lunedì 21 luglio 2008

Finanziaria: tagli, tagli e ancora tagli

Eccola finalmente la manovra finanziaria del Governo. E' stellare il modo in cui pensano di dare la spinta agli italiani e a fargli riguadagnare fiducia. Tagli dovunque e comunque; giroconti; acrobazie contabili; insomma tutto l'armamentario che la Destra è capace di mettere in campo per seguire l'indirizzo che i padroni del vapore internazionale danno in questi casi: scaricare su chi non ha e non toccare nemmeno di striscio quell che i soldi li hanno davvero. Nonostante tutti gli indicatori economici siano, ma proprio tutti, negativi (meno ordini alla produzione, salari al livello di almeno 15 anni, crollo dei consumi, indebitamento salito ma meno velocemente, risparmi delle famiglie su tuto anche su quello che sono i beni di prima necessità, petrolio alle stelle, così come le materie prime e si potrebe continuare all'infinito) che fanno? Una manovra che uccide definitvamente le speranze di uscire dal tunnel. Ad esaminarla attentamente non si direbbe che sia una manovra di rilancio ma una redistribuzione, indovinate un pò, verso l'alto la ricchezza rimasta salvaguardando i redditi alti e altissimi (secondo la più classica teoria dell'ascensore ossia se si danno soldi ai ricchi sfondati poi essi le briciole le dovrebbero redistribuire agli altri strati sociali; solo Frideman poteva immaginarsi una baggianata del genere .. poveri noi): il proprio elettorato di riferimento principale. Alcuni esempi: si levano fondi destinati ai rinnovi dei contratti agli statali (ivi compresi le forze di sicurezza) da versare in un fondo economico "per il finanziamento di misure di proroga di agevolazioni fiscali riconosciute a legislazione vigente" nella misura di 400 mln di euri (non noccioline): giroconto, appunto. Mancono, come detto nei precedenti post, anche i fondi promessi per i mancati introiti da ICI e ticket e quindi per gli enti locali il tracollo è prossimo. Insomma mi chiedo come si possa sperare che si risollevi un paese in ginocchio a meno che non si tenti di intraprendere la via sudamericana, dove la ricetta liberista fu imposta con la froza dei colpi di Stato finanziati dagli americani, dove in pochi mesi si smantellò lo Stato così com'era stato pensato fino a quel momento, e che era un modello che coniugava sociale e mercato per dirne una oggi sul modello finlandese, per dare corso alle "direttive" dell'amico americano, Friedman e Co., che hanno portato al disastro completo quei paesi nel giro di qualche decennio: purtroppo essendo lì, come qui, l'opposizione allineata sulle stesse posizioni non si può assolutamente sperare, nel caso che essa vinca, in un cambio di rotta a 180°: come diceva un motto popolare di qulche anno fa "la differenza fra i deu è se usano la vaselina o no.................

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