sabato 21 settembre 2013

il peso degli errori....... che pagheremo noi

In questi giorni abbiamo avuto un idea di come siamo "importanti" nel consorzio europeo e quanto siamo sovrani a casa nostra... è arrivato il "funzionario" Rehn e ce lo ha detto chiaro: fate i furbi e parte il commissariamento da parte della troika. Cosa é accaduto? Un semplice 0,1 in più rispetto al vincolo di base, un miliardo di euro.. un inezia. E' vero che i mercati, e gli speculatori presenti su essi dominandoli (quelli che comunemente definiscono "popolo del mercato"), sono fermi - mica son stupidi. loro - son fermi; è anche vero che le scelte di coalizione, puramente demogogiche, ne hanno determinato lo sforamento; ma il dato, al di là di tutto, é solo uno: siamo colonia come Grecia, Spagna, ecc. Non hanno nemmeno bisogno di usare termini "diplomatici": siamo così scesi in basso nell'agone europeo, come classe dirigente, che non si perde nemmeno troppo tempo ma si arriva subito al punto.... fate quello che vi si ordina o saranno guai.
Ecco i guasti a fare gli "euopei" a priori ed ecco la conseguenze nel seguire unti del signore e suoi sodali, finti suoi nemici e, soprattutto, ecco la conseguenza nel dar carta bianca a ...... Re.
Le nostre, in fondo provinciali, magagne spariscono di fronte all'enormità di quanto ci accade perchè non è un problema di nazionalismo ma di dignità perchè se è vero che ci siamo ficcati noi in questi casini è anche vero che non facciamo nulla per uscirne: come il cane che si morde la coda e che dimentica perfino perchè lo sta facendo..... siamo proprio messi male se crediamo a controsensi come il "rigore che si può coniugare con la crescita"; oppure al "siamo in fondo al tunnel" o all'ultima uscita "ottimisti per il 2014" .. dimenticando che la stessa cosa ce la dicono da dieci anni almeno.
Eppure, a parte un profondo senso di frustrazione, non  sembra di vedere un barlume che fosse tale negli occhi della gente, anzi ci sono addirittura danneggiati dalla crisi che sostengono che "per anni abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità" ecc.
siamo colonie; ma il vero problema è lo siamo soprattutto dentro di noi..... non siamo un popolo maturo e convinto delle proprie possibilità ma gregari e di second'ordine per giunta drogati dalla nostra stessa presunta furbizia che ci ha ficcato in un angolo buio della storia...

buona domenica con faber
il testamento.. qualcuno dirà: amche c'azzecca con il post?
c'azzecca, eccome.. fate funzionare le rotelline e vedrete....

giovedì 19 settembre 2013

un diritto ancora negato.... una società arretrata


.... neppure stavolta ci siamo: una legge contro l'omofobia proprio non la si riesce a far passare in questo provinciale, bigotto e perbenista paese (un ottima cronaca la trovate sul "fatto quotidiano").... c'è un ok, con il pdmenoelle che vota contro le "larghe intese", ma il vero riconoscimento manca ancora.
Inoltre nella società la situazione non è che sia migliore, anzi.... ne ho avuto una prova oggi  sull'onda di una news data da radio capital sulla circolare del comune di bologna che chiedeva ai nidi e agli asili di non indicare le denominazioni "classiche" (padre, madre, ecc.) in favore di termini quali "genitore 1, genitore 2, altro genitore"..... si può discutere sulla numerazione, certo, perchè troppo burocratica; ma sulla qualifica di genitore non credo. Il punto é il concetto stesso di famiglia: oggi la famiglia tradizionale e NETTA minoranza e spesso esplode mentre nuove figure di famiglia stanno emergendo: che so convivenze, coppie aperte, coppie dello stesso genere, coppie composte da persone di diversa religione, di ex divorziati ed ex separati, ecc. ma sto scantonando... qui il problema non è nè la "famiglia" nè la legge ma è un problema cultrurale: e si sa che noi, in argomento cultura, scarseggiamo... e molto.
Su facebook si è discusso molto sull'argomento: e devo dire che ne sono rimasto deluso dato che il campionario variava da "sono MAMMA" o "sono PAPA'" come valore frazionario a "gay = pedofili a priori" con in mezzo una montagna di varia espressione di umanità che mi hanno sinceramente sconcertato: oddio, non vivo sullaluna e so benissimo che siam messi maluccio in quanto a provincialismo perbenista e bigotto ma vedermelo spiattellato davanti fa un altro effetto, un brutto effetto per giunta....e la cosa che mi ha colpito è che spesso chi si pronunciava come "defensor of faith" in termini di famiglia sosteneva tesi che nemmeno mio padre, meridionale e nato nel 1914, aveva il coraggio di affermare apertamente, magari lo pensava ma a dirlo ce en correva: aveva tanti limiti ma a questo ci arrivava!!!!!!
c'è ancora tantissima strada da fare sulla strada della civiltà, purtroppo....

mercoledì 18 settembre 2013

è finita? Sarà.. ma non ci credo.


Ecco il messaggio al popolo che l'amato capo ci ha rivolto, godetevelo....
meriterebbe, in un paese normale, ben poca attenzione (il fenomeno sarebbe strato poco più che una meteora ma .. visto il, ben noto, vizietto italico di innamorarsi di chi gli promette la luna nella mano ben sapendo l'impossibilità del pur semplice pensarla una cosa del genere... una cosa già successo con la famosa italietta dei ruggenti anni pre II° guerra mondiale) ma nel paese nel quale ci ha catapultato nei 19 anni trascorsi serve eccome analizzarlo sul serio perchè anche se per l'uomo forse sarà il canto del cigno in realtà l'eredità che lascia è enorme e i suoi epigoni sono in molti: a partire dal mondo politico per finire nella società reale.
  1. La parte importante del video messaggio è, chiaramente, la prima: laddove richiama i principi liberali cui si ispirerebbe... strano perchè se essi fossero stati davvero applicati non sarebbe mai potuto arrivare dov'è ora essendo lo stato liberale si uno stato poco invadente dal punto di vista politico-economico (e che mette sullo stesso piano datori di lavoro e lavoratori, un ossimoro evidente, ma impedisce i cambiamenti che arrivano dal basso a priori) ma anche uno stato di .... diritto, il che è tutto dire mi pare visto il caso in questione: basti pensare che per molto meno fior di uomini di stato altrove non solo son stati costretti a dimettersi ma son dovuti letteralmente sparire dalla scena pubblica; negli usa, non certo uno stato comunista, fior di aziende son state fatte a pezzetti solo perchè avevano posizioni dominanti e i politici appena eletti potevano avere la visita del classico agente, spesso federale, provocatore che gli poneva domande imbarazzanti, cui se rispondeva in maniera diciamo errata spettava l'obbligo di arrestarlo, punto. In realtà il messaggio è diverso: si richiama i principi liberali, indubbiamente, ma nella versione liberista dove lo stato è inesistente (giustizia, difesa, interni al massimo); al massimo si limita a legittimare chi sul, del tutto ipotetico, mercato emerge sulle ossa altrui e ne consente l'affermazione e il riconoscimento da parte della demarchia, teorizzata da Von Hayek (il cui pensiero va oggi per la maggiore) che è la vera guida della società e dello stato, al potere di cui entra a far parte accettandone idee, ruoli e quant'altro senza dover dar conto a nessuno e senza alcun controllo democratico se non dei propri pari, o presunti tali, il che significa che lupo non mangia lupo e tutto si tiene: una sorta di "migliori (estremizzata nella composizione)" che sono predestinati a guidare l'imbelle popolo, incapace a guidarsi da solo (...), sulla via della libertà: alla sola idea di un regime, peraltro in via di costruzione oggi in europa, del genere mi vengono i brividi.....
  2. un altro aspetto del messaggio è quello della immanente crisi che ci attanaglia  e che ha si le sue radici nella finanza internazionale a partire dal 2001 ma ha anche peculiarità del tutto nostrane, italiche e che pur pesano, e peseranno, sul presente e sul futuro...... non credo che il nostro possa chiamarsi fuori dato che non solo vi è dentro come politico ma vi ha anche contribuito ampiamente fin dalla sua discesa in campo del '94 (vinse le elezioni sol perchè si alleò con gli ex fascisti e con la lega) trovando, però, le porte ben aperte grazie all'egregio lavoro fatto dalla cosiddetta sinistra in precedenza con le, false, liberalizzazioni e privatizzazioni di cui ancor oggi si dice orgogliosa: con uno scenario del genere il suo messaggio pubblicitario era semplicissimo perchè parlava si ai ceti che in precedenza votavano per il, passato, pentapartito (di cui però adottò l'intero personale politico ..... e le clientele) ma anche ne superava i confini parlando alla pancia della "casalinghe di voghera" e dei pensionati ... per tacere del sottoproletariato cui basta una parola, e qualcos'altro ma poco, per acquistarne il voto; questo è stato il suo pregio: l'aver saputo introdurre nell'agone politico il medium più importante e attraverso esso far arrivare il messaggio negli angoli più remoti del paese.. attenzione: messaggio che in realtà era un annuncio di un qualcosa di la da venire ma cui mai ci si poteva arrivare ma si sa che più lontanop è l'orizzonte maggiore è la speranza di arrivarvi.... insomma il mitizzato "migliore dei mondi possibili" da sventolare davanti agli occhi mentre in realtà il progetto prevedeva ben altro ossia lo smantellamento dello stato democratico, e liberale, venuto su dalle ceneri dal fascismo e dalla seconda guerra mondiale.
  3. altro aspetto non secondario è il martellante richiamo all'idea immaginifica dei "comunisti alle porte" ... qualche ingenuo può anche crederci .... o far finta di crederci: dai bottegai ai liberi professionisti, non tutti sia chiaro, come dai giovani agli stessi lavoratori tutti ne sono colpiti e rapiti dalla sua semplicità: chi non vorrebbe pagare meno tasse a uno stato "corrotto" a priori mantenendo naturalmente i propri privilegi e status? Naturalmente è impossibile..... qualcuno guadagna e qualcuno perde; molti s'impoveriscono e precipitano in basso nella scala sociale senza nemmeno accorgersene scoprendo le vere gioie del liberismo solo quando ne sono estromessi, e a quel punto è inutile protestare dato che nulla si è fatto per fermare il processo, rimane solo un senso di frustrazione e un rancore profondo e inespresso che porta all'alienazione e all'anomia: mali che ben conosciamo oggi dalle cronache dei giornali. Il punto non è il significato letterale ma il significato recondito che all'immagine veniva data: tutti liberi; tutti ricchi; e chi non lo era doveva prendersela con se stesso solo o perchè era uno sfigato o perchè era, appunto, un comunista.... e lo Stato? Bè esso era descritto come il leviatano stato mangia uomini, tutto qui: era Reagan che sosteneva che il male era lo Stato, no? Quindi il passo è facile: riduciamone il peso e rendiamolo inviso ai cittadini mettendone in risalto le pecche e i guasti; fatto ciò si poteva passare alla fase ..ben descritta nel "piano di rinascita nazionale" della P2 e questa era la peculiarità "nazionale" o italiana che dir si voglia. In realtà ben sapeva che non era così: il liberismo ha nel suo dna proprio il leviatano stato e, come il comunismo cino-russo, non ammette rivali nè spinte sociali perchè ha un feticcio, il mercato ideale, che tutto risolve e azzera.. se se ne hanno i mezzi naturalmente....... quindi sbatti in faccia i "comunisti" alla gente menrte in realtà è proprio quel regime che stai contribuendo a creare e costruire: geniale, vero? Non era tutta farina del suo scacco naturalmente: fin dagli anni '40 negli usa con la paura del comunismo instillata in tutti gli americani si sono perpetrati omicidi eccellenti e si sondate la stura a speculazioni e soprusi ai danni degli stessi americani senza che, tranne pochissimi, gli stessi si rendessero conto della cosa, anzi più poveri erano e più ne diventavano il baluardo contro infiltrazioni democratiche... non è un cas che negli usa non esista il suffragio universale e solo una frazione degli aventi diritto al voto, votano..... 
  4. non è un caso il continuo attacco alla Magistratura, vero? Un potere effettivamente indipendente è un pericolo per chi mira a totalizzare la società: per lui come per chi, come nelle stanze del potere finanziario, non vede bene che qualcuno ficchi il naso nei propri affari..... è vero che la tendenza degli ultimi 20 anni, anche da parte dei governi, è quella di favorire il "popolo dei mercati" a scapito del popolo nell'accezione tradizionale.... cui spetta solo il compito di pagare il conto e di servirsi sul mercato di quei diritti che prima erano acquisiti per costituzione ma è anche vero, il caso italia docet, che i mali alla base si sono incancreniti e che poteri occulti e grigi fin dalla unità del paese si sono arrogati il diritto di salvaguardarsi... qualunque sia il regime che avessero di fronte. Il passo è breve: eliminando i guardiani della legalità tutto era permesso. Non è nemmeno un caso, in quest'ottica, che le mafie siano così contigue alla politica.... hanno da guadagnare in uno siffatto stato, vero?
...... questo e molto altro si è stratificato in questi anni e il nostro ne è solo l'ultimo interprete peraltro, credo, non del tutto consapevole di esserne l'ennesimo strumento da usare e che una volta esaurita la parabola chi tira le fila ne sta già costruendo un altro di sipario che presto si aprirà davanti a tutti noi: possiamo fermare questo processo? Non lo so... anche perchè, forse, la vera domanda è: vogliamo davvero fermarlo questo processo dato che, come affermano e sostengono persone integerrime come Rodotà, non abbiamo mai brillato per senso della"democratico" e per senso della "responsabilità" cui ci si dovrebbe tutti attenere se fossimo davvero convinti di essere dei fortunati ad aver avuto in dono una costituzione democratica che stiamo, per puro opportunismo e ignavia,  e senza troppe ansie, nel cestino della spazzatura senza nemmeno porsi il problema del... dopo?
Siamo stati: fascisti, comunisti, democristiani, berlusconiani ecc. ma mai siamo stati cittadini di uno stato democratico che hanno si diritti da pretendere di fronte allo Stato ma abbiamo anche tantissime responsabiltà cui abbiamo spesso  omesso di ottemperare con leggerezza..... bene ora ne paghiamo lo scotto, ci piaccia o meno e lui è lì a testimoniarcelo dicendo "ho fatto tanto" e non mi sostenete? Siamo così liberi da rimpiangere la ... dittatura?
Potrà anche essere il "suo" canto del cigno ma, come dicevo, ne rimane l'eredità: un eredità di cui siamo stati, e siamo, consapevolmente partecipi e complici.. qualunque sia la nostra ideologia e parte.
Se non lo conoscete ancora, ascoltatelo
buon ascolto

martedì 17 settembre 2013

#IvoteforGermany

eccolo: la "nuova" europa sta nascendo; anche i nostri stimati concittadini - insieme a tedeschi, spagnoli. francesi, danesi ecc. - se ne accorgono... quello che c'è nel titolo, #IvoteforGermany, è uno degli hashtag che vanno per la maggiore su tweet.
Il ragionamento é semplice: i paesi come li abbiamo finora conosciuti non contano più nulla; sono ingabbiati da mille regole poste da qualcuno, le cosiddette autorità europee (commissione, BCE, ecc.) che, oltre a NON ESSERE DEMOCRATICAMENTE ELETTE, sono solo una accolita di tecnocrati che cercano (e ci stanno risucendo) di creare una federazione di interessi, non di Stati, tutta improntata ai principi del "mitico" Von Hayek ossia una struttra liberista dove le, ex, entità-Stato sono al soldo dei mercati e no dei popoli che pur eleggono il ceto dirigente e che pur si aspettano di vedere qualche frutto della loro delega; invece no: ricetta economica; struttura legislativa; economia; società; welfare; tutto viene ridimensionato al mercato e alla legge della domanda e dell'offerta con gli stati che pendono a favorire la seconda e a lassez faire la prima.. in poche parole se la cavino da soli tanto fra tasse, imposte e contributi comunque pagano il conto che gli vien lasciato dai mercati; sia in termini di livello e qualità di vita sia in termini economico-politico che sociale. Non è un caso che fior di cosiddetti economisti "riformisti" spingono affinchè il paese si incammini sulla "svalutazione interna (riduzione di tasse e del costo del lavoro inteso come salario)" anzichè usare la leva della svalutazione della moneta, la spesa pubblica mirata alla ricerca e allo sviluppo alle opere essenziali (scuola, univeristà, beni culturali, ecc.) ... come in giappone, per fare un esempio semplice semplice.
L'obiettivo dei tecnocrati "mercatari (detto in senso spregevole)" è chiaro: lo dicevo prima e lo ripeto qui, ossia "DE-DEMOCRATIZZARE LA POLITICA E DE-DEMOCRATIZZARE LA DEMOCRAZIA" SONO COSE CHE DANNO NOIA..... i popoli è chiaro che si aspettano che il ceto dirigente ascolti le loro istanze e le loro esigenze ma dev'essere altrettanto chiaro che l'esigenza delle "riforme" è market-oriented perchè è sui mercati che si decidono il futuro delle società, la loro competitività, il lavoro e si sa che il mercato non è certo tenero con chi non ce la fa, no? A. Smith poche righe sotto il famoso "ricchezza delle nazioni" sosteneva che il miglior modo per evitare che i poveri facessero troppi figli era di lasciar andare la mano invisibile del mercato, ossia la legge di natura della domanda e dell'offerta: tradotto significa affamiamoli ed eviteranno di farne troppi di figli; il prototipo dell'eugenetica e del nazismo in tutte le sue articolazioni........ è questo il vero obiettivo? In questi termini no naturalmente... siamo ancora troppo istruiti e vicini agli orrori dei totalitarismi per poter far passare in maniera chiara un messaggio del genere; ma date tempo al tempo e disimparando nei giovani la storia prima o poi diventerà naturale che qualcuno se ne uscirà dicendo: "perchè devo pagare le mie tasse? Per i poveri fannulloni?" Logico, no.. già lo si dice per le donne che lavorano e che hanno la pessima abitudine di "restare incinte" ma è solo l'inizio...
giustifico pienamente coloro che hanno fatto il ragionamento di cui sopra: l'unico paese che conta davvero e che può determinare anche il nostro futuro è la Germania, quindi come cittadino europeo ho il DIRITTO di votare per quel paese e non per uno di sfigati e perdenti, come l'italia...... giusto, no? E' lì che si determinano i nostri destini ed è lì che si giocano i destini: da un lato la Merkel che ha basato tutta la campagna elettorale sulla stabilità economica dei tedeschi (che così scaricano sugli altri paesi fratelli i loro costi) ed ha ottime probabilità di vincere anche queste di elezioni; dall'altro i socialdemocratici che sono stati i primi a "riformare" il welfare tedesco in senso liberista (sempre questi comunisti a fare casini, vero?) ma l'hanno molto addolcito nei vari laender con annessioni delle banche regionali nel pubblico e con la compartecipazione dei lavoratori nelle aziende; infine gli euroscettici (quelli per cui tifo lo dico chiaro e tondo qui) che ci vogliono fuori dall'euro .... c'è un solo ma: loro ci vogliono fuori ma pagando i debiti (che io non pagherei se non dopo la nomina di una commissione indipendete che dovrebbe valutare se è stato creato in maniera fraudolenta, e a discapito dei cittadini) in euro mentre i più intelligenti fra loro, che capiscono il pericolo che si corre, ci vogliono fuori ma senza pagare in euro ma in una moneta "cattiva" che ha come contraltare il suo cronicizzarsi. Ora fra i due il male minore è il secondo: per il semplice motivo che riacquistata la sovranità abbiamo anche le mani libere nel decidere quali siano le vere priorità del paese e agire di conseguenza; dal canto loro se gli euroscettici arrivassero nel parlamento tedesco ogni singola iniziativa sarà vagliata dalla loro corte costituzionale che ha già stabilito che nessuna iniziativa può essere presa se in contrasto con l'interesse e l'economia tedesca come a dire scordiamoci il "salva-stati oops banche" se avessimo problemi..
si hanno proprio ragione: voglio anch'io votare per le elezioni tedesche!!!

lunedì 16 settembre 2013

.. arriva il rapporto sul gas, poco cambia

Il tanto atteso rapporto sul gas "siriano" è arrivato sul tavolo del Segretario Generale e dei Grandi: si sa ora che non c'è stato un solo attacco ma ben 14 di cui l'ultimo è stato quello più grave...... è quello insomma che ha fatto passare la "linea rossa" di Obama, il premio nobel per la pace (..).
C'è una domanda inespressa: la, sottile, linea rossa è .... il quattoridcesimo attacco al gas (se è vero quanto afferma il rapporto ONU)?
Ma vogliamo scherzare? In Siria, ed anche in Egitto, c'è una guerra civile, all'inizio dominata da movimenti "laici" che ben presto sono stati soppiantati da quelli "non laici (peraltro finanziati dai paesi arabi e anche .... dall'occidente)" che ci stanno mettendo la manodopera e l'esperienza maturata in afghanistan. Questa guerra civile non era già un dramma che avrebbe dovuto sollevare le coscienze imbelli degli occidentali? Pare di no.. si son mossi, rischiando una terza guerra mondiale (o forse la cercano.. c'è la crisi), solo quando hanno visto usare il sarin si son mosse.
Ma .... chi gliel'ha dato quel gas? E chi ha chiusdo gli occhi davanti al massacro che ha preceduto il suo uso? E le decine di migliaia di rifuguati, chi e come li gestisce, e basterà dargli una tenda e un pasto? Perchè qualcuno non interviene nei campi per cacciare i cacciatori di matrimoni, non solo arabi, che si vogliono prendere la giovin "siriana"?
E' il problema rimane: intervenire o no in Siria? A mio parere lo si doveva far subito, all'inizio.... interponendo una forza militare con un amio mandato che arrivi a disarmare entrambe le parti per poi cercare o una riconciliazione o l'instaurazione di un protettorato internazionale che ha il compito di rimettere le cose a posto ridando sovranità ai siriani; c'è un ma: e le risorse del sottosuolo in cui la "azienda di turno" ha lo zampino? Chi se le piglia dato che se si ridà la sovranità ai siriano essi (è già accaduto a Gaza negli scorsi anni dove quando i palestinesi hanno potuto votare "liberamente" hanno premiato Hamas e non chi ci si aspettava), ridiano vita ai contratti occidentali? Potrebbero darli ai cinesi, o ai russi o a chissà chi... e chi rimane fuori si lecca le ferite. E' forse questo il vero problema perchè se è vero che gli USA stanno raggiungendo la autonomia energetica è anche vero che una notevole parte dei profitti delle aziende arriva proprio dal petrolio.. ecco quindi che cade il castello ipocrita: siamo lì' e ci vogliamo restare e per restarci ci alleiamo anche con il nostro peggior nemico (creato, finanziato, addestrato da noi ai tempi dell'invasione russa dell'afghanista): tanto poi fra contractor e paesi amici che s'immolano al loro psoto... qualcuno qualcosa farà.... e a pagare saranno sempre e solo i siriani che si ritroveranno, come i loro cugini irakeni, a rimpiangere il loro "saddam"!

domenica 15 settembre 2013

Governo Letta, la mossa che dovrebbe fare il M5S

un consiglio cui sento di associarmi ..... in questo articolo c'è il concentrato di quello che penso, e dico, su "che (cosa dovrebbero) fare" i pentastellati in questi frangenti evitando gli errori, si fa per dire, di qualche mese fa: quel 10% perso è tutto lì.
dal Fatto Quotidiano del 15/9/2013 a firma di Andrea Scanzi
Secondo un sondaggio di Swg, trasmesso da Agorà venerdì 13 settembre, il Pdl è al 28. Il Pd al 26. E Movimento 5 Stelle al 20.5.
Per quanto i sondaggi siano spesso sbagliati, soprattutto su M5S, la cifra riguardante  il centrodestra dimostra come in Italia non ci sia né forse mai ci sarà speranza. Almeno un elettore su quattro voterà sempre Berlusconi. Anche se su di lui scoprirà di tutto. Soprattutto se su di lui scoprirà tutto.
Il ricatto eterno di questi mesi è: “Letta o morte“. Chiunque auspichi la caduta di Letta viene tacciato automaticamente di sfascismo. Irresponsabile lui, illibati i lettiani. E Napolitano a vigilare sul tutto, dettando la linea e decidendo come gli pare.
E’ qui che il ruolo di M5S diventa decisivo. Dopo tre mesi passati in gran parte a sbandare e sbagliare, il Movimento ha indovinato molte mosse. Da Rodotà in poi, al di là del raggelante harakiri-Gambaro, è stata trovata la strada giusta. Nella lotta in difesa della Costituzione, nello smascheramento dell’ipocrisia altrui, nella richiesta (puntualmente negata) del voto palese. Il sempre ilare Grasso e la sempre preside Boldrini sono molto simpatici: la Costituzione si può violentare, con buona pace dell’articolo 138 che ne rappresenterebbe l’architrave inviolabile, ma se uno osa anche solo ipotizzare di cambiare qualche procedura del regolamento al Senato, o addirittura sale sul tetto per difendere i Padri Costituenti, la Maestrina del Decoro Presunto Boldrini sospende gli alunni. Chiedendo, magari, che tornino a scuola (ops in Aula) con il quaderno firmato dai genitori, o da Grillo e Casaleggio.
C’è però una cosa su cui il Movimento continua a sbagliare. Quello attuale è uno scenario simile a quello del secondo giro di consultazioni. Era giusto dire no alle finte avance di Bersani, che faceva solo scouting ed elemosinava un appoggio esterno per poi inciuciare liberamente (come hanno confermato sia lui che Marina Sereni), ma fu erratissimo andare da Re Giorgio al secondo giro di consultazioni senza fare nomi. Che pure c’erano. Li avevano in tasca: Rodotà, Zagrebelsky, Settis.
So bene qual è la risposta a tale critica, rivolta subito da me come da Flores D’Arcais, Travaglio (“autoscacco a 5 Stelle”) e altri milioni di italiani: “Fare il nome non sarebbe servito”. Lo so bene. Napolitano non darebbe l’incarico ai 5 Stelle neanche se fosse l’ultimo movimento politico rimasto sulla Terra. Pur di contrastarli, Re Giorgio sarebbe disposto perfino a fingersi di sinistra.
“Fare il nome” sarebbe però stato ugualmente decisivo, perché avrebbe tolto al Pd l’alibi eterno che ancora oggi usano malinconicamente: “Le larghe intese sono colpa di Grillo”.
L’accusa di “saper dire solo di no” è intellettualmente disonesta, ma diventa più che credibile ogni volta che M5S sembra giocare solo e soltanto di rimessa. Sarebbe stata – oltre che coerente e nobile – una mossa concretamente inefficace, ma politicamente e strategicamente impeccabile.
Adesso stiamo vivendo la stessa situazione. Il governicchio Lettino deve cadere. Un Letta Bis sarebbe un Frankenstein orripilante e chiunque lo appoggerà tra i 5 Stelle si chiamerà automaticamente fuori, perché sputerà in faccia al patto stipulato con gli elettori.
Tornare al voto subito? Sempre meglio che tenersi Letta, ma ci sarebbe ancora il Porcellum. Che Grillo combatte dall’8 settembre 207 (primo V-Day), ma che è sembrato difendere in quel post bilioso sul ritorno al voto (“così vinciamo noi”).
E’ di nuovo il momento di fare scacco matto al Pd. Neanche ci vuole tanto: basta fare qualcosa, e loro poi sbagliano da soli. Sono bravissimi, in questo e solo in questo. Se M5S attende e gioca unicamente di rimessa, vince il premio Duri&Puri 2013 ma passa di nuovo per forza di mera opposizione che si compiace se il mondo va a rotoli, perché “loro l’avevano detto”.
Lo scacco matto è facile, facilissimo: proporre, subito, un governo con nomi autorevoli. Una lista con tanto di Premier e ministri. Settis Premier, Zagrebelsky alla Giustizia, Elena Cattaneo alla Ricerca Scientifica, eccetera. I nomi sceglieteli voi, non mancano. Si contattano i diretti interessati e si propone la lista dei sogni a Pd e Sel. Un governo di scopo, che duri al massimo un anno, faccia due o tre cose (a partire dalla legge elettorale) e poi voto. Ci state o non ci state? Si firma e si parte.
Mi si dirà: Sel accetterà, il Pd rifiuterà. Bene, cioè male: non sarà comunque più un problema di M5S. Risulterà chiaro che è il Pd a volere l’inciucio e non il M5S. Proprio come accadde con Rodotà candidato al Quirinale. Se il M5S avesse giocato di rimessa anche per la corsa al Quirinale, oggi non avrebbe il 20.5 (destinato forse a crescere) nei sondaggi. Invece propose un nome. Perse in Aula ma vinse in piazza, perché mise a nudo l’ipocrisia tracotante dei gerarchi piddini.
Gli iper-ortodossi, proprio come accadde durante le consultazioni con Napolitano, mi diranno che proporre una cosa sapendo già che verrà bocciata dalla “Casta” significa prendere in giro gli elettori. Mentre loro, invece, sono puri e fighi: “Che senso ha ipotizzare uno scenario se tanto Pd e Napolitano non lo accetteranno mai?”. Ha un senso molto preciso. Significa dimostrarsi anche propositivi e non avere paura di assumersi responsabilità.
Proporre il “governo dei sogni” non è prendere in giro gli elettori, casomai dimostrare che sono gli altri (rifiutando) a umiliare continuamente l’elettorato. Volete fare la rivoluzione, come amate ripetere? Bene. La rivoluzione si fa anche così. Non solo prendendo una birra e dicendosi al pub “Oh quanto son stato figo oggi alla Camera” (prassi, beninteso, che comprendo e anzi nel mio piccolo incentivo).
Non ignoro che Gianroberto Casaleggio sia qui scettico, non tanto per ideologia quanto per “procedura irregolare”. Lui dice: “Sì, ma chi lo ha scelto Settis? Chi lo ha scelto Zagrebelsky? Travaglio? Flores? Scanzi? Pluto?”.
A tale eccezione procedurale potrei rispondere che non è difficile immaginare i nomi preferiti dalla “base” dei 5 Stelle: non ci voleva un genio per prevedere che il nome spendibile al Quirinale sarebbe stato Rodotà. Poiché però Casaleggio è duropurista come pochi, rispondo: d’accordo, fate subito una consultazione come per le Quirinarie. Una cosa veloce e si spera più credibile, con voto più allargato e calcolo del risultato finale più rapido. Chiedete agli iscritti: “Chi vorreste Premier?” Vedrete che i primi nomi spendibili, dopo gli ottimi Gino Strada, saranno quelli lì: Settis, Rodotà, Zagrebelsky. A quel punto anche il “regolamento” tanto caro a Casaleggio sarà rispettato. E la proposta potrà essere fatta. Una proposta che ridarà speranza agli elettori. Poi, ovvio, il Pd dirà di no. Letta dirà che è impossibile, Renzi cincischierà che non siamo all’asilo e Napolitano farà un monito rutilante sui massimi sistemi.
Pazienza: i 5 Stelle avranno comunque fatto tana al centrosinistra, liberandosi dell’accusa di dire solo “no” e dimostrando che dagli errori passati qualcosa hanno imparato.

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