domenica 30 novembre 2008

E ora tocca a Crozza?

In principio furono colpiti Santoro, Luttazzi, Biagi poi bisognava fermare i satirici troppo estremi (che so guzzanti) incolpandoli di faziosità e quant'altro, poi si passò ai commentatori e la tv si normalizzò, rimasero poche isole ma erano praticamente circondate e recintate (l'opposizione, salvo qualche singola personalità, faceva solo lo stretto necessario ma non si stracciò certo le vesti per difenderli dato che nel mirino c'era spesso anch'essa) e nel frattempo si costruì la base ideologica del "non c'è contraddittorio" (contraddittorio? in materia di satira? mah......) per giustificare prima gli attacchi da parte di chi si riteneva al di là e al di sopra di tutti non accettando che qualcuno avesse potuto metterli alla berlina e poi la loro marginalizzazione: nemmeno negli USA si censura così pesantemente come da noi (per esempio luttazzi si ispirava al david letterman show) e nei fatti la satira, definita "schierata", è morta, si salva Bertolino ma ha appena preso una bstonata e quindi è sul chi vive. Ora nemmeno sulla tv pubblica ma su un'emittente privata, La7, c'è forse l'ultimo programma di satira, leggera, degno di chiamarsi in questo modo: Crozzaitalia. E' venuto il "suo" momento? Infatti pare che, al termine del C.d.M., il Capo del Governo abbia invitato i suoi a non andare a questo programma, sempre per mancanza di, cosiddetto, contraddittorio fra le parti e quindi vi si rischia di fare magre figure: ma da che mondo è mondo i potenti sono messi alla berlina, anche nelle corti deir e c'erano i buffoni di corte che li mettevano alla berlina oggi che dovremmo essere più evoluti ci si comporta peggio di loro. A differenza di qualche anno fa non è necessario fare editti; nè altro, basta solo mandare un messaggio e c'è da scommetterci che arriverà a destinazione. Nel nostro paese trasmissioni come quella di Crozza danno fastidio al potere perchè con esse la gente ride e mentre ride pensa e mentre pensa si sveglia per qualche secondo dal doping: tutto ciò non va bene. Perchè se un popolo ride del potere non ne ha paura e questo potrebbe sembrare inaccettabile a chi invece basa tutto sulla gestione oculata dei media propri e pubblici, ed ha costruito su essi non solo le proprie fortune, creando addirittura un blocco sociale che lo sostiene, ma anche quelle di un'intero ceto politico, opposizione compresa, che lo ha preso a modello comprendendo benissimo il potere dei media e la loro capacità di penertazione in una società che ha scarsi mezzi culturali per difendersi e poche voci realmente fuori dal coro. Il tutto menrte il paese rotola in discesa.....

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