venerdì 17 ottobre 2008

il lato italiano della crisi

La crisi finanziaria internazionale che stiamo vivendo, la peggiore dal 1929, e che ha determinato la fine del modello liberista (a proposito: AAA CERCASI CONVINTO LIBERISTA CHE DIFENDA IL MERCATO E LE SUE "LEGGI" IN EPOCA DI CRISI ) ma non del mercato capitalistico nè tantomeno di chi a tutti i costi vuole introdurre, spacciandole per riforme, elementi di liberismo e di privatizzazione soprattuto nel nostro paese. Ha inziato questo processo il centro-sinistra nel 1990 e l'attuale destra lo sta portando, pervicacemente, a termine. I campi d'intervento sono stati moltissimi e hanno in paratica rotto i vincoli sociali preesistenti da un lato e dall'altro allargato in maniera inconcepibile la forbice fra straricchi ed il resto della popolazione, ma con una variante: non ci siamo minimamente avvicinati al sistema americano ma bensì, ed in maniera considerevole, al Sud del continente americano, in pratica ad un vero e proprio far west in salsa italiana. Naturalmente essendo l'Italia un paese sostanzialmente democratico, con una bella vena corporativa che ora è emersa, ci sono, e ci sono state, delle resistenze ma furono vinte con contropartite di potere e compartecipazione: ecco allora che i sindacati mollarono praticamente su tutto in cambio di potere e cogestione delle politiche industriali e sociali mentre nel frattempo dei lavoratori (gli unici che pagheranno fino ad oggi i costi del liberismo) veniva fatta man bassa in ristrutturazioni, riconversioni ecc. ed il loro potere d'acquisto crollava in misura verticale mentre proporzionalmente aumentava il tasso dei profitti. Di pari passo partivano i tagli draconiani nel settore pubblico (scuola, università, ministeri, sanità, pensioni, utility, comunicazioni ecc.) che avrebbero dovuto "modernizzare, ottimizzare, riformare ecc." il paese: in realtà si abbandonava, no meglio, si distruggeva tutto quanto costruito negli anni precedenti al solo scopo di creare spazio al cosiddetto privato, sociale o meno, ritenendo che potesse gestire meglio e laddove ciò non era possibile si privatizzava semplicemente "donando" al primo che passa: un'esempio la telecom che da azienda di stato monopolistica in un settore strategico per qualunque paese è diventata una parte di un'oligopolio con un qualcosa in più, ossia la proprietà della rete che da in affitto agli altri (unassurdo tutto italiano) e che è passata da un proprietario all'altro oguno dei quali l'ha lasciata un pò più povera. E come se non bastasse si sono create le condizioni non solo di eliminare lo stato sociale ma anche quei diritti che si ritenevano acquisiti come il diritto ad una pensione adeguata: infatti sono state tagliate mentendo sapendo di mentire quando affermavano che non si poteva tenere su un sistema pensionistico com'era definito perchè se si prendevano i fondi a sè essi erano, e sono, non in profondo rosso ma in "verde" se non fosse che essi erano stati sobbarcati dell'assistenza socialee del resto del welfare e come se non bastasse anche del risanamento del bilancio dello stato e, dulcis in fundo, legandoli all'andamento dell'economia cosa che significava che se essa andava male le pensioni scendevano verticalmente se andava bene aumentavano .... di poco. E che dire del lato privato delle pensioni? Dove sono finiti i contributi di quelle categorie che vi hanno aderito? Mica nei fondi strutturati, neh? Perchè nessuno ne parla? E si potrebbe continuare all'infinito tanti sono stati i campi d'interventi in cui i "riformatori" sono intervenuti facendo danni che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Ma la cosa che dovrebbe far pensare è: come mai anzichè porre in essere misure atte a salvare i redditi, soprattutto medio e medio bassi, si salvano banche? E come mai le categorie ch finora hanno beneficiato del bengodi italiano ora piangono lacrime di coccodrillo? Ma soprattutto perchè non si combatte l'evasione/elusione (palla al piede della società italiana favorita dalla politica e dalle lobby) e non si restituisce il fiscal drag? Si tenta a mio parere non di salvaguardare i cittadini ma i poteri forti alleati con la classe dirigente nel dissipare il poco di patrimonio rimasto di quella che fu l'Italia di un tempo in mod da lasciarci definitivamente in mutande come accaduto in Argentina dove i cittadini di quel paese non sono più nemmeno padroni della terra dove camminano .... Auguri Italia!!

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