sabato 15 settembre 2012

ems: la macchina crea debito......

questa che parla è un economista del Wall Street journal


ecco a cosa andiamo incontro




buona, si fa per dire, domenic

giovedì 13 settembre 2012

"Il governo non è la soluzione del nostro problema, il governo è il problema" Ronald Reagan

una cosa é certa: un pò alla volta il nostro Presidente del Consiglio dimostra ciò che davvero pensa del welfare e degli italiani; del primo é un costo che non dev'essere sostenuto dal pubblico ma dalla carità dei privati e dei suoi concittadini come bambini da guidare... e dico bambini ma intendo pecore.




Ancora oggi non ha perso tempo nel dire che l'art. 18 impedisce l'occupazione perché rende rigio ciò che egli vuole come liquido e libero da vincoli che impediscono di pagare, come raccontato dal fatto, 7 euro nelle cooperative della logistica ma 4,5 ossia come in Cina: immagino che il Nostro se lo sa sia felice perché evidentemente é questo il modello che ha in mente e poco importa se dietro a quei lavoratori ci sono famiglie che devono pagare quelle tasse, imposte, contributi, mutui, e tutto quello che la società costruita dai liberisti alla Monti sono stati capaci di meter su in questi anni...



non concepisce che l'alcoa possa esser rilevata da un altra azienda perché i "patti" sono che deve chiudere; nemmeno concepisce che la crescita che tanto vagheggia significa competizione feroce fra esseri umani e che essa farà morti e feriti che saranno lasciati per strada ... metaforicamente parlando, i tecnici lo definiscono "spencerismo".



Nemmeno gli sfiora l'anticamera dei suoi pensieri di indagare sul perché la classe industriale anziché reinvestire i profitti preferiscono, attraverso complicate operazioni finanziarie, indirizzarli verso paradisi fiscali europei e non dove vengono parcheggiati e reimpiegati per operazioni finanziarie speculative o semplicemente lasciati lì a fare interessi ben sapendo che comunque lo Stato rimane una mucca da mungere perché dietro esso ci siamo noi a vuotare le nostre di tasche (chi sa di chi sia il fondo DORINT?).



Non importa il fatto che hanno messo su un sistema economico che ha spostato sul costo del lavoro buona parte della contribuzione che una volta era condivisa con le imprese: ricordate il cuneo fiscale? Quanti posti di lavoro ha creato? Zero.



Mentre parla di rigore nella spesa pubblica un suo ministro lancia un piano per la messa in opera di infrastrutture che solo nominalmente fanno i privati ma che con il meccanismo del project financing é garantito dallo Stato con le banche: significa che se un opera é sicuramente in perdita,e non potrà che essere così vista la catena infinita si appalti e subappalti, per tacere della corruzione e degli interessi delle mafie, non potrà che far aumentare i costi ... allora lo Stato interverrà per garantire la differenza dei costi: e lo Stato siamo noi quindi saremo noi a dover pagare tutto e, come se non bastasse, il debito pubblico aumenterà.. un trucchetto facile facile per socializzare le pedite; il modello TAV insomma....



devo dire che Reagan, e mi duole dirlo, aveva ragione: il Governo é il problema....

mercoledì 12 settembre 2012

... e ora lo rivendicano pure

.. esatto. Al Salone del tessile di milano il Presidente del Consiglio Monti ha dichiarato, prima di andare all'incontro con le parti sociali per discutere ... non si sa di cosa, che "quando leggo che Monti ha aggravato la crisi" io rispondo: "certo!!! solo uno stolto può pensare di incidere su elementi strutturali senza provocare, almeno nel breve periodo, un rallentamento dovuto al calo della domanda" e poi ha aggiunto: "solo in questo modo si può avere speranza di avere più in là sanate queste situazioni per favorire una crescita sostenibile e duratura" ... il resto lo potete leggere "qui" e buona lettura, si fa per dire, naturalmente.




.. quindi ha confessato che:



la ricetta proposta, liberista, non era l'unica ma era quella che loro, e i loro accoliti e sodali, trovavano più conveniente per loro e gli interessi rappresentati spacciandola per unica nella difesa del paese.

le riforme che avevano intenzione di fare erano solo quella del welfare, del lavoro e delle pensioni (TUTTE VOTATE DA TUTTI PD COMPRESO E.... COME LA METTIAMO CON I PROCLAMI DI BERSANI?)... per le altre erano solo tentativi di condivisione fatti senza convinzione e senza la necessaria energia ... erano quindi solo per l'immagine ossia fumo negli occhi ma in realtà non ci pesavano seriamente.

come per le riforme anche i provvedimenti salva e cresci italia (...) non erano espressione di un intento che rispettasse l'idea che i roboanti nomi sembravano dover promettere ma solo un insistere sugli stessi ceti salvaguardandone altri, e le lobby di riferimento naturalmente, per una ragionata scelta economica ispirata al'idea neoclassica che lo Stato e la massa debbano, in quanto ritenuti responsabili, pagare gli "errori" commessi in passato: in poche parole vi siete affidati, li avete votati, a persone che non hanno saputo governare o non hano fatto l'interesse generale e ne pagate le conseguenze delle loro scelte, in termini di maggiori tasse, imposte, contributi, tagli, e ..... crisi indotta dal governo dei tecnici voluto dall'Alto Colle, dall'europa liberista e dai ceti che ci vivono sopra .... nonché dalle lobby.



.. al danno che paghiamo in termini di perdita di potere d'acquisto, occupazionale, ecc. ora abbiamo anche la beffa dal momento che ci dicono sul muso pari pari che c'era, é vero, la crisi ma che i nostri valorosi tecnici chiamati a "salvare" il paese malato ne hanno, addiritura, aggravato le condizioni ... proprio per salvarlo.



COMMENTI?

martedì 11 settembre 2012

mi si vede di più se annuncio o se agisco?

Il dilemma amletico é la base dell'agire dei tecnici: gli italiani, quelli ancora non lobotomizzati dai media, se ne accorti ..... ora. E' dall'inizio che, come il precedente, questo Governo, annuncia, ma fatti?




Si erano presentati come quelli che "dovevano rivoltare il paese come un calzino", ricordate? Ma poi, hanno solo fatto quelle riforme che non intaccavano minimamente quelli che comunemente si definiscono "lobby (peraltro strapresenti in parlamento)": assicurazioni, banche, industriali, taxisti, farmacisti, notai, evasori (perché non rendono pubblica l'intero file "Falciani"? E' vero che ci sono anche politici?), elusori (grandi e piccoli), ecc. tutti intenti nobili e proclamati ai quattro venti ... a, come dicevo, e poi? Zero o quasi.



Quali sono le riforme fatte? Pensioni, lavoro, e ora (s)vendita del patrimonio pubblico rimasto, tutto il resto é rimasto lì intonso e intoccato..



poteva far eccezione la lobby dei videogiochi e l'industria dell'obesità? No, naturalmente e infatti anche in queste materie tutti gli annunci si sono rivelati per quelli che sono.. annunci e basta. Tutto sparito: niente distanza minima da scuole, ospedali, parrocchie delle slot mangiasoldi; niente multe salate per i tabaccai che vendono "bionde" ai minorenni, niente aumento della percentuale di frutta nelle bevande..... niente in compenso alle bufale dette ora fanno da contraltare altri annunci: la crisi é dentro di noi; il peggio é passato; ormai siamo alla fine; ecc. cioé se stessero al tavolo di poker si direbbe che stanno rilanciando bluff su bluff per intimidire gli altri mentre in mano non hanno nulla di nulla........ eppure la gente nel mondo reale non ha queste sensazioni, anzi: il pil veleggia a - 2.3%; la disoccupazione (reale è già oltre il 13%, per tacere diq eulla giovanile) veleggia anch'essa verso l'11%; i consumi si contraggono vistosamente e le famiglie non risparmiano più perché il reddito, fra inflazione e mancati aumenti del reddito reale, é ai livelli di oltre 20 anni fa dibattendosi fra IMU, ISEE, tariffe, tasse, contributi, ticket sono tutti in vertiginoso aumento e le dissanguano.. eppure cosa dicono? Non investimenti ma maggiore produttività; non infratrutture ma meno vincoli alla sicurezza del lavoro e maggiore elasticità in entrata o in uscita ma sono cose che sappiamo tutti (in realtà la maggioranza fa finta di nulla ma le dita le tiene incrociate eccome dietro la schiena), eppure siamo sempre lì ad aspettare l'arrivo .. non della nave REX ma dell'uscita dal tunnel ben sapendo che i soliti noti pagheranno mentre un buon terzo godrà ancora per molto tempo della rendita di posizione, e di lobby, che si son guadagnati.



I nostri tecnici cadono dal pero e la domanda che sembrano porsi non é: mi dimetto o no, ma mi si vede di più se annuncio o agisco... da politico della Terza repubblica?



.. e intanto é trascorso un altro 11/9: sia quello che vide il golpe del criminale pinochet in Cile che quello delle torri; ma chi volete che se ne ricordi?

lunedì 10 settembre 2012

.. e pensare che il centrosinistra li vorrebbe candidare....

Come da qualche post, ormai, comincio con una citazione di Isaiah Berlin, forse il più importante pensatore liberale del XX secolo .... non, quindi, un bieco comunista mangiapreti e, in mancanza, mangiabambini:
"... la libertà per i lupi spesso ha significato la morte degli agnelli"  (da "Due concetti di libertà") espressione nella quale si può facilmente intravedere la perplessità dell'Autore per gli eventuali disastri conseguenti, per esempio, a un individualismo economico lasciato a se stesso e a una competizione capitalistica senza regole; anche se, essendo stata scritta nel 1958, traspare anche la preoccupazione nei confronti dei regimi totalitari esistenti allora. Entrambi i timori sono tipici di questo VERO liberale: era si preoccupato per l'avanzante totalitarismo ma soprattutto lo era anche per i prodromi della possibile evoluzione del sistema capitalistico occidentale: ed aveva ragione, in entrambi i casi.....
.... infatti, caduto il Muro di Berlino, lo stesso autore hapotuto toccare con mano il verificarsi del suo timore: il capitalismo da manifatturiero si é vieppiù trasformato in finanziario e i regimi occidentali da liberal-democratici son ben presto diventati liberisti in economia e autoritari, come previsto e temuto, gli stati "vincitori della guerra fredda: é un autoritarismo strano, si vota ad esempio, ma sempre autoritarismo é .... in pratica ci troviamo di fronte a scontri fra oligarchie che si fanno guerra fra loro (condividendo fra loro sia il quadro politico-economico sia il personale che ne fa parte dato che si forma nelle stesse accademie e, spesso, proviene dagli stessi ceti) mentre il resto dei cittadini devono "solo" decidere quale delle due conviene scegliere nel giudicare come hanno gestito il potere: Weber applicato alla lettera, insomma... i timori di Berlin si sono fatti realtà: i cittadini vedono restringere, nonostante vivano in un regime liberal-democratico "formale", le proprie libertà individuali a fronte di uno Stato che, per quanto ridotto nelle sue ramificazioni, si presenta come il leviatano di hobbesiana memoria a difesa non tanto delle libertà quanto degli interessi particolari delle élite al potere. Venendo al nostro "paese" la citazione di cui sopra calza a pennello in molti fatti e avvenimenti della sua storia ma volendo rimanere all'attualità .... un esempio? l'Alcoa, la vicenda dei minatori sardi, l'alluminio ecc. la domanda che un VERO liberale si dovrebbe porre é:
lo stato é neutrale ma ha interesse a che il mercato funzioni regolarmente e che quindi se le aziende chiudono, nonostante le fortissime agevolazioni concesse, ma ci sono manifestazioni d'interesse da parte di altri ci sono che faccio? Intervengo prendendo atto delle manifestazioni d'interesse e pongo in essere affinché le condizioni di mercato vengano al più presto ripristinate.....
Invece cosa é accaduto? Lo Stato, nella persona dei Ministri tecnici, di ispirazione liberista in economia e liberale in politica, fa esattamente il cotnrario ... nicchia: prima dice che non ci sono manifestazioni d'interesse; poi dice che non ci sono condizioni per avviare nuovi insediamenti industriali, infine dice che non ci sono speranze; nel frattempo però le news sulle manifestazioni trovano conferma e, pare, che ci fosse qualcosa di più di una manifestazione d'interesse ma ... c'é un ma: esse arrivano da una concorrente e, quindi, l'industria che ora gestisce non gradisce e cosa fa lo Stato? Le da ragione ......come mai? Fosse che fosse che gli "impegni" presi dal Governo e sbandierati siano a tutela ..... dell'azienda cedente e NON del mercato e NE', tantomeno, dei lavoratori licenziati.
Un caso di scuola che se fosse capitato in uno Stato totalitario avrebbe fatto urlare i difensori delle libertà di mercato all'onta da lavare con le baionette!!! Invece accade in un paese dove, formalmente, il libero mercato impera, quindi:
  1. il governo non é rimasto neutrale;
  2. non ha difeso i diritti dei lavoratori;
  3. ha favorito, oggettivamente, gli interessi delle aziende dismettenti senza ricercare, per mantenere gli stessi (se possibile) livelli occupazionali e il pil regionale;
  4. non ha nemmeno rispettato i principi base del liberalismo, cui pur si richiamano a ogni pié sospinto, della regolazione del mercato per fargli raggiungere, non dico l'ottimo paretiano ... figuriamoci quello benthamiano, ma almeno l'equilibrio che consente di creare domanda laddove é in flessione per le bizze aziendali.
Berlin, liberale, si rivolterà nella tomba (é poco ma sicuro); ma la conclusione che se ne può trarre é una sola:  tutto ciò a poco a che fare con le regole del liberalismo e molto con il liberismo ossia con la finanziarizzazione dell'economia ossia quanto di più lontano dal pensiero liberale così ben rappresentato proprio da Berlin che difatti in economia era abbastanza contrario alle commistioni fra mercato e turbative di esso, soprattutto da aprte dello Stato........ quindi:
  1. con quale faccia esponenti del PD(menoelle) parlano alla luce del sole di "ottimi candidati" a proposito dei tecnici, o alcuni di essi, di questo governo per futuri governi da essi guidati?
  2. si meravigliano davvero di essere stati presi a male parole oggi dai lavoratori sardi (visto che, avallando le scelte del governo, avallano anche i comportamenti, a dir poco illogici, dell'azienda in questione?
  3. come mai, essendo azionisti della Spa "Governo", a parole sono "vicini" ai lavoratori ma nei fatti non assumono nessuna iniziativa a loro difesa?
.. per chi avesse ancora dubbi suggerirei di leggersi Berlin e se ne avesse ancora, di dubbi, di non dimenticare che gli stessi che negli ultimi 20 anni c'hanno ridotto così oggi hanno la faccia tosta di darci anche la medicina da assumere per risanare l'economia..... ricordatevelo quando, e se, andrete a votare!!!!!

domenica 9 settembre 2012

Impressioni di settembre...

A Pietrasanta, 20 km da casa mia, la festa del Fatto ha, come lo scorso anno fra l'altro, mostrato un Italia: quella che vorrebbe cambiare ma non sa con chi e come. I vari dibattiti hanno mostrato esattamente questo ossia quel paese che mal sopporta i "sacrifici" imposti dai banchieri al governo; che é europeista ma non gli piace l'europa in versione bilderberg; gli piace il mercato ma ha compreso che la parola "libero" non significa concorrenza ma abuso e sopruso a favore del più forte; insomma quell'italia invisibile di cui tutti parlano e coccolano ma di cui temono il giudizio ... lo temono a tal punto da volerne impedire, via legge elettorale costruenda, l'esprimersi libero. Retorica? Può darsi ma da spettatore della festa sono questi i sentimenti che mi sopravvengono ora che la stessa sta finendo. Si retorica: a volte serve visto che tutto l'apparato mediatico-politico schierato a favore dello status quo ne fa tanta e tutti i giorni; retorica perché anch'essa, quando é necessario, serve quando un cittadino si sente espropriato dei propri diritti non sa dove rivolgersi per esprimere il proprio dissenso: i vari  intervenuti ai vari dibattiti hanno fotografato questo paese nascosto che non aspetta altro che di dire la sua in materia e dal punto di vista democratico ne ha ben donde visto che paga le tasse, stringe i denti per la crisi, teme per il posto di lavoro che può perdere, vede dissolversi le certezze ..... vede, in poche parole, il paese rivoltato come un calzino ..... ma nel verso contrario di quanto pensasse e/o sperasse.
I temi erano intriganti e la partecipazione é stata sostanziale: sul palco ma anche fra gli astanti le cose si son dette chiaro e in maniera semplice; tutti hanno capito il problema alla base (che é poi il camcro che sta uccidendo il paese) e tutti già sapevano il punto nodale di tutto; ma una cosa é emersa al di sopra di tutto ... ossia:
  1. chi si fa carico di quest'area, vastissima peraltro, e ne porta le istanze nelle istituzioni?
  2. dei partiti attuali ce n'é qualcuno che può riassumerle?
  3. dei movimenti sociali, M5S compreso (Pizzarotti intervenuto in un dibattito non ha dato l'idea dell'uomo nuovo che ci si aspetterebbe, anzi .... ha battagliato sulle domande "solite" che riguardavano il suo movimento ma del resto ... poco troppo poco da proporre), che sapessero intercettarne gli umori e le aspettative?
  4. Tutte le analisi proposte dal palco erano interessanti ma fra il pubblico si aveva l'impressione che più che analizzare ci si aspettasse proposte... e quelle .... poche come se gli impegni da assumere fossero troppi ... e l'immagine ne poteva risentirne mentre chi esponeva i problemi sapeva bene che "Roma non era stata costruita in un giorno" e le fatiche di sisifo nessuno se la sente di farle...
...... può sembrare che la descrizione della propositività della Festa potesse essere negativa, ma non é così: il Fatto non é un partito ma un quotidiano quindi non ci si aspetta che ci prospetti il sol dell'avvenire ma si limita, e a tutt'oggi é già tanto, a fotografare la realtà e a commentarla .... possibilmente da diversi angoli di visuale dimodoché il lettore possa avere un idea chiara del problema in esame; problema però che é oltre la festa.. siamo noi che ancora non abbiamo capito che "affidarsi" non significa "fidarsi" e che la "diminutio lucensis" (la pratica politica della repubblica lucchese di non schierarsi mai per una delle due parti che ne chiedevano l'adesione) ha fiato breve e orizzonte piccolo: non c'é un new deal, ce lo dobbiamo costruire da soli; così come non c'é nessuno che al momento é in grado di riunire a unità il paese reale...... questo non ce lo possiamo costruire, vista la liquidità nel quale siamo immersi, ma ne possiamo creare le premesse imparando ad ascoltare e dialogare, mai a polemizzare tanto per far sentire la propria voce e basta ..... qui abbiamo molto da (re)imparare: non si può non far, ad esempio e come esempio mi pare classico, risaltare l'intolleranza dimostrata, nel corso del dibattito "donne di fatto", dalla Ciuffini contro Massimo Fini, reo di aver pubblicato un articolo "anti"femminista: dimenticando che Fini é un provocatore e anche uno che non ha timore di mettersi fuori dal coro per dire la sua quando la sua sensibilità lo induce a fare ... e il non farlo parlare é stata una grande dimostrazione di intolleranza e suona strano da chi, come donna, non perde un secondo per elevare alti lai alla mancanza di pari opportunità per il proprio genere in una società maschilista quale quella italiana: peccato però che dal dibattito é venuta fuori anche un altra realtà ossia che le donne, o la parte avanzata di esse, della società maschilista ne hanno assunto modelli, comportamenti, mentalità, ecc. ..... in pratica non hanno saputo crearne un altro, quindi ergo fini ha in parte ragione,nei contenuti ma non nei toni e nei termini, nel dire quello che ha detto ... serviva dirlo. Se estendiamo questa angolo a tutto il resto allora quanto sopra risalta evidente: siamo bravissimi a lagnarci, a protestare ... a polemizzare ma poi .... ma poi quando si tratta di passare dalla protesta alla proposta ..... aspettiamo un messia (Grillo o altri non importa) che ci rassicuri e si sacrifichi conto terzi, perché se qualcosa dovesse andare storto ...... sia lui a esser messo in croce e non chi l'ha sostenuto fino a un secondo prima.
A me la Festa del Fatto é servita a capire anzi ha riaffermare quanto già nello scorso anno era venuto fuori: a noi italiani che soffriamo la crisi piace ascoltare quanti hanno qualcosa da dire, ma piace meno esporci in prima persona.... siamo alle solite perché alla fine ritorneremo volontariamente nell'ovile perché ci si sta comodi e al caldo e se ciò comporta che se altri ne restano fuori (perché ogni volta il suddetto ovile si restringe) .. bé mi dispiace, ma che ci posso fare dato che non hanno capito che questo é il liberismo ehce non ci si può far nulla? Questo "qualunquismo" é insito nel nostra carattere nazionale: qualunque cosa faccia c'innamoriamo del primo arrivato ..... qualunque sia la ricetta l'accettiamo ... ma poi?

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