sabato 4 luglio 2009

G8, Vicenza, L'Aquila, intercettazioni, sicurezza: il nostro triangolo delle bermude........

sembrano punti di un'agenda non connessi fra loro ma non è così. Hanno un filo comune: un filo sottilissimo che è come il triangolo delle bermude; non colpisce sempre ma quando lo fa tutto sparisce. Con i nostri precedenti storici c'è poco da stare tanquilli: dai comitati civici per evitare che i cosacchi bivaccassero a S. Pietro al fascismo anteguerra; dal centrosinistra alla strategia della tensione figlia degli opposti estremismi di stampo democristiano; dalle BR all'omicidio Moro (questo fu); e si potrebbe continuare all'infinito tant'è lunga la storia della notte della Repubblica italiana. E oggi quella notte non è finita ma continua; continua oggi con il sonno della ragione e l'applicazione su larga scala della paura: paura di tutto. Gli argomenti del titolo dl post hanno questo filo comune e hanno tutti un loro posto nell'agenda della èlite al potere (per èlite, lo ridico ma credo sia chiaro, intendo il sistema partitico così come si è sviluppato dal 1990 e i ceti sodali) perchè tutti, se la partecipazione alla vita politica dei cittadini fosse realmente effettiva, hanno il solo scopo di creare le condizioni per un'ulteriore salto ..... no.... fuga in avanti per essa ed un'ulteriore passo indietro per le condizioni di democrazia della società: sempre più liberale (quindi elitaria) e sempre meno democratica. Murray Edelman, criticato dalla politologia ufficiale per le sue teorie eretiche, definì benissimo la situazione che stiamo oggi vivendo in Italia, ma che negli USA è avvenuta ben trent'anni fa, quando parlò di costruzione dello spettacolo della politica dove i problemi, che pur c'erano, erano sollevati non per risolverli ma per permettere alla èlite di mantenere il controllo della gente definendone le priorità mentre i problemi in realtà i problemi s'incancreniscono fino ad esplodere. Naturalmente ci mangiano su anche i nuovi sacerdoti della società post terziaria: i tecnici o presunti tali che danno il via alle varie, presunte salvifiche, ricette per risolverle. Insomma: se tutto va bene siamo rovinati!!

Cronache marziane? no honduregne

Quando è apparsa la notizia in pochi ci avrano creduto (e qualche nostalgico avrà sognato i bei tempi andati o quelli che potranno venire e qualcun'altro si sarà chiesto perchè mai avranno fatto un golpe se basta molto meno per impadronirsi del potere: qualche funzionario corrotto; qualche tv compiacente; qualche giornale; qualche appoggio di qualche loggia; un pò di politici e se ne trovano sempre si creava un pò di alone di curiosità e le gente gli sarebbe andata dietro a frotte) ecc. e si prendeva comunque il potere senza creare problemi interni e internazionali e le apparenze sarebbero state salvate) in america latina si fanno ancora colpi di stato in nome del popolo e della patria come ai bei tempi di videla e pinochet; il virus ha colpito e ha dimostrato di essere ancora capace di infettare persone e paesi. Sembrano davvero cronache marziane o almeno di qualcuno che ha fatto una bella corsa indietro nel tempo e a riportato indietro qualche dittatorello; invece no è tutta realtà attuale di pochi giorni fa. L'Honduras ha conosciuto l'ennesimo colpo di stato che non ha nulla di diverso dagli altri tranne per i piccoli particolari che il comunismo non c'è più; non ci sono movimenti di resistenza popolari che si richiamano a quelle idee; non ci sono in vista cose che sovvertirebbero l'ordine costituito (l'5% che sta non bene na benissimo, un 10% che vive discretamente bene e il resto che sta appena sopra il livello di sopravvivenza ..... tempo dieci anni e anche da noi sarà così la situazione economica? Ma questa è un'altra storia) ecc. Il Presidente eletto che aveva fatto? Riforme economiche? Troppo amico di Chavez? Una cosa è certa in quel paese qualcuno si è preoccupato di perdere il cent in più di profitto rispetto al giorno prima e si è mosso: ha trovato amici e soldati che lo seguono e c'ha provato riuscendovi. Con tanti saluti per la fragilissima democrazia del sub continente americano. Se non fosse vero anzi tristemente vero penserei che qualcuno ha fatto il remake del famoso film di woody allen di qualche decennio fa. Una piccola nota a margine: chi ora si proclama "Presidente" è orginario del nostro paese: avrà un qualche significato o è un caso? Io sono propenso a credere che il destino non gioca a dadi e voi?

venerdì 3 luglio 2009

Deficit al 9.3% nel primo trimestre? No problem, siamo più sicuri.....

Cattive notizie dall'economia di crisi che stiamo vivendo? deficit al 9.3% del PIL? Evasione e corruzione che fanno un danno alla casse dell'erario di 160 mld di euro all'anno? Aumenta la disoccupazione? Le tante promesse di un mondo migliore e felice (è da quando il liberismo è diventato pensiero unico che che lo promettono ma nessuno ha mai visto un mondo perfetto e felice nè tantomeno migliore solo un pò di maggiore ricchezza a chi i soldi ce li ha già e povertà, anzi, maggiore povertà per la maggioranza che si suda la vita)? Tutte ste cose passano in secondo piano: tutto si aggiusta; tagli qua e là: sanità, pensioni e quant'altro e tutto si aggiusta (compreso gli evasori che grazie al neo-proposto scudo fiscale che non lo saranno più). Ma volete mettere che ora siamo più sicuri? Già il DDL sulla "sicurezza" è legge dello Stato e da oggi tutti respireranno di più e meglio. Non sono bastati nè le lamentele degli sponsor della maggiroanza (Vaticano in testa) nè le proteste del mondo del volontariato: rigidi come fusi l'hanno approvata. Il vero punto nodale è: la paura. si potrebbero fare dieci blog per parlarne. Ci sono saggi, studi (anche e sorpattutto militari per ovvi usi), trattati ecc. che ne parlano e discettano; ci sono i pubblicitari che ne fanno largo uso per vendere prodotti altrimenti quasi inutili; e i politici. I politici che ne hanno scoperto la forza evocativa e la potenza del messaggio e da decenni ce ne propinano a iosa di paure: dall'orda rossa che si sarebbe abbeverata a S. Pietro nel 1948 fino ad oggi all'extracomunitario e clandestino che ci mete in pericolo. Premetto che una regolata ce la dovevamo dare: una legislazione troppo garantista aveva fatto diventare questo paese il bengodi di qualunque avventuriero e quindi qualcosa si doveva fare. Ma la stessa legislazione troppo garantista vale anche per noi: provate ad acchiappare un ladro in casa e a bloccarlo in attesa della polizia noterete che verrete subito denunciati per sequestro di persona, per fare un'esempio. E la stessa legislazione che consente ai politici di farsela franca in molti casi sotto gli occhi di tutti. Quindi in cosa saremo più sicuri? Nel fatto che ci saranno persone di notte (voglio vederli ancora) che si girano la città (e quando qualcuno di loro sarà ferito sono proprio curioso di vedere cosa accadrà e quanto lavoro avranno in più le forze dell'ordine nel tutelare i cosiddetti volontari)? Io credo che potremo star certi che saremo più sicuri di non esserlo perchè da oggi lo Stato ha abdicato ad una delle sue funzioni primarie.

mercoledì 1 luglio 2009

Galeotta fu la cena......

Non è vietato andare a cena; non è vietato, fuori dai canoni istituzionali, cenare con il Capo del Governo; non è nemmeno vietato essere amico di un membro della maggioranza o dell'opposizione: no non è vietato ed è tutto legittimo. E', lo dico da cittadino di questa anomala Repubblica dove tutti sono uguali ma ci sono alcuni che sono più uguali degli altri (Orwell che magnifico profeta dei mali della società umana). E' solo una questione di "opportunità" che un Giudice di un qualunque consesso, soprattutto e a maggior ragione se appartenente ad un organo costituzionale, incontri un politico sul quale dovrà decidere: a maggior ragione se poi lo stesso Giudice manda una lettera nella quale conferma di averlo incontrato e dice anche altre cose: che non si è parlato del tema del contendere. Personalmente non ho motivi per non credergli e per rispetto alla funzione ricoperta (una delle poche che ancora non si mantiene al di fuori della cagnara mediatica che è questa Repubblica) non dubito delle sue ragioni. Dico che chiunque può incontrare chiunque altro: però c'è quella piccola parola, "opportunità", oggi caduta in disuso ma che per chi crede ancora nella legalità e correttezza delle istituzioni è fondamentale per non perdere quella poca fiducia che ancora gli rimane. L'organo dovrà, ad ottobre, decidere sulla costituzionalità del Lodo Alfano e se c'è solo il minimo dubbio sulla terzietà del giudice costituzionale la decisione non potrà non dare adito a polemiche e ad ulteriori cadute nella fiducia degli organi che fanno parte, e non poco importante, della Repubblica.

martedì 30 giugno 2009

Il Capo a proposito dell'invidia.......


In un'intervento a Napoli il Capo (prima di partire per Viareggio in seguito al disastro ferroviario della notte scorsa per il quale esprimo il mio dolore e cordoglio per i morti e un'augurio di pronta guarigione per chi è rimasto ferito fra i quali c'è anche un mio collega che spero si rimetta presto, ciao Marino e in bocca al lupo per una pronta e completa guarigione per te e i tuoi affetti cari, nella speranza che a Viareggio non si faccia come si sta facendo in Abruzzo dove a fronte di montagne di promesse di fatti ce ne sono pochi) ha detto: all'Italia"serve meno invidia e meno odio politico fra le parti". Non si potrebbe non essere d'accordo se per primo lui stesso negli anni scorsi non ne avesse fatto uso quando parlava di usando le sue iperbole che per anni hanno inciso profondamente nell'immaginario degli italiani: dai comunisti che mangiavano i bambini al partito dell'amore per fare due esempi estremi. Se questo non serviva a fomentare quello che lui oggi condanna cosa è? Manco a farlo apposta viene la sua dichiarazione a due giorni dal post sull'invidia che ha fatto pensare e discutere (prima chi lo ha redatto e poi gli intervenuti o i passanti e turisti per caso.....) sulle ragioni di questa emozione/sentimento che, come già detto nel post in questione, come tutti i sentimenti umani, è ambivalente a secondo delle ragioni che ha alla base e che in molti casi ha fatto da motore (nel caso dell'invidia "sociale") al cambiamento dei rapporti fra i ceti sociali ed è stata la molla per la promozione sociale. Secondo, un detto recita "diffida dei greci che portano doni", il pensiero debole e fluttuante, che oggi va per la maggiore, ognuno ha un suo ruolo "sociale" e un suo posto: così si crea una società basata sulla casta che non permette "promozioni" ed è impermeabile ai salti di ceto. Questo sta emergendo in questi anni in questo paese. In pratica una situazione a cavallo fra gli ultimi decenni del 1800 e i primi del 1900 cancellando quello che c'è stato dopo: ci sta bene una situazione del genere?

lunedì 29 giugno 2009

Abruzzo e G8: che c'azzecca?

La7 ha mandato in onda uno speciale sull'Abruzzo e il G8 e mentre lo guardavo mi ponevo la domanda (che so retorica e demagogica): che c'azzecca? Perchè portare in una regione devastata dal sisma che ha sì bisogno di visibilità e soldi ma certo non ha bisogno delle cavallette al seguito dei potenti della terra. Forse vogliamo dare al mondo un'imagine di umanitarietà ed efficienza (ma allora dovremmo pagare meglio i vigili del fuoco che lavorano lì e magari dargli più mezzi e NON bocciare gli emendamenti presentati dalla stessa maggioranza che glili fornivano)? Forse vogliamo chiedere soldi agli altri o impegnarli in improbabili "programmi"? O vogliamo portarli là per fargli vedere il paese reale? E, qualunquisticamente parlando (me lo dico da solo), tutti i soldi spesi per questo G8 non potevano forse essere impegati in maniera maggiormente profittevole? Come vedete si potrebbe continuare all'infinito e non trovare risposte adeguate alle folies bergere cui assisitiamo da un decennio a questa parte. I veri terremotati non hanno avuto nulla, o poco che è uguale, e non si può dire che non abbiano fatto sentire la propria voce: molti hanno protestato o hanno fatto lo sciopero del voto e altro, ma nulla o meglio un bel muro di gomma. Ora, oltre alle promesse di crociere (improbabili), di iniziative per i bambini (qualcuno ne sa nulla?), di new towns (ma qualcuno, un disfattista probabilmente, ha già scoperto collegamenti non chiari che vanno fino in sicilia...) ecc. finora concretamente c'è stato poco o nulla e si comprende come la rabbia possa montare fra i nostri concittadini di quella regione per le tante promesse fatte per i tanti giri di valzer fatti là insomma per il fumo e per l'arrosto che finora manca. E' molto probabile che alla fine il processo inizi e che in un modo o nell'altro qualcosa alla fine si faccia ma il vero punto è: come e con quali soldi? E per i comuni non nel cratere? mica il terremoto conosce i confini legislativi e presunti degli uomini: a pochi chilometri da paesi che sono stati devastati ce ne sono altrettanti altrettanto devastati ma che amministrativamente ne sono fuori per convenzione, e con questi che si fa? saranno problemi loro? Se non scontentiamo nessuno che faccia questua perchè questi no? Pochi soldi? Si trovino! Si facciano meno G8 e simili e si risparmino per aiutarli perchè non si può contare sempre sul volontariato è ora che lo Stato seriamente si metta in moto e metta il proprio peso nella faccenda sennò si dovrà davvero cominciare a pensare che Cristo doveva fermarsi a Eboli ma in realtà ha fatto tappa un pò più a nord..........

domenica 28 giugno 2009

Il milionario non godrebbe niente se gli mancasse l'invidia del popolo

L'invidia è la base della democrazia (Bertrand Russell)cit. da wikipedia

Innanzitutto premettiamo che il titolo di questo post è una citazione di Alfredo Panzini scrittore e critico letterario vissuto a cavallo dell''800 e del '900 dello scorso millennio, accademico d'Italia e firmatario, del Manifesto degli intellettuali fascisti,scritto da Giovanni Gentile
Ma non è un concetto storico-letterario, per quanto interessante, quello che io voglio porre in evidenza ma l'emozione stessa che ne è alla base e cioè l'invidia.
Questo sentimento ambiguo, di cui tutti almeno una volta siamo stati vittima, ma che razionalmente neghiamo perchè ritenuto negativo e abbietto e quindi da nascondere anche a noi stessi sulla base di quello che c'insegnano, e quindi dei condizionamenti, che fin da piccini c'inculcano.
Ci vediamo anche una valenza positiva, almeno in certe congiunture,con una potente forza che può essere distruttrice ma anche rinnovatrice: basta pensare che l'invidia può spingerci a migliorare noi stessi in molti campi, da quello personale a quello lavorativo proprio partendo dal moto dell'invidia dell'altrui supposta superiorità, magari meritocaticamente ragiunta (spiegateci chi e come è in grado di giudicare chi merita e chi no?). Come tutte le forze presenti in natura, e nell'animo umano, ha quindi ambivalenza ed è nostra facoltà l'uso che ne facciamo secondo scienza e coscienza.
Non è facile accostarcisi all'invidia, anche perchè risente l'influenza della religione che la pone fra i sette vizi capitali, nel cristianesimo, e nei fattori mentali predisponenti all'odio in filosofie religiose orientali, mentre nell'islam l'invidia viene vissuta come emozione al di fuori dei gruppi dei credenti verso chi ha, come essi, il possesso della verità.
Negli ultimi anni, a nostro modesto parere, ci si è affannati a nasconderla mentre, paradossalmente, essa è cresciuta in maniera esponenziale, magari con motivazioni meno legate alle capacità proprie dell'individuo ma a ciò che è in suo possesso, complice anche una società sempre più povera di valori e principi morali a cui si cerca di ovviare con un maggior possesso di cose, come se questo potesse arricchire la mente e rinfrancare l'anima (in mancanza di altro). E che dire poi dell'invidia al contrario? Quella che fa dei poveri i felici (perchè hanno poco ma quel poco se lo vivono e godono) e dei ricchi gli infelici (quelli che hanno potenzialmente tutto ma non vivono se non riescono ad accumulare e accumulare senza soluzione di continuità): dite che non esiste? Guardatevi intorno oggi: e provate a parlare con uno che passa per strada e ha tutto griffato e fateci caso se la prima cosa che dice alle vostre obiezioni non è quella odiosissima frase "ma tu stai bene, che ti manca?" .....
QUESTO POST è DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE SONO POVERI (MA NON LO SONO) E SONO RICCHI "MA NESSUNO GLIELO HA DETTO (EVASORI ESCLUSI, COSì COME POLITICI E SODALI)"!!
Scritto a 4 mani (e due piedi ..... sinistri) da tonidany e ninograg1

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