giovedì 25 luglio 2019

Un personale addio

Ho visto cose che voi umani.... questa frase ha fatto epoca, è diventata un motto culturale segnando, insieme al film nel quale viene pronunciata, Blade Runner, un epoca e segnando il destino non solo degli spettatori ma puer della cinematografia, almeno quella di quailtà.... Rutger Hauer se n'è andato così, semplicemente. Un signor attore, di quelli che hanno una propria personalità e un proprio carattere non solo sul set... lui era impegnato socialmente e non me ne meraviglio visto la sua storia e le sue scelte artistiche!!!

mercoledì 24 luglio 2019

Uk: Boris Johnson è il nuovo premier inglese. Quali gli scenari per la Brexit

Fonte: W.S.I. 24 Luglio 2019, di Alessandra Caparello

Boris Johnson è il nuovo Primo Ministro britannico che ha promesso che la Brexit avrà luogo entro la deadline del 31 ottobre anche senza accordo. L’ostacolo più grande che dovrà affrontare il neo premier sarà lo stesso che ha portato alla caduta di Theresa May, ossia ottenere l’ok del Parlamento UK all’accordo di recesso raggiunto con l’Unione Europea.
I potenziali scenari che possono aprirsi adesso li individua Quentin Fitzsimmons, gestore obbligazionario di T. Rowe Price. Teoricamente, restano 4 possibili scenari, dice l’esperto, anche se solo 2 sono realistici.
Il primo scenario è che il governo inglese non riuscirà a far approvare l’accordo al Parlamento e il Regno Unito lascerà l’Ue il 31 ottobre senza accordo e con un periodo di transizione per permettere alle aziende e alle persone di prepararsi.
Il secondo scenario prevede che sia concessa un’ulteriore estensione dell’articolo 50, molto probabilmente portando la deadline al 2020, il che potrà verosimilmente permettere di avere il tempo necessario per organizzare le elezioni generali in UK e/o un nuovo referendum.
Nel terzo scenario, il Primo Ministro Johnson riuscirà a ottenere alcune concessioni dall’Ue e il Parlamento farà passare una forma rivista dell’accordo di recesso.
Infine nel quarto scenario, emergeranno circostanze per cui il Governo UK si convincerà a revocare l’Articolo 50, sospendendo la Brexit a tempo indefinito.
Gli unici due scenari realistici secondo l’esperto di T. Rowe Price sono da una parte lasciare l’UE senza accordo il 31 ottobre o ottenere un’ulteriore estensione dell’Articolo 50.
Non credo ci siano possibilità concrete che l’Ue decida di concordare un nuovo accordo che venga poi votato dal Parlamento. È possibile che gli eventi nel resto del mondo diventino così pressanti che il Parlamento decida di votare per revocare l’Articolo 50, sospendendo la Brexit in modo indefinito – si tratta tuttavia di uno scenario molto improbabile.
Alla luce dei commenti di Johnson, ritengo che il risultato più probabile è ora una Brexit senza accordo e al secondo posto l’estensione dell’Articolo 50 per permettere di indire nuove elezioni e/o un nuovo referendum (…) In ogni caso, ritengo che sia quasi certo che Johnson non sarà in grado di assicurarsi un accordo migliore su Brexit da parte dell’Ue, quindi qualsiasi sviluppo significativo nel corso dei prossimi mesi probabilmente avverrà in seno al Parlamento britannico.
I parlamentari che si sono opposti a una Brexit no-deal hanno già iniziato a tentare di bloccare il Primo Ministro Johnson, il che probabilmente porterà a una contromossa ancora più ingegnosa da parte del Governo Johnson. Questa guerriglia parlamentare si intensificherà all’avvicinarsi del 31 ottobre, aumentando le possibilità che si arrivi a nuove elezioni prima della deadline.

lunedì 22 luglio 2019

In Italia l’economia sommersa vale 119 miliardi, 5 volte la clausola Iva

Fonte: W.S.I. 22 Luglio 2019, di Mariangela Tessa

Ammonta a 119 miliardi di euro l’ammontare del sommerso in Italia, una cifra monstre con cui si potrebbero disinnescare 5 volte gli aumenti dell’Iva previsti per il prossimo anno, ma anche varare una decina di flat tax in stile Lega.
È quanto emerge da uno studio condotto dal Dipartimento Economia impresa e società dell’università della Tuscia, che ha esaminato i dati delle ultime dichiarazioni dei redditi, relative al 2017, e li ha messi a confronto con i consumi delle famiglie nello stesso anno. Esiste, rileva l’indagine, un divario del 17,5% tra il reddito disponibile degli italiani e le loro spese.
In sostanza, spiega lo studio, pur ipotizzando che non sia stato risparmiato nulla da nessuno in Italia nel 2017, si sono spesi 118,8 miliardi in più di quanto è stato dichiarato (e che al massimo poteva essere speso). La ricerca attiene al reddito delle persone fisiche e non riguarda l’Iva e la sua eventuale evasione. Per questo i numeri sono inferiori rispetto agli oltre 200 miliardi di economia sommersa stimati complessivamente dall’Istat.
Guardando alle singole Regioni, al primo posto la percentuale di divario più alta nel sommerso si registra in Campania (29,02%), segue la Calabria (26,77%) e la Sicilia (26,51%); la percentuale più bassa è invece rilevata nelle Marche (1,17%).
Considerando il biennio 2016/2017, il sommerso vale circa 217 miliardi, ed è sempre la Campania al primo posto con la percentuale più alta (24,97%), seguita da Lazio (22,59%) e Molise (22,56%); la percentuale più bassa è invece nelle Marche in cui è negativa (-0,22%): la spesa media complessiva è cioé inferiore al reddito disponibile.

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