venerdì 7 febbraio 2014

“Grecia, il più grande successo dell’euro”, il documentario sul flop della moneta Ue

di Francesco De Palo | 5 febbraio 2014
Un documentario, a metà strada tra l’euroscetticismo e il crowdfounding, nato da un gruppo che si è formato sul blog dell’economista Alberto Bagnai. Il prossimo 7 febbraio partirà il viaggio di cinque persone dall’Italia in Grecia per auto-raccontare la crisi sulla scorta del Titolo “la Grecia, il più grande successo dell’euro”. Sostenendo la tesi che l’esperimento ellenico, che impone misure di sola austerità non risolutive e antidemocratiche, è in qualche misura riuscito. Ma al contrario.
Il progetto, completamente autofinanziato attraverso il servizio offerto da Kapipal (piattaforma di crowdfounding per finanziare progetti tramite la raccolta di denaro online), intende mostrare quello che il senatore Mario Monti ha definito come “Il grande successo dell’euro”. Immagini, testimonianze, racconti e percezioni sul campo per dare fiato al Paese che per primo ha subito la dittatura della Troika, che si è visto imporre tagli lacrime e sangue con l’annuncio di un obiettivo che in molti sostengono non sarà mai raggiunto. Il gruppo di promotori si è “conosciuto” in rete grazie a un post sul blog di Bagnai (professore di politica economica presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e autore del pamphlet “Il tramonto dell’euro”), che a sua volta li ha messi in contatto con l’antropologo greco Panaghiotis Grigoriou, che dalla Francia cura il blog Greek Crisis e che il prossimo 16 aprile sarà a Roma proprio per incontrare pubblicamente il gruppo e per partecipare ad un simposio sull’eurocrisi.
Da quel momento coloro che si limitavano a commentare fatti e notizie, sulla scorta dell’eurocrisi e dei rimedi individuati dalla Troika, hanno immaginato di fare un passo avanti trasformandosi in cronisti. Non solo blogger o studenti, ma pian piano il gruppo si è andando espandendo coinvolgendo cittadini di svariate fasce sociali, da docenti universitari a pensionati e casalinghe, c’è anche un commerciante di San Gimignano e un operatore televisivo di un’emittente genovese, con il comun denominatore di una forte preoccupazione per la crisi che li ha condotti a riconoscersi nella spiegazione adottata proprio da Bagnai: questo euro non funziona. E dopo le prime iniziative sul territorio, come l’evento dello scorso anno a Pescara nato in rete per presentare il blog di Bagnai, ecco l’idea del documentario in Grecia, al fin di realizzare un video che liberi le coscienze degli italiani ingabbiati “in 30 anni di disinformazione”, con Simone Curini a fare da capogruppo.
Tre i momenti del documentario, incentrato sul racconto del “Sogno europeo”, in seguito l’evoluzione della crisi con la svalutazione interna e infine la realtà greca con i tagli alla spesa pubblica e con l’effettivo smantellamento dello stato sociale. Senza dimenticare i tratti comuni tra Grecia e Italia che, seppur con le dovute proporzioni, esistono, come più volte sottolineato in riferimento al carrello della spesa, al movimento dei Forconi o al taglio di spese mediche e acquisti di auto e generi non di prima necessità.
“Nella mia produzione scientifica – riflette il prof. Bagnai raggiunto al telefono in Francia – ho scritto due anni fa un articolo per una rivista inglese per chiarire come ci fossero molti tratti comuni nelle traiettorie che i Paesi europei stanno seguendo, in particolare quello che era sfuggito a molti: ovvero che anche la Francia si trova sulla medesima traiettoria. Infatti la grande sorpresa di Hollande che diventa liberista o che cade nel gradimento dei propri elettori, era stata ampiamente prevista sul mio blog”. E mette l’accento sul fatto che “l’euro va bene solo per chi se lo può permettere, come per altri versi il cosmopolitismo o le barche a vela”, in Europa “solo la Germania, tutti gli altri vanno in deficit e prima o poi salteranno per aria”.
twitter@FDepalo

giovedì 6 febbraio 2014

Landini che aspetti a rompere gli indugi?

Partiamo dal "fatto":
"Il compito di un segretario generale è quello di far applicare i principi dello statuto. In più di cento anni di vita, nella Cgil hanno sempre vissuto in maniera dialettica posizioni diverse. Il dissenso non si è mai risolto a colpi di ricorsi. Questa, invece, è una grave regressione democratica.

Del resto, io nella riunione del Direttivo della Cgil l’avevo detto: l’accordo sulla rappresentanza deve essere sottoposto al voto dei lavoratori. E visto che Cisl e Uil non erano disponibili alla consultazione, ho chiesto di far votare gli iscritti alla Cgil, come stabilisce lo statuto della Cgil. Senza questo voto — l’ho detto e lo ripeto — non mi sento vincolato a rispettare quell’accordo.

(intervista di Maurizio su "la Repubblica")
"

Che nel monolite cgiellino, come nel PD, qualcosa si sia incrinato? Il tema è quello solito: mentre la segreteria vola a braccia aperte e sorriso sulle labbra verso il porto sicuro dell'unità, tutta da dimostrare, sindacale con gli alti auspici del partito di riferimento l'anima sindacale batte un colpo: motivo del contendere l'accordo sulla rappresentanza sindacale. Se fosse già stato operativo nella questione FIAT la fiom si sarebbe trovata nelle peste perchè:
  1. non poteva promuovere nessuna azione legale;+
  2. doveva passare per le forche caudine delle decisioni della triplice;
  3. non poteva chiedere ai lavoratori cosa ne pensavano;
  4. doveva rispettare gli accordi presi a maggioranza (bastavano un paio di sindacati giallo canarino e le altre tre O.S. per raggiungere il 50% +1 per raggiungere la, presunta, maggioranza);
  5. non poteva fare altro che ratificare senza alzare il dito pe fare domande scomode....
... con tanti saluti a tutto quello che è venuto alla luce durante quella vertenza dove la fiom può a ben dire di aver messo in evidenza non tanto le "contraddizioni" dell'azienda ma soprattutto il ricatto nei confronti dei lavoratori e l'inganno verso i cittadini, in questo confortata dai media e dai politici (chiamparino e renzi in testa)....
ora la questione è: la Fiom scinde o no la CGIL? La mia speranza è che lo faccia perchè così rivedremo un sindacato di sinistra vero in questo paese che potrebbe fare il paio con la vera opposizione presente in parlamento... M5S: non a caso stasera Marco Travaglio a servizio pubblico ha dichiarato: "L'idea che l'opposizione si opponga ha suscitato sconcerto negli altri partiti, non sono abituati." Chiaro?
Forza Landini rompa gli indugi... mettiamoci alle spalle questi burocrati e mandiamo a casa questo socialistume residuo presente anche nel sindacato.

Chi ha pagato e chi dovrebbe pagare....

Chi ha pagato?
Grecia il più grande successo dell'euro
(di Francesco De Palo | 5 febbraio 2014)

Un documentario, a metà strada tra l’euroscetticismo e il crowdfounding, nato da un gruppo che si è formato sul blog dell’economista Alberto Bagnai. Il prossimo 7 febbraio partirà il viaggio di cinque persone dall’Italia in Grecia per auto-raccontare la crisi sulla scorta del Titolo “la Grecia, il più grande successo dell’euro”. Sostenendo la tesi che l’esperimento ellenico, che impone misure di sola austerità non risolutive e antidemocratiche, è in qualche misura riuscito. Ma al contrario.
Il progetto, completamente autofinanziato attraverso il servizio offerto da Kapipal (piattaforma di crowdfounding per finanziare progetti tramite la raccolta di denaro online), intende mostrare quello che il senatore Mario Monti ha definito come “Il grande successo dell’euro”. Immagini, testimonianze, racconti e percezioni sul campo per dare fiato al Paese che per primo ha subito la dittatura della Troika, che si è visto imporre tagli lacrime e sangue con l’annuncio di un obiettivo che in molti sostengono non sarà mai raggiunto. Il gruppo di promotori si è “conosciuto” in rete grazie a un post sul blog di Bagnai (professore di politica economica presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e autore del pamphlet “Il tramonto dell’euro”), che a sua volta li ha messi in contatto con l’antropologo greco Panaghiotis Grigoriou, che dalla Francia cura il blog Greek Crisis e che il prossimo 16 aprile sarà a Roma proprio per incontrare pubblicamente il gruppo e per partecipare ad un simposio sull’eurocrisi.
Da quel momento coloro che si limitavano a commentare fatti e notizie, sulla scorta dell’eurocrisi e dei rimedi individuati dalla Troika, hanno immaginato di fare un passo avanti trasformandosi in cronisti. Non solo blogger o studenti, ma pian piano il gruppo si è andando espandendo coinvolgendo cittadini di svariate fasce sociali, da docenti universitari a pensionati e casalinghe, c’è anche un commerciante di San Gimignano e un operatore televisivo di un’emittente genovese, con il comun denominatore di una forte preoccupazione per la crisi che li ha condotti a riconoscersi nella spiegazione adottata proprio da Bagnai: questo euro non funziona. E dopo le prime iniziative sul territorio, come l’evento dello scorso anno a Pescara nato in rete per presentare il blog di Bagnai, ecco l’idea del documentario in Grecia, al fin di realizzare un video che liberi le coscienze degli italiani ingabbiati “in 30 anni di disinformazione”, con Luca Curini a fare da capogruppo.
Tre i momenti del documentario, incentrato sul racconto del “Sogno europeo”, in seguito l’evoluzione della crisi con la svalutazione interna e infine la realtà greca con i tagli alla spesa pubblica e con l’effettivo smantellamento dello stato sociale. Senza dimenticare i tratti comuni tra Grecia e Italia che, seppur con le dovute proporzioni, esistono, come più volte sottolineato in riferimento al carrello della spesa, al movimento dei Forconi o al taglio di spese mediche e acquisti di auto e generi non di prima necessità.
“Nella mia produzione scientifica – riflette il prof. Bagnai raggiunto al telefono in Francia – ho scritto due anni fa un articolo per una rivista inglese per chiarire come ci fossero molti tratti comuni nelle traiettorie che i Paesi europei stanno seguendo, in particolare quello che era sfuggito a molti: ovvero che anche la Francia si trova sulla medesima traiettoria. Infatti la grande sorpresa di Hollande che diventa liberista o che cade nel gradimento dei propri elettori, era stata ampiamente prevista sul mio blog”. E mette l’accento sul fatto che “l’euro va bene solo per chi se lo può permettere, come per altri versi il cosmopolitismo o le barche a vela”, in Europa “solo la Germania, tutti gli altri vanno in deficit e prima o poi salteranno per aria”.
twitter@FDepalo
Chi dovrebbe pagare, invece?
Secondo la Corte dei Conti, che po ha parzialmente aggiustato il tiro... ma solo parzialmente, le sorelle del rating (S&P e soci) ossia quel gruppo di amiconi che con le loro speculazioni finanziarie ha causato lo tsunami finanziario, prima, e economico, poi, che dal 2008 in poi ha distrutto l'intera economia occidentale (e ora anche dei paesi emergenti e della Cina; quest'ultima con qualche grande distinguo perchè, come dicevo in un post precedente ha già fatto sapere che NON pagherà nulla e difenderà il proprio manifatturiero... se gli occidentali proprio vogliono rientrare dei propri crediti se li paghino da soli; non potrei essere più d'accordo, mi duole dirlo ma quella della Cina è la via giusta perchè per quanto la finanza possa far crollare la borsa cinese l'economia reale ne risentirà poco, molto poco..... anche perchè semmai i cinesi dovessero presentare il conto di tutti i crediti in loro possesso dei paesi occidentali altro che crollo del 2008 vedremmo) e fatto a pezzi, con la complicità dei ceti dirigenti occidentali, il welfare e l'intera legislazione sociale dell'occidente: una conquista di almeno un secolo di lotte distrutte in 5 anni.... come non essere d'accordo con le valutazioni della Corte? Il risarcimento  dovrebbe aggirarsi attorno alla bella cifra di 236 mld di euro, ossia tutto il patrimonio "immateriale (ossia i beni pubblici.. dal colosseo all'ultimo libro dell'ultima e più piccola biblioteca statale e non del paese)"; sembra un paradosso, vero? In un mercato di una società "immateriale" i sacerdoti e massimi custodi di essi .. si vedono chiamare in giudizio perchè nel loro far di conto (peraltro è giudiziariamente provato che i loro report riguardo il nostro paese erano (cito a memoria) " fatti male, imprecisi, raffazzonati... insomma non da agenzia di rating ma da scuola elementare del IV° mondo". Ironia della sorte: lo chiede un organo contabile di un paese duramente colpito dalla crisi ma che ha al suo interno una forte V° colonna che quotidianamente lavora per il nemico visto che affida i propri averi e risparmi ai paradisi fiscali .. magari proprio sotto lo sguardo benevole delle sorelle del rating. Sortirà qualche effetto? Chissà: con il governo e il sistema dei partiti che ci ritroviamo non mi meraviglierebbe che, se una chiamata in causa di tal portata dovesse concretizzarsi, a tempo di record le sorelle del rating avrebbero lo stesso trattamento della lobby del gioco d'azzardo ossia: dal dover pagare circa 97 mld di euro per mancati introiti dello Stato...... dopo supersconti e leggi su misura per la lobby non pagheranno nulla, nemmeno i 600 mln decisi appena qualche mese fa..... misteri della fede nel mercato ocorruzione e intreccio del sistema politico che ha un intero esercito di scheletri nei loro armadi talmente traboccante da non poer essere più nascosto ma, al contempo, talmente arrogante da farlo alla luce del sole ben sapendo che almeno 2 elettori su tre gli perdoneranno comunque le sue malefatte?
A voi considerazioni ed eventuali commenti...

martedì 4 febbraio 2014

Senti chi insulta (Marco Travaglio)... come volevasi dimostrare Travaglio fa la cronistoria degli insulti.. a futura memoria.

Dal blog di triskell 182
Gli insulti e le volgarità targati 5Stelle sono noti e arcinoti, anche perché giornali e tv non perdono l’occasione per amplificarli e, talvolta, ingigantirli. O, quando non ci sono, inventarli. Molto meno noti sono gli insulti, le volgarità, le falsità e le calunnie subiti dai 5Stelle, che passano quasi sempre sotto silenzio. Eccone una succinta antologia, a campione.
Fascisti
. “Grillo mi ricorda Mussolini” (Giampaolo Pansa, l’Espresso, 16-9-2007). “Berlusconi e Grillo uniti sotto spoglie diverse in un unico disegno… In un impeto suicida la festa dell’Unità ha aperto le porte all’appello squadristico di Grillo” (Mario Pirani, Repubblica , 20-9-07). “Anche i fasci di combattimento fascisti, nel 1919, si proponevano di mandare a casa tutta la vecchia classe politica democratica e poi fondare nuovi partiti: ne fondarono uno solo e proibirono gli altri” (Eugenio Scalfari, Tv7, 22-9-07). “Un movimento potenzialmente eversivo… Si può paragonare Grillo a Mussolini? Con molte cautele, sì. Mussolini ha usato il manganello e l’olio di ricino, Grillo la volgarità” (Giuseppe Tamburrano, Unità, 21-9-07). “Benito Grillo” (Tony Damascelli, il Giornale, 26-4-08). “Il Grillo che aizza le piazze è uno squadrista che fa paura” (Giuliano Ferrara, il Giornale, 24-2-12). “Il camerata Grillo” (Repubblica, 29-8-12). “Grillo è un fascista del web” (Pier Luigi Bersani, 25-8-12). “Nel discorso di Grillo si trovano tracce di ‘linguaggio fascista’” (Luigi Manconi, Unità, 7-9-12). “Il Duce Beppe” (Libero, 12-12-12). “Antifascismo, Grillo attacca la Costituzione. In questo Paese spesso si tenta di negare il fascismo come esperienza terribile. Purtroppo il comico è in buona compagnia” (Carlo Smuraglia, presidente Anpi, l’Unità, 15-1-13). “Quelle tracce destrorse, dalle nozze gay a Casa Pound” (Toni Jop, l’Unità, 8-2-13). “L’elettorato di Grillo è di destra populista” (Giuseppe Fioroni, 20-2-13). “‘Il popolo italiano – nella sua parte migliore – si è dato un governo al di fuori, al di sopra e contro ogni designazione del Parlamento’. Molto probabilmente Beppe Grillo non ha mai letto queste parole. Si tratta di Benito Mussolini in un famoso discorso del 1922” (Claudio Tito, Repubblica, 8-6-13). “Il no al voto segreto sul Cav? Pd e Grillo copiano il Duce” (il Giornale, 17-10-13). “Grillo squadrista contro l’Unità” (Unità, 7-12-13). “Quale differenza passa tra Beppe Grillo e Benito Mussolini? In apparenza nessuna” (Giampaolo Pansa, Libero, 2-2-14).
Nazisti
. “Grillo mi ricorda i fascisti, anzi i nazisti: ha la violenza verbale di Göbbels. Un fascio-comunista” (Guido Crosetto, Fratelli d’Italia, 27-4-12). “Grillo ha una logica vicina al nazismo” (Antonio Pennacchi, Corriere , 28-8-12). l dottor Gribbels” (Giuliano Ferrara, il Foglio, 2013-14). “Grillo parla come Hitler, con lui scappiamo all’estero” (Riccardo Pacifici, comunità ebraica di Roma, il Giornale, 23-3-13). “Grillo si metta il cuore in pace: non sarà lui a riuscire dove fallirono fascisti e nazisti, Mussolini e Hitler, Starace e Göbbels” (Oreste Pivetta, Unità, 29-3-13). “Adele Gambaro si è svegliata di colpo, bruscamente: ‘Questo è una specie di nazismo informatico’” (Tommaso Ciriaco, Repubblica , 20-6-13. Lo stesso giorno la Gambaro avverte sulla sua pagina facebook: “L’intervista apparsa oggi su Repubblica che mi riguarda non è mai stata rilasciata. È totalmente inventata”). “La politica di Beppe Grillo usa le forme, i modi e i contenuti che questo Paese ha conosciuto nel ventennio più buio, che non è quello di Berlusconi come ci siamo abituati a ripetere con colpevole leggerezza, ma quello di Mussolini e delle camicie nere, delle squadracce coi manganelli e l’olio di ricino… Non ci sono solo i picchiatori, gli uomini forti dal pugno facile: ci sono anche i suggeritori, le spie, i delatori, quelli che il 16 ottobre ‘43 indicavano ai nazisti chi erano e dove abitavano gli ebrei del ghetto di Roma” (Luca Landò, Unità, 7-12-13).
Alba dorata
. “Grillo vuol costruire un ‘movimento 12 stelle’ con Alba dorata e simili. Pronto il tour europeo” (Michele Di Salvo, Unità, 24-7-13. La notizia è destituita di ogni fondamento). “Grillo e Casa-leggio non sono stati ancora circoscritti e ben identificati. È vero che non sono Alba Dorata ma, in un certo senso, sono peggio perché lì almeno funziona la profilassi ideale e culturale, come è sinora accaduto in Francia con Le Pen. Mentre qui c’è una complicità diffusa e una sottovalutazione, come fossero solo troll del web e non teppisti pericolosi, goliardi ingenui e non eversori malati, comici e non drammatici… I capi sono miei coetanei inaciditi che innescano, danno fuoco alle polveri e nella black list dove oggi stanno i giornalisti domani metteranno i manager, gli artisti, le figure pubbliche… sino a quando non arriveranno al vicino di casa” (Francesco Merlo, Repubblica, 10-12-13).
Lepenisti
. “Le Pen: ‘Beppe, incontriamoci’. La destra xenofoba tifa 5Stelle” (Toni Jop, Unità, 3-4-13). ”Il telefono di Le Pen e il Duce in cucina” (Toni Jop, Unità, 9-4-13). “Grillo va a lezione di destra. I 5Stelle incontrano la Le Pen. Prove d’intesa Grillo-Le Pen: asse a destra per le Europee. La testimonianza: ‘Un deputato del Front national in visita segreta a Casaleggio’. Contatti tra parlamentari” (Giornale, 2-12-13). “Populisti di tutta Europa uniti. E Lady Le Pen corteggia Grillo. ‘Contatti’ sarebbero intercorsi tra Marine Le Pen e Beppe Grillo” (Unità, 13-11-13. Nessun incontro né contatto è mai avvenuto fra il partito di Le Pen e il movimento 5Stelle. Marine Le Pen, anzi, ha spregiativamente definito Grillo “tribuno sfiatato” e i 5Stelle “un’eruzione cutanea”).
Berlusconiani
. “Incarnazione post-berlusconiana spacciata per novità” (Ezio Mauro, Repubblica, 23-5-12). “Grillo come Silvio” (Toni Jop, l’Unità, 21-12-12). “Grillo, con tutto il suo populismo, trasversalismo ideologico, ‘casapoundismo’, antisindacalismo e antiparlamentarismo, il culto della persona, le nuotate nello Stretto fiume giallo, con tutto il suo ciarpame di rete e i suoi stracci da pataccaro internauta, i suoi argomenti da bar, la sua ‘cacolalia’… è l’erede di Berlusconi… È il Berlusconi dopo Berlusconi” (Francesco Merlo, Repubblica, 27-1-13). “Patto Grillo-Berlusconi per fermare il cambiamento” (Unità, 28-3-13). “Grillo fa la lista nera dei giornalisti: obiettivo la sinistra” (Toni Jop, l’Unità, 5-6-13. Infatti i telegiornalisti più faziosi per i commentatori sono Giovanni Toti del Tg4 e Bruno Vespa). “Nasce lo strano asse Forza Italia-Grillo” (Libero, 6-12-13). “Asse tra il Cav e Grillo” (Unità, 8-12-13). “Berlusconi e Grillo col forcone” (Unità, 11-12-13). “La marcia degli eversori. Berlusconi minaccia, asse con Grillo contro il Quirinale” (Unità, 13-12-13. Finora gli unici patti con B. li hanno siglati il Pd per rieleggere Napolitano, Enrico Letta per il governo e Renzi per la legge elettorale.
Leghisti
. “Grillo e la Lega alleati: via l’euro” (Unità, 10-9-12). “Lo strano corteggiamento tra Lega e Cinque Stelle” (Unità, 28-8-13).
Montiani.
“Grillo sbraita, ma aiuta solo Monti” (Magdi Cristiano Allam, Giornale, 11-2-13).
Lettiani
. “Aria di soccorso grillino per il governo (Letta, ndr)” (Libero, 8-1-14)
Disabili
. “Buuu… dategli il foglio giusto… buuu!” (cori di insulti dai banchi della maggioranza Pd-Sc-Pdl mentre parla alla Camera il M5S Matteo Dall’Osso, che ogni tanto si interrompe in quanto affetto da sclerosi multipla, 25-7-13).
Pedofili
. “Grillo raschia il fondo e va a caccia di minorenni” (Libero, 30-5-13)
Terroristi
. “Che accadrebbe se un mattino qualcuno, ascoltati gli insulti di Grillo, premesse il grilletto?” (Mauro Mazza, direttore Tg2, 9-9-2007). “Grillo dalle 5 stelle alle 5 punte” (Libero, 3-1-12). “Grillo avvocato dei terroristi anti tasse” (Giornale, 3-1-12). “La sinistra eversiva ha scelto: ‘Votate 5Stelle’. Il Carc esce allo scoperto: ‘È l’unico modo per sviluppare la ribellione’” (Giornale, 23-2-12). “Grillo ammazzerà i partiti. E poi l’Italia” (Giampaolo Pansa, Libero, 20-5-12). “Populismo eversivo” (Eugenio Scalfari, Repubblica, 4-11-12). “Omicidio, Bin Laden e Islam: quello che non si dice di Grillo” (Annamaria Bernardini de Pace, Giornale, 8-11-12). “Grill Laden sgancia missili su Israele” (Francesco Borgonovo, Libero, 26-6-12). “La linea politica è fissata con i comunicati che il famous comedian mette in rete con la numerazione progressiva, come le Br” (Francesco Merlo, Repubblica, 12-11-12) “Volevano il morto e Grillo sta con loro” (Giornale, 15-11-12). “No global, anti Tav, violenti: così Grillo prepara il ‘golpe’” (Giornale, 16-11-12). “Grillo porta in Parlamento i black bloc” (Silvio Berlusconi, 22-2-13). “La sinistra eversiva ha scelto: ‘Votate 5 Stelle’. Amici dei brigatisti” (Giornale, 23-2-13). “Golpe grillino: Parlamento occupato” (Giornale, 10-4-13). “Cinque stelle rosse. Echi, slogan, sogni di rivoluzione. C’è un filo che porta da Grillo agli anni Settanta. Da Toni Negri a Rossanda. Dai Cobas ai no global” (Espresso, 25-4-13). “Il paragone che mi sento di fare è ad esperienze della nostra storia recente, quando cioè Nar e Br realizzavano precisi volantini con foto, nomi e indirizzi, e semmai professione, dei ‘bersagli da abbattere’, generando così un diffuso senso di terrore e avvertimento mafioso a chiunque avesse idea di schierarsi apertamente contro. E spesso bastava, e non serviva nemmeno poi gambizzare… Oggi Grillo fa la stessa cosa” (Michele Di Salvo, Unità, 11-12-13). Comunisti. “Grillo sta con i comunisti” (Alessandro Sallusti, Giornale, 2-11-12). “Democrazia dal basso da Corea del Nord” (Giuliano Ferrara, Foglio, 12-12-12). “Sembra il Pcus di Stalin. Quelli scelti dall’ex comico sono i metodi in voga nell’Unione sovietica degli anni 30. Il grillusconismo è veterobolscevico” (Luca Telese, Pubblico, 13-12-12). “Chi vota Grillo si ritrova falce e martello” (Alessandro Sallusti, Giornale, 9-2-13). “Il segreto di Grillo. Sotto le cinque stelle la falce e il martello. Ex Psiup, No Tav, Cobas e nostalgici del Pci” (Giornale, 9-2-13). “Tra i grillini monta la rabbia: ‘Come nel Kgb’” (Stampa, 15-5-13). “Quando Beppe urlava: votate falce e martello” (Giornale, 24-2-12). “Il M5S è demagogicamente di sinistra” (Piero Ostellino, Corriere, 27-2-13). “Beppe come Ceausescu” (Libero, 20-6-13). “Pericolo: governo demogrillino. Pronto il ribaltone rosso per scaricare il Pdl e dare vita all’esecutivo più a sinistra della storia” (Maurizio Belpietro, Libero, 16-6-13). “Asse Pd-Grillo sulle nozze gay” (Franco Bechis, Libero, 19-12-13).
Massoni
. “Grazie a Casaleggio i massoni votano M5S” (Libero, 28-3-13).
Yankees
. “Beppe l’amerikano. ‘Dietro il fenomeno M5S ci sono Cia e Goldman Sachs’. Bisignani rivela i dispacci del 2008 dell’ambasciatore Spogli a Casa Bianca e 007: ‘Per noi è credibile’. Sull’agenzia di rating: ‘Si tradì con gli elogi’. I soldi di Soros” (Libero, 29-5-13).
Castali
. “I grillini ci costano come la Casta. Privilegi a 5 stelle: dicono di non volere soldi, ma da onorevoli incasseranno per legge 30 milioni l’anno” (Giornale, 1-11-12). “Grillo candida portaborse e trombati” (Giornale, 9-12-12). “Grillo epuratore è peggio dei partiti” (Maria Giovanna Maglie, Libero, 13-12-12). “Portaborse e No Tav. Ecco i candidati di Grillo” (Libero, 15-2-13). “I grillini acchiappa poltrone: ‘Posti pronti per i trombati’” (Libero, 20-3-13). “I grillini duri e puri sedotti (come tutti) da soldi, tv e poltrone” (Giornale, 8-5-13). “Grillo controlla la Rai” (Giornale, 6-6-13). “Bossi, Berlusconi, Grillo: i nemici della casta sono i suoi migliori amici” (Curzio Maltese, Venerdì di Repubblica, 27-12-13). “Voi 5Stelle siete la Parentopoli e venite a darci lezioni: ma vaffanculo” (Pina Picierno, Pd, 25-9-13). “L’opinione pubblica prova ormai disgusto nei confronti dei partiti ‘arraffoni’ (compresi, come si è visto in Emilia Romagna, i nuovi arrivati, anch’essi famelici, del M5S)” (Pierluigi Battista, Corriere, 13-12-13. Falso: il consigliere dell’Emilia Romagna coinvolto nello scandalo dei rimborsi è un “ex ”, fuoriuscito dal gruppo M5S, mentre i parlamentari M5S han rinunciato ai rimborsi elettorali; ma questo Battista non lo dice).
Matti
. “Grillo è fuori di senno o è un demagogo” (Eugenio Scalfari, Espresso, 7-6-12). “Disturbati” (Scalfari, Repubblica, 4-11-12). “Luci spente e benzina vietata. Ecco cosa accadrà a chi sceglie Grillo” (Giornale, 10-2-13). “Una setta di mezzi matti” (Giuliano Ferrara, Repubblica, 26-2-13). “Grillo e Casaleggio intendono abolire le auto, ridurre lavoro e stipendi, chiudere le banche e le carceri, rivalutare Karl Marx. Le case? In bambù. E quanto al sesso…” (Maurizio Belpietro, Libero, 21-3-13). “Masnada di dementi” (Giuliano Ferrara, Foglio, 23-3-13). “Un mio amico di cui non farò il nome ha avuto occasione di pranzare con Casaleggio… Gli poneva domande politiche… Il suo commensale rispondeva con poche parole, ma tra una portata e l’altra guardava il suo modernissimo telefonino seguendo un programma di videogiochi… Il suo interlocutore per uscire da un crescente disagio… gli chiese che cosa fosse quel videogioco… La risposta fu finalmente cordiale: ‘Il tema è quello della distruzione dell’Universo. Venga a vedere’. Infatti. È un gioco americano che insegna ai giocatori come si può ottenere la distruzione delle singole stelle, dei loro pianeti, delle costellazioni e delle galassie usando alcuni gas, alcune particelle elementari e alcuni campi magnetici… Vince chi realizza la distruzione totale nel minor tempo possibile… Dio ce la mandi buona, ma temo il peggio se avremo nella stanza dei bottoni un governo che avrà come ideologia un videogioco di quel genere” (Eugenio Scalfari, Espresso, 19-3-13. Replica Casaleggio: “Scalfari colleziona una serie di panzane degne dell’avanspettacolo. Devo precisare che non amo i videogiochi, non ho un modernissimo telefonino, ma un antiquato apparecchio iPhone 3G di qualche anno fa e rispetto i miei interlocutori”).
Nemici di Martin Mistère
. “Martin Mistère contro Grillo. Provocazioni: il creatore del celebre fumetto e il pantheon esoterico dei Cinque Stelle. Andate oggi a (ri)vedervi il video di Casaleggio. La democrazia si distrugge con la democrazia” (Alfredo Castelli, creatore di Martin Mistère, Corriere-Letture, 28-4-13).
Brutti
. “Sono mediamente brutti, malvestiti secondo le regole basilari degli abbinamenti cromatici, con pettinature da carcerati o da sfigati di provincia, parlano un italiano da balera misto a burocratese, leggono solo il blog di Grillo e avallano dietrologie complottistiche da tara psichica, si muovono in branco, non hanno un pensiero” (Filippo Facci, Libero, 31-1-14).
Lombrosiani
. “Un telefilm Usa: quel serial killer che somiglia al leader 5Stelle” (Libero, 12-5-13). Fannulloni. “Incapaci e lavativi. Crolla il mito del M5S” (Libero, 22-3-13). “Beppe santifica i fannulloni a 5 Stelle. I suoi deputati e senatori sono tra ipiù improduttivi” (Panorama, 22-1-14). Vigliacchi. “Calabraghe a 5 stelle” (Vittorio Feltri, Giornale, 20-3-13). “Il vigliacco qualunquismo di Beppe” (Luigi Cancrini, Unità, 15-12-13). Coglioni. “Mezzo coglione, mo’ se non te ne vai t’appizzo un pugno che t’ammazzo” (Angelo Cera, Scelta Civica, al deputato M5S Angelo Tofalo, 19-6-13). “Coglione intero” (Cera ad Alessandro Di Battista, 19-6-13). In tournée. “Il leader torna showman: tournée in Australia” (Corriere, 13-6-13. Della tournée in Australia non si troverà mai alcuna traccia). “La missione di Grillo Oltreoceano: pronta una tournée in America” (Repubblica, 1-7-13. Anche della tournée americana non si avrà più notizia). Cancronesi. “Si continua con il ‘Cancronesi’ con cui Grillo, paladino della cosiddetta ‘cura Di Bella’, bollò con disprezzo Umberto Veronesi, accusato di boicottare non meglio precisate cure alternative nella guerra contro i tumori” (Pierluigi Battista, Corriere, 4-3-13. Falso: Grillo disse Cancronesi in polemica con la difesa a spada tratta fatta dell’illustre oncologo degli inceneritori, che emettono nanoparticelle cancerogene). Ladri. “Grillo è un personaggio di brutale avidità” (Ernesto Galli della Loggia, Corriere, 25-9-2007). “A Grillo 10 milioni in nero per la festa dell’Unità” (Giovanni Guerisoli, ex Cisl, Radio24 e Giornale, 30-8-12. Segue smentita del segretario Raffaele Bonanni, con tanto di ricevuta e scuse). “Lady Grillo prende casa a Malindi. I lussi della signora anti-Casta imbarazzano il comico” (Libero, 18-11-12). “Considerato ciò che si legge sulla stampa su società off shore, investimenti e strane operazioni finanziarie in paradisi fiscali, inseriti nella black list, sarebbe opportuno che Grillo chiarisca cosa sa e come lo riguardino certe iniziative e in che modo siano compatibili con la trasparenza che tanto predica e con i principi sulla base di quali si presenta al paese e al Parlamento” (Davide Zoggia, Pd, 8-3-13. Il riferimento è alla copertina dell’Espresso “L’autista, la cognata e il Costarica” su 13 società aperte in Costarica dall’autista di Grillo, Walter Vezzoli, e dalla sua compagna, cognata di Grillo. Ma l’investimento totale è risibile: 20.220 dollari. E Vezzoli ha abitato e lavorato in Costarica per una decina d’anni, gestendo una discoteca, aprendo un negozio di prodotti biologici e tentando invano di costruire un resort. Grillo non c’entra nulla, avendo visto il Costarica solo in cartolina). “Voti Grillo, incassa Beppe. Beppegrillo.it   visitato da 5 milioni di utenti ogni mese. Il comico genovese guadagna a ogni clic” (Panorama, 20-3-13). “Gli affari di Casaleggio & C.: tu vai sul blog, loro incassano. L’esperto: ricavi milionari” (Giornale, 25-3-13). “Così guadagna il partito-azienda di Grillo” (Michele Di Salvo, Unità, 4-4-13. In realtà il blog di Grillo è stato in perdita, come la Casa-leggio Associati, fino al 2012, quando – grazie a piccole pubblicità – la società di Casaleggio ha registrato un utile di 69.500 euro). “Grillo: ‘Restituiti i finanziamenti , ma non so dove sono finiti’” (Repubblica, 21-6-13. Falso: i surplus non spesi di diarie e indennità dei parlamentari M5S – circa 2,5 milioni a trimestre – vengono depositati su un conto per il microcredito alle imprese in difficoltà). “Vacanze a scrocco. I viaggi regalo della Valtur sono uno spaccato dell’Italia che vive di favori. E, tra politici e vip, negli elenchi dei ‘favoriti’ spunta a sorpresa Beppe Grillo” (copertina Panorama, 3-7-13). “Cinque stelle al prezzo di una. Beppe scroccone. E poi fa il moralista” (Libero, 27-6-13. In realtà, diversamente dai politici, le vacanze in questione si riferiscono ad anni precedenti il 2007, quando Grillo era solo un comico e soggiornava con lo sconto in cambio di spettacoli nei villaggi Valtur). “Nasce la tv di Grillo: il decoder costa 60 euro” (Michele Di Salvo, Unità, 10-9-13. Mai nata una tv di Grillo col decoder da 60 euro).
Affamatori del popolo
. “Pagamenti alle imprese: per il M5S è una ‘porcata’” (Unità, 27-3-13. Falso: anzi, proprio grazie a una mozione M5S vengono sospese le cartelle esattoriali per le imprese in credito con lo Stato). “Grillo contro i terremotati” (Unità, 22-6-13). “Perde Grillo, l’Emilia respira” (Unità, 23-6-13). “Il cinismo del guru… il vergognoso ostruzionismo del gruppo Cinque stelle ha rischiato di far cadere importanti norme e finanziamento a favore delle popolazioni colpite dai terremoti di Emilia e Abruzzo” (Claudio Sardo, Unità, 23-6-13. Falso, anzi i 5Stelle devolvono ai terremotati dell’Emilia i 420 mila euro avanzati dai contributi raccolti in campagna elettorale). “Ostruzionismo M5S, può tornare la seconda rata Imu” (Repubblica, 29-1-14). “5Stelle, ostruzionismo sul decreto Imu”, “Barricate grilline: torna il rischio Imu” (Unità, 29-1-14. Falso: l’ostruzionismo dei 5Stelle riguarda il regalo di 4,5 miliardi alle banche, non la seconda rata dell’Imu, infilata in maniera incostituzionale dal governo nello stesso decreto).
Plebei.
“Il V-Day? Un carnevale plebeo e volgare… sentimenti beceri e forcaioli” (Sergio Romano, Corriere, 13-9-07).
Vespisti
. “La parabola del buffon prodigo… Rasputin Casaleggio sta trattando con Vespa” (Francesco Merlo, Repubblica, 27-1-13. Poi Grillo non va né da Vespa né in nessun’altra tv).
Razzisti
. “Grillo anche razzista: schiaffi ai marocchini. In Rete un video del 2006 in cui dà consigli ai carabinieri su come sistemare i migranti. Niente di nuovo: ce l’ha con gli zingari” (Toni Jop, l’Unità, 4-9-12). “Grillo esorta a trattare con ‘due schiaffetti’ in caserma, lontano da occhi indiscreti, ‘i marocchini che rompono i coglioni’” (Pierluigi Battista, Corriere, 4-3-13. Falso: Grillo denunciava alcuni poliziotti che avevano preso a botte un immigrato). “Omofobi e razzisti, i ‘5Stelle ad honorem’ di Londra” (l’Unità, 6-6-13).
Antidemocratici
. “Chi inneggia al ‘Vaffanculo’ partecipa consapevolmente a quelle invasioni barbariche… Mi viene la pelle d’oca: dietro al grillismo vedo la dittatura” (Eugenio Scalfari, Repubblica, 10-9-07). “Il brutto ghigno antidemocratico dietro la farsa dei ‘soliti ignoti’ di Grillo” (Paolo Cirino Pomicino, Foglio, 5-3-13). “Casaleggio & Grillo neoscuola dei dittatori” (Bruno Gravagnuolo, Unità, 26-6-13). “Con Grillo usciamo dalla democrazia” (Pier Luigi Bersani, 21-2-13). “È l’Hugo Chávez di casa nostra” (Pierluigi Battista, Corriere, 5-11-12). Epuratori. “Grillo si traveste da Robespierre: taglia le teste e grida al complotto” (Giornale, 13-12-12). “Grillo-epurator. Chi vi ricorda?” (Toni Jop, Unità, 4-1-13). “Scatta la ghigliottina” (il Giornale, 1-5-13). “Scatta la purga” (il Giornale, 12-6-13). “La purga” (Libero, 13-6-13). “Minculpop 5Stelle” (Giornale, 13-6-13). “Epurazioni. Quando la politica non tollera il dissenso. Una vecchia pratica di partito che si aggiorna con la lapidazione a colpi di ‘post’” (Francesco    Merlo, Repubblica, 20-6-13). “Da Silla a Stalin la sindrome del ‘purificatore’” (Repubblica, 20-6-13). “Inquisizione” (Repubblica, 18-6-13). “Grillo ordina il repulisti” (Repubblica, 19-6-13). “Fobie, paranoie e gogne online: la sfida politica diventa mobbing” (Repubblica, 19-6-13). “La fatwa di Grillo” (Repubblica, 13-12-12). “Grillo vara la purga” (il Giornale, 20-6-13).
Impostori.
“Grillo non è un comico: è un grosso impostore… Fa la guerra… annuncia il bagno di sangue” (Adriano Sofri, Repubblica, 22-2-13)
Menagramo
. “Se Casaleggio fosse più iettatore che guru?” (M. N. Oppo, Unità, 23-7-13).
Stercorari.
“Scarabei stercorari” (Filippo Facci, Giornale, 11-11-2008).
Impotenti
. “Grillo fa dichiarazioni da puttaniere, dimostra di avere un pisello piccolo” (Giuliano Ferrara, Twitter, 16-7-12)
Sfigati
. “I suoi veri elettori sono pochi sfigati” (Filippo Facci, Libero, 17-5-12)
Maiali
. “Grillo urla, emette grugniti al posto di pensieri” (Nichi Vendola, 2-5-12).
Menateli pure
. “(Il questore Stefano Dambruoso che ha picchiato la M5S Loredana Lupo, ndr) ha esercitato una forza legittima. Bravo Dambruoso… Se blocchi una che sta facendo una cosa violenta puoi non controllare il gomito” (Pierluigi Battista, Twitter, 30-1-14).
Rottinculo
. “Ciao rottinculo” (saluto dei deputati Pdl ai colleghi M5S, testimonianza della deputata Patrizia Terzon, 2013). “Vi faccio un culo così” (Mario Ferrara di Gal a Vincenzo Santangelo e Paola Taverna di M5S, Montecitorio, 22-11-13).
Merde & C
. “Stronzo, coglione, venite fuori, quattro pezzi di merda, moralisti del cazzo” (deputati Pd e Pdl ai 5Stelle, Montecitorio, 10-9-13)
Finti morti
. “Se trovassimo Grillo steso per terra, penseremmo: guarda cosa deve fare per tirare a campare un povero professionista del ridicolo” (Francesco Merlo, Repubblica, 4-9-12).
In galera
. “Grillo è un fuorilegge della democrazia, parassita malato delle polemiche… Dovrebbe essere banditodallascenapubblicaconmetodirigorosied estremi… È un mostro antidemocratico di volgarità e di menzogna… un’infusione di bestialità… Deve essere eliminato dal finto gioco delle regole e delle parti” (Giuliano Ferrara, Foglio, 3-2-14).
Bagasce.
“Ciao bagascia” (due deputati del Pdl alla collega Paola Pinna del M5S, 30-6-13).
Da Il Fatto Quotidiano del 04/02/2014.

lunedì 3 febbraio 2014

Inconsapevoli; stupratori; tutto a nostra insaputa, ma ...... e loro?

Ci pensate? "fascisti inconsapevoli"; "stupratori"; gli epiteti volano qui... e anche gli stracci... il problema è che M5S ha alzato la testa, le elezioni europee si avvicinano e si rischia un secondo boom .. boom che stavolta potrebbe avere effetti davvero deflagranti dato che farebbe il paio con l'avanzata della sinistra, quella vera, in america latina (a meno che non facciano brogli) e con i movimenti anti euro in tutta la UE....hanno paura. Però non basta: sanno che sono sull'orlo dell'abisso ma non possono fare a meno di mettere le mani nella marmellata a spese nostre: è un processo irreversibile il loro, come una crisi di astinenza, non possono stare senza e non hanno grande memoria perchè fino a pochi mesi fa molte cariche istituzionali sono state relamente insultate e l'hanno fatta franca, perché? Perchè erano parte di un sistema, M5S no.....  E allora se alzno la testa la fanno fuori dal vaso partono subito i catoni a farli rientrare nel recinto nel quale si son autorinchiusi.. è questo il loro errore, rimanere nel recinto quando c'è una prateria da conquistare. Andiamo con ordine, volete? Iniziamo facendo parlare il Magistrato Dr. Ferdinando Imposimato: "la reazione del M5S è stata provocata dalla continua violazione delle regole della Costituzione da parte del Governo, della maggioranza e del Presidente Boldrini. Le regole sono stabilite dagli artt 77 , 71 e 72. La democrazia è governo della maggioranza nel rispetto dei diritti della opposizione, mentre la maggioranza vuole governare nel disprezzo delle regole . anzichè governare osservando la Costituzione con disciplina e onore , secondo l’art 54, vincolante soprattutto per i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche, tra cui il Presidente della Repubblica, il Governo e il Presidente della Camera"; più chiaro di così....
  1. stanno varando una legge non solo che viola un referendum ma anche l'ultima sentenza della corte costituzionale, una bella faccia tosta ci vuole perchè sanno che la legge dovrà passare comunque il vaglio della corte costituzionale... e potrebbe essere cancellata;
  2. mr.B è un condannato definitivo eppure grazie al berluschino di sinistra ora è tornato al centro della vita politica non solo perchè ha stretto un accordo con il PD ma sopratuttto perchè si sta cucendo addosso un sistema elettorale che gtli permette di.. vincere si vincere perchè la "riforma" prevede che i partiti piccoli o si alleano o spariscono e i voti si concentreranno su quelli maggiori..... infatti Casini lo ha capito e subito è corso sotto l'ala protettrice di mr B (un sondaggio dice che così FI arriverà al 37%.. vince), da bravo ex-dc opportunista. Magia del riformismo, vero?
  3. LA UE, una volta tanto, ha chiesto al nostro paese chiarimenti sulla questione MPS... eppure tutto rimane segreto (si perchè il governo ha segretato tutto, chissà perchè) nonostante la minaccia della stessa UE di attuare una procedura d'infrazione che potrebbe significare multe salate che noi, non loro, dovremmo pagare......
  4. sapete qual'è il settore che prospera in questo momento? La difesa: non conosce crisi; ci stiamo riarmando e spendendo a mani basse, perché? Qualcuno sa darmi una risposta? Siamo in guerra? E contro chi? O ci stiamo difendendo? Da chi?
  5. E' stata aperta una procedura d'infrazione ("Nodi irrisolti. Stop a norme ad personam e conflitti d'interessi". La nuova legge italiana contro la corruzione "lascia irrisolti" vari problemi perché "non modifica la disciplina della prescrizione, la legge sul falso in bilancio e l’autoriciclaggio e non introduce reati per il voto di scambio") da parte della UE..... eppure ne sapete qualcosa? No, naturalmente, anzi ci riempiono la testa di chiacchiere con riforme, crescite e riprese che sono prossime da venire, balle: l'unica cosa vera è che la corruzione vale 60 mld di euro, una bella somma.
  6. Andiamo a Dubai ad allearci con gli arabi per una compagnia decotta a causa del malaffare clientelare e politico e nessuno paga se non i lavoratori che dovranno subire tagli e ritagli....... e dobbiamo anche sentircelo dire senza contraddittorio!
  7. L'on. Meloni, magari strumentalmente, propone un talgio alle pensioni d'oro e SEL e PD che fanno? Un bel no.... perchè? Forse chiedendo ai ai savi di sion sapremo qualcosa?
  8. un onorevole del M5S si becca un colpo eppure non vedo donne e cittadini protestare...... anzi in un video pirata che gira su facebook a colui che glielo ha dato danno anche la solidarietà, tutto chiaro.....
... eppure cosa vien fuori? La reazione, errata nei termini  e nei modi, del M5S. Ecco perchè sottoscrivo in pieno lappello/consiglio di che Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano del 2/2/2014 fa ai guru e ai parlamentari di questo movimento e che vi riporto pari pari qui.
Nella sua intervista a Daria Bignardi, a un certo punto il deputato Alessandro Di Battista ha detto: “Camminiamo su un cornicione, non possiamo sbagliare e quando lo facciamo dobbiamo chiedere scusa”. E’ un punto centrale: il M5S non può fare errori, perché gli altri (i “nemici”, cioè quasi tutti) non aspettano altro e perché ogni errore mina la fiducia di quei milioni di italiani che continuano a ripetere che quel movimento è l’unico anticorpo contro il potere. Una fiducia di cui dovete avere un rispetto sacrale.
Per questo:
1) Cari M5S, non potete dire “boia” o “boia chi molla. Mai, mai e poi mai. Capisco la rabbia che porta il sangue agli occhi e induce a straparlare, ma queste frasi sono tremende ed evocano ricordi oltremodo foschi. Sono frasi imperdonabili, ancor più se dette da deputati solitamente bravi come Angelo Tofalo. E non venite a dirmi che in origine “Boia chi molla” non era uno slogan fascista: adesso è a quello, al fascismo, che fa pensare. Ed è un assist gigantesco per chi vuole – ora comicamente e ora in malafede – tratteggiarvi come nuovi Farinacci. Come no: Crimi camicia nera, Fucksia (un’altra che non ne indovina mezza neanche per disgrazia) balilla e tutti insieme eia eia elalà. Bugie totali. Ma c’è chi ci crede. Perché ci vuole credere.
2) Cari M5S, non potete regalare l’alibi multiuso e multitasking del “sessismo” quando combattete una battaglia nobilissima come quella su Imu-Bankitalia (vi hanno dato ragione perfino Dragoni e Barisoni, certo competenti e certo non “grillini”). Le allusioni grevi ai “pompini” sono schifose, costituiscono un harakiri imbarazzante e regalano agli eterni soloni la giustificazione per scrivere lenzuolate di quasi-femminismo in cui “loro” sono democratici e gli altri poco meno che stupratori. Ovviamente quella stessa gente, di fronte allo schiaffone di Dambruoso alla 5 Stelle Lupo, minimizza o magari solidarizza (con Dambruoso). Due pesi e due  misure, ma in Italia funziona così. E le parole di De Rosa sono indifendibili e irricevibili.
3) Cari M5S, non potete mandare in tivù uno come Becchi per difendervi. E’ come chiedere a Mike Tyson di andare in tivù per difendere la salute dei lobi. Di fronte a Becchi, parrebbe credibile persino Boccia. Di fronte a Becchi, ha ragione perfino la Moretti. Becchi è espressione sin troppo nitida del “grillino” caricaturale e sopra le righe, che ha torto anche quando ha ragione e che serve alla tivù per screditare il M5S. Nessuno al mondo, ascoltando Becchi, avverte poi la voglia di votare M5S (ed è per quello che va in tivù). Avete ragazze e ragazzi che sanno usare il piccolo schermo (ci siete arrivati anche voi, alla fine, dopo mesi di autismo mediatico e “noi nei talkshow non andiamo“). Errore dozzinale. Voi in tivù dovete andare: lo dovete a chi vi ha votato e vi vuole conoscere. E vuole che qualcuno difenda le loro idee. Mandateci le Sarti e i Morra, i Di Maio e le Lezzi, i Di Battista e le Taverna. Becchi, al massimo, speditelo nel remake del Drive In al posto di Beruschi. Checché ne dicano Beppe Grillo e Yoko Casaleggio, la tivù è ancora (sin troppo) decisiva nel veicolare notizie e consensi. O la si sa usare, o si sta a casa a coltivare i nidi di rondine tra le pieghe della barba da quasi-filosofo.
4) Caro Grillo, post come quello su “cosa faresti se la Boldrini fosse con te in auto”, sono autogol che neanche Niccolai. Servono esattamente per poi poter sostenere castronerie vili tipo che i grillini sono tutti stupratori e insultatori (come se in rete i renziani o i berlusconiani fossero tutti dispensatori di versi petrarcheschi). Quegli autogol servono a dire che, chi critica la Boldrini, lo fa perché è sessista (yeowwwn). Non ci vuole uno scienziato per arrivarci. Grillo ha fatto e farà molto per il Movimento. Il giorno in cui capirà che è molto più convincente quando argomenta che non quando scherza senza avere ispirazione, sarà sempre troppo tardi.
5) Cari M5S, Daria Bignardi ha tutto il diritto di fare domande critiche a un deputato che non condivide e mai voterebbe. E’ una giornalista, sa fare il suo lavoro, ha simpatie renziane dichiarate e a casa sua può chiedere tanto del padre di Di Battista quanto del suo passato da chierichetto. Non vi piace? Non la guardate. La Bignardi ha dato trenta minuti a Di Battista, che peraltro sa cavarsela benissimo senza che un attimo dopo mezzo web gridi alla lesa maestà. Non tutti la pensano come voi e, anzi, in tivù il 95% è sfacciatamente renziano. Funziona così.
6) Cari M5S, Corrado Augias ha tutto il diritto di critcare duramente i 5 Stelle. E’ un intellettuale, ha le sue idee e le argomenta. La Bignardi ha fatto bene a chiedergli cosa ne pensasse (ben sapendo cosa ne pensava) e Augias ha detto la sua tanto a Le invasioni barbariche quanto su Repubblica. Fate bene a criticarlo, non a insultarlo o minacciarlo (glisso su chi ne ha bruciato i libri: non so se è realmente grillino o magari infiltrato, ma di sicuro è assai prossimo all’idiozia più vomitevole). Io non condivido nulla di quello che ha detto e scritto Augias sui 5 Stelle, e credo anche che Augias – come molti intellettuali engagé vecchia scuola vicini al Pd – parli di cose che conosce pochissimo e per sentito dire. Ma io, di uno come Augias, avrò sempre rispetto profondo. E’ uno di quelli con cui è bello confrontarsi e scontrarsi, proprio come l’amico Vauro (che avete insultato in maniera troppo spesso belluina). Non confondete gli Augias con i pigibattista: sarebbe come confondere un Barolo con una gazzosa scipita.
Gli ultimi giorni, per la politica italiana, sono stati tremendi. E’ avvilente l’arroganza del potere. E’ deprimente la pochezza degli Speranza. E’ esilarante la labilità di Matteo Peppo Pig: in quell’incontro che vi siete ottusamente rifiutati di fare al Nazareno, un Nicola Morra se lo sarebbe messo in tasca con facilità siderale. Lo avrebbe demolito, ridicolizzandolo con agio. Renzi è solo chiacchiere e distintivo, vende fumo e neanche del migliore. Basta crivellarlo con due frasi di senso compiuto e già non sa più come controbattere. Avete buttato via un match point a campo aperto: errore infinito. A volte, strategicamente, siete di un bischero che ne basterebbe la metà.
E’ sconfortante vedere come quasi tutti i media usino il napalm coi 5 Stelle e le carezze con chi usa le “tagliole” e ammazza la democrazia parlamentare (non lo dico io: lo diceva il Pd cinque anni fa, per bocca di Alessandro Soro, quando il Parlamento discuteva quello scudo fiscale che poi passò grazie – ooops – alle assenze decisive dei piddini). 
I 5 Stelle stanno combattendo, pressoché isolati, battaglie preziose (quella sull’articolo 138 della Costituzione non se la ricorda già più nessuno?). Costituiscono l’unica opposizione reale e per questo verranno osteggiati in ogni modo. Ribadisco: in ogni modo. E’ proprio per questo che non devono sbagliare nulla, ma proprio nulla. Che senso ha vanificare mesi e mesi di (spesso) ottimo lavoro con frasi sbagliate e belinate da asilo?
Avete la fiducia di milioni di italiani, a cui ormai non siete rimasti che voi. Fate tesoro di questa fiducia, continuate la vostra crescita e non disinnescatevi da soli, regalando assist d’oro a chi – pur di mantenere lo status quo – non aspetta altro che farvi passare per fascisti, violenti, dementi, sovversivi e magari prima o poi pure stragisti.
p.s.
ha ragione da vendere e prima lo capiscano prima potremo liberarci da qesto viluppo nel quale ci siamo infognati da soli.... perchè, è bene che si sappia, noi ci siamo ficcati in questo casino! Ora: chi sono gli "stupratori (della democrazia" e i "fascisti (veri)"?

domenica 2 febbraio 2014

Banche, con le nuove regole Ue i prestiti caleranno sempre di più

di Mauro Del Corno | 1 febbraio 2014
“E’ come lasciare libera la bestia e dire ai cittadini chiudetevi in casa e rafforzate porte e finestre”. Giuseppe Bortolussi, della Cgia di Mestre, usa una metafora forte per descrivere le scelte in tema di regolamentazione bancaria approvate dal comitato di Basilea due settimane fa, che rendono ancora più invitante per gli istituti investire in derivati, piuttosto che prestare a famiglie e imprese. Dal suo osservatorio assiste giorno dopo giorno al prosciugarsi dei finanziamenti a piccole imprese, artigiani e cittadini. Non ci sono inversioni di tendenza o segnali di speranza: i dati continuano a peggiorare. Secondo la Banca centrale europea in novembre i crediti alle aziende sono scesi del 3,9% a livello europeo e addirittura del 5,9% in Italia.
Sullo stesso mese Bankitalia rileva una flessione del 6 per cento. Secondo il centro studi della Confindustria negli ultimi due anni sono “spariti” 96 miliardi di finanziamenti e per il 2014 è attesa un’ulteriore contrazione di 8 miliardi. Il problema coinvolge gran parte dell’Europa ma in Italia è una vera e propria emergenza. Mario Draghi, presidente della Bce, ha speso molte parole sul tema, annunciato misure allo studio (come quella di far pagare alle banche il “parcheggio” di fondi presso la Bce) ma per ora di atti concreti non se ne sono visti.
Anzi. Un’ulteriore stretta del rubinetto del credito potrebbe infatti arrivare proprio per effetto delle nuove regole. Sono regole blande, che accrescono in maniera irrisoria il livello di sicurezza del sistema bancario ma che potrebbero comunque ripercuotersi negativamente sui finanziamenti all’economia. “Anche se hanno mille modi per aggirarle a loro piacimento – commenta amaro Bortolussi – le banche continuano a farsi scudo dei regolamenti di Basilea per giustificare la continua riduzione dei crediti a famiglie e soprattutto imprese e la loro preferenza ad investire in titoli di Stato o altri prodotti finanziari”.
I nuovi accordi si prestano bene a fare da alibi. Tecnicamente le regole prevedono che le banche raggiungano un “leverage ratio” almeno del 3 per cento. Significa che una banca deve disporre di un capitale proprio (fondamentalmente quanto versato da soci e azionisti) che sia pari o superiore al 3% dei suoi attivi. In pratica se una banca ha in essere prestiti e investimenti per 100 euro deve disporre di almeno 3 euro suoi. I rimanenti 97 euro possono essere presi a prestito (depositi dei clienti, finanziamenti da altre banche, obbligazioni ecc). La nuova disciplina ha come unici meriti la nascita di una disciplina condivisa a livello internazionale e l’utilizzo di un parametro relativamente facile da calcolare e confrontare.
Il 3% è però un valore basso, non dissimile da quelli esistenti prima dello scoppio della crisi del 2007, risolta solo grazie ai salvataggi a spese dei contribuenti e che sembra non avere insegnato nulla. Secondo molti osservatori un livello prudenziale, che consenta di traghettare i colossi bancari in una zona di sicurezza, sarebbe di almeno il 10 per cento. Più il rapporto è alto maggiore è l’entità delle perdite che può sopportare. Eppure, nonostante parametri all’acqua di rose, ben una banca europea su quattro al momento non raggiunge neppure questo livello minimo. Il problema è stato però “brillantemente” risolto. Come? Permettendo alle banche di escludere dal conteggio degli attivi parte degli investimenti in titoli derivati e prodotti finanziari (tecnicamente il meccanismo è un po’ più complesso ma la sostanza è questa) rendendo così ancora più invitante questo tipo di investimento.
Mefistofelica la difesa dei banchieri che più o meno affermano: se compriamo più derivati possiamo assicurarci meglio dal rischio insolvenza e dunque concedere più crediti. Di fatto è un regalo alle banche e in particolare alle banche d’investimento del nord Europa, molto esposte sui mercati finanziari e che si affidano molto all’indebitamento. Per ogni euro di capitale Credit Suisse ha ad esempio 51 euro di attivi, Deutsche Bank 49, Credit Agricole quasi 62.
Unicredit o Intesa SanPaolo non vanno invece oltre i 18. Per salvare almeno le apparenze le banche non in regola si trovano ora davanti due ozione per migliorare il loro “leverage ratio”. O aumentano il loro capitale (magari rinunciando a distribuire dividendi oppure reperendo fondi freschi) oppure riducono gli attivi, cioè tagliano i prestiti che hanno in essere e smettono di erogarne di nuovi. Le prime stime parlano di un possibile impatto sul sistema bancario di 200 miliardi di euro. Una cifra che almeno in parte potrebbe essere sottratta dai crediti all’economia.
p.s.
abiamo parlato nel post precedenti di dei alieni... ora parliamo di vampiri: meglio noti come succhiasangue alias le banche.

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