giovedì 30 dicembre 2010

.. alla fine ha firmato...

Che poteva fare se non firmare? Certo alla firma ha allegato una lettera in cui solleva rilievi di criticità; certo il governo dice che li leggerà e vedrà quello che può fare; tutto quello che volete... però se c'erano delle criticità perché non rimandarla alle Camere? Cosa glielo impediva? Con tutto il rispetto ma a me pare che sia solo una foglia di fico la lettera, un segnale ai giovani per dargli un contentino e farli stare buoni. La sostanza é un altra: da oggi l'Università italiana é altro: é elitaria; é nelle mani dei privati; é la controparte degli studenti e dei precari; é una università che sarà poco attenta alla formazione e moltissimo attenta ai soldi e ai conseguenti ricatti che gli stessi privati potranno fare.... insomma il diritto allo studio per tutti ormai é un sogno così come il merito, tanto sbandierato ma in realtà cancellato, che era e sarà una chimera irragiungibile..... qualcuno circa duemila anni fa diceva che era più facile che un cammello (ma si discute se fosse un cammello o un precario o uno studente) passi attraverso la cruna di un ago che un ricco arrivi al regno dei cieli... peccato che di questa lezione di etica sociale se ne sia persa traccia nel corso dei secoli anto che oggi la si é tranquillamente rovesciata!!!

mercoledì 29 dicembre 2010

Cercasi alternativa (quasi) disperatamente

Si lo so siamo nei giorni festivi e tutti vogliamo pensare ad altro: il cervello, che normalmente si rifiuta, in questi giorni si blocca e ha un solo scopo ossia pensare alle mangiate e ai regali; che gli importa se proprio in questi giorni stanno avvenendo cose che avranno ripercussioni nel prossimo e in quelli a venire, ci si penserà quando sarà il momento e per ora divertiamoci e non pensiamoci: il consumismo impera anche se abbiamo solo quattro cent in tasca! Fiat e Telecom, dicono nulla? Si? No? Forse? Bé in questi giorni si sta decidendo il futuro di quei lavoratori e quello anche degli altri. Qui non si parla di democrazia del, e nel, lavoro; no qui si parla dell'altra parte del tavolo, ma andiamo con calma. Telecom: varato un contratto di solidarietà; fin qui non mi pare sia una cosa eccezionale..... mille dipendenti della società possono continuare a lavorare grazie a questa tipologia di contratto, però...... però qualche giorno prima l'AD della società ha spiegato agli analisti che questo contratto non serviva realmente per salvare i posti dei lavoratori ma ad aumentare i dividendi degli azionisti (Banche e Assicurazioni), anzi erano indispensabili questi contratti di solidarietà sennò i suindicati dividendi non potevano essere pagati nella misura prevista: insomma la solidarietà fra lavoratori serve a far guadagnare i timonieri cui risponde l'AD. E il Governo? Si limita a pagare una parte del salario dei lavoratori coinvolti e girando la faccia sul perché era richiesto questo stesso contratto: nessuna contropartita in cambio e nessuna iniziativa per costringere l'ex monopolista pubblico ad almeno avere la decenza di non usare i risparmi effettuati per arricchire gli azionisti. L'opposizione? Mah, per ora tace beandosi del fatto di non essere coinvolta direttamente e alzando gli occhi al cielo per il pericolo di doversi opporre scampato.Fiat: l'offensiva liberista marchionniana continua ed é di stasera la notizia che il contratto capestro per i lavoratori di quella newco. continua imperterrita (con la connivenza dei sindacati, si fa per dire a chiamarli tali perché ormai sono altro, che firmano tutto a busta chiusa attratti solo dal miraggio della promessa di investimenti futuri); il sindacato maggiormente rappresentativo del settore ne é escluso e rimane tale. Ora toccherà a Mirafiori: la procedura é sempre la stessa ossia intesa, referendum (con ricatto di perdere il posto e pressioni aziendali e "sindacali"), accordo definitivo e assunzioni con il contratto capestro; contratto posto fuori dal CCNL del settore. Fin qui é dialettica e scontro su modi di vedere il mondo del lavoro e il sottostante mercato, però... anche qui c'é un però dato che si sa già che lo Stato, che si é mantenuto ufficialmente "neutrale (ufficiosamente però non lo é affatto dato che gongolano sia nel vedere la CGIL, anch'essa responsabile per l'attuale situazione, piegata ed esclusa dal gico della contrattazione, sia perché gli piace il piglio marchionniano decisionista ai limiti dell'autoritario)" in realtà dovrà sobrsare un anno almeno di cassa integrazione per gli operai, soldi pubblici cioé nostri, delle linee che dovranno essere riconvertite. Cassa integrazione concessa anch'essa senza chiedere in cambio nessuna minima assicurazione che i livelli occupazionali saranno mantenuti e che la stessa Fiat rimanga in Italia: insomma liberisti quando si tratta di fregare i lavoratori ma strettamente statalisti quando si tratta di sborsare soldi; lo stesso schema della crisi finanziaria che dal 2008 sta falcidiando le casse pubbliche quando i CEO delle grandi banche d'affari internazionali e delle banche nazionali (e non) si sono staccati assegni milionari in utili e dividendi (spesso utilizzando proprio i soldi che venivano erogati dalle casse pubbliche per salvare le istituzioni finanziarie in crisi) e contemporaneamente milioni di persone oltre a perdere lavoro e case dovevano anche pagare maggiori oneri fiscali: insomma su di loro pesava, e pesa tutt'ora, l'onere di mettere mano ai soldi e pagare. Nel nostro paese, poi, tutto ciò s'innesta sul disegno, pervicamente portato avanti da destra populista (l'attuale maggioranza) e destra economica (l'ex maggioranza che ha essa la responsabilità di aver scoperchiato negli anni '90 il vaso di pandora spacciando per liberalizzazioni e modernizzazioni quelle che altro non erano se non passaggi di monopoli da pubblici a privati e a svuotare le istituzioni educative pubbliche a favore di quelle private, segnatamente cattoliche nella speranza di ottenerne favori e voti), di eliminare tutto il "pubblico" possibile a favore del feticcio "mercato" e della sue taumaturgiche facoltà democratiche (tutte supposte e inventate dato che mercato é concorrenza non democrazia). L'opposizione? Come sempre latita; anzi si divide: una parte di essa plaude all'accordo in nome del laissez faire laissez passaire un altra, nel timore di perdere altri voti (e quindi scranni privilegiati, ossia scranni parlamentari), lo critica a voce alta e difende il sindacato escluso dalle trattative; insomma dimostra ancora una volta di non essere una valida alternativa alla paude attuale, anzi si augura, in cuor suo, di non dover essere essa stessa chiamata a far uscire il paese da esso dato che con la maggioranza condivide tutto il sistema messo su e non intende certo fare rivoluzioni (e nessuno le chiede di farlo, mancano idee e uomini capaci di farlo); insomma si connotano, semmai avessimo bisogno di una ulteriore prova, come berlusconiani di sinistra e basta. Nessuno se n'é accorto ma in Italia c'é stata una trasformazione: si è passati da una repubblica parlamentare a sovranità limitata a una repubblica oligarchica senza nessuna sovranità, soprattutto popolare. Tutti parlano di cittadini, operai, popolo, federalismo e quant'altro ma in realtà la loro unica idea, peraltro fissa, é quella di assicurarsi il proprio futuro e la propria autoperpetuazione: costi quel che costi e a scapito del vero loro datore di lavoro ...... il popolo sovrano tanto decantato quanto compresso e, in certi casi, mazzolato quando alza la testa.

martedì 28 dicembre 2010

Nel 2011? andrà tutto bene, come sempre

Mentre il Governo propina ottimismo a piene mani dicendoci che: va tutto bene; non stiamo peggio degli altri; hanno fatto le mosse giuste per salvare il sistema paese, noi nel mondo reale abbiamo a che fare con un altra realtà dura e pura e l'anno che verrà sarà ancora più duro: la protesta sociale intanto monta, oggi é toccato ai pastori sardi (peraltro bloccati e manganellati a dovere dato che questa é l'unica risposta che la politica in generale e questa maggioranza, in particolare, sa dare alle giuste istanze che arrivano dai danneggiati dalla crisi e dalla strafottente autoreferenzialità che oggi domina il Parlamento preso più dal guardarsi l'ombellico che di guardare fuori), e gli aumenti incalzano: carburante, bolletta energetica, tasse (checché ne dicano i media allineati la pressione fiscale é al 43%, altro che non mettere le mani nelle tasche......... questi anche le tasche hanno preso) locali e non, blocco dei contratti (pubblici per ora - ma Fiat insegna - i quali perderanno nel 2011 ben 1200 euro), nessuna misura a difesa del potere d'acquisto e (soprattutto) nessuna iniziativa per ridurre l'evasione fiscale (le cui percentuali sono uno dei due record che abbiamo nel mondo occidentale). Ma questi non stanno fermi a godersi lo sfacelo: agiscono per accelerare il processo e ne pensano una dopo l'altra. L'ultima é il benessere come srtumento di misura. L'idea non é nostrana ma l'ho letta su un libro a firma di A. Sen, J. Stiglitz (premio nobel per l'economia) e J. P. Fitoussi che s'intitola "la misura sbagliata" (a prefazione del Presidente Sarkozy che non può essere tacciato per essere di sinistra né tantomeno un comunista), edizioni ETAS. In questo libro si propugna, per la Francia sia chiaro, che il PIL non é l'unico strumento di misurazione e ce ne possono essere altri: fra i tanti anche la misura del benessere ossia il grando, potremmo dire, di felicità dei cittadini di un paese. Una cosa del genere la posso capire nei paesi civili ma non nel nostro dato che, avendo assunto la parte peggiore del modello americano (sotto il cosiddetto centro sinistra) e ora quello putiniano dell'arricchimento (chi può) a qualunque costo, gli squilibri sono fortissimi e la politica é inesistente e insignificante; anzi approfitta della sicurezza del "posto di lavoro" istituzionale per piazzare amici, fratelli e parenti. Quindi la domanda é d'uopo: quale benessere può essere misurato nel nostro paese? A parte l'amato capo, i suoi sodali, e i ceti che li votano chipuò azzardarsi a sostenere che sta bene? I lavoratori della Fiat (traditi anche dai sindacati "aziendali)? I lavoratori pubblici? I poveri che vivono appena sopra il livello di sopravvivenza? I campani pieni fino agli occhi di munnezza? Gli aquilani? I giovani (precari, ricercatori precarizzati, inoccupati, dispoccupati, cocopro ecc.)? Gli anziani impoveriti che, dopo una vita di lavoro, non riescono nemeno a mettere insieme il pranzo con la cena? Le donne (sempre più oggetto e non soggetto)?
Chi?
Si accettano proposte ...................

lunedì 27 dicembre 2010

Un federalismo "mortale" ...

Spero che abbiate passato un Buon natale perché se passano anche gli ultimi decreti, e non si andasse al referendum confermativo (o meglio il pdmenoelle si fidasse dell'approccio leghista di scambio federalismo contro sistema elettorale porcata una ben poca cosa da cui hanno tutto da guadagnarci i leghisti e l'aristocrazia pdmenoellina non certo noi), sul federalismo in salsa leghista questo potrebbe essere l'ultimo anno nel quale il paese nato nel '48 (democratico, pluralista, parlamentare, regionale.... ecc.) non esisterà più: ci sarà altro e l'unico che ci guadagna sarà l'amato Capo che in questo modo può sperare di tirare a campare. Sarà un paese nel quale verrà sancita la definitiva divisione del paese in tanti frammenti che si possono raggruppare in una parte ricca, che usufruirà del maggior gettito locale di tasse, e una maggiormente impoverita che possiamo raffigurare geograficamente nel centro-sud dell'Italia: ciò al netto del mitico fondo di perequazione che dovrebbe, dico dovrebbe, assottigliare la differenza, ma di poco; ma questo "federalismo" ha anche un altra caratteristica ossia sancirà definitivamente l'impoverimento di un discreta parte della società a favore di una élite, che senza reali controlli e contrappesi, governerà praticamente senza colpo ferire. Sarà una secessione sociale prima ancora che politica perché renderà immanente e lontano un potere che ci vogliono "vendere" invece come avvicinamento della politica alla società: immaginate davvero che laddove governano i leghisti saranno talmente democratici da perdere le elezioni e farsi da parte? Al contrario credo che alzeranno muri e steccati ancora più alti verso l'esterno e faranno in modo da garantirsi la successione, magari "familiare", all'interno della cosiddetta "padania" creando di volta in volta il "nemico": una volta gli islamici, poi toccherà magari ai terroni, poi ai liguri ecc. ecc. fino a "purificare" il tutto in nome di una mitica razza "padana" mai esistita ma puramente inventata allo scopo; esagero? può darsi però il filo logico di quanto prima c'é se portato alle conseguenze estreme dell'ideologia di base: c'é quasi da sperare che si vada alle elezioni e che, almeno una volta, realmente ci sia un ravvedimento operoso dei comuni mortali che quando dovessero votare abbiano davvero il coraggio di, non dico cambiare pagina, almeno mettere una virgola in questo bailamme che é diventato questo paese dato che tutti sappiamo che la storia non la fanno i grandi eventi, e i cosiddetti grandi uomini, ma i comuni accadimenti e i cosiddetti piccoli uomini..... quindi come spesso accade se si mette una virgola al posto giusto tutto potebbe cambiare: se si avesse il coraggio....

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