sabato 12 gennaio 2008

Il Papa e Veltroni: solo, come dicono gli avversari, una "sculacciata"?

Non ho alcuna intenzione di strumentalizzare nulla in questa vicenda anche perchè le parole dette in un contesto sono una cosa, "decontestualizzate" ne assumono un'altro: quindi calma e gesso; ma sarebbe dovuta andare diversamente l'udienza del Segretario del ParDem e Sindaco di Roma dal Papa (era accompagnato dai Presidenti di Regione e Provincia), perchè di solito è una formalità in cui ognuno dice parole di circostanza e finisce lì, invece prima si è fatto un'ora di attesa in seguito alll'incontro fra Papa e Ambasciatore americano poi si è sorbito una reprimenda direttamente dal Papa sul degrado di Roma (che detto fra parentesi non è cosa di ora nè è misconosciuto da tutti che ci sono zone della Capitale che sono da IV° mondo), cosa che ha lasciato sconcertato il politico per la franchezza delle parole. Nell'entourage di Veltroni si è subito messo la sordina e si è cominciato a riflettere sul che "fare" ma da come i media hanno presentato la cosa è chiaro che il colpo subito ha lasciato un segno profondo e netto: e ciò nonostante lo stesso politico avesse, per ingraziarsi la gerarchia papalina, detto no al registro delle unioni civili e stretto contatti con vari alti prelati vaticani; allora la domanda è: perchè? A chi parlava? al Sindaco o al Segretario del ParDem? Perchè si sa che le vie della politica (nessuno mi dica che in Italia la Chiesa "non" faccia politica perchè è un'assurdo nei termini, la fa eccome ed anche bene) sono spesso tortuose. E' probabile che ci fosse anche una ramanzina (bonaria hanno poi precisato quando subito dopo e nelle ore successive è intervenuta la diplomazia per evitare il più clasico degli incidenti diplomatici rompendo l'idillio che si è creato) per le condizioni dell'umanità dolente che vive ai margini della società italiana e di cui la politica di questo paese si accorge solo quando sono commessi reati o quando c'è qualcun da mettere alla gogna o da mostrare al pubblico odio: e questo è nel DNA della Chiesa farlo: qui i ritardi sono tanti e spesso le associazioni cattoliche fanno un'utlissima azione di (ri)costruzione del tessuto sociale che lo Stato non è a tutt'oggi in grado d fare. Invece se si da un'attenta lettura concatenando i fatti a partire dalla crescente ingerenza della gerarchia ecclesiale nella vita politica italiana allora la cosa cambia e di molto. Si dice: si parla al Sindaco perchè Il Segretario ascolti. Perchè il ParDem non prenda via non gradite, perchè la parte cattolica (non tutti sono teodem nel ParDem e i cattolici con una visione più aperta non mancano come i 60 che firmarono l'appello per i DICO che furono "fortemente" criticati dai giornali cattolici per aver abbandonato l'origine "identitaria") del partito non sfugga al controllo dele coscienze; c'è anche un chiaro avvertimento in vista della stesura dello Statuto del partito, ora in versione 2.0, dal quale l'accento marcato della confessionalità è attenuato da una maggiore, e per ora solo letterale, richiamo alla laicità: nulla di trascendentale, per amor del vero, ma solo un'accentuazione per non perdere voti a sinistra del partito mantenendo (con un sottile gioco di equilibrio) ferma la barra della vicinanza al mondo cattolico (anche integralista) presente al suo interno. L'impressione che si ricava è quella di un'avvertimento chiaro e netto a non uscire dal solco creato e fare ogni sforzo per accontentare i "desiderata" vaticani: aborto; legge 40; unioni civili; trattamento "sanitario" della diversità ecc. ma anche un segnale, ulteriore, ai cattolici che non sono allineati con la linea vaticana per farli rientrare all'ovile. Se si voleva un'esempio reale di quale centro di potere politico fosse la gerarchia vaticana oggi nel nostro paese in quell'udienza lo ha avuto: senza se e senza ma.........

venerdì 11 gennaio 2008

Trattativa sul salario: inizia il gioco

Al vertice del governo è andata in scena la soap sulle tematiche salariali. In realtà ognuno ha detto la sua ma chi ha in mano i cordoni delal spesa alla fine ha già detto che se ne riparla, se va bene, nella finanziaria del 2009 (se non quando tutto sarà risanato, aggiungo io, cioè mai): cari sindacati sarete solo blanditi avrete qualche contentino, che so, come la promessa di chiudere i contratti del pubblico impiego o la promessa di una qualche forma di restituzione del drenaggio fiscale voi molto probabilmente disdirete lo sciopero e i confindustriali invece otterrano due risultati solo aprendo la bocca: un nuovo cuneo fiscale e nuovi incentivi a continuare sulla strada che finora hanno percorso (che ha dato enormi profitti e poco ha rstituito in termini sociali) dimostrando chi davvero comanda in questo paese. In realtà il tema salariale è, dal punto di vista della politica, solo uno dei tanti specchietti per le allodole mentre il vero tema di fondo è le riforme in genrale e la riforma elettorale in particolare che può determinare o meno la possibilità della tragedia della perdita dello scranno parlamentare: ora è anche maggiormente sentito se la Corte Costituzionale darà il via al referendum. Ricordiamo che da quando è stata approvata la legge sui referendum non una legislatura italiana è finita al suo decorso naturale; tutte prima se in giro c'era aria di referendum: questa non sarà diversa.

giovedì 10 gennaio 2008

Loro sono leggenda.....

Oltre al film, che è un remake, la situazione della politica italiana sembra ricalcare il copione del romanzo, fra l'altro bellissimo di un maestro della Science fiction, da cui furono tratti ben due film negli anni 50 e 60. Solo che l'ultimo dei mortali è il cittadino italiano che, solo e sopravvissuto alla catastrofe, si barcamena a sopravvivere prendendo quello che trova, dove lo trova, lottando per non essere sopraffatto. L'impressione che si ricava è quella delle macerie della I° e, dell'abortita sul nascere, della II° Repubblica sulle quali egli cammina alla ricerca di una via d'uscita. La partitocrazia che si pensava dovesse spezzarsi è più forte che mai e permea di se l'intero corpo sociale ed istituzionale: nulla accade che essa non voglia e nulla va se non ci mette lo zampino. Nella sua autocelebrazione ha perso il filo del contatto con la società e di conseguenza il polso e vive ormai di luce riflessa insensibile a quelli che sono le vere necessità del mondo reale. Gli esempi sono tanti ed è un fenomeno presente in entrambi gli schieramenti. Un'esempio lampante: la Thyssen ed i suoi morti. Si evidenzia come la partitocrazia non abbia più il contatto con il corpo sociale e spesso ne viene travolta o messa in discussione. Sapete, per caso, quanto è stato raccolto dai parlamentari?
9 €
Chiedere rispetto per quelle perone e che di lavoro sono morte è troppo? Persone che guadagnano decine di migliaia di euro al mese non gli costava troppo mettere mano al portafoglio e sottoscrivere una somma, sia pur simblocia, ma che non suonasse offensiva per la memoria delle famiglie e dei morti di lavoro? E se la notizia fosse confermata questi fortunati che non lavorano ma vivono delle tasse altrui non dovrebbero fdarsi un piccolo esamino di coscienza?

mercoledì 9 gennaio 2008

Parte male il confronto sul recupero salariale

Tutto rinviato a fine mese! Il confronto Governo O.S. sul recupero salariale non è partito con il piede giusto. Le posizioni sono differenziate ed il Governo nicchia in attesa, almeno ufficialmente, della Trimestrale di cassa. Come se chi ha un reddito basso (escludo a priori i furbini evasori/elusori fiscali) potesse aspettare. Da parte sindacale, infatti, ci sono almeno due posizioni: da un lato UIL che dice prima pagare il dovuto per gli anni precedenti (fiscal drag in testa che tutti i governi fino a ora hanno promesso ma NON dato) dall'altro CGIL e CISL che aprono sul legare l'adeguamento alla produttività (in sintonia quasi perfetta con Confindustria..... ma, mi chiedo, questi non erano sindacati dei lavoratori?). Da parte pubblica c'è un ventaglio altrettanto ampio: chi dice + 100 € (PRC) e chi non ne vuole sentir parlare in nome del mercato (in mezzo gli altri che si muovono sull'onda mossa da TPS); infine c'è Confindustria che dice: partecipiamo anche noi (come se i profitti fatti negli ultimi 15 anni non siano stati fatti sulla pelle, è il caso di dirlo, dei lavoratori e dei loro salari) dobbiamo avere un contentino. Si direbbe che le calende greche sia il minmo e che lo sciopero si avvicina? Possibile ma non probabile perchè potrebbe essere un colpo mortale per questo Governo e darne la stura ad un'altro meno "amico". Qui, come sempre quando no si volgiono riconoscere i propri errori, il problema è la produttività: MAI CHE SI PARLASSE DELL'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO. Ossia dare si questa boccata d'ossigeno ma spremendo un pò di più i lavoratori e pretendendo da essi ulteriori sforzi per l'economia: mai che si parlasse di tassare le AZIENDE CHE NON INNOVANO E QUELLE CHE NON REINVESTONO............. No la ricetta è sempre la stessa: il lavoro dipendente e il precariato sono l'agnello sacrificale sul quale si fanno teorie e esperimenti di ingegneria sociale ed anche quello che, teoricamente, sarebbe DOVUTO, viene contrattato e negoziato e, soprattutto, dato con il classico "contraccambio": e ci sono anche quelli che poi dicono di voler partecipare al banchetto pur essendo i principali responsabili nel tenere salari bassi. Più serio sarebbe stato dire: intanto diamo ossigeno poi leghiamo i salari o meglio gli aumenti salariali alla produttività detassandoli ed infine penalizziamo i furbi che che non innovano, in nome del mercato che va su e giù, tassandogli i profitti: mi chiedo di quanto si ridurrebbe la spesa se si redistribuissero questa tassazione ai lavoratori e quanto lo Stato spenderebbe di meno direttamente. Perchè non ci si può nascondere dietro la foglia di fico dell produttività che è diminuita: non è solo colpa dei lavoratori ma anche e, soprattutto, dell'organizzazione del lavoro, dell'innovazione mancata e soprattutto dei mancati investimenti: un sindacato serio direbbe questo; un sindacato riformista dice invece si ada altro e negozia vivacchiando sugli allori, più terrorizzato di perdere iscritti e controllo della piazza che capace di guardare al futuro di chi ogni mese gli ammolla la quota di partecipazione. Come finirà? Molto probabilmente ci sarà poco per tutti, anche quelli che non ne avrebbero diritto, e ognuno canterà vittoria sapendo che a pagare saranno i lavoratori dipendenti e i precari che vedranno assottigliarsi gli spiccioli concessigli dall'aumento ormai vertiginoso del costo delal vita. Infatti la moderazione salariale non è servita a frenare l'inflazione ma solo a far guadagnare chi aveva già molti soldini in più: essendo fallita una buona sana contrattazione che spinga il governo a intervenire anche sul frotne dei prezzi non guasterebbe. Ma si sa questo sono cose da "socialismo"...................

Il vero obiettivo della gerarchia cattolica.......................................

Qual'è l'obiettivo finale della gerarchia cattolica in Italia? Dopo aver boicottato il testamento biologico, il referendum sulla fecondazione assistita, la diagnosi preimpianto, attaccato a testa bassa la pillola RU486, incoraggiato i farmacisti alla obiezione di coscienza, e ora sia direttamente attraverso propri pesanti interventi che attraverso i vari teodem, e simili, messo mano alla questione 194 ben sapendo che se si arrivasse al referendum avrebbe un'epocale sconfitta dalla società italiana (molto più avanti della politica che si fa condizionare dal peso della gerarchia cattolica): l'unica via è quella di fare quindi il tentativo di condizionare NON la società ma la casta, cosa più facile visto che governare una società complessa la esporrebbe ad attacchi e critiche che non le consentirebbero di differenziarsi da quei regimi teocratici che tanto sono criticati. Io credo che ci sia anche un'altro discorso che finora quasi nessuno ha affrontato: i rapporti del ParDem con la Chiesa. Infatti non meraviglia che il Segretario Veltroni abbia risposto accedendo alla richeista di incontro di Ferrara; nè meraviglia che la minoranza cattolica dentro il neonato partito centrista tenti di imporre il proprio punto di vista contado sul fatto che una spaccatura al suo interno sarebbe estremamente deleteria sia per Veltroni che per il neocentrismo facendogli perdere quell'anima con la quale gli ex tutto (comunisti, socialisti, democrastiani ecc.) si sono rifatti la verginità in questi anni. Quindi per la Chiesa, che già può contare sull'appoggio di buona parte della destra italiana (la quale strumentalmente o meno se ne sta facendo strumento) ora cerca di imporre anche all'altra parte delal barricata la stessa visione della politica di cui la bandiera principale è l'antimodernismo o, per meglio dire, il neomedioevalismo dove essa, pur se dietro le quinte, tirerebbe le fila della società intera e non solo della parte cattolica. Quindi il disegno è molto più complesso di quello che sembra dato che l'obiettivo pare essere assumere il controllo della scoietà attraverso le elitès addomesticate e attraverso esse condizionare sia il resto del paese sia usare quest'ultimo come testa di ponte in europa dove imporre i cosiddetti valori critiani che sarebbero alle radici della nascita della civiltà europea (cosa inesatta) e di conseguenza ricreare una sorta di primato clericale sugli stati. Sempre meglio eh?

martedì 8 gennaio 2008

Obama e Mccain: i visi cambiano ma la linea è sempre la stessa

E' dato per vincente anche nel New Hampshire con un netto distacco rispetto agli altri, al punto che Hillary Rodham Clinton medita di ritirarsi, e sembra sempre di più il volto nuovo della politica americana che, come tutti sappiamo, ha un bisogno enorme di politiche e idee realmente nuove vista la stagnazione e la perdita di visibilità interna ed internazionale degli USA grazie al petroliere Bush (i maligni dicono che Obama sia "supportato" dalla lobby nucleare.........). Ma è realmente la svolta? Molti ne dubitano; se si fa un parallelo fra lui e Clinton risalta subito agli occhi la similarità dei personaggi e la novità che essi sembrano portare: poi nella realtà Clinton sappiamo tutti come ha governato e la linea ha seguito ossia al centro della politica, che Reagan inaugurò, senza spostarsi da lì di un semplice virgola. Perchè Obama dovrebbe essere diverso? Infatti, a mio parere, non lo è anche se lui si spende moltissimo in promesse e nuovismo di maniera (consigliato in questo senso dai guru strapagati del suo entourage) ben sapendo come gli americani comuni sentano i problemi della vita reale sulle loro spalle: una per tutte la sanità privata che così bene Moore ha disegnato nel film Sicko e che ha fatto sembrare la nostra sanità, comunemente disastrata, come tutti sapiiamo, "stellare" e per tutti: senza rendere necessario che nessuno dei nostri "comuni" cittadini debba andare a Cuba per farsi curare. Ma davvero qualcuno pensa che Obama, una volta eletto, si scaglierà in una crociata contro la potentissima lobby delle assicurazioni e della sanità privata? Per caso qui si crede ancora alla befana e a babbo natale? no molto più semplicemente il Nostro lancerà qualche programma assistenziale a spese dei contribuenti che darà sollievo ai casi più ignominiosi e poi via al tutto come prima e al freghiamocene di chi sta peggio: tanto è proprio la società americana è strutturata così, non dimentichiamo che gli USA sono uno Stato liberale di stampo classico dove, ad esempio, il diritto di voto è per i pochi che hanno i soldi per pagare la tassa e iscriversi e dove il Capo dello Stato non è eletto dal "popolo" ma da un ristretta cerchia di Grandi Elettori, e cambiarla comporterebbe un salto culturale e intellettuale che, per i suoi cittadini, anche più istruiti (che comunque risultano essere fra i più ingoranti del mondo), comporterebbe la rilettura della loro poco paicevole storia ma anche uan reazione del potere corporativo violentissima e non si saprebbe dove quel paese potrebbe andare a finire. Stessa, se non peggiore, è la situazione del suo rivale (potenziale ma più accreditato dei suoi avversari fin da ora, anche se il sottoscritto avrebbe visto con maggior favore Giuliani) repubblicano Mccain. Rappresenta la reazione del conservatorismo laico al mix di integralismo religioso (usato come un paravento per fare i propri affari e intercettare i voti delle sette cristiane fondamentaliste che pesano non poco sul voto) e affarismo liberista, prodomo sua, di Bush; ma alla fine se si va a scavare anche questo candidato non c'è alcuna novità sostanziale e, come Obama, si mantiene anch'esso giusto al centro dello schieramento politico americano, lontano anni luce dalla realtà di miseria e fame di circa 50 milioni di suoi connazionali. Anche qui si faranno grandi proclami e promesse poi alla resa dei conti il tutto finirà in una bolla di sapone come da copione. Perchè i politici americani, come tutti i politici compresi gli italiani, sono bravissimi a farti desiderare l'eldorado della società felice e perfetta ma nascondono dietro la schiena il rovescio della medaglia di questo sogno: una selezione fortissima che fa morti e feriti (per ora virtuali in futuro, se esplodessero le contraddizioni di quel paese, chissà.......) e di cui non gliene frega niente a nessuno: troppo occupati a sopravvivere, naturalmente i comuni mortali i cui destini vengono decisi sull'onda del cent in più guadagnato dalle corporation. E' proprio il sistema che ha un vizio di fondo: non mette l'uomo al centro. Esso, il sistema così com'è congegnato, ha travisato l'idea originale che i padri del liberalismo avevano teorizzato e, basandosi sull'unica frase della "ricerca ecc.", ha creato un motro che divora tutto compreso se stesso. E' questo il punto: un sistema che è tutto mirato a spingere, fino al limite della sopportazione umana, la competizione si può reggere solo su una premessa: la paura di perdere quel poco che si è conquistato con il lavoro. Un ricatto tremendo che non sarebbe possibile se i cittadini fossero culturalmente preparati, sani, non depressi e soprattutto sicuri di poter costruire un futuro per se e per i propri figli. Non sto parlando dell'Italia ma sembrava proprio parlare anche del nostro paese vero? Si c'è della verità nella osservazione che siamo il paese più americanizzato d'Europa: ed un motivo ci sarà, no?

lunedì 7 gennaio 2008

La tela del ragno: l'asse veltrusconiano funziona..................

La mossa di Veltroni e la immediata risposta della destra è la prova provata che si è creato il terreno sul quale i due, presunti per ora, partiti maggiori si incontreranno nel prossimo futuro (e chissà forse assisteremo anche a Governi dei due con le ali a fare da bilancia ma con poco peso specifico) per decidere di legge elettorale e riforme mettendo gli altri partiti, di entrambi gli attuali schieramenti, di fronte alla scelta: o accettare il cosiddetto "fatto compiuto" o partecipare al gioco facendo buon viso e cercando di ritagliarsi lo spazio per se; naturalmente c'è anche la terza alternativa: starne fuori ma non è una cosa tipicamente "italiana" questa e non ci sono leader e partiti con una tale forza di attrazione idelogica da poter star fuori condizionando le scelte di chi è dentro il sistema nella stanza dei bottoni: solo il PCI potè farlo, ma era il PCI e comunque anch'esso era parte integrante anche se si ritagliò per sè il ruolo di opposizione a livello nazionale e governo degli enti locali condizionando comunque le scelte dei aprtiti di governo. Oggi, gli attuali concorrenti non hanno nè leader di quella levatura nè ideologie da proporre come base di un progetto sociale alternativo nè, tantomeno, la capacità organizzativa di stare fuori ma condizionare chi è dentro. Quindi tutto quello che possono fare costoro è: o partecipare o aspettare il fatto compiuto e fare i vari salti della quaglia, tipici dell'Italia che corre sempre in soccorso del vincitore, a destra e a ........ destra legaondosi al carro che gli dà, al momento, maggiori oppourtunità di determinarne le scelte. C'è anche l'opzione refrendaria naturalmente ma è storicamente vista con fastidio dai professionisti della politica che, autorefrenziali come sono, anche in passato hanno preferito far cadere fior di governi anzichè dare sfogo alla volontà popolare: che i cittadini pensino ad arrabbattarsi con i propri problemi (creati da costoro fra l'altro con le loro scelte improvvide) che a governare (e spesso anche male e quasi sempre prodomo sua) ci pensimo noi!! Che fare?

Economia USA: su di noi gli effetti negativi

L'economia americana va male? Non c'è problema! Si scarica sull'estero, attraverso il dollaro debole, il deficit: così gli americani, o meglio le corporation e il governo che le sostiene e ne è espressione, possono tranquillamente continuare a fare le cicale a spese altrui. Non è una cosa nuova però ora che l'economia liberista, made in USA, permea di sè l'intero pianeta gli effetti sis entono di più. Siamo colonizzati dal Dollaro e ce ne accorgiamo ongi giorno di più dato che i cosiddetti mercati aperti servono solo come luogo dove l'american dream svuota la propria spazzatura. E' stato un processo lento che è partito nelgi anni 50 del secolo scorso, solo in parte frenato dalla guerra fredda (così com'erano imbavagliati gli spiriti animale del liberismo sennò col cavolo i cittadini vedevano nel modello americano, basato sullo sfruttamento delle risorse a spese altrui, sarebbe stato "attraente") ma che ha messo radici ovunque sia attraverso l'azione diretta delle istituzioni pubbliche e private americane (con la connivenza interessata dele elitès dei paesi "amici") sia attraverso le istituzioni economiche e politiche internazionali (FMI, Banca Mondiale ecc.) che, nate per aiutare le economie emergenti nel cammino verso la libertà e l'economia "libera", si sono dimostrate delle vere e proprie cinghie di trasmissione della volontà americana di essere potenza mondiale e condizionare, prodomo sua, gli altri alle proprie esigenze. Oggi, con le economie interconnesse poi il tuto si manifesta nella maniera peggiore: davvero vale il motto "se una farfalla batte le ali a tokyo a los angeles arriva una tempesta". L'estrema volatilità dei mercati, la speculazione finanziaria (noi ad esempio abbiamo importato la crisi dei mutui americani e ne stiamo pagando le conseguenze), il petrolio pagato in dollari ecc. stanno non solo spingendo alla recessione gli USA ma anche il resto del pianeta legato ad essi; anzi gli USA stanno sfruttando la debolezza della loro moneta per far pagare a noi le loro "avventure" risanando il loro deficit con le nostre tasche (naturalmente con la connivenza della elitè nostrana ed europea) e nei fatti il conto lo paghiamo noi. Gli economisti americani, ma anche europei (per non parlare di quelli italiani essendo noi il paese maggiormente americanizzato del vecchio continente, che sfiga!!) si fanno seccare la gola dicendo che dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco "e ci dobbiamo rassegnare": per loro siamo colonia e numeri su database economici dimenticando che dietro quei numeri ci sono persone, famiglie, lavoratori ecc. ossia esseri umani che se ne strafregano se gli USA vanno male e non vedono perchè il loro futuro (e quello dei loro figli) debba essere legato ai capricci delle corporation che piangono se oggi, in senso letterale, guadagnano un cent in meno di ieri, sempre in senso letterale, e giocano con i destini altrui come noi giochiamo a tressette...................... il sistema liberista è ormai giunto alla fine dei suoi giorni di gloria e sta trascinando anche gli atri paesi nella crisi irreversbile del suo maggiore sponsor: le economie non possono crescere all'infinito e lo sanno tutti perchè è praticamente impossibile e se volgiamo salvarci il futuro dobbiamo cominciare a capire che altre devono essere le nostre priorità e metri per la valutazione dello sviluppo socio-economico del paese sennò addio a quel poco di bessere che i nostri padri ci hanno alsciato e welcome alla fame nera in stile americano dove 50 miioni di persone sono sotto la soglia di povertà e almeno un'altro terzo ci girano intorno: è davvero questa la fine che coscientemente vogliamo fare? Ed è questo il ondo che volgiamo alsciare alle future nostre generazioni?

domenica 6 gennaio 2008

Epifania: che rientro di "fuoco"

Fra bizze del clima, aumenti presenti e futuri (prossimi, molto prossimi) il rientro da queste fesitività rischia di essere al fulmicotone. Si stimano 8 milioni di vacanzieri che stanno rientrando a casa loro (qualcuno che si diverte c'è ancora per fortuna) e cosa vi troveranno? Una situazione non proprio ideale rispetto a quando sono partiti. E, come se non bastasse, ci sono anche le code autostradali a rallentare: oggi infatti è da bollino rosso. Insomma quest'anno si è presentato male e sta procedendo peggio almeno per i "normali" e la possibilità che migliori è legata al filo dell'accordo interpartitico che ancora deve decidere o meno se concedere un pò di respiro fra una convulsione elettoralistica ed un'altra, dato che i programmi praticamente sono la fotocopia l'uno dell'altro, come da copione. Italianiiiiiiiiiiiiii!!, come diceva il nano, vesione 1.0, il momento è grave: qui o si decide di suonare la sveglia a qualcuno o ci si rassegna alla "mendicio" se si approssimano le elezioni. Le nosrte cicale sanno che la grande maggioranza delle formichine anche nel loro piccolo s'incazzano e quindi dovrebbero capire o che smettano almeno per un pò di vivacchiare alle spalle altrui o ridurre la loro futile vita di qualche sogno di in meno.

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