mercoledì 26 settembre 2012

come prima, più di prima.....

non so se conoscete questo aneddoto, raccontatomi:
Giolitti a Mussolini: come mangiano i suoi uomini; Mussolini gli risponde, anche i suoi mangiavano ma Giolitti di rimando: ma a tavola ci sapevano stare .....
Ci lamentavamo dell'amato capo e dei suoi predecessori (Prodi, D'Alema, Amato ecc.) ma questi prof li battono tutti: contano solo sull'effetto annuncio mentre imperterriti continuano sul percorso tracciato: servono 6 mld di euro in tagli e nuove tasse per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla UE; ma per poterlo fare devono convincerci che la ripresa é prossima e che i sacrifici sono necessari affinché il paese possa ripartire, tutte balle.
Questo paese non può ripartire senza soldi:
  1. soldi alle famiglie;
  2. soldi alle imprese;
  3. soldi al mercato.
ma da dove prenderli? Seguendo la ricetta classica, finora seguita pedissequamente, dalla massa dei cittadini in ordine sociale inverso. E di "polpa" come diceva Ciampi, ce n'é: welfare, licenziamenti facili, sociale, immobili, partecipazioni in società, aziene pubbliche, bische di stato .... ma niente e nessuno prevede l'unico vero taglio: quello alla politica. Quello del Lazio con i suoi milioni di euro pubblici usati come propri dai parassiti é solo la punta dell'iceberg, e lo sappiamo tutti. Ovunque la realtà supera di gran lunga quello che si può immaginare perché in qualunque punto della penisola si guardi sprechi di milioni di euro sono sotto gli occhi di tutti, eppure... non vedo gente per le strade, né indignazione. Vedo invece rassegnazione e supina, e opportunistica, accettazione della realtà in attesa del prossimo unto del signore che promette pulizia generale mentre già si fa i conti in tasca su quanto gli costerà l'elezione prossima ventura: una prova di quant affermo? Il proliferare di liste civiche locali e la guerra scoppiata nei partiti per farsi spazio e non perdere l'ultimo treno non per yuma .... ma per la mangiatoia pubblica ancora piena di soldi, nostri. Non sto a rifare, ne sono stufo, il solito discorso sulla necessità di far cambiare aria alle aule sorde e grige, vero non luogo del XXI secolo, e ai suoi sepolcri imbiancati, a che serve? Piuttosto forse sarebbe il caso di affrontare il vero punto nodale del problema: se nemmeno dei tecnici ci si può fidare, di chi allora? Lo capiamo o no che la vera antipolitica é dentro il Parlamento e non fuori? La gramigna non si estirpa chiededoglielo ma con i prodotti ad hoc, non se ne va certo da sola. Così per questo sistema che come un cancro in metastasi ha pervaso di se l'intero corpo sociale e per estirparla non basterà "votare" né eleggere personaggi nuovi, ma serve un salto culturale: ossia qualcuno, ed ho molti dubbi in proposito che esista, si deve rimboccare le maniche e, altruisticamente, deve mettersi a costruire un altra società con altre istituzioni ... tutte nuove: un sogno ad occhi aperti irrealizzabile un pò perché nessuno é nato per farsi massacrare dai suoi simili che si aspettano, abituati come sono a consumare tutto ... anche la politica, risultati immediati e un pò perché nessuno é disposto a offrire il petto al potere, e alle sue diramazioni occulte che stanno già ora trattando per  autoperpetuarsi, per distruggerlo, nessuno ..... gli italiani questo lo sanno e, non essendo francesi che fanno la rivoluzione, aspettano che la situaiozne cambi da sola: in peggio o in meglio per ora non li riguarda. Alla men peggio un Mussolini da qualche parte rispunterà fuori per rassicurarli sul futuro...se andrà di lusso invece la gramigna morirà da sola per mancanza di ...... soldi (come accade già negli USA).

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