giovedì 10 aprile 2014

Inventori di malattie.. come ti costruisco il profitto sul malato.... immaginario

Dice che l' 11 aprile è il mio compleanno ....... e sono















quindi sospendo per qualche giorno l'attività del blog
voglio lasciarvi però comunque qualcosa su cui riflettere
e vi lascio questo

buon week end e alla prossima

mercoledì 9 aprile 2014

legge 40: un altro pezzo va via

Come sempre ci deve pensare la Magistratura a riparare i danni fatti dalla politica... questa volta è la Corte costituzionale a farlo: con sentenza ha eliminato il divieto della fecondazione eterologa; le coppie sterili, ora anche quelle con pochi mezzi economici, potranno ricominciare a sperare senza dover fare i viaggi della natalità all'estero. Dichiarando l’illegittimità della norma (articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1) che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. I giudici dovevano valutare la questione su cui tre tribunali - Milano, Catania e Firenze - hanno sollevato dubbio di incostituzionalità. Quella della Consulta è una sentenza fortemente attesa dalle tante coppie che in questi anni si sono viste negare la possibilità di avere un figlio grazie alla provetta, scegliendo in molti casi di rivolgersi a centri esteri, spendendo moltissimi soldi e andando spesso incontro a truffe e problemi di salute. Più chiaro di così.....
Nautralmente il mondo integralista catolico si è subito sollevato non potendo ammettere che, finalmente in questo paese, possa esistere in questo paese qualcuno che va contro i diktat di Oltretevere e dei suoi sodali al di qua del tevere: infatti l'avvenire già parla di "solita follia italiana" dimenticando che praticamente in tutto il mondo civile queste sono conquiste acquisite e date per scontato da tutti....... ma dato che qui alberga il vaticano noi dobbiamo essere speciali; il tutto dev'essere fatto anche chudendo gli occhi su una società laica e secolarizzata, forse fin troppo,  che si cerca di condizionare dall'alto: così è stato per la legge 40 e così si sta facendo per l'aborto nel pavido silenzio della politica e nella indifferenza sociale.. tranne poche avanguardie.
La realtà vera è diversa; è segmentata e sofferta: fra crisi e problemi la società è alla ricerca di una strada che la porti altrove e non servono catoni che richiamino alla moralità e a un etica ormai soprassati... la chiesa anzichè aiutare sembra remare contro tutto ciò arroccandosi su posizioni antistoriche trovando orecchie attente in quella parte, minoritaria, delal società alla ricerca della conferma di un qualcosa che non sa trovare in se stessa.

martedì 8 aprile 2014

Renzi e il "piano": non funziona proprio...

Immagino che abbiate sentito la conferenza stampa di presentazione del Presidente del Consiglio quindi vi risparmio la cosa... ma se ne deve parlare perchè a sentire la conferenza stampa c'aspetta un futuro roseo, troppo roseo..
mmi attengo a quanto scrive il sole 24 ore.. quindi un giornale non certo imputabile di essere a priori ostile al governo. Il giornale lo riassume in cinque punti:
  1. conti pubblici da risanare il pubblico impiego. Sotto tiro sono i manager pubblici: devono anche loro tirare la cinghia e non guadagnare più del Capo dello Stato (circa 200 mila euro all'anno). Benissimo, ideale direi ma ..... ma degl 85 mila esuberi? Non pervenuto. E delle leggi che regolano al dirigenza pubblica, che ne facciamo? Questi non sono mica normali dipendenti, sanno come estorcere soldi allo Stato, sono il perno della burocrazia,  con cause milionarie e successivi danni quindi credo che alla fine si giungerà a una qualche forma di stabilizzazione dei loro, lautissimi, stipendi per dargli il mancante fra qualche tempo: lo stesso fecero i governi precedenti ma gli hanno ridato con gli interessi il mancante proprio a partire dal 2013.... così tornerebbe il discorso altrimenti il governo andrebbe a uno scontro con la propria burocrazia e rischierebbe la paralisi della propria azione per cui o forza la mano (per poi ridargli tutto fra qualche tempo) o ...sposta tutto sull'accessorio ma la vedo dura.. non serve parlare di tetti differenziati quando proprio la legge li fa già differenziati quindi la sola cosa che può cambiare è, proprio, l'accessorio dei manager (per tacere delle pensioni spropositate che hanno).
  2. Fisco. prendi da una parte per dargliela dall'altra..... gli 80 euro al mese promessi a chi ha meno di 1500 euro al mese (lordi o netti?) sono definitivi.. anche qui ok, ma: non torna. Se in parte, come sostengono, sono rpesi dalla spending review allora significa che lo Stato taglia da un lato e da dall'altro e quindi è una riforma a costo zero, se le coperture funzionano....... tagli alla sanità e meno servizi (trasporto pubblico locale, ferrovie, sociale in generale e i soliti falsi invalidi) determineranno un risparmio che libera fondi contabili ma non soldi veri..... soprattutto il gettito iva proveniente dal pagamento del debiti contratti dallo Stato (di cui non vogliono dirci l'entità vera) e l'arrivo di una sorta di tassazione delle plusvalenze delle banche maturata con le loro quote di Bankitalia, come a dire care banche mettete mano alla tasca: impossibile perchè se fossi un banchiere per parare il colpo non potrei fare altro che vendere titoli di stato pubblici... e addio spread. Non solo ma sono cose che non sono strutturali quindi per capirsi sono "una tantum".. e l'anno prossimo? Che farà? Gatta ci cova..... e non credo all'altruismo dei banchieri.
  3. costi standard della sanità e centrale unica. Avete un amico che lavora in un qualche economato di un qualche ufficio della P.A.? Chiedeteglielo, vi dirà che da quando esiste la Consip.. i prezzi, quindi i costi, sono...... aumentati, quindi? Alla fine rimarrà solo il taglio alla sanità, temo....
  4. forniture e contratti per gli enti locali, centrale unica. non mi ci dilungo nemmeno.. vale quello scritto al sub 3).
  5. iva e rientro dei capitali. per l'iva vale quanto detto al punto 2); per il rietnro dei capitali...... ci credete? Ce li vedete i nostri connazionali correre dai loro broker per far rientrare quei capitali che hanno nascosto terrorizzati dall'azione penetrante del governo? io no..pensate che da queste misure dovrebbe maturare il taglio irap: improbabile.... oltre che assurdo.
Oltre all'ostacolo, insormontabile, della burocrazia e delle banche (giganti di fronte agli gnomi della poltica) c'è un altro enorme macigno....la UE che dovrà vagliare, in base al patto di stabilità e crescita da noi sottoscritto, le misure. "Il 2 giugno renderà note le proprie “pagelle” e le eventuali raccomandazioni aggiuntive per gli Stati membri giudicati troppo lassisti nel programmare il calendario dei “compiti a casa”. Un passaggio fondamentale, è evidente, per il rapporto tra il governo Renzi e le istituzioni europee. Ma l’indicazione, come fonte di copertura per il taglio delle tasse, del maggior gettito Iva, potrebbe creare qualche problema: si tratta di un’entrata una tantum e non strutturale, come invece il governo aveva promesso alla vigilia. E le coperture una tantum, di solito, fanno storcere il naso ai burocrati europei" e qui la vedo durissima perchè convincere i ragionieri europei non è facile: per loro 2+2 fa sempre quattro... mai 3 o 5. Certo, dopo le tante delusioni date ai poveri europei dai governi precedenti, i rigoristi e i paesi forti sono disposti, anch'essi ma per motivi opposti ai nostri, a tutto: anche concedere il beneficio del dubbio a questo governo....... ma non si andrà più in là: vogliono fatti e non proclami e quei fatti sono la ricetta, peraltro screditata da più parti e da tanti anni, somministrata in grecia, nulla di più ma soprattutto nulla di meno..... altro che cresci o sforbicia italia.
p.s.
ma c'è un altro punto che invece rischia di far saltare tutto: non il job act che sarà legge (a loro non importa perchè non li riguarda quindi passerà e avrà gli stessi effetti della treu e successive modificazioni e integrazioni.. come ben sappiamo) e nemmeno la storiella dell'abolizione degli enti inutili (cnel ecc.) ma due sono i veri punti che rischiano di essere fonte di guai: la giustizia che sta a cuore all'amato capo e ..... le riforme, si proprio le riforme perchè esse saranno l'unico banco vero di prova della tenuta della maggioranza perchè stanno avendo effetti dirompenti: il pd è spaccato al senato e FI gioca al gatto e al topo, anche se l'amato capo fa melina perchè gli interessa solo l'agibilità, con un tira e molla che non promette nulla di buono: ma questo riguarda loro, la casta, e questo per loro conta.. noi bè ci vogliamo credere o apriamo gli occhi una volta tanto?

lunedì 7 aprile 2014

il primo assaggio della tempesta l'abbiamo in ungheria

esatto il test ungherese è significativo della tempesta che si prepara: una tempesta che può investire l'intero vecchio mondo da parigi a kiev... quello di orban, uomo di destra, è il primo governo che viene riconfermato a furor di popolo durante la crisi finanziaria che imperversa per il pianeta dal 2008, vogliamo vedere perchè?
Dicono: è di destra e un populista; verissimo (ha approvato leggi liberticide, sull'aborto, sulla costituzione che è stata profondamente riformata ecc.) è di destra e un nazionalista.
Perchè, allora, in Ungheria (come in Danimarca, Svezia, Norvegia, ecc. non tutti governati da personaggi populisti ma nessuno di questi investito dalla crisi con gli esiti della crisi come da noi) i venti della crisi sembrano passati e gli indicatori veleggiano verso il verde florido di un paese che vede un futuro prossimo roseo?
Perchè quest'uomo di destra ha fatto quello che qualunque persona di buon senso e che tiene al futuro proprio e dei suoi figli avrebbe fatto: cambiato strada. Nel caso magiaro: si è ripreso la sovranità politica, economica e monetaria (un pò brutalmente in verità) defenestrando le varie troike che s'affannavano anche in quel paese a salvaguardare le banche, sempre le stesse (anglo-americane, tedesche, francesi e italiane), e i loro crediti a spese dei contribuenti magiari.....
Diamo i numeri? Nel 2009, all'esplodere della crisi, il pil magiaro è caduto del 6,9%; l'anno scorso del 1,1% (con outlook positivo); per il 2014 si prevede un tondo 2,4%.... cose che qui vediamo con il cannocchiale. La disoccupazione è scesa anch'essa dl diversi punti percentuali e i settori strategici sono tornati nelle mani nazionali: insomma il messaggio per la eurocrazia è "le nazioni contano e i popoli che le esprimono hanno esigenze diverse dai desiderata europei": un messaggio rivoluzionario che una persona normale si potrebbe aspettare detto da un radicale di sinistra e che invece è un uomo di destra a dire; questo dovrebeb far pensare a nche a noi perchè lì, come qui, la sinistra è .... liberista, quindi eurocratica lontana anni luce dal paese rale che non vuole pagare per gli errori del 1% della popolazione che qui e altrove ne hanno beneficiato. Infatti lì, e spero anche qui, la sinistra, liberista, ha avuto una sonora batosta che ricorderà per un pò e la aiuta a rinsavirsi e a riscoprire qual'è la sua originaria mission: il contatto con la gente; il farsi protatore di voce di coloro che non ne hanno...... perchè è incredibile che un uomo di destra vinca in un paese come quello magiaro che aderì con gioia alla UE.
Può fare da traino, o esempio, per altri paesi? Si, certo; se non fanno gli ... italiani: si che possono avere conseguenze altrove perchè l'onda lunga è in moto e gli argini non sono costruiti secondo regole d'arte ma solo con sacchi di sabbia ed è facile che la piena di voti euroscettici o, per meglio dire, antieurocrati (perchè uno degli entusiasti della europa era proprio il sottoscritto.... se fosse stata l'europa dei popoli come volevano gli Spinelli e non l'europa ... dell'euro). Riachia di diventare uno tsunami che nemmeno il nostro renzi può fermare ma solo rallentare temporaneamente con sparate e balle spaziali: a proposito, ricordate gli 80 euri? Bene nell'ultima versione li avranno coloro che rimangono nella fascia che va da 8 mila e circa 15 mila euro poi va a decrescere fino ad azzerarsi.... altro che 80 euri per chi ha 1500 euro al mese; infatti nell'ultima conferenza stampa ha già corretto il tiro arrampicandosi sugli specchi.
Una volta tanto evitiamo di fare i tafazzi e spazziamo via una volta per tutte i sepolcri imbiancati, parole di Papa Francesco, che hanno occupato la politica italiota negli ultimi 20 anni, e i loro eredi......
p.s.
per la precisione: ha anche stretto accordi con la Russia ma sono accordi di collaborazione non di svendita del patrimonio nazionale, come abbiamo fatto noi....
p.s. 2
non sono di destra, anzi ma se fossi lì, come da lezione montanelliana, mi sarei anch'io turato il naso e l'avrei votato..
p.s. 3
gli slavi, e gli ungheresi lo sono solo in parte perchè in gran parte sono .. scandinavi di origine e parlano una lingua finnica un tantino inquinata dagli autocotoni originari, sono gente seria: hanno combattuto con le armi nel '56 contro il comunismo ora combattono per la propria sopravvivenza nel 2014: poco gli importa se orban è di destra e se il partito estremo di destra è avanzato.. hanno voluto dare un messaggio chiaro, come nel '56.

domenica 6 aprile 2014

Renzi: i suoi ostacoli sono strutturali, non politici

come inizio di settimana, e giusto per non perdere il contatto con la dura realtà a fronte delle sparate dette, vi posto l'articolo di Loretta Napoleoni sul fatto quotidiano del 6/4/2014
Come al solito l’Italia guarda all’estero. A Cernobbio tutti pendevano dalle labbra di Roubini che pontificava: Renzi è l’ultima spiaggia, se vince Grillo il paese va a rotoli. L’economista del pessimismo dovrebbe farsi due conti usando gli indicatori economici italiani per capire che il Paese è da tempo che sta andando a rotoli e i motivi sono strutturali non politici. Né Renzi né nessun altro, incluso Gesù bambino, se mai decidesse di tornare in terra, potranno fermare questa deriva, a meno che si ristrutturasse completamente l’Italia. Ciò significa prima di tutto una rivoluzione culturale e politica e certamente non sarà Renzi a farla. Fino ad ora, va detto, almeno la rivoluzione grillina ha scosso gli animi.
Matteo Renzi ha fatto tante promesse, come le ha fatte Monti o Letta ma per concretizzarle bisogna restituire al paese la competitività persa. Gli ostacoli? Debito pubblico ingestibile; eccessiva e pessima burocratizzazione dell’economia; corruzione; una moneta troppo forte. Questi i più importanti. Vediamoli.
Debito pubblico pari a 2 mila miliardi di euro, il quarto più grande al mondo, al quale si accompagna una spesa pubblica di 800 miliardi di euro l’anno: ciò significa che ogni anno metà del Pil viene assorbito dalla macchina burocratica. Ma non basta, il costo della gestione pubblica italiana è il 50 per cento più alto della media europea. La cosa non ci sorprende dato che i salari dei funzionari statali sono 12 volte più alti della media nazionale, super-stupendi quindi. In Germania, dove l’economia sta decisamente meglio, sono solo 4,3 volte più alti della media nazionale. Renzi li vuole tagliare e vuole anche sfoltire le fila dei burocrati, ma andrà a sbattere la testa conto una delle lobby politiche più forti in Italia. La burocrazia non si tocca, questo il motto di tutti i governi del nostro paese.
Renzi vuole poi risparmiare 34 miliardi di euro, pari al 2 per cento della produzione annuale, per poter tagliare di 10 miliardi le tasse. Già, perché tra i tanti record che abbiamo c’è anche quello della maggiore pressione fiscale in Europa.  Primo problema: cosa tagliamo? Una grossa fetta della spesa pubblica viene assorbita dalle pensioni il cui costo si è triplicato dal 1990 crescendo ad un ritmo ben più elevato di quello dell’economia, dove l’investimento di capitale è crollato in termini reali del 79 per cento. In altre parole i soldi spesi per i pensionati non solo incentivano il sistema produttivo ma sottraggono a questo le risorse.
Sul piano puramente economico, dunque, i tagli dovrebbero iniziare dal settore delle pensioni, ma è impensabile che nel clima politico ed economico attuale ciò avvenga. Secondo l’Ocse, dal 2007 il reddito medio italiano è sceso del doppio rispetto alla media europea, siamo sempre più poveri e molte famiglie vivono della pensione di uno o più membri. Morale: si taglierà la spesa per la scuola, le infrastrutture e la sanità, come è sempre successo.
Gettiamo uno sguardo a questi numeri: l’Italia ha il sistema stradale meno sviluppato d’Europa e la più bassa spesa per l’istruzione dopo quella greca. Spende solo 500 milioni di euro, un quinto di quanto spende la Germania, per collocare i giovani sul mercato del lavoro, quindi non sorprende che la disoccupazione giovanile tedesca sia pari al 7,3 per cento mentre da noi è al 42 per cento.
Secondo problema, anche se Renzi ipoteticamente ottenesse questo risparmio, i 34 miliardi, il costo di gestione della cosa pubblica sarà ancora troppo alto per far scendere il debito.
Passiamo alla corruzione: siamo al 65 esimo posto della classifica della Banca Mondiale per la facilità di fare affari, sotto la Bielorussia ed il Botswana. Renzi vuole portarci al 15 esimo posto, insieme ai colleghi di Eurolandia, se è vero allora dovrebbe iniziare il processo di pulizia dal suo partito e chissà se alla fine ci rimarrà qualcuno.
Veniamo alla moneta comune: dal suo avvento la crescita economica italiana è stata la peggiore in Europa e dal 2008 l’economia si è contratta del 9 per cento. Facciamo un confronto con il passato prossimo: secondo il Fondo Monetario dal 1981 al 1990 l’economia è cresciuta ad una media annuale del 2,4 per cento, allo stesso ritmo del resto dell’Europa. Dal 2001 al 2010 invece l’economia cresceva dello 0,4 per cento contro 1,1 della media europea.
Per ora suggerisco a Roubini di studiarsi questi numeri prima di dichiarare che Renzi salverà il paese con le solite promesse di riforme, poi se casomai non gli bastassero ce ne sono ancora molti altri.
p.s.
punto per punto come ti smonto il liberal americano e il blair de noantri

test velocità

Test ADSL Con il nostro tool potrete misurare subito e gratuitamente la velocità del vostro collegamento internet e ADSL. (c) speedtest-italy.com - Test ADSL

Il Bloggatore