sabato 26 luglio 2008

Una politica di sinistra? Ma di quale sinistra?

Ieri, fra le altre cose, il Governo ha presentato il nuovo modello sociale basato dice "sull'economia sociale di mercato". La premessa teorica è giusta: siamo in un paese liberale, non democratico ma liberale, che applica i canoni del liberismo economico (che non prevede regole) e quindi tutto deve basarsi sul "libero" gioco fra domanda e offerta e sul loro equilibrio; ineccepibile. E non essendo cattivacci, come gli americani che nei riguardi di chi non ce la fa a competere applicano una politica di stampo malthusiano, non possiamo ammettere che ci siano persone "in difficolta" perchè potrebebro diventare un problema per la democrazia (forse perchè potrebbero trovare attraenti le "umma" musulmane che danno, per esempio, la sanità gratuita e l'assistenza sociale ai loro aderenti?) che dev'essere risolto in favore di questi ceti: una politica di sinistra, dice. Quale sinistra non si sa. E tanto per cambiare e, per pura coerenza, si tagliano nell'ordine: i livelli elementari di assistenza (il minimo che, in violazione della Costituzione che dice ben altro, lo Stato s'impegna a garantire al cittadino) della sanità, i posti letto negli ospedali; l'assistenza domiciliare a malati terminali, insomma una sanità povera per i non abbienti (in nome del "manca la copertura finanziaria) così come si tagliano: serivzi sociali, trasporti, P.A., scuola, università, pensioni (e si anche quelle anche se in modo non diretto alzandone l'età), sicurezza, gli incentivi al Secit (quelli che fanno nei fatti la lotta all'evasione fiscale) e così via: l'affamare la bestia in salsa italiana. Quindi si parla di una cosa ma se ne fa un'altra nel classico stile della politica italiana: si parla di economia sociale di mercato mentre si applica il modello americano dove c'è solo mercato ma non c'è sociale, dove chi non ce la fa è emarginato, un peso, un costo e vive di quel poco di assistenza e beneficenza che il conservatorismo compassionevole gli concede: non accadrà così da noi subito e tutto in una volta, ma non disperate: idem se ci fosse stato al potere il clone del PdL: la linea è quella ed è dettata dal potere del sistema economico che ha invaso tutti i meandri del pianeta. E' una politica di sinistra: ma di quale sinistra? Quella forse dei neocon, ossia quella che si distingue fra destra populista e destra economica?

venerdì 25 luglio 2008

Sacrifici? Non per la classe politica ...

Mentre ci stanno tirando il collo, come negli allevamenti in batteria dei polli, spremendoci fuori anche quello che non credevamo di avere le cicale della casta hanno pensato bene di sentirsi (e lo sono grazie a noi che non vigiliamo) al di sopra di tutto: anche della crisi che attanaglia il paese. Non solo si fanno le leggi su misura e a propria protezione (...), ma si deliberano "aumenti" che il comune mortale si sogna ma che deve pagare senza obiezioni. La casta nemmeno ha il rigore morale di sentirsi investita di una qualche missione assicurando maggiore presenza e efficienza in Parlamento, dove i tassi di assenteismo sono altissimi e suonano strane le iniziative di Brunetta che "militarizzano" i pubblici dipendenti mentre invece i parlamentari non ne vengono nemmeno sfiorati, anzi hanno appena deliberato aumenti che vanno da 13, circa, mln di euro (Senato) a 26 mln (Camera): questa si chiama strafottenza rispetto alla maggioranza del paese che non ce la fa ad arrivare alla terza settimana con poco meno di 1300 euro al mese. Suona qualunquista dire: questi stanno cavando sangue dalle rape!!

giovedì 24 luglio 2008

Eutanasia all'italiana.....


Ma l'eutanasia non era fuorilegge nel nostro paese? Evidentemente mi sfugge qualcosa dato che con le misure prese dal Governo (in sintonia con i "desiderata" interni e internazionali), e in continuità con i precedenti, mi sembrano la classica ricetta che cura la malattia ammazzando il malato (guardatevi il video : un pò radicale (....) mi pare: malthus forse ne sarebbe contento noi, i diretti interessati, no. Eliminando il cosiddetto effetto annuncio il nocciolo duro di esse riguardano soprattutto la riduzione a simulacro della Pubblica Amministrazione (affamare la bestia dicono i liberisti) e redistribuzione dei sacrifici verso i ceti socialmente, ed economicamente, deboli della società: e fin qui nulla di nuovo si dirà, ma non è così dato che c'è un retropensiero che mi perseguita: pur non credendo nei corsi e ricorsi della storia mi sovviene la situazione storica che, dagli inizi del '900 e fino alla Grande Depressione, hanno vissuto i nostri nonni che distrusse un'intera economia. Allora c'era il terrore, per gli squali del capitalismo che ne erano i responsabili primi, del marxismo che avanzava e la reazione a esso fu scomposta: in alcuni paesi si repressero i movimenti sociali; in altri si affermarono regimi dittatoriali (nazifascista e simili); in altri ancora (USA) si iniettarono enormi dosi di $oldi pubblici per impedire sommosse popolari: nel paese principe dell'individualismo e del capitalismo lo Stato si assumeva l'onere di risanare quanto distrutto da privati per proprio tornaconto facendo pagare ai molti quello che pochi avevano fatto: analogie con oggi ne trovate? Io si con un solo grande neo: la speranza socialista è sparita e all'orizzonte non c'è nulla di simile a riscaldare i cuori dei diseredati. Oggi in più l'individuo è solo e preda del mercato di fronte al quale è spesso inerme e frustrato. Pur essendo nei canoni del liberalismo/liberismo il cardine del sistema in realtà lo stesso sistema lo emargina a semplice consumatore (per non dire polla da allevamento, come direbbe Gaber) e anello ultimo della catena consumistica. Quindi, direi, una situazione peggiore di allora: significa che lor signori hanno imparato la lezione ? Si e no. Si perchè hanno fatto in modo da non avere rivali (nè Stato, nè teorie sociali interventistiche) condizionando anche i singoli governi (troppo spesso preda del ricatto della fuga di capitali ma sempre più spesso sodali e solidali con essi); no perchè lo hanno rifatto ma stavolta su scala globale: la crisi che stiamo vivendo è GLOBALE; un'intero sistema è in sofferenza e un paese (gli USA) sta scaricando (il resto del mondo) sugli altri le proprie tensioni e ricette economiche per mantenere alto il proprio livello di potere economic/finanziario/militare (una guerra è stata fatta per evitare fughe dei suoi vassalli verso lidi più autonomi). Nel nostro paese poi, da brava provincia marginale, ci sono gli entusiasti e gli opportunisti che ci sguazzano coronando il loro personalissimo sogno di farsi "LAmerica" in casa senza colpo ferire visto che hanno trovato un paese in crisi politica e sociale cronica: bastava solo crearsi il consenso e per questo obiettivo bisognava innanzitutto assicurarsi il controllo, diretto o indiretto, dei media (o almeno la loro neutralità) e poi aspettare che gli altri facessero errori madornali, come difatti è avvenuto, o di sottovalutazione e le juex son fait. Oggi ne abbiamo il risultato ultimo dell'operazione: un paese fermo, e non mi riferisco all'economia solo, che dev'asettare i comodi altrui e poi può sperare che ci si occupi dei suoi problemi; siamo in una situazione tale che l'intera america latina con tutti i suoi problemi e arretratezze ci darebbe lezione di economia e di politica e di partecipazione se solo sapessimo imitare, non dico ascoltare, quanto stanno facendo lì. Devo anche dire che da molte parti si avanza l'ipotesi di una putinizzazione del paese: con i governanti che abbiamo tutto è possibile naturalmente ma al momento credo che siamo ancora lontani dal caos lasciato da Eltsin però dando tgempo al tempo potrebe essere: e sarebbe naturalmente una iattura perchè si realizzerebbe lil cosiddetto "autoritarismo democratico" che tanti danni ha fatto in quel paese come anche nell'America di Bush............... noi italiani siamo strani: non contenti di aver avuto una dittatura sembra quasi che ne sentiamo la nostalgia nel recondito dell'inconscio colelttivo e ogni tanto riaffiora in superficie soprattutto quando c'innamoriamo del vincente di turno; la cosa che ci salva è la nostra innata capacità di saltare sul carro del prossimo vincitore al primo scricchiolio e non c'importa quanto ci costa.... tanto a pagare o c'è sempre tempo o sono sempre i soliti noti per la collettività è uguale per il paese un pò meno che infatti è in decadenza profonda ma finchè la egola non ci cade proprio sul capo quant'è bello fare le cicale, vero?

mercoledì 23 luglio 2008

Orrore spettacolarizzato......

Nell'epoca del tutto quanto fa spettacolo puppatevi questo filmato dove anche la morte orrenda e barbarica che viene data dalla sedia elettrica diventa un'occasione di show business; è vero che "vedendo" ci si rende conto di cosa sia ma è altrettanto vero che per chi davvero vi fosse messo sopra a morire non lo troverebbe molto "entusiasmante". A me fa ribrezzo la pena di morte e provo dolore quando viene comminata (sopratutto perchè spesso capita che chi vi sale è innocente o c'è un ragionevole dubbio) a esseri umani. Provate a imamginare cosa questo strumento barbaro e odioso, strumento della vendetta di Stato, sulla carne e sugli organi umani: in particolare il cervello: guardatevi il video

martedì 22 luglio 2008

Agli italiani ........... brava gente

Popolo di popoli. Genti diverse accomunate dalla storia e dal fato. Persone che hanno eccelso come non mai nella storia dell'umanità (Leonardo da Vinci, un nome per tutti) sono nati da esso. Un paese splendido per bellezze naturali e tracce del fasto passato: come mai non ti ami? Perchè, caro popolo, ai peggiori dei tuoi figli dai la possibilità di distruggere quanto costruito? Hai già perso la parte migliore del tuo DNA costringendo molti ad andare via (facendo al fortuna di altri popoli che li hanno accolti); altri li soffochi nel conformismo generale vanificandone il talento; dai la possibiità a pochi quacquaracquà di distruggere la tua storia e le tue origini in nome di un modernismo che sa di antico e di tribale dove a priori chi può ha e chi non può, ma ne ha le capacità, non ha nè avrà mai. Quello che questi toccano diventa fango per molti e privilegio per pochi: non ti ami più o stai rinchiudendoti in te stesso per rinascere sulal lunga strada del nirvana: attento però che ogni successiva reincarnazione non è detto che sia un'avanzamento della precedente: non sempre nelle varie fasi delle rinascite si va avanti; c'è la possibilità che da cicala si passi a formica; ma anche quella che da cicala si passi ........... a scarafaggi!!

E gli altri criminali delle varie guerre in giro per il mondo?


PRESO!!


lunedì 21 luglio 2008

Il gesto e l'invettiva

Sia il gesto del Capo della lega che l'invettiva hanno, giustamente, sollevato proteste e commenti sia dentro che fuori le Istituzioni esternate con varie dichiarazioni ma mi pongo una domanda: con tutto quello che sta accadendo nel paese sono davvero la "cosa" più importante? Insomma lo si conosce ormai: si è risentito che "uno", che aveva presentato una tesi su Cattaneo (federalista della prima ora e poco "leghista a parere del sottoscritto) del suo movimento sia stato bocciato all'esame e si è espresso nei termini soliti, dov'è il problema? Qui: si riforma lo Stato per decreto; si riforma la giustizia a forza di leggi allarga maglie da un lato e segandole i finanziamenti dall'altro; si uccidono gli enti locali con i tagli (c'entra nulla la cosa che in maggior parte sono governate da maggioranza diversa da quella governativa?) e i mancti trasferimenti; si riduce al minimo sanità, scuola e pubblico impiego; si fanno norme salva questo e quello e si ignorano le sentenze della Corte europea; si "sorvola" sulla effettiva possibilità che abbiamo un governo di yesmen; insomma in questo bailamme davvero la cosa più scandalosa è il gesto e l'invettiva di capopartito non nuovo a queste cose? In tempi normali e in una normale repubblica potrebbe anche creare sconcerto nella pubblica opinione ma soprattutto sarebbe smontato da satira e critica isolato politicamente: ma come siamo messi tutto quanto fa spettacolo e notizia e quindi anche esso assume le prime pagine dei giornali. E' grave la cosa ma non tanto da dover essere all'attenzione dei cittadini che hanno altro a cui pensare ora che anche il governo da mostra di applicare ricette ce non li aiutano e quindi hanno in altri lidi le loro menti. Inoltre se fissare l'attenzione su una cosa del genere è primario per l'opposizione (per ovvi motivi, ammesso che da noi ci sia una opposizione) lo deve per forza essere anche per il resto del paese? No, non penso proprio: si concentrino lor Signori su come far uscire il paese dall'impasse in cui è grazie alla scriteriate politiche seguite in questi anni e lo si faccia senza ammazzare il malato con una bella eutanasia (peraltro vietata dalla legge) e poi parliamo di "altro", grazie

Englaro: continua l'offensiva per fermare il riposo della ragazza

Montanelli, un liberale vero e un vero spirito libero affermava che se c'è un diritto alla vita c'è anche un diritto alla morte e nel caso di Eluana Englaro questo diritto alla vita libera e dignitosa, a cui dovrebbe fare da controaltare la possibilità, quando non ci sono più le condizioni per assicurarla, di scegliere di evitare l'accanimento terapeutico, dicevo nel caso della Englaro ciò non è stato assicurato: anzi parlare di stato "naturale" è errato dato che se non ci fossero i protocoli medici Lei avrebbe potuto riposare già da molto tempo, è la medicina che la tiene in vita vegetativa non la natura. La levata di scudi degli integralisti non ha senso: questo imporre la propria volontà agli altri è contraria a qualunque principio liberale e di libertà individuale; fa sentire l'odore di teocrazia strisciante in stile iraniano: labile è il confine oggi e non ci sono forze politiche a presidiarlo. Si può accettare una cosa del genere? O invece è una battaglia di carattere politico per, come nel caso di Welby, per dominare la società italiana, prima, e occidentale, poi, e far passare principi che non hanno nulla a che vedere con quei principi che sono la base di uno Stato democratico e liberale?

Finanziaria: tagli, tagli e ancora tagli

Eccola finalmente la manovra finanziaria del Governo. E' stellare il modo in cui pensano di dare la spinta agli italiani e a fargli riguadagnare fiducia. Tagli dovunque e comunque; giroconti; acrobazie contabili; insomma tutto l'armamentario che la Destra è capace di mettere in campo per seguire l'indirizzo che i padroni del vapore internazionale danno in questi casi: scaricare su chi non ha e non toccare nemmeno di striscio quell che i soldi li hanno davvero. Nonostante tutti gli indicatori economici siano, ma proprio tutti, negativi (meno ordini alla produzione, salari al livello di almeno 15 anni, crollo dei consumi, indebitamento salito ma meno velocemente, risparmi delle famiglie su tuto anche su quello che sono i beni di prima necessità, petrolio alle stelle, così come le materie prime e si potrebe continuare all'infinito) che fanno? Una manovra che uccide definitvamente le speranze di uscire dal tunnel. Ad esaminarla attentamente non si direbbe che sia una manovra di rilancio ma una redistribuzione, indovinate un pò, verso l'alto la ricchezza rimasta salvaguardando i redditi alti e altissimi (secondo la più classica teoria dell'ascensore ossia se si danno soldi ai ricchi sfondati poi essi le briciole le dovrebbero redistribuire agli altri strati sociali; solo Frideman poteva immaginarsi una baggianata del genere .. poveri noi): il proprio elettorato di riferimento principale. Alcuni esempi: si levano fondi destinati ai rinnovi dei contratti agli statali (ivi compresi le forze di sicurezza) da versare in un fondo economico "per il finanziamento di misure di proroga di agevolazioni fiscali riconosciute a legislazione vigente" nella misura di 400 mln di euri (non noccioline): giroconto, appunto. Mancono, come detto nei precedenti post, anche i fondi promessi per i mancati introiti da ICI e ticket e quindi per gli enti locali il tracollo è prossimo. Insomma mi chiedo come si possa sperare che si risollevi un paese in ginocchio a meno che non si tenti di intraprendere la via sudamericana, dove la ricetta liberista fu imposta con la froza dei colpi di Stato finanziati dagli americani, dove in pochi mesi si smantellò lo Stato così com'era stato pensato fino a quel momento, e che era un modello che coniugava sociale e mercato per dirne una oggi sul modello finlandese, per dare corso alle "direttive" dell'amico americano, Friedman e Co., che hanno portato al disastro completo quei paesi nel giro di qualche decennio: purtroppo essendo lì, come qui, l'opposizione allineata sulle stesse posizioni non si può assolutamente sperare, nel caso che essa vinca, in un cambio di rotta a 180°: come diceva un motto popolare di qulche anno fa "la differenza fra i deu è se usano la vaselina o no.................

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