sabato 20 giugno 2020

Ue, in vigore nuova norma choc. Rischio default del Paese e nessuno la blocca

Venerdì, 19 giugno 2020 - 17:01:00 visto su Affari italiani

dovrebbe bastare questa immagine.. ma se volete andate al link suindicato e leggetevi l'articolo.... nche questa è l'europa che ci attende.

martedì 16 giugno 2020

Fonte: W.S.I. 16 Giugno 2020, di Alessandra Caparello

Fonte: W.S.I. 16 Giugno 2020, di Alessandra Caparello
Far ripartire l’economia tricolore dopo l’emergenza sanitaria è l’obiettivo dei bond perpetui proposti dal presidente della Consob Paolo Savona nel suo messaggio al mercato.
I bond perpetui: cosa sono e come funzionanoI bond perpetui sono titoli pubblici senza scadenza, che garantiscono una cedola fissa esentasse, “uno strumento tipico delle fasi belliche, alle quali la vicenda sanitaria è stata sovente paragonata” ha detto Savona.
Le obbligazioni pubbliche irredimibili (consols) potrebbero riconoscere un tasso d’interesse, esonerato fiscalmente, pari al massimo dell’inflazione del 2% che la Bce si è impegnata a non superare nel medio termine. In parallelo, aggiunge, bisogna agevolare la formazione di capitale di rischio in sostituzione dell’indebitamento.
La sottoscrizione di obbligazioni irredimibili, ha precisato Savona, “sarebbe ovviamente volontaria e l’offerta quantitativamente aperta”.
In altri paesi le emissioni di consols sono state seriamente discusse e forme simili attuate, ma nessun esperimento pratico di questo tipo è stato tentato. Se i cittadini italiani non sottoscrivessero questi titoli, concorrerebbero a determinare decisioni che, ignorando gli effetti di lungo periodo di un maggiore indebitamento pubblico, creerebbero le condizioni per una maggiore imposizione fiscale. Emettere titoli irredimibili sarebbe quindi una scelta dai contenuti democratici più significativi perchè, se sottoscritti, limiterebbero i rischi per il futuro del Paese e, di conseguenza, gli oneri sulle generazioni future, quelle già in formazione e quelle che verranno”.
Savona rilancia la criptomoneta pubblicaIl presidente della Consob nel suo messaggio ha anche reiterato la proposta di una “criptomoneta pubblica” con cui “il sistema dei pagamenti si muoverebbe in modo indipendente dalla gestione del risparmio, che affluirebbe interamente sul mercato libero, cessando la simbiosi tra moneta e prodotti finanziari, affidandone la gestione in modo indipendente ai metodi messi a punto dai registri contabili decentrati e dalla Scienza dei dati”.
Alcuni Paesi come la Cina e la Russia, forti di loro autonomi protocolli, intendono realizzarla nell’intento sia di avvantaggiarsene a scopi di riequilibrio geopolitico economico, sia di proteggersi dagli effetti sgraditi, quali la perdita di controllo delle informazioni nazionali, e da quelli graditi, come l’impossessamento di quelle dei paesi concorrenti. Perciò, le relazioni internazionali, invece di convergere verso una soluzione comune, tendono a complicarsi ulteriormente”.

domenica 14 giugno 2020

Stati Generali, il Piano Colao ripropone il liberismo: occorre cambiare strada

Fonte: Il Fatto Quotidiano Paolo Ferrero Politica - 12 Giugno 2020
Nella crisi del coronavirus abbiamo assistito ad un paradosso: tutto quanto era stato glorificato negli ultimi vent’anni ha fallito e tutto ciò che era stato demonizzato ha retto la situazione. Hanno glorificato il libero mercato, le privatizzazioni e la libertà di impresa. Grazie a queste politiche in Italia non c’erano le mascherine, non ci sono i tamponi e la sanità privata non è servita a nulla.
Dall’altra, la sanità pubblica – o meglio ciò che ne rimane dopo le devastazioni prodotte dai continui tagli – è stata decisiva per combattere l’epidemia e i tanto deprecati dipendenti pubblici – medici ed infermieri – sono diventati degli eroi. La stessa cosa nell’istruzione: la scuola pubblica ha retto l’impatto e gli insegnanti hanno organizzato, prima ancora che venisse loro prescritto, il lavoro di tenuta in rete degli studenti, sia sul piano formativo che esistenziale.
La stessa cosa è avvenuta a livello mondiale: i nostri potenti alleati, a partire dagli Usa, si accaparravano le mascherine, mentre i negletti della terra, i cubani rivoluzionari e socialisti, ci hanno inviato equipe mediche di prim’ordine. In nome di parole desuete, come la solidarietà e l’umanità. Parole che noi comunisti condividiamo con il Papa.
Ce la possiamo raccontare come vogliamo ma la pandemia è stata combattuta dalle strutture pubbliche, dai tanto deprecati dipendenti pubblici – vogliamo farlo il conto dei medici e degli infermieri morti per aver lavorato in condizioni folli? – ed è stata combattuta con le armi della solidarietà e dell’umanità, non della concorrenza e del profitto.
Di fronte a questa situazione il governo cosa fa? Stati generali che saranno aperti dagli interventi della troika – verso cui la platea si genufletterà – e che sono finalizzati ad un gigantesco trasferimento di risorse dallo Stato alle imprese. Sì, perché l’unica cosa che emerge dai progetti del governo è di fare quel che dice Vittorio Colao ma senza dirlo: soldi per le imprese senza alcun vincolo sociale né ambientale-
L’opposizione non si farà vedere perché sarebbe imbarazzante verificare che sulle linee di fondo – la centralità dell’impresa orientata alle esportazioni – la pensano in larga parte nello stesso modo. Noi non siamo d’accordo e pensiamo sia necessario un piano completamente diverso.
In primo luogo occorre garantire a tutte e tutti coloro che non hanno più il lavoro un reddito dignitoso che non duri tre mesi ma fino a quando non vi sia un lavoro pagato come deve essere pagato. In secondo luogo occorre finanziare fortemente la sanità e l’istruzione pubblica: sia sul piano strutturale, sia per fare le assunzioni stabili necessarie, sia per adeguare gli stipendi dei dipendenti. Per non fare che un esempio, a settembre non si può continuare a fare lezioni via web e occorre assumere gli insegnanti necessari per far funzionare la scuola così come recuperare i locali per sdoppiare le classi.
In terzo luogo occorre dar vita ad un piano generale per la riconversione ambientale delle produzioni e dell’economia che veda un forte intervento pubblico e che fissi dei vincoli molto chiari alle imprese beneficiarie dei fondi pubblici: mantenimento dei livelli occupazionali e riconversione ambientale delle produzioni.
Si tratta cioè di uscire dalle follie del liberismo e di usare i soldi pubblici per rafforzare la struttura sociale ed economica del paese a partire da una gigantesca operazione di riconversione ambientale. Perché il coronavirus segnala che l’umanità sta distruggendo il pianeta e che occorre cambiare strada.
Detta in soldoni, la politica del governo non affronta i problemi del paese che sono destinati ad aggravarsi e lascia una prateria alla demagogia di Salvini che punta proprio allo sfascio per presentarsi – con un mojito in mano – come salvatore della patria. Occorre cambiare strada per quanto riguarda sia le spese che le risorse.
E’ infatti evidente che i soldi stanziati a livello europeo sono pochi e arriveranno tardi, non prima dell’anno prossimo. Quest’anno, a fronte di un crollo di 200 miliardi di Pil, avremo solo la possibilità di impiccarci con i prestiti del Mes-
Per questo è necessario fare subito una tassa sulle grandi ricchezze – sopra il milione di euro – che entri a regime rapidamente e porti soldi freschi e per questo è necessario – invece di genuflettersi dinnanzi alla troika – chiedere a gran voce l’intervento della Bce per finanziare direttamente la spesa per l’emergenza.
Occorre cambiare strada. Per questo sabato mattina saremo a manifestare contro il governo davanti a Villa Pamphili, per questo domenica alle 18 daremo vita ad un controvertice per raccogliere le proposte alternative e per questo vi invitiamo a firmare la petizione che chiede l’intervento della Bce.

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