venerdì 24 ottobre 2008

Avviso ai naviganti: detto .... ma .... non detto

Avviso ai naviganti: non fatelo inkazzare sennò (quanti ricordi mi riportano alla mente il tono usato e le istruzioni "dettagliate"da dare al "dipendente" del Ministero degli Interni - il quale per fortuna non ha dato segno di ricevuto come faceva notare l'amaca di Michele Serra - ecc...) ..... naturalmente ha smentito prendendosela con i media e i giornali che distorcono la verità: la politica, in base al comune sentire della maggioranza dei cittadini e ai sondaggi, a volte non paga e questo è uno di quei casi da manuale a meno di non voler artatamente alzare il livello di pressione sociale in modo da recintare il proprio orticello e renderlo impermeabile agli eventi sociali (dimenticando che anche una cospicua dei propri elettori ha figli e non sono mica così d'accordo a distruggere definitivamente la scuola pubblica e a prendere le manganellate delal polizia) in vista deller eali scelte che vuole imporre sperando nel DNA italiano di doversi sempre schierare in guelfi e ghibellini: in una parola faziosità; ci si aspettava che dopo le tante "emergenze" proclamate dal Governo - con lo stesso stile seguito per ben otto anni negli USA dall'Amministrazione Bush che teneva alta la guardia e la paura della gente dopo il 2001 - la gente fosse talmente atterrita, e rassegnata al peggio, che bastava qualunque cosa per farla chiudere in casa; e, nel caso dei giovani, si credeva che essi, abbagliati dal mito dell'arricchimento facile velinaro e tronista non "facessero caso" al terreno che gli levavano da sotto i piedi e il futuro che gli veniva negato. E' stato un'errore di valutazione che ha scoperto le carte finora nascoste: si cerca lo scontro sociale a tutti i costi? Forse una riedizione della paura del comunismo? Non mi meraviglierebbe se venissero presi provvedimenti restrittivi e lesivi della libertà in nome della sicurezza, al primo volar di manganello: cosa purtroppo già avvenuta alla Festa del Cinema di Roma con alcuni feriti fra gli studenti: a proposito ragazzi: NON ACCETTATE E RISPONDETE ALLE PROVOCAZIONI!! NON DATE IL FIANCO ALLA POLEMICA SUI "FACINOROSI"!! NON PERMETTETE DI FARVI CHIUDERE NELL'ANGOLO COME ACCADDE CON IL MOVIMENTO DEL '77 (NATO IN UN MODO E POI DIVENTATO SIMBOLO DELLA VIOLENZA AUTONOMA, FASCISTA E DELLA ALTRETTANTO VIOLENTA REPRESSIONE DELLO STATO. SOLO SE MANTERRETE L'AUTONOMIA DALLE STRUMENTALIZZAZIONI E DALLE "CONVERSIONI" DELL'ULTIMA ORA POTRETE EVITARE DI CADERE NEL TRAPPOLONE CHE VI SI STA PREPARANDO!! Ha ragione chi dice che ci aspettano tempi duri: la tranquillità con cui la Gelmini dice NO a studenti, e famiglie, che chiedono di discutere, e quindi non fare approvare il decreto, emesso in nome di un riformismo che ha l'amaro sapore della distruzione di quel poco che resta della scuola pubblica, per non parlare dell'Univeristà italiana, e la tranquillità con cui Brunetta va per la sua strada nonostante il NO della CGIL al contratto degli statali sono un pessimo segnale per la democrazia e il pluralismo italiano. Le "esternazioni" potevano avere, secondo qualche osservatore, il fine di spingere la parte dei cittadini italiani che non vota per l'attuale maggioranza verso il clone PD (altra stampella del sistema di potere che si è creato nel nostro paese e figlio di quel riformismo della cosiddetta sinistra degli anni 90 che tanti danni ha creato al paese) delegittimando i rimasugli della sinistra, ormai, extraparlamentare e spingendo nelle braccia sonnolente e ammaestrate di questo clone chi non condivideva le scelte liberiste ma non è così: no; al contrario si cerca lo scontro; si va oltre; si può fare a meno dei cloni e, soprattutto, non si ammettono dissensi, nè proteste, nell'illusoria idea che le persone accettino tutto quanto deciso "fosse" per il loro bene ma dimenticando che anche alla sofferenza c'è un limite e oltrepassato quel limite, quando anche il dolore è una sollievo quella stessa gente, che si presupponeva rassegnata, scopre che non ha più nulla da perdere e agisce e quando un popolo dolorante si mette in cammino, con questa situazione interiore, è impossibile da fermare e solo un folle potrebbe ignorarlo andando avanti per la propria strada. L'emergenza attuale, i "facinorosi", significa provocare la reazione degli studenti: mai movimento degli studenti è stato così lontano dalla politica come questo; e mai si è vista la protesta così pacifica ma determinata: hanno ben chiaro cosa sta accadendo davanti ai loro occhi e hanno compreso cosa gli stanno negando: quel futuro che la precarizzazione e il liberismo gli avevano reso lontano e che questi ultimi provvedimenti hanno definitvamente cancellato. Non si è capito che questi ragazzi sono "vaccinati" alle sirene televisive e mediatiche e ai sogni mendaci proposti da essi: non fanno differenze quando osservano "la casta"; non fanno differenze di sfumature fra un clone e l'altro; hanno compreso che bisogna riguadagnare la partecipazione democratica alla cosa pubblica se davvero vogliono sperare in un futuro e non diventare strumento di scelte elitistiche e velleitarie

giovedì 23 ottobre 2008

abbiamo un'altro primato: il paese con maggiori disparità

Secondo un rapporto OSCE, "Growing Unequal" (basato sul coefficiente denominato "Gini" che registra le disparità di reddito), il belpaese è - dopo Polonia, USA, Messico, Turchia, Portogallo - al top delle disparità di reddito all'interno dell'area OSCE. Ve la ricordate la modernizzazione? E la ottimizzazione? E che dire della liberalizzazione? E la privatizzazione dei servizi fino ad allora gestiti, bene o male, dallo Stato nelle sue varie articolazioni? Sull'onda del reaganismo la sinistra (?) e la destra facevano a gara a chi era più liberista e meglio privatizzava senza nemmeno badare a chi andavano le dismissioni (telecom docet). Alla fine del processo, e proprio quando il sistema liberista è entrato in crisi, si vedono i frutti ultimi e più avvelenati, ossia quelli che determinano la rottura dei vincoli sociali e personali e la perdita del solidarismo sociale. Invertire la marcia era allora praticamente impossibile ed ora praticamente inutile proprio perchè il paese è cambiato e chi ha soldi non ne vuole minimamente sapere di cedere ( in tasse e servizi) parte di quanto accumulato, a scapito altrui, in questi anni: anzi è il più acceso difensore dell'autonomia del mercato e ora che c'è la crisi, guarda caso, dell'intervento dello Stato-bancomat che dà soldi senza chiedere nulla in cambio (e nemmeno il controllo su dove vanno a finire i soldi erogati nè tantomeno chiedere le dimissioni e i danni a chi li ha causati), con soldi che sono di tutti: no errato, scusate, sono soldi di chi le paga le tasse non di tutti!! Un'altro metro è quello che i ricchi sono diminuiti in numero ma qualcuno ci crede davvero? Magari ha portato i soldi all'estero e risulta nullatenente o magari è fra quelli che si è scottato le dita con la crisi ma in realtà si è accentuata la disparità e chi era ala limite inferiore ha perso il treno ed è rimasto indietro si può star certi che chi è riccastro tale rimane e anzi aumenta i propri averi e si distanzia dal resto della società divertendosi in villeggiatura e fregandosene di chi ogni giorno lavora per sbarcare il lunario

Protesta studentesca? mando la polizia

Non lo faccia Presidente, non mandi la polizia contro gli studenti. E' vero che questa scuola è piena di sprechi e inefficienze; è anche vero che questa scuola figlia della Repubblica e sua immagine necessita di una profonda riforma che mai nessun Ministro, spesso democristiano, realmente ha voluto fare mirando a svuotarla per favorire le scuole private (segnatamente cattoliche ma non solo); è anche vero che questa scuola è stata svilita dal '68 (molti sessantottini sono oggi nelle file della destra) e dai suoi falsi miti; ma è soprattutto vero che non si può far arretrare la nostra scuola pubblica ai livelli da terzo mondo e indietro nel tempo fino al cavallo fra 1800 e 1900 quando NON era obbligatorio andarvi e molto era basato sui maestri che facevano "missione" nelle lande povere del nord e del sud e chi non poteva permetterselo aveva il minimo indispensabile di istruzione: il resto lo si doveva pagare con immensi sacrifici della famiglia e dello studente stesso. E' soprattutto vero che, per favorire l'indirizzarsi delle famiglie verso le scuole private (segnatamente cattoliche) - per le quali la nostra Costituzione democratica NON prevede finanziamenti diretti - si deve, come dire, non efficientizzare realmente quella pubblica (almeno è questa l'impressione) riempiendola solo di insegnanti di religione che vengono assunti al di fuori di qualunque reale selezione e solo su nulla osta, pare, dell'autorità ecclesiastica (cosa di cui si sta occupando anche la UE e molto poca rispettosa della modalità, prevista dalla Costituzione, di selezione via concorso pubblico). E' tutto vero ma i giovani, questi giovani non meritano i manganelli repressivi ma di dialogo: se generazione è stata mai maggiormente civile e partecipativa è proprio questa che sta vivendo l'allontanamento del proprio futuro nel mondo della fantascienza e dell'improbabile. Non criminalizziamoli; non facciamo gli errori fatti nel 1977 e negli anni successivi creando l'humus culturale e politico per il terrorismo brigatista e fascista, sarebbe un'errore gravissimo e un nemico creato in casa contro cui far sbattere l'attenzione pubblica mentre comunque i tagli verranno fatti, e sarano draconiani, e comunque la scuola pubblica a diventare un'attore passivo: un fantasma che riceve coloro che non possono permettersi economicamente quelle private, nè tantomeno le università trasformate in fondazioni private con rette, per forza di cosa, altissime che costringerebbero le famiglie, che volessero far avanzare negli studi i propi figli o sperare che essi "vincano" una qualche borsa di studio (in puro modello USA che ormai appartiene alla storia passata ed è destinato a passare in secondo piano sul pianeta, visto che la stessa Germania, non un paese comunista, ha deciso di intraprendere la strada esattamente opposta a quella italiana, spingendo per un'impennata dell'intervento pubblico in nome del principio "meglio istruiti che ignoranti laureati"). Questi sono giovani che lottano per il proprio futuro e per non perdere l'ultima cosa cui hanno diritto: l'istruzione. I Governi dal 1990 in poi hanno eliminato tutto quello che poteva dargli sicurezza: non leviamogli pure la ultima frontiera per costruirsi la propria vita. Estremizzare questo movimento, pochissimo politicizzato (e pochissimo infiltrato dai sindacati che hanno il loro da fare a tener buoni i lavoratori impedendogli di protestare per la completa mancanza di interventi a loro favore per restituirgli potere d'acquisto cui hanno un sacrosanto diritto visto che sono stati gli unici a pagare le scelte liberiste dei governi e condivise dagli stessi sindacati), e molto indirizzato al dialogo e al confronto è un gravissimo errore politico e di immagine soprattutto per chi vive di immagine e su essa ha costruito le proprie fortune. Sono gli stessi giornali della destra non estrema a segnalare la durezza del "mando la polizia": ciò significherà qualcosa o no? E il PD? Oltre che a fare testimonianza e a "condannare" non ha fatto: e come potrebbe? E' figlio di quelle maggioranze che hanno contribuito a fare della pubblica istruzione lo sfacelo che è oggi: una pessima coscienza e un bello scheletro nell'armadio che non testimonia a favore di un cambio, sperato da qualcuno, di maggioranza in quanto gli obiettivi sono gli stessi e i referenti economici e sociali pure.

martedì 21 ottobre 2008

Generazione alcool......

Parlare della generazione alcool è parlare di noi; dei nostri fallimenti nel costruire un futuro a loro; della nostra cecità nel decidere chi dovrà essere a gestire la cosa pubblica; della nostra incapacità di guardare con maturità ai problemi che pongono le nuove generazioni, i quali sono gli stessi che avevamo in misura differenziata anche noi, e alla esigenza di potersi costruire un proprio carattere e stile di vita. Invece cosa gli abbiamo dato dagli anni 90 in poi? Un scuola a pezzi; nessuno sbocco lavorativo certo; una precarizzazione costante e senza soluzione di continuità; nessun ideale e valore realmente valido, che gli desse una qualche possibilità di avere un background culturale tale da avere gli strumenti per affrontare consapevolmente le sfide che dovranno affrontare. Sono essi preaprati alla vita dura che li attendono? Questa domanda che sento spesso da genitori "ansiosi" è errata: la vera domanda è un'altra ossia gli abbiamo preaprato il terreno e gli abbiamo dato gli strumenti per superare le difficoltà ceh si troveranno di fronte? E, soprattutto, abbiamo creato le condizioni per il ricambio generazionale? Le risposte, se ci facciamo l'esame di coscienza, le conosciamo già e si possono riassumere in una sola frase: non "doveva essere questo il futuro" che dovevamo mettergli davanti, e con questo ci salviamo la coscienza e giriamo pagina tranne nel momento in cui sentiamo in tv l'ennesimo incidente stradale che coinvolge ragazzi oppure l'espandersi esponenziale delle droghe sintetiche e dell'alcool soprattutto nelle fasce che vanno dagli 11 ai 30 anni. E quando "scopriamo" la cosa subito nasce l'emergenza e viene usata pro domo sua dai politici in cerca di un pò di pubblicità (i provvedimenti presi però non intaccano il problema alla radice perchè non si è capito ancora che non basta reprimere ma prevenire) e fiumi di parole vengono spese senza che accade assolutamente nulla nel mondo reale...... fino alla prossima "scoperta". E' triste dirlo ma è così che abbiamo costruito il paese ed è così che lo consegniamo a loro che non sono minimamente preparati nemmeno a cercare di cambiare le cose ma ad accettarli passivamente e/o sfruttare la libertà anarcoide che si è estesa a tutto e dove conta il denaro che permette di aprire tutte le porte ..... comprese quelle che non si dovrebbero mai aprire. Non ci salva il dire che sono viziati e che hanno tutto a disposizione: non è una scusante, anzi è semmai un'aggravante, ma non per loro, per noi che siamo la generazione precedente eche dovrebeb garantirgli un diverso destino. Nulla di tutto ciò? E allora non ci meravigliamo dei guasti che abbiamo contribuito a creare nè ci dobbiamo meravigliare che il consumo di acool e droga è in costante aumento: anzi è già fortuna, con i tempi che corrono, e grasso che cola che ad essere alcolisti e tossici non lo siamo diventati tutti!!

lunedì 20 ottobre 2008

Vittorio Foa è morto: ora la sinistra perde un'altra memoria storica


Un'altro dei grandi padri della sinistra, quella vera, è morto oggi. La sua mente lucida e il suo apporto alla crescita delle classi escluse dal banchetto è stato fondamentale nella storia dei movimenti sociali del paese: a volte una voce eretica; a volte allineata a volte meno; altre ancora una voce con una prospettiva diversa, e sicuramente più ampia, rispetto al trend del partito di riferimento ma sempre un pensatore presente nel dibattito e nelle trasformazioni che ha subito la sinistra italiana in questi decenni; precursore di molte linee di tendenza nel corso degli anni: fece da pungolo quando il maggior partito operaio italiano si spostava verso il centro riportandogli sempre davanti le sue origini; quelle origini che oggi si sono perse completamente in nome di un trasformismo che ha portato la cosiddetta sinistra a berlusconizzarsi e riempirsi di un vuoto pneumatico di cui certo non si sentiva il bisogno e la necessità alla luce del fallimento del modello socio-economico che dal liberismo è stato proposto e imposto e di cui Foa certamente non era un sostenitore. Oggi se ne il bisogno di uomini così ma sono merce rara ormai........................... Su Foa propongo cosa dice di lui Wikipedia

domenica 19 ottobre 2008

E dopo l'Iraq..... si perde anche l'Afghanistan

Ormai è una rotta: i talebani vincono e anche a manbassa. A parte la mancanza di un governo che si è ridotto solo alla capitale (non per niente si parla del capo di stato come Sindaco di Kabul), le forze degli ex volenterosi ormai riescono solo a controlalre le immediate vicinanza delle zone d'influenza e, come i russi, solo dall'alto riescono a colpire i resistenti afghani massacrando più civili che cosiddetti terroristi inimicandosi ancora di più la popolazione civile e inerme: si è sbagliato tutto come in Iraq anche qui. Si è pensato a proteggere e garantire gli interessi occidentali o per meglio dire: solo gli interessi americani e dei confratelli con particolare riguardo al petrolio irakeno e alle pipeline di gas e petrolio che arrivano all'asia centrale e di cui è vitale il controllo, soprattutto ora che la Cina è una potenza acclarata e riconosciuta e l'orso russo si è risvegliato e reclama quanto levatogli. Il tutto senza fare nulla o quasi per le popolazioni locali: ad esempio le donne afghane continuano tranquillamente a camminare con il burqa, come mai? la ventata di democrazia è già passata? Mah..... quello che è certo è che nella migliore dottrina imperiale laddove gli americani fanno casino tocca ai confratelli passare a ripulire i danni e a prendere cenciate a destra e a manca: si badini bene che "quelle" cenciate sono a suon di attentati e kamikaze, non bruscolini e innocui cortei di protesta..............

Ci mancava anche l'ambiente..............

Con tutti i problemi che ho da affrontare in questa legislatura ci mancava anche l'Europa ora.......... questo deve aver pensato il Capo ... del Governo quando ha letto e sentito le affermazioni del Commissario UE sul piano per rientrare nei limiti per la CO2 concordati a marzo da tutti i governi europei, compreso il nostro (ma era quel comunista che aveva firmato .... come si chiamava, non mi ricordo), e che prevedeva un cammino a tappe basato sull'idea del 20/20/20 che non sto a spiegare perchè troppo lungo e perchè in fondo lo conoscono tutti, vero? Ma cambiato il Timoniere la musica è cambiata e, come negli USA con Bush che fece saltare gli accordi di Kyoto, l'ambiente passa in secondo piano anche perchè costa troppo..... siamo un paese manifatturiero e i limiti sono stringenti e costerebbero troppo all'industria che, dice, annaspa già nella crisi globale e se non vogliamo farli scappare in Cina bisogna mettersi sull'attenti e "ascoltare" i loro consigli. Consigli pelosi però vsto che dal 1990 in poi i loro profitti sono balzati alle stelle (una piccola ricerca sui giornali e nelle pagine economiche degli stessi è facile e dimostra ciò) e, grazie a governi compiacenti e sindacati convertiti al riformismo pro domo sua, i salari sono bassi mentre il processo di precarizzazione del lavoro muoveva i primi passi rovinando il futuro dei giovani e mettendo in forse quello di chi già lavorava secondo i dettami del modello liberista americano di Friedman di cui si erano innamorati tutti. Quindi, in mancanza di oposizione vera, ci si può permettere anche di mandare al diavolo la UE sull'ambiente. UE che a sua volta nata sul tradimento delle idee dei padri che l'hanno teorizzata e pensata come una unione dei popoli europei e non come un'espressione della parte globalizzata e ricca delle singole nazioni, ora vede rivolgersi contro proprio quelle èlite che ha coccolato e vezzeggiato quando esse non hanno più da guadagnarci nell'affaire. E sotto questo humus ci siamo noi che paghiamo tutti i danni fatti, risentiamo dei cambiamenti climatici, veniamo usati a seconda delle convenienze delle èlite e, dulcis in fundo, siamo noi a dover essere contenti se ci fregano con il sorriso, squaloide, sulle labbra.

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