venerdì 30 gennaio 2009

Europa? Dove, quando.......

Operai contro operai. questo accade in Inghilterra ai tempi della peggior crisi di sistema dal 1929 ad oggi. Operai inglesi contro operai italiani che lavorano lì perchè la ditta cui appartengono ha vinto un'appalto nella più grande raffineria del paese: e i nostri fratelli europei inglesi cosa fanno? Protestano in nome del "ci levano il lavoro" (la lega ha fatto storia in negativo): la gioia di qulunque industrialotto in vena di delocalizzazione, operai che si scannano con altri operai; il sindacato inglese naturalmente li appoggia, ma non sento nessun politico protestare e boicottare qualche partita di calcio o altro sport nè levare e fare molla sul sentimento nazionale di indignazione come per il caso del terrorista Battisti (scappato in Brasile e dove ha ottenuto l'asilo politico): la globalizzazione evidentemente funziona ad un solo senso, ossia siamo solo colonia economica e guai a cacciare la "capuzzella" fuori dai confini.

giovedì 29 gennaio 2009

siamo un paradiso......... per le lobby

Mentre negli altri paesi (Francia, Germania, ecc.) i sindacati e le forze di opposizione fanno il loro lavoro (oggi circa, dati della polizia, 1 milione di persone hanno partecipato ad uno sciopero generale dei lavoratori contro la crisi e contro la ricetta Sarkozy), da noi no, come mai? Il PD gioca alle elezioni regionali e fa accordi per tagliare le gambe ai partiti minori (nel terrore che possano portargli via voti visto che, come tutti sanno, ha qualche milione di voti in uscita veso Di Pietro) e dà una bella coltellata alle spalle a Epifani e alla CGIL per quanto riguarda il cosiddetto "nuovo modello contrattuale" (il sindacato chiede a gran voce il referendum ma è una voce nel deserto dei ......... tartari); lo stesso sindacato è diviso: alcuni vanno con i nuovi della razza padrona e quello di sinistra (?) riformista è isolato come non mai e annaspa in "mezzo al guado" fra accettazione dello status quo e ritorno sui propri passi sconfessando tutti gli accordi dal 1993 in poi. Ma le piazze? Morte!! Siamo gli unici nel mondo civile ad avere un tale addomesticamento; ladomanda è: di cosa si ha paura? Del malessere sociale che potrebbe esplodere? Della protesta sociale? Della nascita di un nuovo, e vero, movimento di cittadini che potrebbe travolgere la lobby di potere che va dal PD al PdL (passando per gerarchia ecclesiastica, Confindustria, sindacato nel suo complesso, ecc.) che ha modificato il nostro paese da democratico (solo sulla carta ma meglio di niente) a liberale puro dove i cittadini sono sulla sfondo e sono coinvolti "solo" (si fa per dire) quando ci sono elezioni di qualunque tipo. Cosa aspettano i miei concittadini? Che qualcuno si faccia cavaliere bianco e si "sacrifichi per la patria"? O un nuovo messia? O cosa? Aspettiamo, forse, che la monnezza ci arrivi agli occhi e ci sommerga per ricordarci a che punto siamo? Vogliamo capire che ormai nessuno farà nulla per aiutare chi non ce la fa (si c'è la social card ma si è rivelata per qullo che è, una trovata pubblicitaria)?

mercoledì 28 gennaio 2009

Mai come quest'anno il rischio Argentina è vicino.

Tutti gli Stati di questi tempi stanno finanziando le spese per sostenere l'economia reale con bond pubblici o garantiti da essi, ma fra loro c'è un'enorme differenza: la Germania ottiene un rating alto vista la sua solidità altri no. C'è un gruppo di pesi europei che al contrario vedono i loro bond declassati ai livelli bassi (la Grecia addirittura appena sopra i titoli spazzatura), fra questi ci siamo noi. Il problema si chiama "spread" ossia la differenza fra i tassi di una economia forte e solida come quella tedesca e altre meno forti (o arretrate come la nostra); questo tasso è indicativo di come gli operatori vedono e valutano i vari paesi e in tempi di crisi esso si allarga definendo le varie posizioni: bene noi siamo messi male perchè non è detto che le varie aste di bot ecc. vadano bene lasciando lo Stato con un palmo di naso e senza soldi. Il vero rischio è anche quello che non si sia in grado di pagare i debiti nel frattempo contratti: il che ci porterebbe allo spettro "argentino" paventato nel titolo del post. Naturalmente essendo le borse e le aspettative volatili (in positivo e in negativo) non è detto che questo scenario si avveri; nè è scritto su vangelo che sia proprio così che andrà prossimamente: anzi forse proprio la incapacità della classe dirigente, la arretratezza del ceto imprenditoriale (che bada più al profitto finanziario che a reinvestire gli utili) e la inadeguata struttura della nostra economia ci potrebbero salvare da una tempesta del genere: ma non c'è da gioirne dato che se il PIL dovesse scendere sotto un certo limite (-2% è la linea invalicabile) tutto andrebbe a rotoli e si potrebbe verificare una crisi peggiore di quella che tutti si aspettano. So già che qualcuno storcerà il naso e penserà al disfattismo ecc. ma sono convinto che la gente "normale" debba sapere a cosa va incontro e come questo Governo, in linea con i precedenti, faccia poco o nulla per evitarlo riponendo fiducia nella "dio" mercato (che non esiste ed è una chimera da agitare davanti agli allocchi che investono i propri soldi, risparmiati, perchè altri ci guadagnino sopra) e nelle sue virtù benefiche: in realtà c'è chi ci guadagna da questa crisi ma, proprio per la mancanza di regole e reti di protezione rischia poco di suo a spese altrui; un pò quello che si può definire socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti. Le misure previste non bastano; i soldi stanziati sono irrisori; il welfare praticamente scomparso: per chi perderà il lavoro le speranze di rientrare nel novero di una vita di stenti (dignitosa sarebbe troppo costoso) sono pochissime; ci vorrebbe ben altro e ben altra classe dirigente: gente che rischia e impone a chi ci guadagna di fare la sua parte in termini di maggior gettito e minore evasione.... ma parliamo di astratte figure retoriche visto che gli italiani attualmente sono occupati a preoccuparsi del GF9, del calcio e della telenovela dei falsi problemi che interessano solo pochi ..... se non Uno!!

Nuovi modelli di contratti ? Peggio dei precedenti.....

Il tanto strombazzato accordo sul nuovo modello contrattuale (strombazzato da CISL, UIL, Confindusrtia e Governo) realmente difende i lavoratori? A sentire i sottoscrittori SI dato che migliorerebbe le relazioni sindacali adeguandole alle esigenze del mercato (competizione, mercato, crisi ecc.); invece a sentire la CGIL NO perchè i lavoratori dipendenti perderanno ancora di più potere di acquisto rispetto all'inflazione visto che non hanno nessuna copertura rispetto ad essa. Dov'è la verità? In questa materia la cosiddetta verità non è mai nel mezzo ma è sempre questione di prospettive: o meglio il punto di vista dell'osservatore. ll sottoscritto è un lavoratore dipendente e due conti se li è fatti. Questo modello relazionale realmente non copre nè inflazione nè i costi sociali della disoccupazione e dello stato sociale, anzi il problema si aggrava visto che in quelle aziende dove il sindacato è poco o punto presente i lavoratori non potranno beneficiare del copertura del CCNL ma dovranno sottostare a quanto stabilito all'interno del secondo livello di contrattazione (quello aziendale) ricreando nei fatti quelle gabbie salariali senza NESSUNA contropartita in termini economici, sociali e giuridici anzi mai come ora abrogare, riformare o altro lo Statuto dei lavoratori è ininfluente perchè è stato aggirato, o abrogato di fatto, in maniera completa; questa legge fondamentale (che ha fatto scuola nel resto del mondo) è stata nei fatti vanificata. Questo Governo che è appiattito sulle posizioni confindustriali ancora una volta da un segnale alle lobby, che gli sono alle spalle (e gli suggeriscono il cosa fare) di contiguità: così come i cosiddetti interventi anti crisi pochissimo danno ai veri colpiti dalla crisi, ossia i lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati inutile distinguerli visto che sono entrambi colpiti dalla crisi che è di sistema) e molto danno alla base elettorale propria (che non sempre brilla in termini di fedeltà fiscale). Per quanto riguarda i firmatari di parte sindacale (CISL e UIL più altre sigle di contorno) non sono nuove a queste cose: basti ricordare il cosiddetto "Patto per l'Italia" di cui non si conserva memoria anche se danni ne ha fatto tantissimi restringendo sempre di più gli spazi di manovra ai lavoratori. D'altronde queste sigle sono sempre state ai confini fra i due poli barcamenandosi sempre in base al principio meglio qualcosa oggi.......... ma in realtà sono e saranno responsabili dei danni che deriveranno da quest'accordo: un consiglio, se siete lavoratori dipendenti e non condividete la linea di questi sindacati CANCELLATEVI perchè questo è il momento buono per dare un segnale forte di dissenso. La CGIL? Da anni ha smarrito la sua mission. Dal 1993 ha abdicato al suo compito principale e si è riconvertita al riformismo puntualmente fregata dalla controparte: scala mobile; accordo di S. Valentino; Leggi varie sul precariato; riforme delle pensioni; e molto altro. Aveva un nemico storico, il centrodestra e il suo Capo (che come si sa non dimentica, a differenza degli italiani, mai nulla), dopo la spaccatura del fronte sindacale, ha mano libera nel relegarla nell'angolo e fargli un bel lavoro ai fianchi piegandola alla bisogna. Gli errori si pagano e ora la CGIL ha una sola scelta: lottare strenuamente nella speranza che i lavoratori la seguano dandole ancora una volta fiducia. Nutro poche speranze che sarà così dato che la tenaglia PD/PdL (e sodali delle lobby) si sta stringendo attorno al sindacato e quindi nel breve giro di poco tempo mi sa che anch'esso sarà "allineato e coperto" agli altri e i reali danneggiati, i lavoratori dipendenti, saranno ancora una volta l'agnello sacrificale sull'altare degli accordi di vertice: gli unici che continueranno a pagare il costo della crisi saranno senza copertura e sempre più mucca da mungere per gli sprechi delle lobby affaristiche oggi al potere. Il punto è sempre lo stesso: è una lotta di potere e sullo sfondo rimane il cittadini/lavoratore, il quale anzichè essere soggetto è sempre più oggetto di scambio e compromesso fra esse..............

lunedì 26 gennaio 2009

Caso Englaro: il TAR lombardo da ragione alla famiglia.

Il TAR lombardo, sulla scorta delle precedenti sentenze, ha dato ragione alla Famiglia Englaro: la Regione Lombardia non può rifiutare di attuare una sentenza e deve darvi corso. Insomma quello che in uno Stato di diritto (sia liberale che democratico) dovrebbe essere assicurato da noi diventa un calvario penoso, dove un Ministro non tutela i propri amministrati ma si muove sulla base di convinzioni personali etiche dimenticando che è lì non per affermarli ma per l'interesse generale: se non è d'accordo si dimetta; di solito accade così ma da noi no; anzi perpetua il dolore della famiglia ponendo ostacoli e difficoltà alla liberazione definitiva di Eluana. Per sovrappiù la Regione sta valutando se ricorrere al Consiglio di Stato e quindi i tempi si allungano ancora perpetuando sine die il problema. Mi chiedo: ma i cittadini di questo paese sono o no liberi di autodeterminarsi? Ha ragione o torto il Presidente Bresso che non siamo nel paese degli ayatollah? Si può continuare a tollerare che lo Stato si intrometta nel privato di una famiglia che fa le proprie scelte in piena libertà?

domenica 25 gennaio 2009

Giorno della memoria? Meglio giorno delle MEMORIE!

Il giorno della memoria. Un giorno nel quale ognuno dovrebbe riflettere sui mali di cui è capace l'essere umano e i danni che le ideologie (tutte le ideologie dal fascismo al nazismo al comunismo nela versione cinese e sovietica al liberismo che non uccide direttamente ma impoverisce e incattivisce, ecc.); un giorno nel quale ci si dovrebbe guardare allo specchio e provare disgusto per la capacità, tutta umana, di uccidere il proprio simile. Oggi si ricorda la Shoah che è stata una cosa mostruosa che fa vergognare di appartenere al genere umano; ma troppo spesso la dimentichiamo: chi si ricorda che ci sono state contemporaneamente tante altre shoah? quella dei rom; quelli degli oppositori politici; quelli dei gay, quella dei deportati dei rastrellamenti; quella degli eccidi; quella delle SS italiane; quella dei repubblichini; quella dei pogrom; quella dei lager sovietici; quella dei campi di rieducazione cinesi; quella cambogiana e quella delle bombe americane chimiche sui vietnamiti; e ne cito solo alcune. Come ci sono stati tanti olocausti: a partire dai massacri fatti dai romani; le persecuzioni fatte dai cristiani contro i pagani quando i primi divennero maggioranza; quella delle crociate che spesso avevano altre mire e distrussero invece di liberare; quella degli indiani d'America e via via fino ad arrivare al massacro degli armeni e a quello dei palestinesi dagli anni 60 ad oggi. Tante shoah; tanti olocausti; ma preferiamo ricordare quelli che "ci fanno ricordare": e le altre? Perse nel tempo ........ non si può fare così visto che siamo tutti responsabili e tutti ne portiamo il peso e tutti, di conseguenza, ne portiamo la coscienza e, se solo fossimo meno distratti nel ricordare e studiare la storia, la loro conoscenza eviterebbe i massacri ( che sono stati tanti e tutti hanno lasciato traccia di sé nella storia del genere umano aumentando l'odio e la frustrazione). E' chiaro che non possiamo da soli evitare, ma possiamo imparare e imporre l'avvio della riunificazione dell'uomo con l'uomo. Con questo non VOGLIO ASSOLUTAMENTE SMINUIRE l'olocausto ebraico anzi al contrario ritengo che esso avrebbe dovuto fare da precedente (e sarebbe dovuto essere l'ultimo) e imporre a noi tutti di cambiare strada e cercare nella tolleranza e nell'ascolto la via per impedirne il ripetersi: peccato che la storia non è oggettiva ma la fanno i vincitori..............

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