venerdì 28 settembre 2012

liberez le femminisme ......

Morgane Merteuil ha 25 anni e fa la prostituta; è anche segretario del STRASS, in pratica il sindacato del lavoro sessuale. Ha scritto un pamphlet dove, fra le altre cose, attacca le femministe o almeno quelle che "combattono per l'accesso a privilegi di classe senza mettere in discussione l’esistenza stessa di questi privilegi", più chiaro di così....... sulla modernità del movimento delle donne c'ho fatto ultimamente due post, naturalmente dal mio punto di vista criticabilissimo e assolutamente opinabile, cercando di mettere in risalto non tanto la necessità di un maturo movimento femminista quanto il suo esaltare, almeno in alcune sue componenti, un separatismo che suona primitivo oltre che fuori luogo perché in realtà in una società liquida come quella in cui viviamo antistorico: ci si dovrebbe concentrare non sulla difesa quanto sulla loro espansione.... ma questo credo di averlo già detto. In realtà in un altra parte dello stesso giornale, Il Fatto Quotidiano, Giovanna Gabrielli ne parla, é una donna, non proprio bene soprattutto perché, a fronte di un vivace dibattito, il risultato di cotanta discussione é ...... che il fenomeno della prostituzione volontaria e professionale é non c'era nulla di nuovo, proprio nulla: cosa invece sulla quale non sono d'accordo per il semplice motivo che con la realtà della prostituzione volontaria ci si deve fare i conti e non la si può né ingorare né condannare perché qui non parliamo di donne "deviate" o "oppresse", ma di persone che hanno volontariamente scelto questa professione, ce ne sono anche in italia, e quindi sanno cosa fanno e a cosa possono andare incontro...... sarei curioso di sapere cosa ne pensano le femministe nostrane in particolare e le donne in generale..

giovedì 27 settembre 2012

.. e se avessero ragione i catalani?

Si sa che in tempi di crisi le spinte centrifughe diventano forti perché i legami si raffreddano e c'è la tendenza a badare ai propri interessi. La globalizzazione é anche questo, e lo sappiamo perché proprio il processo di base di questo orizzonte può portare, se non gestita bene, a fratture irreversibili. In Catalogna é questo che sta avvenendo e alle prossime elezioni ci sta che gli indipendentisti la spuntino e la Spagna, oltre ai tanti problemi (peraltro indotti dalle scommesse speculative e dall'egoismo tedesco), rischia di trovarsi alle prese con una situazione dirompente: la scomparsa della nazione e la nascita delle macroregioni; zone omogenee al proprio interno che, sebbene più piccole e forse peggio esposte alla speculazione, vedono restringersi la scala politica che dall'elettore porta all'eletto e, si spera, una maggior corrispondenza del secondo con il primo... un errore? Dipende:
  1. se le macroregioni funzionano vedremo nascere una nuova forma di governo che, se cresce con una struttura agile e flessibile, forse meglio risponde alla bisogna dei cittadini rispetto alla società di mercato;
  2. gli stati sono ormai sempre più enti inutili e, quindi, forse é meglio meterli da parte per organizzazioni basate su realtà locali;
  3. i paesi forti, Germania in testa, se ora riescono a dettare legge possono avere grandi difficoltà se entità come le macroregioni dovessero funzionare per loro sarebbe difficile riuscire ad imporre politiche "di rigore" perché la stessa dinamicità di queste entità minori rende impossibile inquadrarle in un quadro fisso e immutabile con regole ferree come quelle attuali, un pò perché i catalani non sono i meridionali italiani (che si son fatti fregare dall'unità d'italia) e un pò perché ci sarebbe un effetto domino che in poco tempo, e militari permettendo, porterebbe allo sfascio la maggior parte dei paesi.
Non sono un leghista, e lo sapete, ma se dovessi scegliere fra la Grecia e la Catalogna ..

mercoledì 26 settembre 2012

come prima, più di prima.....

non so se conoscete questo aneddoto, raccontatomi:
Giolitti a Mussolini: come mangiano i suoi uomini; Mussolini gli risponde, anche i suoi mangiavano ma Giolitti di rimando: ma a tavola ci sapevano stare .....
Ci lamentavamo dell'amato capo e dei suoi predecessori (Prodi, D'Alema, Amato ecc.) ma questi prof li battono tutti: contano solo sull'effetto annuncio mentre imperterriti continuano sul percorso tracciato: servono 6 mld di euro in tagli e nuove tasse per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla UE; ma per poterlo fare devono convincerci che la ripresa é prossima e che i sacrifici sono necessari affinché il paese possa ripartire, tutte balle.
Questo paese non può ripartire senza soldi:
  1. soldi alle famiglie;
  2. soldi alle imprese;
  3. soldi al mercato.
ma da dove prenderli? Seguendo la ricetta classica, finora seguita pedissequamente, dalla massa dei cittadini in ordine sociale inverso. E di "polpa" come diceva Ciampi, ce n'é: welfare, licenziamenti facili, sociale, immobili, partecipazioni in società, aziene pubbliche, bische di stato .... ma niente e nessuno prevede l'unico vero taglio: quello alla politica. Quello del Lazio con i suoi milioni di euro pubblici usati come propri dai parassiti é solo la punta dell'iceberg, e lo sappiamo tutti. Ovunque la realtà supera di gran lunga quello che si può immaginare perché in qualunque punto della penisola si guardi sprechi di milioni di euro sono sotto gli occhi di tutti, eppure... non vedo gente per le strade, né indignazione. Vedo invece rassegnazione e supina, e opportunistica, accettazione della realtà in attesa del prossimo unto del signore che promette pulizia generale mentre già si fa i conti in tasca su quanto gli costerà l'elezione prossima ventura: una prova di quant affermo? Il proliferare di liste civiche locali e la guerra scoppiata nei partiti per farsi spazio e non perdere l'ultimo treno non per yuma .... ma per la mangiatoia pubblica ancora piena di soldi, nostri. Non sto a rifare, ne sono stufo, il solito discorso sulla necessità di far cambiare aria alle aule sorde e grige, vero non luogo del XXI secolo, e ai suoi sepolcri imbiancati, a che serve? Piuttosto forse sarebbe il caso di affrontare il vero punto nodale del problema: se nemmeno dei tecnici ci si può fidare, di chi allora? Lo capiamo o no che la vera antipolitica é dentro il Parlamento e non fuori? La gramigna non si estirpa chiededoglielo ma con i prodotti ad hoc, non se ne va certo da sola. Così per questo sistema che come un cancro in metastasi ha pervaso di se l'intero corpo sociale e per estirparla non basterà "votare" né eleggere personaggi nuovi, ma serve un salto culturale: ossia qualcuno, ed ho molti dubbi in proposito che esista, si deve rimboccare le maniche e, altruisticamente, deve mettersi a costruire un altra società con altre istituzioni ... tutte nuove: un sogno ad occhi aperti irrealizzabile un pò perché nessuno é nato per farsi massacrare dai suoi simili che si aspettano, abituati come sono a consumare tutto ... anche la politica, risultati immediati e un pò perché nessuno é disposto a offrire il petto al potere, e alle sue diramazioni occulte che stanno già ora trattando per  autoperpetuarsi, per distruggerlo, nessuno ..... gli italiani questo lo sanno e, non essendo francesi che fanno la rivoluzione, aspettano che la situaiozne cambi da sola: in peggio o in meglio per ora non li riguarda. Alla men peggio un Mussolini da qualche parte rispunterà fuori per rassicurarli sul futuro...se andrà di lusso invece la gramigna morirà da sola per mancanza di ...... soldi (come accade già negli USA).

martedì 25 settembre 2012

Ma perché l'oblò, dell'aereo, non si apre?

Non é una battuta, anche se credo che nemmeno il miglior comico al mondo l'avrebbe solo potuta pensare.... no l'ha detto Romney in aereo: una gaffe, insomma; l'ennesima e forse la meno insultante per i cittadini americani a fronte delle altre fatte e puntualmente riportate dai media e dalla rete. Potremmo riderci su e tirar dritto ma ... c'é un ma: se costui dovesse vincere diventerebbe l'uomo più potente del pianeta (almeno dal punto di vista militare) con in mano un apparato ideologico tale che la destra europea sembra (...) un monopoli mal riuscito, ci pensate? E' vero che uno così ci fa rimpiangere  Bush jr, ma é anche vero che se possibile quest'uomo é anche più pericoloso: il suo estremismo é letteralmente pericoloso non solo per gli americani ma per l'intero pianeta perché appartiene a quella categoria di persone che credono sugli assoluti ideologicamente parlando, perché dal punto di vista degli affari é estremamente pragmatico come ben sa il fisco americano che gli sta facendo il contropelo perché ha esportato soldi propri nei paradisi fiscali, perché in nome di essi gli USA non solo si caratterizzeranno per la loro aggressività all'estero pur allontanandosi dala comunità degli altri paesi. E' vero che il nemico pubblico per gli americani, secondo i sondaggi, é il Congresso ma semmai un "Romney" dovesse arrivare alla casa bianca...... per ora ridiamo delle sue gafe, incrociando le dita per i motivi di cui sopra, e rivolgiamo l'allietato sguardo verso i problemi di casa nostra molto meno problematici degli americani ma altrettanto comici .... se non fosse che il biglietto per guardare lo spettacolo italiano costa, anzi "ci" costa, carissmo.....

lunedì 24 settembre 2012

non sentirsi un panda, e come ha ragione..

Ne avevo accennato nel post di ieri e ci son ritornato nella risposta al bel commento di swala; stasera riprendo l'argomento perché lo trovo estremamente attuale: la mia amica, peraltro un valente avvocato di carrara, affermava, a proposito dei cosiddetti diritti di genere, di "NON SENTIRSI UN PANDA" ossia di non accettare quote, riserve e quant'altro fanno i movimenti femministi: e io ne condivido l'orizzonte, perché:
  1. viviamo in una società che ha distrutto qualunque vincolo sociale e comunitario, basandosi sull'idea, che NON convidido, che ognuno é padrone del proprio destino.... la cosiddetta "ownership society";
  2. questo liberismo é entrato profondamente nel tessuto culturale e sociale degli italiani, quindi tentare di sradicarlo presupporrebbe una tale fatica di sisifo che é meglio aspettare che ci si accorga da soli dei danni fatti e ci si convinca che é meglio cambiare strada perché il senso di giustizia é innato negli umani e prima o poi tutti cadono nell'inferno dantesco nel quale la massa vive giornalmente;
  3. infine é più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un italiano rinunci a qualcosa volontariamente..... quindi se ci lamentiamo che non viviamo in una società "meritocratica" poi vogliamo togliergli l'illusione di poterci arrivare attraverso "scorciatoie" quali i vari lettoni o le quote rosa?
.. siamo italiani.
Non é solo nelle questioni di genere che la questione si pone; che dire della Fiat? Cambia lo scenario ma non l'esito finale:
  1. tutti sapevano che il piano Fabbrica Italia .... era un bluff;
  2. tutti sapevano che il modello "americano" era il vero obiettivo della dirigenza ben sapendo che in europa c'era una divisione del mercato, si fa per dire, che prevedeva che i tedeschi, soprattutto, la facessero da padroni nell'auto; un pò perché fanno a casa loro quello che NON vogliono che altri facciano ossia il governo nicchia ma in realtà i soldi alle aziende arrivano attraverso le banche regionali, con compartecipazioni e altri strumenti, pubbliche (che infatti navigano in cattive acque) e con la compartecipazione di lavoratori e confindustriali..... insomma tutto un altro modello rispetto a quello italiano dove prevale il profitto subito senza se e senza ma.
  3. tutti sapevano che la guerra dichiarata da Marchionne ai diritti dei lavoratori, era solo un diversivo, sulla pelle dei lavoratori naturalmente, per non affrontare il vero problema ossia l'incapacità e/o l'impossibilità di trovare spazi in europa per una casa che é solo una pallida imitazione della fiat degli agnelli storici...... sapendo che i nuovi mercati sono ancora competitivi é li la loro scenta ma per poterlo fare dovevano liberarsi della zavorra "italiana" dove alla catene di montaggio nemmeno se vi fossero schiavi potrebbero ritornare competitivi.. ci vorrebbe un azione pubblica che incida sul monopolio europeo ... anziché dare soldi alla fiat direttamente, ma siamo europei quindi.....
ecco perché do ragione alla mia amica avvoato che sostiene di non sentirsi un "panda"......

domenica 23 settembre 2012

Puppato, Bindi, e chissà ancora quanti altri..... che noia

Ogni volta la stessa storia. Che siano uomini, donne ecc. ogni volta  si aggrappano a qualcuno con l'idea, e la speranza, che sia quella giusta o meglio che stavolta non deluda le aspettative e ricordi che chi li elegge da loro si aspetta qualcosa. Le snoqers già dibattono sopra se la Puppato sia la persona giusta. La confusione é totale sotto il cielo. Gira e rigira siamo lì: gli italiani non sanno a che santo votarsi e non avendo alcun substrato ideologico né altro vanno a naso..... ora dal punto di vista delle donne, nonstante le strombazzate diversità, non é certamente differente perché ogni sigolo movimento femminile discute sul dove schierarsi e cosa e chi votare, e soprattutto spinge affinché le possibili candidate accettino i punti qualificanti senza capire che, come dice una mia carissima amica, "il sentirsi o meno uguale agli altri o il rivendicare tale condizione non é un punto qualificante ma semplicemente un riconoscere una propria condizione di incapacità di "essere" uguali": in poche parole qusta mia amica dice che lei non si sente inferiore a nessuno e non sente la ncessità di riserve indiane che le riconoscono, nell'ambito della stessa, particolari condizioni e quindi il candidato che sia donna o uomo non cambia perché lei non guarda il genere ma la serietà e, possibilmente, le capacità (e qui l'é dura) da mettere in campo... altro non c'é.
Personalmente applaudo a queste posizioni e le condivido pienamente per alcune ragioni che elenco:
  1. viviamo in una società liberista e quindi il "fare" gruppo speso si rivela controproducente perché al suo interno, al di là del genere, si riproducono quelle lotte e beghe che ci sono all'interno della società e di solito il tutto si riduce sul chi comanda e basta;
  2. sarò ingenuo ma avendo una certa esperienza poltica e sindacale alle spalle non vedo e non capisco perché si debbano creare delle condizioni "particolari" a favore di qualcuno.... se uno é capace si mette in gioco o se trova "scorciatoie", e i cittadini la votano, il problema non é di chi vien votato ma di chi la vota.. e non può recriminare....;
  3. qui stanno a discutere se la tizia/o sia accettabile o meno quando il potere si sta riorganizzando e sta ricercando un altro equilibrio per continuare a (s)governare in nome e per conto terzi .... ci sarebbe da dire che "mentre a Roma si discute Sagunto brucia", ma son duri a capirlo.
Ma come si fa a non capire: ogni tanto emerge quella o questa persona "nuova" o questo o quel movimento nuovo ma in realtà siamo noi a vederlo nuovo perché o abbiamo le bistecche sugli occhi o perché siamo alla frutta e incapaci di capire e discernere, un esempio? Che fine ha fatto Fabbrica Italia? E che fine hano fatto i difensori liberal degli accordi? Sarebbe da mettere degli annunci sui siti delle persone scomparse, vero? Idem per i genere: che fine hanno fatto le snoq? Sapete perché si son spaccate? Una parte é volata sotto l'ombrello del PD e una parte rimane di "area", qual'é la sifferenza? Nessuna, sta morendo e chi può cerca un porto sicuro nelle personalità emergenti per rifarsi il look e basta..... é ora di comprendere che il genere non é un punto qualificante, lo é: la capacità; l'onestà; l'esser sinistra; l'esser al servizio del cittadino e non al proprio vorrei che la massima "di franza o de spagna, basta che se magna" ora come non mai é attuale...... ma son stufo di ripeterlo e mi viene lo sbadiglio

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