mercoledì 23 dicembre 2015

Salute, la verità sui tagli

dal Fatto Quotidiano del 23 dicembre 2015 a firma del  Vicedirettore de Il Fatto Quotidiano

“Non ci sono tagli alla sanità”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi lo ha ripetuto così tante volte che viene la tentazione di crederci. Invece nella legge di Stabilità i tagli ci sono eccome e si sommano a quelli delle manovre precedenti. L’analisi pubblicata ieri dall’Ufficio parlamentare di bilancio, l’autorità indipendente che vigila sui conti pubblici, è la smentita definitiva al premier e dovrebbe aprire un certo dibattito. Perché a chi contesta i tagli c’è sempre chi risponde che in sanità l’offerta genera la domanda, quindi è chiaro che più si spende più i cittadini chiederanno di spendere, in un aumento senza fine. Ma in Italia la spesa sanitaria è più bassa che nella media dei Paesi ricchi dell’Ocse: 6,5 per cento del Pil contro il 6,8 medio. Quindi non spendiamo troppo, ma un po’ meno degli altri.
Meglio quindi spostare la discussione su quanto si sta tagliando, con quali criteri e con quali conseguenze. La legge di Stabilità porta il finanziamento del Servizio sanitario nazionale nel 2016 dai 113,1 miliardi previsti a 111. Che sono più dei 109,7 del 2015 ma meno di quelli sulla base dei quali tutta la sanità pubblica aveva impostato i propri bilanci per l’anno prossimo. A questi si aggiungono i tagli alle Regioni che possono ricadere sulla sanità: il governo toglie 4 miliardi nel 2017 e 5,5 nel 2018 e nel 2019. Soldi che andranno trovati negoziando tra Palazzo Chigi e governatori.
Se non si arriva a un accordo, ci pensa l’esecutivo a tagliare la spesa “tra i settori di spesa regionale, compresa dichiaratamente la sanità”, come scrive l’Upb. A tutto questo si sommano gli effetti dell’austerità degli anni scorsi: la legge di Stabilità 2015 combinata con il decreto enti locali ha reso permanente un taglio da 2 miliardi che potrebbe aumentare se gli altri settori non faranno i loro risparmi (per ora non indicati).
L’Upb dice che sembra “inevitabile” che la legge di Stabilità appena approvata dalla Camera colpisca ulteriormente la Salute. Il governo però ha scritto nel testo che viene garantito il “rispetto dei livelli essenziali di assistenza” (Lea). Come? Non si sa. “Rimane da dimostrare la concreta compatibilità tra la riduzione del finanziamento programmata e la sostenibilità del servizio sanitario nazionale”, scrive l’Upb. Se il conto non torna, ci sono solo due esiti: o si sforano i tetti di spesa, o peggiorano i servizi.
Anche perché la spending review che dovrebbe assicurare di concentrare i tagli sui famosi sprechi non esiste. Come denuncia l’Upb, le azioni che dovrebbero migliorare il rapporto tra costi per lo Stato ed efficacia della spesa “non sono specificate, se non in piccola parte”. È tutto delegato a Regioni e direttori generali. Provvedimenti come il contestato “decreto appropriatezza”, quello che stabiliva criteri più stringenti per gli esami rimborsabili, fanno risparmiare (106 milioni). Ma devono essere concepiti per fare ordine ed evitare degenerazioni perché – nota l’Upb – producono consistenti risparmi solo se intaccano anche le “prestazioni efficaci”.
Queste riduzioni lineari di spesa fatte con l’accetta si intersecano con una ristrutturazione profonda del Servizio sanitario nazionale che riduce la costosa assistenza ospedaliera (i posti letto sono passati da 4 per mille abitanti nel 2005 a 3,4 nel 2012, la media Ue è 5,3) e rafforza i servizi sul territorio. Almeno nelle regioni in grado di gestirli: curare un paziente a casa costa meno e garantisce un servizio migliore, ma richiede un coordinamento tra amministrazioni efficienti e organizzate. Purtroppo il grosso delle risorse continua a essere assorbito dalle regioni peggiori, mentre quelle virtuose devono impazzire per trovare nuovi risparmi e sopperire alla inefficienza di quelle che sprecano.
Le conseguenze colpiscono, come spesso succede, soprattutto i più deboli: dai numeri di Eurostat si scopre che c’è un 6 per cento di italiani che ha rinunciato alle visite mediche perché troppo costose. Ma la percentuale sale al 13,1 tra il 20 per cento più povero. Gli scoraggiati da prezzi, liste d’attesa o distanza dal medico sono il 7,1 nella popolazione generale ma il 14,6 tra i più poveri. Il dato è chiaro: se salgono i costi o si riduce l’offerta, i più abbienti quasi non se ne accorgono perché migrano verso il privato. Chi non ha possibilità di scelta subisce un disagio doppio rispetto alla media. L’Ufficio parlamentare di bilancio nota che le “tensioni” che stanno emergendo nell’organizzazione dei servizi potrebbero “rivelarsi insostenibili se prolungate nel tempo”.
Negare i tagli nella speranza che nessuno se ne accorga o che almeno non ne attribuisca la paternità al governo, come prova a fare Renzi, è pericoloso.
Da Il Fatto Quotidiano del 22/12/2015
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Se cambiamo l'argomento, che so la mitica Variante di Valico oggi inaugurata ma piena di crepe e di frane e con oltre 12 km di coda solo oggi, vediamo subito come l'essenza non cambia: non conta l'argomento, il tema, ma conta la infiorettatura dell'argomento: "lavorare la notizia" così si chiama nel gergo dei media.. praticamente vendere fumo. Non ci sono tagli; non è vero ci sono ma sono, come dire, mascherati e cumulativi con gli anni precedenti: tanto chi si ricorda cosa hanno legiferato lo scorso anno e chi se lo ricorderà l'anno prossimo?

se queste non sono marchette...

Una card per le famiglie numerose.  La misura è riservata alle famiglie, residenti, anche se straniere, con almeno tre figli minori: è volontaria e servirà, in base all'Isee, a ottenere sconti a servizi privati e pubblici che aderiranno all'iniziativa. Obiettivo sono abbonamenti famiglia a bus, ma anche la creazione di gruppi di acquisto solidali e familiari nazionali. Altro bouns inutile perchè ormai gruppi così esistono da anni (ad esempio qui in zona ci sono i Gruppi di Acquisto Solidali)....

Agricoltura. nella Legge di Stabilità 2016, la pressione tributaria sulle aziende agricole viene tagliata di oltre il 25%, passando dai 2.360 milioni di euro di quest'anno ai 1.760 milioni dell'anno prossimo". "Si tratta di una svolta fiscale senza precedenti per il settore agricolo nell'anno di Expo": peccato che Expo sta diventando un vero problema per il governo fra inchieste, risanamenti che pagheremo noi, incertezza sulla vera quantità di persone che vi si sono recate ecc.


Sicurezza. Sono fondi per combattere l'emergenza terrorismo. Le coperture sono state trovate aumentando il deficit dal 2,2 al 2,4%. Il governo mette a disposizione un miliardo, tra cui 150 milioni di euro per contrastare il cybercrime, 50 milioni per gli equipaggiamenti delle forze dell'ordine, 35 milioni di euro per le assunzioni sempre di polizia, carabinieri e guardia di Finanza e 300 milioni per il bonus da 80 euro al mese per le forze dell'ordine. Mobilitati anche i poliziotti che stanno in ufficio e chi è addetto alla scorta. Altre risorse poi sono destinate in particolare al settore della Difesa. Sì anche al credito d'imposta (15 milioni) per favorire l'acquisto da parte di cittadini di impianti di videosorveglianza elettronica. Ehm: non si potevano risparmiare i miliardi che si buttano via nel F35 meglio noto come il giocattolo più costoso e più inutile della storia dell'aviazione? Gli operatori anziché il bouns forse avrebebro gradito un cotnratto adeguato alla loro condizione e forse anche di veder assumerne assumere di nuovi e magari andare in pensione, no?

Bonus cultura per i più giovani, ma non solo. Via libera al bonus di 500 euro per i diciottenni da usare per iniziative culturali, tra cui "l'acquisto di libri" e l'ingresso "in aree archeologiche, gallerie e monumenti", oltre che in "musei, mostri, eventi culturali e spettacoli dal vivo". Sì anche a 1000 euro una tantum per l'acquisto di strumenti musicali da parte degli studenti iscritti ai conservatori. E in più i cittadini potranno, dal 2016, destinare il 2 per mille dell'Irpef in favore di una associazione culturale. Il 10% di tutti i compensi incassati invece dalla Siae saranno destinati all'attività di promozione culturale per "garantire la creatività dei giovani autori". Tra i tanti emendamenti approvati anche una proposta che stanzia 120 milioni in 4 anni per la valorizzazione dei beni culturali. Il bouns più inutile della storia recente della Repubblica... ieri sera sentivo le interviste ai "giovani" e devo dire che nessuno di essi si è fatto impressionare e tantomeno ha fatto capire, o detto, che lo voterà.. ingrati. Sarebbe servito un forte investimento nella scuola pubblica e la riduzione di quello alle private.. ma si sa il nostro a quale parrocchia appartiene, no?


Salva banche e salva risparmiatori. Sul salvagente ai quattro istituti di credito messo a punto dal governo alla Camera è stata battaglia. Passa il dl del governo, arricchito da una serie di misure che parzialmente salvaguardano anche quei risparmiatori che hanno investito nei bond più rischiosi. Sarà varato un fondo da 100 milioni di euro.... non per tutti. Insomma la foglia di fico che nasconde la truffa: molto italiano

Sanità e Assunzione medici. Via libera a contratti flessibili fino a luglio e prorogabili fino a ottobre, in attesa della ricognizione dei fabbisogni da fare entro marzo, poi concorso straordinario destinato per il 50% ai precari.  Il livello del finanziamento del Ssn per il 2016 è 111 miliardi di euro. Con un Sanità a pezzi e con quella privata che avanza a grandi passi, assisitita dalle assicurazioni sanitarie private per chi può permettersele, che senso ha parlare ancora dina sanità per tutti?Qui prodest?

Istruzione. I fondi per le scuole paritarie e anche per quelle statali (23 milioni circa). Rinviato però di un anno il cosiddetto 'school bonus', vale a dire il credito di imposta per le erogazioni liberali. Aumentato anche il fondo ordinario per gli atenei: 6 milioni in più il prossimo anno, che potranno servire per assumere professori di prima fascia. Allentamento poi del patto di stabilità interno da 500 milioni per interventi sull'edilizia scolastica. Storia antica: lo Stato sempre di più sta aprendo al mercato una cosa che invece dovrebbe tenersi ben stretta visto che a che fare con la formazione dei futuri cittadini.... ma si sa che questi politici, figli di un dio minore, non vedono questa Istituzione come basilare ma solo come terreno da arare.

Welfare. Sale dal 2016 la no tax area per le pensioni, che non verranno ridotte se l'inflazione finisce sotto zero.  Possibilità per gli over 63 anni del part time negli ultimi anni lavorativi. Al piano contro la povertà sono destinati 600 milioni nel 2016 a un miliardo nel 2017. Rifinanziata per il 2016 (e parte del 2017) l'indennità di disoccupazione per i collaboratori (co.co.co). Tagli a patronati e Caf, anche se ridotti.
La battaglia sull’Opzione donna è invece vinta soltanto a metà: via libera infatti al pensionamento anticipato ma soltanto se “dovesse risultare un onere inferiore” rispetto a quanto previsto". C'è un allarme delle organizzazioni dei disabili perchè, pare, il governo abbia trovato il modo di tassare anche gli accompagnamenti..

Mamme
e papà. Novità anche per il congedo obbligatorio di maternità, che d'ora in poi sarà valido ai fini del premio di produttività. Fa poi il suo ingresso, in via sperimentale, il voucher baby sitter esteso alle madri lavoratrici autonome e imprenditrici. La battaglia su "opzione donna" è invece vinta a metà: ok al pensionamento anticipato ma solo se "dovesse risultare un onere inferiore rispetto alle previsioni". I neopapà avranno due giorni (e non più uno) di congedo obbligatorio, anche non consecutivi. Pannicelli caldi..

Casa. D'ora in poi sarà possibile comprare la prima casa in leasing, proprio come l'automobile. Inoltre anche la seconda casa, posseduta nello stesso Comune in cui si risiede, se data in comodato ai figli godrà dell'esenzione del 50% di Imu e Tasi. Comunque addio dal prossimo anno alle tasse sulla prima casa, a eccezione di ville e castelli. La Tasi sarà dimezzata per gli immobili (anche se seconde case) date in comodato a parenti fino al II grado. Mi chiedo: a quando la la bolletta a leasing?

Bonus ristrutturazioni e mobili anche per coppie: proroga per l'ecobonus e per il bonus mobili, esteso alle coppie anche di fatto sotto i 35 anni.

Giochi. Rivisto anche il settore dei giochi: insieme a ritocchi sul fronte della tassazione, arriva lo stop alla pubblicità in tv e radio (ma non su internet) dalle 7 alle 22. Buona idea ma.. tirarsene fuori, no?

Sud, arriva credito d'imposta. Dura 4 anni anni e riguarda per le aziende del Mezzogiorno che investono in macchinari, in impianti e in attrezzature per un totale di 2,4 miliardi. Prevista anche la proroga degli sgravi per le assunzioni al 2017 nel caso in cui vengano certificati fondi residui del Pac. Altro pannicello caldo... servirebbe ben altro ma non porta voti..

Ecobonus. Chi ha un vecchio camper ora lo potrà rottamare e se lo cambia con euro5 potrà beneficiare di un contributo di 8.000 euro. Restando nel campo dell'ambiente, ok all'ecobonus per sistemi di controllo a distanza del riscaldamento.... intanto arrivano gli appalti per il trasporto pubblico locale che non escludono quello su gomma; il che significa che, finalmente, avermo tariffe europee ma con materiali e orari da paese delle banane

Spiagge. Arriva una moratoria per i contenziosi che "salva" la prossima stagione turistica per gli attuali concessionari, in attesa del riordino complessivo della disciplina. La sospensione dei contenziosi amministrativi non vale per Comuni e municipi commissariati o sciolti per mafia, come quello di Ostia. Altri voti..

Autovelox e Rc auto. L'elenco delle violazioni che possono essere accertate con apparecchiature di rilevamento, dunque anche gli autovelox, si aggiungono le revisioni dei veicoli e le assicurazioni Rc auto. Buona idea.. ma chi paga?

Niente supertassa yacht lusso e via balzello ad hoc per i calciatori. Eliminata la "supertassa" sulle imbarcazioni di lusso introdotta dal governo Monti. Viene cancellao il balzello introdotto  per tassare i contratti di compravendita dei calciatori. Regalino!!

Canone Rai. Nel 2016, i 2/3 (quota che poi cala al 50%) del tesoretto che arriverà col canone Tv da 100 euro nella bolletta della luce finiranno nelle casse della tv pubblica. Il resto servirà ad ampliare la platea degli over 75 che non devono pagare il balzello e per finanziare radio e tv locali. Come detto in un altro post, con la scusa del canone, meglio noto come tassa, aumenta la parte fissa per i gestori a scapito della misurazione del reale consumo e abbinandola alla sparizione delle tariffe sociali impedirà alle famiglie realmente povere di poter anche solo pagare le stesse bollette!!! Alla faccia delle strombazzate, anche da alcuni giornalisti, efficienze del mercato..

Contante, Bancomat per caffè e parcheggio. Si potrà pagare un caffè con il bancomat e, da luglio, i parcheggi nelle strisce blu.  Per i contanti, il limite sale da 1.000 a 3.000 euro anche per il pagamento degli affitti, ma non per le pensioni e per i money transfer. Il vero punto è l'aumento del limite non il pagare con il bancomat: tutto cambi perchè nulla cambi.....

PIOGGIA DI MICRO NORME. 3 milioni per cori e bande musicali, 100mila euro per la società Dante Alighieri che promuove l’insegnamento dell’italiano all’estero, 70 mila euro per il museo della civiltà istriano-fiumano dalmata, 500 mila euro all’istituto Suor Orsola Benincasa ma anche al museo Maxxi, un milione al Club Alpino Italiano: il solito carrozzone per i vari parchi giochi dei parlamentari..
qui c'è il testo integrale

lunedì 21 dicembre 2015

Isis, come finora abbiamo finanziato il terrorismo

dal Fatto Quotidiano del 20 dicembre 2015a firma di
In una mossa senza precedenti, i ministri delle finanze dei membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si sono incontrati questa settimana a New York per la prima volta nella storia dell’Onu. Tema dell’incontro: contrastare il finanziamento del terrorismo in generale e quello dello Stato Islamico in particolare. Il tutto sullo sfondo della guerra in Siria, ormai prossima alla sua quinta edizione. Un conflitto che secondo le Nazioni Uniti ha prodotto più di 250.000 vittime e milioni e milioni di rifugiati.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha adottato all’unanimità una risoluzione che vorrebbe delineare un processo di pace in Siria. I firmatari, infatti, si impegnano a promuovere i colloqui tra il governo siriano e l’opposizione all’inizio di gennaio del 2016, colloqui, naturalmente, subordinati agli accordi relativi al cessate il fuoco.
Sebbene il segretario di Stato americano, John Kerry, che ha presieduto la sessione del Consiglio di sicurezza, abbia detto che la risoluzione ha inviato “un messaggio chiaro a tutti gli interessati e che il momento per fermare il massacro in Siria è adesso”, questa è stata redatta nel solito linguaggio della diplomazia internazionale, tante belle parole che, ahimè, rimarranno tali.
Sul piano finanziario la risoluzione esorta i paesi a “muoversi con vigore e decisione per tagliare il flusso di fondi, attività finanziarie e risorse economiche dell’Isis”, tra cui il contrabbando di petrolio e quello di opere d’arte. Esorta anche a produrre “più attivamente” nominativi da inserire nelle liste nere del terrorismo. Infine, chiede ai governi di assicurare che vengano adottate leggi che rendano il finanziamento dello Stato Islamico e dei combattenti stranieri che si uniscono alle sue fila, un reato grave.
Viene spontaneo chiedersi perché abbiamo bisogno di una risoluzione dell’Onu per applicare questi principi, cosa hanno fatto i governi della grande coalizione di Barak Obama da giugno del 2014 fino ad oggi?
Proviamo ad analizzare le esortazioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Fino ad oggi non si è fatto nulla per tagliare il flusso di fondi e le altre attività finanziarie ed economiche dello Stato Islamico. A parte i bombardamenti diretti a distruggere i pozzi petroliferi ed i mezzi con i quali il petrolio si contrabbanda, obiettivi raggiunti nelle ultime settimane, non è stata ritrovata una sola opera d’arte contrabbandata, chiuso un solo conto bancario, arrestato un solo contrabbandiere turco, siriano, iracheno, libanese e così via, bloccato un solo trasferimento finanziario a favore dell’Isis. Da giugno del 2014 fino ad oggi l’Occidente non è stato in grado di intercettare neppure un dollaro dei soldi dell’Isis. Perché?
La risposta è semplice, queste attività sono fuori dal nostro controllo. Lo Stato islamico non ha un conto bancario cifrato in Svizzera come Arafat, l’economia in cui opera è un’economia di guerra civile dove tutto viene comprato e venduto in contanti. Dollari, euro, lire turche, il contante circola in questo modo. Ma non basta, la vendita di risorse importanti controllate dall’Isis come il petrolio, ma anche prodotti agricoli come il grano, è fondamentale per la sopravvivenza delle popolazioni vessate da questa guerra.
Non solo non siamo riusciti a colpire economicamente lo Stato Islamico, in parte lo abbiamo anche finanziato. Il pagamento dei riscatti degli ostaggi occidentali ha prodotto intorno ai 100 milioni di dollari, soldi provenienti dalle tasche dei contribuenti. La vendita di petrolio ai ribelli del nord della Siria, i cosiddetti gruppi moderati, che avviene in contante, finisce per alimentare le finanze dell’Isis. Parte di questi soldi arriva dai finanziamenti che la grande coalizione invia ai vari gruppi armati coinvolti nella guerra per procura siriana. E già, nelle zone di guerra i nemici fanno affari tra di loro, e dato che l’Isis produce l’unico petrolio disponibile tutti lo acquistano.
Infine cosa dire delle liste del terrore? Introdotte nel 2001 dopo l’11 settembre, hanno fatto più male che bene. La maggior parte di coloro che sono stati inseriti nelle liste non aveva nulla a che fare con il terrorismo. Non hanno prodotto nessuna pista valida, ma solo imbarazzo ogni qual volta che un tribunale nazionale ha dimostrato l’arbitrarietà con la quale individui ed imprese vengono inseriti nelle liste sulla base di sospetti. Le liste infatti poggiano sul sospetto e non su prove concrete.
Se continuiamo così quello di questa settimana sarà solo il primo di una lunga serie di incontri ad altissimo livello politico che produrranno belle parole e tante buone intenzioni.
di | 20 dicembre 2015

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nota a margine

giusto per la cronaca e con grande soddisfazione di chi crede nelle lotte. Da oggi i notav che lottarono contro il moloch del TAV a Chiomonte NON SONO TERRORISTI...  (quindi nulla a che vedere con il vero terrorismo di cui parla l'articolo della DR.ssa Napoleoni) si può condividere o meno la loro lotta ma non li si può più qualificare come terroristi: ancora una volta la Magistratura in questo paese mette un punto fermo su una questione dirimente: può il cittadino difendersi contro l'arroganza di uno ceto dirigente che a tutti i costi vuole farla quando ovunque in giro per l'Europa la stessa "grande opera" è stata praticamente abbandonata? Si perchè ovunque nei paesi "fratelli" di questo genere di opere non se ne parla più: dal Portogallo alla Russia. Una cosa inutile e costosa, che abbisogna di spese altissime per la sola manutenzione (per tacere della TAV nuova versione che abbisogna, guarda caso, di nuove infrastrutture che lo Stato dovrà, alla fine, pagare di tasca nostra.....) è stata praticamente abbandonata... peccato per la bella "Valle" violentata attraverso la quale passerà un TAV che non porterà un solo euro in più al PIL italiano e distruggerà l'ambiente, peccato davvero.... invito a leggere "Binario Morto" e "il libro nero dell'Alta Velocità" per maggiori informazioni sulla inutilità di questa opera

domenica 20 dicembre 2015

Elezioni spagnole,verso il modello francese?

è finito il modello spagnolo?
Senza dubbio, si. Senza alleanze nessun governo. Il PP vince ma non stravince; gli altri confermano i trend e l'instabilità aumenta: urge l'inciucio. L'unica via è un alleanza e le possibilità son solamente due o il PP si allea con Ciudadanos o si allea con Psoe ma a quel punto il compromesso è d'obbligo perchè l'alternativa è la paralisi "italiana"...
Ma quale dei due è più vicino?
Ciudadanos flirta ma il suo programma ha qualche punto di sofferenza per il partito di Rajoy mentre il PSOE ha, invece, molti punti di convergenza e potrebbe dar vita a una confluenza "programmatica" proprio con, se si verificasse l'ipotesi, il PP.
Qualche tempo fa sarebbe stato impensabile ma la crisi ha creato nuove aree del dissenso e ha aperto spazi dove nuovi movimenti son potuti crescere prepotentemente fino ad affermarsi come primaria forza nazionale... inoltre ci sono le tensioni indipendentiste catalane a preoccupare: mai come ora l'incucio potrebbe avere un senso se vogliono restare nell'europa della finanza e della BCE. Ecco quindi saltare furi dal cilindro il modello francese: un blocco di partiti "europeisti" a garanzia della stabilità europea e della continuità. Scenario possibile? Si se la "morale suasion" del Re spagnolo funzionerà... stiamo assistendo, a livello europeo, alla nascita di quel liberal-socialismo tanto agognato da alcuni "pensatori"? Può darsi... ma quali rischi si corrono con un blocco del genere? che sia a destra che a sinistraverranno a crearsi blocchi sociali, e si spera anche politici, che non potranno non crescere se le linee guida liberiste continueranno a essere seguite dai governi a livello nazionale: varrà per la Francia l'anno delle presidenziali per battere l'onda blu della Lepen varrà a maggior ragione in Spagna dove Ciudadanos, vero ago della bilancia in questo momento, e, soprattutto, Podemos sapranno cavalcare l'onda degli esclusi e dei ceti medi impoveriti proprio da quelle linee guida liberiste sopra accennate....

è praticabile un alleanza di governo Psoe/podemos?
Si se podemos prende la via di Tsipras; non sarebbe da escludere ma la mossa è azzardata, troppo azzardata: significherebbe la rinuncia di Podemos ad un ruolo che gli è consono.... quello dell'alternativa al sistema "europeista" così com'è; la riterrei impraticabile a meno di cambiamenti di rotta: visti i precedenti tutto è possibile: ma gli spagnoli non sono greci, almeno si spera...

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