sabato 30 novembre 2013

Rapporto sul fallimento di un modello....

Fu rifkin nel saggio Ecocidio a mettere per iscritto, ma altri prima ne vavano parlato prima praticamente inascoltati, un dato che da l'idea del disastro: 2 litri di petrolio per 1 kg di carne..... se tutti i cereali che sono prodotti in sei mesi per nutrire le vacche che noi ci mangiamo fosse messo sul mercato l'intera popolazione africana avrebbe nutrimento per un anno, pensateci bene un anno! Cifre da genocidio se le mettiamo sul piatto della bilancia dove da un lato c'è la povertà e dall'altro la produzione di cibo per creare altro cibo, per noi.
Tutto ciò ha un costo e una conseguenza: la distruzione dell'ambiente e il cambiamento climatico; siamo l'unica specie non integrata nell'ambiente che la circonda e anche l'unica che lo modifica non a proprio vantaggio. Se aggiungiamo che una aprte della popolazione piccola, circa lo 0,8%, è riuscita a imporre un modello che mette il denaro al centro di tutta l'economia; denaro come fine e non come strumento.
E come dicevo ha una conseguenza.... A questo liink c'è il report annuale del ICCP  per il 2013 ossia del massimo organo mondiale sul clima.. purtroppo è in inglese e sono oltre duemila pagine; capisco che sono due cose che possono rappresentare un ostacolo ma.... è necessario: dobbiamo capire che siamo nei guai e che anche se cambiassimo strada ora molto probabilmente è già tardi e avremmo un prezzo da pagare enorme non solo in termini di benessere ma anche numericamente.... in pratica si conferma che potremmo estinguerci o andarci molto vicino come specie: soprattutto una cosa certa è che la parte "avanzata" del pianeta (Occidente, Cina, Giappone, per fare alcuni esempi) è quella che pagherebbe lo scotto maggiore dello squilibrio perchè se è vero che economicamente, e militarmente, forte è soprattutto vero che la sua forza ha i piedi d'argilla, debolissimi, e che la sua caduta no può che essere catastrofica mentre i popoli meno avanzati, in base al modello economico, sono quelli che potrebbero risentirne meno: questo nel medio periodo; nel lungo invece.. bè l'ho già detto, addio genere umano come specie dominante a meno di non rinnegare duecento anni di tecnologia distruttiva del pianeta... o meglio del suo uso perverso ed estremo e, quando manca, della depredazione delle nazioni più povere e delle loro enormi ricchezze che mantengono, per ora, il gigante ma ne sono anche il punto debole: ora chiamiamo terroristi coloro che difendono il proprio diritto a sopravvivere e ad essere felici; ma se un giorno i ruoli s'invertissero? A voi la risposta.....
Esagero e sono catastrofista? forse; magari sono anche un pò populista? Si; e forse anche gufatore professionale? non lo so.... ma se leggete l'originale e tenete ben presente che l'ultima riunione dei governi sull'ambiente è finita con un nulla di fatto .. capirete che non può non dirlo e non postarlo: mi è costato scrivere il post e so che in tanti non VOGLIONO SAPERE perchè TANTO NON CI POSSONO FARE NULLA": se solo sapessero che non è vero e che basterebbe semplicemente riscoprire quel legame per stare meglio tutti mi pare quasi ovvio e, appunto, populista solo dirlo.... so che spirano venti di guerra mondiale: le nazioni si stanno riarmando perchè le élite che governano sentono il pericolo che corrono ma mi spiacerebbe vedere realizzato l'aforisma di Einstein: non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma so come sarà la quarta... con la clava.
Alcuni dati presi dal sito indicato alla fine del post, senza miei commenti (non serve):
Fra le tanti conclusioni del Quinto Rapporto, Climalteranti propone i seguenti 10 punti.
 1) IL RISCALDAMENTO GLOBALE È INEQUIVOCABILE
climate change IPCC 2013 report
“Gli ultimi tre decenni sono stati i più caldi dal 1850, quando sono iniziate le misure termometriche a livello globale. L’ultimo decennio è stato il più caldo”.
“…il periodo 1983–2012  “probabilmente” è il trentennio più caldo degli ultimi 1400 anni (“confidenza media”).”
“Le tendenze su periodi brevi come gli ultimi 15 anni (1998-2012) sono statisticamente non significative. Il tasso di riscaldamento in questi anni (1998−2012) è 0.05°C/decennio, ed è minore di quello del periodo 1951−2012 che mostra un riscaldamento di 0.12°C/decennio . Le tendenze per dei periodi brevi (15 anni) dipendono molto da quando iniziano: ad esempio le tendenze per periodi di 15 anni partendo da 1995, 1996 e 1997 danno le seguenti stime: 0,13°C/decennio per 1995 – 2009, 0,14°C/decennio per 1996 – 2010,  0,07°C/decennio per 1997 – 2011.”
“E’ “virtualmente certo” che l’oceano superficiale (0–700 m) si è riscaldato durante gli ultimi decenni del 1971-2010.”
 2) EVENTI ESTREMI PIU’ FREQUENTI
“Dal 1950 sono stati osservati cambiamenti negli eventi estremi meteorologici e climatici:
- a livello globale “molto probabilmente” il numero di giorni e notti fredde è diminuito e il numero di giorni e notte calde è aumentato;
- in alcune aree del pianeta la frequenza di ondate di calore “probabilmente” è aumentata in vaste aree dell’Europa, Asia e Australia;
- ci sono “probabilmente” più terre emerse con un aumento del numero di eventi di intensa precipitazione che con una diminuzione del loro numero.
 -in Europa e Nord America la frequenza o l’intensità di precipitazioni intense (o estreme) è “probabilmente” aumentata.”
 3) LA FUSIONE DEI GHIACCI STA ACCELERANDO
“Le calotte glaciali in Groenlandia e Antartide hanno perso massa negli ultimi due decenni. I ghiacciai si sono ridotti quasi in tutto il pianeta e la diminuzione stagionale estiva della banchisa artica sta aumentando.
La calotta glaciale in Groenlandia ha perso massa in maniera più veloce negli ultimi anni: “molto probabilmente“ il tasso medio di diminuzione è aumentato da 34 Gt/anno nel 1992-2001 a 215 Gt/anno nel 2002-2011.”
 4) L’AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE STA ACCELERANDO
“È “virtualmente certo” che il tasso di innalzamento del livello globale medio marino ha accelerato negli ultimi due secoli.
E’ “molto probabile” che il tasso medio di innalzamento del livello globale medio marino è stato di 1.7mm/anno nel periodo 1901-2010 e di 3.2mm/anno nel periodo 1993-2010”.
 5) È CAUSATO DALLE ATTIVITA’ UMANE
E’ “estremamente probabile”  (al 95-100%) che più della metà dell’aumento osservato della temperatura superficiale dal 1951 al 2010 è stato provocato dall’effetto antropogenico sul clima (emissioni di gas-serra, aerosol e cambi di uso del suolo). Questo ha provocato il riscaldamento degli oceani, la fusione dei ghiacci e la riduzione della copertura nevosa, l’innalzamento del livello medio globale marino e ha modificato alcuni estremi climatici nella seconda metà del XX secolo (“confidenza alta”)”.
Le emissioni continue di gas ad effetto serra causeranno un ulteriore riscaldamento e cambiamenti in tutte le componenti del sistema climatico. Limitare il cambiamento climatico richiederà una sostanziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Le proiezioni per i prossimi decenni mostrano una entità dei cambiamenti notevolmente influenzata dalla scelta di scenario di emissioni.
 6) LE MODIFICHE AL CLIMA GLOBALE DURERANNO PER SECOLI
Le emissioni di gas serra che continuano a crescere provocheranno ulteriore riscaldamento nel sistema climatico. Il riscaldamento causerà cambiamenti nella temperatura dell’aria, degli oceani, nel ciclo dell’acqua, nel livello dei mari, nella criosfera, in alcuni eventi estremi e nella acidificazione oceanica. Molti di questi cambiamenti persisteranno per molti secoli”.
 7) DA 2 A 4 GRADI DI AUMENTO DELLE TEMPERATURE GLOBALI A FINE SECOLO
Il quinto rapporto propone 4 scenari di aumento delle temperatura media globali alla superficie alla fine di questo secolo (media 2081–2100). Lo scenario RCP2.6 prevede riduzioni pesantissime delle emissioni entro pochi decenni, mentre lo scenario RCP8.5 (simile al vecchio scenario A2) è uno scenario estremo che non prevede riduzioni. Gli scenari RCP4.5 e RCP 6.0 sono scenari intermedi.
Gli aumenti di temperature rispetto al periodo 1986–2005 saranno probabilmente nei seguenti range;
RCP2.6: 0.3°C-1.7°C ;  RCP4.5: 1.1°C-2.6°C;  RCP6.0: 1.4°C-3.1°C ; RCP8.5: 2.6°C-4.8°C.
Da notare che il periodo 1986–2005 a cui fanno riferimento questi numeri era già più caldo (circa 0.6 °C) rispetto al periodo preindustriale, per cui gli aumenti previsti delle temperature, rispetto ai periodi preindustriali, sono:
RCP2.6: 1°C–2.3°C ;  RCP4.5: 1.7°C-3.3°C;  RCP6.0: 2°C-3.7°C ; RCP8.5: 3.2°C-5.4°C.  
E ‘praticamente certo che ci saranno più frequenti estremi di temperatura (caldi e freddi) sulla maggior parte delle aree di terra e su scale temporali giornaliere e stagionali, all’aumentare delle temperature medie globali
E ‘molto probabile che le onde di calore si verificheranno con una frequenza più alta e una durata maggiore
 8 )  DA 50 A 80 CM DI AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE A FINE SECOLO
climate change IPCC 2013 report
Il livello globale medio marino continuerà a crescere durante il XXI secolo e queste proiezioni sono considerate più adeguate dalla comunità scientifica rispetto a quelle presentate nell’AR4 perché riproducono meglio le osservazioni e includono la dinamica rapida di fusione delle calotte glaciali (ice-sheet rapid dynamical changes). L’innalzamento del livello medio globale marino per il 2100, rispetto al livello medio 1986-2005, sarà “probabilmente” nel range di:
RCP2.6: 0.26 – 0.55 m ; RCP4.5: 0.32 – 0.63 m  ; RCP6.0: 0.33 – 0.63 m; RCP8.5: 0.45 – 0.82 m

Questo innalzamento si aggiunge a quello di 15 cm già registrato nel periodo 1986-2005, per cui l’innalzamento complessivo a fine secolo è previsto in
RCP2.6: 0.41 – 0.69 m ; RCP4.5: 0.47 – 0.78 m  ; RCP6.0: 0.48 – 0.78 m; RCP8.5: 0.60 – 0.97 m
 9) I GHIACCI CONTINUERANNO A FONDERE
L’estensione annuale dei ghiacci artici sarà soggetta a diminuzione nel corso del secolo secondo tutti gli scenari, e solo secondo gli scenari più estremi (RCP 8.5) sarà possibile una situazione di completo fusione stagionale del ghiaccio Artico a fine estate entro la metà del secolo.
Entro la fine del secolo, è verosimilmente da attendere una forte diminuzione delle coperture glaciali a scala globale (-15% fino a -55%), escluso l’Antartide.
Vi è una ragionevole certezza che la copertura nivale stagionale nell’emisfero nord decresca sensibilmente (da -7% fino a -25%) entro fine secolo.
E’ assai probabile che le aree soggette a permafrost superficiale (fino a 3.5 m di profondità) presenti alle latitudini intermedie ed elevate si ridurranno (da -37 % fino a -81%) con l’aumento delle temperature atteso.  
 10) PRECIPITAZIONI PIU’ INTENSE
Nell’arco del secolo il cambiamento climatico influenzerà in maniera crescente il ciclo dell’acqua a scala globale, sebbene con alcune differenze a scala regionale
Le zone equatoriali ed alle alte latitudini vedranno probabilmente una crescita delle precipitazioni, con intensificarsi dei fenomeni estremi e susseguenti piene, mentre le zone tropicali aride andranno verosimilmente incontro a precipitazioni sempre minori.
Le aree soggette a precipitazioni di matrice monsonica verosimilmente incrementeranno e si verificherà un allungamento della stagione monsonica, con eventi intensi più frequenti.
 Testo di Sergio Castellari, Stefano Caserini, Daniele Bocchiola e Carlo Cacciamani. La second aparte del post è presa da questo sito"climalteranti.it"
Buon week end.... godetevelo

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