Come da qualche post, ormai, comincio con una citazione di Isaiah Berlin,
forse il più importante pensatore liberale del XX secolo .... non,
quindi, un bieco comunista mangiapreti e, in mancanza, mangiabambini:
"... la libertà per i lupi spesso ha significato la morte degli agnelli"
(da "Due concetti di libertà") espressione nella quale si può
facilmente intravedere la perplessità dell'Autore per gli eventuali
disastri conseguenti, per esempio, a un individualismo economico
lasciato a se stesso e a una competizione capitalistica senza regole;
anche se, essendo stata scritta nel 1958, traspare anche la
preoccupazione nei confronti dei regimi totalitari esistenti allora.
Entrambi i timori sono tipici di questo VERO liberale: era si
preoccupato per l'avanzante totalitarismo ma soprattutto lo era anche
per i prodromi della possibile evoluzione del sistema capitalistico
occidentale: ed aveva ragione, in entrambi i casi.....
....
infatti, caduto il Muro di Berlino, lo stesso autore hapotuto toccare
con mano il verificarsi del suo timore: il capitalismo da manifatturiero
si é vieppiù trasformato in finanziario e i regimi occidentali da
liberal-democratici son ben presto diventati liberisti in economia e
autoritari, come previsto e temuto, gli stati "vincitori della guerra
fredda: é un autoritarismo strano, si vota ad esempio, ma sempre
autoritarismo é .... in pratica ci troviamo di fronte a scontri fra
oligarchie che si fanno guerra fra loro (condividendo fra loro sia il
quadro politico-economico sia il personale che ne fa parte dato che si
forma nelle stesse accademie e, spesso, proviene dagli stessi ceti)
mentre il resto dei cittadini devono "solo" decidere quale delle due
conviene scegliere nel giudicare come hanno gestito il potere: Weber
applicato alla lettera, insomma... i timori di Berlin si sono fatti
realtà: i cittadini vedono restringere, nonostante vivano in un regime
liberal-democratico "formale", le proprie libertà individuali a fronte
di uno Stato che, per quanto ridotto nelle sue ramificazioni, si
presenta come il leviatano di hobbesiana memoria a difesa non tanto
delle libertà quanto degli interessi particolari delle élite al potere.
Venendo al nostro "paese" la citazione di cui sopra calza a pennello in
molti fatti e avvenimenti della sua storia ma volendo rimanere
all'attualità .... un esempio? l'Alcoa, la vicenda dei minatori sardi,
l'alluminio ecc. la domanda che un VERO liberale si dovrebbe porre é:
lo
stato é neutrale ma ha interesse a che il mercato funzioni regolarmente
e che quindi se le aziende chiudono, nonostante le fortissime
agevolazioni concesse, ma ci sono manifestazioni d'interesse da parte di
altri ci sono che faccio? Intervengo prendendo atto delle
manifestazioni d'interesse e pongo in essere affinché le condizioni di
mercato vengano al più presto ripristinate.....
Invece
cosa é accaduto? Lo Stato, nella persona dei Ministri tecnici, di
ispirazione liberista in economia e liberale in politica, fa esattamente
il cotnrario ... nicchia: prima dice che non ci sono manifestazioni
d'interesse; poi dice che non ci sono condizioni per avviare nuovi
insediamenti industriali, infine dice che non ci sono speranze; nel
frattempo però le news sulle manifestazioni trovano conferma e, pare,
che ci fosse qualcosa di più di una manifestazione d'interesse ma ...
c'é un ma: esse arrivano da una concorrente e, quindi, l'industria che
ora gestisce non gradisce e cosa fa lo Stato? Le da ragione ......come
mai? Fosse che fosse che gli "impegni" presi dal Governo e sbandierati
siano a tutela ..... dell'azienda cedente e NON del mercato e NE',
tantomeno, dei lavoratori licenziati.
Un
caso di scuola che se fosse capitato in uno Stato totalitario avrebbe
fatto urlare i difensori delle libertà di mercato all'onta da lavare con
le baionette!!! Invece accade in un paese dove, formalmente, il libero
mercato impera, quindi:
- il governo non é rimasto neutrale;
- non ha difeso i diritti dei lavoratori;
- ha favorito, oggettivamente, gli interessi delle aziende dismettenti senza ricercare, per mantenere gli stessi (se possibile) livelli occupazionali e il pil regionale;
- non ha nemmeno rispettato i principi base del liberalismo, cui pur si richiamano a ogni pié sospinto, della regolazione del mercato per fargli raggiungere, non dico l'ottimo paretiano ... figuriamoci quello benthamiano, ma almeno l'equilibrio che consente di creare domanda laddove é in flessione per le bizze aziendali.
Berlin,
liberale, si rivolterà nella tomba (é poco ma sicuro); ma la conclusione
che se ne può trarre é una sola: tutto ciò a poco a che fare con le
regole del liberalismo e molto con il liberismo ossia con la
finanziarizzazione dell'economia ossia quanto di più lontano dal
pensiero liberale così ben rappresentato proprio da Berlin che difatti
in economia era abbastanza contrario alle commistioni fra mercato e
turbative di esso, soprattutto da aprte dello Stato........ quindi:
- con quale faccia esponenti del PD(menoelle) parlano alla luce del sole di "ottimi candidati" a proposito dei tecnici, o alcuni di essi, di questo governo per futuri governi da essi guidati?
- si meravigliano davvero di essere stati presi a male parole oggi dai lavoratori sardi (visto che, avallando le scelte del governo, avallano anche i comportamenti, a dir poco illogici, dell'azienda in questione?
- come mai, essendo azionisti della Spa "Governo", a parole sono "vicini" ai lavoratori ma nei fatti non assumono nessuna iniziativa a loro difesa?
..
per chi avesse ancora dubbi suggerirei di leggersi Berlin e se ne
avesse ancora, di dubbi, di non dimenticare che gli stessi che negli
ultimi 20 anni c'hanno ridotto così oggi hanno la faccia tosta di darci
anche la medicina da assumere per risanare l'economia..... ricordatevelo
quando, e se, andrete a votare!!!!!
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