venerdì 23 gennaio 2009

Italia e USA: mai come ora lontani

mentre Obama, bontà sua e con enorme incazzatura degli integralisti (cattolici e non) (confermando che almeno in quel paese basta che cambi il Presidente e cambia molto rispetto a prima) sblocca i fondi per la ricerca sulle staminali e sull'aborto in nome della a-confessionalità dello Stato rispetto alle scente personali; da noi, invece, uno Stato straniero invita i cittadini a disobbedire a leggi e sentenze definitive dello Stato italiano in nome dei principi che dovrebbero essere morali ed etici quindi privati. Infatti è al calor bianco la polemica fra Governatore del Piemonte e curia sul "caso" Englaro: il governatore, dopo l'intervista di un alto prelato che "invitata" ( e ci wsarebbe da discutere su questi inviti perchè spesso comportano ordini veri e propri e perfino difficoltà nelle carriere e nello svolgimento del proprio lavoro) medici ecc. a fare obiezione di coscienza (forte anche dell'appoggio del Governo appiattito sul Vaticano il cui Ministro della Salute ha bloccato i contatti fra la famiglia della "prigioniera" Eluana e una clinica di Udine nella quale la seconda ha rischiato di perdere la convenzione con il S.S.N.) per evitare o meglio impedire la liberazione dal corpo della Englaro e della famiglia che ormai da oltre 17 ani vive nelo strazio e nel dolore e di cui invece, cinicamente temo, altri se ne fanno feticcio per un'assurda guerra pro-vita molto poliitca che nasconde un'altro obiettivo: il controllo e il dominio dell'Italia che è ormai l'ultima ridotta della di questo integralismo che nega anche le grandi conquiste del Concilio Vaticano II°. Ha ragione il Governatore Bresso: non siamo nella Repubblica dei mullah!! Laici italiani svegliatevi che qui fra un pò si ritornerà alla religione di Stato!!

giovedì 22 gennaio 2009

Addio Guantanamo

La vergogna dell'Occidente che si definisce democratico e portatore di quei valori che altri ci dovrebbero invidiare chiude: lo ha deciso Il Presidente Obama. Ha anche deciso la revisione di tutti i processi dei "Tribunali Speciali" voluti da Bush in nome della lotta al terrorismo e al di fuori di qualunque legalità e diritto (interno e internazionale). So già l'obiezione: sono terroristi e non fanno lo stesso trattamento ai nostri (quali nostri poi non si sa) nè riconoscono quei principii cui noi siamo tenuti ecc. ecc. In realtà non è proprio così: i cosiddetti diritti di cui tanto ci facciamo vanto sono il frutto di secoli e secoli di guerre sanguinose e di violentissimi eccidi e massacri su cui si sovrappose l'illuminismo e, successivamente, la corrente socialista e cristiana quindi ci andrei piano nel glorificare il nostro passato (contando sull'ignoranza di chi legge e ascolta); poi c'è il piccolo particolare che proprio gli USA hanno un vizio di nascita (un peccato originale molto poco cristiano): il genocidio degli indiani d'america (i reali proprietari di quelle lande colonizzate dai bianchi) e lo schiavismo perpetratosi prima nella forma più odiosa e poi nella forma del razzismo bieco e ottuso (nella lotta contro questi due fenomeni persero la vita prima Lincoln e poi M. L. King). Detto ciò se Obama voleva amndare un'altro segnale di "rupture" rispetto alla quotidianità bushiana la chiusura di Guantanamo (e si spera la fine delle torture lì inflitte nonchè l'accertamento delle responsabilità della catena di comando nonchè l'accertamento dei mandanti e la loro condanna sia politica che penale) è forse quello davvero che avrà un'effetto dirompente sia per gli avversari interni che per i terroristi spuntando ad entrambi le unghie della propaganda; ma la cosa che potrebbe far pesare la bilancia definitivamente a suo favore è la revisione dei cosiddetti processi che lì si son tenuti: l'effetto potrebbe essedre addirittura devastante. Ripeto, non sono un suo sostenitore ma quello che sta mettendo sù realmente sta creando le condizioni di una svolta radicale che porterà l'America di nuovo nell'alveo della parte migliore dell'occidentalismo cui tutti ci richiamiamo ma soprattutto la riportano nel grande fiume della legalità internazionale e dei diritti umani da cui negli ultimi otto anni ne era violentemente uscita. Come dice la gente di mare: alla via così!

"Caos Calmo" Obama: comunicazione, trasparenza e partecipazione ... e Bush è servito

Tre minuti dopo l'insediamento alla Casa Bianca Obama rimette online la Casa Bianca. A differenza dell'era Bush, dove tutto era "secret" in nome della sicurezza (inventata) e della "emergenza" (anch'essa inventata) il Nuovo Inquilino della Casa Bianca cambia decisamente rotta e, letteralmente, parte in quarta inaugurando la nuova era tutta all'insegna delle parole d'ordine, che ho messo nel titolo di questo post, e che segnano davvero un passo diverso rispetto al passato. Il sito della Casa Bianca torna online completamente rinnovato e in "chiaro" senza omissioni e mezze misure; un nuovo sito Change.gov dove i cittadini possono (anzi sono invitati a farlo) comunicare direttamente con la Nuova Amministrazione ed, infine, un messaggio video agli americani e al mondo che non solo è visibile sul sito change.gov ma anche, e liberamente, su youtube (e accessibile a tutti nonché, udite udite, scaricabile) e che qui vi metto in visione (come state a inglese?)
http://it.youtube.com/watch?v=qN1S1LdkUeg
dove, partendo dalla tradizione demcratica, traccia il percorso che intende fare e segna il distinguo con Bush, e i suoi sodali, parlando semplicemente e chiaramente a tutti. Pur non essendo un suo sostenitore devo ammettere che il piglio con il quale è partito è davvero interessante perchè è una svolta reale rispetto ai suoi perdecessori ma soprattutto risulta estremamente coinvolgente per chi non ha voce in capitolo. Essendo italiano (e con l'esempio dei politici nostrani che tutti abbiamo sotto gli occhi) e, quindi, disincantato la prima cosa cosa che ho pensato è: pura demagogia. La seconda è stata: questo è fumo, e l'arrosto dov'è? Domande legittime guardando all'esperienza nostrana: se invece vogliamo capire cosa realmente rappresenta per il suo paese quest'uomo di 47 anni allora ho provato a "volare" alto e cercare di capire l'intento recondito perseguito e ho capito che dovevo dimenticare la mia "italianità" e ragionare come parte in causa di quel pianeta pericoloso che è diventato dopo anni di guerra, artatamente creata, al terrorismo (con la partecipe e volontaria connivenza delle altre èlite occidentali). Solo dopo questo processo ho compreso la novità del fatto (che va molto al di là del puro gossip a cui nel nostro paese hanno ridotto l'avvento del Presidente Americano "un pochino abbronzato") visto che quest'uomo ha capito che solo rivolgendosi alla gente direttamente può avere la minima speranza di poter almeno creare quelle condizioni che creino quella "rupture" con il passato da usare come contraltare agli interessi potenti che già ora lo pressano per frenarne la spinta riformista (della quale non dubito ma rimango scettico se glielo lasceranno fare) e che lo mette in cima alla blacklist di coloro che lo vedono come pericoloso e sovversivo dell'ordine (ingiusto) "pre"costituito che non prevede la partecipazione della gente comune alla cosa pubblica perchè finora delegate alle varie èlite che si sono susseguite dal 1980 in poi (e spesso decidevano al di fuori delle istituzioni) che non hanno certo fatto il diavolo a quattro per coinvolgere gli "amministrati" che rimanevano sempre più lontani dai loro destini e dal loro futuro. Non è un caso se la grande finanza, interna ed internazionale, abbia accolto piuttosto male il suo insediamento salutandolo con un deciso segno negativo nelle borse finanziarie: un segnale chiaro e preciso che arriva diritto al cuore del sistema imperiale americano. Non so se le speranza andranno deluse o se sarà fermato nel suo programma ma una cosa l'ho ben chiara: il velo mediatico che nel nostro paese è calato su Obama (solo La7 ne ha trasmesso in diretta la cerimonia) fa pensare che qui è temuto e soprattutto è temuta l'onda "anomala" che potrebbe innescarsi, per pura imitazione, tipicamente nostrana, e rovesciare la traballante barca del sistema di potere che si è insediato dal 1990 in poi con il pericolo, per esso, connesso di innescarne il crollo definitivo. Se nel nostro paese ci fosse una reale opposizione o meglio ci fosse il normale gioco democratico (invece di quello illiberale che ci ritroviamo) la elezione di Obama avrebbe un'effetto dirompente e un vento forte si leverebbe per creare le condizioni di un reale cambiamento di rotta anche da noi...... invece (a parte le notizie di cronaca dei tg e qualche voce puramente demagogica che tenta di appropriarsi dell'evento dandogli una colorazione non propria) il vuoto pneumatico è sembrato innescarsi e perdurare, nel mentre quelle parole che sono nel titolo di questo post da noi perdono la loro reale valenza, levandoci anche il gusto di riflettere un pò sulla nostra reale condizione: un brutto segnale per la nostra società.

martedì 20 gennaio 2009

- 2% del PIL? No problem dice il Capo del Governo................

http://it.youtube.com/watch?v=e9NtVBvYDEU ........... e mentre gli USA eleggono un 47 enne alla Presidenza, 47 enne che ieri è diventato il 44° Presidente americano (qui, pur non essendo un suo sostenitore perchè anche se è una novità non ha dato segnali reali di cambiamento dal liberismo puro e semplice, vi offro il suo discorso di insediamento), da noi si continua a vivacchiare con gli ultrasessantenni che decidono il destino di una nazione che ha bisogno di guardare al futuro e non di guardarsi perennemente allo specchio in cerca di rughe. Esempio? Ok. Il Pil a - 2%? Non c'è problema si torna "solo" a due anni fa e due anni fa non stavamo così male ......... e wse lo dice lui che stava già bene prima c'è da crederci!! In realtà le cose non stanno così dato che la decadenza italiana è cominciata, guarda caso, nel 1992 con la crisi finanziaria dello Stato e la successiva finanziaria "monster" di Amato, che "colse" l'occasione per introdurre (con una precisa strategia di "shock and awe") il liberismo e tagliare verticalmente quei pochi brandelli di stato sociale che ancora erano in piedi nel nostro disastratissimo paese e iniziare l'attacco al diritto del lavoro e ai diritti sociali faticosamente conquistati nel corso degli anni precedenti, e via via fino a oggi dove ci limitiamo a vivere sugli allori (?). Vista da quest'ottica, quindi, non stupisce l'affermazione del Capo del Governo perchè peggio non è ma vista da chi tutti i giorni la vive sulla propria pelle, la crisi, allora la prospettiva cambia completamente perchè il suo salario (già tartassato dalle tasse e dall'inflazione) fa un'ulteriore passo indietro e perde altro potere d'acquisto a fronte di prezzi e tariffe in ascesa (anche se più lenta) e sempre di più si allontana la "dignitosa e libera vita" che è un principio sancito dalla nostra Costituzione e mai attuato (ma qui la lista di principi inattuati o disattesi è lunga quanto la storia del nostro paese).

Tregua a Gaza.

Una provvidenziale tregua di 7 giorni a Gaza permette di far tirare il fiato ai civili palestinesi prigionieri di Gaza e di far arrivare aiuti dall'Egitto, ma soprattutto di fare una prima analisi sul chi ha vinto, chi ha perso e chi ci ha guadagnato. CHI HA VINTO? Sicuramente dal punto di vista militare gli israeliani che hanno dimostrato la loro forza e potenza; ma chi ha vinto realmente, dal punto di vista politico e sociale, è Hamas che, non solo è sopravvissuta ma vede ingrossarsi le proprie file di giovani che hanno avuto in famiglia morti e feriti e sono pronti a farla pagare cara ai "nemici", era questo l'obiettivo da raggiungere?CHI HA PERSO? I palestinesi di sicuro che hanno subito attacchi furibondi (secondo il progetto, che era di Bush, di trattare con ottica militare un problema che è eminentemente sociale e politico); poi hanno perso le cosiddette istituzioni intenrazionali che come si erano dimostrate incapaci di far rispettare le risoluzioni che condannavano Israele già in passato e ora sono addirittura paralizzate dal loro stesso elefantismo burocratico; Ha perso l'Occidente che non ha saputo mettere la mordacchia ai mastini della guerra e soprattutto abbiamo perso tutti noi comuni mortali che ci lasciamo passare addosso le decisioni delle èlite senza battere ciglio.CHI CI HA GUADAGNATO? Di sicuro le aziende che producono armi. Chi ha l'interesse ad ingabbiare Obama, che oggi s'insedia alla Casa Bianca, nella trappola mediorientale. Chi ha interesse che il sistema così come si è venuto costruendo (esso si basando sullo sfruttamento delle risorse altrui) dal 1800 in poi continui non può consentire che ci siano cambiamenti di rotta traumatici: ci sono state delle "deviazioni" (l'intervento pubblico in economia del keynesianesimo per esempio) ma mai è stata messa in discussione la base: il colonialismo in tutte le sue variegate forme.

lunedì 19 gennaio 2009

Ecco a chi diciamo ADDIO

http://it.youtube.com/watch?v=TsBF2FFWHRM. stasera l'inquilino della Casa Bianca G. W. Bush e lascia un mondo peggiore di come l'ha trovato. E' vero c'è stato l'11/9 (anche se rimangono tutti gli interrogativi, che da più parti sono stati sollevati, espressi sul se "sapevano" che si stava preparando ecc.), c'è stato l'Iraq, l'Afghanistan (gestiti male da cui ora non si sa come uscirne) è c'è stata la peggiore crisi di sistema dal 1929 e c'è stata Katrina (il più grande fallimento delal mitica macchina dei soccorsi americana): tutto vero. Però l'ideologia di cui è stato portatore ha lasciato ferite profonde e cambierà gli asset internazionali creando quel "nemico" di cui sempre si ha bisogno quando si vuole distogliere l'attenzione delle pubbliche opinioni da altro che si sta preparando al proprio interno e che ha peggiorato le condizioni di vita dei propri cittadini: mai come in questi anni l'impero (e il suo gestore protempore) ha mostrato il suo lato peggiore e meno democratico (ricordate la frase "rinunciare a qualche diritto per essere più sicuri"?) della propria, e nostra, storia. Su Obama, a differenza dei tanti sempre pronti a saltare sul carro vincente del momento, non nutro molte speranze ma la sua stessa elezione simboleggia il giro di boa: l'impero ne sarà ridimensionato? Non credo. Semplicemente riprenderà l'alveo naturale della propria linea pre reaganiana e, certamente su un'altro livello politico e soprattutto culturale, e manterrà quelle prerogative di superpotenza armata fino ai denti che lascia da un lato ai suoi amici il rimettere insieme i cocci dei danni fatti dal predecessore e dall'altro metterà mano alla crisi tremenda che stanno attraversando (e noi di riflesso): guardando ai ceti maggiormente colpiti e non aiutando chi dalla stessa crisi ne esce più ricco è tutta da vedere. Per ora limitiamoci a tirare un sospiro di solievo nel constatare che colui che ha violato tutti i parametri internazionali dei diritti umani (guantanamo docet), autorizzando anche al tortura come metodo di interrogatorio, va via senza rimpianti da parte della maggioranza della popolazione mondiale o almeno di quella parte che ha a cuore la pace, il clima, la solidarietà, l'economia mondiali che hanno bisogno di una svolta effettiva e non di vaghe e vacue promesse e barzellette...............

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