lunedì 7 gennaio 2008

Economia USA: su di noi gli effetti negativi

L'economia americana va male? Non c'è problema! Si scarica sull'estero, attraverso il dollaro debole, il deficit: così gli americani, o meglio le corporation e il governo che le sostiene e ne è espressione, possono tranquillamente continuare a fare le cicale a spese altrui. Non è una cosa nuova però ora che l'economia liberista, made in USA, permea di sè l'intero pianeta gli effetti sis entono di più. Siamo colonizzati dal Dollaro e ce ne accorgiamo ongi giorno di più dato che i cosiddetti mercati aperti servono solo come luogo dove l'american dream svuota la propria spazzatura. E' stato un processo lento che è partito nelgi anni 50 del secolo scorso, solo in parte frenato dalla guerra fredda (così com'erano imbavagliati gli spiriti animale del liberismo sennò col cavolo i cittadini vedevano nel modello americano, basato sullo sfruttamento delle risorse a spese altrui, sarebbe stato "attraente") ma che ha messo radici ovunque sia attraverso l'azione diretta delle istituzioni pubbliche e private americane (con la connivenza interessata dele elitès dei paesi "amici") sia attraverso le istituzioni economiche e politiche internazionali (FMI, Banca Mondiale ecc.) che, nate per aiutare le economie emergenti nel cammino verso la libertà e l'economia "libera", si sono dimostrate delle vere e proprie cinghie di trasmissione della volontà americana di essere potenza mondiale e condizionare, prodomo sua, gli altri alle proprie esigenze. Oggi, con le economie interconnesse poi il tuto si manifesta nella maniera peggiore: davvero vale il motto "se una farfalla batte le ali a tokyo a los angeles arriva una tempesta". L'estrema volatilità dei mercati, la speculazione finanziaria (noi ad esempio abbiamo importato la crisi dei mutui americani e ne stiamo pagando le conseguenze), il petrolio pagato in dollari ecc. stanno non solo spingendo alla recessione gli USA ma anche il resto del pianeta legato ad essi; anzi gli USA stanno sfruttando la debolezza della loro moneta per far pagare a noi le loro "avventure" risanando il loro deficit con le nostre tasche (naturalmente con la connivenza della elitè nostrana ed europea) e nei fatti il conto lo paghiamo noi. Gli economisti americani, ma anche europei (per non parlare di quelli italiani essendo noi il paese maggiormente americanizzato del vecchio continente, che sfiga!!) si fanno seccare la gola dicendo che dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco "e ci dobbiamo rassegnare": per loro siamo colonia e numeri su database economici dimenticando che dietro quei numeri ci sono persone, famiglie, lavoratori ecc. ossia esseri umani che se ne strafregano se gli USA vanno male e non vedono perchè il loro futuro (e quello dei loro figli) debba essere legato ai capricci delle corporation che piangono se oggi, in senso letterale, guadagnano un cent in meno di ieri, sempre in senso letterale, e giocano con i destini altrui come noi giochiamo a tressette...................... il sistema liberista è ormai giunto alla fine dei suoi giorni di gloria e sta trascinando anche gli atri paesi nella crisi irreversbile del suo maggiore sponsor: le economie non possono crescere all'infinito e lo sanno tutti perchè è praticamente impossibile e se volgiamo salvarci il futuro dobbiamo cominciare a capire che altre devono essere le nostre priorità e metri per la valutazione dello sviluppo socio-economico del paese sennò addio a quel poco di bessere che i nostri padri ci hanno alsciato e welcome alla fame nera in stile americano dove 50 miioni di persone sono sotto la soglia di povertà e almeno un'altro terzo ci girano intorno: è davvero questa la fine che coscientemente vogliamo fare? Ed è questo il ondo che volgiamo alsciare alle future nostre generazioni?

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