sabato 21 dicembre 2013

Contratto sessuale, la Casta tocca il fondo

di Antonello Caporale | 20 dicembre 2013

Non c’è più incredulità, ed è questo che alla fine fa più paura. La vicenda dell’assessore regionale abruzzese (del Pdl) che impone alla segretaria una prestazione sessuale settimanale come elemento accessorio della retribuzione ci conduce nello sconforto, ma quasi non ci stupisce. Siamo davanti alla disperata certezza di non aver toccato ancora il fondo, che anzi il fondo non esiste e non c’è più un limite al contegno pubblico, una misura massima persino nella depravazione. Siamo in presenza di un vero e proprio codice del crimine (l’assessore è stato arrestato per tangenti) ed esiste purtroppo anche una alterazione psicologica del comportamento pubblico che insieme è scempio dell’etica e testimone della idea anarcoide che si è fatta strada.
Non c’è crisi economica che tenga. O elettore, partito, giudice a cui rendere conto. Ciascuno tira la carretta come può e arraffa come sa. Perché siamo giunti a questo punto? Aver prodotto cinque livelli concorrenti e sovrapposti di governo (Europa, governo centrale, Regioni, Province, Comuni) e una serie interminabile di enti collaterali, ha procurato a migliaia di cialtroni (temiamo siano la maggioranza) l’opportunità di avere accesso – grazie alla politica – a una postazione di comando. E non è certo un caso che l’orrido si annidi dove il bancomat pubblico è più ricco e disponibile.
Le Regioni sono oramai un florilegio di mostri viventi. Qui siamo al livello di devianza compulsiva, quotidiana, di dettaglio. Il presidente del Piemonte Cota acquista le mutande verdi, gli emiliani si dirigono sulla Nutella, i laziali alla Fiorito si abbuffano, tra le altre ruberie, di quintali di fettuccine. E poi, riassunto delle puntate precedenti: il ricevimento per le nozze della figliola, i regalini per mogli e fidanzate, le auto e le case. Tribù da sfamare. Una cloaca. Non è un caso che il debito pubblico sia raddoppiato da quando le Regioni hanno preso vita. Davanti a questa storia oramai distintamente criminale, il Parlamento non ha impegnato una sola giornata del suo tempo a interrogarsi se magari non sia più utile e giusto ripulire questi luoghi della vergogna e dello spreco (ora anche della violenza fisica) e restituire un minimo di onore alla classe dirigente e un po ’ di speranza al Paese.
p.s.
dopo questo nuovo enorme passo sul percorso evolutivo dell'umanità .....
vi AUGURO UN BUON NATALE E BUONE FESTE a tutti questo blog chiude baracca
e burattini fino al 6/1/2014.

giovedì 19 dicembre 2013

chiamatele come volete ..... ma restano tali

E' unanime il coro: sono marchette; quelle contenute nella cosiddetta legge di stabilità. Giudicate voi:
  1. Sorgenia avrà l'esenzione per le centrali a turbogas e termoelettriche dal pagare le opere di urbanizzazione dovute ai comuni.. qualche milioncino risparmiato.
  2. Per le banche arriva la rivalutazione delle quote detenute in Bankitalia (miliardi) il tutto tassato certo ma al 12% meno di quanto siano i titoli di stato .. un bel regalo di natale (con lo Stato che ci perde 600 mln i getito); la possibilità di scaricare le sofferenze in 5 anzichè in 18 anni.
  3. Roma.. caput mundi e obbligo per il comune di privatizzare l'acea che fa gola al suo azionista privato di minoranza; in pratica la mano pubblica serve solo a essere foriera di soldi e nomine ma i profitti saranno privati.
  4. Altro regalone: la lobby delle slot, oltre ad aver avuto uno scontone sul dovuto in minori tasse per l'erario (si è partiti da 97 mld e si è arrivati a 300.. si accettano scommesse che nemmeno questi pagheranno), si vedranno apporvare un emendamento che impone ai comuni l'accettazione dell'installazione delle slot a pena di non vedersi accreditare i trasferimenti per pari importo che lo Stato perde causa mancato gettito stimato in quel comune.
  5. Condoni: passato quello dei balneari, con annesso sconto, arriva o meglio è in fieri sempre quello sui capitali all'estero scontati e si sta pensando a quello edilizio sui terreni demaniali (per ora è fermo ma ci stanno ragionando).
  6. Esodati vs professioni private e artigiani: con l'aumento dei contributi da versare all'inps dei secondi ci pagheranno, almeno ci sperano, i primi.
  7. Varie ed eventuali..... 126 mln per gli lsu campani, calabresi e palermitani; 130 mln al polo meseale eur; un mln all'orchestra del mediterraneo; 300 mln per gli orchestrali di verona e così via.....
menzione a parte merita sia la cancellazione dell'emendamento Lucchetti, si il giornalista del corriere della sera spiato e ora onorevole del pd, che avrebbe imposto a telefonica un opa miliardaria per acquistare non solo telco ma tutta telecom.... così dovrebbe essere in un mercato e così non è in italia dove valgono gli accordi extra, molto extra con gli spagnoli che non vogliono spendere soldi e in pieno conflitto d'interesse perchè diretti concorrenti della ex telecom in america latina; sia il job act modello wal-mart, o eatitaly, dove si hanno 800 euro al mese contratti per un massimo di sei mesi cui il neo-segretario del pd sta pensando con la variante del contratto a tempo determinato ma senza art. 18 e addio all'ultimo baluardo dei diritti dei lavoratori, almeno quelli neo-assunti.
Letto quanto sopra e altro ancora come le chiamereste voi?

mercoledì 18 dicembre 2013

arriva la spot tax... e quella su iphone e tablet

.... non c'è pace per il mondo del digitale, in questo paese:
  1. arriva una tassa per iphone e tablet, lo Stato si aspetta 200 mln all'anno di introiti (accadde la stessa cosa per le e-cigarettes che prima della tassazione erano dannose ma appena tassate... sono diventate un esempio di sanità fisica per i fumatori); accadde per i cellulari qualche decennio fa con i cellulari quando un governo andreotti, non mi chiedete quale perchè ho perso il conto, decise di introdurne una uguale; questo governo è proprio un raro esempio di impulso per la crescita di questo paese
  2. arriva la spot tax; versione umanizzata della web tax. Illegale, incostituzionale, fuori dalla legislazione europea (ci esporrà a una procedura d'infrazione con annessa multa da pagare .. noi la pagheremo naturalmente) eppure la introducono in una forma di protezionismo a posteriori del nostro paese a fronte dello straniero invasore.
Cosa non si fa per spillare soldi alle nostre tasche: la fantasia dei nostri politici è vasta quanto il diametro del pianeta, pare.......  ma a proposito della web tax versione 2.0 meglio nota come spot tax vi accludo il parere di Guido Scorza dal Fatto Quotidiano del 18/12/2013 sicuramente molto più addentro alla meteria del sottoscritto e .. dei politici.
La web tax diventa legge: si chiamerà spot taxNessuna web tax, si ad una piccola e brutta spot-tax.
Si è chiusa così, nella notte, in Commissione Bilancio, la partita che ormai da settimane tiene banco, tra addetti ai lavori e non, e della quale, nell’ultimo weekend, si erano occupati anche il neo-eletto Segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi e Carlo de Benedetti, Patron del Gruppo L’Espresso, contrario il primo e favorevole il secondo.
La Commissione parlamentare, infatti, ha approvato solo il secondo comma della proposta di legge – poi trasformatasi in un emendamento alla Legge di stabilità – presentata da Francesco Boccia (Pd).
Niente obbligo generalizzato, dunque, di acquisto online di servizi solo da fornitori dotati di partita Iva italiana ma si a tale obbligo quando si tratterà di comprare “spazi pubblicitari online” e “link sponsorizzati…visualizzabili sul territorio italiano durante la visita di un sito o la fruizione di un servizio online attraverso rete fissa o rete e dispositivi mobili”.
La web tax, in sostanza, esce ridimensionata e ribattezzata dal dibattito parlamentare ed extra parlamentare degli ultimi giorni.
Qualcuno, nelle prossime ore, gioirà del risultato e qualcun altro se ne rammaricherà ma la realtà è che non ha vinto nessuno ed abbiamo perso tutti.
La legge che l’Assemblea di Montecitorio si avvia ora ad approvare è una brutta legge, anti-europea, di dubbia legittimità costituzionale, sostanzialmente inapplicabile ed anacronistica.
Tanto per cominciare, infatti, è evidente che la tagliola che si è abbattuta sul testo scritto e pensato dall’On. Boccia non ne ha modificato l’impianto sostanziale ma solo ridimensionato l’ambito di applicazione con l’ovvia conseguenza che tutte le perplessità ed i dubbi sollevati da più parti circa l’incompatibilità di un’iniziativa tricolore su una materia di evidente interesse comunitario restano valide così come inalterati rimangono i dubbi sollevati dallo stesso Ministero dell’Economia circa la legittimità della norma rispetto alla libertà di impresa costituzionalmente garantita.
Il Parlamento, quindi, si avvia a pronunciare il si definitivo su una legge che potrebbe costare al Paese l’apertura di una procedura di infrazione comunitaria con condanna al pagamento della relativa sanzione ed essere poi dichiarata costituzionalmente illegittima.
Difficile, in questo contesto, condividere l’urgenza con la quale si è ostinatamente voluto approvare un brandello dell’originaria web tax.
Tale difficoltà è resa ancor più tangibile se si pone mente al fatto che – a prescindere da ogni altra considerazione – il ridimensionamento dell’ambito di applicazione della norma ai soli servizi promozionali, riduce significativamente i benefici per l’Erario.
Senza voler entrare nella guerra dei numeri che ha, sin qui, diviso favorevoli e contrari al varo della web tax, infatti, è ovvio che se prima il maggior gettito sperato dalla tassazione tricolore di tutti i servizi venduti via web in Italia era modesto, ora diviene davvero marginale.
C’è, quindi, da chiedersi se sia valsa davvero la pena assumere un’iniziativa marcatamente anti-europea e di dubbia legittimità costituzionale per portare a casa, forse, una manciata di euro in più.
Ma la più importante ragione per la quale quella che il Parlamento si avvia a varare con il voto in aula sarà ricordata come una delle peggiori leggi sul web è un’altra.
La legge, infatti, è interamente costruita su un’idea di web che non esiste se non nella fantasia della mano che ha scritto il disegno di legge: un web nel quale vi sarebbero contenuti accessibili dall’Italia e contenuti inaccessibili dal nostro Paese e si potrebbe assoggettare la circolazione dei primi ad un regime fiscale diverso da quella dei secondi.
Qualcosa del genere – e per ragioni egualmente poco nobili ma, almeno, più rilevanti in quelle subculture politiche – lo hanno, sin qui pensato solo regimi autoritari come quello cinese, spingendosi ad ergere una “grande muraglia digitale” nel fallito tentativo di impedire ai propri cittadini l’accesso a contenuti provenienti dall’estero.
Difficile immaginare come i supporter della nuova spot tax pensino di implementare il rispetto della loro creatura.
Quando un imprenditore italiano comprerà spazi pubblicitari o link sponsorizzati, infatti, dovrà chiedere l’emissione di una fattura con partita Iva italiana per quei contenuti che saranno poi effettivamente “cliccati” dal nostro Paese e fattura senza partita Iva – come avviene oggi – quando i contenuti in questione saranno “cliccati” da un consumatore francese, tedesco o inglese al quale abbia legittimamente scelto di far arrivare il proprio messaggio promozionale.
E’ ovvio, infatti, che per lo stesso principio alla base della spot tax, se un imprenditore italiano vuole far arrivare il suo messaggio in altri Paesi europei, il servizio non potrà essere tassato in Italia.
Tempi duri per i pochi grandi nomi dell’industria italiana: auto, prodotti alimentari, turismo e moda.
Da domani comprare pubblicità online diventerà maledettamente più complicato.
Ci siamo rinchiusi – con le nostre mani – in un guscio nazionale in un sistema sempre più globale.

p.s.
chiaro?

martedì 17 dicembre 2013

Il vero volto dell'europa

Non è piacevole il volto che un pò per volta sta venendo fuori mano a mano che si costruisce l'europa; sta assumendo un che di dittatoriale. Facciamo il punto:
  1. in Spagna; è vietato manifestare contro governo e la sua linea, o meglio c'hanno ragionato su e ora, in un momento di stanca della protesta, stanno correndo ai ripari sia "scegliendosi i giornalisti che possono fargli domande (violando un basilare principio di libertà)" sia vietando manifestazioni, proteste, sit in, vicino o davanti i palazzi del potere; verrà dato un maggior peso alle denunce degli agenti rispetto a quelle dei manifestanti che dovranno dimostrare quanto denunciano e ..... si da spazio alla vigilanza privata, si proprio privata, contractors, che potrà agire anche al di fuori dei palazzi su cui vigila e con gli stessi poteri della polizia pubblica: insomma addio garanzie;
  2. in Grecia; oltre alle varie leggi liberticide e omicide nei confronti di un intero popolo si sta pensando, e varando, delle leggi che vietano la protesta contro leggi d'importazione e/o si è disatteso i regolamenti e i provvedimenti decisi dalla UE e validi all'interno dei paesi aderenti.. una bella frattura nela sovranità nazionale del singolo paese; in particolare in un paese, la Grecia, governato solo formalmente da un governo eletto ma di fatto dalla troika (BCE, FMI, UE) quindi in quel paese chi intende mettere in secondo piano o anche chi solo si interroga sulla bontà delle cure prescritte da Bruxelles viene ... perseguito penalmente; altro bell'esempio di democrazia.
  3. UE; si sta creando una polizia europea svincolata dai singoli paesi che può intervenire senz'alcuna garanzia interna per la difesa del cittadino a ciò si aggiunge anche un altra cosa altrettanto inqueitante (ne parlai in precedenza): la creazione di una NSA europea che, ufficialmente, vigila sul terrorismo europeo, interno o d'importazione, mentre nella realtà sarà autorizzata a spiare i singoli cittadini e anche ad attuare operazione di controinformazione e disinformazione....
... e questo per ora è quello che sta venendo alla luce.
In realtà c'è anche altro ma ancora non ne siamo a conoscenza. Alcuni europarlamentari ne hanno parlato ma nelle singole nazioni sono oscurati. E da noi? Bè oltre al regolamento dell'AGCOM che da l'avvio alla privatizzazione del controllo del mondo digitale: basterà che un qualche ufficio legale di una qualche azienda editoriale o di contenuti, film o musica o altro, ritenga che sia violato un qualche diritto della stessa che i sole 72 ore il soggetto viene processato, condannato e si vede chiuso, parzialmente o completamente, il proprio sito ... non direttamente sia chiaro perchè non potrebbero farlo ma costringono il provider a farlo pena multe da 250 mila euro in su: volete che un qualunque provider non lo faccia? Un modo pulito per ledere i diritti dei songoli colpendo il fornitore e non loro stessi e addio al principio del giudicie naturale come previsto dalla costituzione; in pratica una privatizzazione della rete conseguenza della privatizzazione dell'accesso ... come preconizzato da Rifkin oltre 10 anni fa nel suo saggio "l'era dell'accesso" e nel quale metteva in guardia dal privatizzare la rete infrastrutturale o almeno affiancarvi una pubblica.
Se non bastasse quei geni del PD hanno approvato un emendamento che "partendo dal principio secondo il quale è giusto che per i servizi venduti in Italia, le tasse siano pagate in Italia": giusto in teoria..... ma nella pratica significherà che se volete comprare del vino negli usa, vi dovrete rinunciare perchè prima dovranno essere espletate tutte le procedure per adeguare l'iva da quella americana a quella italiana: alla faccia del libero mercato, vero? Il vero obiettivo però non è il libero commercio ma l'uso dei grandi fornitori di news (google, Yahoo, ecc.) che dovranno pagare le tasse qui e non dove possono scegliere loro, come logico nel libero mercato, una sorta di "WEBTAX" con la conseguenza di una fuga degli stessi e di un oscuramento del nostro paese (in realtà i geniali estensori la dicono diversa perchè sostengono che altri paesi già hanno una siffatta tassazione o hanno raggiunto accordi con singoli fornitori per queste materie... verissimo ma c'è un punto quesi paesi hanno un ceto dirigente non sputtanato e controllato in un certo modo dai cittadini o da movimenti, qui no): la stessa conseguenza che hanno ottenuto paesi come la cina (ma anche iran, corea del nord, russia per alcuni versi, ecc.) senza violare formalmente alcuna legge mentre in realtà se ne violano almeno una ventina, costituzione compresa alla faccia della crisi!!!!!
Infine, Merrill Lynch: questa genzia di rating fa .... politica: in un report ha lanciato l'allarme per la troppa, si troppa, pedissequità delle politiche nazionale del governo italiano delle direttive UE, leggi delle direttive della Germania, si rischia di favorire coloro che sono contrari all'attuale status quo: detto altrimenti se continuate così sia alle prossime elezioni europee che a quelle nazionali, previste fra il 2014 e il 2015, chi ne guadagnerà saranno proprio quei movimenti come la lega e, oops, M5S; si proprio M5S che, al di là del sistema elettorale che si costruirà per danneggiarli, rischiano di .. vincere!!!!!! Quest'agenzia vede questo scenario come il fumo negli occhi e lo teme: se lo temono loro immagino come lo temano gli altri, quelli del ponte di comando della finanza.
Si proprio non mi piace quest'europa: checchè ne dica il Capo dello Stato che, a suo modo, lancia anch'esso un allarme in merito condendolo anche con una, nemmeno molto velata, minaccia di proprie dimissioni se il programma europeo non procede e se quella che definisce come possibile frattura sociale dovesse comportare uno stop nel processo... non male per una figura che dovrebbe essere garfante della carta e non direttamente coinvolto nel gioco democratico, no?
A me tutto ciò non piace..... non promette nulla di buono

lunedì 16 dicembre 2013

No, le elezioni no.....

Parafrasando una pubblicità: datemi tutto ma ... non le elezioni; sembra essere questo il problema per il Capo dello Stato: arriva fino al punto di far intendere (e ci si può scommettere che lo farà) che si dimetterà.
Insomma il massimo artefice delle larghe intese comincia a scalciare perchè ha cominciato a vedere le nubi all'orizzonte..... non gli è bastato il boom M5S, nemmeno il comitato 9/12 e nemmeno l'affermazione netta, alle prossime europee, di una maggioranza anti europa liberista, no non basta per fargli capire che in realtà sta aiutando a costruire un europa coloniale dove ci son paesi come la germania che fanno il bello e il cattivo tempo (l'ultima, pare, sia la richiesta di abolire la difesa del made in italy con annessi marchi, in modo da favorire i propri produttori.. niente male per la fratellanza) e altri, i piigs, che devono abbassare la testa e ... abbozzare, su tutto: dalla propria sovranità al proprio commissariamento; dalla distruzione della propria industria manifatturiera, complici i nostri industriali, al vivacchiare della classe politica che si limita solo a registrare i desiderata europei .... in particolare i desiderata delle istituzioni finanziarie e dei suggerimenti del parlamento tedesco. Insomma siamo colonie? si, io in questa euripa non ci voglio stare: però non sono maggioranza quindi, visti i risultati del governo e visti anche i problemi che discendono dal seguirne i suggerimenti... perchè non fare un bel referendum? Se vince il si alla UE, bene tutti zitti, occhi bassi, e ci si mette sugli attenti.. possiamo anche prevedere la preghierina nattutina a santa merkel; ma se vincesse il no allora si dovrebbe prendere atto che abbiamo sbagliato a:
  1. fidarci di una classe politica inetta e servile;
  2. fidarci della costruenda europa liberista che ci sta affamando;
  3. fidarci dei partiti italioti che ci hanno propinato balle spendendo nostri soldi, non dovendo governare perchè a questo ci pensava la UE, per foraggiare lobby che li sostengono (l'ultima notizia è il condono ai balneari) e fare grandi, inutili, opere;
  4. fidarci dei media che facevano da cassa di risonanza alla politica e chi li controllava e che aveva, ed ha, tutto l'interesse a che nulla cambiasse;
  5. fidarci di noi stessi che li abbiamo votati pur turandoci il naso pensando di guadagnare qualche briciola caduta dalla tavola imbandita;
  6. fidarci di questo sistema che ti fa avere l'impressione che tutto è lì a portata di mano e che ti permette anche di pensare che, se non hai molti scrupoli, ci puoi anche arrivare...... se ti metti in discussione;
  7. fidarci, infine, del mercato.. questo feticcio che secondo la schiera di economisti formatosi con esso e che sono i suoi più strenui difensori e che ogni volta che qualcosa non va ci dicono è il mercato..  e visto che siamo in regime di T.I.N.A. (there is no alternative) quello che il mercato distrugge altrove ricostruisce.. non dicendo però che non c'è riassorbimento del lavoro perso, una piccola dimenticanza, vero?
e con questi chiari di luna il minimo che possiamo fare è levarci dalle spalle questo paeso: che si dimettano, se ne vadano, facciano tutte le riforme che vogliono ma prima o poi la gente si deve svegliare e prima lo fa prima si cambia strada: la guardia è stanca ..... il popolo ancora no

domenica 15 dicembre 2013

Il premio Nobel per l’economia avverte: “Via dall’Euro al più presto”

dal mattinonline; Mondo | 12 dicembre 2013 - 10:24 MS
(come sempre per ogni inizio di settimana di posto un punto di vista... e per non essere monotono oggi prendo altrove una succulenta notizia.)
EURO – Il premio Nobel per l’economia Christopher Pissarides: “L’Euro sta portando alla rovina molte nazioni. Bisogna smantellarlo il più velocemente possibile”.
“Via dall’Euro, al più presto”.
L’avvertimento arriva nientemeno che dal premio Nobel per l’economia Christopher Pissarides. L’economista un tempo era sostenitore della moneta unica ma, viste le conseguenze, ha cambiato decisamente rotta…
L’Euro non sta facendo altro che dividere l’Europa, portando molti paesi alla rovina. Bisogna prendere decisioni drastiche per ridare credibilità al mercato europeo: l’Euro quindi dovrebbe essere smantellato il più velocemente possibile per salvaguardare la crescita e l’occupazione
Ma Pissarides, in una conferenza alla London School of Economics, rincara la dose: “L’Euro ha creato una generazione perduta di disoccupati senza futuro. Questo non è quello che i “padri fondatori” dell’Euro hanno promesso. E’ chiaro che è un sistema fallito e insostenibile”.
p.s.
.. e se lo dice un premio nobel...

venerdì 13 dicembre 2013

... e la chiamano stabilità.

Ci dicono che dobbiamo sacrificare per rimanere in europa, quindi giù duri con depressione della domanda; eliminazione, in nome di una incredbile crescita, dei vincoli e dei diritti sociali; tagli a pensioni, sanità, scuola, università, al sociale; riduzione dello stato (affamare la bestia; ricordate il motto di reagan, uno dei campioni del pantheon del PDmenoelle?) non solo nell'economia, ma dovunque; tasse e tasse e tasse e ancora tasse (di ogni genere e di ogni livello) ma senza controprestazioni in servizi e altro; finanziamento delle banche, piene di titoli dello stato (a proposito la germania ha proposto che i titoli pubblici, soprattutto quelli dei paesi in crisi, quindi anche i nostri, siano considerati alla pari di quelli privati e quindi sottoposti a vigilanza della BCE in tema di unificazione bancaria europea non è un buon inizio perchè si restringerà ancora di più il credito a famiglie e imprese...), e loro mantenimento in vita anche quando sono alla canna del gas a spese di tutto il resto; finanziamento del FSM (acquistando titoli che hanno almeno AA+, quindi non i nostri, per mantenere un fondo che dovrebbe salvare gli stati dalla crisi.. peccato che ciò avverrà a prezzo di enormi sacrifici dei popoli; da qui in poi è più facile..... tav (20 mld); difesa (6 mld più altri miliardi per F35, navi FREEM, elicotteri da combattimento, portaerei, carri armati, ecc.); opere autostradali; tagli alle "normali" ferrovie; ecc. dubbi sul fatto che il debito pubblico sia, ancora, aumentato battendo un altro record proprio a novembre? E, se siamo in crisi e non possiamo trovare nemmeno un cent da dare a esodati e altri, come mai invece per il precedente elenco di cose i soldi si trovano eccome? E da  dove arrivan così copiosi? Perchè mica è finita qui, ora viene il bello:
  1. 5 mln alla fiera di verona;
  2. 1 mln alla stampa italiana all'estero;
  3. 20 mln a radio radicale;
  4. 4,5 mln per convegni ed eventi inerenti .... la I° guerra mondiale;
  5. prebende alla stampa, anche di partito;
  6. 9 mln per promuovere la lingua slovena nella PA;
  7. mancata liquidazione delloa società Stretto di Messina;
  8. 10 mln per i luoghi della memoria di Giovanni XXIII;
  9. 300 mila euro per il centro di documentazione ebraico... qui forse sarebbe anche interessante farlo ma in tempi di crisi dove la sanità chiude a tambur battente...;
  10. il rimborso elettorale per qualunque livello dal locale al politico;
  11. per non dimenticare il maxi-maxi sconto alla lobby delle slot nachine che da 97 mld è sceso a 300 mln.... e nemmeno questi vogliono pagare.
  12. ennesimo regalo alle banche con la rivalutazione delle quote da esse possedute i bancha d'italia o meglio il controllore che è presieduto dal controllato.... e ciò si aggiunge ai 100 mld ricevuti dalla BCE, in realtà soldi nostri, al tasso del 1% e che mai restituiranno...
  13. last but not least un bel condono per gli evasori, dopo lo scudo tremontiano, con sconti e saldi mentre paghiamo e continuiamno a pagare non solo lo scotto della crisi ma pure al loro posto.. provate voi comuni mortali a non pagare qualcosa!
.. la legge istitutiva della ex finanziaria vieta queste prebende, eppure i partiti se ne fregano.
Con i chiari di luna, almeno così dicono, che stiamo vivendo con la ex classe media e le ex partite iva e simili che si son svegliate e dal 9 dicembre sono in piazza tutti i giorni, tutto quanto sopra ERA STRETTAMENTE NECESSARIO?
buon week end... si fa sempre per dire

giovedì 12 dicembre 2013

Copyright sul web, Agcom approva regolamento. “Stop a siti che lo violano”

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 12 dicembre 2013
L’Agcom ha adottato con voto unanime il regolamento per la tutela del diritto d’autore sul web. Ma il provvedimento – spiega il garante della comunicazioni  - non riguarda gli utenti e “non incide sulla libertà della rete”.
Severe le misure contro la pirateria su internet. Nel testo è prevista la rimozione selettiva dell’”opera digitale” che viola il diritto d’autore o, in caso di violazione massiva, la disabilitazione di accesso al sito. Se il sito è ospitato su un server estero, si potrà procedere anche alla disabilitazione dell’accesso al sito stesso. Salate le sanzioni in caso di infrazione: da 10mila a 250mila euro di multa. Ma il garante sottolinea che non procederà l’ufficio, ma solo dopo la segnalazione del titolare del diritto.
Il regolamento entrerà in vigore il 31 marzo 2014 e – spiega ancora l’Agcom – “tiene conto delle osservazioni emerse nel corso di un’ampia consultazione dei soggetti interessati e nell’ambito di una proficua interlocuzione con la Commissione europea”. L’Agcom – prosegue la nota – “ha ritenuto proprio dovere contribuire all’azione di contrasto svolta dai pubblici poteri nei confronti della pirateria digitale. Il provvedimento assegna pertanto carattere prioritario alla lotta contro le violazioni massive e non riguarda gli utenti finali, per cui non incide in alcun modo sulla libertà della rete“.
Il procedimento – comunica ancora l’Autorità – “è caratterizzato dal pieno rispetto del principio del contraddittorio. Per avviarlo, è richiesta la presentazione di un’istanza da parte del titolare del diritto. Quindi è escluso che i provider siano chiamati a svolgere un’attività di monitoraggio della rete”. Non solo i provider, ma anche l’uploader e i gestori della pagina e del sito internet possono far concludere la procedura attraverso l’adeguamento spontaneo e presentare contro deduzioni. Gli atti vengono archiviati se il titolare del diritto si rivolge all’autorità giudiziaria.
L’intervento dell’Agcom “si fonda inoltre sulla convinzione che la lotta alla pirateria non possa limitarsi all’opera di contrasto, ma debba essere accompagnata da una serie di azioni positive volte a creare una cultura della legalità nella fruizione dei contenuti. In questo senso potrà operare l’apposito comitato tecnico, formato da rappresentanti di tutti gli stakeholder e delle istituzioni interessate, che avrà il compito di favorire forme di autoregolamentazione finalizzate all’educazione degli utenti e alla promozione dell’offerta legale”.
p.s.
solo due parole. Un autorità amministrativa, dipendente e nominata dall'esecutivo (e di questi tempi e con la politica che mette le mani dappertutto questo è una vera iattura) prende il posto del giudice naturale e decide della vita e della morte di un blog: il tutto in 48-72 ore, tutto qui. La rete fa paura? Evidentemente, si....

come si "lavora" la notizia .... come la recepiamo

Dunque i fatti di questi giorni sono sotto gli occhi di tutti, vero? Ora però fermiamoci a riflettere su queste due cose:
  1. i media hanno davvero fatto il loro lavoro o hanno, come dire, "lavorato" la notizia piegandola all'ordine di scuderia proveniente dal mainstream politico?
  2. noi cittadini abbiamo davvero riflettuto su quanto sta accadendo nelle strade di questo paese a partire dalle ultime elezioni e in particolare abiamo davvero pensato a quali energie si sono liberate dopo quelle elezioni?
Partiamo dalla seconda... è più facile.
Rifletteteci per un attimo: come vi siete fatti l'idea di quello che è accaduto? E come mai stanno uscendo fuori proprio ora movimenti sociali che prima sarebbero rimasti nell'ombra?
Vi do una traccia: "hanno lasciato il paese senza opposizione per fare larghe intese con B. E adesso si lamentano dell'opposizione dei forconi" Gianni Barbacetto
Vi dice nulla? Poco prima della rivoluzione francese gli straccioni furono spesso autori di rivolte, sempre e comunque represse nel sangue, ma solo quando la nascente borghesia prese la testa di quelle rivolte allora si ebbe la frattura di regime: oggi non siamo in una situazione molto diversa; cambia solo il regime: allora c'era una monarchia assoluta oggi c'è un simulacro di democrazia, ben difeso dai ceti parte del mainstream e dalla corporazioni, che mantiene una parvenza di liberalità solo perchè il processo di unificazione dei mercati non è ancora completato e quindi è necessario che gli stati, e le loro costituzioni, sia che siano tenuti in piedi... sugli spilli o stuzzicadenti o manganelli o baionette o ..... partiti; è uguale. Forbes, non io, ha detto che è in corso una guerra di classe: dei ricchi contro i poveri, dice nulla? Ora torniamo alla frase di Barbacetto: per mantenere su il sistema si son messi insieme, in una bella ammucchiata e, ironia della sorte, hanno sacrificato uno dei perni su cui tutto si regge, mr. B, dandolo in pasto alle folle solo per allungare al resto la vita, tutto qui..... in questa spazi aperti è chiaro che la massa, metaforicamente chiamateli come volete (straccioni, poveri, ceti medi impoveriti, dipendenti pubblici e privati, giovani, repcari ecc. insomma tutti noi), ci si infilava convulsamente ed è altrettanto chiaro che i primi ad emergere sarebebro stati proprio quelli che si son mossi sottotraccia in questi anni: in primis Grillo e M5S e ora il comitato 9 dicembre meglio noto come forconi, di che cosa si meravigliano? In realtà ne hanno terrore e una prova lo è proprio il fatto che si son messi tutti insieme a far quadrato per salvare loro stessi e i loro sodali..... non potevano prevedere che M5S potesse subito sfondare, e lo stesso sarà con, mi perdonino gli appartenenti, i forconi: cresceranno eccome se cresceranno..... Beppe Grillo aveva ragione nel dire: dovrebbero ringraziarmi perchè ho portato, incanalato, la protesta nelle vie democratiche se non dovesse andare in porto il progetto "grillino" chi verrà dopo ..... bè lo stiamo vedendo, no?
Per quanto riguarda la prima domanda: bè il mondo dei media, e questo è un fenomeno comune  quasi tutte le decadenti democrazie occidentali, non ha mai brillato per trasparenza e per oggettività. Sia perchè troppo spesso beneficiano dei soldi pubblici e quindi ogni tanto qualche parolina ce la spendono in favore sia perchè anche se non hanno soldi pubblici e sono gestiti da editori puri gli interessi in gioco, per tacere degli intrecci, sono talmente enormi che hanno tutto l'interesse a che nulla si muova davvero: ecco spiegato il problema del "lavorare la notizia". Mazzoleni, non io, ad esempio nel saggio sulla comunicazione politica da una spiegazione molto neutra del fenomeno e del come agisce il meccanismo, direi quasi cruda... parte da quella che dovrebbe essere il compito principe dei media, quello dei watch dog, e invece prende atto, con argomenti stringenti, che per i motivi su esposti, e altri ancora che vanno dal tengo famiglia alla propria intima convinzione politica, i media un pò ovunque sono schierati.. di solito dalla parte del potere.
Alcuni esempi recenti?
  1. notizia: Grillo vuole votare con il porcellum; in realtà aveva detto conciati come siamo votiamo subito "anche" con il porcellum.... credo che quell'"anche" la dice lunga ma non appariva in nessun resoconto;
  2. notizia: intervista di uno dei leader del comitato 9 dicembre abbastanza pacata toni normali ecc.. poi quando il telefono s'abbassa, e anche la sera dopo, giù con giudizi pesanti e altre amenità.
  3. notizia: alcuen radio danno l'accesso diretto ai cittadini ma ...... di solito se il cittadino non dice la cosa giusta o viene interrotto da "provvide" pubblicità o viene interrotto di frequente dai commentatori o .. viene di fatto zittito dall'intelligentone di turno che sia giornalista o no
il punto è: i media informano correttamente o prima di farlo, anche quando danno la notizia, la lavorano e come?
Come si lavora? Semplice:
  1. la notizia si da a metà.. una cosa è dire la spiga è matura un altra è dire è matura ma se non la si raccoglie marcisce;
  2. la notizia la si immerge nel flusso... il meotod preferito dai sodali di mr.B: dare una notizia immersa nel mare delle altre news e solo pochi non se ne accorgono;
  3. la notizia non la do affatto.. un caso comune in questo paese.
  4. la notizia la do al contrario.. do la headline in un certo modo poi nel corso dell'articolo, che poi quasi nessuno legge, c'è tutt'altro... di solito i giornali "familiari" fanno così.
sia che siano di carta, digitali, radio e video le regole auree sembrano rispondere a questi precetti con due, parziali, eccezione: il manifesto e il fatto. Il primo perchè ha un taglio particolare e storicamente schierato quindi chi lo legge sa a cosa va incontro e sa che la notizia ha un certo taglio e devo dire che rispetto agli altri, di partito e non, è molto più corretto.; il secondo invece ha a priori una cosa positiva ossia non riceve soldi pubblici quindi al pubblico non deve nulla e può scegliere che taglio dare alla notizia, chi colpire e chi supportare, quale taglio dargli e come darla senza dover dare spiegazioni però visto il rating dei giornalisti, di diverse sensibilità politiche e sociali, riesce a dare la notizia per intero ricamandoci intorno poi commento e tutto il resto prò il taglio del quotidiano e la notoria puzza sotto al naso dei sinistroidi, con annessa presunta supeririorità morale, ne faccio ancora un giornale "radicale" e non un quotidiano nazionale come meriterebbe vista la linea che seguono, per fare un esempio li tacciavano di grillismo eppure hanno usato il giornale anche contro questi qua...
quando ascoltate o leggete una notizia il mio suggerimento è verificatela e se non fosse possibile fate il ragionamento al contrario: dando quella notizia chi viene danneggiato e chi no e non si sbaglia mai... ecco perchè ho smesso di leggere stampa, corriere della sera, repubblica ecc.

martedì 10 dicembre 2013

Renzi(...)eide: si annuncia l'ennesima delusione per gli illusi

Partiamo dalle cose serie: l'istituto Cattaneo ha fatto una seria analisi sul voto analisi sul voto che ha portato il Blair (non avrei mai creduto che per fare un esempio avrebbero scelto proprio il peggio del peggio... il cagnolino di Bush e non si chiama Dudù) in versione ridotta italiota a vincere le primarie del suo partito: un partito che vorrebbe essere "socialdemocratico" e che invece è... poco più che un fantasma del suo ideale riferimento, i democrats americani, per assomigliare, invece, sempre più al pdl poco prima che si scindesse (è vero non dovrebbe meravigliare tutto ciò perchè in fondo siamo sempre italiani e capaci di tutto: dal creare l'impero romano per arrivare a berlusconi e a renzi passando per leonardo, giotto e tanti altri... ). Ma riesco sempre a sorprendermi, veniamo al sodo (si fa per dire):
"Il successo di Matteo Renzi nelle elezioni “primarie” di domenica 8 dicembre è stato da tutti riconosciuto come indiscusso. In questa analisi metteremo a confronto il voto per il segretario come è uscito dalle primarie e quello che era uscito circa tre settimane prima dai circoli, nei quali avevano votato solo gli iscritti al partito. La differenza fra i due voti è un indicatore della rappresentatività degli iscritti rispetto alla cerchia più larga degli elettori-simpatizzanti e ne analizzeremo le differenze territoriali.
Nel grafico che segue abbiamo riportato, regione per regione, la differenza fra la percentuale di voti presa da Renzi nella prima (iscritti) e nella seconda (elettori-simpatizzanti) elezione. Sappiamo che a livello nazionale Renzi ha preso fra gli iscritti il 45,3% dei voti, mentre fra gli elettori ha preso il 67,8%. Si tratta di una differenza di 22,5 punti percentuali. Ma questa media nazionale nasconde profonde differenze territoriali.
Grafico Primarie Pd
Il grafico ci mostra che – se accantoniamo il caso della Basilicata (dove Pittella nei circoli aveva preso il 40%, da cui un balzo in avanti sia di Renzi sia di Civati nelle primarie) e della Valle d’Aosta – fra le quattro regioni nelle quali lo scarto fra voto nei circoli e voto nelle primarie è stato maggiore troviamo le regioni “rosse” dell’Umbria, Emilia-Romagna e Toscana. In queste regioni Renzi ha guadagnato quasi 30 punti percentuali. Nelle regioni del Sud la differenza tra le percentuali ottenute da Renzi fra gli iscritti e fra gli elettori-simpatizzanti sono molto più contenute.
Il risultato è significativo. Le regioni “rosse” sono quelle in cui il partito è sempre stato particolarmente forte, ha goduto di un radicamento storico di tipo sociale e organizzativo unico nel paese. Pensiamo alla funzione svolta in queste regioni dal partito comunista negli anni ‘60 e ‘70 nei confronti dei ceti popolari, nei quartieri urbani di edilizia popolare, nelle città industriali; pensiamo agli immigrati che venivano dal sud e che trovavano nel partito – dalle tombole per i bambini al liscio domenicale – un potente fattore di integrazione sociale. A questo radicamento sociale si è unito il radicamento organizzativo, che ha portato ai successi elettorali degli anni 70.
Nel tempo tuttavia questo modello di apertura-integrazione si è trasformato in chiusura: le persone sono invecchiate, il partito non è stato capace di mostrare la stessa accoglienza e la stessa sintonia verso i nuovi ceti sociali. La struttura organizzativa si è come isolata dalla società e dai suoi mutamenti, diventando in qualche modo vittima del suo stesso successo (potremmo parlare di “paradosso del successo”),
Oggi lo scollamento fra iscritti ed elettori-simpatizzanti è massimo proprio in queste regioni, ed è significativamente espresso dallo scarto fra il voto nelle due arene elettorali, quella degli iscritti e quella degli elettori-simpatizzanti";

......quindi mentre la base degli iscritti, in un certo, diffida; i "simpatizzanti", no; anzi pare proprio che questa seconda cerchia di votanti, e soprattutto nelle regioni "rosse", lo volesse proprio e sia stata determinante per la sua elezione.
Detto ciò, anche grazie all'istituto, andiamo a vedere le prime mosse in quella che sarà una brevissima luna di miele con gli italiani; la prima, lo staff, si è rivelata azzeccata (molte donne e tutti giovani); la seconda ha rassicurato il Colle e la sua creatura ossia è passato dal "mai più inciuci (alias mai più larghe intese)" al più terra terra "la sfiducia al governo non è all'ordine del giorno".. tanto per gradire. Basterà? Non credo visto che l'Alto Colle ha già fatto sapere che il "mood" non corrisponde con quello cui vorrebbe avere a che fare... altro che monito. Altri moniti sono arrivati, questi molto più concreti: la gente, anche la sua, chiede "credibilità, fatti, ecc." cose concrete, molto concrete.... ad esempio che non accada come segnalato dai soliti noti "comunisti" in parlamento e non che oggi alle porte di una certa commissione c'erano emissari di un azienda che fa capo al proprietario, anche di giornali e radio, con tessera del partito del nostro ottenendo uno sconticino di 30 mln sulle opere di urbanizzazione: sconticino già previsto e ora dato.. così non va proprio perchè non è un bel modo di cominciare, vero? Fra un pò ci saranno le elezioni europee... vedremo; per ora non possiamo che aspettare che cadano i veli dell'innamoramento, essendo italiani, momentaneo di cui sono pervasi e goderci le renzate che vengono dette dal nostro che già a Ballarò ne ha dette di tutti i colori senz'alcun contraddittorio vero ma con domande sdraiate e risposte chiamate anni prima....

lunedì 9 dicembre 2013

sinistracentrodestramoderati: chi ci ha capito qualcosa?

Ma allora ha vinto Renzi e come? Ha stravinto e questo è un dato di fatto incontrovertibile nel dato elettorale e nell'annientamento dell'apparato neotogliattiano di quel che fu il PD democrat, molto poco social, all'amerikana voluto da U. Ueltroni. Ma non sono tutte luci: da voxpopuli.info gira la voce che ci siano state delle dazioni ai rom per farli votare.. per chi, se vera la notizia, lo stabilirà chi di dovere; a livorno, questa la dice il tirreno nella pagina toscana di oggi, un esponente della destra locale si è recato alla sezione del pd per votare ... per Renzi, c'è stato qualche problema ma il regolamento lo permette quindi......; mr. B ha telefonato ieri a renzi, lo sostiene ilnumerozero.com, facendogli le congratulazioni e dicendogli che l'aveva capito quand'era... andato a arcore. Luci e ombre insomma che non fanno bene alla sua immagine e, soprattutto, dovrebbero gettare nello sconforto i 2,5 mln di illusi che l'hanno votato. Altre voci incontrollate sostengono che presto il PD vedrà una scissione: altra delusione. Altri ancora già mugugnano perchè il neo segretario ha già fatto tana libera tutti con il governo sostenendo che la sua dipartita non è al'ordine del giorno: un chiaro segnale al vero capo del governo lì.. sull'alto colle. Personalmente ritengo che il pd avrà una connotazione centrodestroide e che presto, alle europee, farà la fine degli altri segretari ma.. nessuno prevede il futuro.
Detto ciò ora vi propongo due punti di vista a voi il dire quale scenario è migliore..
Matteo Renzi è di destra o di sinistra?di Stefano Feltri | 9 dicembre 2013

Secondo me Matteo Renzi è di sinistra. L’Italia oggi si divide in due blocchi: quelli che pensano che Renzi sia uno di destra che ha preso la guida del Pd per una fortuita concatenazione di errori e quelli che a cui non interessa, destra o sinistra purché porti rinnovamento e aiuti l’Italia a uscire dalla palude della recessione. Dicono che Renzi sia di destra perché ha carisma, perché capisce la televisione, perché è stato ad Arcore da Silvio Berlusconi, perché non cita Gramsci, perché preferisce Mandela a Berlinguer. Ma anche perché non ama la Cgil, parla di merito e vuole valutare gli insegnanti, è di destra perché parla sempre di cultura, di Dante e delle bellezze fiorentine ma non cita mai i libri che ha letto (forse perché ne ha letti pochi). Tutto vero. Ma anche riduttivo. Il problema è che in Italia negli ultimi 20 anni ci siamo abituati a misurare la sinistra in rapporto a Silvio Berlusconi. E visto che Berlusconi è tv, carisma, slogan, comunicazione, e Berlusconi è di destra, allora Renzi è di destra. Molto superficiale. Dovendo scarnificare l’infinito dibattito su destra e sinistra, mi sentirei di proporre questa distinzione: la destra ha al centro l’individuo, la sinistra la società. Per la destra poco importa se quelli intorno a te stanno male, soffrono, stagnano nella povertà, se la disperazione dei Paesi vicini produce fastidiosi immigrati, se le cose belle di cui tu godi (assistenza sanitaria, cultura, maternità) non sono condivisi anche dal tuo vicino. Questa è la destra. Ma Renzi non è questo. I discorsi molto americani – nel senso che creano aspettative, atmosfere, tensioni ideali ma non si fermano sui dettagli – del sindaco di Firenze vanno in un’altra direzione. Trascurando il politichese, e quindi leggi elettorali, alleanze, riforme costituzionali e fuffa varia, quello che resta della proposta di Renzi è la promessa di una società più dinamica, in cui i dinosauri vengono rispettati ma rimossi dalle posizioni di potere, in cui una generazione (quasi tre ormai, i ventenni, i trentenni e i quarantenni) non vengono più sacrificati e spremuti, scaricando su di loro i costi della competizione globale. Renzi non vuole meno Stato, come la destra più liberista (anche quella che si colloca sinistra, tipo Alesina & Giavazzi), non crede che il mercato sia più efficace della mano pubblica nel risolvere i problemi dei più deboli. Il nuovo segretario Pd parla di asili nido e assistenza agli anziani garantita dallo Stato, non di privatizzare l’istruzione o la sanità. Chi si professa di sinistra in Italia in questo momento dovrebbe dedicare la stessa attenzione ai cassintegrati che guadagnano 800 euro per non lavorare così come alle partite Iva che per avere lo stesso reddito netto devono faticare a tempo pieno senza tutele. Renzi non ha ancora messaggi espliciti su questo, ma ti dà quell’idea. Sai che non sarà un altro politico di sinistra che si commuove per Bella Ciao e gli operai mentre pensa alla sua barca a vela o alla prossima cena con il finanziere d’area. La cosa che turba tanti è che Renzi non è di sinistra sulle questioni sindacali. Non è di sinistra nel senso in cui lo è stata la filiera Pci-Pds-Ds-Cgil: il suo approccio non è la contrapposizione capitale-lavoro, non affronta le imprese come il nemico, anzi, vorrebbe più imprenditori, più start-up (che poi vuol dire solo nuove imprese) e pensa che lavoratori e datori di lavoro siano soltanto due ruoli diversi necessari per raggiungere uno scopo comune, la creazione di ricchezza e benessere per tutti. Ma davvero c’è qualcuno disposto a sostenere che al Cgil, la Cisl e la Uil sono un baluardo indispensabile per la tutela dei più deboli in Italia? La vera disuguaglianza in questi anni non è stata tra padroni e salariati, ma tra chi è rimasto fermo e chi ha continuato a crescere, sia tra Paesi che dentro i Paesi. La distinzione tra classi sociali non funziona più (ci sono gli imprenditori che si suicidano e quelli che portano i soldi in Svizzera, gli avvocati che evadono il fisco per comprarsi la Porsche e quelli a inizio carriera che guadagnano meno di un manovale, le archistar e gli architetti a partita Iva con stipendi da stagisti). Su una cosa però Renzi effettivamente non è di sinistra: lui vuole vincere, in un modo americano, senza compromessi, senza condivisione di responsabilità (ricordate Bersani che diceva “mi comporterò come se avessi il 49 per cento anche se avrò il 51?”). In Italia la sinistra post-comunista non ha mai saputo davvero vincere, c’è voluto Romano Prodi, un ex-Dc che sarebbe arduo considerare di destra. Ora c’è Renzi. Se la sconfitta è di sinistra, allora Renzi è di destra e Gianni Cuperlo è invece perfettamente mancino. Ma se essere di sinistra vuol dire cercare di cambiare le cose in modo che non prevalga la legge della giungla (del mercato, della competizione ecc) con la quale si salvano solo i più forti, allora Renzi può collocarsi a sinistra. Ora, però, deve dimostrare di essere all’altezza della responsabilità che la storia e i disastri dei suoi colleghi di partito gli hanno consegnato.
altro post
Renzi, stupiscici
di Andrea Scanzi
| 9 dicembre 2013

Le primarie del Pd sono una buona notizia. Ridicolizzarle come fa Grillo (o Yoko Ono Casaleggio), dando implicitamente dei “babbei” a chi ha speso due euro per esprimere la sua preferenza, è assai mesto. Nonché sgradevole. Sono una buona notizia (e lo scrive uno che volutamente non ci è andato, e se ci fosse andato avrebbe votato Civati) per l’affluenza, anzitutto: quando tre milioni di italiani vanno a votare, nonostante i disastri che ha fatto e fa il Pd, significa che la partecipazione è ancora così alta da apparire quasi stoica. Uno stoicismo che confina talora con il masochismo, ma sempre meglio partecipare ancora che sventolare bandiera bianca. L’esito delle Primarie, ovviamente, era scontato. Quando scrissi più volte che Pippo Civati non aveva chanches, e certo non lo scrissi con gioia, molti ebbero pure il coraggio di insultarmi: era cosa ovvia. Il suo risultato (si può dire? Abbastanza deludente) dimostra peraltro come i giochini dei trending topic tipo #vincecivati su Twitter non contino una mazza. Ieri era “piazze piene urne vuote”, oggi “Twitter pieno urna vuota” (o auditel vuoto, altrimenti Virus o Masterpiece farebbero il 47% di share). Civati è un bravo ragazzo e una persona colta, ma nel Pd conta come il due di quadri quando briscola è cuori: vada altrove, abbia coraggio e non si accontenti di fare la ruota di scorta di lusso e ben pettinata del Partito (com’è una ruota di scorta ben pettinata? Boh. E’ venuta così). Gianni Cuperlo è stato demolito, e anche questo era ovvio. Era il primo a saperlo e forse sperarlo. Mi spiace per lui, che è brava persona, ma non mi spiace per l’apparato dalemiano, che ha fatto più danni della grandine e deve andare in pensione. Per sempre. Resta Matteo Renzi, lo stravincitore annunciato. E qui ci si aspetterebbe che io partissi in una demolizione del neo-segretario. Perché mai? Renzi è un furbino, un demitiano, un marchionniano, un forneriano: uno yuppie a metà tra Jerry Calà e Jovanotti. Un boyscout paninaro folgorato sulla via dei Righeira e delle merendine. Uno che ama gli inceneritori e pure l’acqua privata. L’espressione di un rinnovamento quieto, abbastanza ‘paraculo’ e fatalmente disinnescato. Ma non è certo un incubo (anti)democratico come Berlusconi. Ne condivide molte idee, e sarebbe stato perfetto come leader del centrodestra (infatti è amato da Lele Mora come da Briatore), ma è una figura politica da contestare per le sue idee: non per la sua fedina penale, che pure non è esattamente intonsa (una condanna ce l’ha pure lui, in primo grado: danno erariale per l’inquadramento contrattuale di alcuni dipendenti assunti a tempo determinato. Tradotto un po’ brutalmente, vuol dire più o meno assunzioni clientelari). Devo anche ringraziarlo, perché nel suo discorso di vittoria ha saccheggiato a piene mani – come ha già notato la Rete – il mio libro Non è tempo per noi (esempio tra i tanti: “Ora tocca a noi che dopo la morte di Falcone e Borsellino ci siamo iscritti a Giurisprudenza”. Se non altro, Matteo è un buon lettore e sa scegliere gli autori giusti. E magari si è vendicato del mio post birbo sulla sua foto estatica con il noto statista di sinistra Ciriaco De Mita. Uno a uno, palla a Rignano sull’Arno). Renzi ha promesso molte cose e per lui adesso comincia il difficile: è più semplice fare il Premier che il segretario del Pd, circondato come è (e sarà) da vecchi lupi di mare che non vedono l’ora di sfruttarlo e disinnescarlo. Come farà con De Luca accanto, con Franceschini, con Latorre? Purtroppo per lui, sarà assai complicato. Non l’ho votato e non lo voterò, perché è un democristiano nientalista. Un venditore di Best Company, più che di fumo. Ma è un politico che rispetto, e che sarà divertente osservare, analizzare, plaudire (spero) e criticare (temo). Sono molto curioso di vederlo all’opera su scala nazionale. Se saprà ricostruire (in meglio: in peggio è dura) il Pd, sarò il primo a esserne felice. Con Renzi arriva ufficialmente la generazione dei quarantenni in politica. La nuova segreteria Pd ne è piena. Cosa sapranno/sapremo fare? Boh. Alfano non farà nulla, se non perdere. E chi se ne frega. Molti 5 Stelle stanno crescendo, e la loro idea di cambiamento radicale è ambiziosa e meritevole di attenzione. Renzi ha promesso la luna, e staremo a vedere. Ha già un banco di prova decisivo: il governo Letta. Ha detto che con lui certi dirigenti non avranno più spazio e che non sarà più tempo di inciuci. Bene, ci stupisca: abbia il coraggio di far cadere questo governicchio patetico. Abbia il coraggio di mettere in discussione Re Giorgio Napolitano (già terrorizzato dall’entità numerica del successo renziano). Acceleri per una legge elettorale, e poi via al voto. Al più presto, affinché la sempiterna Casta non sfrutti la decisione della Consulta sul Porcellum per blindarsi ancora di più nelle stanze dei bottoni. Adesso dipende da lui: o sarà in grado di stupire positivamente, o si limiterà a essere uno dei tanti a cui chiedere “facce Tarzan”. Nel frattempo, complimenti per la vittoria e in bocca al lupo: a lui, ma più che altro al paese. Cioè a noi.

domenica 8 dicembre 2013

Tir e forconi
Code ai benzinai, picchettaggi ai supermercati: allarme del Viminale, da stasera rischio paralisi.
ROMA— La protesta del “popolo dei forconi”, che partirà dalle 22 di questa sera fino alla mezzanotte di venerdì 13, rischia di paralizzare il Paese. All’invito diffuso sui siti a «fermare l’Italia» hanno risposto anche movimenti stranieri, come ad esempio quello dei “berretti rossi” bretoni che hanno protestato con violenza, in Francia, contro l’ecotassa.
In Sicilia, la situazione è tesa. Il consorzio di autotrasportatori Fita- Cna a Campobello di Licata, nell’Agrigentino è stato oggetto di pesanti minacce. «Non fate uscire i vostri mezzi, se sarà il caso vi ammazzeremo » è scritto in un volantino firmato «viva la mafia via i forconi ». A Catania, il leader della protesta, Mariano Ferro, rilascia dichiarazioni tutt’altro che rassicuranti. «Siamo pronti a tutto — ha detto — potremmo anche decidere di darci fuoco, mettendo la benzina davanti alle prefetture e stiamo riflettendo sul da farsi. Siamo in tanti, più di mille». Ecco le modalità della manifestazione, secondo Ferro: «Inizieremo con presidi di solidarietà. Poi con volantinaggi. E alla fine deciderà la rabbia della gente».
In tutta Italia è panico. Le scene di psicosi non mancano. A Siracusa è stata sospesa la chiusura delle pompe di benzina per consentire alla gente di fare rifornimento. In provincia di Napoli, due comuni, Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano, hanno deciso di chiudere le scuole. Una preoccupazione non infondata, quella dei due sindaci, visto che un “gruppo vesuviano” di protesta ha minacciosamente invitato la popolazione e «fare
scorte di cibo e generi di prima necessità». Ma è soprattutto confusione. Il Viminale è allertato dalle informative delle Digos e dell’intelligence sul rischio che movimenti di estrema destra (come Forza Nuova e Casa Pound), possano infiltrarsi nella protesta del settore trasporto e «incanalare le reazioni dei manifestanti verso forme di esasperata conflittualità ». Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, è per la “tolleranza zero” contro i blocchi stradali (fatti anche usando i Tir), o delle ferrovie o degli aeroporti. Il suo ordine è usare la linea dura contro manifestazioni non autorizzate che provochino lo stop dei trasporti e quindi difficoltà negli «approvvigionamenti ». Ma il rischio che la situazione degeneri nel caos, e che sfugga di mano alle forze dell’ordine, è altissimo. Le prove generali, del resto, sono già cominciate: ieri mattina, a Torino, sono stati organizzati picchetti per impedire nei più grandi supermercati l’ingresso ai
cittadini.
Da La Repubblica del 08/12/2013.
p.s.
su questa giornata se ne son dette tante: son di destra, sinistra, protestatari, ecc. forse è vero tutto e forse no ma almeno qualcuno s'è mosso...... che poi falliscono o avranno miglior fortuna lo sapremo dopo.
Per ora mi limiti a osservare il fenomeno: se attecchisce, se riescono a bloccare il paese, se falliscono... poi il resto verrà da se

venerdì 6 dicembre 2013

Nelson Mandela , ci ha detto addio.. mentre la Lega dà fiato alle pulsioni peggiori: ‘belva assetata di sangue’


www.nelsonmandela.org
Madiba Nelson "Rolihlahla" Mandela, il simbolo della lotta contro l'apartheid a 95anni ha chiuso gli occhi; il padre del sudafrica moderno. Il pianeta perde uno uomo di pace che da solo e con il proprio esempio ha combattuto e vinto il regime razzista dei bianchi.
Addio Nelson
p.s.

l'italia avrebbe bisogno di uomini così!
p.s. 2
ecco alcuni esempi di come altri, persone culturalmente elevati, lo ricordano; tappatevi il naso, emettete un sospiro e fatene tesoro con i vostri amici, figli, nipoti, ecc.
questo che viene è il mondo vero composto da mostri e angeli da cui non possiamo prescindere...

buona lettura

qui sotto trovate un articolo che segnala come (sopra, a scanso di equivoci, ho messo la foto del post del padano) questo appartenente ha "ricordato" madiba nelson
dal fatto quotidiano del 5/12/2013 a firma di Beppe Giulietti
Oggi vogliamo ringraziare, si fa per dire, tale Vartolo, un consigliere di circoscrizione leghista di Verona. Il Vartolo, un nome che evoca i sette nani, ha pensato bene di non associarsi alla commozione per la morte di Mandela ed ha affidato alla rete il suo “pacato” commento: “Finalmente il terrorista Mandela, belva assetata di sangue, si troverà di fronte la gente che ha fatto assassinare…”, questo il Vartolo pensiero.
Naturalmente il sindaco di Verona Flavio Tosi ha detto, per fortuna, cose assai diverse e ha preso le distanze da questo microbo del pensiero; tuttavia Vartolo non ha fatto altro che dare fiato ad alcune delle peggiori pulsioni alimentate, in questi anni, dai Borghezio di turno, da quelli che volevano sparare ai “leprotti neri” a quelli che hanno paragonato la ministra Kyenge, e tanti altri immigrati, ad oranghi e scimmie.
Il delirio dei Vartolo di turno ha radici profonde, ha goduto di tolleranze diffuse e trasversali, è stato utilizzato per acchiappare consensi.
Vartolo, forse, sarà cacciato dalla Lega, ma i suoi cattivi maestri sono tutti al loro posto.
Mandela, per sua fortuna, non avrà occasione di incontrarli neppure nella sua nuova residenza perché i proprietari della sua nuova casa, chiunque essi siano, non hanno riservato alcuna stanza per Vartolo e per i suoi camerati
.
E nemmeno i grandi nomi del passato così osannati dal pd e dai benpensanti oggi come allora che fanno presto sia ad osannare tipini come la thacher e reagan come campioni del liberalismo e del nuovismo e poi a salutare con odi osannanti Mandela: schizofrenia o..... opportunismo e metamorfismo? Fate voi.. quello che qui registro è che ci fu una notevole assonanza fra quei due sopra, la signora di ferro e l'attore, nel dire che “niente sanzioni, Mandela è un terrorista”, capite? Bene, erano gli stessi che consideravano un amico pinochet: quest'ultimo si che era un vero campione della democrazia e paladino contro il comunismo.... ma sono morti e quasi non se ne parla più, per fortuna....
ora godiamoci invece una chicca
Mandela e J. Clegg


buon week end .. spero riflessivo sull'idea di come sia facile recidere un albero forte e sano e difficile distruggere la gramigna......
RICORDIAMO UN GRAND'UOMO DEGNO RAPPRESENTANTE DEL GENERE UMANO CHE HA SPAZZATO VIA UN ODIOSO REGIME E TUTTI I DETRATTORI DELLA VERA IDEA DI LIBERTA'....

giovedì 5 dicembre 2013

la sentenza della corte costituzionale sul porcellum: una vera tempesta in un vero bicchier d'acqua....

Riassumiamo: con la sentenza della corte costituzionale è illegittima la legge con cui sono stati eletti almeno x i parlamentari di 2 legislature ma andando al fondo della questione in realtà sono stati dichiarati illegittimi tutti i parlamenti dal 1992 ad oggi, il che significa che non solo le elezioni sono nulle ma che pure gli atti e le leggi approvati come pure le nomine decise sono illegittime come pure tutte le cariche approvate da questi parlamenti ....... Presidenza della repubblica e, ironia della sorte, corte costituzionale compresi. In un paese normale scatterebbero subito le dimissioni e sarebbero indette immediatamente le elezioni per ripristinare la legalità, in italia invece si alzerà un polverone per qualche giorno e poi .... nulla.
Mio post su facebook
Ora che si fa? Perchè è proprio questo il punto: se sono illegittimi DEVONO DIMETTERSI e indire elezioni, previa approvazione di nuova legge elettorale o in alternativa della legge così disegnata dalla stessa Corte: ma lo faranno? Non sono passati i due anni e mezzo per fargli maturare la pensione da parlamentare; non possono più cullarsi nel sistema delle liste bloccate e quindi DEVONO GUADAGNARSI L'ELEZIONE; spariscono tutti i marchigegni con i quali i partiti hano assunto il controllo dell'intero STato in ogni singolo suo aspetto e non vi rinunceranno facilmente; ecc.
Davvero c'illudiamo che faranno questa "riforma" e si metteranno da parte?
Davvero andranno tutti a casa dimettendosi e lasciando aperte le porte alla lotteria di un elezione prettametne di stampo proporzionale?
Davvero credete che gli eletti da questo Parlamento rinuncieranno alle proprie cariche sol perchè .... fatte da un organo illegittimo?
I primi segnali non lasciano ben sperare:
  1. i partiti nicchiano; si va dallo sparare a zero di FI (sempre in funzione del salvataggio dell'amato capo dichiarato decaduto da un organo illegittimo); al sopore del PDmenoelle che mal ha accettato questa sentenza che può avere un effetto dirompente... infatti il meno felice è Renzi (al quale la Corte dei Conti sta chiedendo 60 mln di euro di danni con sentenza) il più entusiasta, si fa per dire, pare sia proprio Civati (per motivi opposti) ..... ma non illudetevi: nessuno ci sta a mollare la presa sullo scranno del potere;
  2. il governo... bè saltella un pò qua e un pò la ma sa che il parlamento molla anche lui andrà via con tutto quello che potrà significare per i suoi referenti (banche, BCE, ecc) quindi il suo destino è legato alle camere a doppio filo e alla eurocrazia non piacciono queste "sorprese";
  3. Anche il Capo dello Stato si è subito mosso: sostiene che "la legittimità delle Camere non è i discussione".......segue insomma una linea che sembra, di fatto, assomigliare al “patto” Renzi-Letta per un sistema che ricalchi il modello francese. “La decisione della Corte costituzionale“, ha detto, “non può aver stupito o colto di sorpresa chiunque abbia ricordo delle numerose occasioni in cui sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento a intervenire, modificando la legge elettorale del 2005 almeno nei punti di più dubbia costituzionalità”. Questi punti, ha aggiunto, “erano stati segnalati già nelle sentenze emesse dalla Corte Costituzionale nel gennaio 2008 e nel gennaio 2012 esaminando le richieste di referendum abrogativi della legge vigente. Esatto: anche la corte ha più volte detto che quella legge non era costituzionale...... ma il Capo dello Stato sembra anche dubitare della reale volontà delle forze politiche di fare la riforma della legge elettorale.. quella giusta per loro stesse naturalmente e che cambi tutto affinchè nulla cambi
che casino..... e, come sempre, possiamo concludere con una certa sicurezza che mai come ora l'aforisma che meglio si addice al momento (visto che i partiti e i loro esponenti sono il nostro specchio) è "chi è causa del suo mal, pianga se stesso"... tradotto: ve li siete votati? Ora divertitevi...
p.s.
Gianfranco Pasquino, non certo un estremista, ha (in un articolo sul tirreno di oggi) fa un analisi illuminante della situazione del post sentenza quindi vi consiglio di leggervelo ma un piccolo passo mi ha colpito: [...] la Corte ha quasi (quasi che è come dire HA DETTO FRA LE RIGHE) detto che il Parlamento è illegittimo.... mi basta per dire
ANDATEVENE TUTTI A CASA, LIBERATECI DELLA VOSTRA ASFISSIANTE PRESENZA, LASCIATECI DECIDERE DA SOLI IL NOSTRO DESTINO ...... QUALUNQUE ESSO SARA'!
 

mercoledì 4 dicembre 2013

Stage, offerte choc per lavoratori: “40 ore a settimana in negozio cucina con rimborso”

dal fatto quotidiano del 4/12/2013 di Annalisa Dall'Oca, bologna
La Conferenza Stato-Regioni ha stabilito l'impossibilità di assumere a costo zero con la scusa di un periodo di formazione, ma un tirocinante costa comunque meno di un normale dipendente. E così le offerte "truffa" si moltiplicano. La Camera del Lavoro ha promosso lo studio Ho.Stage per rivelare gli abusi. Inviate le vostre segnalazioni, in non più di 1.500 battute, a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, specificando nell’oggetto “stage truffa”

Quaranta ore di lavoro a settimana con rimborso spese. Lo stage lo offre un negozio di articoli per la casa nel centro di Bologna. Sei mesi di contratto, poi si valuterà. Ma non solo. Chi si affaccia sul mondo del lavoro, con o senza laurea, di speranze ne ha poche. E a raccontarlo sono i tanti annunci che si trovano tra siti internet e agenzie. Uno stage per diventare commesso in un minimarket, in una tabaccheria o in un negozio di abbigliamento. Ma anche per vendere giocattoli, lavorare come cassiere, cameriere o venditore telefonico. La vasta gamma dei mestieri che contemplano un inserimento lavorativo tramite stage, o tirocinio “formativo e di orientamento”, è sempre più ampia, e copre qualsiasi professionalità. Anche la più inaspettata. Perché se lo scorso gennaio la Conferenza Stato – Regioni ha di fatto eliminato la possibilità di assumere stagisti a costo zero, introducendo un compenso minimo garantito che varia da regione a regione, in Emilia Romagna, ad esempio è di 450 euro mensili, pagare un tirocinante costa poco. In media meno della metà rispetto a quanto si spenderebbe per assumere un lavoratore a tempo determinato. E la formula piace, tanto che sono sempre più frequenti le offerte di lavoro che prevedono questa modalità di inserimento, a prescindere dall’orario lavorativo o dalla mansione ricercata.
Ad Anzola Emilia, ad esempio, il Toys Center, catena di negozi specializzata nella vendita di giocattoli, cerca stagisti da impiegare come commessi, remunerandoli attraverso un rimborso spese di 600 euro mensili a fronte di un’orario lavorativo uguale a quello dei colleghi assunti, 40 ore settimanali. Stesso discorso a Faenza o a Reggio Emilia, dove uno stagista – commesso deve lavorare lo stesso numero di ore di chi è contrattualizzato, quindi full time con “flessibilità”, disponibilità cioè per i festivi, ricevendo però un rimborso spese da 500 – 600 euro al mese. A Piacenza un minimarket cerca un addetto alle vendite “tuttofare, serio e volenteroso”: 40 ore settimanali per 400 euro mensili. Ovviamente “si richiede puntualità, senza problemi di orari e di giornate”. Ancora, a Bologna un negozio specializzato nella vendita di prodotti casalinghi cercava uno stagista da collocare come addetto alla vendita, “neolaureato o neodiplomato”, per “sistemare la merce, accogliere i clienti, tenere in ordine in negozio e seguire il magazzino”, sempre 40 ore settimanali, rimborso spese di 500 euro mensili e a San Lazzaro, appena fuori città, la Conad recluta commesse e cassiere tirocinanti: 40 ore lavorative settimanali, orario fisso su turni, un giorno di riposo e 600 euro al mese. “Quando le dipendenti del Conad prendono almeno il doppio”, precisa la Filcams Cgil di Bologna.
I casi non sono limitati alla sola Emilia Romagna, poi. A Siena “un’importante azienda leader nel settore abbigliamento” cerca “addetta alle vendite”, ovviamente stagista, rimborso spese previsto pari a 350 euro mensili. A Brescia la Life in S.p.a recluta stagisti da inserire in filiale con orario full time, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, a fronte di un compenso da 300 euro più buoni pasto, mentre a Milano un commesso tirocinante deve lavorare sei giorni la settimana, orario di negozio, per 300 euro mensili. A Roma la P&R richiede tirocinanti “dinamici, socievoli, disposti a trasferte, operativi, creativi, pazienti e con spiccate doti di problem solving”: giornata lavorativa full time, rimborso spese di 300 euro. A Como, poi, persino per lavorare in tabaccheria serve uno stage: 36 ore settimanali per 350 euro al mese. Tutti contratti da sei mesi, o al massimo da tre mesi prorogabili, il limite previsto dalla legge, che poi però non forniscono alcuna garanzia occupazionale.
“Purtroppo il fenomeno dello stage come formula per risparmiare sul costo del lavoro è in crescita”, racconta Matteo Negri, collaboratore della Camera del lavoro di Bologna e responsabile della campagna Ho.Stage, un’inchiesta volta a delineare “le ombre, le contraddizioni, le ambiguità di questo strumento perennemente in bilico tra opportunità formativa e forma di sfruttamento di lavoro sottopagato (quando non del tutto gratuito) e non tutelato”. “Originariamente il tirocinio nasce come modalità formativa non retribuita in quanto, appunto, volta a imparare una professione. Queste disposizioni, previste dal pacchetto Treu, però, sono state modificate quando le istituzioni hanno capito che in realtà spesso le cose non stavano così: perché non solo lo stagista è, in molti casi, un lavoratore a tutti gli effetti, senza alcuna tutela, ma è impiegato per svolgere lo stesso ruolo di chi è assunto con un contratto”. Senza però godere di alcun beneficio: il tirocinio non è un vero inserimento lavorativo, e infatti non prevede uno stipendio, ma un rimborso spese. Che quindi non contempla ferie né permessi, maternità o malattia. “Ricordo una ragazza che lavorava per una grossa azienda bolognese – continua Negri – le avevano promesso, in seguito al tirocinio, un contratto di apprendistato, ma rimase incinta e venne lasciata a casa dall’oggi al domani”.
Secondo lo studio condotto nel 2012 dalla Camera del Lavoro di Bologna, in collaborazione con Ires Emilia Romagna, prima della modifica normativa 1 tirocinio su 4 non era retribuito. Su un campione di 1200 stage analizzati, poi, il 21% prevedeva un rimborso spese da meno di 400 euro al mese, il 28% inferiore ai 600, e solo il 10% era tra i 600 e i 700 euro mensili. Oggi una delibera regionale ha imposto una retribuzione minima di 300 euro mensili, più alta in Emilia Romagna, pari a 450 euro, e a livello teorico nessun tirocinio dovrebbe essere a titolo gratuito, “ma non ci sono controlli – continua Negri – e l’Università, uno dei principali canali a disposizione dei giovani per intraprendere uno stage post laurea, tende ad approvare tutto senza guardare di cosa si andrà a occupare il tirocinante”.
“Oggi – racconta il responsabile di Ho.Stage – in molti casi il tirocinio è utilizzato in maniera fraudolenta e i giovani, i disoccupati, gli inoccupati e le categorie deboli che si trovano in questo limbo tra regolamentazione e irregolarità sono sempre di più. L’aspetto più preoccupante è che il governo Letta sta trasmettendo un messaggio sbagliato. Passa l’idea che ‘qualcosa sia meglio di nulla’, anche se non ci sono tutele né controlli. Così però si rischia di legittimare uno strumento nato con altre funzioni, e forme di lavoro che in realtà sono sfruttamento”.
Inviate le vostre segnalazioni, in non più di 1.500 battute, a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, specificando nell’oggetto “stage truffa”.
p.s.
a volte un blog può anche fare servizio per i cittadini..... se ne siete a conoscenza segnalatelo agli indirizzi suindicati... non facciamo passarla liscia ai profittatori e a chi sfrutta il momento per far passare un messaggio non solo diseducativo ma dannoso e anticostituzionale
 

martedì 3 dicembre 2013

teoria della stagnazione...... eterna

Ci dicono che siamo in un asocietà di mercato ma stranamente .... qualcuno ne ha visto uno? No, naturalmente perchè non c'è: alcuni tecnocrati (legati a banche d'affari, agenzie di rating, ecc.) meglio noti come eurocrati hanno deciso che, in base a parametri da loro stabiliti (e dai parlamenti nazionali approvati perchè laddove si son tenuti referendum non è passato il disegno "europeo"), ogni singolo paese ha un ruolo: chi ha la manifattura (Germania e paesi satelliti), chi l'energia (Francia ecc.), chi la finanza (Gran Bretagna e ..... isole) e chi ..... la fame o meglio DEVE fare da mercato coloniale per pemettere agli altri di poter fare "mercato": in questa categoria ci sono Spagna, Portogallo, Grecia, e ..... Italia; come? Semplice, hanno deciso che:
  1. abbiamo un debito pubblico "insostenibile" (vero ma è indotto dal sistema del debito ossia dal sistema che prevede che gli Stati si riforniscano di moneta SOLO sui mercati e non anche SUI mercati come acadeva prima e alle proprie regole); peccato che Francia, Germania, Gran Bretagna stanno peggio, molto peggio ma chiudono gli occhi su questo "insignificante aspetto" anche perchè il loro debito lo finanziamo noi con i nostri soldi attraverso il FSM (infatti il trattato istitutivo prevede che si possono comprare solo titoli di stato di paesi con almeno AA+, tutto dire);
  2. abbiamo un sistema pensionistico che "allarma" i mercati. Che significa? Che mentre noi verismoa i contributi i mercati vogliono quei soldi e la politica deve trovare il modo di spingere i cittadini sulle polizze assicurative private, anche ad alto rischio (infatti tutti i fondi pensionistici dal 2008 sono in rosso profondo perchè sono costretti a comprare titoli pubblici e se, nel frattempo, altri - chi manovra lo spread e sappiamo che si può manovrare ... perchè da Barclays a Goldman dovranno pagare miliardi di risarcimento per la commistione fra loro e chi dovrebbe vigilare decidendo in anticipo quale sarebeb stato il libor, l'euribor ecc. tutti sono la base dello spread ossia dell'affidabilità di uno stato.. geniale - affamano gli Stati a tassi usurai e i ceti dirigenti, persa la propria mission del bene comune, se ne appropriano per i propri scopi ossia prelevano enormi quantità di contributi ma senza darne il corrispettivo reale ma una sua porzione) rapinandoci anche la nostra vecchiaia, oltre che il futuro dei giovani;
  3. abbiamo o meglio dobbiamo avere un mercato del lavoro dove offerta e domanda si dovrebbero incontrare ma.... c'è un ma perchè mentre la domanda, chi offre lavoro, ha dalla sua il miraggio di poter decidere il salario l'offerta, i lavoratori soprattutto in tempi di crisi, abbozzano e accettano condizioni di lavoro che in altri momenti storici non avrebbero mai accetato. Se poi aggiungiamo che per decenni, complici SINDACATI ADDOMESTICATI E CHE NON CONTANO PIU' NULLA, ci hanno detto che senza competizione non c'è lavoro e senza competitività non ci sono possibilità di far crescere l'economia... per il lavoratore la tenaglia è chiusa: o accetta la minestra pre-riscaldata e senza diritti o ..... può abbozzare a fare lavori precari, saltuari, pericolosi ecc. a vita per di più con figure lavorative che lo avvicinano di più a un libero professionista che, come dovrebbe essere, a un dipendente quindi con un futuro di basso salario e quasi nulla pensione.
  4. abbiamo, infine, una sanità che ci costa..... così come la cultura, la scuola, l'univeristà ecc..... perchè la lista potrebbe continuare per quanto è lunga e ampia l'attività dello stato moderno; "quello" stato che ha permesso un certo benessere dal 1950 al 1990 e che ora è visto come un nemico o meglio la bestia da affamare e ridurre affinchè tutto e tutti (il secondo termine fa riferimento agli appartenenti al genere umano) si possa vendere e comprare sul mercato.... quel mercato che finora è stato dimostrato che NON ESISTE nè potrà mai esistere perchè basato su teorie e modelli che, oltre che essere vecchie di oltre 200 anni (Bentham e Smith), è anche basato su un idea-forza che è sempre fallita ma che puntualmente  rispunta come un cancro maligno ma che trova sempre, dico SEMPRE, utili idioti (che: o per arricchimento personale o per opportunsimo o per semplice servilismo verso chi ha in mano i soldi) pronti a sostenerlo e a difenderlo anche mentendo e che, anche se vengono scoperte le magagne, continuano a mentire (è il caso dei tanti documenti, pubblicati anche su questo blog in precedenti post) e a mentire..... anche quando le magagne provengono da dentro le istituzioni simbolo del mercato come il FMI (è noto il rapporto interno a questa istituzione che dimostrava come fosse errato anche il presupposto econometrico su cui si basava la ricetta per la crescita che in realtà ha affamato interi Stati... la Grecia per esempio) o dalle università americane, non certo di stampo sovietico, dove è bastato che uno studente ha fatto due riscontri e quattro calcoli per .... sputtanare almeno un premio nobel per l'economia.
Naturalmente quando si supera il livello di guardia gli eurocrati, e i loro sodali nazionali, si preoccupano di eventuali "risvegli" dei popoli... ecco l'arrivo di ammonimenti al problema disoccupazione, giovanile e non, o alla mancanza di lavoro o a qualcos'altro: la paura fa sempre 90.. si dovessero svegliare ...... meglio fare confusione e alzare polvere. Poi ci sono gli affari: e quando si tratta di affari le furbate all'italiana non funzionano. Non è un caso che Olli Rehn (ex giocatore di calcio specializzatosi con una tesi su, indovinate un pò, Corporativismo e competitività industriale negli stati europei minori ha pensato bene di dirci che le spending review, anche in stile Cottarelli, e le privatizzazini  e alienazioni (in pratica la definitiva uscita del paese dall'industria e la svendita dei beni pubblici) non stavano avanzando con la dovuta decisione... e facevano il paio con gli impegni,a suo dire, disattesi e di conseguenza il debito non pareva ridursi, anzi.... naturalmente il nostro omette di dire che il debito aumenta anche perchè stiamo continuando a buttare soldi nella tav (con annessi sconti alle ferrovie AV), nella difesa (aerei, sommergibili, elicotteri, portaerei, ecc.), nel dare soldi alle scuole private (400 mln sbucati fuori proprio oggi), nel mantenere i privilegi della politica, nel finanziare la parte corrotta della sanità, nel creare l'imu per poi cancellarla per poi rimettere in pagamento la parte eccedente scaricandola sui cittadini dei comuni che hanno fatto i furbi, ecc. ecc. ci credo che il debito aumenta e anche di un bel pò.... eppure le piazze son vuote, almeno un mln di illusi andranno a votare alle primarie del pd per renzi (...), a genova il 3 c'erano, solo, 200 mila cittadini, altri mln di cittadini appena potranno evaderanno anche un euro (anche per difendersi dalla bestia-stato affamata dai politici) e qualche altro mln voterà sncora una volta per questi partiti.
Pensate davvero di uscirne .... da questo circolo vizioso?

lunedì 2 dicembre 2013

Prato, Italia: un calssico esempio di come non si dovrebbe fare mercato...

Ora le frasi si sprecano: si va dalla classica "disastro annunciato" all'"intervenga lo Stato".. passando praticamente per l'intro scibile di cui il paese ufficiale è capace per lavarsi la coscienza dalle proprie colpe.
Non c'è un solo personaggio pubblico che non le abbia dette: Il Governatore Rossi per esempio ha dichiarato "intervenga lo Stato"; ma lui cosa è? La massima espressione del pubblico a livello locale, elettivo, e uno dei rappresentanti massimi delle istituzioni e dice "intervenga lo Stato"? Un pò poco; e altri? non sono andati meglio anzi hanno fatto a gara: uno dei più originali ha detto che mancano i soldi per i controlli e quindi..... beh; c'è un aspetto di cui nessuno parla: ma come mai i cinesi sono diventati i padroni del tessile pratese? Forse perchè i "locali" imprenditori si sono disfatti delle loro attività a fronte di tanto cash alla consegna che i mandarini generosamente gli davano? Sapevate qual'era la base del contratto cui aderiva questa fabbrica? Era un "just in time" ossia: filosofia industriale che ha invertito il "vecchio metodo" di produrre prodotti finiti per il magazzino in attesa di essere venduti (detto logica push) nella logica pull secondo cui occorre produrre solo ciò che è stato venduto o che si prevede di vendere in tempi brevi. In termini più pragmatici, ma anche riduttivi, è una politica di gestione delle scorte a ripristino che utilizza metodologie tese a migliorare il processo produttivo, cercando di ottimizzare non tanto la produzione quanto le fasi a monte, di alleggerire al massimo le scorte di materie prime e di semilavorati necessari alla produzione. In pratica si tratta di coordinare i tempi di effettiva necessità dei materiali sulla linea produttiva con la loro acquisizione e disponibilità nel segmento del ciclo produttivo e nel momento in cui debbono essere utilizzati; [...] qualsiasi scorta di materiale, semilavorato o prodotto finito è uno spreco, uno spreco di risorse economiche, finanziarie e un vincolo all'innovazione continua. Più il processo è "corto" nella somma dei processi di progettazione e di produzione (sommando i tempi di produzione e transito) e più l'industria con i suoi prodotti e servizi (inclusi prevendita e postvendita) è vincente (fonte wikipedia); chiaro? Ritmi accelarati cui si aggiungono paghe da 1 euro all'ora e turni h 24....... un grande esempio di competitività proprio come piace ai nostri soloni, sia che siano politici che industriali: entrambi sempre pronti a sbattere in faccia che dobbiamo competere e che il costo del lavoro è sempre troppo alto rispetto agli altri, una titanica balla, oltrechè un criminale inno allo sfruttamento senza regole, controlli, ecc.
Ma, come ho sentito dire in treno stasera, erano pur sempre cinesi; ma perchè in italia è diverso? Per nulla: ci sono zone del nostro paese (Veneto, Puglia... giusto per fare due nomi buttati là) dove facciamo davvero concorrenza ai cinesi in termini di ore di lavoro, mancanza di controlli, salari bassi.... altro che cinesi.
Non è finita: oggi i sindacati, o presunti tali, per "impedire" alle aziende dei call center di andarsene, termine meglio noto come "delocalizzazione", dal paese .... hanno accettato un abbattimento fino al 60% delle tariffe minime sindacali: altro inno alla competitività, una cosa che sicuramente sarà piaciuta alle aziende e al governo ma .. ai lavoratori? Hanno fatto un referendum in materia? Non mi risulta.... ma come mai non si capisce che senza regole prima o poi succedono cose gravi come quella di Prato? E che senza diritti non si può pretendere che si possano comprare case, fare figli, chiedere perchè si vien messi in cassa integrazione (mentre l'azienda è florida.. è accaduto anche questo), o licenziati anche senza dover motivare perchè e mollando un irrisorio indennizzo al lavoratore..... non è nemmeno previsto che si dichiari in giornata l'assunzione del lavoratore o che lo si faccia passare per "collaboratore" mentre invece è un dipendente senza i diritti del dipendente: tutto è permesso in questo paese, proprio tutto; tanto:
  1. non ci sono soldi per i controlli;
  2. l'inps, quando s'accorge dell'evasione contributiva, ti manda la letterina ma te puoi fallire.... e mandare per strada i lavoratori;
  3. se ritieni di pagarli troppo.. ci son sempre i sindacati, no? Altrimenti, delocalizzi.
  4. in più abbiamo creato i distretti, e altre amenità del genere
ora c'è da meravigliarsi che di tragedie del genere non ne capiti una al giorno!

sabato 30 novembre 2013

Rapporto sul fallimento di un modello....

Fu rifkin nel saggio Ecocidio a mettere per iscritto, ma altri prima ne vavano parlato prima praticamente inascoltati, un dato che da l'idea del disastro: 2 litri di petrolio per 1 kg di carne..... se tutti i cereali che sono prodotti in sei mesi per nutrire le vacche che noi ci mangiamo fosse messo sul mercato l'intera popolazione africana avrebbe nutrimento per un anno, pensateci bene un anno! Cifre da genocidio se le mettiamo sul piatto della bilancia dove da un lato c'è la povertà e dall'altro la produzione di cibo per creare altro cibo, per noi.
Tutto ciò ha un costo e una conseguenza: la distruzione dell'ambiente e il cambiamento climatico; siamo l'unica specie non integrata nell'ambiente che la circonda e anche l'unica che lo modifica non a proprio vantaggio. Se aggiungiamo che una aprte della popolazione piccola, circa lo 0,8%, è riuscita a imporre un modello che mette il denaro al centro di tutta l'economia; denaro come fine e non come strumento.
E come dicevo ha una conseguenza.... A questo liink c'è il report annuale del ICCP  per il 2013 ossia del massimo organo mondiale sul clima.. purtroppo è in inglese e sono oltre duemila pagine; capisco che sono due cose che possono rappresentare un ostacolo ma.... è necessario: dobbiamo capire che siamo nei guai e che anche se cambiassimo strada ora molto probabilmente è già tardi e avremmo un prezzo da pagare enorme non solo in termini di benessere ma anche numericamente.... in pratica si conferma che potremmo estinguerci o andarci molto vicino come specie: soprattutto una cosa certa è che la parte "avanzata" del pianeta (Occidente, Cina, Giappone, per fare alcuni esempi) è quella che pagherebbe lo scotto maggiore dello squilibrio perchè se è vero che economicamente, e militarmente, forte è soprattutto vero che la sua forza ha i piedi d'argilla, debolissimi, e che la sua caduta no può che essere catastrofica mentre i popoli meno avanzati, in base al modello economico, sono quelli che potrebbero risentirne meno: questo nel medio periodo; nel lungo invece.. bè l'ho già detto, addio genere umano come specie dominante a meno di non rinnegare duecento anni di tecnologia distruttiva del pianeta... o meglio del suo uso perverso ed estremo e, quando manca, della depredazione delle nazioni più povere e delle loro enormi ricchezze che mantengono, per ora, il gigante ma ne sono anche il punto debole: ora chiamiamo terroristi coloro che difendono il proprio diritto a sopravvivere e ad essere felici; ma se un giorno i ruoli s'invertissero? A voi la risposta.....
Esagero e sono catastrofista? forse; magari sono anche un pò populista? Si; e forse anche gufatore professionale? non lo so.... ma se leggete l'originale e tenete ben presente che l'ultima riunione dei governi sull'ambiente è finita con un nulla di fatto .. capirete che non può non dirlo e non postarlo: mi è costato scrivere il post e so che in tanti non VOGLIONO SAPERE perchè TANTO NON CI POSSONO FARE NULLA": se solo sapessero che non è vero e che basterebbe semplicemente riscoprire quel legame per stare meglio tutti mi pare quasi ovvio e, appunto, populista solo dirlo.... so che spirano venti di guerra mondiale: le nazioni si stanno riarmando perchè le élite che governano sentono il pericolo che corrono ma mi spiacerebbe vedere realizzato l'aforisma di Einstein: non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma so come sarà la quarta... con la clava.
Alcuni dati presi dal sito indicato alla fine del post, senza miei commenti (non serve):
Fra le tanti conclusioni del Quinto Rapporto, Climalteranti propone i seguenti 10 punti.
 1) IL RISCALDAMENTO GLOBALE È INEQUIVOCABILE
climate change IPCC 2013 report
“Gli ultimi tre decenni sono stati i più caldi dal 1850, quando sono iniziate le misure termometriche a livello globale. L’ultimo decennio è stato il più caldo”.
“…il periodo 1983–2012  “probabilmente” è il trentennio più caldo degli ultimi 1400 anni (“confidenza media”).”
“Le tendenze su periodi brevi come gli ultimi 15 anni (1998-2012) sono statisticamente non significative. Il tasso di riscaldamento in questi anni (1998−2012) è 0.05°C/decennio, ed è minore di quello del periodo 1951−2012 che mostra un riscaldamento di 0.12°C/decennio . Le tendenze per dei periodi brevi (15 anni) dipendono molto da quando iniziano: ad esempio le tendenze per periodi di 15 anni partendo da 1995, 1996 e 1997 danno le seguenti stime: 0,13°C/decennio per 1995 – 2009, 0,14°C/decennio per 1996 – 2010,  0,07°C/decennio per 1997 – 2011.”
“E’ “virtualmente certo” che l’oceano superficiale (0–700 m) si è riscaldato durante gli ultimi decenni del 1971-2010.”
 2) EVENTI ESTREMI PIU’ FREQUENTI
“Dal 1950 sono stati osservati cambiamenti negli eventi estremi meteorologici e climatici:
- a livello globale “molto probabilmente” il numero di giorni e notti fredde è diminuito e il numero di giorni e notte calde è aumentato;
- in alcune aree del pianeta la frequenza di ondate di calore “probabilmente” è aumentata in vaste aree dell’Europa, Asia e Australia;
- ci sono “probabilmente” più terre emerse con un aumento del numero di eventi di intensa precipitazione che con una diminuzione del loro numero.
 -in Europa e Nord America la frequenza o l’intensità di precipitazioni intense (o estreme) è “probabilmente” aumentata.”
 3) LA FUSIONE DEI GHIACCI STA ACCELERANDO
“Le calotte glaciali in Groenlandia e Antartide hanno perso massa negli ultimi due decenni. I ghiacciai si sono ridotti quasi in tutto il pianeta e la diminuzione stagionale estiva della banchisa artica sta aumentando.
La calotta glaciale in Groenlandia ha perso massa in maniera più veloce negli ultimi anni: “molto probabilmente“ il tasso medio di diminuzione è aumentato da 34 Gt/anno nel 1992-2001 a 215 Gt/anno nel 2002-2011.”
 4) L’AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE STA ACCELERANDO
“È “virtualmente certo” che il tasso di innalzamento del livello globale medio marino ha accelerato negli ultimi due secoli.
E’ “molto probabile” che il tasso medio di innalzamento del livello globale medio marino è stato di 1.7mm/anno nel periodo 1901-2010 e di 3.2mm/anno nel periodo 1993-2010”.
 5) È CAUSATO DALLE ATTIVITA’ UMANE
E’ “estremamente probabile”  (al 95-100%) che più della metà dell’aumento osservato della temperatura superficiale dal 1951 al 2010 è stato provocato dall’effetto antropogenico sul clima (emissioni di gas-serra, aerosol e cambi di uso del suolo). Questo ha provocato il riscaldamento degli oceani, la fusione dei ghiacci e la riduzione della copertura nevosa, l’innalzamento del livello medio globale marino e ha modificato alcuni estremi climatici nella seconda metà del XX secolo (“confidenza alta”)”.
Le emissioni continue di gas ad effetto serra causeranno un ulteriore riscaldamento e cambiamenti in tutte le componenti del sistema climatico. Limitare il cambiamento climatico richiederà una sostanziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Le proiezioni per i prossimi decenni mostrano una entità dei cambiamenti notevolmente influenzata dalla scelta di scenario di emissioni.
 6) LE MODIFICHE AL CLIMA GLOBALE DURERANNO PER SECOLI
Le emissioni di gas serra che continuano a crescere provocheranno ulteriore riscaldamento nel sistema climatico. Il riscaldamento causerà cambiamenti nella temperatura dell’aria, degli oceani, nel ciclo dell’acqua, nel livello dei mari, nella criosfera, in alcuni eventi estremi e nella acidificazione oceanica. Molti di questi cambiamenti persisteranno per molti secoli”.
 7) DA 2 A 4 GRADI DI AUMENTO DELLE TEMPERATURE GLOBALI A FINE SECOLO
Il quinto rapporto propone 4 scenari di aumento delle temperatura media globali alla superficie alla fine di questo secolo (media 2081–2100). Lo scenario RCP2.6 prevede riduzioni pesantissime delle emissioni entro pochi decenni, mentre lo scenario RCP8.5 (simile al vecchio scenario A2) è uno scenario estremo che non prevede riduzioni. Gli scenari RCP4.5 e RCP 6.0 sono scenari intermedi.
Gli aumenti di temperature rispetto al periodo 1986–2005 saranno probabilmente nei seguenti range;
RCP2.6: 0.3°C-1.7°C ;  RCP4.5: 1.1°C-2.6°C;  RCP6.0: 1.4°C-3.1°C ; RCP8.5: 2.6°C-4.8°C.
Da notare che il periodo 1986–2005 a cui fanno riferimento questi numeri era già più caldo (circa 0.6 °C) rispetto al periodo preindustriale, per cui gli aumenti previsti delle temperature, rispetto ai periodi preindustriali, sono:
RCP2.6: 1°C–2.3°C ;  RCP4.5: 1.7°C-3.3°C;  RCP6.0: 2°C-3.7°C ; RCP8.5: 3.2°C-5.4°C.  
E ‘praticamente certo che ci saranno più frequenti estremi di temperatura (caldi e freddi) sulla maggior parte delle aree di terra e su scale temporali giornaliere e stagionali, all’aumentare delle temperature medie globali
E ‘molto probabile che le onde di calore si verificheranno con una frequenza più alta e una durata maggiore
 8 )  DA 50 A 80 CM DI AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE A FINE SECOLO
climate change IPCC 2013 report
Il livello globale medio marino continuerà a crescere durante il XXI secolo e queste proiezioni sono considerate più adeguate dalla comunità scientifica rispetto a quelle presentate nell’AR4 perché riproducono meglio le osservazioni e includono la dinamica rapida di fusione delle calotte glaciali (ice-sheet rapid dynamical changes). L’innalzamento del livello medio globale marino per il 2100, rispetto al livello medio 1986-2005, sarà “probabilmente” nel range di:
RCP2.6: 0.26 – 0.55 m ; RCP4.5: 0.32 – 0.63 m  ; RCP6.0: 0.33 – 0.63 m; RCP8.5: 0.45 – 0.82 m

Questo innalzamento si aggiunge a quello di 15 cm già registrato nel periodo 1986-2005, per cui l’innalzamento complessivo a fine secolo è previsto in
RCP2.6: 0.41 – 0.69 m ; RCP4.5: 0.47 – 0.78 m  ; RCP6.0: 0.48 – 0.78 m; RCP8.5: 0.60 – 0.97 m
 9) I GHIACCI CONTINUERANNO A FONDERE
L’estensione annuale dei ghiacci artici sarà soggetta a diminuzione nel corso del secolo secondo tutti gli scenari, e solo secondo gli scenari più estremi (RCP 8.5) sarà possibile una situazione di completo fusione stagionale del ghiaccio Artico a fine estate entro la metà del secolo.
Entro la fine del secolo, è verosimilmente da attendere una forte diminuzione delle coperture glaciali a scala globale (-15% fino a -55%), escluso l’Antartide.
Vi è una ragionevole certezza che la copertura nivale stagionale nell’emisfero nord decresca sensibilmente (da -7% fino a -25%) entro fine secolo.
E’ assai probabile che le aree soggette a permafrost superficiale (fino a 3.5 m di profondità) presenti alle latitudini intermedie ed elevate si ridurranno (da -37 % fino a -81%) con l’aumento delle temperature atteso.  
 10) PRECIPITAZIONI PIU’ INTENSE
Nell’arco del secolo il cambiamento climatico influenzerà in maniera crescente il ciclo dell’acqua a scala globale, sebbene con alcune differenze a scala regionale
Le zone equatoriali ed alle alte latitudini vedranno probabilmente una crescita delle precipitazioni, con intensificarsi dei fenomeni estremi e susseguenti piene, mentre le zone tropicali aride andranno verosimilmente incontro a precipitazioni sempre minori.
Le aree soggette a precipitazioni di matrice monsonica verosimilmente incrementeranno e si verificherà un allungamento della stagione monsonica, con eventi intensi più frequenti.
 Testo di Sergio Castellari, Stefano Caserini, Daniele Bocchiola e Carlo Cacciamani. La second aparte del post è presa da questo sito"climalteranti.it"
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