai camorristi non basta la solidarietà ma si devono denunciare la carriere "politiche" fatte grazie alle cosche (non solo campane) e che ora, pur dichiarando solidarietà "pelosetta", vengono richiamate all'ordine dai burattinai. Saviano è un simbolo, L'ULTIMO SIMBOLO, dell'Italia che crede nella onestà e nella costruzione del proprio futuro fuori dalle logiche di scambio, della corruzione e del malaffare. Se dovesse essere davvero l'obiettivo di un'attentato o lasciare il paese (il risultato dal punto di vista dell'italiano onesto non cambia) si potrebbe dire addio realmente alla sola speranza di veder cambiare qualcosa in questo paese: davvero si potrebbe parlare della mancanza di "un" futuro per noi e le prossime generazioni; e non solo ma la cosa realmente negativa che si dovrebbe prendere atto ufficialmente che un bel pezzo di paese (non solo il Sud) è "proprietà del malaffare": al sud c'è la manovalanza e nel resto del paese si fanno gli "affari" e si riciclano i soldi. Ha ragione chi dice che realmente stiamo derivando verso le repubbliche fantoccio degli anni scorsi cosiddette delle banane dove tutto era aleatorio e lasciato alla "libera" iniziativa individuale: anche la criminalità. Sindacalisti uccisi; politici se onesti uccisi se corrotti che fanno carriera ecc..... cosa ricorda? Sicuramente "quelle" repubbliche ma anche una parte della nostra storia. Si può tornare indietro? Certo, servirebbe un sussulto di dignità che non vedo in giro, sarà la crisi ma non credo, come servirebbe che la classe dirigente si faccia una bella pulizia al proprio interno: anche se personalmente non ho mai visto nessuno che si autodenuncia se non ha da guadagnarci sopra e personalmente!! A Saviano dico che se sceglie di rimanere sappia che qui la memoria è cortissima e prima o poi anche lui si troverà solo come gli altri che l'hanno preceduto e che sono diventati "eroi" della patria ma sono morti e quindi non potevano più danneggiare coloro contro cui combattevano e che anzi oggimad anni di distanza, se ne fanno scudo............ se invece Saviano decide di lasciare il paese trova la mia solidarietà nel farlo e soprattutto rafforza la convinzione, non solo mai, che questo paese non merita questi "figli" e che è meglio essi lo lascino e badino al proprio di futuro andando in un paese civile che sa sfruttare le potenzialità e non le comprime e le massifica.......

mercoledì 15 ottobre 2008

Cencelli versione 2.0: nulla di nuovo....

Se si verificherà il ticket per la vigilanza e per la corte costituzionale, senza nulla togliere ai singoli di cui non si discutono le qualità e la storia personale da parte mia, il giochino maggioranza/opposizione che si sbranano viene scoperto: è solo, appunto, un gioco delle parti. Spesso danno l'impressione di crederci davvero anche loro in realtà non si fanno molto male realmente e si ha la netta impressione che ci si sciabola solo per spingere l'avversario a "mollare" la presa: un'esempio può essere la vicenda Alitalia dove alcune figure di primo piano nominatevi sono di area PD e nessuno ha fatto una piega che sia una. Al di là delle prese di posizione si evidenzia l'antico male del consociativismo che mai è stato eliminato del tutto e anzi le oligarchie politiche si trovano spesso sullo stesso lato della barricata quando, sempre per esempio, si tratta di decidere a "chi" far pagare i costi del salvataggio della ex compagnia di bandiera oppure la crisi dei mercati invasi dalla malapianta liberista: qualunququisticamente si potrebbe dire che sono "tutti uguali" ed in parte è vero ma non c'è solo quest'aspetto c'è molto di più che le accomuna: una per tutte la necessità di autoperpetuarsi al potere. La presa sulla società non è mai stata così completa e mai come ora il controllo delle leve del potere è stato così saldo in mano politica, ma allora urge una domanda: e tutto il casino mediatico? E la mitizzata manifestazione ottobrina? E gli insulti reciproci? Tutto parte di un "gioco" delle parti per spingere sul dna degli italiani e attivare il gene ereditario del dividersi a tutti i costi per non morire di noia e esserci? No questa si chiama società elitaria, leggasi liberale, dove i "migliori" (termine non mio ma di un'autentico liberale del secolo scorso) governano le masse anche contro il loro interesse se ciò serve a conseguire gli obiettivi che ci si è preposti e che sono propri di quell'ideologia elitista: infatti se si ritorna alla scuola elitista non è un caso; così come non è un caso se la sanità e buona parte dei servizi pubblici sarannod dati in mano a privati (acqua compresa) senza tener in alcun conto i dettami dell'esperienza storica nè la stessa Costituzione italiana che prevede una partecipazione della comunità nella economia per valorizzare l'utilità sociale della proprietà privata, quindi una cosa lontanissima dall'attuale realtà quotidiana. Gridare allo scandalo è solo nascondersi dietro il dito e salvarsi la coscienza per averli votati e mandati dove sono ora accettando anche la proposizione, a mio avviso errata e insultante per la nostra intelligenza di cittadini, di votare liste bloccate, quindi dei nominati e null'altro. La continuità "politica" con i precedenti regimi è talmente evidente che trovo realmente scandaloso parlare di I°, II° e III° Repubblica come nel caso nostro per segnare le tappe del cambiamento: in realtà c'è un filo conduttore che dal 1948 ad oggi spiega l'evoluzione della situazione italiana che lo spiega e trova nella difesa dello status quo dei soliti noti il comune denominatore e i normali cittadini gli obiettivi cui dare in pasto ideologie ottocentesche mentre le loro tasche vengono puntualmente svuotate e il loro futuro vanificato.

martedì 14 ottobre 2008

ma perchè aiutare chi ci ha rifilato il proprio debito?

Proprio non ci arrivo: tutti a parlare della crisi che arriva e tutti a precipitarsi a dire che si devono salvare le istituzioni finanziarie e connessi; in america ci sono reprimende per chi ha guadagnato milioni di dollaroni a scapito di chi di soldi e aveva pochi. Nessuno invece che parli del vero male di cui soffre il sistema: l'accrescimento della ricchezza a scapito della maggioranza della popolazione. Infatti è questo il problema il sistema liberista che da 20 anni e oltre ci governa e che ha avvelenato non solo il capitalismo ma le società stesse creando una disparità enorme al suo interno fra chi aveva troppo e chi non perdeva quel poco che aveva: per non dire naturalmente dei paesi del terzo mondo, che da decenni pagano il nostro benessere, che sono sempre più lontani da un miglioramento sperato. Però, tutti i governanti che fanno? Anzichè punire chi ci ha ridotti così li premia o nazionalizzandole o finanziando i loro debiti a babbo morto e come se non bastasse gli squaloni hanno comrepso che possono spillare soldi facendo le lacrime di coccodrillo ed infatti mandano attraverso operazioni finanziarie di vendite massicce le borse in rosso guadagnando sulla fame altrui inconsapevoli che la rabbia aumenta come anche la miseria provocata da un sistema basato sui salari bassi e sulla distruzione dello stato sociale. Infatti ora arriva la recessione e ..... non è una nave che arriva malconcia in porto ma un relitto che affonda in mezzo al mare i cui passeggeri affogano senza salvagente e con poche speranze di essere salvati da eventuali soccorritori i quali si preoccupano "solo" di tenere a galla la nave ormai irrecuperabile. Parole come fiscal drag, tassazione sui redditi da lavoro dipendenti, recupero del potere d'acquisto ecc. sono solo chimere per chi scientemente ha solo in mente di salvare chi lo tiene lassù senza minimamente preoccuparsi di chi, appunto, affoga. Marx diceva, a ragione, che il capitalismo è un mostro che si divora da solo e mai come ora ne abbiamo una prova provata. In realtà in crisi è la follia di chi credeva che si crescesse all'infinito finanziariazzando l'economia senza comprendere che senza l'economia reale non ci sono finanze nè soldi, nè persone che acquistano i beni. Questa interpretazione è fallimentare e si sta rivelando a nostre spese quanto lo fosse ma soprattutto il vero problema è che fare ora? Cambiare rotta? Mandare in galera chi ha mangiato a nostre spese? Poco, troppo poco e troppo tardi ormai, siamo oltre ormai e bisognerebbe impedire a chi fino a qualche ora fa cantava le lodi del liberismo e che ora si cosparge il capo di cenere e si dichiara "alternativo": una classica operazione di trasformismo che è tipica di chi cerca di levarsi di dosso le responsabilità e che se la gente avesse qualche secondo per pensare avrebbe già condannato, anche se ormai serve a poco................ che fare? Per ora stringere i denti e tirare avanti credo: poi si vedrà .........

Quel massone ......

Qualche giorno fa ero con la mia amena famigliola in giro per la città quando un'altrettanto amena, o forse dovrei dire aliena, famigliola si ferma nella locale piazza garibaldi e il marito verso moglie e figlioli apostrofa il personaggio riprodotto dalla statua, garibaldi appunto, nel modo succitato: " quel massone" ecc..... vi dirò sono stato in primis preda di sentimenti contrastanti e lontani fra loro: da un lato gli avrei voluto dire due "cosette" sulla storia del paese dall'altro però alla luce dell'evoluzione della storia italiana non me la sono sentita di dargli addosso un pò perchè, in perfetto stile americano e liberale genere ognuno per se, ognuno può pensarla come vuole e un pò perchè a uno così che gli dici? Poi a casa ci ho riflettutto e sono giunto all'idea che, pur nella sua rozzezza, non aveva tutti i torti. Innanzitutto perchè la storia la scrive chi vince e mai chi perde e nel nostro paese massima siffatta mai più vera fu dato che il sud fu conquistato dai garibaldini (complice anche l'accordo fra latifondisti del sud che vedevano salvate le proprie prerogative e la borghesia industriale e la classe politica del nord accomunati dalla comune appartenenza a entità quali massoneria, carboneria e dal comune interesse a mantenere lo status quo ante per le cose realmente importanti lasciando ai cantori gli aneliti passionali e ideali che venivano dati in pasto alle masse), il centro (con varie vicissitudini) votò l'annessione al regno di piemonte (non essendoci il suffragio universale si può ben immaginare quanti abbiano realmente votato un passo di tale importanza), il nord bè lì fu tutta un'altra musica per cui non mi dilungo. Il punto che mi interessa sottolineare però è la prima grande operazione di trasformismo della nostra storia: l'unità del paese fu raggiunta semplicemente sostituendo un contenitore ad un'altro senza soluzione di continuità. Aristocrazia era e tale rimase, borghesia idem, latifondismo pure, laddove vigeva la una norma essa fu sostituita da quella piemontese ecc. insomma siamo lontani da quella costruzione idealizzata nella retorica risorgimentale (e dai suoi prodromi rinascimentali di Dante e Petrarca e Machiavelli) che tutti, spero abbiamo studiato a scuola e all'università. E se semplicemente osserviamo la storia del dopoguerra del nostro paese non possiamo non meravigliarci che ci siano oggi cittadini che la pensano in quel modo: un sud povero e arretrato usato come mercato coloniale oltre che come serbatoio di braccia per il nord (non scopro io che 4.5 mln di meridionali dal 50 ad oggi hanno fatto del nord la punta dell'economia del paese, vedi fiat) e nè scopro io che la sensazione che si fosse "voluto" un'area del paese così perchè serviva da sbocco ai prodotti della parte avanzata del paese è molto più di una semplice sensazione. Alla luce di questa breve e incompleta riflessione non mi sento di condannare quel cittadino, il quale per la cronaca aveva uno spiccato accento del nord e quindi delal parte che ci ha guadagnato dalla nascita del regno di italia, che inveiva contro la il personaggio rappresentato dalla statua visto che un'esame approfondito e spiritualmente moderato/ liberale della nostra storia non è mai stato fatto: o ci si è accodato al trend o ci si è racchiusi in una nicchia livorosa e vendicativa che ha portato a fenomeni localistici e secessionisti che nulla hanno a che vedere con la storia dei popoli che abitano la nostra penisola. Non sono mai stato nè nazionalista nè cosmopolita, nè però mi sono mai fermato a dire cose ovvie e oggi di moda quali fanno altri, anche alla luce dell'immaturità evidente del nostro essere italiani (preda di dittatorelli, di tycoon tv, di gemagogia della paura ecc.) non mi ha fatto sentire nè ferito nè offeso anzi mi ha spinto a riflettere che forse tutti i torti non ha.........

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