venerdì 19 dicembre 2008

E mentre da noi la Chiesa la fa da padrona in Spagna è messa in riga.....

Da noi lo Stato è sempre più supino agli "Atti di Indirizzo" che provengono da Oltretevere (ultimo esempio il Caso Englaro) nella civile Europa è tutta un'altra musica in queste materie. In Spagna il Governo Zapatero sta varando una serie di provvedimenti che stanno davvero facendo tremare Chiesa ed integralisti non tanto perchè mettono in discussione la religione in sè ma perchè mettono paletti all'influenza cattolica in quel paese avvenuta sempre a scapito delel altre confessioni: soprattutto perchè lì tengono realmente al principio liberale della "libera chiesa in libero stato", non come da noi dove cè la "libera" chiesa ma "non" il libero stato. Lì i mezzi di comunicazione stanno ignorando la notizia o dandole il giusto risalto perchè realmente lì come qui hanno altri problemi, e ben più gravi, da affrontare; cosa che da noi non avviene dove invece ogni singolo starnuto ecclesiale ha l'onore dei riflettori mediaticie i media si adeguano dandogli risalto (a puro titolo di esempio qui metto i link de Il Giornale, Il Messaggero, La Stampa) enorme quando invece sanno benissimo che serve da monito per i pochi, ormai, laici italiani. Ma cos'hanno combinato in Spagna? Una legge sulla libertà religiosa che da spazio a tutte le confessioni religiose nella scuola e nelle altre strutture pubbliche e un'altro provvedimento che prevede l'insegnamento dell'educazione civica nella scuole oltrechè un progetto di rinegoziazione delle prerogative finanziarie che la chiesa cattolica ha in quel paese (credo che il vero punto è proprio questo, toccagli i soldi i peti s'inkazzano sempre); inoltre sono stati autorizzati i matrimoni gay, gli "sbattezzi", e l'assistenza in caso di scelta di abbandonare questa "valle di lacrime" se non si può più vivere, in caso di grave impedimento, dignitosamente la propria malattia. Lo Stato liberale, e democratico a maggior ragione, dev'essere aconfessionale per definizione se vuole consentire la libertà di credo per tutti e deve creare le condizioni in maniera che tutti possano liberamente professare la propria fede senza condizionamenti esterni e senza disparità di trattamento per nessuno dei suoi cittadini, cosa che da noi è una pura chimera al momento. Da laico italiano non posso che provare orgoglio per la forza con cui il Governo socialista di Zapatero sta portando avanti la battaglia di mantenimento della laicità della società e dello Stato visto che non stiamo parlando di proselitismo all'ateismo ma, molto più semplicemente, di dare la libertà di scelata e assistenza eitca e religiosa a tutti in tutti i luoghi pubblici rompendo presunti monopoli confessionali frutto di presunte superiorità di una dottrina rispetto alla altre che in passato sono state foriere di tragedie enormi nel continente europeo: guerre, roghi, persecuzioni, ecc. E non posso che provare vergogna per la sulbalternità della nostra classe dirigente verso Oltretevere svendendo tutte, proprio tutte, le conquiste sociali e politiche che negli scorsi anni sono state raggiunte in Italia. Ha proprio ragione chi affermava qualche tempo fa che l'Italia è l'ultima ridotta dell'integralismo religioso cattolico, e non solo, da difendere a tutti i costi per evitare di perdere quel peso che storicamente da noi ha sempre avuto che l'ha portata a debordare dai limiti in cui dovrebbe essere posta in una società civile avanzata.

giovedì 18 dicembre 2008

Caso Englaro: intimidazioni e attacchi, che crudeltà

Ha ragione chi parla di crudeltà nel caso Englaro oggi infatti c'è stata un'improvvisa conferenza stampa del AD della Clinica Città di Udine che ha denunciato "intimidazioni" da parte di un Ministro della Repubblica (ne parlano i media qui Corriere della sera, La Repubblica, Il Tempo) che parla di "conseguenze immaginabili". E' proprio necessario questo accanimento? Cosa c'è dietro? E' solo per compiacere Oltretevere oppure non si vuole ammettere la sconfitta giudiziaria patita (da cui per loro la necessità di una riforma che metta il bavaglio alla Magistratura)? C'è questo e molto altro tant'è che anche il Presidente della Regione Friuli è stata attaccato da un prelato per essersi schierato a favore della famiglia Englaro e della Clnica Città di Udine. Si potrebbe parlare di arroganza del potere, di idelogismo, di sulbalternità allo Stato Vaticano (uno Stato straniero), ma, soprattutto, si può parlare di "disattenzione" per le proprie funzioni pubbliche che imporrebbero un diverso comportamento a chi le riveste. Come diceva Beha a La7, durante la trasmissione Omnibus, il nostro paese è sulla china e quindi non può far altro che rotolare verso il basso: naturalmente c'è chi lo sta aiutando a farlo più velocemente.........

mercoledì 17 dicembre 2008

Eluana: si infierisce ancora........

Con un'Atto di indirizzo il Ministro Sacconi ha vietato l'interruzione della idratazione e nutrizione alle persone in stato vegetativo permanente e quindi nessuna struttura del SSN, pubblica o privata convenzionata, può decidere diversamente perchè incorre nei rigori della legge. Il Ministro, coadiuvato dai Sottosegretari Roccella e Martini, lo ha spiegato in una conferenza stampa nella quale ha citato un parere della commissione bioetica del 2005, la Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone disabili e infine l'art.32 della Costituzione: nonostante la sentenza definitiva della Corte di Cassazione che è passato in giudicato la longa manus integralista ce la sta mettendo tutta per bloccare la liberazione di Eluana e rendere le cose difficili a tal punto che o il padre la porta fuori dall'Italia o lo fa a casa sua visto che, come afferma il Sottosegretario Roccella, altrove è illegale. Insomma siamo agli Atti di indirizzo ora: tutto pur di fermare la procedura e tutto pur di ottemperare agli Atti di indirizzo dello Stato Città del Vaticano (uno Stato estero). Ogni volta che sento e leggo queste notizie oltre a salirmi un moto di indignazione (si sono ancora capace di indignarmi malgrado tutto) e di vergogna, mi sovviene anche un senso di nausea profonda per la battaglia, tutta ideologica, di riaffermazione della loro supermazia che si sta svolgendo da parte di Governo, integralisti, Vaticano contro una nostra concittadina, cui le uniche istituzioni deputate a decidere se ottemperare o meno alle sue volontà ossia la Magistratura, che viene mantenuta prigioniera in un corpo che è vivo solo per le macchine ma la cui anima è già lontana, ponendo i suoi familiari, già duramente provati dalla vicenda e dai contorni mediatici e ideologici, in una condizione di disagio personale e morale condizione in cui nessuno credo ci vorrebbe mai essere: ancora una volta ci troviamo di fronte ad una minoranza che impone la propria volontà ideologizzata alla maggioranza dei cittadini, maggioranza che ha già assimilato il concetto di libertà e autodeterminazione come proprio: se siamo un paese liberale lo dobbiamo affermare e difendere; se siamo un paese democratico lo dobbiamo difendere; se siamo un paese confessionale con una religione di Stato .... allora abbiate il coraggio di affermarlo apertamente che siamo ripiombati nel Medio Evo: a quando l'Inquisizione?

martedì 16 dicembre 2008

Abruzzo per il PD: prodromo delle europee?

La dura sconfitta alle regionali è un'altro campanello d'allarme per il gruppo dirigente del PD che, come ha detto di Pietro, non è nè carne nè pesce e gli elettori infatti lo puniscono. Nessuno nasconde che ci sia pure una "questione" morale ma essa non è ristretta solo a questo partito ma investe l'intero quadro politico italiano e quindi gli elettori ci sono abituati o meglio rassegnati. C'è molto altro invece: c'è un'elettorato in uscita da questo partito che preferisce non recarsi alle urne anzichè votare per qualcosa che non è il PdL ma nemmeno un partito socialdemocratico; non è un partito liberal (troppe commistioni con gli integralisti) e nemmeno conservatore di centro perchè non ne ha le caratteristiche intrinseche. Insomma Di Pietro ha ragione: non è nulla, ed il nulla non si vota da noi: se almeno fosse ammantato di luci, colori e pallettes come il suo concorrente almeno c'è la gistificazione di qualcosa invece loro non hanno nulla da offrire nè ricette alternative. Un'oligarchia così costruita non ha futuro. Alle Europee la musica sarà la stessa? Se si continua così il PD alle europee non ci arriva: imploderà prima molto prima e avremo, per eutanasia, il partito unico al potere e un gruppo di "resistenti" sparuti all'opposizione (parlamentare o meno). E nemmeno si vedono all'orizzonte forze nuove: è proprio crisi. Si la sinistra si vuole riorganizzare ma anzichè cominciare a costruire qualcosa veramente di alternativo che fa? semplicemente continua a dividersi: la scissione di fatto del PRC ne è un'esempio. Nessuno ha cpaito che bisogna incominciare, come dice il Prof. Pasquino, a pensare socialdemocratico e per essere più esatti bisogna cominciare a dare alla gente una diversa prospettiva che avvicini il paese più a Oslo che a New York (peraltro quest'ultimo modello ideale sta miseramente fallendo grazie alla crisi e ai continui scandali che scoppiano quando siamo al "prendi i soldi e scappa"); fnchè non ci si incamminerà per quella via la speranza di una svolta è una pura ipotesi di studio e di esame mentre ben 56 milioni di italiani scivolano, nella loro stragrande maggioranza, verso la povertà ed un triste declino.

lunedì 15 dicembre 2008

il miglior finale per il mandato di Bush

http://it.youtube.com/watch?v=RN7OqGoCp4U
Nel mondo arabo il lancio delal scarpa è il peggior insulto che si possa fare e il Nostro Bush ne ha scansate addirittura due lanciate da un giornalista sunnita irakeno. Addio nel segno della malinconia il suo ma non del mea culpa esplicito, il periodo della presidenza Bush è stato "horribilis" per il pianeta grazie a lui. Un'avventurismo che ha segnato non solo i rapporti fra gli USA e il mondo islamico ma anche con i cosiddetti alleati che sono stati spesso recalcitranti, se non restii, a mettersi in coda e a seguire le follie dell'imperatore che ha spinto il suo paese sull'orlo del fallimento per consentire alle lobby che lo sostenevano di arricchirsi oscenamente. Negli anni d'oro del welfare americano i poveri erano una stretta (quasi congiunturale si potrebbe dire) minoranza poi con il liberismo il divario è via via aumentato fino a tendere la corda della società fino all'estremo limite: oggi si può tranquillamente affermare che gli USA sono tornati ad un periodo pre-depressione (primo ventennio del 1900), dimostrando (se fosse ancora necessario) come la ricetta liberista sia un fallimento e un "velo" per le classi che "contano" al loro arricchimento ai danni della intera collettività: e quando essa non basta c'è un mondo intero da spremere e a cui rapinare le risorse. Diversi autori lo hanno denunciato: Rifkin e Klein, (per fare un'esempio in primis), mettono a nudo la funzione Bancomat dello Stato e per spiegarla brutalmente la privatizzazione dei profitti e la socializzazione dei costi. Anche nel nostro paese, grazie alla sinistra degli anni 90, abbiamo avuto lo shock liberista e ora se ne vedono i risultati. Ma sia da noi che negli USA (come nel resto del pianeta) di cambiamenti di rotta se ne vedono pochi, anzi nessuno. Addirittura vengono arrestati manager e sodali che rubacchiano il poco che è rimasto finendo di fare tabula rasa delle speranze dei loro concittadini. Da noi lanciare le scarpe non usa (anche perchè costano) però forse dovremmo guardare tutti il film di Eduardo, l'oro di napoli nell'episodio dove lo stesso insegnava a fare il pernacchio ai popolani di un quartiere che erano vessati dal nobilastro di turno che pretendeva, quando usciva con la macchina, che tutto e tutti si dovessero scansare
http://it.youtube.com/watch?v=gkrnK0igAP0

domenica 14 dicembre 2008

le pari oportunità? il tutto si risolve con le donne in pensione a 65 anni......

Già pare proprio che siamo alla fine del percorso della parità fra uomo e donna nel nostro paese: infatti basta equiparare il pensionamento et volià siamo uguali; non conta il fatto che le donne, ancora, nel XXI secolo da noi sono quelle che per prime sono licenziate in caso di crisi così come quando sono incinte che sono costrette a firmare le dimissioni in bianco (una pratica barbara che Prodi aveva cancellato e che questo governo ha rimesso su, ma è solo un'esempio se ne potrebbero fare molti altri), ora le equipariamo e possono vivere felici!! E come se non bastasse ci vengono anche a dire che serve a incentivare l'occupazione : balla! Se rimangono più a lungo nel mondo del lavoro i nuovi posti occupati dove si mettono? Qui è il problema. Già i cittadini sono confusi dalla prolissità delle informazioni (un vero e proprio diluvio) ora in questo effluvio ci dicono che rimanendo più a lungo si crea lavoro: si comprende o no il paradosso? In realtà il problema è differente: se questa generazione andasse in pensione nessuno potrebbe pagare le loro pensioni dato che nessuno ha un lavoro che dura abbastanza a lungo da mettere da parte abbastanza contributi, è una questione di grandi numeri: se lavorano 2 uno può andare in pensione, è semplice. Tutta la grande menzogna è cominciata nel 1992 quando ci fu la prima riforma delle pensioni ed è poi andata sempre peggio, ma la chicca sulla torta è stata l'unire l'assistenza con la previdenza facendo pesare su una parte della società quello che invece sarebbe dovuto toccare alla fiscalità generale ed ecco che improvvisamente i conti vanno in rosso e non ci sono più abbstanza soldi per i pensionati di allora, presenti e futuri! Uno dei dogmi del liberismo è la privatizzazione anche, fra le altre cose, delle pensioni e quindi il passaggio agli squali della finanza dei soldi con i quali i pensionati dovrebbero campare: dove è già avvenuto (paesi dell'america latina per esempio) il peggioramento è stato veloce e rapido dando un classico esempio di come siano errate e truffaldine le ricette liberiste. L'attacco allo stato sociale è continuo anche nel nostro paese e, anche grazie alla cosiddetta sinistra nostrana che si è imbevuta della ideologia mercatara, il welfare italiano, per quanto inefficiente e assistito, viene smontato pezzo per pezzo: a partire dalle conquiste sociali e finendo direttamente alla privatizzazione di tutto, pensioni comprese. La faccia tosta è quella di spacciarle per riforme. Un futuro di povertà ci aspetta e non potremo che prendercela con noi stessi per averle consentite e non combattute. E il sindacato? Quelli che non si sono calati le braghe in nome della concertazione sono emarginati ma il vizio è alla fonte: cedettero nel 1992 in cambio di una maggiore compartecipazione alle decisioni e al potere abdicando al loro ruolo primario che era ed è difendete l'ossatura essenziale del paese, i lavoratori. Non vale la "ribellione" della CGIL che ora suona come una nota stonata dato che in passato ha consentito di gettare le basi del disastro attuale: è più un'autodifesa.

venerdì 12 dicembre 2008

C'è crisi? si riforma la giustizia..... e magari la Costituzione

Mentre a Roma si discute Sagunto brucia, dicevano i romani..... noi stiamo vivendo un brutta crisi, a cui c'è da scommetterci seguirà una profonda depressione e migliaia di lavoratori perderanno, dagli atipici a quelli a contratto a tempo indeterminato, il lavoro e il Nostro cosa fa? Riforma la Costituzione a colpi di maggioranza e quando arriva il monito del Capo dello Stato (che finalmente batte un colpo) chiarisce che i principi base non vuole toccarli ma intende mutare quei principi che afferiscono alla giurisdizione (agli organi costituzionali aventi rilievo costituzionale) per cambiarne la composizione. Gira e rigira e si torna sempre a fagiolo sul tema "caro" al Nostro: la giustizia. Qualcuno forse ha mai dubitato del suo interesse per questa materia? Viviamo in un paese dalle mille contraddizioni, che non risolto nè le questioni fondamentali che ne hanno da subito minato le basi nè i problemi che via via si sono accumulati su quelle stesse basi; un paese che ha vissuto vicende oscure che non sono mai state risolte e che hanno visto connivenze con poteri stranieri e interni e che ha avuto stagioni di grandi aperture e altrettante, ne stiamo vivendo una, nel quale la necessaria visione laica è ridotta al lumicino. Insomma sto paese è un gran problema e ora, con la crisi, vede arrivare velocemente moltissimi nodi al pettine che dovrebbero essere risolti a tambur battente e invece no: il problema è la giustizia; o magari il federalismo; o chissà cos'altro. Se fossimo in un paese avanzato questa classe politica sarebbe già stata pensionata invece noi ce la teniamo stretta per precisi calcoli di bottega: c'è chi sta guadagnandoci dalla situazione e non vede perchè cambiare strada dato che per arricchirsi ce l'ha messa tutta e non vede perchè giusto ora debba rimetterci. Il governo ha destinato solo lo 0.4 % del PIL a misure destinate a far fronte alla crisi: troppo poco rispetto agli altri paesi che hanno messo in campo ben altri provvedimenti anticiclici. Da noi la scelta è stata quella più comoda: c'è il mercato? Lo si lasci agire. C'è la globalizzazione? le si dia via libera. Se ci sono vittime e feriti s'interviene per limitare i danni e se ci sono proteste o soggetti che non si allineano poco male gli si dà addosso con il solito armamentario tipico (media, tv, giornali ecc. compiacenti) in dotazione. E la gente? Chi si accorge del giochetto in corso è emarginato e non può far altro che assistere alla barca che affonda, non avendo riferimenti "politici", e ad aprire "l'ombrello" per ripararsi dalle tegole che cadono; chi non se ne accorge vive beato e di tv accontentandosi delle briciole e delle elemosine elargite mentre da sotto non solo la sedia ma l'intera casa gliela stanno svendendo a poco. Ci dicono stesso loro, d'altronde, che è un brutto momento ma cosa deve fare un Governo liberale in questa situazione? E uno democratico? Partendo dall'assunto che non necessariamente un governo liberale "debba" per forza essere democratico ma è espressione di quelle forze organizzate (Weber docet), in contrasto d'interessi fra loro, che vincono le elezioni (unico momento nel quale il "popolo" è chiamato ad esprimere la propria opinione da cui la definizione di "Governo approvato dal popolo") non c'è spazio per l'interesse pubblico ma per quello generale (meglio l'interesse delle lobby che lo hanno eletto) e quindi poco spazio alla realtà sociale sottostante: ossia noi. Invece un governo "democratico" vede sia la diretta sia quella indiretta partecipazione dei cittadini che non rimangono sullo sfondo del panorama socio-politico ma sono diretti decisori del processo politico in corso. Il primo si limita a regolare e ad aspettare che il malato guarisca da solo il secondo agisce fattivamente per risolvere la crisi e somministra al "malato" i giusti medicinali per guarirlo: secondo voi in quale regime siamo? Se vi date la risposta vi sembrerà anche chiaro perchè, nonostante i problemi, da noi sembra che l'emergenza sia la giustizia e non gli operai che perdono il lavoro e con esso perdono anche la dignità del futuro proprio e dei propri figli.

giovedì 11 dicembre 2008

Eutanasia: un video choc

E' un'argomento delicatissimo. Da noi si versano fiumi d'inchiostro e ci si divide fra favorevoli e contrari; persone da anni combattono una battaglia di civiltà che in uno Stato liberale dovrebbe darsi per acquisita; una minoranza religiosa e integralista cerca d'imporre a tutti la propria visione negazionista; la politica, pavida e opportunistica senza badare minimamente al diritto individuale di disporre del proprio corpo come meglio si crede (peraltro riaffermato dalla Corte costituzionale come nel caso di Eluana Englaro il cui padre a tutt'oggi non ha potuto ancora soddisfare le volontà di Eluana visto che non trova nessuno che voglia mettere in pratica la sentenza definitiva) e di assicurarsi una morte dignitosa e libera cui a parere del sottoscritto si ha diritto, cerca di far passare una legge che nei fatti lo impedisce, (e a mio parere più per compiacere Oltretevere che per propria intima convinzione) come già avvenuto per la diagnosi prenatale e fecondazione assistita, seguendo quello che ritiene il trend dei poteri forti: insomma il nostro paese si connota sempre di più come più vicino a Teheran che all'Europa. Ed è solo l'ultimo dei primati, tutti negativi, che abbiamo collezionato negli ultimi 18 anni (sanità, scuola, università, politica, ecc.). Ora però si arriva all'opposto: un canale satellitare ha trasmesso un filmato su un'eutanasia fatta in Svizzera su un cittadino inglese conseziente, malato di sclerosi laterale amiotrofica (meglio conosciuta come SLA), una malattia che non lascia scampo. La moglie ha dichiarato di essere d'accordo e di ritenere che il video aiuterà altri ad affrontare la propria paura. Il paziente ha dichiarato: "Sono stanco della malattia, ma non sono stanco di vivere - ha precisato alle telecamere, poco prima di morire - amo la vita, ma la realtà è che non riesco più a vivere. Se scegliessi di rimanere in vita, sceglierei anche di sottopormi a una vera tortura. Ho optato per un'altra alternativa: porre fine a questo viaggio e intraprenderne un altro. Dal momento in cui la malattia ti paralizza completamente il corpo, non sei altro che una tomba vivente che si nutre attraverso un sondino nello stomaco, non sei nient'altro. E' troppo doloroso". Ora, al di là delle polemiche subito scatenate e le accuse di vouyerismo, in una società civile si dovrebbe riflettere sul tema della dignità e del dolore di vivere "in una tomba" con una malattia gravemente invalidante e si dovrebbe riflettere su come un'individuo arrivi a decidere la propria fine anticipata (e prolungata invece la vita - ma che vita? - grazie alle macchine), ma soprattutto si dovrebbe garantire il diritto dell'essere umano a decidere della propria vita e di come finirla in presenza di gravi malattie invalidanti e non a come vietare e limitare il diritto individuale, in nome di propri principi legittimi ma personali e non condivisi da tutti. Non credo che in Italia si arriverà ad un vero dibattito su questo tema perchè troppo pesante è l'influenza ecclesiale e troppo poca, anzi direi quasi nulla, è la resistenza della parte laica del paese e troppo poca è la resistenza della politica ai grevi interventi nelle materie che gli sono proprie.
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mercoledì 10 dicembre 2008

Allarme virus? Bufala in corso...........

E' tanto ormai che girano in rete gli alarm su temi o voci o altro che dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) mettere gli utenti (non i consumatori) in guardia da possibili sfraceli che possono capitare se si accetta una mail, un messaggio ecc. Non è il caso di cominciare a sfatare un pochino la cosa? Un pò di storia per i neofiti non guasta. I virus ci sono sempre stati in rete, fin da quando l'hanno inventata. All'inizio si diffondevano con i programmi che giravano manualmente nella propria cerchia di amici (molto spesso incolpevoli ma che quando li bekkavano stavano zitti per non fare la figura dei fessi .... poi con lo sviluppo della rete essi si sono adeguati e arrivano via posta elettronica con allegati ai quali, con un minimo di attenzione, si sfugge da soli senza bisogno di antivirus stellari e costosissimi solo se tiene a freno al curiosità. Crescendo la rete sono cresciuti anch'essi ed infati spesso non infettano il singolo pc ma i server diffondendosi a macchia d'olio grazie ad essi (spesso per attaccare società o corporation e spesso diffusi da programmatori che da quelle società sono stati allontanati o licenziati per vari motivi). Negli ultimi anni poi c'è stata l'evoluzione peggiore: l'uso militare dei virus. L'attacco generalizzato a sistemi di difesa digitali da parte di hacker al soldo di governi concorrenti stranieri (e gli esempi non mancano solo se si leggono i giornali e si ha un po di memoria si capisce di cosa sto parlando). Ma il peggiore di tutti i virus è quello "psicologico", ossia quella che poi viene definita bufala. La diffusione di alarm di questo genere da parte, spesso, di burloni comporta il panico o almeno l'ansia da parte di chi li riceve perchè pone, o costringe a porre, la domanda: lo diffondo? E se non lo faccio che accade? Vivendo in una community i meccanismo sono gli stessi del mondo reale: per fare un'esempio il giochino che si faceva tutti da bambini del telegramma, lo ricordate? Bene: è la stessa cosa. Ora non si dice che i virus NON esistono, anzi ci sono, e sono pericolosissimi, e fanno danni ma ormai essi vengono diffusi su una scala che non va più a colpire il singolo pc ma i sistemi nel loro complesso e certo non possono non avere effetti anche sui singoli ma sono marginali e isolati dato che mirano a bloccare il funzionamento della rete nel suo complesso e non di quello del singolo utente. Il punto è: chi e perchè diffonde simili alarm? Come ci si può difendere? E prima di contribuire a diffondere il panico non è il caso di controllare personalmente (sulle software house per esempio) se realmente c'è un virus distruttivo e/o passivo? E poi si tratta davvero di virus o invece non sono trojan o worm o altro di simile che pur se dannosissimi non "distruggono" la macchina ma semplicemente si limitano a "controllarla"? Già perchè ci sono anche virus che non sono distruttivi ma, molto più semplicemente, controllano l'utente e dicono a chi sta da un'altra parte per esempio cosa sta scrivendo e a chi (un'esempio in positivo, si fa per dire, sono i cookie che avvisano chi li emette - spesso società commerciali - di che tipo di surfer siete e potete giurarci che riceverete posta elettronica mirata), oppure agenti informatici che addirittura riescono a tradurre i vostri battiti sulla tastiera e avvisano in tempo reale chi li ha emessi, oppure ancora s'infiltrano nei programmi di gestione delle webcam, che molti hanno, e quando spengete il pc .... ops .... la cam rimane accesa e non lo sapete e venite spiati. Un buon antirus elimina buona parte di queste "noie" (anche fra quelli gratuiti ce ne sono di ottimi per queste "occasioni") ma non può fare miracoli ma il diffondersi di alarm a ripetizione è un'altra cosa: è psicosi, paura diffusa, che a man bassa rende la rete un luogo "pericoloso" (ed in parte lo è ma non certo per i virus piuttosto per i fenomeni criminali come la pedofilia) e istiga chi vuole controllarla, dandogli l'agio di poter intervenire per ripulirla e magari "recintarla" impedendo e uccidendo no i virus o i fenomeni criminali, che rimangono pari pari, ma chi la usa in maniera normale e onesta come il sottoscritto ad esempio. Quindi okkio e SIATE VOI I PRIMI CONTROLLORI PERCHE' SOLO COSI' POTREMO IMPEDIRE CHE LE COMMUNITY APERTE DIVENTINO NEL SIMILMONDO DIGITALE COME I VILLAGGI FORTEZZA CHE NEL MONDO REALE STANNO SPUNTANDO COME FUNGHI MA CHE, A MIA IMPRESSIONE, PIU' CHE TENERE FUORI IL "MALE" (E QUELLO CHE SIGNIFICA E RAPPRESENTA IN TUTTE LE SUE DECLINAZIONI) TENGONO RINCHIUSO IL BENE CHE E' NEL PROFONDO DELL'INDIVIDUO RENDENDOLO EGOISTA E SPAVENTATO ANCHE DALLA SUA OMBRA, MA SOPRATTUTTO DIFFIDENTE VERSO CHIUNQUE NON SIA ESATTAMENTE COME LUI..... LA LIBERTA' E' UN BENE CHE VA DIFESO NON SOLO GIORNO PER GIORNO MA ANCHE CONTRO CHI, DICHIARANDOSENE "DIFENSORE", LA UCCIDE RICHIAMANDOSI AD ESSA E NE DISTRUGGE IL SIGNIFICATO MIGLIORE............

martedì 9 dicembre 2008

Tempi duri per i democratici .....

Partito male il PD finora anzichè essere la novità, e non lo era, si sta dimostrando sempre di più solo un'insieme mal messo di personaggi vari che hanno poco o nulla in comune in perenne lotta fra loro. Con gli avversari del PdL hanno comune tutto (idee, mercato, liberismo, programma politico e sociale, ecc.) tranne il capo e il potere che ha acquisito e nei fatti e negli anni di "duro" lavoro. Questa confusione non fa bene al Pd visto che da quando è sorto non è certo il "sol dell'avvenire" quello che splende su esso ma piuttosto quel che illumina il viale del tramonto di hollywoodiana memoria di quella America che tanto piace al suo "conducator"..... non ci sono buone notizie dovunque egli si giri: molto probabilmente perderà le elezioni in Abruzzo (causa scandali presunti o veri sarà la magistratura a deciderlo) così come in Campania dove fra reati veri e presunti il PD è così a pezzi da permettere alla controparte di lanciare l'accusa del problema "morale" (...) rovesciando completamente tutti i termini della questione degli ultimi 14 anni. E come se non bastasse ci si mettono anche i sondaggi in vista delle europee del prossimo anno: Ipr marketing per Repubblica ha pubblicato un sondaggio che da un'altra pessima notizia al PD, ossia perde punti e vede ridurre ancora il proprio elettorato (è in buona compagnia con la sinistra, cosiddetta, i radicali, la sinistra democratica e i verdi) a tutto vantaggio, udite udite, della IdV di Di Pietro che, sempre a detta de sondaggio sulle intenzioni di voto, balzerebbe quasi al 8% (7.8%) come premio della dura opposizione a Berlusconi fatta da questo movimento: infatti c'è quasi da vederlo il Capo del Governo che nei fatti ha tutto da guadagnare ridimensionando il PD e ghettizzando la protesta nell'IdV e che, forse, non tiene presente la piccola cosa che facendo sponda con l'acerrimo nemico potrebbe riuscire nel miracolo di riunificare i pezzi della sinistra perdendo il "cuscino" del PD che tanto gli torna utile in momenti di crisi a meno che non conti proprio su questo e quindi eliminando l'attuale segretario il PD torni come strumento utile ai propri fini. E' bizantina la politica italiana e lo è sempre di più in questi anni di fallimento del modello "italiano" bipolare (che molti in altri paesi stanno studiando attentamente) sempre più stretto e non connaturato alla indole nostrana: tanta è infatti la nostalgia e tanta è voglia di centrismo nelal società che si aggrapperebbero a tutto ..... anche a al PD

lunedì 8 dicembre 2008

I nostri problemi? non c'è storia con il federalismo

L'Italia ha una via di salvezza: il federalismo! Qualunque sia il suo male il federalismo ne è la cura! Ma non costava? Non è vero che, come detto da più parti, costa molto? E rompendo il vincolo di solidarietà non si mettono le basi della secessione del apese e dell'azzeramento dell'Unità di Italia? In una società come la nostra dove i vincoli, grazie al governo di centrosinistra degli anni 90 (parimenti seguito da quelli di centro destra e destra), di solidarietà sociale, economica e politica sono stati distrutti un regime come quello federale non può che aggravare la situazione: non sarebbe fantascientifico immaginare le (ex)Regioni farsi la guerra (economica e non solo) fra loro con annesse sanzioni reciproche dove chi può emigra nelle regioni ricche e abbandona a se stesse quelle povere che scivolano sempre di più verso il terzo, e il quarto, mondo e senza che nessuno faccia qualcosa dato che tutti quelli che contano davvero ne hanno convenienza: mafie varie, poteri economici e finanziari, politica, gerarchia ecclesiastiche ecc. Le persone comuni poco potranno, perchè come viene prospettato il regime avrà un governo centrale relativamente debole e al posto del centralismo statale ce ne sarà uno regionale, o sovraregionale (anche se voglio proprio vederli i liguri o i veneti farsi comandare dai lombardi o dai piemontesi... ci sarà da ridere) che lo sostituirà completamente. E tutto quello che era Stato sarà Regione, o simile, e chi (ora più di prima) avrà la fortuna di nascere al nord potrà avere cose che altri in altre parti di Italia, pardon ex Italia, se le sogna: tutto quello che fu fatto dal 1860 al 1980 sarà stato tutto inutile e anzi sarà anche presto dimenticato dalle nuove generazioni. La Chiesa tornerà alla situazione preunitaria? E' molto probabile anche questo anche se non credo gli convenga ma la situazione saràmolto rafforzata da una tale situazione perchè, come avvenne nell'interregno fra caduta dell'impero romano e umanesimo, il suo ruolo sarà di passaggio delle consegne e di memoria storica e di conseguenza porgerà solo quelo che torna meglio alla propria "parrocchia" e non certo a quella dei cittadini. La storia, si dice, non torna mai indietro e può darsi che sia vero però se le cose dovessero andare come mostra il trend si dovrà solo "sperare" in un nuovo rinascimento chissà fra trecento, se non siamo estinti già per altre cose, anni forse ci sarà un nuovo umanesimo e rinascimento ma anche invasioni ecc. chissà ma forse sto tirando troppo la corda...... in ogni caso sarà sempre un pò tardi per noi ora ......

venerdì 5 dicembre 2008

Scuola paritaria: il governo fa marcia indietro...................

Mentre le scuole pubbliche affondano definitivamente fra tagli, crolli, e quant'altro le scuole paritarie (in maggioranza cattoliche e dopo ampie proteste della gerarchia ecclesiale) vedono ripristinati i finanziamenti promessi, tolti e ora rimessi via emendamento. Insomma nonostante la crisi recessiva; nonostante le scuole pubbliche che crollano le "altre" scuole invece hanno la possibilità di poter contare su soldi freschi. In nome della libertà scelta naturalmente. Ma quel piccolo articolo della nostra Costituzione che afferma che si possono aprire scuole private "SENZA ONERI PER LO STATO" che fine ha fatto? L'opposizione? Il PD ha protestato per il mancato finanziamento; la cosiddetta sinistra protesta ma vale come vento dato che non ha possibilità di far mutare indirizzo al Governo. Insomma mentre l'Europa si avvia sulla strada della laicità nel nostro paese si fa esattamente la via opposta e ci si avvicina sempre di più alla confessionalizzazione delal vita pubblica in barba a quello che pensa il paese reale in materia.

giovedì 4 dicembre 2008

cosa accade nel pd?

Mentre al Governo non si perde il vizio di straparlare (il Ministro Sacconi prima dice che c'è un rischio Argentina e poi si corregge) nella cosiddetta opposizione non stanno meglio. Infatti da un lato c'è Rutelli che dice "mai nel PSE" dall'altro D'Alema che nega voglia fare le scarpe a Veltroni; da un lato espellono Villari dal partito (chi è? Il Presidente designato, votato ed eletto dal PdL che non si dimette manco a pregarlo) e dall'altro litigano furiosamente per le varie elezioni (in primis quelle europee, soprattutto perchè qui la nave - PD - sta affondando e si cerca di mettersi in salvo) che si devono tenere in Italia. Insomma più che "nuovo" il Pd si sta dimostrando essere solo un "cartello" temporaneo di interessi e si sta già lavorando per "altro" che ancora non si capisce essere ma lo si può intuire: l'esplosione/implosione di questo aborto che chiamano pd e la nascita di un'ennesimo partito clone della destra. Siamo alla fine di un processo storico? O alla fine del partito americano? O piuttosto alla nascita di un partito che ha gli stessi obiettivi del PdL con un nome e personale politico diverso ma non nuovo? E la sinistra dov'è? Forse al mercatino di natale si troverà con i saldi qualche straccio di movimento? L'estemporaneità è prmai diffusa: tutti si mettono in moto e tutti cercano di aggregare qualcuno attorno a qualcosa di non meglio definito ma che si richiama a "una sinistra" che non esiste più e che non ha delle possibilità di rinascere con le premesse e le idee di sempre che risultano stantie e superate come il fantasma del natale passato. E' anche il pensiero debole della destra estrema e demagogica che la rende obosoleta: non potrebbe essere altrimenti visto che l'idea della sinistra è rigida e verticale (per i mezzi e gli strumenti che usa) rispetto ad una ideologia dellla destra che invece attrae per la sua leggerezza e praticità; non è inusuale pensare che sia a-ideologica ma è un'errore perchè se ci si trova di fronte ad una vera e propria ideologia che non ammette contraddizioni e opposizioni e voci discordanti se non funzionali al mercato (pensate a quante magliette del CHE si vendono e pensate a chi le vende e a dove si producono...). Invece si assiste alla atomizzazione della sinistra che sempre di più si radicalizza diventando èlite fra le èlite ma perdendo di vista quello che è il suo vero target: il popolo in particolare quei lavoratori che da decenni sono sfondo e anche fastidioso di cui ci si ricorda quando muoiono per lavoro o qaundo votano lega..............

mercoledì 3 dicembre 2008

Indovinate un pò? la rete per il Capo va regolamentata.......... dal G8

Non contano gli enormi problemi che abbiamo in Occidente: miseria crescente, crisi indotta, salari giù e gente che si arricchisce, stati incapaci di aiutare i propri cittadini, ecc. Quello che conta è "REGOLAMENTARE INTERNET": una pietra tombale. E nemmeno dall'ONU ritenuta dal Capo del Governo obsoleta (lo sa che Bush se ne va?), sostituita dal G8 che contiene i migliori del pianeta evidentemente ai suoi occhi. I media (qui si riportano Unità, La Stampa, Repubblica) ne parlano chi asciuttamente chi dando notizia anche del fermento che in rete c'è in seguito a queste dichiarazioni che arrivano dopo la presentazione del DDL ammazzablog che anche su questo blog è stato presentato (e questo blog sta facendo la sua parte) e discusso. Non scenderò in particolari perchè credo che il risalto dei media sia tale che è un sovrappiù parlare in sè della notizia. Preferisco invece ricordare l'opera di disinformazione, anche di alcuni blogger di questa piattaforma (forse schierati acriticamente dalla parte di chi ha in mente di reprimere la blogosfera, e forse invece collaterali ideologicamente alla maggioranza ma con il recondito intento di eliminare blog "impegnati" come "Karamazov" e aver mano libera con i "sentimenti" e amenità simili nel pieno solco del disimpegno e del fun & light - leggasi pensiero debole e flottante - che fanno gioco oggettivo a chi ha interesse a dopare anche la blogosfera dopo aver rimbambito una bella fetta di italiani con la tv), strisciante e minimizzante che nel segno dell'understatement e del si colpisce i blog "professionali" sposta l'attenzione su essi nascondendo (riuscendovi se si vanno a leggere i vari commenti sui vari blog che ne parlavano) il reale intento che si vuole perseguire: mentre ci si dichiara liberali a parole nella realtà mal si sopporta la critica e le voci fuori dal coro non dico di opposizione ma almeno libere. Ecco il punto: l'art.21 della Costituzione. Prima ci si dichiara "troppo vecchi per internet" (per non allamare nessuno sui propri intenti), poi si da il via ad un DDL "pilota" che attiri l'attenzione per capire e vedere l'effetto che fa sia sull'oggetto delle "attenzioni" che nella società in generale, infine la dichiarazione che fa deflagrare il tutto e poi....... un bel decreto legge che regola e chiude la partita (magari per evitare pedofilia, terrorismo, e quant'altro) anche con l'ultimo lembo di libertà che è la rete: sempre più profetico si rivela chi ha lanciato il sasso dell'allarme e sempre più preciso si rivelano anche opere come V per Vendetta, per fare un'esempio, che disegnano regimi "liberali", e liberalmente eletti, che si rivelano autoritari. Indovinate un pò quali stati sul pianeta hanno introdotto "filtri" e quant'altro? Cina, Iran, Cuba, Arabia Saudita (i casi più eclatanti) e ora noi ci accodiamo. Non è un caso che L'Eurostat da il nostro paese "indietreggiante" (d'altronde arretriamo su tutto perchè non anche nella rete?) in Europa nel campo digitale e quindi sempre più con connotati "latinoamericani" degli anni bui che da paese occidentale avanzato.
SCOMMETTO CHE QUESTO POST NON AVRA' MOLTI COMMENTI..............

Mea culpa di Bush sugli anno della guerra. E il Papato? chiede di non depenalizzare il "reato" di omosessualità

E' un triste tramonto quello di Bush, anzi è un grigio tramonto quello di quest'uomo che in pochi anni ha non solo cambiato, in peggio, il pianeta ma ha distrutto quel poco di credibilità degli USA non, sia chiaro, fra le classi agiate che vivono del riflesso (arricchendosi) del modello americano ma fra le masse: quelle masse che si sono ribellate, inascoltate completamente, ai loro Governi quando fu deciso di invadere, e distruggere, l'Iraq (dell'amico Saddam da essi messo al potere con un colpo di stato) e rovesciare (per non aver obbedito) gli "altri" amici talebani (ex combattenti per la libertà contro i russi) rei di ospitare Osama (mai trovato) il nemico pubblico n°1. Quest'uomo dovrebbe fare un profondo esame di coscienza, se avesse una coscienza, e ammettere che è stato mosso non dalla sete di vendetta per l'attentato alle Torri gemelle di New York ma di aver sfruttato, pro domo sua e dei suoi amici petrolieri e appaltatori, quell'attentato per creare (forse un'estremo tentativo di salvare un sistema che ormai marcio stava letteralmente crollando a pezzi con gli effetti che oggi abbiamo sotto gli occhi quando non ci droghiamo di tv) un'ambiente favorevole al liberismo e all'imposizione del modello americano non solo a coloro che già, passivamente o meno, lo accettano ma anche a coloro che nulla ne sanno e, forse, non ne vogliono nemmeno sapere. E se aggiungiamo a ciò il "piccolo" particolare della questione "controllo delle risorse" e delle pipeline si chiarisce quali erano realmente gli intenti, molto poco cordiali, che gli oligarchi americani avevano di mettere in opera, coadiuvati in ciò dalle corrispondenti oligarchie europee trascinate anch'esse a fare passi lunghi per evitare che il "cordone ombelicale" con "l'amico" americano si rompesse. Un'altro personaggio che ha caratterizzato, a mio parere, negativamente questi otto anni è Ratzinger: vero alfiere della restaurazione nel nostro paese in senso oscurantista, ha potuto contare in questi otto anni anch'egli sull'amico americano e del suo appoggio alla controffensiva "cristiana" e occidentale : vari sono i richiami ad essa e addirittura molti, cosiddetti, intellettuali si prestano a trovare giustificazioni e motivazioni politiche e filosofiche, riscoprendo autori e scrittori che nememno in vita erano ascoltati dai propri contemporanei. In ogni caso dalla ridotta italiana le mosse sono state fatte con accuratezza e sapienza tipica di chi ha oltre 2000 anni di storia ..... e si vede. I temi della controffensiva sono i soliti di qualunque autorità che mischia religione e politica. L'ultima della serie di questo Papato è la richiesta alla UE di non depenalizzare il reato di omosessualità giustificando il tutto con "si chiede di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, che, se adottate, creeranno nuove e implacabili discriminazioni" pur riconoscendo rispetto e tutela della persona. Un modo carino per dire: non accettiamo che un genere, "quello gay ecc.", assuma l'onore di ceto riconosciuto socialmente e giuridicamente: c'è riuscito nel nostro paese ci sta provando in Europa. Ci riuscirà anche lì? La Città del Vaticano ha una lunga esperienza e sa, proprio grazie alla millenaria pratica, che la storia prima o poi, magari in modi e tempi diversi, si ripete e quello che fino a ieri la "gente" dava per scontato e strappato al potere, la stessa "gente" rinnega (salvo eccezioni come l'aborto ma ci stanno lavorando) e da per scontato quasi l'esatto opposto con la stessa leggerezza, senza pensare minimamente all'oscillazione del pendolo e ai danni che vengono fatti a chi non la pensa allo stesso modo (che sono non pochi). Due personaggi che "hanno fatto" la storia modellandola sulle proprie convinzioni nello strenuo tentativo, per ora riuscito, di fermare una crescita culturale e sociale che è nelle cose a fronte della profonda crisi occidentale e dell'assalto di paesi "altri" meno facilmente assimilabili ad esso. Al confronto con il corso storico precedente (crisi dell'impero romano e interregno ecclesiale in preparazione dell'umanesimo e del rinascimento) la situazione attuale presenta molte analogie ma anche diversificazioni di cui non si può non tenere conto nell'osservare questo periodo. Ma la vera domanda è: quanto tempo dovrà passare perchè l'umanità, come categoria generale unica, capirà che al di là del colore, razza, religione ecc. appartiene tutta ad una genìa di scimmie antropomorfe che, rispetto all'eone dell 'universo, è appena scesa dagli alberi?

lunedì 1 dicembre 2008

Inquinatori pentiti? macchè, tutto come prima


Si tiene a Poznan la 14° Conferenza internazionale sul clima, ma non è la solita riunione di tecnici pagati da "bieche" organizzazioni ambientalisti ma "la" conferenza nella quale si fa il punto sull'attuazione del Protocollo di Kyoto e il suo stato di attuazione ad oggi: il cosiddetto "stato dell'arte". Ora a quanto apprendiamo nessuno dei paesi che contano arriverà nei range previsti anzi in moltissimi casi sarà quasi il contrario, ossia le emissioni sono aumentate e quando sono presi con le mani nella marmellata si difendono con la crisi economica e la necessità di poter competere con i concorrenti ecc., tutte scuse. A livello europeo il nostro paese ha quasi posto il veto al documento della UE sul cambiamento climatico adducendo argomentazioni varie che guardano più al proprio interno (non scontentare i maggiori sponsor del Governo, i confindustriali, che sostengono che "costa troppo") che alla reale necessità di governare i processi di rallentamento dell'economia carbon/petrolifera di cui siamo schiavi ma da cui ancora alti sono i profitti fatti dalle lobby di riferimento. Parlare di cambiamenti climatici in questa situazione è anacronistico così come è anacronistico discutere di percentuali di inquinamento ecc. visto che i governi sono sordi a questi temi e troppo presi nel difendere il proprio orticello sperando che altri facciano il passo, falso, per primi. E forse una speranza arriva proprio dagli USA: il Presidente Obama sembra molto sensibile alla materia e ha già annunciato una svolta in questo campo del paese che si prepara ad amministrare (gli "USA stanno tornando" ha detto) dopo il mediovo bushiano tutto pertolio, carbone ed "esportazione" della democrazia (leggasi appropriazione delle risorse irakene e controllo delle pipeline che dall'Asia centrale scendono verso Europa e Golfo persico), che ha danneggiato il paese ed ha arricchito oscenamente la lobby corrispondente. Basterà? Non lo si può capire dato che l'annuncio, nei paesi occidentali, non significa necessariamente investimenti e soldi reali. C'è solo da sperare, una cosa è certa: entro la fine di questo secolo è previsto un'amento, ai ritmi attuali di crescita della CO2, di ben 6° il che significa completo scioglimento dei ghiacci da un lato (con inabissamento della Corrente del Golfo e perdita della zona temperata dell'Europa e avanzata del serto in zone fino a quel ridenti e abitabili. Cosa significa? Milioni di persone affamate e assetate che si spostano; guerre dell'acqua; spostamento del baricentro economico/politico vero zone non ancora colpite dai fenomeni climatici e, dulcis in fundo, aumento dei fenomeni estremi climatici che si presentano anche in zone che sembravano immuni fino a quel momento. Troppo allarmismo? Non credo dato che queste sono previsioni "ottimistiche" che si possono facilmente reperire sui siti di organizzione governative non (NOOA, AGENZIA CLIMATICA DELL'ONU, ecc.) e non disegnano scenari solo perchè non si fanno abbastanza investimenti nel campo (non conviene) e non si hanno precedenti storici noti di situazioni simili e non ci sono quindi punti di riferimento con cui rapportarsi. La chimica, e la meccanica, del clima sono ancora materie troppo poco conosciute e approfondite per poter fare previsioni di lungo periodo ma una cosa è certa: se non si cambia strada non si potrà dire realmente il quando ma che avverrà un situazione del genere descritto nel film "the day after tomorrow" è non solo possibile ma probabile e forse è anche ottimistico....

Giornata mondiale lotta all'aids: nessuno qui ne parla?


Ho ricevuto tanti alarm su migliaia di cose: dalla cagnetta che abbisognava di una casa alla lotta alla violenza sulle donne (peraltro giusta); dal blogger zittito alla poesia, al free tibet e chi più ne ha più ne metta! NESSUNO dico NESSUNO ha detto in questi giorni: "NINO LUNEDI' E' LA GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA ALL'AIDS", VERGOGNA per noi blogger che ci facciamo portatori di grida manzoniane a volte inutili e a volte utili, a volte che sono vere e proprie battaglie perse altre che rendono attraente discutere del sesso degli angeli; ma nessuno che ha detto in questi giorni: guarda che 9 persone su 10 su questo sfigatissimo pianeta non hanno accesso alle cure necessarie per curarsi dall'AIDS e dalle malattie opportunistiche che gli sono correlate. E che dire di quelle anime belle che si commuovono per lo starnuto fatto da una starlette di un qualunque reality o che fa un blog intero per parlare al proprio ombellico, MA NESSUNO CHE PARLA DEI DUE (2) MILIONI DI BAMBINI NEL MONDO COLPITI DA QUESTA MALATTIA: perchè di malattia si parla non di castigo nè di altro; è una maledetta malattia che uccide ma sulla quale la Big Pharma mondiale tiene più ad evitare che qualcuno produca medicinali coperti da brevetto o meno che a concedere a prezzo "politico" le stesse medicine a quei paesi che non hanno soldi nè sanità adeguate. Questa malattia può essere fermata se ci si impegna a fare prevenzione e ad insegnare ad usare il profilattico: basta poco un profilattico. E per allungare la vita del paziente bastano i medicinali. Anche da noi l'AIDS avanza eccome: 10 anni fa (secondo la SWG) un'italiano su 4 ne aveva paura e prendeva precauzioni oggi SOLO il 4.8% la ritiene pericolosa: un'involuzione pericolosa che si aggiunge alle altre involuzioni che sta vivendo al nostra provinciale società, solo che in questo caso cari signori e signore, si MUORE se non ci si cura ed ironia della sorte non si contrae nemmeno se si usa il profilattico, ammesso che si sappia che va usato e correttamente per giunta. Come mai nelle scuole se ne parla poco o punto? Come mai i giovani ne sanno così poco di educazione sessuale e di prevenzione? Basta la castità per combatterlo? E poi chi la predica si rende conto che così facendo va contro la realtà? Ci si può immaginare che ancora una volta è "colpa delel famiglie"? Sveglia!! Questo è un mondo pericoloso per molti aspetti: ma almeno in certti casi molto si potrebbe fare con molto poco: basterebbe la semplice volontà politica e molti problemi sarebbero superabili, basterebbe un'incisiva campagna mediale e informativa per ridurre le probabilità di contagio senza reprimere il normale sviluppo dei ragazzi...... se solo lo si volesse, naturalmente. Invece ci si basa sull'ignoranza diffusa e sulla paura, come sempre da qualche anno a questa parte, per far passare un messaggio pericoloso e oltremodo oscurantista basato sulla proibizione e sull'accettazione passiva del fato e sull'ignorare volutamente l'aids (lasciando ad altri e a privati il monopolio dell'intervento) che mette l'individuo di fronte all'errore: quello stesso individuo che, se ben informato, non avrebbe comportamenti a rischio e non si fa portatore, spessissimo involontario, della stessa malattia presso la propria famiglia. BASTA POCO E BASTA VOLERLO.

domenica 30 novembre 2008

E ora tocca a Crozza?

In principio furono colpiti Santoro, Luttazzi, Biagi poi bisognava fermare i satirici troppo estremi (che so guzzanti) incolpandoli di faziosità e quant'altro, poi si passò ai commentatori e la tv si normalizzò, rimasero poche isole ma erano praticamente circondate e recintate (l'opposizione, salvo qualche singola personalità, faceva solo lo stretto necessario ma non si stracciò certo le vesti per difenderli dato che nel mirino c'era spesso anch'essa) e nel frattempo si costruì la base ideologica del "non c'è contraddittorio" (contraddittorio? in materia di satira? mah......) per giustificare prima gli attacchi da parte di chi si riteneva al di là e al di sopra di tutti non accettando che qualcuno avesse potuto metterli alla berlina e poi la loro marginalizzazione: nemmeno negli USA si censura così pesantemente come da noi (per esempio luttazzi si ispirava al david letterman show) e nei fatti la satira, definita "schierata", è morta, si salva Bertolino ma ha appena preso una bstonata e quindi è sul chi vive. Ora nemmeno sulla tv pubblica ma su un'emittente privata, La7, c'è forse l'ultimo programma di satira, leggera, degno di chiamarsi in questo modo: Crozzaitalia. E' venuto il "suo" momento? Infatti pare che, al termine del C.d.M., il Capo del Governo abbia invitato i suoi a non andare a questo programma, sempre per mancanza di, cosiddetto, contraddittorio fra le parti e quindi vi si rischia di fare magre figure: ma da che mondo è mondo i potenti sono messi alla berlina, anche nelle corti deir e c'erano i buffoni di corte che li mettevano alla berlina oggi che dovremmo essere più evoluti ci si comporta peggio di loro. A differenza di qualche anno fa non è necessario fare editti; nè altro, basta solo mandare un messaggio e c'è da scommetterci che arriverà a destinazione. Nel nostro paese trasmissioni come quella di Crozza danno fastidio al potere perchè con esse la gente ride e mentre ride pensa e mentre pensa si sveglia per qualche secondo dal doping: tutto ciò non va bene. Perchè se un popolo ride del potere non ne ha paura e questo potrebbe sembrare inaccettabile a chi invece basa tutto sulla gestione oculata dei media propri e pubblici, ed ha costruito su essi non solo le proprie fortune, creando addirittura un blocco sociale che lo sostiene, ma anche quelle di un'intero ceto politico, opposizione compresa, che lo ha preso a modello comprendendo benissimo il potere dei media e la loro capacità di penertazione in una società che ha scarsi mezzi culturali per difendersi e poche voci realmente fuori dal coro. Il tutto menrte il paese rotola in discesa.....

venerdì 28 novembre 2008

Eccoli gli 80 miliardi di euro

La solita minestra? Nuovi provvedimenti? Ecco la manovra anticrisi del Governo che dovrebbe mettere al riparo gli italiani dalla crisi. Dalla lettura dei media (Repubblica, La Stampa, il Corriere della sera) e dai tg (a parte i soliti noti schierati a priori) si evince che si sono limitati al minimo indispensabile varando misure di cui si parlava da tempo e che rispetto agli altri partner europei non smuovono molto le aspettative dei cittadini (loro parlano di consumatori io parlo di cittadini e la differenza non credo la debba spiegare....), in particolare di quei cittadini che davvero risentono dei morsi della crisi. Formalmente sembrerebbero ineccepibili: si bloccano alcune tariffe (autostradali per esempio); si danno sgravi a famiglie fino a una certa quota (22 mila per i bassi redditi e 35 mila per chi ha in casa un portatore di handicap); riduzione alle imprese ecc., ripeto formalmente sono inattaccabili. Però non tengono conto di un piccolo aspetto: molti in quelle fasce NON sono realmente poveri ma evasori ed elusori che si nascondono dietro la inefficienza dello Stato nello scovarli. Bisognava fare molto di più perchè il vero problema non sono gli sgravi ma i soldi reali (tralascio di parlare della social card perchè la ritengo una sconfitta dello Stato che non è capace - o non vuole? - di assicurare il benessere dei propri cittadini) che entrano nelle tasche dei cittadini che non ci sono perchè non ne hanno dati e questo è un'aspetto; poi ci potete scommettere che la fascia dei lavoratori dipendenti sarà toccato solo marginalmente da queste misure dato che dichiarando TUTTO non sfuggono alla mannaia dei controlli perchè essi sono fatti alla fonte e non possono bleffare. Ce n'è anche un'altro però: hanno pensato di aumentare i controlli sulla speculazione finanziaria e sulle corporazioni che approfitteranno di questa manovra per aumentare i prezzi dei prodotti a prezzi di mercato (si fa per dire naturalmente; penso ad esempio al "piccolo" particolare del petrolio greggio sotto i 50 $ mentre la benzina rimane a livelli inaccettabili), e quelli che normalmente compriamo nei negozi e nei supermercati, ecc.? Sono controllati? Sono sanzionati i comportamenti speculativi e i rialzi dei prezzi ingiustificati? E che provvedimenti sono stati presi per fermare quelle piccole speculazioni che avvengono tutti i giorni? Se mercato ci dev'essere proprio ci sia ma REGOLAMENTATO e controllato per evitare arricchimenti facili (come accade sempre in questi casi) a scapito della generalità dei cittadini? Si può parlare di un pannicello caldo che non aiuta ma serve a far vedere che "si fa qualcosa" rivolto più all'interno del paese che all'estero dove invece sono prese cure da cavallo per aiutare chi non ce la fa realmente (ripeto, è questo il punto mancano i sostegni per i cittadini cash!!). Ci dobbiamo congratulare con questo governo solo per la pornotax prevista da anni ma mai regolamentata? Pare di sì. Che anche i fabbricanti di sogni "hard" paghino la loro parte? E' auspicabile dato che questo floridissimo settore fattura da anni somme a molti zeri e quindi anch'esso dovrà pagare le tasse. Volevano fare i keynesiani? Usassero il bilancio pubblico! In realtà proprio questa manovra è una presa d'atto: si prende atto che la classe dirigente non è in grado di assicurare il benessere dei propri cittadini e si limita a gestire l'esistente.

Mumbay: fu vera gloria di Al Qaeda?

Credo che abbia ragione la Dr.ssa Loretta Napoleoni che smonta pezzo per pezzo la strumentalizzazione della solita rete di osama ecc. Non è più tempo di strumentalizzare ma di rendersi conto che in giro per il mondo c'è gente sempre più arrabbiata contro il cosiddetto "sistema" occidentale (peraltro in crisi nera) e che ha ormai rotto i ponti con quanto gli offriamo ed è passata all'azione per almeno uno dei tanti mtivi che tutti consociamo solo se ci fermiamo a pensare e non ci facciamo strumentalizzare dalla retorica dei terroristi ecc. E' morto un italiano e io mi inchino al dolore ma però è proprio in questi momenti che si deve riflettere e capire. Dopo il 2001 e con gli americani all'attacco in giro per il mondo (formalmente per portare libertà, democrazia, ecc. ma in realtà per imporre, e vedere miseramente fallire il loro disegno, il proprio modello e potere nonchè depredare risorse nominare governi fantocci, ma anche per supportare i governi amici che hanno abbracciato la fede liberista come l'India) è cresciuto enormemente il malcontento e il malessere verso l'Occidente e verso quei governi, che in Asia, ne ricalcano il passo. L'India ne è un fulgido esempio. Da sempre paese di grandi contraddizioni, grandi ricchezze e spaventose povertà è semplicemente l'emblema di quella parte del mondo. Ci volle un Gandhi per unificarla e liberarla dal giogo coloniale inglese e per mitigare, e fermare, l'odio interrazziale e interreligioso ma evidentemente non bastava e non basta oggi se non si è capita la sua lezione e oggi quello splendido paese si trova sotto un'attacco così pesante. Per usare un'eufemismo shakespiriano: c'è del marcio in Danimarca. E se questo marcio non viene estirpato e un'altra strada intrapresa presto queste situazioni si ripeteranno e saranno ancora più sanguinose ma si estenderanno a macchia d'olio e arriveranno, prima o poi, anche qui da noi che ci piaccia o no. E se si arriva alla saldatura del malcontento dei vari "mondi" che abbiamo creato con il nostro "way of life" con quello interno al nostro allora davvero temo che per l'Occidente i problemi non saranno finiti ma appena all'inizio.

mercoledì 26 novembre 2008

Gramsci? un fervente credente.......




.... Dopo Croce, liberale (vero) e ateo inveterato scopriamo che anche Antonio Gramsci (marxista fino all'osso anche se con lui il marxismo assunse un tono ed una levatura enormi) in punto di morte ha chiesto il crocefisso. Naturalmente tutti a chiedersi: e allora? Dov'è il punto? E al limite: che ce frega? Il problema è (la domanda se la pone Roberto Cotroneo sull'Unità): come mai ora si tira fuori questo dettaglio? E come mai proprio un alto prelato lo dice? Pensadola come Cotroneo, su questo punto, non vi sto a ripetere quanto scrive il giornalista perchè sarebbe inutile e aggiuntivo (oltre che un plagio dell'articolo), e quindi solo sprecare spazio e tempo (non solo mio). Però voglio soffermarmi su un'aspetto particolare della faccenda: un uomo, sia pure in punto di morte, può o no avere una debolezza? O meglio ancora: non essendo una macchina senza sentimenti (e visto il regime di confino a cui fu sottoposto dal fascismo) poteva o no avere paura del trapasso? Può sembrare una futilità ma non lo è perchè qualunque essere umano ha la sua piccola paura quando giunge al quel punto e quindi da questo punto di vista non C'E' NESSUNO SCOOP anche perchè chi era vicino al grande pensatore italiano (che insieme a Croce condivide un vergognoso anonimato da parte del pensiero ufficiale per motivi naturalmente opposti ma comuni nel metterli a forza nel dimenticatoio) non solo non conferma ma pare avesse veementemente protestato per le attenzioni. Si vuole, forse dimostrare che i comunisti, quelli veri, avevano anch'essi un'anima? Oppure si vuole esaltare questo piccolo particolare per poter poi dire che si deve rispettare maggiormente la religione semiufficiale dello Stato italiano visto che anche quei mangiapreti dei comunisti o erano credenti anch'essi o in punto di morte rinsavivano? A me pare che questa "notiziola" biografica è non solo sintomo dei tempi che stiamo vivendo ma anche che davvero ormai non c'è modo di sfuggire all'imperante conformismo che ci pervade visto che ogni giorno ci sbattono in faccia qualcosa per decostruire quanto messo insieme in anni di laicità e democrazia dal pensiero laico del 900. Un'altra piccola cosa: di comunisti credenti ce n'erano eccome sia allora che oggi; di comunisti che rispettavano la religione in sè ce n'erano altrettanti, ma tutti si fermavano quando li si cercava di strumentalizzare: sapevano qual'era il confine fra proprio credo politico (che non era certo quello vicino al sovietismo; lo stesso Gramsci pur parlando in termini positivi della rivoluzione bolscevica non seppe trattenersi dall'esprimere chiare e forti critiche sulla progressiva cesarizzazione di quel regime che via via perse importanti pezzi avvicinandosi molto più all'abbattutto zarismo che ad un'utopica società comunista molto di là da venire come la storia stessa ha dimostrato, e fu talmente critico che lo stesso Togliatti intervenne personalmente per "coprire" e difendere il compagno di fronte al comintern) e quelle che erano, e dovevano restare, proprie credenze religiose che al limite mitigavano, ma non ponevano in manera conflittuale, il primo. Quindi lo scoop è l'ennesimo stravolgimento della storia laica del paese per minare ancora di più, se possibile, la laicità, no! meglio, quel poco di laicità espressa che ancora esiste in Italia.

martedì 25 novembre 2008

la giornata contro la violenza; l'isola dei famosi finisce..

Ieri tutti, almeno la parte sensibile, si è discusso della violenza contro le donne in tutti i suoi aspetti ..... oggi indovinate un pò di cosa si parla? Della fine dell'isola dei famosi. Ottimi ascolti, sorprese a non finire, un canale dgt dedicatovi, sponsor contentissimi e finalmente smentiti quei "comunisti" che criticavano il format dei reality e li davano per morti. Notate il contrasto? Capite cosa significa? Che possiamo farci tutte le ricorrenze possibili; che possiamo snervarci a parlare dell'importanza della parità e del progresso della condizione femminile della dignità umana; che possiamo dire tutto quelo che vogliamo ma alla fine ci fermiamo vicino alla tv a "guardonare" tipi, più o meno noti, che stanno su una o più isole a imitare i naugraghi di lusso(pagati bene) e a comportarsi di conseguenza dovendo seguire delle regole note e stranote. Non c'è ma che tenga; siamo ormai un popolo dopato di tv e dedito al guardonismo (non immaginate nemmeno quante ne ho sentite in treno e non solo a proposito dell'isola ma anche di altri come il grande fratello) esasperato. Quando mi ci fermo a riflettere mi viene lo scoramento a pensare che persone di questo emisfero stiano incollate a guardare, poi guardo gli esiti delle elezioni e capisco: capisco che non sappiamo più distinguere la realtà dal virtuale e il mondo dei sogni dalla sveglia quotidiana per procurarci il pane (chi con il proprio lavoro chi con il lavoro altrui) e magari non aspettiamo che di tornare a casa e vedere cosa è accaduto nel microcosmo del reality preferito. E' dimostrato che la tv con i programmi esalta la corteccia cerebrale degli individui grazie al flusso delle informazioni, immagini ecc. che ci bombardano quotidianamente, questo stress comporta per l'individuo una distorsione della percezione della realtà e lo porta a reazioni estreme di fronte a situazioni che sono normali visto che avendo perso il contatto con la realtà non siamo più in grado di filtrare le nozioni che ci pervengono e quindi non abbiamo nemmeno il modo di comprendere ciò che abbiamo di fronte. Il problema è sempre quello ed è spiegabilissimo: ci commuoviamo per una tragedia lontana e ce ne freghiamo del nostro vicino così come ci danniamo per "spiare" dei personaggi noti, e meno noti, spersi (si fa per dire) su un'isola, e urliamo alla luna quando un governo ci vende anche la sedia sotto al sedere per salvare chi ci ha irresponsabilmente portato ala fame.......

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Oggi dovrebbe essere un giorno in cui si discute, si parla, si fa il bilancio sullo stato di emancipazione delle donne sul pianeta invece ....... invece siamo all'anno zero. Si ci sono punte avanzate (in Norvegia per legge la metà dei dirigenti dev'essere donna pena la chiusura dell'azienda sia privata che pubblica) ma la realtà generale è di arretramento completo su posizioni che si sperava fossero solo un lontano e triste ricordo. Non parlo dei paesi islamici (ci sono eccezioni di qualità e quantità anche lì); parlo dell'Occidente, quell'occidente che si erge a esportatore di democrazia e diritti "liberali" e che in casa propria invece vedono le disparità aumentare, non solo fra le classi e all'interno delle stesse fra ceti e categorie, ma anche fra i sessi seppellendo decenni di conquiste sociali. Nel nostro paese, in particolare, si è passati repentinamente dal modello "femminista" a quello velinaro, calendarista, grandi fratelli vari, amici e chi più ne ha più ne metta: conquiste come l'aborto sono rimesse in discussione: il diritto all'autodeterminazione della donna (così come quello di disporre del proprio corpo in tema di morte dignitosa) viene nei fatto negato dalla pavidità di istituzioni che dovrebbero essere pubbliche e per definizione laiche, anche questa è violenza; progressi come la diagnosi prenatale preimpianto, fecondazione assistita sono vietate dalla legge (o sono regolamentate in maniera tale da scoraggiarle ed incentivare il turismo neonatale verso quelle cliniche estere dove spesso ci sono gli stessi ricercatori che prima agivano in Italia) basandosi su motivi etici (o presunti tali) ecc., anche questa è violenza. La società di per sé presenta degli aspetti violenti e sulle donne, ed i bambini, ci si accanisce particolarmente a partire dalle scuole, passando per i luoghi di lavoro, arrivando alla famiglia. Violenza è una parola generica e ha molti aspetti: fisica, psichica, morale, legislativa, etica, religiosa, lavorativa (le donne sono le prima ad essere mandate a casa per fare un'esempio). Da secoli le donne sono relegate al ruolo secondario e oggi, dopo la breve stagione di libertà degli anni 70, si sta tornando ai bei tempi che furono. Anche quando dovessero affermarsi lo fanno secondo un modello maschile che le snatura: uno dei più grossi errori è stata la teorizzazione della "riserva indiana" meglio conosciuta come separatezza: le "percentuali" nelle quali trovare la propria strada che ha dato risultati a dir poco deludenti dato che anzichè accettare la cosiddetta competizione e l'emergere in base al proprio merito, le ha ridotte a minoranza sociale garantita, ma non evoluta, e di fatti un pò alla volta hanno visto erodere il loro spazio da molti fattori esterni (non ultima l'offensiva integralista) fino a sparire. Che oggi ci siano donne e ragazza il cui primo pensiero che hanno è quello "del maritarsi ad un calciatore (versione moderna del trovasi il fesso ricco)" rappresentano davvero l'antitesi di quello che le loro madri e le loro nonne speravano e hanno lottato per vederlo accettato e codificato. In tutto questo rattrista che ci siano donne, che per scelta o meno, fanno le squillo (di alta classe o meno) come rattrista l'affollamento ai casting come rattrista che si avanzi socialmente per essere l'amante di ... o l'amica di .... o la figlia di .... ecc. mai o quasi mai per proprie capacità; e rattrista soprattutto che ci si ricordi della violenza e delle donne in giorni "particolari" e non tutto l'anno per ogni singolo giorno, come rattrista che ci si accorga che le donne, come i bambini, sono spesso oggetto, e non soggetto, di consumo: una delle tante sconfitte della laicità democratica a cui ormai abbiamo fatto il callo...............

lunedì 24 novembre 2008

Un popolo di consumatori: con cosa, il baratto?

E' chiaro come il sole che siamo in una società liberista (sempre all'italiana il che significa che il mercato esiste solo quando si tratta dei doveri cittadini/consumatori e non dei propri diritti nei confronti delle aziende e delle truffe che sono pane comune in un paese senza regole come il nostro), com'è chiaro come il sole che ognuno deve fare la sua parte per far uscire il paese dalle peste nelle quali si trova. Ma ci sono alcune questioni: fanno davvero tutti la loro parte? Cosa fa il Governo per sostenere i ceti deboli? E come si fa se i conti dei cittadini sono in rosso, ci si indebita di più? Analizziamo.
prima domanda: fanno davvero tutti la loro parte?
La storia economica dell'Occidente è tutta costellata di crisi (è connaturato al capitalismo mercantilista l'entrare in crisi), ma è costellata anche di miserie crescenti e arricchimenti altrettanto crescenti; già infatti c'è chi dalle crisi ci guadagna e da noi è assurto a sport nazionale grazie alla diffusa evasione fiscale, oppure dichiara il minimo indispensabile per risultare morto di fame e magari pupparsi gli "aiuti" alle famiglie "meno abbienti" che ci sono ma guarda caso sono, tranne eccezioni, sempre un pò al di sopra del limite degli stessi.
seconda domanda: Cosa fa il Governo per sostenere i ceti deboli?
Oltre agli annunci fatti e al riciclo di vecchie idee in realtà ora scoprono che gli aiuti devono essere "cash" (perchè come li volevano dare in natura?) e dati entro fine anno: c'è un ma, lo daranno alla famiglie al di sotto di un certo reddito (sotto, pare, i 20 mila euro); fin qui nulla di male perchè nel nostro paese di persone che stanno male ce n'è a milioni (precari, poveri, exrtacomnitari, ecc.) ma fra loro si nascondono le serpi, gli evasori, che sfruttano le maglie larghe della legge per non pagare dazio. Ben vengano gli aiuti ma si tenga presente questa variabile, l'evasione fiscale, che parassita i poveri e si arricchisce senza risentire della crisi. Ci sono molti parametri per valutare chi davvero ha bisogno ed in uno stato sociale avanzato ed efficiente darebbe dei frutti, ma in uno come come il nostro non farà altro che comportare un'ulteriore rialzo di prezzi, tariffe ecc. Quindi saranno poco più che vani temo.
terza domanda:E come si fa se i conti dei cittadini sono in rosso, ci si indebita di più?
Veniamo al punto principale. Sulla base dell'esortazione del Governo (non mutate i vostri comportamenti, continuate a consumare) i cittadini dovrebbero non mutare i propri comportamenti e continuare a consumare; anche qui c'è un ma. In base alla idea liberista della società i consumatori (una categoria a cui siamo abituati mentre ci disabituiamo a quella di cittadini che è tipica di un paese democratico ma non liberale che la prevede solo per coloro che possono partecipare alla società, i cosiddetti migliori) con il loro comportamento possono deteminare l'aggravarsi o meno di una crisi, in teoria. In pratica però, in una società senza regole, ciò semplicemente significa che il minor consumo non comporta selezione ma chiusura delle aziende e posti di lavoro persi ma soprattutto una maggior quantità di pubblicità per spingere la gente a spendere e vivere al di sopra della loro possibilità senza che dall'altra parte ci siano atteggiamenti esattamente simmetrici ma soprattutto non da nessuna possibilità che i prezzi le tariffe ecc. si abbassino, anzi la corsa è solo verso l'alto. Partendo dal fondato presupposto che nel nostro paese i salari sono bassi, per usare un'eufemismo, e i margini per "consumare" sono ristretti quindi le cose son due: o si vuole spingere i consumatori a indebitarsi ulteriomente oppure non ci rivolge a "tutti" i consumatori ma a coloro che sono "significativi" (coloro in grado di spendere mentre gli altri semplicemente non esistono e una certa logica c'è in questo) e gli viene rivolto l'appello di non nascondere i soldi ma di usarli per spingere i consumi, e dare impulso alle aziende. Da questo punto di vista in base alla teoria dell'ascensore (la ricchezza che dai piani alti si estende, per normale estensione, ai ceti meno abbienti, folle ma c'è chi ci crede e lo ha applicato in vari paesi - usa in testa - con risultati disastrosi perchè questa teoria non tiene presenti che dietro parole come ceti ecc. ci sono persone che hanno speranze, aspettative, intenzioni, salari, figli e quindi hanno ben altro per la mente che far contenti un pò di stranamore che chiusi nelle loro stanze teorizzano la società perfetta.......) questa spinta dovrebbe fare da magnete verso gli altri. Gli "altri" in raltà non sono "interessanti" però e non contano realmente sono solo, pur se numerosi", individui che si fabnno trasportare dalla corrente. Cosa gli rimane? A me cosa rimane visto che per esempio come molti hoil conto in rosso e tutto da pagare? Sperare nella elemosina di pochi spiccioli? O nel baratto? Ecco cosa e chi sono i consumatori non "interessanti" per l'economia: poco più che paria, triste destino.

domenica 23 novembre 2008

Sciolto come neve al sole

Forza Italia sciolta? Parrebbe di sì. In quattro e quattr'otto si chiude bottega e si passa ad altro: ai delegati viene comunicato e ricomincia la corsa ... a che cosa? Manca molto allo scenario originale: Bush a casa, c'è un democratico "abbronzato" ora; una crisi di uguale ampiezza a quella del 1929 gira per il pianeta; c'è "il sincero democratico amicone russo" che è sempre lì a farsi incensare" per un pò di gas; l'Italia oltre ai soliti problemi che ha di suo vede arrivare una valanga di imponenti dimensioni e non è preparata per nulla ad affrontarla; e che si fa? Si cambia nome al "one man party" e si va avanti (non tutti sono d'accordo dato che qualcuno già mette le mani avanti e fa capire che non sarà indolore la cosa anche perchè nel nuovo "partito" ci dev'essere spazio per tutti: nessuno escluso sennò come si fà?). Perfino una tragedia come quella di Torino viene ridotta ad una tragica fatalità che poteva accadere in una qualunque casa che poteva accadere: al di là di una facile polemica che ritengo assolutamente fuori luogo, se la scuola è caduta non è per una tragica fatalità ma perchè la politica italiana, che si è astratta dalla società, ha deciso di tagliare i fondi alla istruzione pubblica da decenni (anzichè elevare gli standard delle private si abbassano quelli della scuola pubblica sennò come si fa a costruirsi in casa la scuola che gli paice?) e queste sono le conseguenze di quelle scelte. Sono pochissime le scuole che hanno il nulla osta di sicurezza. Forse non cambierà nulla e ai fini del mercatismo (all'italiana) imperante non paer abbia molta importanza: dei consumatori in meno. Anche da parte dell'opposizione si taceva e si chiedeva di sapere non si discuteva sulle parole di questo o quel politico. Di solito si corre a manifestare il proprio dispiacere; di solito si cerca di indire un qualcosa per far cedere che si fa qualcosa; di sicuro non si fanno comizi da qualche parte perchè quello che conta è vincere......

sabato 22 novembre 2008

Ciao Sandro........


Un'altro Padre Nobile del giornalismo italiano, Sandro Curzi, c'ha lasciato. Comunista (di quelli rispettati anche dai nemici e avversari interni ed esterni allo schieramento di appartenenza) da sempre (a 13 anni nella Resistenza e a 14 già iscritto al PCI, a 19 partecipò alla nascita della nuova FGCI): era ironico e arguto; competente nel suo lavoro; capace anche di dire no; lavorò in vari giornali (paese sera per dirne uno) insieme a Biagio Agnes e Alberto La Volpe fece nascere e uscire dal limbo Raitre facendola assurgere ai livelli di ascolto delle altre reti RAI e pienamente competitiva con le tv berlusconiane. Ha vissuto la vita della Repubblica, più che vita direi convulsioni, da un posto privilegiato assumendo anche, quando lo riteneva necessario (quanti giornalisti di oggi ne sarebbero capaci?), posizioni eterodosse. Siamo sempre più poveri................

venerdì 21 novembre 2008

Crisi globale: un'altro mo(n)do è possibile.....

La crisi che stiamo vivendo, una crisi di sistema ricordatelo, non sarà l'ultima e i suoi veri effetti da noi non li sta ancora dispiegando tutti, credo abbia ragione chi afferma che è in arrivo una valanga, d'altronde i numeri parlano chiaro: le banche stanno chiudendo i rubinetti del credito e le aziende in sofferenza licenziano (ad esempio la cantieristica viareggina pur avendo ordini fino al 2012 sta riducendo progressivamente sia operai che orario di lavoro) e ciò per capire chi in Italia ha il reale potere in mano e può decidere chi vive e chi muore. Mentre il governo fa appelli e decide (?) misure che ha annunciato già mesi contando sull'effetto stupor dei media mentre in realtà degli 80 miliardi stanziati gran parte andrà alle aziende e le briciole a chi lavora davvero e alle famiglie. Negli USA si studiano soluzioni, in Europa pure: da noi no, oltre qualche annuncio (e gli straordinari detassati che però si stanno riducendo quindi un bluff) si stanno preparando solo i classici pannicelli caldi, nel pieno solco dell'idea "esisti solo se consumi" e conti solo se "ti adegui" e apapri in tv. Altri paesi, magari scottati da esperienze precedenti, invece stanno decisamente imboccando una strada comopletamente diversa: la nazionalizzazione. In Argentina, per l'appunto (nostro paese gemello quando si tratta di correre incontro allo sfascio; ma loro, pare, hanno capito e non mi meraviglierebbe che ci sorpassassero anche loro nel rank mondiale dei paesi a crisi finita), stanno prendendo decise contromisure ma non, o meglio non solo, per chi ha già ma per coloro che hanno di meno o non hanno nulla; infatti una delle misure è quella di nazionalizzare i fondi pensione a difesa dei contributi versati dai lavoratori e delle prestazioni previdenziali che saranno così al riparo dalle speculazioni. E da noi? Che fine hanno fatto le "terze gambe previdenziali"? Perchè c'è silenzio su quest'aspetto da parte di tutti? E' vero che i fondi sono pieni di "spazzatura"? E' vero quanto dice Beppe Grillo in un post riportato anche in questo blog e che afferma che chi è rimasto con il suo TFR in azienda ora solo come interessi ha guadagnato molto di più di chi ha seguito le sirene della propaganda?

giovedì 20 novembre 2008

E' questa cosa è? Le donne hanno diritti o no?

E' successo nella "rossa " Toscana; in una delle sanità ritenute modello, accoglienti, efficienti. Una donna, non conta la nazionalità, scopre di essere incinta ma da un'esame scopre che che il feto è affetto da "megavescica" (la sua vescica non espelle urina e impedisce al liquido amniotico di irrorare la parte superiore del corpo dello stesso feto: significa che cuore, polmoni e reni rimangono bloccati, NON SI SVILUPPANO! Va ad un'ospedale pubblico locale specializzato e qui comincia l'odissea dato che, secondo quanto affermato dalla stessa, quando decide di interrompere la gravidanza le viene detto di fare e aspettare esami più approfonditi; va al Meyer e ottiene la certificazione di "condizione non compatibile con la sopravvivenza post-natale"; si rivolge al servizio pschiatrico dell'ASL e ottiene un'altra attestazione di "grave nocumento per le condizioni psichiche della stessa nel proseguire la gravidanza"; ritorna per l'ennesima volta alla struttura pubblica che la reindirizza a Milano che attesta che la vescica del feto non è più reattiva. Quando torna alla struttura pubblica, sempre decisa a interrompere la gravidanza (nessuno dei medici si era dichiarato nel frattempo obiettore di coscienza), si sente dire che ormai è passata la 21° settimana e se vuole proprio abortire dev'andare a, sentite sentite, Barcellona pagando 5000 euro di tasca sua perchè lì si può superare il limite: soldi che non ha. Riesce alla fine ad abortire ma a Pontedera. Come la classifichiamo questa storia? Malasanità? Prudente attendismo dei medici? Velata obiezione di coscienza della struttura? Diluire, sperare che altri facciano l'aborto? La Signora ha fatto causa per danni e deciderà il giudice ma il fatto rimane: è sempre più difficile abortire, anche in stato di necessità accertata come pare in questo caso, nel nostro paese; sanno che se provassero a modificare la legge 194 la gente non comprenderebbe dato che questa è una delle poche leggi che è entrata nella cultura e del sentimento popolare e allora prendono altre strade molto più tangenziali che alla fine creano grossi problemi a chi vive direttamente la cosa.

mercoledì 19 novembre 2008

Ancora dubbi sulla condivisione di fini e vedute fra PD/PdL

Il fattaccio visto qui, in sè non significa nulla ma da cittadini qualche domanda ce la dovremmo porre quando li sentiamo, (nei comizi e nelle trasmissioni) litigare e poi li si vedono aiutarsi l'un l'altro. Il vero problema è che realmentequesti due partiti sono cloni fra loro (l'originale è il PdL ex Casad ella Libertà, mentre il PD ne ha imitato modi, tempi, strutture e ambito ideologico) e non hanno che poco di diverso fra loro: impercettibili quasi non si notano. Dovremmo chiederci: cos'hanno di diverso? Votando per l'uno anzichè per l'altro qual'è la novità e la differenza nella linea di governo? E li abbiamo visti all'opera, infatti: ma mentre il PdL ha una sua linea ben definita all'interno della Neo-Destra che ha come obiettivo primario l'affermazione di una società elitaria e estremamente chiusa in caste e corporazioni cui è difficlissimo accedere, mentre dal punto di vista economico considera i cittadini utenti-consumatori e nulla o poco di più, e dal punto di vista politico persegue il sogno (tipicamente americano) di una regime censitario e permeato di autoritarismo democratico (anch'esso tipicamente americano degli anni reaganiani e bushiani e che dopo la catastrofe finanziaria gli americani hanno appena buttato nel cestino della storia, si spera) e paternalista per nulla deideologizzata e con l'idea di introdurre, meglio di finire di introdurre, il liberismo nel nostro paese. A questa corazzata cos'ha risposto la vecchia, perchè questo è, sinsitra che non vuol morire? Si trasforma in qualcos'altro: anzichè fare la scelta, come sarebbe stato ovvio, socialdemocratica (nella migliore tradizione europea) ne fa un'altra completamente diversa che non può che imitare l'articolazione del PdL diventandone clone e condividendone linee, obiettivi e ambiti politico-economici. Quindi da parte mia nessuna meraviglia di quanto accaduto durante la trasmissione ripreso da striscia la notizia. E allora perchè il PD ha fatto patti con radicali e, soprattutto, IdV? Pensavano di poterli giostrare e così coprire l'area radicale e anti veltrusconiana mantenendo contatti strettissimi contemporaneamente con umanità varia che va dai confindustriali agli integralisti religiosi (rinnegando la radicalità liberal del loro siml partito americano)? Hanno evidentemente fatto male i conti perchè Di Pietro, che sarà tutto quello che si vuole ma non è certo uno sprovveduto, ha capito che finchè resterà attaccato alla mammella del PD riuscirà a sgraffignargli voti, adesioni, spazio ecc. nonostante gli scrolloni che il PD gli ha mollato e potrà giocare al classico elastico quando Veltroni svolta troppo al centro e farsi invisibile quando frena le spinte centriste. Insomma, il PD non è nulla se non un'insieme di personalità (come nei partiti liberali e conservatori dei primi del 1900 e che furono fra i maggiori responsabili, per la loro ignavia, dell'avvento del disgraziatissimo ventennio fascista, e con questo NON voglio sottindere nulla nè fare dei paralleli storici, dato che sappiamo tutti che la storia non si ripete mai almeno nelle stesse forme e modi) in perenne guerra fra loro senza nulla o quasi di differente della controparte della neo-destra. Parlare del PD come di neo-sinistra è azzardato se esso fosse l'evoluzione finale della sinistra ma parlare di questo partito come tomba di quello che fu la sinistra e suo epitaffio allroa si entra nella giusta ottica storica.

martedì 18 novembre 2008

Thyssen: omicidio volontario plurimo con dolo eventuale.

nel nostro paese una novità arriva dalla Magistratura di Torino. Al processo per la Thyssen c'è stata una vera e propria novità: per la prima volta nella storia della Republica italiana ad un processo per le morti bianche c'è stato un rinvio a giudizio, davanti al GUP, per omicidio volontario: si proprio omicidio volontario plurimo con dolo eventuale perchè "sapevano" che le condizioni erano tali da far prevedere che un disastro potesse accadere e perchè una volta tanto la responsabilità non è solo e sempre dovuta a "fatalità" o altro ma precise responsabilità di chi è preposto a dirigere. Naturalmente nessuno s'illude ed è molto probabile che al processo molto sarà ridimensionato e rientrerà nella "normalità" italiana dell'omicidio colposo ecc. e di solito tutto finisce nella transazionalità dei risarcimenti danni con pene basse che non verranno mai realmente scontate dai presunti colpevoli. E non è tutto: sta emergendo una precisa responsabilità anche delle istituzioni responsabili del controllo e della prevenzione degli infortuni, è emerso infatti che i responsabili erano avvertiti dagli enti preposti, come hanno affermato i giudici e come risulta anche dalle news, che avrebbero fatto delle ispezioni e di mettere tutto a posto; ce n'è abbastanza per una Thyssen 2 che valuterà le responsabilità degli enti pubblici che avrebbero dovuto controllare e non lo hanno fatto. Quello che stanno emergendo sono davvero preoccupanti: la dirigenza che, a detta del pm, sapevano e non hanno fatto nulla per evitare il disastro perchè sapevano che la fabbrica sarebbe stata chiusa; gli enti pubblici preposti al controllo che preavvisavano le loro ispezioni; i lavoratori nel mezzo che lavoravano vicino ad attrezzature che erano pericolose. insoma uno spaccato in piccolo di questa Italia di inizio millennio che ha dimenticato le sue radici; che ha dimenticato la propria storia; che sta distruggendo le conqiste sociali; che ha messo in soffitta la classe operaia e quello che ha significato per questo paese facendolo diventare grande e facendo le fortune degli imprenditori e dei manager nonchè del paese assicurandogli grossi profitti. Un paese che sta avanzando verso la miseria dei tanti e la oscena ricchezza dei pochi, con una classe politica che è talmente lontana dalla realtà da non accorgersi che è diventata una delle promotrici della decadenza.

lunedì 17 novembre 2008

Silenzio e rispetto: due parole che non hanno significato per gli integralisti


Non c'è pace per Eluana. Gli integralisti, i quali pur essendo una netta minoranza stanno letteralmente dettando legge su tutta la società italiana con il beneplacito non scritto della politica e delle istituzioni e che un pò alla volta ci stanno imponendo le loro regole medievali (legge 40 docet), stanno assumendo toni sempre più drammatici e al limite del fanatismo cieco e intollerante: la Cassazione ha deciso; non basta! Evidentemente, dato che dov'è questa ragazza (la cui essenza è già andata via da quel corpo che viene tenuto in vita solo grazie alle macchine) è diventato meta di pellegrinaggio e di manifestazione di personaggi vari, ci vuole di più e si vuole non solo annichilire ma annullare anche quel poco che resta dello Stato di diritto: non hanno e non danno un'attimo di requie, non la lasciano in pace, nè la lasciano arrivare all'ultimo passo, quello definitivo cui ha diritto, senza uno strascico di polemiche, appelli, comparsate, richiami alle istituzioni ecc. Posso capire che non si è d'accordo; posso capire che qulche ecclesiastico faccia la sua "passata" televisiva per dire la sua, ma quello che non riesco a capire e a giustificare è l'intromissione diretta nella privacy della famiglia che certo non ne è contenta della cosa ma soprattutto non è contenta di fare il passo per attuare la volontà della ragazza: come si sente il padre secondo voi? Parlate di pietà e di vita ma non la rispettate: dove siete quando milioni di bambini muoiono di fame nel mondo? Si lanciate appelli; si lanciate onlus a ritmi incessanti; si pregate; ma perchè non andate in Africa e vi ci stabilite in modo da aiutari fattivamente e magari, come San Francesco lì vi spogliate di tutti i vostri beni e vivete come loro? Se lo fate allora avreste titolo a parlare, non ora che ve ne state nel comodo e accogliente Occidente che vi permette di permeare di voi un'intera società senza pagare dazio!! Come al solito il problema nel nostro paese è la laicità di cui se ne parla ma che non si mette in pratica. Dvorebbero intervenire le massime istituzioni a difendere il diritto della ragazza e di suo padre ma soprattutto a difendere quello che è la caratteristica principale di una società che si dice democratica e liberale: l'autodeterminazione dell'individuo!! Invece no (un pò per non perdere il "favore" delle gerarchie e un pò per non perdere voti ed anche perchè no per propria convinzione pesonale ed è l'unica cosa che io rispetto realmente), aumenta la pressione su strutture sanitarie, medici disposti ad aiutarli, e sulle istituzioni perchè "si arrivi in fretta ad una legge": di sicuro non una legge equilibrata e giusta ma una legge che fra le righe impedirà (com'è costume di questi anni oscuri) di poter attuare i desiderata di chi vuole morire com'ha vissuto ossia dignitosamente disponendo del proprio corpo anche laddove la vita finisce (e nel caso di Eluana è finita 17 anni fa)!! Prelati, politici, e media si stanno, invece, accanendo su questa storia in maniera ignominiosa, illiberale, antidemocratica e nessuno fa niente per difendere un diritto individuale. Se è vero quanto afferma la stampa (che Eluana sarà portata all'estero per liberarla dal sudario nel quale si trova da 17 anni), dell'altro fango arriverà sul nostro paese sempre più a metà strada fra Mosca e Teheran e sempre più lontano dalla libertà democratica eliberale di poter disporre del proprio corpo del proprio destino e soprattutto del proprio futuro!! Comunque vada tutta sto bailamme mi sento ancora di dire: ELUANA RIPOSA IN PACE CON TE STESSA PERCHE' DOVE ANDRAI SARA' SEMPRE MEGLIO DI DOVE TI VORREBBERO TENERE PRIGIONIERA ORA, CIAO

domenica 16 novembre 2008

On. Ministro, basta........

Basta. Quando non si hanno argomenti si tirano fuori i fannulloni statali. Quando si deve provocare la CGIL? I fannulloni sono di sinistra (ma davvero? io ne conosco un paio che votano a destra e davvero girano i pollici e quando sono stanchi si pigliano il caffè perchè hanno sudato a stare seduti, e me li ricordo pure qualche anno fa quando facevano casino per gli aumenti troppo bassi mentre avevano appena litigato con il loro capo che li aveva richiamati per farsi fare una semplice lettera). Il Ministro Brunetta (L'Espresso ne fa la storia) ne ha fatto una ragione di vita ormai. Tagli, tagli e poi ancora tagli; anzi no anche aumenti (circa 39 euro al mese - si dice 80 ma ci si leva l'irpef e le altre tasse poi altri 10 destinati alla produttività - ??? - e il gioco è fatto - e l'impegno per dare qualche altra somma poi ....... poi anche perchè nessuno ha capito da dove prenderanno i soldi ma due dei tre ci hanno creduto ed hanno prontamente firmato correndo in aiuto di un governo che non ha certo a cuore il livello di sopravvivenza dei propri dipendenti dato che l'inflazione è molto più alta e dato che se un sesto livello della P.A. guadagna circa 1240 al netto anche delle imposte comunali, regionali e tutto quello che la fantasia dei politici riescono a ficcarci in busta paga. E come se non bastasse si tagliano anche i diritti: non parlo dei tagli alla paga se si cade ammalati (le leggi c'erano già per colpirli, ma ci si doveva fare della pubblicità e far vedere che si faceva qualcosa, comunque in questo non si può dire che abbia fatto un'enorme colpo dato che pare che il successo di questa norma in termini di minori malattie è un pò meno di quanto strombazzato all'inizio) ma quelli che si preparano mettendo mano alle leggi sui portatori di handicap per esempio. Per le ferie? Mah per ora non si sa comunque la fantasia è illimitata. Essendo un governo organizzato sul "one-man+1" che lavora e il suo staff che sgomita per farsi vedere la corsa ormai è partita a chi fa di più - Scuola, Università l'anno prossimo con la Sanità vendendo, pare, gli ospedali a privati, il sociale sempre più privatizzato, i servizi come l'acqua bramosamente desiderata dalle multinazionali del settore e che ha visto (a fronte di un'aumento delle bollette, spesso indiscriminato, e di scarsi investimenti) l'impegno fattivo per portarla in dote ad esse (anche il precedente ci aveva provato ma gli andò male) - per farsi illuminare dal "sole" e non stare sotto l'ombrellone. E il "nostro" che fa? Colpisce duro qualcosa che è già in coma: il alvoro pubblico. Ma la vera domanda è una sola: perchè? Perchè, come fu detto in un'intervista, hanno da proporre un "nuovo" modello sociale: lo stesso che hanno appena bocciato negli USA gli elettori americani? Bingo! ci avete preso. Proprio quello. Il sogno del Veltrusconismo che si realizza: il distacco dei cittadini dalla partecipazione diretta delal cosa pubblica. Cosa vogliono? Votano e tanto basta, di altro non si impiccino che non sono affari loro. E per raggiungere il mito del "governo dei migliori" devono allontanare gli stessi cittadini dalla gestione: devono rimanere sullo sfondo, un'eco, forse il fantasma del natale passato (per chi non lo sapesse cito da Shakespeare) qualcosa di lontano cui riferisi quando si vuole avvalorare la propria gestione o appellarvisi quando l'opposizione (?) vuole fare sentire la propria voce e confermare la posizione traballante del prorpio segretario, nulla di più. E cosa di meglio trovare che il feticcio del "fannullone" pubblico per gisutificare sia la propria posizione che per far dimenticare che di fronte alla recessione ancora non si è fatto nulla? Già, il G20 è miseramente fallito: non hanno deciso un bel niente se non rivedersi fra qualche mese; i paesi nei fatti andranno avanti ognuno per conto proprio e nel nostro caso prendendo soldi da un capitolo e spostandoli nell'altro o usando i fondi europei o dando altri soldi alle imprese (primi sponsor di questo governo) mentre per le famiglie già arrivano i distinguo ossia si parla di quelle più povere (conterà il dato reale che parla di circa 1/3 oppure quelli che "strettamente" lo sono salvo poi scoprire che "alcuni" di essi sono evasori magari totali); che siano come quei pochi euro che furono dati con i famosi "moduli" fiscali del precedente governo di destra oppure con il cosiddetto "cuneo" che ha significato pochi euro alle stesse famiglie ed enormi sconti alle imprese? Per ora accontentiamoci del leghismo che ci dicono che tutto passerà con il federalismo o che il solito statale (di sinistra, o almeno chi lo difende lo è dice) è un fannullone e con questo riempiamoci la pancia mentre le tasche restano, almeno quelle di chi paga le tasse, desolatamente vuote!!
SEMPRE PIU' MI DISGUSTA ESSERE PARTE DI QUESTO PAESE E SEMPRE PIU' TROVO ALLETTANTI LE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO DEI PAESI NORDEUROPEI!!

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